Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 520 del 26 aprile 1984 - Resoconto

OGGETTO N. 520/VIII - PARERE SUL PROGETTO PRELIMINARE RELATIVO ALLA TANGENZIALE SUD DEL COMUNE DI AOSTA.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore ai Lavori Pubblici Chabod; ne ha facoltà.

CHABOD (D.C.): A partire dal 1974 si sono succeduti progetti autostradali, prosecuzioni della già esistente A5 Torino-Aosta verso il Traforo del Monte Bianco e il raccordo per il Traforo del Gran San Bernardo.

Tutti avevano lo scopo principale di liberare Aosta dalla congestione del traffico in attraversamento catturandolo a monte della città, per rimetterlo direttamente a valle sulla direttrice dell'esistente autostrada, garantendo in ogni caso la funzionalità dell'autoporto di Aosta, punto obbligato per i traffici di merci con provenienza da ovest, dogana d'entrata in Italia per il valico del Monte Bianco. L'impossibilità di realizzare i progetti sopracitati è dovuta essenzialmente allo stato di crisi del settore ed in particolare ad un vincolo negativo dell'art. n. 18bis della legge 16/10/1975 n. 492 che li ha resi rapidamente obsoleti.

Il territorio interessato, ancorché sottoposto, inizialmente, in tutta la sua estensione, a vincolo urbanistico finalizzato ad infrastrutture di trasporto, nel decennio in esame ha subito notevoli trasformazioni, motivate dalla crescente domanda d'uso sia per gli sviluppi dei veicoli industriali, sia per le attività sportive e del tempo libero. Inoltre gli interventi degli enti locali e dell'A.N.A.S. sulla viabilità locale hanno modificato le esigenze di raccordo all'asta in esame, nel senso di una drastica riduzione della domanda d'accesso del traffico locale. Nel contesto di queste importanti modifiche delle ipotesi si è inserita la decisone della disciplina idraulica nell'alveo del fiume Dora, da Sarre alla fonte del Buthier, la cui progettazione generale è stata ultimata nel 1980 ed il programma di esecuzione per lotti successivi è in corso di realizzazione per i primi lotti.

Il presente studio, dopo avere cercato le possibili alternative di soluzione del tema segnato rispondenti anche ad esigenze di salvaguardia del territorio, ha individuato la soluzione che oggi riunisce al maggior grado indicazioni positive di fattibilità ed occasioni di incidere positivamente il territorio stesso. E' chiaro che la soluzione proposta, data la grande complessità dei vincoli esistenti, può anche comportare il sacrificio di talune esigenze prospettate, ma si ritiene che nel complesso tali rinunce siano di gran lunga inferiori ai benefici generali indotti dall'intervento.

Si sottolinea infine, sulla base dell'esperienza più che decennale accumulata in Valle d'Aosta su tali problemi, la necessità che il progetto debba essere nel più breve tempo sottoposto alle indispensabili procedure di salvaguardia per impedire che l'opera divenga non realizzabile se non a costi proibitivi, per il continuo presentarsi sul territorio di nuove esigenze e quindi di nuovi vincoli, qualora per cause congiunturali non fosse possibile dare immediato avvio ai lavori.

La fascia di territorio interessata dal possibile inserimento dell'infrastruttura stradale è quella sul fondo Valle, contornante a Sud il centro storico di Aosta, a cavallo del fiume Dora Baltea, con andamento pressochè analogo a quello della linea ferroviaria, sostanzialmente lungo il corso della morfologia della Valle. Tale striscia è obbligata, in quanto unico corridoio di collegamento dal terminale autostradale, in comune di Brissogne, con la S.S. 26 ad ovest di Aosta, in Comune di Sarre o a Aymavilles, compatibile con la futura prosecuzione verso la direttrice del Monte Bianco.

Vorrei fare qualche piccola osservazione: dalla progressiva 000 alla progressiva A4, tra l'esistente sede autostradale e la zona terminale di svincolo della S.S. 26 il territorio è vincolato da importanti attrezzature ed infrastrutture esistenti e previste. Fra le prime sono previste l'aeroporto civile di Aosta e l'autoporto, fra le seconde il depuratore e la zona di compattazione oltre a zone riservate per spazi pubblici e per attrezzature collettive. L'inserimento dell'opera fra l'autoporto e l'aeroporto deve essere compatibile con i vincoli stradali per il servizio dell'autoporto e dell'adiacente zona industriale, con quelli aeronautici dovuti ad una superficie di rispetto per il campo di aviazione civile e successivamente con quelli militari dell'eliporto.

Dalla progressiva A4 alla progressiva A6 in comune di Charvensod, lo strumento urbanistico non prevede zone riservate alle infrastrutture stradali ma a sviluppo industriale (in avanzata fase di realizzazione), a spazi pubblici, ad attrezzature collettive come il campo sportivo già realizzato. Pertanto tale zona non era assolutamente più praticabile. La corrispondente fascia a cavallo del confine tra il Comune di Aosta e quello di Charvensod è invece fisicamente ancora libera, ancorché riservata quasi totalmente allo sviluppo industriale (in effetti si è al margine dello scarico dello stabilimento della Cogne).

Dalla progressiva A6 alla progressi va A7, mentre sulla destra della Dora si succedono zone riservate allo sviluppo industriale sia dal Comune di Charvensod che dal Comune di Gressan, sulla sinistra, sempre lungo il fiume stesso, esiste lo spazio lasciato libero dagli strumenti urbanistici dei medesimi Comuni, quale zona cuscinetto fra il fiume e le confinanti aree industriali di Aosta e dopo la progressiva A6 della zona sportiva di Tzamberlet alla progressiva A7-3 e A8-3 della sponda destra della Dora nel Comune di Gressan si succedono le zone industriali e quelle sportive, campi da tennis e stadio. Nella sponda sinistra, in Comune di Aosta, si trova l'ampia fascia indicata come: "parco naturale attrezzature territoriali" gravitanti sul Château de Montfleury. Alla progressiva A8-3 e A11-5, gli strumenti urbanistici di Gressan e di Jovençan prevedono sulla destra della Dora un'ampia fascia di territorio vincolata alla previsione di strade per un brevissimo tratto, in Comune di Jovençan, ai piedi della Casa forte di Pompiod vi è una zona agricola e in Comune di Sarre, sulla sinistra è disponibile un'ampia zona riservata agli allacciamenti stradali.

