Oggetto del Consiglio n. 233 del 7 aprile 1983 - Resoconto
OGGETTO N. 233/VII - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 30 APRILE 1980, N. 18, RECANTE NORME SULLO STATO GIURIDICO ED ECONOMICO DEL PERSONALE DELLA REGIONE".
PRESIDENTE: Prima di dare la parola al Presidente della Giunta, per facilitare la discussione vi do lettura del parere che è stato formulato in via d'urgenza e che, dunque, non è stato allegato al disegno di legge, che è stato iscritto ieri.
Il parere è il seguente:
"De Grandis-parere in linea di massima favorevole con riserva di presentare emendamenti in aula; Martin, Lustrissy, Mafrica, Nebbia e Tamone - parere favorevole con la raccomandazione al Consiglio di approvare il disegno di legge stante il carattere d'urgenza dello stesso.
Si impegna inoltre la Giunta a rivedere nel più breve termine possibile la collocazione nei livelli funzionali delle seguenti figure: autista meccanico, capofabbro, capocarpentiere, capo-falegname, capogiardiniere, capomuratore, magazziniere, manovratore, operaio autista, operaio specializzato ed inoltre capocantoniere, capo operaio e capo operaio autista".
Questo il parere della Commissione. La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Sul disegno di legge questa mattina si è espressa, con un voto contrario, anche la Commissione Paritetica. Il voto contrario è stato motivato con esattezza e benché non siano state elencate tutte le qualifiche, il motivo è lo stesso contenuto nel parere della I^ Commissione consiliare permanente, e cioè si è rilevato che nel vecchio organico, risalente al '56, vi era sostanziale equiparazione fra salariati e coadiutori, mentre, con i nuovi livelli, questa equiparazione viene a cadere.
Per questo motivo vi è stato questo voto contrario.
Il disegno di legge in esame presenta numerose difficoltà, in quanto si passa da una situazione di compressione e di appiattimento dei livelli a una situazione di allargamento degli stessi.
Le difficoltà sono state molteplici, proprio per il fatto che non è semplice ricollocare in livelli differenziati chi precedentemente era stato compresso in pochi livelli che esaurivano tutte le possibilità delle carriere regionali.
E' evidente che vi è una spinta a risalire lungo questi livelli, ognuno trovando, nelle figure incamerate nei livelli superiori, un aggancio per chiedere lo spostamento.
La raccomandazione fatta dalla I" Commissione e il voto espresso in sede di Commissione Paritetica hanno senz'altro un fondamento al quale però, in questo momento, non ci sembra possibile dare pratica attuazione, anche per il fatto che certe figure debbano essere, o riviste, o soppresse, o congegnate in maniera differente.
Il fatto di avere collocato differentemente da quella che era l'opinione della Presidenza della Giunta la figura del cantoniere, ha provocato poi, evidentemente, degli spostamenti.
Nell'insieme, questo progetto di legge, ivi compresa la figura del cantoniere, corrisponde a quelle che sono state le scelte del Consiglio dei delegati, con alcune eccezioni, riguardanti, in particolare, la dirigenza per questioni secondarie e, invece, la vicedirigenza per una questione di fondo.
Anche qui la Presidenza della Giunta ritiene che non sia possibile, per adesso, fare certe modifiche, in quanto questo disegno di legge presenta già diversi aspetti innovativi che renderanno difficile e quindi da negoziare, il suo iter successivo, posteriore all'approvazione da parte del Consiglio.
In particolare, vi sono - anche se nell'amministrazione statale i livelli sono in numero ancora maggiore, dieci per l'esattezza - alcune discrepanze fra le proposte che il Governo ha fatto alle Organizzazioni sindacali rappresentanti l'impiego statale e il nostro progetto di legge.
Ho già provveduto a richiedere un appuntamento al Ministro per le Regioni, Fabbri, al fine di illustrare questo progetto di legge e di vedere se è possibile negoziare una sua rapida approvazione, che poi aprirebbe la porta a quelle più approfondite discussioni che dobbiamo intavolare e per individuare nei vari organici i posti che avranno la qualifica dell'VIII° livello e per operare quegli scorrimenti, o quegli accorgimenti, o quei differenti congegni che si rendessero indispensabili per riconoscere qualifiche professionali specifiche, che evidentemente non possono essere riconosciute a tutti, ma che devono avere una loro giustificazione e un loro appoggio su dei fatti obiettivi e certi.
