Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 511 del 26 aprile 1984 - Resoconto

OGGETTO N. 511/VIII - CRITERI DI ASSEGNAZIONE E DI DISTRIBUZIONE DEI GENERI CONTINGENTATI E RELATIVI CONTROLLI DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE REGIONALE. (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Aloisi.

INTERPELLANZA

CONSIDERATO che la concessione alla Valle d'Aosta dell'esenzione fiscale per determinate merci e contigenti avviene in attesa che sia attuato il regime di Zona Franca;

CONSIDERATO che sia pacifico, ai sensi del vigente regolamento, il fatto che i generi contingentati debbano essere consumati nel territorio della Valle d'Aosta;

VISTO che il costo di determinati generi, e cioè la birra ed i liquori, assume lo stesso valore dei suddetti generi consumati in qualsiasi esercizio del Piemonte;

CHE, per altro verso, essendo il ricarico commerciale molto più remunerativo per i liquori importati, sdoganati, ed immessi nel territorio nazionale a prezzi di mercato, avverrebbe che un notevole corrispettivo annuo del contingente di birra sarebbe assorbito, e fatto figurare nella quota parte del contingente di alcool e di spiriti, mentre ai fini dei benefici spettanti ai residenti ed ai turisti valdostani il costo al dettaglio vuoi della birra vuoi dei liquori non presenta alcun vantaggio e, anzi talvolta è superiore a quelli praticati nel Paese.

Il sottoscritto Consigliere regionale

INTERPELLA

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1) se l'Assessorato ritiene di condividere le responsabilità discendenti dall'eventuale trasloco di centinaia di migliaia di bottiglie di liquori che vengano sì contrassegnate in Valle d'Aosta usufruendo delle agevolazioni fiscali connesse alla devoluzione da parte dello Stato di merci e generi contingentati, ma che poi verrebbero consumate, trasportate e vendute fuori dal territorio della Regione.

2) Qual è la dimensione presunta, in miliardi di lire del gigantesco "affaire" che come contropartita comporta per i valdostani il pagamento in lire degli stessi costi praticati, per i liquori e per la birra nel resto del territorio italiano.

3) Quali parametri vengono applicati per la distribuzione, ordinaria e straordinaria, dei bollini alle distillerie operanti in Regione e sulla base di quali deliberati del Consiglio e/o della Giunta regionale avviene la suddivisione dei bollini assegnati alle stesse in via straordinaria.

4) Chi sono i funzionari preposti alla erogazione, alla distribuzione ed al controllo sui generi contingentati sopra richiamati, e quali sono i consuntivi sui reali consumi di fronte alla effettiva popolazione regionale ed al flusso turistico accertato o presunto.

5) Come vengono espletati, e da chi, i controlli amministrativi sui contrassegni, sulla loro stampa e numerazione, nonché sulle giacenze annuali di bollini eccedenti perchè non ritirati, che verrebbero tradotte in altrettanti contrassegni per le eventuali assegnazioni straordinarie.

6) Quali decisioni della Giunta o del Consiglio presiedono alla assegnazione alle grandi distillerie di birra e di liquori della Regione con la citazione degli estremi di delibera e del visto di legittimità apposto dalla Commissione di Coordinamento.

7) Come avviene il controllo dei buoni e dei bolli usufruiti da parte dei suddetti produttori e come vengono accertati i prezzi delle vendite all'ingrosso e al minuto dei prodotti recanti i contrassegni in nero per il tipo nazionale ed in verde per quello estero.

Inoltre desidera conoscere:

1) come è avvenuta l'assegnazione a determinate categorie non contemplate nel regolamento su disposizione all'Assessore pro-tempore, e "sentita" la Giunta regionale - sempre che sia stato sentito il parere della Giunta, come prescrive tassativamente il regolamento per le distribuzioni atipiche già oggetto di indagini e, per quelle allo stato dei fatti non documentabili - (l'elenco pubblicato dagli organi di stampa appare infatti decisamente incompleto) - o per le quali esisterebbero ordinativi diretti dall'Assessore agli uffici addetti alla distribuzione dei buoni di benzina;

2) su quali basi legittime è stato recentemente stilato un ordine di servizio vincolante per i dipendenti regionali, firmato dal competente Assessore su questa materia senza che il Consiglio o la Giunta regionale fossero stati investiti della problematica dell'opportunità della discrezionalità di taluni criteri distributivi avulsi dalla volontà del Consiglio regionale tra i quali primeggia la sospensione del tutto gratuita della distribuzione dei buoni relativi ai motorini funzionanti e dotati di bollo regolamentare anche limitatamente ad una sola assegnazione per nucleo familiare che poteva essere autorizzata per scoraggiare eventuali abusi.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.