Vorrei comunicare che in commissione è stato concordato (e credo che la Giunta sia d'accordo) di indire un incontro con le Giunte e i Consigli comunali interessati e con i Capi Gruppo per l'esame del progetto esecutivo, prima di discuterlo in Consiglio. Do lettura del testo del parere espresso:

"Il Consiglio regionale esprime il parere favorevole al progetto preliminare per la realizzazione della Tangenziale Sud di Aosta, impegnando la Giunta a studiare il progetto esecutivo in collaborazione con i Consigli comunali interessati in modo da fare coincidere il più possibile il tracciato con l'argine della Dora e nel rispetto e nella salvaguardia, della zona di Montfleury".

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Nascondo un certo imbarazzo nel dibattere questo argomento, che ritengo essenziale per lo sviluppo della nostra Regione, soprattutto se visto nella proiezione del prolungamento del tratto autostradale verso Courmayeur.

In politica è difficile, a volte amaro, fare dell'autocritica, ma in questo caso mi sento di doverla fare come ex amministratore del Comune di Aosta, e sento di dovere rendere omaggio a una persona che per un certo periodo di tempo ha presentato il P.S.I. in quest'aula: parlo del compianto compagno Palmas, che faceva parte del Consiglio di amministrazione della S.A.V.. In anni ben lontani e rivolto soprattutto a noi Amministratori del Comune di Aosta, un giorno disse: "Esiste un avanzo d'esercizio per quanto riguarda la S.A.V., sarebbe bene che Aosta ipotizzasse la costruzione di una sua tangenziale utilizzando questi fondi". In quegli anni sarebbero bastati pochi miliardi per realizzare l'intera opera, e, se non vado errato il supero di esercizio era di 5 miliardi.

Col senno di poi, possiamo ora dire che con scarsa avvedutezza il Comune di Aosta disse di no a quella realizzazione e così, per altri 15 anni, il traffico pesante ha letteralmente tagliato in due la nostra città. Nel timore che Aosta venisse tagliata fuori da un certo tipo di traffico, è stata poi tagliata in due dal traffico stesso. Si credeva che il commercio cittadino si sarebbe inevitabilmente depauperato e che l'economia della Città avrebbe subito un tracollo.

Però le stesse categorie che in quell'epoca chiesero agli amministratori di rifiutare la tangenziale, trovando purtroppo nel Comune un riscontro favorevole, non hanno poi alzato un dito quando, alle porte della città, sono stati costruiti quei grandi centri commerciali che non so quale sorte subiranno nel momento in cui, fortunatamente, questa tangenziale verrà realizzata. Quell'opera di colonizzazione commerciale della nostra Regione certamente finirà, come ormai è costume, dopo un paio di anni, quando l'impresa non sarà più redditizia. Certi gruppi monopolistici nazionali, che hanno spillato dei soldi ai valdostani e non hanno investito neanche cento lire, ci lasceranno e a noi non resterà neanche la possibilità di ringraziarli e dovremo poi gestirci il problema occupazionale delle poche persone che hanno trovato un lavoro all'interno dei centri commerciali.

Ora, il problema della tangenziale è vecchio di oltre 15 anni e ha diviso profondamente, quando si è parlato di tracciato, Aosta dai vicini Comuni. Dico Aosta perchè c'è sempre stata un pò di ostilità fra Aosta e i Comuni della cintura. Essere aostano è essere "veullatzi", con tutte le conseguenze che comporta questo termine che, a volte ha un significato dispregiativo. Questo dissidio si è manifestato anche quando si è trattato di discutere di questo nastro d'asfalto che doveva attraversare i nostri territori.

Si usano definire "guerre tra poveri" quelle guerre che scoppiano tra i paesi del terzo mondo, ma questa è proprio una guerra tra poveri, perchè lo spazio vitale che hanno i nostri Comuni è quello che è.

La nostra non è una valle che si apre, è una valle che tende a chiudersi e quindi questa povertà di territori ha esaltato le polemiche e lacerato certi rapporti.

Dico questo perchè ho sempre sostenuto, quando ero membro del Consiglio comunale, che Aosta e i Comuni della cintura dovevano comunque trovare un "modus vivendi".

Questo campanilismo esasperato è nocivo soprattutto ad Aosta ma anche ai Comuni della cintura. Aosta è una realtà che, sul piano demografico e territoriale, ha un suo peso, ma questa realtà non deve essere vissuta in maniera sbagliata dai Comuni confinanti e in termini di contrapposizione.

Se Aosta dimostrerà una diversa disponibilità verso i Comuni della cintura, io credo che favorirà l'aggregazione dei comuni, che ormai si sviluppano senza soluzione di continuità. Io feci un esempio e usai un'espressione sbagliata definendo questa operazione di aggregazione "la grande Aosta". Questo non per privilegiare Aosta, ma perchè l'entità e l'intreccio dei problemi economici, territoriali e urbanistici, erano tali da prefigurare la costituzione di un comprensorio che inglobasse più Comuni.

Si poteva risolvere non solo il problema del territorio, ma anche il problema di certi servizi essenziali a disposizione di tutti i cittadini di Aosta e dei paesi. Ci poteva anche essere un'osmosi di tipo diverso tra la cultura di Aosta e la cultura di cui sono portatori i paesi della cintura.

Io credo che questa operazione vada ancora sostenuta anche per evitare i guai che ha causato la "guerra" tra Aosta e Comuni della cintura.

Venendo al discorso che ci riguarda più da vicino in questo momento, posso capire, in una logica campanilistica, il discorso del Comune di Gressan, e non sto a citare il caso di Jovençan che ha delle sfumature di tipo diverso.

In effetti il tracciato attuale, guardato dal punto di vista di chi siede su banchi del Consiglio comunale di Aosta, penalizza il territorio della nostra città e soprattutto quel grosso polmone verde, l'unico rimasto alla Città, rappresentato dalla cosiddetta zona di Montfleury. Però il Comune di Aosta ha fatto male a non realizzare uno studio, e bisogna dare atto al Consigliere Lanivi di essere stato tra i propugnatori di questa proposta, che prevedeva la creazione di una zona diversa dall'attuale che è rimasta una bella zona agricola. Si fece uno studio particolareggiato, redatto, se non vado errato, dall'Architetto Bertola, in cui si puntualizzavano le utilizzazioni della zona e si stabiliva finalmente un contatto diverso con il fiume. Aosta ha sempre avuto un rapporto conflittuale con i suoi due fiumi, probabilmente dovuto al fatto che in passato sono stati portatori di gravi danni alla città, e l'ha vissuto, a differenza di altre località dove il rapporto con il fiume è vivo e vitale, in termini di contrapposizione.

