Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 514 del 26 aprile 1984 - Resoconto

OGGETTO N. 514/VIII - INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL'INSEDIAMENTO DI PICCOLE INDUSTRIE IN VALLE D'AOSTA. (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Millet e Bajocco.

INTERPELLANZA

Giovedì 12 aprile, nel corso di un incontro con le Organizzazioni sindacali valdostane, la Giunta regionale ha illustrato un elenco di possibili insediamenti di piccole industrie in Valle d'Aosta.

Ritenendo opportuno che il Consiglio regionale conosca tempestivamente le proposte con cui la Giunta intende far fronte ad una crisi industriale che nell'arco di due anni ha portato alla perdita di migliaia di posti di lavoro;

i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

l'Assessore regionale all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti per sapere:

1) quante e quali aziende hanno formulato proposte di insediamento in Valle d'Aosta;

2) quante e quali proposte e per quali ragioni sono state scartate dalla Giunta regionale;

3) quali aziende, per quanti addetti ed in quale località saranno insediate entro l'anno;

4) quale sarà l'intervento finanziario della Regione per ciascuna azienda e quali garanzie verranno richieste ad ognuna di esse.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Millet; ne ha facoltà.

MILLET (P.C.I.): Lo scopo di questa interpellanza è quello di chiedere all'Assessore l'illustrazione della "mappa" che è stata presentata al sindacato.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Pollicini; ne ha facoltà.

POLLICINI (Féd. D.P.-U.V.P.): Va detto innanzitutto che nello stesso giorno ho inviato una lettera alla Terza Commissione con la quale dicevo di essere a disposizione per illustrare alla stessa e ai Gruppi non presenti in detta Commissione, la mappa. Quindi la disponibilità ad illustarla ai componenti organi della Commissione Consiliare è stata data il 12 aprile.

La proposta, che non è certamente trionfalistica, tiene conto della crisi generale, del fatto che non possiamo selezionare le domande, in quanto in questo momento non esiste questa possibilità, anzi, vista la differenza tra la domanda e l'offerta, occorre che andiamo noi alla loro ricerca! Siamo in totale assenza di un vero e proprio tessuto industriale, salvo due grossi poli: Cogne e ILSSA VIOLA.

Abbiamo fatto presente che bisogna affinare lo strumento regionale e l'Assessorato si propone questo obiettivo attraverso l'istituzione dell'osservatorio economico e dell'osservatorio mercato del lavoro, dell'ufficio di assistenza alla piccola e media industria e dell'artigianato, nonchè dell'ufficio valutazione investimenti. Si tratta di impostare un Assessorato dove il concetto di managerialità trovi spazio, con strumenti a disposizione della Regione: di carattere finanziario, attraverso mutui a tasso agevolato; di carattere formativo, attraverso gli investimenti per la formazione professionale di carattere infrastrutturale, attraverso la messa a disposizione di capannoni. C'è l'impegno costante della verifica degli adempimenti assolti dalle aziende con le convenzioni prese e firmate con la Regione. Quindi, dopo un'analisi di affidabilità, abbiamo preso dei contatti con le varie aziende.

Vi sono parecchi problemi, come per esempio quello dell'ENEL: disporre dell'energia elettrica a prezzo di autoproduttori è un problema sentito da molti. Abbiamo coinvolto l'ENEL, con il Presidente Corbellini, per vedere la possibilità di disporre di questo incentivo attraverso l'acquisizione al patrimonio regionale di centrali. Con questa finalità la Giunta ha già fatto una selezione.

In altri casi le selezioni sono state forzate da qualche azienda che si è ritirata. Contatti sono avvenuti con l'Unione industriali, con la GOGNE e l'ILSSA VIOLA per situazioni che riguardavano sia le aziende a partecipazione che quelle private di una certa dimensione. Questa, quindi, è una fase interlocutoria, intermedia. L'attività la intendiamo graduare nel tempo e le proposte e le verifiche sono quelle che faremo continuamente.

Ci siamo impegnati con le organizzazioni sindacali per fare un'ulteriore verifica prima delle ferie estive, in maniera tale da permettere la continuità di questo rapporto. Abbiamo discusso il ruolo che possono giocare le organizzazioni sindacali a livello nazionale e a livello locale.

Abbiamo mandato a tutti i Comuni una lettera con la quale chiediamo che ci diano tutte le aree disponibili, in ogni singolo Comune, per insediamenti industriali. Un certo numero di Comuni ha già risposto, altri non ancora. Abbiamo stilato la mappa dei fabbricati ad uso industriale di proprietà regionale che dovremmo portare ad un protocollo di intesa fra la Regione e le organizzazioni sindacali.

Questa è la premessa per dare una risposta alle domande. Alla prima domanda rispondo dicendo che sono state 40 aziende. Noi non intendiamo rivelare i nomi delle aziende, sia per ragioni di opportunità, sia per una richiesta riservatezza avanzata dalle aziende stesse.

