Oggetto del Consiglio n. 1315 del 2 maggio 1985 - Resoconto
OGGETTO N. 1315/VIII - DESTINAZIONE DI UN EDIFICIO INSISTENTE SULL'AREA DELL'EX FILATURA BRAMBILLA DI VERRES. - (Interpellanza)
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Cout e Tonino:
INTERPELLANZA
Termineranno entro breve termine i lavori di costruzione della piscina di Verrès e ad essa potranno accedere le persone interessate a esercitare una attività sportiva e di svago di indubbio grande interesse.
Nell'area della ex Filatura Brambilla sono stati ristrutturati tre edifici destinati a sede dell'Istituto Professionale Regionale con relativi laboratori.
Sempre nell'area dell'ex Filatura Brambilla si trova un imponente edificio che, per la sua dimensione e forma, i staglia e fa parte ormai dall'inizio del secolo del paesaggio della zona.
Sulla sua destinazione si è discusso in altre occasioni e le ipotesi fatte sono state diverse: da quella di sede di un museo delle ferrovie a quella di un centro unificato di scuole superiori che poteva e ancora potrebbe raggruppare gli istituti della VI CM o del la VI e VII CM o addirittura di tutte e tre le CM della Bassa Valle con relative mense e servizi vari che potrebbero comprendere anche il convitto o il semi convitto.
Assieme agli altri edifici, con la piscina già a disposizione, tale edificio potrebbe diventare un indubbio e interessante centro di attività scolastiche e culturali a tutti i livelli.
Considerato che lo "stato" dell'edificio è sempre più precario, i sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo del P.C.I.
INTERPELLANO
il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore alla Pubblica Istruzione per sapere se la Giunta ha individuato la possibile destinazione dell'edificio e se intende riconsiderare lo studio fatto a suo tempo per una sua utilizzazione a sede di istituzioni scolastiche ed attività culturali.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Cout; ne ha facoltà.
COUT (P.C.I.): Nell'interpellanza abbia mo detto che tra breve termineranno i lavori per la costruzione della piscina nell'area, dell'ex Filatura Brambilla di Verrès e quindi, finalmente, vi potranno accedere tutti coloro che sono interessati. Sempre in quell'area acquistata alcuni anni fa dalla Regione, dopo la chiusura della Filatura Brambilla, sono già state ristrutturate tre palazzine che servono per l'I.P.R. e per i laboratori dello stesso Istituto.
In mezzo a queste costruzioni ristrutturate c'è il grande edificio che è visto da tutti coloro che passano lungo l'autostrada o la strada statale, perché si staglia nel paesaggio fin dal l'inizio del secolo. Di questo edificio si è discusso in tante altre occasioni e già otto anni fa era stato effettuato uno studio da alcuni architetti di Tori no, per vedere se poteva essere utilizzato per le scuole superiori. Le ipotesi fatte furono diverse: in quel grande edificio, volendo, ci potrebbero stare addirittura tutte le scuole superiori della Sesta Comunità Montana, tutte le scuole superiori della Sesta e della Settima Comunità Montana, tutte le scuole superiori della Quinta, Sesta e Settima Comunità Montana, con mense, convitti e vari laboratori che potrebbero occorrere ad una scuola di tipo tecnico.
Naturalmente sono state fatte anche delle altre ipotesi ed una prevedeva l'utilizzo dell'ex Filatura Brambilla a museo delle ferrovie; un'altra ipotesi prevedeva addirittura la demolizione dell'intero edificio, che io, ma non penso di essere il solo, escluderei a priori, non solo perché non si saprebbe dove depositare tutto il materiale di risulta, ma perché l'edificio fa ormai parte di tutto il patrimonio storico di Verrès e della zona.
Siccome da diversi anni non si è più parlato di questo edificio e siccome il suo stato è sempre più precario, nel senso che la pioggia raggiunge il piano terra e si contano sempre più numerose le crepe nei muri, noi siamo con vinti che sia necessario fare un grosso sforzo per meglio definire il suo possibile utilizzo. Anche in questo caso è opportuno fare delle scelte importanti e che possono modificare il modo di vedere o di gestire la scuola, questo nel caso che dovesse essere scelta l'ipotesi di sede delle scuole superiori.
In proposito vorrei suggerire che certamente non sarebbe svantaggioso per l'efficienza di una scuola superiore il poter concentrare nello stesso edificio alcuni tipi di scuola, come, per esemplificare, quelli ad indirizzo scientifico. Ci si potrebbe orientare verso l'istituto tecnico per l'informatica o verso l'I.P.R. che un domani potrebbe essere trasformato nel Liceo tecnico di cui tanto abbiamo parlato. In proposito vorrei anche ricordare ai colleghi Consiglieri che i Lycées francesi hanno proprio una simile dimensione e quando, con l'Assessore ed i vari membri della Commissione, siamo stati in Francia, ci siamo effettivamente resi conto del fatto che con una concentrazione di numero se classi, con dei laboratori adeguati e con la possibilità di fare tutti assieme della ricerca in collegamento con le industrie o con dei centri di ricerca specializzata, risulta essere senz'altro vantaggioso per l'apprendimento.
Nell'ipotesi di adibire l'edificio a scuola, inoltre, si potrebbe trovare una soluzione al problema del convitto o del semiconvitto per le scuole della Bassa Valle e anche questa scelta tornerebbe a sicuro vantaggio degli allievi delle valli laterali o di quelli che giungono da più lontano o che sono comunque più disagiati. La nostra interpellanza pone il problema, nella speranza che l'Amministrazione regionale riesca a fare una scelta in questo senso.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Pubblica Istruzione Faval; ne ha facoltà.