ALOISI (M.S.I.): Dopo la benzina e lo zucchero passiamo alla birra e ai prodotti alcoolici.

Faccio presente al Consiglio e all'Assessore competente che per quanto riguarda il problema della benzina le risposte che mi erano state date nella precedente interpellanza sono state talmente contraddittorie e con interrogativi così inquietanti che solo un'indagine della Magistratura potrà cercare di fare luce su come stanno veramente le cose.

Ho sporto denuncia alla Magistratura allegando le risposte dell'Assessore, che ritengo contraddittorie.

La legge concernente la concessione alla Valle d'Aosta di alcune esenzioni fiscali per determinate merci contigentate dice all'articolo n. 1: "In attesa che sia attuato il regime di Zona Franca previsto per il territorio della Valle d'Aosta dall'art. 14 della legge costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948, è consentita la immissione in consumo in detto territorio per il fabbisogno locale, in esenzione dal dazio, dal diritto di licenza, dalle imposte di fabbricazione ed erariali di consumo e dalle corrispondenti sovraimposte di consumo dei sottoindicati prodotti, ecc.", fra i quali la birra e i prodotti alcoolici.

L'art. 1 del regolamento dice anche: "Alla amministrazione e alla gestione dei contingenti delle merci e dei prodotti immessi al consumo in esenzione fiscale,... provvede il Consiglio regionale, avvalendosi dell'Assessorato regionale dell'Industria e del Commercio. Al predetto Assessorato e al dipendente Ufficio Zona Franca spetta il compito di provvedere all'applicazione delle norme del presente regolamento, alla disciplina e al controllo degli acquisti, delle vendite, della distribuzione dei prezzi e della qualità dei generi contingentati al fine di assicurare la tutela dei diritti dei consumatori dei generi contingentati".

Io ritengo che ci siano delle palesi violazioni di questo regolamento, per quanto riguarda questi prodotti, e mi riferisco in modo particolare alla birra.

Mi sono recato in alcuni bar e ho chiesto che mi fosse data una birra in esenzione fiscale: ho bevuto un altro tipo di birra ho pagato £. 1.300 per ogni consumazione. Non contento di quel primo approccio, ho provato in altri esercizi: ho bevuto parecchia birra e alla fine ho scoperto che per il cittadino valdostano, il prezzo, per la birra in esenzione e la birra normale, non cambia.

Allora sono andato in un supermercato per vedere se, acquistando il prodotto, c'era qualche differenza. Al supermercato GAROSCI ho trovato una birra in esenzione con tanto di timbro, al prezzo di 792 £.. La birra da me acquistata è la HENNINGHER Export. Ho qui un'altra confezione, sempre della HENNINGHER Export, composta da tre bottigliette al prezzo di £ 1339 e ognuna di queste bottigliette, contiene 33 cl. Facendo un piccolo confronto tra queste due confezioni risulta che una ha un prezzo medio al cl. di 12,2 £ e l'altra di 13,3 £. Tenendo conto della confezione e delle due bottiglie di vetro in più, risulta che il prezzo in esenzione è superiore al prezzo per il normale consumo al di fuori della Valle d'Aosta. Che vantaggio abbiamo noi, come cittadini valdostani, per questi prodotti?

Anche per gli alcoolici si pone lo stesso problema. Che vantaggio abbiamo quando andiamo a bere un digestivo della ditta Ottoz, per esempio, oppure della distilleria "La Valdôtaine", che sono produttori locali, nei confronti di un altro prodotto che proviene da distillerie fuori Valle? Mi risulta che vengono concessi notevoli quantitativi di prodotti alcoolici a prezzo agevolato, ma cosa guadagna il consumatore in tutta questa faccenda?

E' per questo motivo che ho voluto presentare questa interpellanza, che pone molti quesiti, e invito l'Assessore a rispondermi come ha fatto la volta scorsa, molto correttamente.

Tutta la questione sarà oggetto di un'ulteriore indagine e chiedo che mi sia consegnato il verbale stenografico della risposta.

