Oggetto del Consiglio n. 516 del 26 aprile 1984 - Resoconto
OGGETTO N. 516/VIII - PROBLEMI INERENTI ALL'USO DELLE SOSTANZE STUPEFACENTI IN VALLE D'AOSTA. - (Interpellanza)
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Riccarand e Mafrica:
INTERPELLANZA
POICHE' da notizie provenienti da ambienti giovanili risulta che si sarebbe notevolmente diffuso il fenomeno dell'uso di sostanze stupefacenti nella nostra Regione e che, in particolare, vi sarebbe un aumentato consumo di eroina nella città di Aosta e nei principali comuni della Bassa Valle;
i sottoscritti Consiglieri regionali
INTERPELLANO
l'Assessore competente per sapere:
1) quali sono i dati sull'uso di sostanze stupefacenti nella nostra Regione a conoscenza della Giunta regionale;
2) come sono state utilizzate nel corso del 1983 le somme stanziate nel bilancio regionale per la prevenzione e la riabilitazione di tossicomanie;
3) perchè non sono stati resi operativi i presidi per la somministrazione di metadone nel trattamento di tossicodipendenti, previsti dalla deliberazione di Giunta n. 5387 del 1980 nei Comuni di Châtillon, Verrès e Pont-Saint-Martin;
4) se l'attuale trattamento delle tossicodipendenze nell'ambito del reparto di psichiatria dell'Ospedale di Aosta non contrasti con lo spirito dell'articolo n. 90 della legge 685 del 1975, che esclude gli ospedali psichiatrici dalle sedi in cui si possono effettuare la cura e la riabilitazione dei soggetti che fanno uso di sostanze stupefacenti;
5) cosa intende fare la Giunta per rendere più incisivi sul territorio regionale la lotta allo spaccio di droga e gli interventi di recupero psichico, fisico e sociale dei tossicodipendenti.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Nella nostra regione finora non si è discusso in modo adeguato il problema delle tossicodipendenze, che resta uno dei problemi più gravi della società attuale. I giornali hanno riferito del colossale giro di miliardi che ruota attorno al traffico degli stupefacenti, si sono avute notizie di brillanti operazioni di polizia contro le grandi organizzazioni criminali, ma il fenomeno non è stato ancora certo sradicato.
Il problema delle tossicodipendenze è grave anche perchè colpisce in modo particolare i giovani, in tutte le città ed in tutte le regioni: un recente documento del C.E.N.S.I.S. presenta anche dati relativi alla Valle d'Aosta.
Con questa interpellanza noi chiediamo alla Giunta regionale un quadro della situazione come risulta alla Giunta stessa, perchè abbiamo l'impressione che ci sia una sottovalutazione del problema nell'ambito regionale. Abbiamo avuto notizie di casi concreti che riguardano persone che fanno uso di eroina e, dagli ambienti giovanili, abbiamo rilevato un aumento della diffusione delle sostanze stupefacenti e crediamo perciò che sia opportuno predisporre, da parte della Regione, interventi adeguati. Ci sembra necessario discutere come sono stati utilizzati i finanziamenti, esigui, stanziati dalla Regione e dallo Stato per questo specifico compito. Vorremmo anche sapere come mai non sono entrati in funzione i centri di Châtillon, Verrès e Pont-Saint-Martin, per la somministrazione del metadone. Ci risultano casi di persone della bassa Valle che, per la difficoltà di recarsi ad Aosta, non hanno iniziato il trattamento sostitutivo con il metadone. Vorremmo quindi sapere perchè, nonostante che la delibera del 1980 prevedesse quattro centri per la somministrazione del metadone, è in funzione soltanto quello presso il presidio di Aosta.
Chiediamo inoltre se è intenzione della Giunta risolvere il problema della coabitazione tra i tossicodipendenti in fase acuta o che comunque hanno bisogno di subire un trattamento, con i pazienti del reparto psichiatria. Lo spirito della legge n. 685 tende proprio a distinguere questi tipi di interventi. L'articolo n. 90 della legge stessa dice che gli ospedali psichiatrici non devono essere utilizzati per il trattamento delle tossicodipendenze. Noi non utilizziamo un ospedale psichiatrico però obblighiamo queste persone, che già si trovano in gravi difficoltà psicologiche e a volte anche fisiche, a vivere in ambienti in cui già esistono problemi molto complessi quali quelli dei pazienti per malattie mentali.
Vorremmo ancora sapere da parte della Giunta regionale se vi è l'intenzione di prendere qualche provvedimento particolare, sia nella lotta allo spaccio della droga, sia per venire incontro alle esigenze di queste persone, perchè sia possibile un loro recupero sul piano psicologico, fisico e sociale.
Questa interpellanza ha lo scopo di risollevare un problema che esiste nel sottofondo, che però, per gli elementi che abbiamo e che intende seguire, si rivela di dimensioni drammatiche anche nella nostra Regione.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale, Marcoz; ne ha facoltà.
MARCOZ (U.V.): Diceva giustamente il Consigliere Mafrica che il problema della droga in Valle d'Aosta si è fatto sentire forse in maniera più pesante di quello che si immagina. Molte volte si sorvola su questo delicato problema e, se poi si analizzano a fondo i dati, si scoprono delle cifre preoccupanti sullo stato attuale, anche in Valle d'Aosta, di questo fenomeno.
