Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1302 del 19 aprile 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1302/VIII - RINVIO DELLA TRATTAZIONE DELLE PROPOSTE DI LEGGE N. 141 e N. 162.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Nell'ultima Commissione, alla quale purtroppo non ho potuto partecipare per un impegno familiare, so che sono emerse alcune valutazioni circa una proposta della Giunta in merito a questo argomento. Siccome avevamo detto che siamo disponibili ed aperti a contributi anche esterni, riteniamo opportuno, per un approfondimento di queste eventuali proposte, di rinviare la proposta in Commissione rei scrivendola però al prossimo Consiglio.

In questo modo avremo la possibilità di un confronto nella sede competente e di esprimere poi una valutazione complessiva sulla opportunità o meno di far sì che la nostra proposta di legge venga inglobata in un'altra più generale, oppure di mantenere in aula un atteggiamento di votazione del provvedimento stesso.

PRESIDENTE: Se il Consiglio non si oppone a questa richiesta di rinvio avanzata dal Consigliere proponente Torrione, la proposta di legge n. 141, concernente: "Interventi a favore delle imprese artigiane della valle d'Aosta per l'avviamento al lavoro di giovani apprendisti" verrà posto all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale.

PRESIDENTE: Prima di dare la parola al Consigliere Riccarand, comunico che sulla proposta di legge n. 162 c'è il parere sfavorevole dell'Assessorato alle Finanze.

Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.): Si tratta di una proposta a cui assegniamo una notevole importanza. Questa proposta di legge, "Interventi straordinari per il recupero abitativo dei centri storici", intende infatti dare una risposta alle esigenze di abitazioni principalmente attraverso lo strumento del recupero e del riutilizzo del patrimonio edilizio esistente. Si tratta a nostro avviso di invertire una tendenza ormai più che decennale che tendeva ad affrontare e risolvere il problema della casa essenzialmente attraverso delle nuove costruzioni.

vi è in valle d'Aosta un cospicuo patrimonio di abitazioni non occupate o sottoutilizzate perché in condizioni degradate. Nella relazione abbiamo riportato i dati del censimento del 1981, dove risulta che in valle d'Aosta vi erano allora 38.236 abitazioni non occupate, per un totale di 112.943 stanze; in gran parte si tratta di abitazioni non utilizzate e non occupate, perché degradate. Lo stesso discorso riguarda la città di Aosta dove il censimento del 1981 ha messo in luce l'esistenza di 1539 abitazioni non occupate per un totale di 4500 stanze circa; anche qui il fenomeno che incide prevalentemente è quello di alloggi sottoutilizzati per fenomeni di degrado.

va tenuto presente che anche la normativa nazionale tende ad incoraggiare sempre più l'azione di recupero rispetto all'azione di nuova costruzione, infatti il piano decennale per la casa, legge 457 del 1978, già aveva posto un limite minimo di fondi che dovevano essere assegnati per il recupero, cioè il 15%. Questo limite minimo non è mai stato raggiunto in valle d'Aosta proprio per una carenza di iniziativa da parte dell'Ente pubblico. La proposta di legge è quindi finalizzata al recupero abitativo di questo ampio patrimonio che attualmente esiste e che è inutilizzato.

La proposta di legge si suddivide in due parti differenti: il Titolo I e i Titolo II. Il Titolo I riguarda i contributi regionali ai Comuni, Consorzi di Comuni e Comunità Montane per l'acquisto di vecchi fabbricati; ci sono infatti a disposizione dei Comuni dei fondi statali per ristrutturare le abitazioni e recuperarle ai fini abitativi, che non si riescono ad utilizzare proprio perché i Comuni non hanno i mezzi per acquistare direttamente i vecchi fabbricati e quindi ristrutturarli con i finanziamenti dello Stato.

Proprio per permettere ai Comuni di dotarsi di questo patrimonio di vecchie abitazioni da ristrutturare, la proposta di legge prevede un finanziamento in sei anni di 13 miliardi 400 milioni, suddiviso in tre bienni: 4 miliardi per il biennio '86-'87, 4 miliardi e 400 milioni per il biennio '88-'89, 5 miliardi per il biennio '90-'91. Si tratta di bienni che procedono parallelamente a quelli previsti dal piano decennale per la casa.

