Oggetto del Consiglio n. 180 del 25 novembre 1983 - Resoconto
OGGETTO N. 180/VIII - POSIZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA IN SEDE DI CONSIGLIO DEI MINISTRI SUL PROGETTO DI LEGGE DI RIDUZIONE DEL RIPARTO FISCALE FRA STATO E REGIONE. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Tonino e Dolchi:
INTERPELLANZA
Risulta ai sottoscritti Consiglieri regionali che durante la discussione, in Commissione Bilancio del Senato, sulla legge finanziaria dello Stato per lo anno 1984, a proposito dell'articolo di legge che prevede una riduzione di due decimi del riparto fiscale della Valle d'Aosta, il Ministro del Tesoro Goria abbia, tra l'altro, affermato:
"... alla seduta in cui il Consiglio dei Ministri deliberò in materia, il Presidente della Regione Valle d'Aosta, che era presente, espresse il suo consenso in ordine alla riduzione..."
Tenuto conto della gravità di tale affermazione si
INTERPELLA
il Presidente della Giunta regionale per conoscere:
1) se risponde al vero quanto dichiarato dal Ministro Goria in merito alla posizione tenuta dal Presidente della Giunta regionale durante la seduta del Consiglio dei Ministri dedicata all'esame della proposta di riduzione del riparto fiscale della Valle d'Aosta;
2) nel caso le affermazioni del Ministro risultino non veritiere, quali azioni intende promuovere la Giunta regionale per smentire e rettificare le dichiarazioni rilasciate in sede di Commissione Bilancio del Senato.
PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): L'argomento è stato trattato ieri su iniziativa del Consigliere Pedrini, tuttavia, se il Consiglio è d'accordo, noi vorremmo chiedere altre precisazioni. Leggendo attentamente il verbale, così come è stato pubblicato dal bollettino delle Commissioni del Senato, risulta che dopo che il Ministro Goria ha fatto la ormai nota affermazione secondo cui il Presidente della Giunta, che era presente, aveva espresso il suo consenso in ordine alla riduzione dei 2/10, il Sen. Fosson non si sia nè indignato, nè opposto. Non so se il Presidente della Giunta abbia la sana abitudine di incontrarsi periodicamente con i nostri Parlamentari in modo da concordare un'azione in sede di Parlamento, ma questo fatto mi ha stupito e non so se è giusto chiederne le ragioni al Presidente della Giunta o al Sen. Fosson.
Sul "Travail" ho scritto in merito a questa vicenda che noi dei Ministri democristiani non ci fidiamo molto, e non è una questione pregiudiziale, lo diciamo a ragion veduta. Nello stesso tempo abbiamo fatto rilevare che in quest'aula il Presidente della Giunta non disdegna di raccontare alcune balle, le verifichiamo poi sempre dopo, ma questa è anche una di quelle sane abitudini che ha il nostro Presidente della Giunta, per cui un interrogativo vorrei che fosse sciolto in quest'aula; questa volta la balla chi è che l'ha raccontata? Se la risposta è quella che ha dato ieri il Presidente della Giunta - e non è che abbiamo ragione di dubitarne - credo che perlomeno ci voglia una seria smentita nei confronti del Ministro Goria. Lo abbiamo scritto nell'interpellanza, chiediamo alla Giunta regionale che faccia la sua parte per chiedere la smentita o la rettifica; in caso contrario credo che sia questo il compito del Consiglio, perchè al di là delle battute che vengono facili in questa occasione, il problema è anche un tantino serio, per cui mi auguro che la risposta della Giunta sia altrettanto seria.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ANDRIONE (U.V.): Se l'abitudine di raccontare balle è una sana abitudine, occorre dire che da quella parte siete sanissimi.
Ma a parte questo scambio di gentilezze, credo di avere spiegato ieri che da quanto risulta a me vi è stato un equivoco, forse anche comprensibile, fra la mia posizione e quello che ha affermato il Ministro Goria. Credo di avere anche detto che volevo chiarire la questione privatamente con il Ministro Goria, perchè gli avevo parlato a lungo prima del Consiglio dei Ministri e poi abbiamo discusso, praticamente solo noi due, nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri. Volevo capire come era potuta venire fuori una teoria del genere, tanto più che molto prima di quell'interpellanza, in Consiglio regionale, avevo espresso parere contrario alla riduzione dei 2/10. Avevo inoltre visto l'On. Amato a Saint-Vincent la sera successiva, che era un sabato, sempre per continuare la discussione. Dopo che avrà avuto questo chiarimento, di cui avevo privatamente incaricato il Sen. Fosson, che ho la sana abitudine di vedere, provvederò o ad una smentita, oppure provvederemo insieme, il Ministro Goria ed io, ad uno scambio di lettere per precisare che c'era stato questo equivoco.
Facendo questa smentita senza avere sentito perchè il Ministro abbia capito in questa maniera, mi sembrava di mancare di rispetto verso un'istituzione della Repubblica, anche se in questo momento è ricoperta da un democristiano.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare per la replica il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): Restiamo in attesa della smentita ufficiale, che non è una questione irrilevante, dal mio punto di vista, sia per l'opinione pubblica sia anche, perchè non dirlo, per una certa conduzione che c'è stata in questa vicenda del taglio sui 2/10. Noi, ad esempio, abbiamo fatto una critica al fatto che l'Union Valdôtaine avesse deciso di manifestare la contrarietà da sola; un problema di questo tipo richiedeva, a nostro avviso, una manifestazione cui partecipassero tutte le forze politiche che si sono battute contro questo taglio. Su questioni di questa portata ci deve essere il massimo di chiarezza a tutti i livelli e credo che servirà anche per il futuro; i diritti autonomisti della nostra Regione si difendono solo se c'è unità e chiarezza da parte di tutti.