FAVAL (U.V.): Je veux remercier avant tout le Conseiller Cout et le Conseiller Tonino pour avoir porté cet argument à la discussion du Conseil régional. En effet depuis que, il y a 7 ou 8 ans, les bâtiments de la Brambilla ont été achetés, le Conseil n'a pas eu de grandes occasions de discuter sur l'utilisation de cette propriété.
Il est évident qu'avec la disponibilité de toute cette aire, on peut faire un peu de tout. Il y a des espaces considérable où l'on peut mettre énormément de choses. Les choix, d'après moi et d'après la Junte régionale, pour les discussions que nous sommes en train de faire, ne dépendent pas uniquement de certaines structures qu'on pourrait envisager de mettre à l'intérieur de ces bâtiments. Il y a aussi un problème d'ordre financier: il faut faire une évaluation, parce que je crois que tout le monde se souvient qu'à l'époque où la propriété avait été achetée, on avait demandé le coût pour éventuellement abattre les différentes maisons. Alors, je me souviens, le prix était de 600 millions de lires uniquement pour détruire et évidemment emporter le matériel. Cela nous donne la dimension du coût pour une éventuelle intervention à l'intérieur de cette structure pour la réutiliser, c'est-à-dire un coût énorme.
Si la question financière est une des barèmes à travers lesquelles il faut passer pour évaluer une réutilisation, il faut aussi penser à d'autres possibilités, voire par exemple ce que vient de dire le Conseiller Cout, c'est-à-dire qu'au fond cette structure appartient d'une certaine façon au paysage entre guillemets; dans ce cas je dirais qu'elle appartient plutôt à l'histoire économique d'une certaine partie de la Vallée et pourrait donc être utilisée dans ce sens.
Nous sommes dans la nécessité entre autre de vérifier certaines options aussi pour le fait que, comme les Conseillers qui ont signé l'interpellation le savent très bien, nous allons instituer à partir de l'année scolaire 85-86 un institut technique industriel pour l'informatique, qui actuellement trouvera place dans le bâtiment qui avait été construit jadis pour "l'asilo nido", mais qui n'a jamais été utilisé de cette façon. Donc nous avons des espaces disponibles, mais nous voulons avant tout vérifier quelle sera la possibilité de continuer ce genre d'école, parce que nous pouvons même envisager que si d'un côté il y a un grand enthousiasme maintenant, car au fond c'est un peu la mode de la question de l'informatique, après une ou deux années la situation par rapport à ce genre d'exigence pourrait changer. Dans ce sens nous sommes en train de vérifier la disponibilité d'autres anciens bâtiments industriels en Vallée d'Aoste, voire par exemple la "Montedison" de Châtillon, pour les utiliser en fonction des écoles.
Nous pensons pouvoir présenter au plus tôt au Conseil une solution qui tienne compte du fait, en ce qui concerne par exemple Verrès, que nous avons autour de la "Filatura Brambilla" des nouvelles structures comme la piscine, la salle de gymnastique, un terrain de sport et d'autres activités qui pourraient nous conduire à utiliser les bâtiments d'une certaine façon plutôt que d'une autre.
Pour reprendre l'exemple de Châtillon, on pourrait envisager une réutilisation des bâtiments qui appartiennent à la direction de la "Montedison" pour avoir un collège un peu plus grand et qui donnerait la possibilité d'accueillir un plus grand nombre d'élèves, qui viennent normalement de la Vallée du Marmore et descendent vers Châtillon, surtout dans les écoles supérieures. De plus, nous pensons de pouvoir utiliser ce genre de structure l'été pour des échanges culturels avec d'autres écoles et je dirais de pays francophones principalement.
En ce qui concerne la suggestion du Conseiller Cout, c'est-à-dire de concentrer par exemple toute les écoles supérieures d'ordre technique dans une localité de la Vallée d'Aoste, là aussi je crois que ça vaut la peine de réfléchir, parce que certaines expériences qu'on a vu en France et qu'il vient de citer, ont une origine différente, parce qu'elles font référence à une région bien plus vaste qui ne connaît pas la réalité locale. L'effort doit être placé sur la concentration, mais dans les limites du possible, c'est-à-dire qu'il ne faut pas mettre trop en difficulté les élèves qui descendent des Vallées latérales pour fréquenter les écoles qui pourraient, dans le cas où elles existeraient uniquement dans des points spécifiques de la Vallée d'Aoste, présenter des inconvénients remarquables.
En tous cas je répète et j'insiste sur le fait que la Junte est en train d'examiner des popositions de solutions qui ont été confiées à des architectes, à des techniciens. Quelques unes on les a déjà reçues; aussitôt qu'on aura le matériel prêt et la proposition à porter au Conseil, on le fera.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Cout; ne ha facoltà.
COUT (P.C.I.): Ringrazio l'Assessore per la risposta anche se, per alcuni aspetti, non ci soddisfa. Non vorrei che, ancora una volta, non si riuscisse a risolvere il problema dell'utilizzo della Filatura Brambilla. E' vero che anche a Châtillon, dove c'è la MONTEFIBRE, potrebbero sorgere delle scuole, ma l'edificio della Filatura Brambilla
non può essere più utilizzato come edificio industriale, al contrario di quel lo della MONTEFIBRE di Châtillon. Non vorrei che, andando avanti di questo passo, fra altri 7-8 anni noi ci trovassimo ancora a discutere della Filatura Brambilla. Se si vuole arrivare ad una soluzione occorre fare delle scelte di fondo.