Oggetto del Consiglio n. 512 del 26 aprile 1984 - Resoconto
OGGETTO N. 512/VIII - INIZIATIVE DELLA GIUNTA REGIONALE VOLTE A CONTRASTARE UN POSSIBILE RIDIMENSIONAMENTO DELLE ENTRATE DERIVANTI DAL RIPARTO FISCALE. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Pascale e Torrione:
INTERPELLANZA
Fra un mese o due entrerà in funzione l'Autoporto doganale di Susa, alle porte del Fréjus, che si porrà in diretta concorrenza con l'Autoporto doganale di Pollein. Come già avvenuto per il traffico internazionale di transito che, con l'apertura del Traforo del Fréjus, si è ridotto del 20% al Traforo del Monte Bianco, gli esperti ipotizzano una simile riduzione anche per gli sdoganamenti che vengono effettuati presso l'Autoporto di Pollein.
Poichè le entrate doganali dell'Autoporto di Pollein costituiscono, a seguito del nuovo riparto fiscale, la fonte più rilevante del bilancio regionale (circa 225 miliardi nel 1983), tale riduzione equivarrebbe ad un perdita per il bilancio regionale, già nel corso dell'anno 1984, di 45 miliardi, superiore all'intera entrata del Casinò di Saint-Vincent.
La correlazione tuttavia non è del tutto automatica, in quanto le strutture autoportuali, se potenziate, potrebbero, con una oculata acquisizione di nuova clientela, sostituire in tutto o in parte quel traffico che per svariati motivi dovesse preferire la linea del Fréjus e quindi dell'Autoporto di Susa.
All'inizio di quest'anno il Governo ha presentato al Parlamento, sotto forma di disegno di legge, lo stralcio dell'articolo 14 della legge finanziaria che prevede la riduzione di 2 decimi del riparto fiscale, pari a 70 miliardi, già a partire dal 1984. Nel momento in cui si stanno chiedendo al Paese grossi sacrifici per poter impostare il rilancio dello sviluppo economico, è possibile, anche alla luce dell'immagine poco limpida che la Valle d'Aosta ha offerto negli ultimi tempi della sua capacità di autogoverno, che questo disegno di legge inizi in un prossimo futuro il suo iter parlamentare. In ogni caso esso continua a pendere come una spada di Damocle sullo stesso bilancio regionale 1984.
L'art. 6 della legge 26 novembre 1981 n. 690 prevede le modalità per il riparto delle imposte relative agli emolumenti corrisposti a soggetti che prestano la loro attività presso stabilimenti o uffici ubicati nell'ambito del territorio regionale, nonchè quello relativo agli interessi e premi corrisposti a depositanti e correntisti da uffici postali ed istituti di credito.
L'art. 12 della stessa legge prevede la collaborazione della Regione con gli uffici finanziari dello Stato per un più rigoroso accertamento dei redditi dei contribuenti.
Per entrambi i casi si è più volte lamentato in Consiglio regionale la totale carenza di un controllo regionale su accertamenti che potrebbero far affluire nuove entrate al bilancio regionale, e l'Assessore ha già da tempo promesso iniziative in tale direzione.
Alla luce di tali problemi che, nell'ipotesi più pessimistica, potrebbero drasticamente ridimensionare il bilancio regionale già nel corso del corrente anno;
i sottoscritti Consiglieri regionali Liborio Pascale e Gianni Torrione del Gruppo socialista;
INTERPELLANO
l'Assessore regionale alle Finanze per conoscere:
a) se è a conoscenza della prossima apertura dell'Autoporto doganale di Susa, delle conseguenze che questa apertura avrà sull'Autoporto doganale di Pollein e quindi sulle entrate regionali che da esso provengono; se e quali iniziative intende assumere per fronteggiare tale evento;
b)se e quali iniziative in via ufficiale il Governo regionale e per esso l'Assessore competente ha posto in essere in merito al disegno di legge presentato in Parlamento sul riparto fiscale, al di là delle iniziative che ciascuna forza politica autonomamente ha assunto o può assumere, trattandosi di un problema che coinvolge la responsabilità dell'intero arco politico regionale; se e quali assicurazioni può eventualmente dare in tal senso;
c) se e quali iniziative ha assunto per una corretta ed incisiva applicazione degli artt. 6 e 12 della legge 26 novembre 1981, n. 690 anche al fine di compensare eventuali perdite che dovessero manifestarsi in altre voci del bilancio regionale.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Pascale; ne ha facoltà.
