Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 585 del 30 maggio 1984 - Resoconto

OGGETTO N. 585/VIII - PRESUNTA LIMITAZIONE DELLA LIBERTA' SINDACALE E PERSONALE DEI LAVORATORI DEGLI STABILIMENTI DELLE DITTE HONE-CONF. E I.C.S. (Interrogazione).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dai Consiglieri Cout e Tonino:

INTERROGAZIONE

In bassa Valle circola con insistenza la notizia che le lavoratrici ed i lavoratori assunti negli stabilimenti delle ditte Hône-Conf. e I.C.S. debbano, prima dell'assunzione, sottoscrivere una dichiarazione con la quale si impegnano a non aderire ad alcuna organizzazione sindacale, pena la perdita del posto di lavoro.

Se la notizia rispondesse a verità ci troveremmo di fronte ad un comportamento da parte delle aziende che disattende sia la Costituzione della Repubblica (art. 39) che le norme fondamentali dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori (Legge 20 maggio 1970, n. 300) violando, in particolare, i seguenti articoli: art. 1 (libertà di opinione), art. 8 (divieto di indagine sulle opinioni), art. 14 (diritto di associazione e di attività sindacale).

La stessa legge n. 300/70, all'art. 15, prescrive la nullità di qualsiasi patto od atto diretto a subordinare l'occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale, ma la nullità dell'atto non cancella il pesante condizionamento che viene comunque esercitato sul lavoratore in cerca di occupazione.

Visto che le citate aziende sono titolari di benefici accordati dalla Regione e che in tali casi l'art. 36 dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori impegna l'azienda ad applicare nei confronti dei lavoratori condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria, si

INTERROGA

la Giunta regionale per conoscere:

se, tramite accertamenti presso le aziende e le OO.SS., ha ricevuto conferme in merito ai citati atti di limitazione della libertà sindacale e personale dei lavoratori;

quali provvedimenti intende prendere la Giunta per garantire il pieno rispetto delle normative vigenti da parte delle imprese che usufruiscono di rilevanti finanziamenti regionali.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Pollicini; ne ha facoltà.

POLLICINI (Féd. D.P. - U.V.P.): Sono state effettuate delle indagini per verificare se quanto riportato nella interrogazione risponde alla verità. Non risulta che le discriminazioni paventate dall'interrogazione siano state operate all'interno dello stabilimento della Hône-Conf.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Voglio dire che siamo insoddisfatti della risposta data dall'Assessore Pollicini, perchè l'interrogazione si articolava su due quesiti.

Il primo si riferiva alla necessità di fare opportune indagini e accertamenti sulla veridicità della notizia che nella bassa Valle circola con una diffusione allarmante e secondo la quale i lavoratori assunti in queste aziende debbono sottoscrivere un atto con il quale si impegnano a non svolgere attività sindacali pena la perdita del posto di lavoro.

Il problema non è tanto sulla legittimità dell'atto. Nell'interrogazione stessa noi facciamo riferimento allo statuto dei lavoratori il quale prevede espressamente la nullità di atti di quella natura. L'allarme nostro deriva dalla preoccupazione che, se la notizia è fondata, ci troviamo di fronte ad un tentativo di calpestare i diritti importanti, conquistati con lotte difficilissime e riconosciuti prima ancora che dallo Statuto dei lavoratori dalla stessa Carta Costituzionale.

Non conosco la qualità delle indagini disposte dall'Assessore, come non conosco le persone preposte a fare gli accertamenti. Noi abbiamo chiesto all'Assessore di interpellare sia l'azienda che i sindacati e il risultato è negativo. Noi ci auguriamo che non sia vero altrimenti noi e tutte le organizzazioni sindacali useremmo tutti gli strumenti necessari per fare cessare questo fatto che è indubbiamente vergognoso.

La seconda parte dell'interrogazione, che non ha avuto risposta, riguarda una applicazione dell'articolo n. 36 dello statuto dei lavoratori e noi chiediamo quali provvedimenti intende prendere la Giunta per garantire il pieno rispetto delle norme contrattuali da parte delle imprese che usufruiscono di finanziamenti agevolati della Regione. L'articolo n. 36 dello statuto dei lavoratori prevede che, qualora ci siano concessioni di benefici accordati ai sensi delle leggi vigenti nello Stato, (inteso in tutte le sue articolazioni, comprese dunque le Regioni) a favore di imprenditori che esercitano professionalmente un'attività economica organizzata, deve essere inserita nei capitolati di appalto inerenti l'esecuzione di opere pubbliche la clausola esplicita determinante l'obbligo di applicare e di fare applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni non inferiori a quelle risultanti nei contratti collettivi di lavoro della categoria e della zona.

Nei contratti di lavoro collettivo sono comprese tutte le norme che riguardano la libertà sindacale e noi chiediamo che la Giunta regionale presti la massima attenzione anche all'applicazione di questa norma per fare in modo che il rapporto tra la Regione e le aziende sia corretto non solo sul piano economico, ma anche sul piano dei rapporti umani tra datori di lavoro e dipendenti.

Questa è la richiesta che noi avanziamo ribadendo che la risposta che ci è stata fornita oggi dalla Giunta è largamente inadeguata.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Cout; ne ha facoltà.

COUT (P.C.I.): Vorrei solo aggiungere due cose a quello già detto dal Consigliere Tonino.

Secondo noi è molto importante che, in un periodo in cui ci sono dei problemi occupazionali anche a livello nazionale, vengano introdotti dei principi di assunzione nominativa al 50% o tutta una serie di provvedimenti previsti dal decreto n. 94 in discussione in Parlamento e noi, come Partito Comunista, portiamo avanti la nostra battaglia. Diciamo che in un periodo molto difficile sotto l'aspetto occupazionale ci sono dei tentativi da parte dei datori di lavoro di modificare i criteri di assunzione introdotti, che tendono a discriminare la manodopera femminile. In un periodo come questo bisogna evitare che ci siano da parte dei datori di lavoro tentativi di questo tipo.

Io invito l'Assessore a mettere in atto tutti i provvedimenti possibili e opportuni affinchè quando si danno i contributi agli industriali, quando si da una formazione professionale e quando si fanno degli interventi in cui la Regione deve sottoscrivere delle convenzioni con gli industriali, si ponga particolare attenzione alle assunzioni effettuate da parte dei datori di lavoro, affinchè non ci sia il dubbio che vengano messi in atto tentativi di questo genere e soprattutto perchè le assunzioni vengano fatte con tutti i criteri di democrazia e legalità, senza fare alcuna discriminazione.

Questo tentativo si vede chiaramente in Italia e di riflesso anche in Valle d'Aosta.

PRESIDENTE: Signori Consiglieri provvederò a farvi distribuire il nuovo testo della legge relativa agli interventi regionali in materia di agricoltura che verrà posto in discussione così come è stato definito, per quanto possibile, dalla Commissione.