Accogliamo la raccomandazione della maggioranza della Commissione e annunciamo, non per cattiveria, non per ragioni particolari respingiamo gli emendamenti perché, specie in una discussione in aula di questo genere, un emendamento non sufficientemente ponderato che passasse, rischierebbe di mettere in movimento una catena senza fine e, evidentemente, senza neanche alcun costrutto.
Questo disegno di legge, per quanto riguarda la Giunta, non è presentato come un disegno di legge - del resto quelle del personale non sono mai delle questioni definitive - che mette fine ad un certo discorso, ma è il passaggio da una situazione nella quale purtroppo le professionalità non erano riconosciute, ad una situazione che permetterà di riconoscerle meglio, al limite aumentando ancora il numero dei livelli e, quindi, creando delle specificità ancora più meticolose.
Un ultimo problema. Sulla stesura del contratto anche i sindacati hanno trovato notevoli difficoltà, per cui per questo tipo di accordo parziale, con i limiti che ho spiegato prima, si è impiegato più di un anno e mezzo perché fosse presentato alla trattativa della Presidenza della Giunta e del Consiglio regionale, come normali controparti.
Quindi, non è una richiesta campata in aria quella di chiedere un minimo di approfondimento e un minimo di studio su altri spostamenti che effettivamente, lo riconosciamo anche noi, sono stati posti in maniera obiettiva sul tappeto e che dovranno trovare una soluzione.
PRESIDENTE: E' aperta la discussione generale.
La parola all'Assessore alla Pubblica Istruzione Viglino; ne ha facoltà.
VIGLINO M.Ida - (U.V.): Io vorrei aggiungere una raccomandazione, a quella fatta dalla Commissione, che ho già espresso chiaramente in Giunta, e che ripresento adesso al Consiglio regionale. Cioè vorrei segnalare la posizione, la qualifica di Segretario Capo dell'Ufficio di Segreteria delle scuole, perché riteniamo che le mansioni di questo personale esulano di gran lunga dalle attuali mansioni del Segretario.
Quindi, vorrei aggiungere questa raccomandazione, cioè di studiare quando si riprenderanno in esame alcune di queste qualifiche, di vedere anche la qualifica "Segretario capo di ufficio di Segreteria delle scuole".
PRESIDENTE: E' iscritto a parlare il Consigliere Carlassarre; ne ha facoltà.
CARLASSARRE: (Dem.Prol.-Nuova Sinistra) Mi rendo conto dell'enorme difficoltà che comporta una definizione dei livelli di professionalità in tutta una serie di mansioni che in genere si svolgono all'interno del pubblico impiego.
Probabilmente la cosa è molto più complessa che non in altri settori occupazionali, dove la professionalità ha una maggiore definizione immediata ed è anche più facilmente riscontrabile.
Probabilmente, anzi sicuramente, noi ci troviamo di fronte ad una professionalità che molte volte è di tipo diverso a seconda della mansione svolta, quindi ci sono delle grosse difficoltà.
Io farei comunque una raccomandazione alla Giunta, ed è quella di avere la volontà di riaprire una discussione soprattutto tenendo conto dei gruppi omogenei, perché c'è il grosso rischio che, proprio per questa frammentazione, proprio perché nel lavoro svolto da una grossa fetta di occupati nel pubblico impiego si sovrappongono, nell'arco della giornata, mansioni che oggettivamente sono a dei livelli differenziati di professionalità, si corre il rischio di avere una frantumazione. Se prima si era troppo appiattiti, ora quasi ogni individuo, o piccolissimi gruppi, possono rivendicare nell'arco della giornata, le mansioni superiori. Io raccomando quindi di riaprire questa discussione avendo particolare attenzione ad un confronto con i gruppi omogenei che, tra l'altro, mi pare siano quelli che hanno sollevato maggiormente, proprio da ieri a oggi, tutta una serie di perplessità e di rivendicazioni che indubbiamente hanno una loro logica e una loro consistenza.
D'altra parte, non penso che si possa essere contrari a questo disegno di legge, non fosse altro perché si blocca un iter burocratico che si tradurrebbe in una grossa perdita di tempo e, di conseguenza, in una grossa perdita finanziaria da parte dei dipendenti regionali.
