Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 636 del 7 giugno 1984 - Resoconto

OGGETTO N. 636/VIII - CRITERI PER IL CONFERIMENTO DELLE SUPPLENZE NELLE SCUOLE DELLA REGIONE PER GLI ANNI SCOLASTICI 1984-1985 E 1985-1986. (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Torrione, Breuvé e Pascale:

INTERPELLANZA

Con ordinanza in data 9.5.1984, prot. n. 8778, l'Assessore alla Pubblica Istruzione ha stabilito i criteri per il conferimento delle supplenze nelle scuole materne, elementari e negli istituti di istruzione secondaria ed artistica della Valle d'Aosta per gli anni scolastici 1984/85 e 1985/86.

Fra i titoli cosiddetti preferenziali, ai fini della determinazione dei punteggi acquisibili per la nomina, figura anche la residenza in Valle d'Aosta a cui si attribuisce la valutazione di punti 0,50 per ciascun periodo non inferiore a tre mesi di residenza appunto nella Regione, fino ad un massimo di punti 30.

Il fatto che un elemento così estemporaneo ed aleatorio possa formare oggetto di una specifica attribuzione di punteggio, alla stessa stregua di un corso di specializzazione o di aggiornamento professionale, non soltanto è di difficile percezione ma anche di discutibile accettazione.

Quello della residenza infatti è un dato puramente casuale legato a motivazioni che non hanno nulla a che vedere con la meritocrazia o con l'opportunità di considerare benemerito un individuo soltanto perchè residente in Valle d'Aosta a differenza di un altro che abbia stabilito la propria residenza in qualsiasi altra località per motivi spesso indipendenti dalla propria volontà (nascita, lavoro, ecc.).

In effetti poi può forse anche essere significativo valutare che la Costituzione della nostra Repubblica stabilisce che un cittadino è libero di stabilire la propria dimora in qualsiasi parte del territorio nazionale per cui appare discutibile sul piano della costituzionalità una disposizione che consideri la residenza in terra valdostana un elemento di tale prestigio da essere ritenuto degno di una valutazione particolare per l'ottenimento di un posto di lavoro.

Per assurdo è come se si potesse ipotizzare un trattamento preferenziale, per chi ha i capelli biondi o gli occhi azzurri....

Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

l'Assessore regionale competente per conoscere:

quali sono i motivi che hanno portato a ritenere legittima ed opportuna la considerazione di attribuire una speciale valutazione al requisito della residenza in Valle d'Aosta per il conferimento delle supplenze di cui trattasi;

se non si ritiene tale valutazione una forzatura del concetto della "specialità valdostana" la cui tutela non può essere certo affidata ad un fattore occasionale e non certo meritorio quale la residenza nella nostra Regione;

c) se non si valuta invece che attraverso una serie di meccanismi sempre più cervellotici ed anche artificiosi non si rischi di creare una griglia selettiva così rigida da provocare un progressivo impoverimento dell'intera scuola valdostana.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.

TORRIONE - (P.S.I.): Con un'ordinanza emessa in data 9.5.1984 l'Assessore alla Pubblica Istruzione ha stabilito i criteri per il conferimento delle supplenze nelle scuole materne, elementari e negli Istituti di istruzione secondaria artistica per gli anni scolastici 1984/85 e 1985/86. Fra i titoli che vengono valutati è stata introdotta quest'anno una novità, ed è la valutazione della residenza in Valle d'Aosta.

All'art. 7 della ordinanza in questione si dice: "Agli aspiranti residenti nella Valle d'Aosta sono attribuiti punti 0,50 per ciascun periodo non inferiore a tre mesi di residenza nella Regione fino ad un massimo di punti 30".

Il dato della residenza viene messo sullo stesso piano di un altro titolo che può essere invece valutato, quale la frequenza a stages di aggiornamento o altri titoli di merito, come in tutti i concorsi della Regione.

Il discorso ci lascia perplessi perchè il dato della residenza è aleatorio e non certo imputabile ad un certo tipo di meritocrazia. La stessa Costituzione italiana dice che ognuno di noi può fissare la dimora dove ritiene più opportuno. In effetti l'aleatorietà di questo elemento è data dal fatto che o uno è nato in un certo posto, oppure ci si è trasferito per motivi di lavoro, ma il fatto fisico di risiedere in una certa località non fa acquisire delle benemerenze ad un individuo.

Allora ci viene da meditare su questo argomento perchè il valutare certi altri elementi può essere un dato di fatto utile anche per il funzionamento della scuola valdostana, che in effetti è già, per una serie di motivazioni che non stiamo qui a spiegare, un po' ingabbiata, nel senso che esistono, per venire ad insegnare in Valle, una serie di elementi di valutazione che fanno sì che ci sia una determinata soluzione. Il cosiddetto sbarramento del francese è un elemento che serve a tutelare un certo tipo di professionalità tipicamente locale.

L'inserire l'elemento della residenza a noi sembra eccessivo, per tutti i motivi che ho cercato di spiegare, anche perchè se il criterio venisse generalizzato, ci potrebbe essere la ricerca di essere iscritti in Valle d'Aosta per risiedervi per un certo numero di anni e per poi farsi valutare questo dato di fatto, che, ripeto, non attiene assolutamente a concetti di meritocrazia.