PASCALE (P.S.I.): Se possiamo considerare la birra come un companatico direi che adesso ci occupiamo del pane e cioè della parte sostanziale che riguarda la politica delle entrate. Con questa interpellanza noi abbiamo infatti voluto porre all'attenzione della Giunta e di tutto il Consiglio regionale alcuni problemi relativi alla politica delle entrate che ci preoccupano per i riflessi che possono avere sul bilancio regionale.
Il primo riguarda la prossima apertura dell'autoporto di Susa, il cui decreto è già pronto e manca solo la firma del Ministro delle Finanze. Come è già avvenuto con l'apertura del traforo del Fréjus nei confronti del Traforo del Monte Bianco (apertura che però non aveva portato molte conseguenze sulla nostra regione perchè si trattava solo di un flusso di transito), così è ipotizzabile che ci sarà una diretta concorrenza, questa volta più pericolosa, tra l'autoporto di Susa e l'autoporto di Pollein.
Una concorrenza che vede in partenza favorito l'autoporto di Susa in quanto la SITAF, che è la società del Fréjus, ha una partecipazione pari a più del 40% nell'autoporto di Susa, per cui è in grado di abbinare tariffe che agevolino chi transita dando servizi molto più concorrenziali rispetto a quelli di Pollein. Gli esperti ipotizzano che con questa apertura ci sarà una riduzione minima, per quanto riguarda gli sdoganamenti presso l'autoporto di Pollein, del 20%. Prendendo come dato di riferimento l'entrata del 1983, che è stata di 225 miliardi, questo significa 45 miliardi in meno per il bilancio regionale, che usufruisce dei nove decimi di queste entrate doganali, senza parlare poi dell'indotto e dell'occupazione che è abbastanza rilevante nell'ambito di queste strutture.
Come si può affrontare questo problema? Ci sono dei rimedi oppure dobbiamo essere fatalisti ed aspettare quello che viene? Io ho già avuto occasione di dire altre volte che non esiste una correlazione automatica. Di tutto il flusso commerciale che transita attraverso la nostra Regione, soltanto il 20-25% usufruisce delle strutture autoportuali e dà questo gettito che si ripercuote poi sul bilancio regionale. Questo vuol dire che, potenziando queste strutture e con una politica di acquisizione di nuova clientela, noi potremmo anche sopperire alla perdita inevitabile derivante dall'apertura dell'autoporto di Susa. A questo proposito, cito solo un esempio: l'unico intervento effettuato dalla Regione l'anno scorso, peraltro anche criticato, è stata una fidejussione che concessa alla società autoportuale, ha permesso nell'anno 1983 di far fronte alla crisi economica e di aumentare le entrate doganali (e quindi quelle regionali) di ben 36 miliardi.
E' possibile quindi affrontare questo problema, che va affrontato in modo prioritario da chi gestisce l'autoporto e quindi dai privati; ma la Regione, che ha un interesse diretto, ha la possibilità, e, secondo me, il dovere, di aiutare e sostenere le iniziative che i privati volessero assumere, ed è quanto chiediamo nel primo punto, cioè se la Giunta ha intenzione di assumere iniziative e quali possono essere.
Il secondo punto riguarda lo stralcio dell'art. 14 della legge finanziaria, sul taglio dei due decimi alla Valle d'Aosta. Questo disegno di legge fu presentato in Parlamento all'inizio dell'anno e oggi giace in un cassetto, ma nessuno ci assicura che continuerà a restarci, per cui pende come una spada di Damocle sul bilancio regionale, perchè la sua approvazione comporterebbe un'ulteriore riduzione di 70 miliardi. E' chiaro che, su questo punto, tutte le forze politiche devono assumersi le loro responsabilità e i loro impegni perchè coinvolge tutti, ma è anche evidente che le iniziative più importanti le deve assumere il Governo regionale, in via ufficiale, presso il Governo nazionale. In conclusione, chiediamo quali sono state fino ad oggi le iniziative e quali assicurazioni la Giunta può dare in merito.