Se fosse stato realizzato quel progetto che avrebbe restituito alla fruizione dei cittadini aostani quella zona, probabilmente il tracciato dell'attuale tangenziale, visto che si sarebbero dovute insediare alcune infrastrutture, avrebbe dovuto subire una variazione.

Fatte queste precisazioni e considerato che il problema non va visto in una logica dove l'ambiente è legato al territorio comunale ma va inteso nel suo complesso, noi dobbiamo vedere quale impatto ha il progetto della tangenziale sull'ambiente inteso nell'accezione più vasta del termine e considerato nel suo insieme.

Devo riconoscere che il tracciato, a parte l'onerosità della spesa, se fosse stato collocato sulla destra orografica della Dora avrebbe portato ad uno sconquasso ambientale maggiore di quello provocato sulla riva sinistra. Secondo i tecnici, l'impatto del tracciato autostradale dall'altra parte della Dora devasterebbe una zona altrettanto bella quanto Montfleury, prevedendo un tracciato in trincea con opere di notevole rilievo che, al di là della spesa, deturperebbero la zona in modo irreparabile. Sul territorio del Comune di Gressan, infatti, sono collocati due impianti sportivi che, nell'eventualità di un tracciato sulla riva destra, sarebbero tagliati in due dal percorso autostradale.

Mi auguro che in un futuro questo discorso dell'impatto sull'ambiente sia regolamentato da una legge regionale. Noi, forti dell'esperienza di questi giorni, ci siamo fatti promotori di una legge che prevede una verifica preventiva, nelle costruzioni di opere sia pubbliche che private, dell'impatto sull'ambiente, in modo da evitare che alcuni esempi negativi, che si sono verificati anche nelle località più suggestive della Valle, abbiano a ripetersi in futuro.

Fra le opere che abbiamo elencato come soggette ad una procedura di impatto ambientale, abbiamo, prioritariamente, i percorsi stradali, e non solo quelli di grande dimensione, ma anche le strade minori, quelle interpoderali, che hanno provocato delle ferite enormi al nostro paesaggio. Riteniamo di dover chiudere comunque questa polemica augurandoci che i Comuni di Aosta e Gressan trovino un "modus vivendi" di tipo diverso.

Abbiamo chiesto che il tracciato nella sua fase esecutiva, possa essere ancora verificato, per orientarlo il più possibile vicino alle sponde della Dora, in modo da salvaguardare gli interessi di Aosta, di Gressan e di Jovençan. Siamo propensi a dibattere ulteriormente con i Consigli comunali interessati la possibilità di rettificare il tracciato in modo che l'impatto ambientale sia più tollerabile per tutti, ma soprattutto vorremmo arrecare il minor danno possibile al Comune di Aosta e a quella immensità di verde che è Montfleury.

Se questo avverrà noi voteremo a favore del tracciato facendoci carico di questa nostra posizione sia all'interno del nostro partito, sia all'esterno con coloro che hanno voluto esprimere il loro dissenso verso questa operazione. Non vogliamo difender l'ambiente in termini campanilistici ma dal punto di vista generale e complessivo.

Nel caso specifico, il territorio del Comune di Aosta subirà un impatto ambientale minore di quello di altri comuni, secondo la logica del male minore.

Si dà atto che dalle ore 17.45 assume la Presidenza il Vice Presidente De Grandis.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Io credo che le questioni siano due: la prima riguarda l'opportunità di quest'opera, la seconda riguarda i problemi relativi al tracciato e alla qualità del progetto che oggi ci è stato sottoposto.

In merito all'opportunità dell'opera, voglio ribadire una affermazione che abbiamo già fatto in quest'aula quando si discusse complessivamente del collegamento tra Quart-l'Eglise e il Traforo del Monte Bianco. Noi abbiamo sostenuto la tesi che la tangenziale sud di Aosta poteva avere un tracciato di tipo autostradale, perchè aveva ed ha il compito di decongestionare il traffico che attraversa e taglia in due la città di Aosta e avevamo però espresso delle serie riserve, che manteniamo tuttora, sull'opportunità di andare con troppa facilità alla scelta di un tracciato di tipo autostradale tra Aosta e il Traforo del Monte Bianco.

Le ragioni che avevamo sottoposto all'attenzione del Consiglio risalivano, in primo luogo, alla necessità di conoscere meglio l'evoluzione del traffico su gomma e i dati ci hanno dato ragione, nel senso che l'ipotizzato incremento del traffico su gomma quasi ad andamento geometrico, che taluni avevano prospettato, in realtà non si è verificato. C'è stato in questi ultimi anni un decremento del passaggio di Tir nella nostra Regione, che è destinato a diminuire ulteriormente nel momento in cui sarà pienamente in funzione il Traforo del Fréjus con la relativa arteria di collegamento.

In secondo luogo avevamo sollevato serie preoccupazioni sull'impatto ambientale di un'opera autostradale nella realtà dell'alta Valle: milioni di metri cubi di materiale di risulta, estratto nella realizzazione delle gallerie, non si sa bene dove sarebbe andato a finire. Avevamo espresso delle perplessità in merito agli investimenti: oggi si parla di 1.200 miliardi di investimento al valore attuale, destinati perciò a salire. Così come avevamo espresso delle perplessità in merito all'opportunità e agli effetti che un investimento così massiccio nella nostra Regione poteva comportare anche sul piano sociale, nel senso della necessità di una grossa fetta di manodopera non qualificata, necessariamente reclutata all'esterno della nostra Regione, con tutti i problemi connessi.

Noi manteniamo questa seria riserva relativamente al progetto autostradale dell'alta Valle. Abbiamo chiesto, ma in questo senso la Giunta non si è mai mossa, verifiche concrete sulla possibilità di alternative quali quella di un tracciato di tipo camionabile, che avrebbe ben altro impatto. Su questo argomento ritorneremo fra non molto perchè stiamo conducendo, come gruppo, uno studio che permetterà di illustrare meglio qual è la nostra posizione in merito. Ho detto già allora che, rispetto alla situazione di Aosta, eravamo d'accordo per la realizzazione di una tangenziale con una carreggiata di tipo autostradale.

Si sono persi, rispetto a questo problema, molti anni in modo incomprensibile. Ho chiesto questa mattina al Presidente della Giunta le ragioni di questo continuo rimpallo di responsabilità tra l'ANAS, la Regione e la S.A.V. e la risposta che ho ricevuto non è stata convincente. Abbiamo anche chiesto quale società avrebbe realizzato la tangenziale e il Presidente della Giunta ha detto che ci avrebbe risposto nel pomeriggio. Vogliamo quindi sapere dalla Giunta, dall'Assessore competente e dal Presidente della Giunta in che direzione stiamo lavorando per definire la società che realizzerà questa arteria che interessa la città di Aosta ed i Comuni limitrofi.

