Oggetto del Consiglio n. 246 del 20 aprile 1983 - Resoconto
OGGETTO N. 246/VII - CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI PREMI ANNUALI DI FEDELTA' AL LAVORO ED AL PROGRESSO ECONOMICO. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Cout, Carral e Bajocco.
INTERPELLANZA
Anche quest'anno l'8 maggio, verranno assegnati 374 dei 196 premi previsti di fedeltà al lavoro e del progresso economico consistenti in medaglie d'oro e attestati di riconoscimento.
Tra questi premi vi saranno quelli a favore di lavoratori, impiegati ed operai, che abbiano prestato ininterrotto servizio alle dipendenze della stessa azienda industriale, commerciale agricola, artigiana o della stessa famiglia per un certo numero di anni.
Considerato che non sempre (quasi mai) sono i dipendenti a scegliere di licenziarsi o di passare alle dipendenze di altre aziende, e che questo si verifica sempre più in questi ultimi tempi per motivi più che evidenti di crisi che ha investito il tessuto industriale della Valle; che i dipendenti sono comunque "fedeli al lavoro" e che, anzi, è proprio quello che di più vorrebbero vedersi assicurato,
I sottoscritti Consiglieri regionali
INTERPELLANO
l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti per sapere:
1) se l'assessorato ha già rilevato questa o altre incongruenze nel bando;
2) se è possibile modificare in Valle i criteri del bando di concorso per l'assegnazione di premi di fedeltà al lavoro e del progresso economico per gli anni futuri in modo da permettere:
ai dipendenti che per lunghi anni hanno dedicato la loro attività al lavoro, anche se, per motivi non dipendenti dalla loro volontà, non sempre alle dipendenze della stessa azienda, di poter partecipare all'assegnazione di premi;
di superare altre incongruenze se vi sono;
3) cosa intende, comunque, fare l'Assessore in proposito.
PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Cout, ne ha facoltà.
COUT - (P.C.I.): In questo caso mi sembra che ci sia una delle tante incongruenze che continuano ad andare avanti per degli anni. Nel 1952/53 venne istituito un premio per quei dipendenti di imprese industriali, commerciali, agricole ed artigiane che sentono profondamente di partecipare alla vita ed al progresso delle aziende e vi collaborano con fedeltà e slancio, prestando lungo ed ininterrotto servizio. Sono stati istituiti dalla Regione 20 premi divisi in quattro categorie, per lavoratori dipendenti, cinque per imprese individuali, tre per piccole imprese industriali e due premi per chi abbia conseguito un brevetto. Così si è andati avanti negli anni. Siamo arrivati all'anno 1983 ed il bando di concorso prevedeva 70 premi a favore di lavoratori dipendenti, due a favore di dirigenti di azienda, settanta a favore di coltivatori diretti con almeno 35 anni, quindici a favore di titolari di aziende individuali, quindici a favore di aziende individuali e familiari commerciali, due per chi avesse conseguito un brevetto, quindici a favore di lavoratori dipendenti della Pubblica Amministrazione o di studi professionali, due a favore di liberi professionisti, cinque di lavoratori che abbiano lavorato negli alpeggi. Così sono stati istituiti ben 196 premi. Di questi, ne sono stati assegnati 374, cioè i lavoratori dipendenti che ne hanno fatto richiesta sono molto maggiori di quelli che rientrerebbero nel bando e questo non so se sia avvenuto anche negli anni passati, comunque certo i premi previsti sono inferiori. Questo porta ad una spesa abbastanza elevata (penso per almeno un paio di centinaia di milioni) quindi siamo dell'idea che questo bando di concorso sia fatto nel migliore dei modi e tutti quelli che abbiano il diritto, vi possano accedere.
Una delle incongruenze che abbiamo rilevato in questo bando, è che quando è stato istituito il premio si parlava di dipendenti che avessero prestato lungo ed ininterrotto servizio alle dipendenze di un'impresa. Succede che non sempre questo è possibile, per cause anche indipendenti dai lavoratori, e mi riferisco soprattutto alle imprese edili, dove un gran numero di lavoratori sono costretti, loro malgrado, a cambiare lavoro perchè licenziati e non rientrerebbero in quei 35 anni di servizio che sono stati previsti successivamente dai bandi degli ultimi anni. Intanto sarebbe da verificare se la Regione non possa modificare queste richieste del bando per un numero così lungo di anni, o comunque non si possa introdurre il concetto che se il licenziamento avviene senza che il lavoratore l'abbia richiesto non possa influire sulla partecipazione o meno al bando di concorso, perchè questo è un premio di fedeltà al lavoro e non ad una particolare azienda.
Con questa interpellanza abbiamo voluto chiedere se è stata esaminata questa possibilità, se vi sono altre incongruenze, cosa intende fare in proposito l'Assessorato. E' una questione di principio perchè per una spesa di questo genere che la Regione affronta ogni anno per dare questi premi, è necessario che tutti quanti ne abbiano il diritto, vi possano rientrare.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Chabod, ne ha facoltà.
CHABOD - (D.C.): Il bando del premio di fedeltà al lavoro è stato redatto in seguito ad indicazione fornita a suo tempo dalla circolare del Ministero Industria, Commercio ed Artigianato, che suggeriva alcuni criteri per conferire il premio. Finora l'Assessorato non ha rilevato l'incongruenza del genere esposto; sono stati comunque premiati i lavoratori che per gli anni richiesti hanno prestato servizio presso la stessa azienda, anche se questa ha cambiato proprietario o denominazione sociale.
E' senz'altro possibile modificare tali criteri d'assegnazione se necessario, in quanto non sono vincolanti, ma ovviamente adattabili alle situazioni di ogni Regione e Provincia. Se si presenterà il caso quindi l'Assessorato è disponibile a rivedere il bando anche proponendo un incontro con le Associazioni economiche e di categoria per evitare le incongruenze rilevate. E' auspicabile comunque mantenere un minimo criterio limitativo per l'assegnazione del premio per evitare generalizzazioni che lo svuoterebbero del significato che gli è stato attribuito, perchè anche per gli anni passati è sempre stato fatto così, cioè sono sempre stati dati dei premi in più rispetto a quelli che erano riportati sul bando. Quest'anno abbiamo fatto lo stesso.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Cout, ne ha facoltà.
COUT - (P.C.I.): Solo per dire che non siamo del tutto soddisfatti, perchè è vero che se si dovesse presentare il caso probabilmente la Commissione ne terrebbe conto, infatti invece di 196 premi ne sono stati distribuiti 374. Però il fatto che rimane è questo; se un lavoratore vede scritto nel bando che deve avere 35 anni di servizio alle dipendenze della stessa azienda non farà mai richiesta e quindi non si presenterà mai il caso alla Commissione di poter esaminare questa possibilità di dare un premio in più. Una modifica del bando deve esserci e quindi l'indicazione che ci sentiamo di poter dare all'Assessore è che al più presto faccia questi incontri con le categorie, con le forze sindacali e i vari rappresentanti del mondo dell'economia, affinchè si esamini a fondo il bando e possa essere modificato.