Oggetto del Consiglio n. 503 del 26 aprile 1984 - Resoconto
OGGETTO N. 503/VIII - DISBOSCAMENTO SANITARIO DEL BOSCO PARRIOD, SITUATO NEL TERRRITORIO DEI COMUNI DI INTROD E RHEMES-SAINT-GEORGES. (Interrogazione)
PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Torrione.
INTERROGAZIONE
Il quotidiano "La Stampa" di Torino ha pubblicato in data 12.4.1984 la notizia che, nel quadro del piano forestale decennale, è previsto un "disboscamento sanitario" del bosco Parriod, situato nei territori dei Comuni di Introd e Rhêmes-Saint-Georges, all'uscita della Val di Rhêmes;
Dal momento che tale intervento si colloca sul territorio del Parco del Gran Paradiso in una zona che, a detta dei protezionisti, è diventata il rifugio naturale di camosci e stambecchi, nonchè il luogo ideale di nidificazione di centinaia di uccelli;
il sottoscritto Consigliere regionale Gianni Torrione del Gruppo socialista
INTERROGA
l'Assessore competente per conoscere:
1) se non sia opportuno un radicale cambiamento di rotta e l'assunzione di un diverso atteggiamento da parte dei servizi dell'Assessorato regionale dell'Agricoltura e Foreste in considerazione del fatto che l'Assessorato stesso comprende allo stato attuale anche la competenza specifica della Tutela dell'Ambiente;
2) se alla luce della precedente considerazione non sia ipotizzabile, qualora la notizia giornalistica corrisponda a verità, considerare l'esigenza di una pausa di riflessione al fine di valutare in tutti i suoi aspetti l'opportunità o meno di effettuare un discutibile "disboscamento sanitario" proprio nell'ambito del territorio del Parco del Gran Paradiso e più precisamente nel bosco Parriod, con l'apertura tra l'altro di cinque piste forestali e l'abbattimento di centinaia di alberi;
3) se non sia opportuno avviare un confronto con l'Ente Parco, i rappresentanti delle popolazioni interessate e le associazioni protezionistiche prima di assumere qualsiasi decisione in proposito, dando per scontato già fin d'ora che, nell'eventualità di una soluzione che privilegi l'aspetto protezionistico, gli eventuali proprietari del bosco in questione siano debitamente indennizzati da parte dell'Ente Regione del mancato guadagno o della indisponibilità dei propri beni.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.): Pour la première partie, je pense qu'on a déjà répondu (voir "La Stampa" du 18 avril et l'article paru dans le même journal le 12 avril concernant le: "Déboisement de la forêt du Parriod dans la Commune de Introd"). J'exprime toutes mes réserves quant au contenu de l'article, témoignant d'une manque de connaissance des lieus et de la réalité du problème spécifique ainsi que des renseignements trompés.
Nous sommes à même de vous renseigner que l'Assessorat à l'Agriculture et Forêt, à travers le service de protection du milieu naturel et des forêts, a adopté depuis longtemps une approche du problème. En effet, au but de protéger l'environnement, tout en n'ignorant pas les aspects techniques, on reconnaît une juste place à la nouvelle sensibilité qui est en train de pénétrer dans tous les niveaux de la population. Au cours des différentes séances du Conseil, on a eu l'occasion de parler des problèmes de l'environnement et on a dit très clairement que la Junte veut soigner avec attention la réalisation de certains systèmes.
Quant au deuxième point, il ne s'agit pas d'un déboisement, action qui comporterait la coupe de tous les arbres (comme malheureusement il faut faire dans certains coins de la basse Vallée), mais d'une simple coupe sanitaire et culturelle, visant à améliorer l'état de la forêt et à aider sa régénération naturelle.
A ce but, il sera nécessaire d'avoir recours aux moyens actuels pour l'abattage des arbres et il faudra ouvrir des pistes, 1300 mètres pour les camions et 4400 mètres pour les tracteurs, qui seront rendues impraticables aux voitures privées. Cette dernière intervention est comprise dans le plan global. Tout cela parce que nous courons le risque de voir la forêt affaiblie et dégradée, abattue par l'oeuvre de la nature même, par les orages, les insectes et par les incendies.