Il mio giudizio, quindi, è favorevole con le raccomandazioni che ho enunciato poc'anzi.
PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, ci sono numerosi colleghi iscritti a parlare. E' iscritto a parlare, per primo, il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO - (P.C.I.): In merito a questo provvedimento io voglio prima di tutto dire che noi abbiamo rispetto per la contrattazione che deve avvenire fra la controparte, in questo caso la Giunta regionale, e le forme organizzate dei dipendenti, ossia con i rappresentanti dei sindacati, o con gli organismi di rappresentanza eletti dal personale regionale.
Lamentiamo, tuttavia, che il Consiglio e i gruppi consiliari siano investiti di queste tematiche soltanto e sempre all'ultimo momento.
Sarebbe sempre opportuno che preventivamente ci fossero scambi di opinioni tra le Commissioni competenti e la Giunta regionale. Probabilmente alcune delle deficienze che oggi lamentiamo potevano essere superate.
In merito al provvedimento, devo dire che è indubbio che deve essere approvato con urgenza.
I tempi si stanno facendo molto stretti. I confronti e le discussioni che abbiamo avuto nella Commissione in questi ultimi giorni hanno tuttavia segnalato che alcune questioni debbono essere affrontate e riviste, lo ha affermato il Presidente della Giunta, e noi vogliamo sottolineare questa necessità.
Il Presidente della Giunta ha parlato di una ricollocazione, o meglio di una rideterminazione dei livelli iniziata con questo provvedimento.
Devo rilevare che questa è ben poca cosa, nel senso che si è, in sostanza, introdotto in questo provvedimento l'VIII° livello e all'VIII° livello hanno trovato posto tre figure professionali. E' un passo molto timido.
Avendo poi riconosciuto la Giunta successivamente la ricollocazione al IV° livello dei cantonieri si è, di conseguenza, scatenata una giusta serie di reazioni che hanno sollevato problemi reali.
Il parere espresso dalla Commissione Affari Generali è, a mio avviso, significativo delle questioni che sono al centro del problema. Per cui invitiamo la Giunta, e voglio sottolineare il fatto che il parere della Commissione impegna la Giunta ad affrontare questo problema che ormai non è più eludibile, a studiare una ricollocazione dei livelli che tenga conto dei livelli di specializzazione e di professionalità, soprattutto per alcune categorie.
Io non mi dilungo di più. Questi credo siano i temi nodali. L'approvazione di questo disegno di legge, oggi, da parte nostra deriva dall'urgenza e dalla necessità di andare avanti su questi temi, con le raccomandazioni che ho fatto in precedenza.
PRESIDENTE: E' iscritto a parlare il Consigliere De Grandis; ne ha facoltà.
DE GRANDIS - (P.R.I.): Le difficoltà che sono state riscontrate nella stesura di questo contratto, mettono in lue, a mio avviso, una carenza di fondo, cioè la mancanza di alcuni parametri fondamentali per valutare la professionalità che, secondo me, è l'unico strumento attraverso il quale si può determinare e prestabilire in quale livello leve essere inquadrata ciascuna qualifica. Non vedo altri criteri di valutazione se non quello della professionalità. In più, credo che attraverso la professionalità si possa incentivare il personale a crescere culturalmente, a migliorare la propria preparazione e, attraverso questo miglioramento culturale e professionale, trovare la possibilità di sbocchi di carriera più confacenti e più soddisfacenti sotto l'aspetto della realizzazione personale e sotto l'aspetto economico.
La raccomandazione della Commissione consiliare Affari Generali, di cui faccio parte, fa, a mio avviso, una strana elencazione di alcune figure che dovrebbero essere riviste nell'ambito dell'attribuzione dei livelli.
Come tutte le elencazioni ha un grosso difetto, cioè che si dimenticano alcune figure. Se ne potrebbero citare diverse; ne voglio citare solo una: gli uscieri sono inquadrati nel II° livello, in parte, e in parte nel III° livello: è una cosa che non si comprende, evidentemente qui non sono stati messi nell'elenco e io li vorrei aggiungere.
Io dico questo: piuttosto che fare un elenco, è di fondamentale importanza rivedere alcuni criteri fondamentali, anche perché non è giusto che la controparte, e non solo la controparte, ma le stesse organizzazioni sindacali, siano costrette a soggiacere alle spinte dei vari gruppi che possono spingere di più o di meno a seconda della loro consistenza numerica.