Seconda domanda, quelle scartate sono state 25 perchè non rispondenti ad alcuni obiettivi regionali quali: che il prodotto abbia un suo mercato, che abbiano delle tecnologie adatte, che diano affidabilità tecnico-manageriale, che abbiano una rete commerciale, che diano garanzie patrimoniali fidejussorie o bancarie per il mutuo richiesto. Abbiamo valutato un aspetto importante nell'accettare o nel respingere le aziende che si erano candidate o che abbiamo contattato: abbiamo guardato il rapporto tra l'entità del finanziamento richiesto, visto secondo il fatturato previsto, e il numero dei dipendenti che si erano impegnate ad assumere. Questi elementi sono stati assunti come base di giudizio per accettare o meno le proposte di insediamento. Alla terza domanda risponde che bisogna che disponiamo di alcune infrastrutture, fra cui quella della ex Montefibre, per le quali i tempi sono condizionati dalla necessità di ristrutturazione di queste infrastrutture che è difficile ipotizzare con precisione assoluta. Oggi alle quindici abbiamo un incontro con la Montefibre, con gli ingegneri di una prima azienda che si installerà, se il tempo tecnico consentirà di preparare l'adattamento di un capannone acetato già nel mese di luglio, con un impegno ad assumere 48 persone nel primo insediamento.

In effetti si può pensare che entro l'84 verranno impostati circa 300 nuovi posti di lavoro, il che non vuole dire che verranno assunte 300 persone, poichè esiste un condizionamento che è rappresentato dalla trasformazione dei capannoni, che è profonda, infatti da un certo tipo di attività devono essere adattati per una diversa. Oggi stesso avremo quest'incontro con l'Assessore ai Lavori Pubblici, con ingegneri della società e della stessa Montefibre, che sono a conoscenza di alcune infrastrutture e servizi come le fognature, l'impianto dell'acqua e del gas.

Per la quarta ed ultima domanda, bisogna dire che la somma aritmetica complessiva dei mutui a tasso agevolato, richiesti, è pari a 27 miliardi richiesti per impiegare complessivamente, sempre a detta delle aziende, 615 persone, delle quali io penso potranno trovare impiego solamente la metà, per una visione più obiettiva.

Come mutuo sarebbe un investimento pari a 44 milioni per posto di lavoro, a parte ci sono gli investimenti per la ristrutturazione dei fabbricati. Per quanto riguarda le garanzie esse sono di tipo patrimoniale, bancarie e fidejussorie. Il mutuo a tasso agevolato deve essere coperto da idonee garanzie nei confronti della Regione.

Queste sono complessivamente le risposte che dovevo dare. Possiamo elencare le varie attività che sono legate, alcune, ad interessanti tecnologie del futuro, come la produzione di dischi magnetici che serviranno a sostituire la carta; la produzione di trasformatori elettrici; produzioni alimentari; costruzioni ed imballaggi; produzioni latteo-casearie, produzione di cinture di sicurezza per auto. E ancora: aziende di autotrasporti, abbigliamento sportivo, produzione di filati; un centro spedizione e gestione magazzini abbigliamento (che è la prima iniziativa che assume subito 22 persone e 48 entro l'anno prossimo); manufatti metallici, serramenti in alluminio.

Questi sarebbero i prodotti delle 15 aziende, su cui abbiamo ancora delle verifiche da fare e qualche dubbio da risolvere, proprio per la garanzia dell'occupazione e di mercato, su cui sono in corso analisi per poter essere certi di avere la probabilità di ridurre il rischio di errore ad un livello accettabile.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Millet; ne ha facoltà.

MILLET (P.C.I.): Dopo le parole dell'Assessore, che ringrazio per le risposte date, il primo giudizio è quello che vi sono grandi difficoltà per realizzare questi insediamenti. Ritengo che sia importante coinvolgere tutte le forze politiche perchè se nell'84 si prevedono al massimo 300 nuovi posti rispetto alle chiusure e ai tagli che ci sono nelle aziende esistenti, mi pare che sia una risposta un po' debole. Noi riteniamo che sarebbe bene, che la Giunta, l'Assessore, la Terza Commissione Consiliare e la Commissione Speciale, pur rispettando le proprie prerogative, collaborassero per accelerare la soluzione di questi problemi.

L'altro aspetto da sottolineare è il problema delle 25 richieste che sono state scartate. Noi siamo d'accordo che ci debbano essere delle garanzie, ma la questione del mercato è molto delicata e seria. Dal momento che a noi risulta che, anche sotto questo aspetto, sono state scartate delle aziende, delle cooperative, perchè si diceva che il loro prodotto non aveva mercato, io direi che forse, su questo tema, è bene che siano approfondite le indagini. Evidentemente le garanzie ci devono essere, non si possono finanziare delle industrie che non hanno sbocchi sul mercato, ma non si può negare che questo potrebbe anche essere un metro di misura molto soggettivo.

Noi riteniamo che si debba cercare di accelerare la risoluzione, però nell'ambito delle garanzie richieste e di fare una buona valutazione, perchè ai 27 miliardi di mutui, bisognerà poi aggiungere i costi delle trasformazioni e quindi il tutto rappresenterà un notevole impegno economico. Noi pensiamo che il lavoro sia uno dei momenti importanti della vita dell'uomo e che pertanto meriti uno sforzo ed una notevole considerazione da parte della Regione. Coinvolgendo tutto il Consiglio, attraverso le Commissioni permanenti e speciali, è possibile accelerare la soluzione di questi problemi in modo che nel 1984 non si creino solo 300 posti ma anche qualcuno in più.