Quant au troisième point, une confrontation avec la gestion du Parc, avec la population et les autorités locales est déjà ouverte. En effet, il y a déjà eu une correspondance nourrie entre la Commune et le Parc et des relations techniques assez détaillés. On a dit très clairement quelle était la nécessité de cette intervention et, d'ici quelques jours, on aura encore la possibilité de contacter les techniciens du Parc pour reprendre le discours en termes généraux. Quant à une éventuelle indemnisation, il nous reste à savoir si elle n'est pas de compétence de l'Etat plutôt que de la Région, en tenant compte que c'est une initiative d'intérêt général.
Toujours au même sujet, je dois dire que, dans la presse de ces jours, a paru un article qui est, à mon avis, assez clair. Le souci d'adapter les techniques d'élagage aux besoins modernes a été officiellement reconnu (c'est ce qu'on dit, en termes généraux, pour parler du soin des forêts en France). Dans ce Pays, sous l'egide du Secrétariat l'Etat, l'environnement et le paysage sont confiés au Ministère de l'Urbanisme et du Logement et un programme de formation des élagueurs vient d'être élaboré pour la première fois.
C'est ce même problème que nous sommes en train d'examiner ici: en effet, il y a eu en Vallée d'Aoste des cours pour le fonctionnement des tronçonneuses et pour l'élagage des arbres, et je dois dire qu'ils ont donné déjà de bons résultats.
Nous espérons qu'il y aura de plus en plus des gens qui auront envie de suivre ces cours: cela nous permettra, à la fois, d'employer des jeunes chômeurs et de former la première génération de ces chirurgiens des arbres qui ailleurs font tant de merveilles. Je pense que, si l'on voit le problème de cette perspective, on pourra avoir la possibilité de voir, d'ici quelques temps, des résultats aussi dans notre Vallée.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta del Presidente, che appare condizionato dal fatto che é il suo Assessorato ad avere queste competenze. Sarebbe molto più ecologo se non fosse ingabbiato in una struttura che, tutto sommato, lo condiziona e io capisco i motivi per cui risente questa forma di condizionamento.
Bisogna riconoscere che il taglio che si da alla politica ecologica e ambientale deriva dal fatto che l'Assessorato ha delle competenze che comprendono l'Agricoltura, le Foreste e la Tutela ambientale. A quest'ultima voce appartiene il discorso del settore forestale, considerato dal dirigente del servizio Dott. Lyabel, sotto l'aspetto ecologico e secondo il suo punto di vista, in modo estremamente corretto, mentre dal mio necessita di alcune puntualizzazioni. Ogni volta che si tocca il Parco si suscitano delle polemiche a volte speciose: bisognerebbe andare un po' con i piedi di piombo.
La politica nei confronti del Parco ha sempre causato della conflittualità e a volte ha fatto sorgere delle perplessità. Ho apprezzato la precisazione del Presidente della Giunta regionale su "La Stampa", però ritengo che sia necessario fare un po' d'attenzione: a volte il testo da risposte abbastanza esaurienti. Quando si parla di piste, è chiaro che sorgono delle perplessità, perchè sono piste camionabili e trattorabili; è vero che non possiamo guardare all'indietro, fare della dietrologia quando ci sono a disposizione mezzi moderni, tuttavia il fatto che si vada all'interno del Parco con gli autotreni può destare delle perplessità.
Io sono d'accordo con il Presidente quando dice che non possiamo fare nel 1984 ciò che si faceva nel 1800, però quando si parla di piste che si inerpicano nel Parco si suscitano giustamente le ire di coloro che la pensano come me. L'unico dato della risposta che ho apprezzato è quello che suggerisce mezzi diversificati: anzichè trattori e camions, si può benissimo impegnare della mano d'opera come hanno fatto le Regioni dove la tutela dell'ambiente ha già fatto dei passi avanti. In Francia, ad esempio, per evitare impatti violenti nei confronti di ambienti naturali, si procede a volte manualmente e se poi il Presidente lo desidera, potrò indicargli anche dove e quando questo è successo.
Questa controversia va avanti da cento anni, per cui il bosco è rimasto incolto per tutto questo tempo. Se il taglio continuerà ad essere "forestale" avremo una politica di tutela dell'ambiente fatta di interventi di questo tipo, che suscitano della repulsione in chi la pensa come me.