Per quanto riguarda il secondo problema, quello del tracciato, diciamo che quello che oggi ci viene proposto risente di un approccio progettuale che è ancora insufficiente. Il collega Torrione ha fatto riferimento ad esperienze di progettazione che tengono conto non soltanto dei raggi di curvatura o delle caratteristiche ingegneristiche del manufatto autostradale, ma anche del suo inserimento nel paesaggio. Ci sono articoli molto interessanti, che riportano esperienze della Francia in merito alla valutazione dell'impatto ambientale dei tracciati autostradali, soprattutto nel paesaggio e che sono stati pubblicati in un numero recente della rivista: "Agricoltura e Ambiente", edita dal Ministero dell'Agricoltura e Foreste.

Questa insufficienza nell'affrontare la progettazione autostradale, secondo noi, è oggi molto chiara nella proposta che ci viene avanzata. E' ancora una proposta che tenta di rimaneggiare vecchie proposte su un sistema e su un modo di progettazione che è quello solitamente usato. E' una questione di necessità, per la nostra Regione, salvaguardare il paesaggio e le aree che hanno un indubbio valore paesaggistico. Noi abbiamo altre volte sostenuto che, nell'affrontare un'opera di questo tipo, ci rifiutiamo di avere un'ottica eminentemente economicistica. La nostra opinione è che qualche centinaio di milioni spesi in più, per avere una qualità del manufatto e un inserimento migliore nel paesaggio, sono degli investimenti per il futuro della nostra Regione.

Queste necessità si rendono urgenti nella fase di progettazione esecutiva del tracciato della Tangenziale sud di Aosta. Noi chiediamo che nella fase esecutiva questi elementi, che ho tentato di illustrare, siano tenuti in considerazione dalla Giunta regionale. Rispetto, ad esempio, alla zona di Montfleury del Comune di Aosta, il tracciato proposto oggi taglia malamente, con scarsa o nulla sensibilità, una zona che ha un grande interesse e che non solo è il polmone verde di Aosta, ma è una zona che nel suo complesso ha un importante valore ambientale.

La proposta che ha fatto l'Assessore Chabod all'inizio del dibattito, che è frutto della discussione che c'è stata nella Commissione Assetto del territorio e Tutela dell'ambiente, cioè di prevedere, nella fase esecutiva, il massimo di attenzione e di collaborazione perchè il tracciato si tenga sull'argine della Dora e non comprometta l'area di Montfleury e la possibilità di accesso alla Dora, credo sia una questione molto importante che deve essere sancita da questo Consiglio regionale. Rispetto ad essa noi chiediamo alla Giunta assolute garanzie, perchè questa necessità non è classificabile come una richiesta campanilistica del Comune di Aosta, ma è un problema che riguarda la migliore scelta possibile, oggi, relativamente al tracciato della tangenziale sud della città di Aosta.

Queste sono le considerazioni generali che, rispetto a questo tracciato, noi ci sentiamo di fare oggi. Prima di esprimere una dichiarazione di voto, in merito al nostro atteggiamento, vogliamo però avere notizie dall'Assessore competente o dal Presidente della Giunta sul come si procederà alla realizzazione di quest'opera, con quali tempi, con quali capitali e con quali società.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrini; ne ha facoltà.

PEDRINI (P.L.I.): Vado velocissimo sull'argomento, perchè troppe volte ho parlato sullo stesso tema e non voglio tediare quindi quelli che sono presenti in aula, né ripetere le cose che sono state dette dai colleghi che mi hanno preceduto. Desidero soltanto ricordare al Consigliere Torrione che c'era già un progetto per l'autostrada fatto gratuitamente e l'On. Mancini, allora Ministro dei lavori pubblici, personalmente aveva garantito che i 5 miliardi stanziati sarebbero rimasti a disposizione per arrivare sino alla piana di Aymavilles. Noi non avremmo speso nemmeno una lira e oggi non ci troveremmo con la città divisa in due.

Questo è accaduto, mi si consenta, per un po' di miopia e per il troppo egoismo di Aosta nel volere tutto accentrato, così come avviene per tutti i problemi perchè essendo il capoluogo regionale, ha e vuole essere solo lei ad avere sempre i problemi maggiori di tutti gli altri e vuole che essi siano risolti. Non era questa la strada da seguire, lo dissi allora e lo ripetei non so quante volte. Oggi ho la grossa soddisfazione di vedere che, a cominciare proprio dall'amico Torrione, si dice che è stato un errore perchè mai più si pensava che le cose sarebbero andate così e che quindi bisogna fare presto per vari motivi, che si chiamano Sempione, Gottardo, Moncenisio e Fréjus.

Sono motivi di grande preoccupazione perchè se oggi abbiamo delle entrate che ci permettono di avere determinate quote da parte dello Stato, che rimangono in Valle d'Aosta, noi sappiamo quante di queste ci provengono dall'autoporto.

E' quindi necessario che si affronti questo problema, in fase esecutiva, il più velocemente possibile. Il sottoscritto, il Consigliere Torrione e gli altri presenti hanno accettato di inserire nel testo che verrà presentato una variazione, nella quale si dice che per quanto riguarda l'essenziale tutela di Montfleury e la strettoia nel comune di Jovençan, nella fase esecutiva sarà fatto quanto di meglio i tecnici potranno fare per accogliere le nostre richieste.

Garantisco quindi il voto favorevole da parte del Partito Liberale a questa impostazione, con la raccomandazione di muoversi il più presto possibile.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.): In questo Consiglio si fa finta di discutere un argomento e in realtà si discute di una cosa diversa: l'argomento di cui si fa finta di discutere è la tangenziale sud di Aosta, l'argomento di cui si discute è in realtà il proseguimento dell'autostrada da Quart fino al tunnel del Monte Bianco, con conseguente raddoppio del Traforo del Monte Bianco. Questa è la sostanza del problema.

Infatti la stessa relazione che accompagna il progetto di tangenziale che ci è stato sottoposto dice chiaramente che lo studio della tangenziale sud di Aosta è stato fatto in funzione dell'intero collegamento autostradale da Quart fino al Tunnel del Monte Bianco, e in funzione della realizzazione del raddoppio possibile di detto Traforo. Questa è la sostanza del problema che, secondo me, viene riduttivamente camuffata sotto il problema del tracciato, del comune di Aosta, del comune di Gressan, ecc.

