Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 334 del 10 maggio 1983 - Resoconto

OGGETTO N. 334/VII - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "PROVVIDENZE A FAVORE DI IMPRESE ARTIGIANE".

PRESIDENTE: La parola all'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Chabod; ne ha facoltà.

CHABOD - (D.C.): Questo disegno di legge riguarda la famosa questione dell'Artigiancassa e del tasso di interesse che è passato, dal 21 maggio, dal 7,5% al 13,5%. Questo non solo da noi, ma in tutta Italia. Le banche hanno fatto dei contratti prima che il Comitato dell'Artigiancassa avesse approvato questo nuovo tasso di interesse, perchè non avevamo i soldi. Adesso gli artigiani si sono trovati in questa grossissima difficoltà: che non solo devono restituire i soldi, ma devono restituirli con un tasso di interesse che dal 6,50-7,50% è passato al 13,50. Questo certamente, dopo un po' di tempo, porta ad uno squilibrio abbastanza rilevante. La Giunta regionale aveva avanzato la proposta di un contributo del 15% sugli interessi: si restituirebbero, cioè, circa 2 punti su quello che gli artigiani hanno anticipato. Voglio sentire cosa ne pensa il Consiglio di questa proposta.

PRESIDENTE: E' aperta la discussione.

Si è iscritto a parlare il Consigliere Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT - (U.V.): In commissione mi ero permesso di proporre di aumentare la quota prevista dalla Giunta dal 15% al 30%, per il semplice fatto che anche nella relazione, al V capoverso, si dice: "corrispondente ad una riduzione del tasso effettivo di interesse di circa 2 punti". In realtà, se noi facciamo il calcolo, il 15% sul 6,50% equivale al-l'1%, non al 2%. Pertanto, se si vuole arrivare alla riduzione del 2%, bisogna coprire il 30% della differenza, oppure il 15% degli oneri, non dei maggiori oneri: qui c'è una confusione. Se si vuole arrivare alla riduzione del 2%, bisogna contribuire per il 30% del maggiore onere, oppure per il 15% dell'intero onere. E' solo per questo che ci siamo permessi di fare questa modifica.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO - (P.C.I.): Prima di entrare nel merito della questione di quanto si dovrebbe abbassare il tasso di interesse, cioè questo maggiore onere a carico degli artigiani, vorrei fare all'Assessore una domanda. Come la Giunta regionale è arrivata alla determinazione di fissare il tasso effettivo al 13,50%? Questa è la prima questione a cui vorrei una risposta. La seconda questione riguarda le ragioni per cui questa decisione è poi applicata dagli Istituti di Credito in modo retroattivo. A questo proposito noi abbiamo fatto due conti. Per arrivare a riportare a tassi che si avvicinino al 9%, la nostra opinione è che la riduzione dovrebbe essere almeno del 40%, e siamo a metà strada. Non arriviamo a fornire la possibilità di scendere al 6,5-7,5, che sarebbe quasi un diritto maturato da parte di questi artigiani, ma arriviamo ad un tasso effettivo di circa il 9%. Per queste ragioni noi presenteremo un emendamento.

Per la parte finanziaria di questo emendamento, visto l'andamento di questo Consiglio regionale, sentite le affermazioni del Presidente della Giunta, noi proponiamo di attingere al famoso fondo per la grande viabilità che dovrebbe essere quello in cui ci sono ancora delle disponibilità.

PRESIDENTE: Sono iscritti a parlare i Consiglieri Berti, Clusaz e Minuzzo.

La parola al Consigliere Berti; ne ha facoltà.