Per usufruire di questi finanziamenti i Comuni, i Consorzi dei Comuni e le Comunità Montane devono presentare domanda entro il 31.1 di ogni anno e la Giunta deve dare una risposta entro 60 giorni. Si tratta quindi di dare la possibilità ai Comuni di operare un intervento significativo di recupero abitativo utilizzando finanziamenti regionali e statali della legge 457.

Il Titolo II riguarda invece un'iniziativa di tipo diverso: si tratta di un intervento straordinario per la città di Aosta. Anzitutto va spiegato il perché di un intervento particolare per il centro storico della città di Aosta. E' evidente che l'estensione del centro storico della città di Aosta e la sua situazione di forte degrado richiede una normativa particolare. Non bastano gli interventi previsti per i centri storici degli altri Comuni della valle d'Aosta, in cui l'estensione ed il degrado è a un livello inferiore e in cui quindi si può intervenire anche con strumenti diversi. Oltretutto finora il centro storico di Aosta è rimasto escluso da qualsiasi provvedimento di legge, anche da quello del 1973 sui fondi di rotazione.

Il Titolo II della proposta di legge prevede un programma annuale di intervento a partire dal 1986, approvato dal Consiglio entro il 31.10 dell'anno precedente, che si articola in due parti: una prima parte concernente i contributi diretti che vanno al Comune di Aosta per mettere in grado l'ufficio tecnico di predisporre i piani di recupero, per controllare l'esecuzione degli interventi, per adempiere a quanto è necessario per la corretta applicazione della legge; è anche previsto un contributo al Comune di Aosta per iniziative di formazione ed aggiornamento del personale da impiegare nell'ufficio tecnico, nonchè di tecnici e liberi professionisti, incaricati dalla progettazione; infine c'è un ulteriore contributo al Comune di Aosta per le spese di urbanizzazione del centro storico ed arredo urbano. L'altro tipo di contributi va direttamente ai proprietari di fabbricati nel centro storico e nelle zone A del Comune di Aosta.

Per i proprietari di fabbricati sono previsti tre tipi di intervento, a seconda che si tratti di abitazioni occupate ed utilizzate direttamente dai proprietari ed a seconda delle fasce di reddito. Un primo tipo di intervento è a favore dei proprietari che utilizzano direttamente le abitazioni e dispongono di un basso reddito: in questo caso la proposta di legge prevede un contributo a fondo perduto sul 50% della spesa prevista per il recupero ed un mutuo agevolato sul restante 50% con un tasso agevolato del 2,5%.

Un secondo tipo di intervento è a favore dei proprietari che utilizzano direttamente l'abitazione o la danno in uso ai propri figli o genitori e hanno a disposizione un reddito medio:in questo caso il contributo a fondo perduto è del 50% della spesa prevista per il recupero ed il mutuo agevolato è sul restante 50% con un tasso dell'8%.

Un terzo tipo di intervento è quello a favore dei proprietari che non utilizzano direttamente l'alloggio e che sono ad alto reddito. In questo caso il contributo è subordinato all'assunzione di una convenzione da parte dei proprietari con il Comune di Aosta, con cui si impegnano ad affittare e quindi ad usare a fini abitativi l'alloggio: il contributo a fondo perso è del 30%, mentre sul 70% della spesa c'è un mutuo con l'abbattimento totale del tasso di interesse. Evidentemente queste agevolazioni comportano alcuni vincoli per i proprietari, che sono il non alienare l'abitazione per la durata dei mutui, cioè 25 anni, ed il non modificare la destinazione d'uso, cioè non trasformare in uffici o in strutture per il terziario quelle che sono strutture per cui si è avuto un contributo dalla Regione a fini abitativi. La spesa a carico della Regione è di 8 miliardi all'anno, a partire dal 1986, per cinque anni, quindi la legge dovrebbe aver concluso la sua funzione nel 1990.

Siamo convinti che una proposta di questo genere, se approvata, metterebbe in moto quel processo di recupero abitativo del centro storico di cui c'è una estrema necessità ed in cui il Comune e la Regione devono assumere quel ruolo propulsivo di indirizzo e di incentivazione che finora non hanno assunto.