Il problema non è la circonvallazione sud di Aosta, che è un'opera necessaria e che tutti sostengono debba essere realizzata, il problema è se questa circonvallazione sud di Aosta debba essere una circonvallazione o debba essere il tratto iniziale dell'autostrada da Quart fino al tunnel del Monte Bianco. L'impostazione di questo progetto è che si tratta del primo tronco dell'autostrada fino al tunnel del Monte Bianco. Non c'è nessun equivoco nessun margine di incertezza. Io credo che il Consiglio regionale di oggi sia chiamato nuovamente a dire di sì a quel progetto autostradale di cui si è già discusso nel 1980.

Sia che si tratta di confermare quel tipo di scelta limitatamente ad un tronco, per ora parziale, o di incominciare a rivedere quel tipo di scelta, io dico fin dall'inizio che la nostra posizione sul progetto che ci è stato sottoposto è negativa: sia per il tracciato, sia per le dimensioni proposte, sia per le eventuali modifiche che possono essere presentate in quest'aula.

Quando si viene a dire che nella fase esecutiva si sentiranno in modo più approfondito i Comuni, però la carreggiata rimarrà quella, gli svincoli saranno quelli, le dimensioni rimarranno quelle e le finalità rimarranno le stesse, perchè l'obiettivo è quello di arrivare fino al Tunnel del Monte Bianco e possibilmente di fare un secondo traforo, il prolungamento dell'autostrada è la realtà su cui si discute!

Io credo che l'intero Consiglio debba dirlo molto chiaramente e debba essere cosciente che votare oggi questo progetto vuole dire votare per l'autostrada fino al Tunnel del Monte Bianco, ed, in prospettiva, per un raddoppio del Tunnel del Monte Bianco. Si tratta di chiedersi se questo progetto, che è di carattere strategico rispetto al futuro della Valle d'Aosta, ha una sua validità o si tratta di una scelta sbagliata.

Ci possono essere posizioni diverse. Io apprezzo la posizione chiara del Consigliere Pedrini il quale fin dal 1980, ha sempre detto che si doveva fare l'autostrada ad ogni costo, perchè altrimenti diminuirà il passaggio dei camion perchè entreranno in funzione il Fréjus, il Sempione ecc. ecc.. Si tratta di scegliere se noi vogliamo che ci siano più T.I.R. che passano attraverso la Valle d'Aosta o se vogliamo che ce ne siano di meno: è una scelta che va fatta.

Il mio movimento politico (non da solo però) ha sempre sostenuto che l'obiettivo era quello di fare passare meno T.I.R. attraverso la Valle d'Aosta, perchè non è una funzione logica della Valle d'Aosta quella di essere un'area di transito per questi automezzi pesanti. La Valle d'Aosta ha una vocazione di tipo diverso, deve avere un assetto diverso, deve perseguire delle finalità diverse, deve essere un'area di soggiorno e non un'area di transito e, soprattutto, non un'area di transito di automezzi pericolosi ed inquinanti. Questo è il discorso di fondo.

A parte il fatto che vorrei dire al Consigliere Pedrini, senza fare polemiche, che anch'egli ha fatto degli errori di valutazione, perchè il "Monitore Valdostano" del novembre del 1979 diceva: "Con un tasso di incremento del 15%, nel 1983 transiteranno nel Traforo 900.000 autotreni, con un tasso del 20%, più probabile, il numero dei camion supererà nel 1983 il milione". Invece così non è stato è siamo rimasti a meno della metà di quelli che erano in previsione. Per fortuna questo non è successo. Io credo però che noi non dobbiamo e non possiamo porci nella prospettiva in cui ci si pose nell'80, facendo in modo che questa diminuzione del passaggio dei T.I.R. non avvenga in Valle d'Aosta, cercando anzi di incrementare il traffico. Credo che la prospettiva giusta sia invece esattamente opposta.

Oggi non si parla di circonvallazione, ma del primo tronco di collegamento autostradale, come dice chiaramente la relazione, da Quart fino al tunnel del Monte Bianco. Rispetto a questo progetto, l'abbiamo espresso più volte ma lo ribadiamo, il nostro giudizio è estremamente negativo.

E' giusto che il Consigliere Pedrini dica che bisogna fare in fretta, perchè più passa il tempo più diminuiscono i motivi per realizzarlo, perchè cadono un po' per volta le motivazioni con cui lo si sosteneva. Noi pensiamo tuttavia che se, sciaguratamente, questo progetto verrà realizzato, comporterà devastazioni paesaggistiche veramente gravi per tutta la Valle d'Aosta. Si tratta di devastazioni ambientali e idrogeologiche gravissime che, a lungo andare, incideranno negativamente sulla stessa attrattiva turistica della Valle d'Aosta.

L'impegno finanziario che verrà richiesto alla Regione è enorme. Si parla attualmente, per il solo tratto della tangenziale sud, di 120 miliardi. Ho visto che la relazione si ferma a 98 miliardi, ma a questi ultimi si deve aggiungere la sistemazione idraulica della Dora Baltea, si deve aggiungere lo spostamento a nord della pista dell'aeroporto, quindi arriviamo senza dubbio, se tutto va bene, ai 120 miliardi. Per l'intero tronco fino al Tunnel del Monte Bianco si parla attualmente di 1200 miliardi, cifra che, stando alle informazioni finora ricevute, dovrebbe gravare in gran parte sull'Amministrazione regionale con degli impegni finanziari che potrebbero essere utilizzati molto più proficuamente in altri settori.

In terzo luogo, con questo progetto si vuole di fatto incentivare un sistema di trasporto, quello su gomma, che comporta dei consumi e dei costi energetici notevolmente superiori a quello su rotaie. Si tratta di una scelta, anche in prospettiva, strategicamente sbagliata rispetto all'assetto e alla funzione dei mezzi di trasporto.

Già oggi c'è una situazione di crisi iniziale nei trasporti su gomma e c'è, in tutti i paesi europei, un rilancio fortissimo del trasporto su rotaie.

Le stesse ferrovie dello Stato stanno adeguandosi in modo da aumentare il trasporto merci. Si parlava stamattina dell'interporto di Orbassano e si stanno cercando delle strutture interportuali in modo da rendere meno oneroso il tragitto che devono fare gli autotreni e i T.I.R., perchè sono estremamente costosi e lo diventeranno sempre più. Si tratta di andare a privilegiare questo tipo di trasporto limitatamente anche soltanto alla Valle d'Aosta.