Chiedo anche:

- se l'Assessore ritiene di condividere le responsabilità discendenti dall'eventuale trasloco di centinaia di migliaia di bottiglie di liquori che vengono contrassegnate in Valle d'Aosta, usufruendo delle agevolazioni fiscali connesse alla distribuzione di merci e generi contingentati ma che poi verrebbero consumate, trasportate e vendute fuori dal territorio della Regione;

- qual è la dimensione presunta, in miliardi di lire, del gigantesco "affaire" che, come contropartita, comporta per i valdostani il pagamento in lire degli stessi costi praticati, per i liquori e per la birra nel resto del territorio;

- quali parametri vengono applicati per la distribuzione ordinaria e straordinaria dei bollini alle distillerie operanti in Regione e sulla base di quali deliberati del Consiglio e/o della Giunta regionale avviene la suddivisione dei bollini assegnati alle stesse in via straordinaria;

- chi sono i funzionari preposti alla erogazione, alla distribuzione ed al controllo sui generi contingentati soprarichiamati, e quali sono i consuntivi sui reali consumi di fronte alla effettiva popolazione regionale ed al flusso turistico accertato o presunto;

- come vengono espletati, e da chi, i controlli amministrativi sui contrassegni, sulla loro stampa e numerazione, nonché sulle giacenze annuali di bollini eccedenti perchè non ritirati, che verrebbero tradotte in altrettanti contrassegni per le eventuali assegnazioni straordinarie;

- quali decisioni della Giunta o del Consiglio presiedono alla assegnazione alle grandi distillerie di birra e di liquori della Regione, con la citazione degli estremi di delibera e del visto di legittimità apposto dalla Commissione di Coordinamento;

- come avviene il controllo dei buoni e dei bolli usufruiti da parte dei suddetti produttori e come vengono accertati i prezzi delle vendite all'ingrosso e al minuto dei prodotti recanti i contrassegni in nero per tipo nazionale ed in verde per quello estero.

Inoltre desidererei conoscere:

- come sia avvenuta l'assegnazione a determinate categorie non contemplate nel regolamento su disposizione all'Assessore pro-tempore, e "sentita" la Giunta regionale: dove sono cioè i verbali relativi al parere espresso dalla Giunta regionale - sempre che sia stato sentito il parere della Giunta, come prescrive tassativamente il regolamento per le distribuzioni atipiche già oggetto di indagini e, per quelle allo stato dei fatti non documentabili (l'elenco pubblicato dagli organi di stampa appare infatti decisamente incompleto) - o per le quali esisterebbero ordinativi diretti dall'Assessore agli uffici addetti alla distribuzione dei buoni di benzina;

- su quali basi legittime è stato recentemente stilato un ordine di servizio vincolante per i dipendenti regionali, firmato dal competente Assessore su questa materia senza che il Consiglio o la Giunta regionale fossero stati investiti della problematica, dell'opportunità e della discrezionalità di taluni criteri distributivi, avulsi dalla volontà del Consiglio regionale, tra i quali primeggia la sospensione del tutto gratuita della distribuzione dei buoni relativi ai motorini funzionanti e dotati di bollo regolamentare anche limitatamente ad una sola assegnazione per nucleo familiare che poteva essere autorizzata per scoraggiare eventuali abusi.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Pollicini; ne ha facoltà.

POLLICINI (Féd. D.P.-U.V.P.): Mi sto specializzando in relazioni da mandare alla Magistratura! Per la questione dei buoni di benzina, se c'è una contraddizione è proprio nel Consigliere Aloisi, perchè le mie risposte alla sua precedente interpellanza sono state chiare e lui, per trovarle contradditorie, le ha dovute mandare alla Magistratura per chiarimenti, mentre ricordo che allora aveva dichiarato invece di essere soddisfatto della mia risposta. Quindi, se c'è una contraddizione, è nell'atteggiamento del Consigliere Aloisi!

Questo è però un problema che riguarda lui, la sua dignità, la sua coerenza e la sua linea. Se voleva giustificare alcuni suoi atteggiamenti, non aveva bisogno di trovare una scusa, come fanno i bambini; doveva fare una sua scelta, libera e responsabile, sempre che si ritenga libero e responsabile, ma non so se sia il suo caso. Io non ho problemi, perchè già sapevo in precedenza che il rumore poteva essere utile a chi non ha sostanza, per cui davo per scontato che ci fossero dei rumori per consegnare i documenti alla Magistratura.

Questo problema era così urgente che il Consigliere Aloisi ha fatto fuoco e fiamme alla Presidenza del Consiglio per avere in fretta il verbale della mia risposta: non aveva tempo di aspettare neppure mezz'ora, in quanto probabilmente c'era un corriere pronto per portare la risposta! Se me lo avesse detto subito gli consegnavo il mio foglietto, così non avremmo messo in difficoltà la Presidenza del Consiglio e i suoi funzionari.