BERTI - (Art. e Comm. Valdostani): Come avevo ribadito alla Commissione, qui è stata fatta confusione, fra il funzionario e probabilmente anche l'Assessore, nel relazionare e, di conseguenza, nel conteggiare quella cifra che avrebbe dovuto, a loro dire, servire per l'abbattimento dei due punti, mentre invece, il conto è semplicissimo, arriviamo sì e no all'abbattimento di un punto. Io ho ribadito che, dal momento che la decisione di elevare l'interesse al 13,50% è stata presa a suo tempo dalla Giunta regionale, e che questa decisione è stata fatta unilateralmente, senza sentire le organizzazioni di categoria, propongo che per lo meno si arrivi a venire incontro a quelle ditte che hanno avuto questo handicap, con effetto retroattivo, vedendo i tassi di interesse aumentati dal 6,5 al 13%. Quelli che hanno avuto dei contatti si sono trovati, di conseguenza, tutto il malloppo, non sto più a ribadire i termini della questione, che sono risaputi, e quindi, poichè le pratiche sono 473, per un totale di 256.000.000, abbiamo circa 500-600.000 lire per ogni azienda. Per quanti hanno avuto un finanziamento di 60 milioni, con un onere di interesse raddoppiato, io penso che si dovrebbe almeno dare un contributo del 30%, con un abbattimento di due punti, per cui alle imprese che hanno avuto questi finanziamenti resterebbe da pagare l'11%. Non propongo questo per le aziende che hanno chiesto il mutuo dopo che i tassi erano stati aumentati, in quanto sapevano a cosa andavano incontro pagando il 13,50% di interesse, ma parlo per coloro che hanno chiesto i mutui precedentemente agli aumenti. Questi, infatti, avranno certamente calcolato la cifra da chiedere in prestito basandosi sulle loro effettive possibilità di restituzione, con un tasso di interesse del 6,5%. E' evidente quindi la loro difficoltà quando la Giunta lo ha elevato al 13,5%. Quindi io sostengo, come ho ribadito nella III^ Commissione, la necessità di arrivare all'abbattimento dei due punti, equivalenti al 30% di contributo, cioè al raddoppio della cifra: da 256 a 512 milioni. Io sono di questa opinione altrimenti andiamo a prendere in giro la gente. Era meglio non aver fatto niente, abbiamo fatto tante riunioni, congressi, incontri e discussioni con le banche, anche con l'Artigiancassa, e poi arriviamo a dare mediamente 500.000 in conto interesse sulla maggior spesa di circa 10 milioni.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Clusaz; ne ha facoltà.

CLUSAZ - (U.V.): Io sono perfettamente d'accordo, e non parlo a titolo personale: perchè io mi sono salvato due mesi prima, il vicino di casa anzichè il 6,5 pagherà il 13,5%, questo assolutamente non è giusto. Alcuni, ad esempio, hanno già versato addirittura 4 rate e adesso devono rimborsare la differenza. Ho l'impressione che si sia giocato sull'equivoco perchè, diciamocelo chiaro, nessuno è fesso, non si può arrivare alla riduzione di due punti con il 15%, che equivale ad un punto scarso! Io, a titolo personale, sono d'accordo con quanto asserisce Tonino: concediamo almeno il 40%, che comporta si e no una riduzione del 2,5%, non di più.

MINUZZO - (P.S.D.I.): Dopo il mio intervento, penso che il signor Presidente della Giunta dovrà ringraziare anche me perchè ho fatto anch'io un paio di conti. Innanzitutto mi sembra doveroso dare atto alla Giunta di aver rispettato l'impegno assunto in Consiglio regionale al momento della discussione di una mozione da me presentata, che ero stato invitato a ritirare, in quanto la Giunta si sarebbe impegnata ad affrontare il problema. Devo dire però che il problema è stato affrontato in modo non corretto, secondo la mia modestissima opinione. Al di là di tutte le parole che sono state dette, ringrazio il collega Berti che una volta tanto ha avallato quanto detto da me in Commissione, cioè che il contributo era di 500.000 lire per ogni impresa artigiana. Però ho voluto approfondire il problema, giungendo alla conclusione che, con questo disegno di legge, sono stati, di fatto, buttati via 256.000.000. Perchè, prendendo un mutuo Artigiancassa che è mediamente di 20 milioni, per ogni mutuo contratto per la durata di quattro anni la Ditta che lo ha stipulato dovrebbe restituire al termine dei 4 anni, 23.520.000 lire. Questo con il vecchio tasso. Con il nuovo tasso fissato dalla Giunta, quella stessa azienda artigiana che ha contratto il mutuo di 20.000.000 per 4 anni si trova a restituire 26 milioni. Con l'intervento della Giunta regionale, il 15% della differenza del tasso di interesse, quindi circa sui 3 milioni di differenza tra il vecchio tasso ed il nuovo, a questa impresa artigiana si elargisce un contributo ammontante a L. 372.000 per 4 anni: dividendo per i 4 anni vediamo che ogni impresa artigiana, di fronte ad un impegno di 1.000.000 riceve dalla Giunta regionale 93.000 lire.

Potrebbe andare bene, Assessore Chabod, però vediamo che, effettivamente, dando 300.000 lire ad un'impresa che ha speso 3 milioni non affrontiamo il problema e tanto meno lo risolviamo. Non è che voglia giocare al rialzo come ha fatto il Consigliere Tonino, che proponeva addirittura il 40%, però per fare una cosa equa ... (interruzione) ... Io ho visto l'ordine d-1 giorno, è due giorni che non intervengo, ho preso la parola adesso perchè è un discorso che avevo affrontato tempo fa, se i Consiglieri gradiscono interrompermi chiedo al Presidente di controllare le interruzioni e di lasciarmi il tempo a disposizione.