E' chiaro che facendo questo tipo di scelta autostradale, con oneri a carico della Regione e con oneri che richiederanno interventi a carico dello Stato, di fatto si fa una scelta alternativa a quello che invece è il potenziamento ferroviario perchè non si potrà chiedere contemporaneamente allo Stato, o alla stessa Regione, di intervenire sull'autostrada, con gli ingenti costi che questa comporta, e di intervenire per il potenziamento della ferrovia, con il raddoppio della Aosta-Chivasso, un migliore collegamento con Pré-Saint-Didier e con uno studio di fattibilità del progetto Martinico di un collegamento ferroviario Martigny-Aosta.

Se verrà realizzata l'autostrada c'è un problema di inquinamento, di cui non si parla mai, che non si tiene assolutamente in considerazione. E' vero che gran parte del tracciato sarà in galleria, ma le sostanze inquinanti si depositano sulle pareti delle gallerie e scendono poi nelle acque. Ci sarà un inquinamento da rumore dovuto alla velocità, soprattutto nelle zone strette dell'alta Valle. Ci saranno delle devastazioni ambientali gravissime, ci saranno degli inquinamenti idrici che non saranno irrilevanti. Tutto questo per avere dei vantaggi che saranno, probabilmente, molto limitati dal punto di vista finanziario per la Valle d'Aosta.

Se il discorso è quello di aumentare il passaggio dei T.I.R., per aver più I.V.A. da importazione, si può incrementare la funzionalità dell'autoporto di Aosta con determinati potenziamenti, facendo in modo che ben più dell'attuale 20-25% del traffico che passa attraverso la Valle utilizzi l'autoporto di Aosta. Non c'è bisogno di potenziare il passaggio dei T.I.R., si tratta di offrire dei servizi tali da aumentare il numero di T.I.R. che si servono dell'autoporto di Aosta.

In ultima analisi, si può dire anche che certamente la realizzazione dell'autostrada implicherà un danno per una serie di attività economiche che sono sorte lungo la strada statale n. 26. Questo è forse l'ultimo degli eventi da esaminare, ma è un elemento da tenere presente. Evidentemente il nostro giudizio rimane completamente negativo su questo progetto strutturale e rimane completamente negativo sul progetto di tangenziale sud che è un organico progetto autostradale.

Ritenevamo e riteniamo che ci siano delle soluzioni alternative che sono, per esempio, una circonvallazione che sia veramente una circonvallazione di Aosta e cioè con un'unica carreggiata a due corsie, con possibilità di utilizzare dei tratti di strada già esistenti, con un danno ambientale minore, con delle zone di rispetto considerevolmente più limitate. Esiste la possibilità di studiare circonvallazioni e rettifiche di tracciato in altri comuni dell'alta Valle, che sono attualmente danneggiati dal tracciato della S.S. 26, la possibilità di potenziare ed allargare la statale, permettendo due corsie in alcuni tratti in salita, per consentire il sorpasso.

Si tratta di studiare una serie di accorgimenti che possono essere realizzati senza creare un'arteria completamente nuova con tutti i costi di realizzazione e di gestione finanziaria e sociale che questo comporta.

Noi crediamo che questa scelta, che ancora una volta viene discussa in Consiglio regionale con una certa fretta, senza una sufficiente ponderazione, sia di importanza vitale per la Valle d'Aosta. Si tratta di decidere se la comunità valdostana vuole diventare un'area di transito oppure se si vuole puntare sulla nostra principale ricchezza che è l'ambiente naturale e quindi potenziare le caratteristiche della Valle d'Aosta come area di soggiorno.

Si tratta di decidere se si vuole continuare ad inseguire un modello di sviluppo basato sullo spreco e sul consumo indiscriminato delle risorse, da quelle ambientali e paesaggistiche a quelle energetiche, oppure se la Valle d'Aosta ha il coraggio di guardare, non solo al 1987 o al 1990, ma anche al 2000, ad un periodo cioè che non è più lontano, in cui la vera ricchezza di una comunità montana si potrà misurare non sulla base dei suoi chilometri di autostrade, ma sulla base dell'integrità e della pulizia della sua terra, della sua flora, della sua fauna e delle sue acque.

Molto spesso in questo Consiglio, da quando è presente il Consigliere Torrione, devo dargliene atto, si parla di ambiente e di ecologia. Io apprezzo le iniziative del Consigliere Torrione, del Gruppo Socialista e di tutti coloro che sollevano i problemi della difesa della natura e dell'ambiente in Valle d'Aosta, dico però che questo è un problema cruciale. E' giusto battersi per la chiusura del tiro al piccione di Saint-Vincent e per difendere le marmotte, però questo è un problema di devastazione ambientale che supera tutti gli altri e quindi ritengo che su questo anche il Partito Socialista, e gli altri Gruppi che si ritengono difensori della natura debbano prendere una posizione chiara.

Si deve dire no a questo progetto autostradale cominciando a dire no al primo tronco da Quart fino a Sarre.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore ai Lavori Pubblici Chabod; ne ha facoltà.

CHABOD (D.C.): Vorrei rispondere al Consigliere Torrione per dirgli che mi fa piacere che abbia le stesse nostre idee, riconoscendo, come ha detto anche il Consigliere Pedrini, che siamo in ritardo e che oggi ci costa molto caro quello che ieri ci sarebbe costato molto meno.

Come ha detto il Presidente della Giunta, durante l'esecuzione cercheremo di fare tutto il possibile per restare vicino alla Dora, per non danneggiare niente.

Per la questione sollevata dal Consigliere Tonino, che ha detto che sarebbe forse meglio fare una camionabile, io penso che una camionabile o una autostrada siano la stessa cosa, poichè chi ha fretta è meglio che vada, mentre quelli che vogliono passeggiare sulle nostre strade e sulla superstrada avranno la possibilità di andare più piano senza pericolo.

Il Consigliere Tonino aveva inoltre sollevato il problema della manodopera: purtroppo noi non possiamo avere tutta la manodopera in Valle d'Aosta per un lavoro come questo! Tuttavia, se la cosa è organizzata bene e divisa bene negli anni, tutti quelli che sono disoccupati, quelli che hanno voglia di lavorare, potrebbero fare dei corsi speciali per imparare le nuove tecniche, per inserirsi nella manodopera che verrà impiegata per fare i vari lavori. Io penso che la Regione non abbia niente in contrario.

Sulla questione delle gallerie e sulle perplessità del Presidente, e cioè di fare la tangenziale senza fare contemporaneamente le gallerie, ci troveremmo ad avere del materiale da non saper dove depositare. Questo ecologicamente non è tanto simpatico. Si potrà trovare il sistema di utilizzare il materiale delle gallerie per fare dei riempimenti.

