Oggetto del Consiglio n. 594 del 30 maggio 1984 - Resoconto
OGGETTO N. 594/VIII - PROSPETTIVE DELL'ILSSA VIOLA DI PONT-SAINT-MARTIN ED ALTERNATIVE OCCUPAZIONALI PER L'AREA DELLA SETTIMA COMUNITA' MONTANA - (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Tonino, Millet, Cout:
INTERPELLANZA
Alcuni organi di stampa hanno pubblicato i dati relativi al bilancio 1983 della Società ILSSA VIOLA, che chiude in pareggio grazie a positivi risultati derivanti dall'aumento della produttività aziendale e dai contributi dello Stato per lo smantellamento degli impianti per la lavorazione delle lamiere a caldo e del reparto acciaieria.
Tra l'altro, dalla relazione allegata al bilancio della Società risulta che, malgrado il dimezzamento della forza lavoro, la produzione si è mantenuta all'incirca sui livelli del 1982 (con una riduzione del solo 3%) e che sono aumentate notevolmente le esportazioni che hanno toccato un'incidenza record pari a circa il 2% del fatturato, mentre il costo del lavoro ha avuto un decremento del 6, 7%.
Sempre dalle considerazioni svolte dalla Società in sede di approvazione del bilancio è emerso che l'ILSSA VIOLA dovrà operare puntando principalmente sulla qualità, sulle finiture e sulla riduzione dei costi di produzione.
Malgrado questi dati positivi non si hanno tuttavia notizie in merito a programmi di investimento finalizzati a razionalizzare i reparti di lavorazione ed a installare nuove lavorazioni di finitura.
Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali
INTERPELLANO
l'Assessore regionale all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti per conoscere:
1) quali rapporti si sono recentemente instaurati tra la Giunta regionale e la Direzione ILSSA VIOLA al fine di concordare investimenti nell'ambito dello stabilimento di Pont-Saint-Martin, con quali risultati e con quali prospettive concrete;
2) per quali ragioni fra le proposte di nuovi insediamenti industriali presentate in questi giorni dalla Giunta regionale non compare alcuna alternativa occupazionale per l'area della settima Comunità Montana, gravemente colpita dalla pesante riduzione del personale operata dall'ILSSA VIOLA.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): L'interpellanza ha nella premessa riassunto quelli che sono i dati emersi dalla lettura sui maggiori quotidiani delle notizie relative al bilancio dell'ILSSA VIOLA relativo all'anno 1983. In particolare "Il Sole 24 Ore", sul numero del 3 maggio scorso, fa una analisi approfondita del bilancio dell'azienda, rilevando come l'ILSSA VIOLA sia riuscita a chiudere il 1983 con i conti in pareggio, con una buona consistenza degli accantonamenti, con una riduzione del costo del lavoro rispetto all'unità di prodotto, mantenendo un buon livello delle esportazioni che hanno portato un livello record del 27% del fatturato, con un sostanziale mantenimento della produzione malgrado la riduzione consistente della forza lavoro.
Si tratta di alcuni dati abbastanza confortanti sulla capacità produttiva ed economica dell'azienda che ci inducono a riproporre un'importante questione che riguarda il suo futuro. In altre occasioni si era detto che il futuro dell'ILSSA VIOLA dipende da due elementi: la qualità dell'acciaio prodotto e la convenienza del prodotto e cioè il prezzo di commercializzazione e quindi di produzione dell'acciaio stesso. Sono questi i due elementi che sono legati strettamente alla necessità di riqualificare l'apparato produttivo della cosiddetta area a freddo dello stabilimento. C'è anche per l'area a freddo un problema di vetustà degli impianti, c'è un problema di impianti che non sempre sono in grado di garantire la qualità del prodotto.