Certo, ci sono delle difficoltà per intervenire nel centro storico di Aosta e il problema deriva soprattutto dalla polverizzazione della proprietà ma questi ostacoli non sono stati finora rimossi anche perché sono mancati adeguati incentivi. Infatti Aosta, come dicevo prima, è rimasta esclusa dai finanziamenti della legge del '73 sui fondi di rotazione, inoltre, in base alla recente legge n. 76/84 ed al regolamento che abbiamo approvato nel Consiglio precedente, il centro storico di Aosta rimane escluso dai mutui previsti dalla recente legge. Quindi si tratta di prevedere delle incentivazioni molto consistenti per i proprietari del centro storico di Aosta affinchè venga messo in moto questo piano di recupero e inoltre bisogna dare al Comune di Aosta gli strumenti per indirizzare questa azione e per attuare direttamente degli interventi.

Si tratta di una proposta complessiva, organica, che riteniamo possa imprimere una svolta alla politica abitativa in valle d'Aosta, quindi ci auguriamo che possa proseguire nel suo iter e possa avere un risultato positivo nello esame da parte del Consiglio.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Segretario Tamone, ne ha facoltà.

TAMONE (U.V.): Déjà en Commission nous avions exprimé à M. Riccarand l'intérêt que nous portons pour ce projet de loi, qui concerne la récupération du patrimoine habitatif dans notre Région.

Cet intérêt nous le réconfirmons aujourd'hui et je demanderais de nouveau au Conseiller Riccarand ce que je lui ai demandé en Commission, même en représentant l'avis du gouvernement régional, dans le sens que nous voudrions avoir le temps de réfléchir sur ce projet de loi et d'y porter aussi nos idées, pour en faire une loi plus complète qui puisse regarder toute la problématique concernant la récupération des vieil les maisons. Pour ces raisons je demanderais à M. Riccarand de renvoyer la discussion de ce projet de loi à un moment plus opportun, dans lequel nous pourrons débattre de façon plus approfondie avec la contribution de toutes les forces politiques de ce Conseil régional.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.): Il motivo per cui abbiamo presentato questa proposta di legge non era quello di arrivare ad una immediata approvazione; si tratta di una proposta che noi abbiamo presentato e rispetto alla quale siamo disponibili ad accogliere altri suggerimenti e altre proposte.

Da un lato siamo soddisfatti che da parte delle forze di maggioranza ci sia una valutazione positiva sulla impostazione e sulla struttura della proposta di legge, ci spiace però che non ci sia stata la volontà in questi mesi di andare ad un esame più approfondito e quindi di poter concludere prima del 12 maggio l'iter di questa proposta.

L'intenzione è quella di ridiscuterla dopo le elezioni e quindi, siccome a noi interessa il risultato e non il fatto di avere una primogenitura sulla proposta di legge, accettiamo questa proposta di rinvio, augurandoci che subito dopo il 12 maggio ci sia la possibilità di una discussione approfondita e puntuale e che si giunga all'approvazione di una norma di questa genere, con questa struttura, che permetterebbe di fare un passo avanti nel recupero del centro storico di Aosta e più in generale in tutta la politica abitativa della nostra Regione.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

ROLLANDIN (U.V.): Seulement pour dire que je ne voudrais pas qu'il y ait des malentendus. On a demandé le renvoi pour examiner ensemble les différentes propositions, car de la part de l'Assesseur compétent et de la Junte, il y a des propositions à l'étude de ce sujet. Or, je répète, pour qu'il ne subsiste pas la moindre équivoque, que nous sommes disposés à étudier le problème, mais cela ne signifie pas qu'on donne un avis favorable au projet de loi.

A ce sujet il y a des propositions de la part de la Junte qui sont différentes de celles du Conseiller Riccarand, mais je crois que le but c'est celui d'arriver le plus tôt possible à restituer le centre historique. Par exemple un des problèmes envisagés par M. Riccarand c'est celui que Les propriétaires d'un immeuble ne sont jamais d'accord pour le restructurer. Là c'est la question en tête qu'il faut résoudre, mais dans ce projet de loi il n'y a aucune suggestion à cet égard.

Donc, on a dit qu'on n'entre pas dans le mérite et on a demandé le renvoi pour ces raisons fondamentales.

PRESIDENTE: Il Consigliere Riccarand, proponente della legge n. 162, concernente: "Interventi straordinari per il recupero abitativo dei centri storici", ha accettato la richiesta di rinvio, pertanto la legge sarà rimandata alle Commissioni e discussa a tempo opportuno.