Purtroppo ho soltanto i dati dell'anno 1983 e ve li farò avere in fotocopia: l'anno scorso i soggetti assistiti sono stati 133, quattro dei quali ricoverati in ospedale, i maschi erano 86 le femmine 27, l'età media dei ricoverati è stata di 23 anni.
Diceva prima il Consigliere Mafrica che purtroppo il fondo assegnato alla Valle d'Aosta è esiguo. La nostra regione l'anno scorso ha percepito £. 6.099.000 come fondo di finanziamento, successivamente integrato da fondi regionali per circa £. 4.000.000, che sono stati spesi per l'aggiornamento professionale nella cura delle tossicodipendenze.
Nei centri di Châtillon, Verrès e Pont-Saint-Martin non è stato fatto il trattamento metadonico perchè i problemi connessi con tale tipo di trattamento ne sconsigliano l'estensione. L'altro motivo, forse più preoccupante, è la mancanza di personale idoneo. Questo presidio pertanto non ha potuto dare alcun risultato.
Si sta procedendo, su tutto il territorio, ad una analisi della situazione socio-sanitaria; il discorso principale che emerge ad ogni riunione è la mancanza di personale, il che ritarda l'applicazione del nuovo piano socio-sanitario perchè siamo carenti di personale. Per quello che riguarda l'art. n. 90, dove si fa riferimento agli ospedali psichiatrici, il personale è quello esistente prima dell'anno 1975.
Alla domanda precisa del Consigliere Mafrica su cosa si intende fare del reparto di psichiatria, dico che domani, o al massimo il 2 maggio, dovremmo avere un incontro con il Presidente della Giunta e con gli esperti, per definire la situazione attuale della psichiatria, perchè fra breve tempo tutto il reparto di geriatria verrà trasferito al Beauregard e rimarrà da sistemare solo la psichiatria. Decideremo cosa fare di queste grosse strutture e localizzeremo la psichiatria, che attualmente si trova in via Saint Martin de Corleans. Stiamo analizzando il progetto di recupero della casa Talapé, che è già ultimato e a giorni sarà sottoposto all'approvazione della Giunta; procederemo poi al recupero di tutta l'ex cooperativa San Grato che attualmente si trova a Excenex. Con questo si pensa di aiutare meglio questi giovani che, incontrando una struttura diversa, saranno forse più invogliati a presentarsi per avere le cure opportune.
Il Consigliere Mafrica sarà al corrente dell'incontro che abbiamo organizzato un mese fa, al municipio di Aosta, al quale ha partecipato anche Don Ciotti. Stiamo valutando con prudenza la situazione, perchè in questo campo è facile emettere sentenze mentre purtroppo ci troviamo di fronte ad un problema alla cui origine vi è una organizzazione criminale tale da vanificare ogni intervento delle istituzioni. Bisogna quindi procedere con calma e valutare tutte le possibilità di recupero.
E' intenzione dell'Assessorato organizzare dei seminari per far conoscere meglio il problema della droga nella famiglia ed in modo particolare nelle scuole, poichè nelle scuole di Aosta, di Verrès e di Pont-Saint-Martin, abbiamo dei casi che ci sconvolgono parecchio (avrò cura di rimettere agli interpellanti questi ultimi dati). Collaboriamo continuamente anche con la questura e con i carabinieri. C'è da fare più che altro un discorso generale di prevenzione: i ragazzi infatti provengono da strati sociali differenti, e, dai dati che abbiamo sottomano, vediamo che un po' tutta la società ne è coinvolta. Questo è molto brevemente quanto intendiamo fare in questo anno.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Devo dire che ho apprezzato, una volta tanto, la risposta dell'Assessore Marcoz, perchè mi aspettavo un atteggiamento di rifiuto del problema. In altri momenti si era detto che il problema esisteva ma che riguardava altre regioni; oggi invece dal tono con cui l'Assessore ha esposto la situazione, mi è sembrato di avvertire la coscienza di un dramma che esiste anche nella nostra Regione.
I dati che ci ha esposto sono quelli emergenti, si tratta di verificare poi quelli sommersi, perchè per queste persone la registrazione rappresenta molto spesso un problema.
L'Assessore non ha nascosto neanche le difficoltà prima di tutto per la formazione del personale (ma questo è un problema cronico che bisognerà pure affrontare per tutta la sanità) e poi nell'intervenire in modo appropriato verso i giovani la cui età media è di circa 23 anni. Evidentemente alla base c'è una insoddisfazione giovanile che deriva probabilmente dalla situazione generale, culturale e ideale, del paese, ma anche da condizioni economiche e sociali che è difficile riscontrare soltanto in una Regione.
Penso che nella nostra Regione si possa prevedere qualche forma di recupero in più rispetto a quanto fatto in passato: si tratterà di valutare l'iniziativa della casa Champlan e gli altri interventi consigliabili, d'accordo con le associazioni che si occupano di questo problema. Anche a nome del gruppo di Nuova Sinistra annunciamo all'Assessore che seguiremo la questione perchè ci sembra una delle questioni che meritano di essere seguite per il futuro della gioventù valdostana.
PRESIDENTE: L'oggetto n. 27 verrà discusso unitamente al punto n. 11 con la mozione di cui al punto n. 45. Per cui si passa all'oggetto n. 28.