E questo si verifica, lo abbiamo sotto gli occhi tutti i momenti, e credo che il Presidente della Giunta lo abbia sperimentato da un anno e mezzo a questa parte.
Queste spinte trovano poi spazi, a volte ingiustificati, in funzione della loro capacità di imporsi. Quindi, è evidente che, da parte mia, ci sarà un voto favorevole a questo disegno di legge, perché è prevista tutta una serie di miglioramenti economici che il personale aspetta e mi sembrerebbe poco opportuno deluderlo amaramente. Piuttosto io faccio abbondanti scongiuri perché questa legge non venga fermata dal Coordinamento, così come io, purtroppo, temo.
C'è poi un altro problema che si affianca ai livelli della professionalità, ed è quello della dirigenza. E' un problema insito, naturalmente, nel contratto generale, ma che va visto in un contesto suo particolare.
La dirigenza è quel settore che bisogna guardare con una particolare attenzione, perché, se funziona la dirigenza, funziona la pubblica amministrazione se funziona la testa funziona tutto il corpo; se diamo bastonate alla testa, probabilmente abbiamo delle ripercussioni estremamente gravi su tutto il funzionamento dell'organismo.
La dirigenza, a mio avviso, è messa in una stranissima condizione. Abbiamo una parte di questa dirigenza, i cosiddetti dirigenti che hanno un inquadramento, che hanno una normativa; c'è poi a latere una vicedirigenza che non è nè carne, nè pesce, cioè un ibrido che non si capisce bene come sia fatto, perché sia inquadrato in un determinato modo e quali sbocchi debba e possa avere.
Io credo che sia estremamente importante fare chiarezza su questo punto perché, ripeto, il problema della professionalità che sta emergendo in tutto il paese - ormai credo che non ci sia più nessuno, nemmeno nei sindacati, che non confessi almeno sotto sotto che l'avere ucciso la professionalità sia stato un errore fondamentale e lo è, in particolare, proprio nella pubblica amministrazione.
Qui bisogna rivedere la figura del dirigente come un elemento dal quale, sì bisogna pretendere molto, ma che deve essere anche messo nelle condizioni di dare molto; questo lo dico non solo sotto l'aspetto economico, ma soprattutto sotto l'aspetto della formazione, della possibilità di ampliare le proprie conoscenze, di partecipare a corsi per istruirsi, per migliorarsi, per specializzarsi.
Per meglio chiarire che cosa intendo per dirigenza, dirò subito che le osservazioni che è venuta a farci la D.I.R.V.A. cioè l'organizzazione sindacale della dirigenza nell'ambito della Commissione, trova il mio pieno accordo, per cui la formulazione, la riformulazione, la sostituzione degli artt. 11 e 12 sono da me condivisi e li presento come emendamenti, e in più presento come emendamento aggiuntivo l'art. 12 bis che riguarda l'orario di lavoro.
I due emendamenti li spiegherò, se necessario, al momento della votazione.
Per il momento mi limito a presentarli avendo indicato i concetti generali che mi hanno indotto a sostenere questa posizione.
Tra l'altro, sono nella piena convinzione che questa modifica non turba e non altera per nulla quegli equilibri tanto paventati che riguardano la questione dei vari livelli riguardanti il resto del personale.
Qui non si tratta di muovere una di quelle carte o di quei mattoni che sembra debbano far crollare tutto il castello. Questa è una questione a sè stante, che non turba e non interferisce minimamente nell'altra questione.
PRESIDENTE: E' iscritto a parlare il Consigliere Minuzzo; ne ha facoltà.
MINUZZO - (P.S.D.I.): Io non starò a ripetere i motivi per i quali voteremo a favore di questo disegno di legge, anche perché l'hanno già fatto in modo molto egregio i colleghi Tonino e De Grandis. Però ci preme far rilevare che, sebbene si dia voto favorevole a questo disegno di legge, dobbiamo esprimere alcune perplessità che erano nate al momento del suo esame e che sono state convalidate dal parere espresso dalla Commissione, per cui ben quattro Consiglieri della maggioranza su cinque (Mafrica fa parte dell'opposizione) hanno fatto una elencazione di categorie che, secondo loro, dovrebbero essere riviste come livello.