L'elemento su cui vogliamo chiedere dei chiarimenti all'Assessore è il fatto che il valutare la residenza serve ad aumentare quella griglia che esiste per quanto riguarda la scuola valdostana, che può portare con un elemento artificioso come questo della residenza ad un ulteriore impoverimento, in quanto la selezione rischia di avvenire fra un numero sempre più ristretto di elementi.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Pubblica Istruzione Faval; ne ha facoltà.

FAVAL - (U.V.): Avant tout il faut faire un tout petit peu d'histoire. M. Torrione a parlé d'une école valdôtaine, moi personnellement je soutiens que l'école valdôtaine n'existe pas, parce que pour être valdôtaine l'école devrait donner quelque chose de bien différent de ce qu'elle donne à nos élèves. Et là évidemment je parle de la question du français qui est absolument négligé dans notre école, car on n'a pas eu jusqu'ici la possibilité de donner un peu de substance à ce que le Statut prévoit, si non à partir de l'année scolaire actuelle dans l'école maternelle.

Les articles 39 et 40 prévoient de quelle façon on peut enseigner les langues et de quelle façon surtout certaines matières doivent être enseignées en langue française, et cela doit être décidé par une Commission qui doit avoir les représentants de l'Etat et ceux de la Région. Cette Commission n'a jamais pu se réunir avant l'année 1976 à cause du fait que l'Etat n'a jamais nommé ses représentants.

Finalement, à partir de cette date, il y a eu la Commission, le travail est en train de se faire, l'école maternelle, dès l'année scolaire courante, a pu aborder ce discours.

Au cours de la réunion de la Commission j'ai demandé qu'on commence le même travail aussi dans l'école primaire et on m'a déjà donné certains résultats.

Voilà, nous ne parlons pas d'école valdôtaine, nous parlons d'école en Vallée d'Aoste, et toujours par rapport à ce peu d'histoire qu'il faut faire, il faut rappeler que la variation de la résidence en Vallée d'Aoste est présent, à partir de l'année 1963 et 1964, pour l'école moyenne et l'école supérieure. Cette année, en s'agissant de voir les critères à appliquer, j'ai vu que la résidence était évaluée uniquement pour l'école moyenne et l'école supérieure; le problème était alors, ou on va abolir ces critères ou bien on va les étendre à l'école maternelle et à l'école primaire.

La proposition que j'ai faite, a été acceptée par la Commission compétente et va dans la direction d'étendre cette évaluation en plus que pour l'école moyenne et l'école supérieure, aussi pour l'école maternelle et primaire. Ceci dans le sens de réserver la possibilité d'entrer dans l'école en Vallée d'Aoste aux habitants de la Vallée d'Aoste pour deux motifs: le premier, celui de chercher d'assurer le travail aux valdôtains dans notre Région; le deuxième, parce qu'on est convaincu que les citoyens qui résident en Vallée d'Aoste depuis longtemps, devraient pouvoir connaître mieux la culture et le milieu valdôtain, et de cette façon ce serait mieux dans l'école pour faire de façon que finalement nous ayons une école valdôtaine et non pas seulement une école en Vallée d'Aoste.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.

TORRIONE - (P.S.I.): Chiedo scusa all'Assessore ma non è assolutamente questo il caso che volevamo fare, anche perché ci riserviamo di tornare su questo argomento, di aprire un dibattito sul problema della scuola valdostana, problema che mi sembra indispensabile risolvere per il futuro della nostra collettività.

Credo che ogni forza politica su questo argomento debba meditare con estrema serietà, perchè è vero che ci sono responsabilità da parte di chi ha avuto rappresentanze in questo consesso. Se si vuole creare una società valdostana di un certo tipo, uno degli elementi essenziali è l'avere a disposizione una scuola che abbia la caratteristica della peculiarità valdostana in termini ben più evidenti di quelli attuali.

Scuola che tra l'altro non assolve totalmente al compito che le è essenziale, quello non solo di insegnare una doppia lingua, ma soprattutto di creare una coscienza valdostana, perchè credo che una delle ragioni essenziali sia quella di dare delle motivazioni ai giovani perchè non sentano l'autonomia come un elemento estraneo a loro stessi, ma la sentano come un fatto talmente connaturato con il loro modo di essere, da uscire convinti che questa peculiarità va difesa ad ogni costo.

Detto questo, proprio per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, ritengo, al di là della giustificazione che ha dato l'Assessore di riservare la possibilità ai valdostani, di poter condividere il suo punto di vista su questo argomento.

Però l'atteggiamento non mi sembra che debba essere corporativo e riservato ad una sola categoria di persone, che sono gli insegnanti (che tra l'altro in questo campo hanno responsabilità ancora maggiori proprio perché sono a contatto con una realtà che è quella della scuola, quindi con la responsabilità dell'educatore): trovo che questo criterio non sia valutabile in termini di meritocrazia, lo ripeto. Riesaminiamo tutto il discorso e facciamo che questo elemento venga valutato anche nei concorsi che fa la Regione.

Ripeto che non sono convinto di questo argomento, mi sembra un dato fluttuante e poco palpabile, quindi il fatto di dargli un punteggio specifico mi lascia perplesso.

Non mi lascia perplesso invece il discorso che ha introdotto l'Assessore perchè è un discorso che una volta per tutto questo Consiglio dovrà affrontare: quello di cosa si vuol fare della scuola valdostana proiettandola nel futuro in modo diverso.

Si dà atto che dalle ore 11,41 riassume la Presidenza il Presidente Giovanni Bondaz.