Il terzo problema, del quale abbiamo discusso più volte in Consiglio regionale in seguito anche ed altre interpellanze, riguarda l'applicazione della legge sul riparto fiscale per quanto attiene alla collaborazione della Regione con gli uffici finanziari dello Stato per un rigoroso accertamento dei redditi dei contribuenti. Si presume infatti che molti redditi sfuggano a questo riparto fiscale e in questo senso c'erano già state altre volte delle promesse, da parte dell'Assessorato, di iniziative che si dovevano assumere. Noi vogliamo sapere se e quali sono state assunte per l'applicazione della legge.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alle Finanze Martin; ne ha facoltà.
MARTIN (Féd. D.P. - U.V.P.): Dell'apertura dell'autoporto di Susa si parla da almeno un anno ed è probabile che quanto prima questo autoporto, che mi risulta sia in grado di operare, possa essere aperto.
Al momento, l'unico impedimento alla sua apertura è la mancanza della dogana, ossia la mancanza della firma sul decreto del. Ministro Visentini per autorizzare la creazione della dogana in quell'autoporto. Io ho l'impressione che forse questa apertura non sarà così immediata come ipotizza il Consigliere Pascale; prima o poi, comunque, dovrà avvenire, anche se più avanti nel tempo, perchè in Piemonte esistono altri problemi che sono legati, per esempio, all'Autoporto di San Didero, che si trova appena sotto Susa, perfettamente funzionante ma privo di dogana. Direi però che i problemi sono legati soprattutto ad Orbassano, dove è previsto un grande centro doganale, dotato addirittura di ferrovia che dovrebbe portare il traffico doganale, che attualmente si svolge in Corso Sebastopoli, fuori da Torino. Vi sono molti progetti e, da quanto ci risulta, cospicui finanziamenti, ma non si può ancora dire quando il tutto verrà realizzato e probabilmente l'apertura non sarà così immediata come ipotizzava il Consigliere Pascale, ma certamente avverrà, ed è probabile che l'Autoporto di Pollein ne risentirà.
Concordo con quanto diceva il Consigliere Pascale e cioè che non esiste una correlazione netta tra minori transiti e minori sdoganamenti e quindi minori entrate per quanto riguarda la nostra Regione. Teniamo presente che la situazione ai due Trafori, quello del Monte Bianco e quello del Frejus, si sta stabilizzando, in quanto entrambi i Trafori sono in ascesa per quanto riguarda il traffico. Infatti dal 1° gennaio al 31 marzo di quest'anno il Traforo del Monte Bianco ha avuto un aumento, per quanto riguarda il traffico commerciale degli autotreni dalla Francia verso l'Italia (che ci interessa per gli sdoganamenti) dell'1,10%, mentre, per il solo mese di marzo, c'è un dato più interessante e cioè un aumento del 10,53% rispetto a mese di marzo del 1983.
Teniamo anche presente che, quando si parla di entrate, quest'ultime non sono correlate al solo passagio, in quanto, in questi ultimi anni, abbiamo assistito, anche per la conseguenza dell'apertura del Fréjus, a una diminuzione di passaggi. Nonostante questo le entrate sono aumentate, e il gettito dell'I.V.A. è ancora aumentato in quanto c'è stata una diversa distribuzione del traffico. Sono diminuiti in assoluto i passaggi ma sono aumentati gli sdoganamenti delle merci più colpite dall'I.V.A., ossia quelle che riguardano le carni e gli animali vivi. Dall'apertura dell'Autoporto sino ad oggi, possiamo vedere come questo traffico sia progressivamente cambiato: si passa dai primi dati del 1975 con 28.033 sdoganamenti per quanto riguarda le importazioni (escluso il traffico di carni) per arrivare nel 1980 alla punta massima con 51.462 e quindi ridiscendere nel 1983 con 45.758.
Contemporaneamente a questa diminuzione di traffico abbiamo un grosso aumento per quanto riguarda il traffico di carni e animali vivi, che è cominciato nel 1974 con 6.497 passaggi, per andare a 14.540 nel 1980 (l'anno di maggior transito) ed ha continuato ad aumentare fino ad arrivare nel 1983 a 16.364 passaggi. Il tutto ha contribuito a far sì che l'I.V.A. aumentasse in proporzione, tanto è vero che gli ultimi dati di cui sono in possesso, per quanto riguarda il primo bimestre dell'84, vedono una situazione della I.V.A. che è praticamente simile a quella dell'83. C'è stato un aumento, ma questo è valutato intorno al tasso di inflazione.