Non abbiamo nulla da nascondere: vorrei perciò dare una risposta più ampia possibile anche perchè vorrei evitare che, trovando un'altra motivazione per dire che sono stato contraddittorio, facesse un'altra volta quello che ha fatto.

Di fronte alla premessa occorre fare qualche considerazione, anche se è soltanto una premessa, perchè si compone di quattro punti. Nella premessa vi è una affermazione che, se male interpretata potrebbe dare adito a confusione e a contraddizione, riguardo alla parola "consumo".

Cosa si intende per consumo e quando questo si verifica? Il consumo si verifica al momento dell'ultima transazione soggetta a I.V.A., cioè il passaggio dal dettagliante al consumatore. Per quanto concerne i prodotti dello Stato estero presentati in dogana, buona parte degli esperti considerano il consumo l'atto che nazionalizza il prodotto e cioè il momento in cui sono stati assolti, se dovuti, tutti i diritti di confine imposti dalle leggi nazionali.

C'è una seconda osservazione alla premessa, quando si parla del trasferimento dell'esenzione d'imposta della birra e dell'alcool. Questa ipotesi mi sembra assurda perchè è inimmaginabile che questo possa avvenire, dal momento che non solo lo vietano le leggi doganali, ma le immissioni al consumo di questi prodotti sono controllate dalla dogana. Se il Consigliere Aloisi ha informazioni, visto che è anche Pubblico Ufficiale, ha il dovere, prima ancora che il diritto, di portare la documentazione alla Magistratura, e non soltanto i miei verbali. Faccia anche lui la sua parte, visto che vuole sembrare, e noi ce ne accorgiamo, diligentissimo in questo settore.

Andiamo ora alle risposte specifiche alle singole domande, che sono state poste in maniera a dir poco scorretta, (non dico contraddittoria, perchè questo termine non mi appartiene e non è la mia divisa personale, ma caso mai del Consigliere Aloisi). Si dice: "Se l'Assessorato ritiene di condividere la responsabilità concernente l'eventuale trasloco di centinaia di migliaia di bottiglie di liquore che escono dalla Valle". Intanto noi contestiamo che questo possa avvenire e sappiamo benissimo che se ciò si verificasse sarebbe un reato punibile con la reclusione fino ad un anno.

Non ne siamo a conoscenza e, se lo fossimo, avremmo fatto i nostri passi nei confronti sia della Magistratura sia delle Forze di Pubblica Sicurezza. Ripeto che se il Consigliere Aloisi è in possesso di questi elementi ha il dovere di denunciarli alla Magistratura.

La seconda domanda dice: "Qual è la presunta dimensione in miliardi del gigantesco affaire? Il consumatore in possesso di un buono di alcool rilasciato dall'Amministrazione regionale che acquisti dei prodotti, dal rivenditore ottiene uno sconto equivalente al valore dell'imposta. Per essere precisi: l'imposta è pari a 1300 £. per diritti erariali e 2900 £. per imposta di fabbricazione, per un totale di 4200 £. ogni litro anidro, cioè a 95° senz'acqua. Il buono dato alle singole famiglie è di 750 centilitri, per cui il valore, rapportato alle 4200 £. è di 3150 £.: questo è lo sconto che si ottiene presentando il bollino al rivenditore dell'alcool.

Non abbiamo però lo stesso sconto quando andiamo a bere una grappa o un whisky in un bar, non abbiamo lo sconto neanche quando beviamo il caffè, eppure anche il caffè ha la sua esenzione fiscale. Lo stesso discorso vale per la birra che viene di solito consumata al bar.

Bisogna avere un minimo di fantasia per capire queste cose: esiste un listino prezzi legittimo pubblicato dall'Associazione Commercianti, che è una libera associazione e che ha la possibilità di stabilire i prezzi che variano a seconda dei bar. Se uno va a prendere un caffè al bar Zucca di Milano, lo paga una certa cifra, se lo va a prendere in un bar di periferia lo pagherà un'altra cifra: si pagano anche i servizi, quindi non si possono valutare i costi, ma si valutano in base alla categoria dell'esercizio. Per quanto ci risulta (nonostante pare il contrario) la birra smerciata nel mercato alimentare è data dal concessionario tenendo conto della esenzione fiscale nella misura del 60% circa. Viene fatto uno sconto medio che è all'incirca del 5% del costo normale della birra senza esenzione fiscale e le bottiglie hanno un tappo recante, obbligatoriamente, la scritta: "Birra in esenzione".

