Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 634 del 7 giugno 1984 - Resoconto

OGGETTO N. 634/VIII - NOTIZIE DELLA RIDUZIONE DELL'INTERVENTO FINANZIARIO REGIONALE A FAVORE DI UN ISTITUTO PRIVATO CHE GESTISCE UNA SCUOLA PER MAESTRE D'ASILO. (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Cout e Dolchi:

INTERPELLANZA

AVUTA NOTIZIA attraverso gli organi di informazione che su decisione dell'Assessore regionale all'Istruzione Pubblica sarebbe stato ridotto il contributo regionale all'Istituto privato parificato San Giuseppe che gestisce una scuola per maestre d'asilo, in vista di una sua graduale chiusura, dopo 15 anni di vita.

RITENUTO che una scelta di questo tipo assuma una notevole importanza per la scuola in Valle d'Aosta e presenti anche alcuni problemi per le giovani che si sarebbero volute iscrivere o che sono comunque iscritte alla scuola in questione;

i sottoscritti Consiglieri regionali del gruppo comunista

INTERPELLANO

l'Assessore regionale alla Pubblica Istruzione per sapere:

quanto e con quale provvedimento è stata assunta tale decisione;

quali sono state le motivazioni che hanno portato a tale scelta;

quali organismi competenti l'Assessore ha ritenuto opportuno interpellare in proposito;

quali nuovi indirizzi scolastici verranno istituiti in sostituzione della Scuola Magistrale.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Cout, ne ha facoltà.

COUT - (P.C.I.): Dagli organi di informazione abbiamo avuto notizia che l'Assessore regionale alla Pubblica Istruzione avrebbe deciso per questo anno di ridurre lo stanziamento a favore dell'Istituto privato parificato "San Giuseppe" che gestisce la scuola per maestre d'asilo e questo, ci pare di avere capito, in vista di una graduale chiusura di questa scuola.

Tale decisione ha sollevato diversi problemi e ci siamo anche posti alcuni interrogativi.

Innanzitutto con questa interpellanza non vogliamo certo sollevare il problema delle scuole private, dal momento che in altre occasioni ne abbiamo discusso esprimendo il nostro pensiero; secondo noi, è necessario pensare ad una scuola pubblica efficiente, anche per la storia che abbiamo avuto in Valle d'Aosta. Per queste scuole private, che già esistevano, se è necessario si può stipulare delle convenzioni purché siano chiare e queste scuole diano tutte le garanzie (tant'è che sono stati introdotti anche gli organismi collegiali negli asili ed in altre scuole private) e, soprattutto, in queste scuole ci sia il rispetto delle libertà individuali e si seguano i programmi che devono essere seguiti.

Non vorrei neanche esprimere un parere sul fatto che questa fosse o meno una buona scuola; d'altronde era l'unica che esisteva in Valle, per cui fare paragoni sarebbe difficile.

Ci ha preoccupato la sua chiusura graduale, per cui vorremmo chiedere se la decisione è stata presa perchè questo tipo di scuola non va più bene: infatti mi è parso di capire che la ragione sta nel fatto che le maestre d'asilo sono tante e ce ne sono diverse in attesa di un impiego.

Occorre rilevare che quando le maestre di asilo, in questo momento in numero esuberante, avranno tutte trovato un impiego, probabilmente ci sarà ancora bisogno di loro, per cui sarà necessario riaprire dei nuovi corsi: questo come verrà fatto? In una scuola pubblica, oppure in questa scuola, che aspetterà degli anni per essere riaperta?

Un'altra questione è che quando si decide di aprire o di chiudere una scuola, la decisione da prendere è abbastanza importante; di solito se ne parla nel Consiglio scolastico regionale. Abbiamo discusso varie volte in Commissione dell'apertura anche solo di sedi di scuola materna regionale in sostituzione di sedi private e in qualche modo il Consiglio, i Consiglieri erano coinvolti in questa scelta.