Teniamo anche presente l'altra considerazione, che ha già fatto il Consigliere Pascale, e cioè che soltanto il 25% del traffico in transito si ferma presso l'autoporto di Pollein (questo dato risulta anche a noi): forse è proprio qui che bisognerebbe cercare di agire. Certamente la costruzione dell'autostrada potrà portare nuovi clienti, un maggior numero di passaggi e quindi maggiori sdoganamenti, però, per contrastare la perdita che si presume di avere quando aprirà l'autoporto di Susa, si dovrebbe cercare anche di adeguare le strutture autoportuali e di ridurre al minimo i tempi di sdoganamento, perchè queste sono le cose che forse interessano maggiormente gli importatori. Noi siamo a conoscenza di un progetto che l'autoporto sta portando avanti per cercare di costruire dei nuovi uffici di dogana per le operazioni di importazione, per facilitarle e per sveltirle.
Un'altra iniziativa, che stiamo valutando, potrebbe essere quella di effettuare certi esami di laboratorio ad Aosta anzichè a Torino, per guadagnare del tempo e favorire gli esportatori. Sono prospettive che stiamo studiando e che dovrebbero permetterci di ridurre al minimo le conseguenze dell'apertura dell'autoporto di Susa. Per quanto riguarda la seconda domanda, e cioè le iniziative che il Governo regionale ha messo in atto per cercare di contestare la riduzione del riparto fiscale, devo dire che il governo regionale ha avuto dei contatti a livello nazionale, con il Ministro del Tesoro, ed i parlamentari valdostani sono a conoscenza della questione.
Attualmente il disegno di legge è fermo in Senato e non è certamente nostra intenzione cercare di sveltire l'iter parlamentare. Però, al di là delle assicurazioni positive che abbiamo avuto dal Ministro del Tesoro, non ci sentiamo di dire altro perchè viviamo in un paese in cui la stabilità politica non è molto frequente: quello che oggi è certo domani potrebbe essere già dubbio, quindi non possiamo fare molto di più.
Il terzo punto riguarda la corretta applicazione degli artt. 6 e 12 della legge n. 690. L'Assessorato alle Finanze ha presentato, come gli altri Assessorati, il progetto di ristrutturazione dei servizi in cui è inserito un ufficio che avrà il compito di interessarsi delle entrate riconducibili agli artt. 6 - 8 e 12 e quindi dei contatti con gli uffici amministrativi dello Stato, per una corretta applicazione del riparto fiscale e per cercare di recuperare il più possibile quelle entrate che probabilmente oggi, in una certa misura, ancora ci sfuggono.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Pascale; ne ha facoltà.
PASCALE (P.S.I.): Vedo che l'Assessore Martin è molto ottimista e forse per questo è attendista: dice appunto che non si sa quanto quell'autoporto aprirà e magari, alla fine, si cercheranno dei rimedi quando i buoi saranno già scappati dalla stalla!
L'Assessore ha citato l'aumento delle entrate nel 1983, che io stesso avevo ricordato ma che, secondo me, discende da un intervento della Giunta regionale: la fidejussione concessa dalla Giunta ha consentito infatti non solo di salvare tutto il traffico di una ditta che era fallita, ma anche di aumentare l'importo del gettito.
E' proprio qui che ci saranno le preoccupazioni maggiori nel momento in cui aprirà l'autoporto di Susa. Il traffico di animali vivi oggi ha solo lo sbocco dell'autoporto di Pollein; nel momento in cui dovesse aprirsi l'altra possibilità, il danno potrebbe essere molto rilevante, anche perchè la direttrice di marcia del Fréjus è molto più corta di quella del traforo del Monte Bianco e probabilmente l'Autoporto avrà delle agevolazioni che noi non siamo in grado di dare, sia in termini commerciali che in termini economici.
Le risposte date dall'Assessore mi sembrano piuttosto evasive e non possono soddisfarmi.
L'augurio che io vorrei fare all'Assessore Martin è quello di tener fede al motto del movimento nel quale sta per entrare che dice: "Empoigner le problème et le resoudre". Mi auguro che voglia risolvere anche questi problemi!