Va detto però che tutto questo non avviene nei bar, perchè vi è una regola che tiene conto di vari fattori: l'esenzione è fattibile soltanto a livello di fabbricante e nei confronti del concessionario mentre nell'ambito della vendita al minuto i prezzi possono essere modificati.

Esiste però all'origine questa concessione di una quota di minor costo dovuto alla esenzione fiscale. Ho dibattuto a lungo questo problema nel corso della stesura del regolamento approvato nel 1972 ma, per alcuni prodotti, si è resa impossibile l'attuazione di una norma rigida come potrebbe essere quella della benzina.

La birra è uno di quei prodotti per cui è impossibile il trasferimento dell'esenzione fiscale nel consumo al minuto. Vi sono anche altri motivi addotti a grossisti e da concessionari, i quali ritengono che le spese di trasporto dovute all'orografia del nostro territorio alla fine vadano a compensare i benefici dell'esenzione fiscale. Portare la birra a Rhèmes-Notre-Dame, al Colle del Gran San Bernardo o a quello del Piccolo San Bernardo certamente costa di più che portarla in altre regioni. D'altra parte, sono state già fatte ricerche quando si è stilato quel regolamento, senza risultato: le difficoltà di trovare una formula che dia la garanzia del trasferimento totale della esenzione a favore del consumatore sono troppo grandi.

Alla terza domanda, che riguarda i parametri applicati per la distribuzione straordinaria e ordinaria dei bollini alle distillerie e sulla base di quale deliberato di Giunta, rispondo che la ripartizione dei contingenti è fatta secondo quanto dispone l'art. 6 del regolamento d'applicazione della legge sulla concessione dei contingenti, che dice: "il quantitativo minimo di assegnazione è fissato dall'ufficio zona franca per ciascuno dei generi contingentati". In questo caso possiamo dire che sono stati assegnati solo in via ordinaria ma mai solo in via straordinaria.

Alla quinta domanda rispondo che i contrassegni vengono esposti, prima dello sdoganamento, sotto la vigilanza della dogana: la stampa è fatta ogni anno presso la tipografia di Aosta che ha ottenuto l'appalto, i bollini e i buoni non presentati in tempo utile sono considerati non validi per lo scarico, le eventuali eccedenze di contingente, non coperto da buoni e da bollini, sono assegnati alle ditte aventi diritto e sono considerate contabilmente come debito di quelle ditte nei confronti della Amministrazione regionale.

Alla domanda "quali decisioni della Giunta o del Consiglio presiedono alla assegnazione alle grandi distillerie di birra e di liquori" rispondo che non esistono, perchè non previste dal regolamento, decisioni di Giunta o di Consiglio per le ripartizioni di contingenti, essendo queste assoggettate alla presentazione, da parte degli assegnatari, dei documenti di scarico, per cui avviene un confronto di buoni o bollini per alcuni generi e di fatture, per quei prodotti, come la birra, per i quali non siano previste distribuzioni di bollini o buoni. Quindi, in base o ai bollini ricevuti oppure alle fatture del venduto, in rapporto alla disponibilità vengono assegnati alle grosse ditte questi generi contingentati.

La settima domanda chiede come avviene il controllo dei buoni e dei bolli usufruiti da parte dei produttori e come vengono accertati i prezzi delle vendite all'ingrosso e al minuto. Presso il servizio di zona franca è stato istituito un apposito ufficio per il controllo della valuta dei buoni e dei bollini e quelli non considerati validi vengono annullati. Quando la non validità è dovuta a falsificazione viene fatta denuncia alla magistratura e alla polizia. I prezzi di vendita all'ingrosso possono essere controllati dalle fatture, quelli al minuto vengono comunicati all'Amministrazione regionale dai comuni a mezzo di appositi stampati.

La penultima domanda vuole conoscere come è avvenuta l'assegnazione a determinate categorie, non contemplate nel regolamento, su disposizioni dell'Assessore pro-tempore e "sentita" la Giunta regionale e dove sono i verbali relativi al parere della Giunta regionale - sempre che sia stato sentito il parere della Giunta, come prescrive tassativamente il regolamento. Le assegnazioni alla categorie non contemplate dal regolamento sono state disposte, si presume sentita la Giunta, la quale però non ha assunto deliberazioni se non per casi eccezionali, di notevole impegno per il contingente, come le assegnazioni speciali alla SIAS. Non vi sono pertanto, salvo alcune eccezioni, verbali o atti deliberativi della Giunta, esistono invece lettere di autorizzazione firmate dai vari Assessori succedutisi negli anni.