In questo caso invece non abbiamo capito quali sono gli organi che sono stati interpellati dall'Assessore per prendere questa decisione o se invece è un'iniziativa personale.

Altra questione importante è l'opportunità, quando si chiude una scuola, di rimpiazzarla ricercando nuovi indirizzi da seguire da parte di studenti, soprattutto in vista di quelle che possono essere le offerte del mondo del lavoro. Nel corso di una riunione tenutasi l'altro giorno sulla questione dei Lycées techniques all'I.P.R. (in cui eravamo stati invitati e come gruppo e come membri della Commissione) è stata evidenziata la necessità di fare delle scelte verso indirizzi nuovi.

Si parlava di professioni del 2000 che adesso sono inimmaginabili, si parlava della probabile necessità che si avrà in futuro di cambiare lavoro nel corso della vita non solo una volta, ma anche due o tre, quindi di modificazioni sempre più accelerate.

Con questa interpellanza vorremmo capire come mai è stata chiusa questa scuola, chi è stato interpellato e cosa si prospetta di nuovo oltre alla chiusura del vecchio in Valle.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Pubblica Istruzione Faval, ne ha facoltà.

Si dà atto che dalle ore 11,01 assume la Presidenza il Vice Presidente Franco De Grandis.

FAVAL - (U.V.): Il faut d'abord préciser qu'il s'agit là d'une école privée et non pas d'une école publique, gérée directement par les soeurs de St. Joseph qui n'ont pas, avec la Région, des conventions concernant la contribution que le Conseil régional est disponible à leur donner.

Il y a au contraire une convention qui d'ailleurs a été signée l'année passée, qui concerne la "parificazione". Jusqu'ici le Conseil régional avait donné de l'argent pour contribuer aux frais auxquels soit d'un côté, l'Institut, soit de l'autre, les parents, devaient affronter. Jusqu'à l'année passée le Conseil régional avait décidé d'allouer une somme pour chaque élève et nous avions cette année décidé une dépense de 120.000 lires par élève par mois, pour faire de façon que les parents des élèves n'aient pas des frais trop élevés à supporter, parce qu'on demande, pour l'année courante, 150.000 lires par mois.

Mais là il faut remarquer que l'année précédente la somme que les soeurs demandaient aux parents était de 80.000 lires et la contribution régionale de 65.000 lires. Alors d'une année à l'autre on est passé presque à doubler la somme demandée par les soeurs aux parents.

La dépense totale que nous prévoyions de soutenir pour l'année 1983-84 - et j'ai dit nous prévoyions comme en cours d'année il y a aussi des élèves qui renoncent et donc nous pourrions avoir une somme inférieure à celle que nous avions prévue - c'est à peu près de 80 millions de lires.

Entre-temps on a vérifié que dans la liste des diplômées qui demandent de pouvoir faire les suppléances dans les écoles maternelles régionales, nous avions à l'année 1982-83 178 inscrits.

Il faut ajouter qu'il y a 218 personnes qui ont pris leur diplôme dans les années suivantes, qui demandent de pouvoir entrer dans l'école maternelle, face à une situation qui concerne l'école maternelle régionale qui est de 124 sections dans toute la Région. Vous comprenez très bien que nous avons un nombre extrêmement élevé de diplômées, qui, à notre avis, pendant au moins dix ans n'auront aucune possibilité d'entrer dans l'école maternelle, aussi parce que la plupart des instituteurs et institutrices de l'école maternelle sont très jeunes.

En réfléchissant à ces différentes données j'ai finalement proposé à l'Institut une convention, que j'ai envoyée le 14 du mois de février et à laquelle je n'ai pas encore eu une réponse.

Je vous lis l'article de la convention qui vous intéresse: "L'amministrazione regionale si impegna a corrispondere all'Ente un contributo annuo pari al 75% della retribuzione lorda spettante al personale docente".