Siccome le responsabilità di questa situazione sono da attribuire all'Artigiancassa, perchè la legge 949 prevede che l'Artigiancassa deve fissare anno per anno il tasso per la stipula dei mutui, considerato che l'Artigiancassa questo non l'ha fatto partire dall'80 e l'ha fatto solo a maggio '82 quando poi la Giunta ha adeguato i tassi di interesse con la sua delibera, perchè era obbligata a farlo, se vogliamo essere equi, con metà degli oneri a carico della Regione e metà a carico degli artigiani, direi che potremmo arrivare ad un intervento della Giunta del 35%. Si giungerebbe così ad una cifra di 500 milioni, rimanendo all'artigiano un tasso del 10%, per cui potremmo dire che gli oneri aggiuntivi sarebbero per metà pagati dall'artigiano e per metà dalla Regione, diversamente, penso non avrebbe senso.

PRESIDENTE: La parola all'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Chabod; ne ha facoltà.

CHABOD - (D.C.): Quando ho fatto la mia breve relazione ho detto che avrei lasciato decidere al Consiglio perchè penso che un Assessore più democratico di me non penso che esista! Avrei potuto far bella figura, proponendo di portare l'intervento al 60% e mi avrebbero comunque detto di no. Ad ogni modo non voglio scherzare, penso che, se il Consiglio è d'accordo, sentito anche Clusaz, il 30% possa andare bene. Minuzzo, sai benissimo che l'aumento del tasso al 13,50% non riguarda solo la Valle d'Aosta, ma tutta l'Italia, trattandosi di un obbligo. In Piemonte l'hanno anche diversificato: 13,50% era il minimo, l'hanno portato al 17-17,5, addirittura 18, in certe zone. Noi abbiamo previsto un tasso unico perchè non è facile, in Valle d'Aosta, giungere ad una diversificazione. Ad ogni modo, l'ho detto prima, chiedo al Consiglio cosa ritiene di fare. Per me, se siete d'accordo, il 30% potrebbe andar bene.

PRESIDENTE: La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.

ANDRIONE - (U.V.): Va bene anche per noi il 30%. Io chiederei, se fosse possibile, 5 minuti di sospensione per stendere gli emendamenti in maniera decente, e per verificare se il capitolo ha ancora disponibilità di variazioni. Chiede rei anche ai Consiglieri, visto che questa è l'ultima riunione di questo Consiglio, di rendersi conto che, in fin dei conti, è sempre la Regione che paga. Quando il FEOGA limita il suo contributo, ad esempio a 300.000.000, e si rifiuta di procedere qualsiasi revisione di prezzi, è la Regione che mette la differenza. Qualche volta rappresenta il 300% di quello che è stato percepito. Quando è l'Artigiancassa, per l'artigiano, che non funziona, è la Regione che paga; attenzione però, perchè queste ottime, ed in certi casi doverose abitudini, finiranno per rendere il bilancio regionale di nuovo precario... (Interruzione)... Consigliere Tonino, siamo d'accordo di accettare il 30%, proprio perchè si tratta di contributo "una tantum". Il Consigliere Minuzzo l'ha spiegato bene, in effetti l'ha riconosciuto anche lui che era impossibile fare altrimenti. Comunque con questa variazione di bilancio che alla Regione costerà più del previsto... (Interruzione)... il vantaggio individuale, vantaggio che si porta, e, lo riconosco, anche il danno al bilancio regionale, è minimo, però si tratta di una questione di principio. Occorre infatti prestare attenzione a non accettare che sia sempre il bilancio regionale a rispondere dell'insufficienza di sistemi che non sempre dipendono dalla Regione. Formalizzo quindi la proposta di accettare il contributo del 30% e di procedere a 5 minuti di sospensione.

PRESIDENTE: Alle parole dette dal Presidente della Giunta io aggiungerei anche la rapida lettura dell'art. 62 del Regolamento, che recita: "Gli emendamenti che portano direttamente o indirettamente aumento di spesa, o diminuzione di entrate sono trasmessi appena presentati all'Assessore alle Finanze per il parere di sua competenza". Quindi questi 5 minuti di sospensione proposti, visto che l'Assessore alle Finanze è qui presente, possono anche permettergli di esprimere il parere di sua competenza, ai sensi dell'art. 62.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,03 alle ore 19,26.

PRESIDENTE: Possiamo riprendere i lavori. Era in discussione il disegno di legge n. 518.

All'art. 1 sono stati presentati emendamenti che poi si ritrovano per la variazione delle cifre, all'art. 3 e all'articolo 4. L'emendamento presentato dal Consigliere Tonino all'art. 1 propone di sostituire la cifra "15%" con "40%". L'altro emendamento, presentato dai Consiglieri Voyat e Minuzzo, propone di sostituire la cifra "15%" con "30%".