L'ultima domanda chiede: "Su quali basi legittime è stato recentemente stilato un ordine di servizio, vincolante per i dipendenti regionali, firmato dal competente Assessore su questa materia senza che il Consiglio o la Giunta fossero stati investiti della problematica, dell'opportunità e della discrezionalità di alcuni criteri distributivi, avulsi dalla volontà del Consiglio regionale, tra i quali primeggia la sospensione del tutto gratuita della distribuzione dei buoni relativi ai motorini funzionanti e dotati di bollo regolarmente anche limitatamente ad una sola assegnazione per nucleo familiare che poteva essere autorizzata per scoraggiare eventuali abusi". Innanzitutto devo dire che l'Assessore competente in materia ha il diritto e il dovere di stilare tutti gli ordini di servizio che ritiene opportuni per il funzionamento dei servizi dell'Assessorato, senza interpellare nessun organo. Inoltre non c'è nessuna discrezionalità su taluni criteri distributivi, se questo si riferisce alla sospensione dei buoni relativi ai motorini. Ciò è avvenuto per una verifica che è stata effettuata ed è già stata ripristinata la disposizione per la erogazione della benzina ai motorini.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.

ALOISI (M.S.I.): Caro Assessore Pollicini, innanzitutto voglio ricordarle che la volta precedente, quando io ho detto che mi ritenevo soddisfatto delle sue risposte, mi riferivo esclusivamente al fatto che lei è stato molto corretto a rispondere a tutte le domande.

Nella premessa all'interpellanza, avevo detto che non sarei entrato nel merito delle risposte; pertanto, ancora oggi, riconfermo quello che ho detto l'altra volta, la ringrazio di aver risposto a tutte le mie domande anche se (adesso lo specifico, visto che lei non l'aveva capito) non sono d'accordo sulle sue risposte.

Lei viene qui e crede di prendere in giro i Consiglieri, oppure crede di prendere in giro i cittadini, dicendo che la birra a Saint-Barthelemy deve costare di più che ad Aosta, dicendo che la birra al bar al Consigliere Aloisi o a qualsiasi cittadino di Aosta deve costare quel prezzo perchè altrimenti crea dei problemi.

Io mi sono presentato qui oggi con una prova lampante, di come tutte queste agevolazioni che noi abbiamo siano solo sulla carta. E' una prova che dimostra che ci sono soltanto pochi personaggi che usufruiscono di queste agevolazioni, a danno della maggioranza dei cittadini.

Se lei legge attentamente il regolamento, capisce che questi beni di consumo debbono essere dati ai cittadini valdostani, devono essere consumati in Valle d'Aosta e quindi deve usufruirne la popolazione valdostana. Se al bar mi viene aperta davanti agli occhi una birra dove c'è scritto "esente da imposte per il consumo in Valle d'Aosta" ed io la pago allo stesso prezzo delle altre birre, mi sembra che ci sia una violazione del regolamento.

Il fatto che io abbia riscontrato queste irregolarità non le da il diritto di rispondermi come si è permesso di rispondermi prima. Se lei si vuole rendere conto della situazione, ci sono delle irregolarità enormi che riguardavano, prima, il problema dei buoni benzina e, adesso, riguardano questi altri prodotti. Per quel che riguarda i buoni di benzina, se oggi ci troviamo con quel passivo di 10 milioni di litri (ed io ho fatto questa domanda nella mia interpellanza) lo dobbiamo al fatto che sono stati commessi degli abusi ad uso e consumo di qualcuno, per interesse privato, e oggi tutti i cittadini pagano questi abusi che sono stati fatti allora. Oggi vengono operate delle restrizioni nei confronti dei cittadini possessori di motorini, che pagano il bollo e pagano le tasse come tutti gli altri cittadini.

Lei non si deve permettere di comportarsi e di rispondere come ha fatto prima perchè non è corretto.

Abbiamo messo il dito in una piaga molto grossa, una piaga che sta danneggiando i cittadini della Valle d'Aosta ed è nostro dovere, come Consiglieri regionali, di informarci e di controllare che venga rispettato il regolamento. E' inutile chiedere l'autonomia quando i diritti del cittadino stesso vengono violati e discriminati.