Sulla questione sollevata da Riccarand, c'è da dire che lui ha sempre detto di no a tutte queste cose. Io lo capisco perchè il suo movimento è attestato su questa posizione, il Consigliere Riccarand fa quello che gli dice il movimento, però noi non possiamo dire alla Valle d'Aosta di fermarsi, non possiamo viver solo di ecologia. Del resto, sono d'accordo con Torrione quando parla di ecologia ma non quando parla del Parco Nazionale.

Io sono sicuro che se noi non facciamo presto questa tangenziale per poi arrivare all'autostrada, rimaniamo indietro e perdiamo il treno mentre il Fréjus va avanti, coma sa benissimo il Consigliere Pascale che è un addetto alla dogana.

Purtroppo, Consigliere Riccarand, i soldi fanno soldi ed è vero! A te potranno non interessare ma alla nostra Regione i soldi interessano e noi dobbiamo andare avanti al più presto possibile.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.

ROLLANDIN (U.V.): Malheureusement je n'ai pas écouté les observations qui ont été faites par les Conseillers.

Quand même, comme considération d'ordre général, je dois dire que, à part le choix assez clair du Conseiller Riccarand qui, comme pour la question "CASINO", déclare clairement qu'il est contraire et, en considération de cette position, je pense qu'aucune observation soit à même de lui faire changer son avis, pour le restant, je dois dire que, si d'un côté il faut considérer les problèmes liés au milieu, de l'autre il faut considérer les problèmes liés à la sécurité des personnes qui, à présent, sont en difficulté. Je l'ai dit l'autre jour et je le répète encore une fois, s'il y avait aujourd'hui ici l'ex Conseiller Clusaz, il aurait à nouveau une série de statistiques, une série des chiffres à nous apporter, pour soutenir qu'il n'est pas seulement nécessaire mais indispensable de réaliser l'autoroute.

Nous sommes déjà en retard et, quant aux problèmes du tracé (s'il faut passer du côté de Gressan ou du côté d'Aoste ou bien, comme quelqu'un a dit s'il faut passer sur la Doire) je veux rappeler que la Doire même doit être conservée, car il faut étudier le plus tôt possible le problème du parc fluvial. En effet, nous avons l'intention de défendre la possibilité d'exploiter le tracé de la Doire. Notamment, elle ne doit pas être polluée car, à présent, elle a encore des taux de pollution qui sont au-delà du minimun.

Toujours pour la pollution, Riccarand dit que, si on augmentera le pourcentage des passages, sans doute il y aura une augmentation de la pollution. En théorie ça peut être vrai, mais en réalité, avec le tracé actuel, la pollution dépasse largement celle que nous aurons avec le tracé de l'autoroute, car l'effort fait maintenant par les camions favorise la pollution, tandis qu'avec les autoroutes, et cela est démontré, on a diminué toute sorte de pollution.

C'est clairement un choix de se déclarer aujourd'hui favorables à l'embrachement, qui est le premier pas pour la construction de l'autoroute. C'est assez clair qu'on ne dérangera pas le tourisme, mais, au contraire, on le favorisera car, comme on l'a constaté au cours de ces denières années à propos de l'autoroute que nous avons déjà construite, le touriste choisit où il veut arriver et la vallée qu'il veut visiter. Ce n'est pas le fait d'arriver le plus tôt possible à Courmayeur qui doit pousser le touriste à aller en France plutôt que rester en Italie; ça, c'est un autre problème. Au contraire, nous donnons la possibilité aux touristes qui viennent de la France ou de n'importe où de choisir où s'arrêter pour visiter les Vallées et de savoir qu'ils arrivent dans un certains délai de temps, car tout le monde doit tenir compte de la disponibilité de son temps et doit arriver le plus tôt possible. Le même problème se pose pour les skieurs qui doivent arriver le plus tôt possible sur les domaines skiables.

Pour toutes ces raisons, nous croyons qu'il est important de choisir de réaliser la première partie, c'est-à-dire de faire cet embrachement qui sera le plus tôt possible lié à l'autre partie de l'autoroute en tenant compte du milieu et nous avons déclaré, en ajoutant cette proposition dans la délibération, que nous devons respecter le territoire. Nous devons tenir compte des levées de la Doire, donc, il faudra respecter le plus possible la Doire sur la base du tracé de l'autoroute, afin de réaliser les deux travaux en même temps.

Avec ça, nous aurons sans doute une économie dans la réalisation de l'autoroute même et non, comme le Conseiller Riccarand disait, des travaux en plus. Les travaux, qu'il faut faire pour endiguer la Doire, peuvent être faits quand même: il s'agit de les faire en tenant compte du tracé de l'autoroute, soit pour le tronçon dans la commune de Jovençan, soit pour celui de la zone de Montfleury.

Nous savons très bien quelle est l'importance de Montfleury comme poumon pour les deux communes intéressées, Aosta et Gressan; nous sommes donc les premiers à être convaincus qu'il faut à tout prix la sauvegarder car, nous l'avons dit, au moment de la réalisation du projet nous chercherons à respecter le plus possible le territoire.

PRESIDENTE: Signori Consiglieri, do lettura del documento allegato all'oggetto n. 32, integrato, in una parte, secondo quanto concordato dalla Conferenza dei Capi Gruppo e che dovrebbe essere stato distribuito:

IL CONSIGLIO REGIONALE DELIBERA

di esprimere parere favorevole al progetto preliminare per la realizzazione della tangenziale sud di Aosta, impegnando la Giunta a studiare il progetto esecutivo in collaborazione con i Consigli comunali interessati in modo da fare coincidere il più possibile il tracciato con l'argine della Dora, nel rispetto e nella salvaguardia della zona di Montfleury.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore ai Lavori Pubblici Chabod; ne ha facoltà.

CHABOD (D.C.): Per aggiungere una congiunzione "e" dove si dice: "I Consigli comunali interessati in modo da fare coincidere il più possibile il tracciato con l'argine della Dora e nel rispetto e nella salvaguardia della zona di Montfleury".

PRESIDENTE: Assessore Chabod, mi sembra irrilevante questa modifica; la dizione "Il tracciato con l'argine della Dora, nel rispetto e nella salvaguardia della zona di Montfleury" mi sembra chiara...