Su questo secondo emendamento si sono pronunciati la gran parte dei Consiglieri e c'è il parere dell'Assessorato alle Finanze. Io chiedo al Consigliere Tonino se intende mantenere il suo emendamento o se l'emendamento che ha raccolto la maggioranza dei consensi e il parere dell'Assessorato alle Finanze può essere quello su cui si pronuncia il Consiglio.

La parola al Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO - (P.C.I.): Purché non si dica che noi abbiamo giocato al rialzo, ma che abbiamo sollevato solo un problema che credo sia conosciuto da tutti, noi ritiriamo l'emendamento e votiamo una diminuzione al 30%.

PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, passiamo all'esame dell'articolato. Chiarito che è stato ritirato l'emendamento del Consigliere Tonino, metto in discussione l'emendamento proposto dai Consiglieri Voyat e Minuzzo. Concerne l'articolo 1 e lo metto in approvazione.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: 28

Il Consiglio approva all'unanimità,

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 1:

ART. 1

Alle imprese artigiane che abbiano stipulato contratti di finanziamento agevolato ai sensi del Capo VI della legge 26.7.1952, n. 949, e successive modificazioni, sono concessi contributi "una tantum" in misura pari al 30% dei maggiori oneri finanziari conseguenti all'aumento dei tassi di interesse operato con la deliberazione della Giunta regionale n. 2571 in data 21.5.1982.

Sono ammesse ai benefici previsti dalla presente legge le imprese artigiane che abbiano stipulato i relativi contratti di finanziamento in data anteriore al 21.5.1982 ed alle quali siano state estese le provvidenze previste dall'art. 37 della legge n. 949/1952 con deliberazione del Comitato Tecnico regionale della Cassa per il Credito alle imprese artigiane in data successiva al 20.5.1982.

PRESIDENTE: Lo metto in approvazione.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: 28

Il Consiglio approva all'unanimità

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 2:

ART. 2

I contributi di cui all'articolo precedente sono liquidati, con arrotondamento per difetto alle mille lire, con

deliberazione della Giunta regionale, su domanda, integrata da idonea documentazione, comprovante il possesso dei requisiti richiesti al precedente art. 1, da presentare all'Assessorato dell'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

PRESIDENTE: Lo metto in approvazione.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: 28

Il Consiglio approva all'unanimità

PRESIDENTE - All'art. 3, c'è la variante che è la conseguenza dell'approvazione dell'emendamento all'art. 1, per cui al primo rigo del 1° comma la cifra "256" si corregge in "512" e al 9° rigo del 2° comma la cifra "116" si corregge in "372". Con questa variazione che è, io ripeto, la conseguenza matematica dell'emendamento approvato, metto in approvazione l'art. 3 dopo averne dato lettura.

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 3:

ART. 3

L'onere complessivo di lire 512 milioni, derivante dall'applicazione della presente legge, graverà sul Cap. 36700, di nuova istituzione, nella parte spesa del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1983.

Alla copertura dell'onere di cui al comma precedente si provvede mediante prelievo della somma di lire 140 milioni dal Cap. 50000 (fondo globale per il finanziamento di spese per l'adempimento di funzioni normali - Spese correnti - Allegato n. 8 - Settore II sviluppo economico), nonchè della somma di lire 372 milioni dal Cap. 50150 (fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo - Spese di investimento - Allegato n. 8 - Settore I Collegamenti stradali Aosta-Courmayeur) del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1983.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: 28

Il Consiglio approva all'unanimità

PRESIDENTE: All'art. 4 c'è la variazione conseguente che l'ufficio provvederà a iscrivere direttamente e che comunque riguarda la variazione da "L. 116.000.000" con "L. 372.000.000" e di "L. 256.000.000" con "L. 512.000.000". Con queste variazioni do lettura dell'art. 4 e lo metto in approvazione:

ART. 4

Al bilancio di previsione della Regione per l'anno 1983 sono apportate le seguenti variazioni:

Parte Spesa

Variazione in diminuzione:

Cap. 50000 - Fondo globale per il finanziamento di spese per l'adempimento di funzioni normali

(spese correnti)

L. 140. 000. 000

Cap. 50150 - Fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo (spese di investimento)

L. 372. 000.000

TOTALE L. 512.000.000

Variazione in aumento:

Cap. 36700 - Spese per la concessione di contributi ad imprese artigiane per maggiori oneri conseguenti l'aumento dei tassi di interesse

L.R. 1983, n.

L. 512.000.000

La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.

E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Valle d'Aosta.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: 28

Il Consiglio approva all'unanimità

PRESIDENTE: Il Consiglio è ora chiamato ad esprimersi per votazione segreta sul complesso della legge.

ESITO DELLA VOTAZIONE SEGRETA

Presenti: 31

Votanti: 31

Favorevoli: 28

Contrari: 3

Il Consiglio approva.