Non abbiamo notizie di prospettive in tal senso da parte della proprietà dell'ILSSA VIOLA. Gli articoli che prima ho citato non ne parlano. Notizie in tale senso non sono state fornite dalla Giunta regionale la quale ha, finora, sempre e soltanto enunciato la possibilità di avere incontri con i proprietari dell'ILSSA VIOLA per conoscere le loro intenzioni sullo stabilimento di Pont-Saint-Martin. Oltre a questo occorre aggiungere che c'erano stati impegni, anche se verbali, per installare a Pont-Saint-Martin un'ulteriore lavorazione di cosiddetta finitura o verticalizzazione del prodotto. Anche rispetto a questa esigenza non ci sono oggi delle notizie ufficiali in merito e questa è un'altra delle domande che rivolgiamo alla Giunta regionale.
Le questioni si collegano strettamente alle nuove proposte che la Giunta ha predisposto in merito a nuovi insediamenti industriali: non ci sono infatti per quell'area proposte in quella che è stata definita la mappa degli interventi.
Noi chiediamo la ragione di questa assenza e le indicazioni per quella zona nell'immediato e, se possibile, chiediamo di conoscere quale strada sta battendo la Giunta regionale per proporre successivamente delle alternative occupazionali.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Pollicini; ne ha facoltà.
POLLICINI (Féd. D.P. - U.V.P.): Ritengo che sia diventato quasi un rituale chiedere notizie dell'ILSSA VIOLA, specialmente da parte di chi fa il Consigliere di zona, adesso elevato a livello di segretario regionale (a questo proposito, gli facciamo gli auguri di un ottimo lavoro, poichè siamo convinti che la scelta del partito comunista non poteva essere più felice... visti i predecessori!). Vorrei far rilevare che quando si fanno interpellanze che rappresentano una doverosa azione, esse vanno inquadrate nella situazione complessiva del settore in cui si viene ad operare, e cioè la siderurgia, che è al centro non solo di un grosso dibattito internazionale ma di una grossa crisi dalla quale forse, a dette degli esperti, è possibile prevedere l'uscita tra un paio d'anni. La stessa legge dei prepensionamenti prevede la riduzione di 25.000 posti nel settore. Vorrei ricordare la rinuncia dell'area a caldo che ha fatto la FINSIDER nei confronti della Conegliano: di fronte ai 5.500 dipendenti che il nuovo Conegliano aveva, i privati, che forse subentreranno nel settore siderurgico della ex Conegliano, si impegnerebbero a rilevarne non più di 1.700, con una riduzione di occupazione che è pari al 65%. La TEKSID, smembrata nelle due unità, una rimasta alla FIAT e l'altra passata alla Nuova SIAS, ha ridotto i suoi occupati del 48%. La Breda-NUOVA SIAS di Milano, da 4.500 dipendenti prevede di arrivare a 800 dipendenti. Bagnoli, nonostante i mille miliardi spesi, da 9.000 dipendenti che c'erano avrà, quando ripartirà, 4.200 dipendenti. Abbiamo, non tanto lontano, Cuneo, che non ha situazioni di crisi nazionali ed internazionali come il settore della siderurgia, ma ha perso nell'ultimo anno 2.200 posti di lavoro.
Io vorrei che i problemi, una volta impostati, venissero inquadrati in questa realtà perchè guai se dovessimo operare senza tenerne conto: in sostanza i miracoli non li fa nessuno. Anzi stiamo oggi pagando quel tipo di politica dissennata, condotta particolarmente dalle Partecipazioni Statali, che ha reso ormai impossibile alle società continuare ad accumulare debiti. Ogni anno sono 3.500 i miliardi di perdite delle Partecipazioni Statali.
L'ILSSA VIOLA è in questa situazione e chiaramente ha dei problemi. La relazione apparsa su "Il Sole 24 Ore", per quanto riguarda il suo fatturato, dice che è rimasto praticamente uguale, ma non dimentichiamo che, essendo chiusa l'area a caldo, l'ILSSA VIOLA si è approvvigionata di tutto quel materiale da un'altra società che fa lo stesso prodotto, cioè la TERNI. Quindi è vero che abbiamo ridotto del 50% il personale che lavora nell'azienda, però è anche vero che la parte che occupava quel 50% viene acquistata.