Voilà, dans ce sens il n'y a aucune intention de la part de l'Administration régionale, ou tout au moins en ce qui concerne l'Assesseur, de fermer cette école, avant tout parce que ce n'est pas à l'Assesseur qui touche cette tâche, en étant celle-ci une école privée.

Nous avons réfléchi aux différentes données que je viens de vous illustrer et nous avons cru qu'il était nécessaire de faire de façon à non plus donner un espace d'un certain genre à cette école, surtout dans l'intérêt des élèves. Nous pensons que tout au moins en ce qui concerne l'école maternelle, si nous devions continuer à avoir le même nombre d'inscrits, nous continuerions à former des chômeurs. Je ne crois pas que ceci soit dans l'esprit et même dans les devoirs de l'Administration régionale, et je partage là l'avis de M. Cout, qu'il faut inventer de nouvelles possibilités d'emploi pour les jeunes en Vallée d'Aoste.

J'ai proposé une convention, je n'ai pas encore eu de réponse, par conséquent je n'ai pas encore pu poser la question aux différents organes du Conseil régional, car il est indispensable que j'aie une réponse des soeurs qui nous dise si elles partagent ou pas cette proposition.

Enfin on n'est pas étonné que les journaux aient interprété de façon différente la chose, parce que très souvent nous voyons qu'ici on dit des choses, et puis les journaux les interprètent comme ils veulent.

En ce qui concerne le futur de l'école maternelle régionale, je veux rappeler à M. Cout qu'on peut enseigner dans l'école maternelle aussi avec le diplôme de l'école normale. Donc dans ce sens-là nous ne devrions pas avoir de problèmes.

En ce qui concerne "la scuola magistrale", il ne se pose pas le problème d'instituer des nouvelles écoles, et le danger, qui a été présenté par M. Cout, ne se vérifiera pas, parce qu'à partir de 1978 il y a eu une baisse énorme dans les naissances.

Nous pouvons, et moi-même je l'ai déjà proposé à l'Institut, suggérer d'autres possibilités d'utiliser le personnel pour des activités d'enseignement différentes que celles de l'école maternelle.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Cout, ne ha facoltà.

COUT - (P.C.I.): Proprio per evitare degli equivoci e di essere male informati, siamo dell'idea che molte volte, invece di apprendere le notizie dai giornali, sarebbe più opportuno che i Consiglieri potessero discutere in Commissione, o conoscere alcune decisioni di questa importanza prima che i giornali possano interpretare male quelle che sono le decisioni.

Adesso che conosciamo la proposta dell'Assessore, siamo convinti che potrebbe essere una proposta buona; siamo disponibili ad esaminarla, e dicevamo già nella premessa della nostra interpellanza che nel caso si andasse a delle convenzioni con delle scuole private per dei tipi di scuola che non esistono in Valle, sarebbe opportuno che queste convenzioni fossero chiare.

Staremo a vedere questa proposta quando arriverà e valuteremo più complessivamente la cosa. Quindi in parte siamo soddisfatti della risposta fornitaci.

Sottolineerei ancora una volta la necessità di avviare al più presto una discussione in Commissione o nelle sedi più opportune su nuove istituzioni o indirizzi che devono essere messi in piedi in Valle, andando eventualmente ad una revisione di quella che è la distribuzione sul territorio.

Mi viene in mente che come ci sono queste maestre d'asilo che ormai sono in soprannumero, anche per ciò che riguarda le maestre di scuola elementare ne escono più di quello che è necessario, tant'è che ad esempio nell'unica scuola superiore, oltre all'I.P.R., esistente a Verrès - che sono le Magistrali - fra un anno o due non ci sarà più, perchè ormai non si trovano abbastanza iscritti.

Quindi la necessità non è tanto quella che si esauriscano queste scuole, ma quella di pensare a mettere in piedi nuovi indirizzi distribuiti in modo adeguato su tutto il territorio della Valle.