Signori Consiglieri, io non posso decidere, spetta a voi dirmi se accettate il suggerimento dell'Assessore Chabod oppure no. Chiedo scusa io non sono un professore di lettere ma mi sembra che il discorso corra più così che con il suggerimento dell'Assessore Chabod. Mettiamo la "e" come ha suggerito l'Assessore Chabod?.... Allora viene tolta la virgola dopo la parola Dora e aggiunta una "e".

Do lettura del testo così modificato:

IL CONSIGLIO REGIONALE DELIBERA

di esprimere parere favorevole al progetto preliminare per la realizzazione della tangenziale sud di Aosta, impegnando la Giunta a studiare il progetto esecutivo in collaborazione con i Consigli comunali interessati in modo da fare coincidere il più possibile il tracciato con l'argine della Dora e nel rispetto e nella salvaguardia della zona di Montfleury.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazioni di voto il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Io ribadisco in sede di dichiarazione di voto che la nostra posizione oggi è quella di approvare la tangenziale sud di Aosta non come il primo tratto dell'autostrada, ma come realizzazione di una arteria importante per decongestionare il traffico nella città di Aosta.

Mentre noi, come abbiamo preannunciato nell'intervento generale, faremo altre proposte, chiediamo al Consiglio un'ulteriore riflessione sulla opportunità di costruire in alta Valle un'autostrada, per ragioni che non sto a ripetere ma che sono essenzialmente finanziarie, di carattere ambientale e di impatto sociale di una massa di investimenti di quel tipo in un breve tempo.

Ripeto per il Presidente della Giunta, che prima era assente, che è ancora nebulosa la prospettiva finanziaria relativa alla realizzazione della tangenziale, o, perlomeno, non si sa chi metterà a disposizione i soldi. Per il momento abbiamo solo i 42 miliardi e mezzo messi a disposizione dall'ANAS e le poche decine di miliardi che abbiamo stanziato con il bilancio regionale. Non si riesce a capire dove si troveranno gli altri soldi per arrivare alla somma 120 miliardi necessari alla realizzazione dell'arteria. Vorremmo avere qualche indicazione e qualche precisazione in più.

In merito al tracciato, senza ripetere le cose già dette, la nostra opinione è che il tipo di approccio progettuale deve essere assai più serio e approfondito rispetto a quello finora usato e che le questioni relative all'ambiente e all'inserimento dell'opera nella piana interessata sono questioni rilevantissime, che devono essere affrontate anche con una metodologia seria e che si richiami ad esperienze che sono all'avanguardia. Ho già citato, nel primo intervento, l'esperienza francese nello studio degli inserimenti ambientali dei tracciati autostradali. Sono esperienze che, a mio avviso, devono essere riprese nella nostra realtà.

Fatte queste precisazioni sul deliberato che è stato proposto, il nostro gruppo si esprime favorevolmente.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazioni di voto il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Noi abbiamo preso atto con soddisfazione di questa ulteriore puntualizzazione che il Presidente della Giunta regionale ha voluto fare sull'argomento specifico del tracciato.

Noi però non consideriamo chiuso l'argomento, anche perchè non c'è niente di più frustrante, per un amministratore comunale, di vedersi passare un'autostrada sulla testa senza essere interpellato. Ci sembra un dato di fatto positivo la consultazione dei Consigli comunali prima di procedere alla fase esecutiva dell'opera soprattutto per il rispetto e per la salvaguardia della zona di Montfleury.

Il nostro sarà quindi un voto a favore.

Voglio fare alcune precisazioni sul l'intervento del collega Riccarand, che, dal suo punto di vista, non fa una grinza, anzi ha un logica stringente. Il motivo per il quale noi ci troviamo d'accordo nella difesa dell'ambiente è diverso dal caso dell'autostrada. Noi abbiamo sempre sostenuto che l'autostrada è un dato di fatto incontestabile nel quadro dello sviluppo della Regione Valle d'Aosta e del nostro regime di autogoverno. Questa è un'impostazione che abbiamo avuto da sempre. Ci siamo rammaricati del fatto che, per andare dietro alle petizioni di principio di qualche categoria, abbiamo ritardato la realizzazione della tangenziale di Aosta.

Purtroppo, se osserviamo ciò che è avvenuto ad Aosta in questi ultimi 15-20 anni, rileviamo che noi stessi ne abbiamo pagato le conseguenze. Il discorso della tutela ambientale non può e non deve, a nostro avviso, con tutte le precisazioni che ha fatto giustamente il collega Tonino, essere un discorso di chiusura, tendente quasi a rallentare lo sviluppo della Valle d'Aosta. Noi immaginiamo una Valle d'Aosta con le sue strade e la sua autostrada fino a Courmayeur, poichè sono strumenti di sviluppo ed è nella loro realizzazione che ci vuole una acuta sensibilità da parte dell'ente pubblico. Con una certa ammirazione si può osservare la procedura di impatto adottata da oltre un decennio dalla Francia. Basta superare le Alpi per vedere che le strade e le autostrade, sono state realizzate nel rispetto della natura e dell'ambiente. Non si può andare contro la civiltà dell'automobile, che contesto in parte, ma considero necessaria.

L'abilità di questo Consiglio dovrà essere verificata quando discuteremo il progetto di legge sull'impatto ambientale. Trattandosi infatti, di un certo approccio sul piano concettuale nei confronti dell'ambiente, avremo la possibilità di verificare il minor danno su tutte le componenti dell'ambiente naturale fra cui l'aria, il suolo, il rumore, ecc. Alla fine vedremo l'incidenza e la compatibilità con il nostro territorio, senza preclusioni verso realizzazioni doverose per le condizioni attuali e future della nostra regione.

Il discorso del finanziamento è importante perchè, a fronte di pochi impegni da parte delle autorità competenti, si ipotizza un impegno regionale che non è da poco. Per realizzare un tronco autostradale di queste dimensioni e con queste difficoltà, secondo gli esperti occorrono circa 1200 miliardi. Non vorrei che questa cifra pesasse esclusivamente sul bilancio regionale perchè, se è vero che abbiamo anche noi degli obblighi, altrettanti obblighi ha lo Stato italiano nei confronti della Valle d'Aosta poichè si tratta di una arteria che interessa anche lo Stato nella sua dimensione nazionale e nella sua proiezione europea.

Mi auguro che anche questa non sia una battaglia che condurremo da soli, nel senso che la Valle d'Aosta abbia la forza di chiedere, per quanto di competenza, un intervento dello Stato in questo settore.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola per dichiarazioni di voto, metto in votazione l'oggetto n. 32.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 29

Votanti: 29

Favorevoli: 28

Contrari: 1

Il Consiglio approva.