E' importante, secondo me, il dato che ha portato il Consigliere Tonino, cioè che il bilancio è finalmente un bilancio attivo. Questo ci dà certamente più garanzie che se noi avessimo un bilancio in passivo.
La nostra proposta, elaborata con l'ILSSA VIOLA, è di proporre, come Regione, che l'ILSSA, per rafforzare il suo lato debole, che a me pare che sia la rete commerciale, possa fare un "pull" con la FINSIDER, cioè quel settore pubblico che si occupa degli acciai speciali. Perchè proponiamo questo? Perchè temiamo fortemente che la predominanza che può avere oggi la TERNI possa un giorno essere determinante per creare un giorno ulteriori difficoltà, se certi giochi di mercato vengono portati avanti, all'ILSSA VIOLA. Noi vorremmo creare questa convenzione per unificare le reti commerciali della FINSIDER settore acciai speciali e dell'ILSSA VIOLA per evitare che questo privato possa essere fagocitato, secondo certi giochi e certe idee nazionali ed internazionali, da una grossa struttura come quella della TERNI.
L'altro problema è quello dei finanziamenti. Esiste da parte dell'ILSSA VIOLA l'impegno di rinforzare l'area a freddo nel 1985. C'è un ipotesi: per l'ILSSA VIOLA alla fine dell'85 e all'inizio dell'86 è possibile prevedere l'inversione di tendenza e quindi iniziare alcune assunzioni, mettendo nel conto che l'attuale situazione che riguarda i cassa-integrati verrà ridotta certamente per la legge di prepensionamento a 50 anni. E' possibile prevedere un inizio di reintegrazione per evitare lo scollamento. Questa è l'ipotesi che la sociètà ha di recente confermato. L'impegno è di introdurre non tanto ulteriori lavorazioni a freddo nell'ambito dell'ILSSA VIOLA ma di vedere se si possono portare attività indotte nell'arco di Pont-Saint-Martin. E' un'ipotesi che viene portata avanti e c'è l'impegno di vedere se è possibile, attraverso le capacità operative della SMI, di introdurre nell'ambito dell'ILSSA VIOLA un'attività indotta che utilizzi i prodotti dell'ILSSA stessa.
Nel bilancio del 1983, quello che ci ha portato al pareggio del conto economico, sono inseriti i miliardi che l'ILSSA VIOLA ha percepito in virtù dell'art. 20 della legge n. 46, che è un fatto anomalo che non si ripeterà e che quindi non dobbiamo prendere con tranquillità assoluta. Occorre essere soddisfatti che ci sia un recupero notevole di produttività e pare che ci sia anche un recupero di qualità del prodotto. Però facciamo attenzione, perchè non sono ancora stati risolti tutti i problemi dell'ILSSA VIOLA. Dalle informazioni che ho pare che siamo sulla strada giusta.
L'altro discorso riguarda la mappa, che nell'area della settima Comunità montana non sembra prevedere niente. Io rispondo dicendo che noi non pensiamo che le Comunità montane siano dei compartimenti chiusi, ma, al contrario le comunicazioni non possano più chiudersi nell'ambito di un concetto riduttivo di comunità. L'istituto della comunità montana non aveva il compito di chiudere rigorosamente i confini. Gli interventi della Regione vengono fatti là dove meglio possono essere fatti e dove vi sono le condizioni per poterli fare, nell'ambito di una distanza che si presume accettabile anche più lontana degli insediamenti previsti.
Occorre disporre di certe infrastrutture che non esistono nella zona di Pont-Saint-Martin ma che esistono a pochi chilometri di distanza. Le prospettive di rendere operante una politica di recupero occupazionale sono più sicure là dove vi sono condizioni per poter partire. La Regione ha richiesto a tutti i Comuni la mappa dei terreni industriali disponibili per poter eventualmente insediare nuove attività. E' un quadro complessivo in una situazione estremamente difficile in cui la crisi non è ancora passata. La ripresa economica è a certi livelli, però da un punto di vista complessivo c'è la possibilità di intervenire gradualmente, tenendo conto anche della situazione del mercato senza correre dietro ai minimi segnali.
Va detto con franchezza che stiamo operando in una situazione di estrema difficoltà e vorremo che anche l'opposizione capisse.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): Intanto voglio dire che, per non ripetere sempre una certa ritualità, i problemi non debbono essere ogni volta inquadrati nella situazione generale. L'analisi fatta dall'Assessore la condividiamo e soprattutto condividiamo l'accordo ILSSA VIOLA - TERNI per l'approvvigionamento del semilavorato. E' un accordo che, se è vero che ha dimostrato da un punto di vista economico di reggere bene, è però legato ad un filo, nel senso che in un qualsiasi momento può essere messo in discussione e possono aprirsi purtroppo prospettive assai più nere per la stessa permanenza dell'area a freddo di Pont-Saint-Martin. In questo senso l'azione indicata dall'Assessore (un accordo tra ILSSA VIOLA e FINSIDER settore degli acciai speciali) può essere una strada da seguire e che deve essere seguita.
Si opera in un settore difficile e ne siamo perfettamente convinti, ma la richiesta che noi facevamo era di sapere se voi state operando realmente. Nell'interrogazione abbiamo chiesto quali sono i rapporti intervenuti tra la Giunta e la proprietà e le risposte mi sembrano insufficienti. A noi sembra che l'attività della Giunta regionale in questo senso segni il passo, a meno che non si prenda per oro colato l'impegno del Gruppo Orlando che dice: "fino alla fine dell'85 noi non vogliamo parlarne, perchè solo allora valuteremo se ci saranno risorse sufficienti per poter parlare di ammodernamenti o di produzioni diverse nello stabilimento di Pont-Saint-Martin". Ricordo che poco tempo fa si parlava del 1985, oggi ho sentito che si parla della fine dell'85 e questa è una cosa che ci sembra di dover sottolineare e far notare alla Giunta regionale, oltre alla necessità di un confronto con la proprietà dell'ILLSA VIOLA e del coinvolgimento in questo confronto del Governo nazionale, che è una questione molto importante. Tutto il resto diventa un discorso che facciamo troppo spesso.
Di fronte alle preoccupazioni che ci accomunano non ci sono le azioni politiche conseguenti per fare in modo che ci sia un fronte da parte della Valle d'Aosta in una situazione così difficile.
Un ultimo accenno alla mappa e alle comunità montane. Io non sono uno di quelli che si vuole chiudere nella comunità montana, resta il fatto che in un'assemblea pubblica a Pont-Saint-Martin si era parlato della possibilità quasi immediata di installare nello stabilimento soluzioni alternative, e questo non l'ho detto io, ma l'Assessore, avallato dal Presidente della Giunta...
.... interruzione ....
...è vero, nella zona ci sono anche aree disponibili e non ci sono difficoltà per lo spostamento della manodopera da una comunità montana all'altra. Il dubbio che noi abbiamo è che non si sfruttino fino in fondo tutte le possibilità occupazionali che l'insediamento di nuove industrie può avere nella nostra Regione. Io so che per la zona che riguarda il bacino Pont-Saint-Martin Donnas ci sono altre proposte, oltre a quella di cui si era già parlato. E' compito dell'opposizione spingere e stimolare la Giunta affinchè alle proposte si dia rapidamente una risposta e si valuti la situazione, sempre che si tratti di soluzioni accettabili sul piano economico e occupazionale. Questa è la funzione di questa interpellanza, che spero non sia solo rituale.