Ecco, le stesse perplessità le avevamo noi e, guarda caso, questa elencazione riguarda numerose categorie di addetti inseriti al IV° livello che, come declaratoria di qualifica dovrebbero trovare, a nostro avviso, collocazione al V° livello funzionale in quanto, a parte il primo punto, il secondo punto dice che chi fa parte del V° livello deve avere "un'autonomia operativa nell'ambito di istruzioni non necessariamente dettagliate e responsabilità limitata alla corretta esecuzione del proprio lavoro", e altre cose di questo genere.
Ecco, noi riteniamo che comunque non si possano sempre far pagare il prezzo di compromessi e di accordi con le organizzazioni sindacali alle categorie più deboli, quelle che sono numericamente meno forti e che, quindi, sarebbe stato dovere, secondo noi, della Giunta regionale farsi carico di quelle che sono effettivamente le mansioni svolte da questi addetti e sì da inserirli al V° livello.
Comunque, ci premeva dire questo e voteremo a favore di questo disegno di legge, malgrado abbiamo grosse perplessità in merito. Mi riservo di sentire l'illustrazione degli emendamenti annunciati dal collega De Grandis per esprimere un parere in merito.
PRESIDENTE: Gli emendamenti del collega De Grandis sono in fase di fotocopiatura; appena saranno fotocopiati in numero sufficiente, saranno distribuiti.
E' iscritto a parlare il Consigliere Tamone; ne ha facoltà.
TAMONE - (U.V.): Très brièvement, parce tout ce qu'on peut dire aujourd'hui sur ce sujet a déjà été dit, évidemment.
Cependant je crois qu'il s'agit d'un sujet très complexe, très difficile et je ne peux pas être d'accord avec M.Tonino quand il reproche au Gouvernement régional de nous l'avoir présenté à la dernière minute, parce que il s'agissait justement d'un problème difficile, articulé, qui a demandé, comme vient de le dire le Président du Gouvernement, un long temps de méditation, de travail avec les organisations syndicales pour arriver à un résultat.
Malheureusement, en Italie, en Europe Occidentale et en Vallée d'Aoste, où nous vivons, il y a encore un système qui est le système démocratique. Et après une certaine période, il demande des élections. Malheureusement, le 26 juin approche; nous avons l'échéance du Conseil et nous sommes obligés de voter aujourd'hui. Je pense que même le Président du Gouvernement et le Gouvernement régional aussi auraient été contents de pouvoir discuter avec nous plus longuement sur ce sujet.
De plus, je pense que c'est très difficile, parce qu'il s'agit du problème qu'a dû affronter le Ministre Scotti: qui est-ce qui doit traiter? Maintenant, M.Scotti a ce "paquet" qu'il a établi avec les syndicats et qu'il doit présenter au Sénat et à la Chambre.
Il se trouve dans le même embarras que le Gouvernement régional valdôtain. Dans ce domaine-là, il est difficile de dire qui doit faire partie des pourparlers. J'ai exposé des arguments, que nous discuterons encore en Commission, mais qui ne sont pas très bien acceptés en discussion par les Commissions. Alors, je trouve qu'il est difficile de résoudre ce problème préalable; mais je crois, au contraire - et là je suis d'accord avec M.Tonino qu'on devrait avoir plus de temps pour méditer sur ces problèmes, même en Commission. Parce que autrement on donne raison à M. De Grandis, qui nous a dit que la liste que nous avons proposée est une liste incomplète.
Evidemment, j'en suis sûr, mais ce ne peut pas être différemment, parce que nous n'avons pas même eu le temps nécessaire pour examiner ces choses.
L'autre jour, en Commissione, nous avons discuté pendant trois heures sur La loi sur l'énergie, qui est une loi très importante, je ne le cache pas. Et nous avons dû limiter à un discours d'une demi-heure, trois quarts d'heure Sur ce sujet que pour l'Administration régionale de la Vallée d'Aoste, qui est, à mon avis, beaucoup plus important que l'autre loi. Pourquoi? Parce que nous de l'Union Valdôtaine, nous pensons qu'un meilleur fonctionnement de l'appareil régional est nécessaire et même indispensable.
Alors, qu'est-ce que nous voulons dire? Nous voulons dire que les observations que la première Commission a faites sont des observations superficielles, les premières que nous avons pu faire, en écoutant aussi certaines personnes qui sont venues nous présenter leurs problèmes, chose que, personnellement, je ne considère pas trop juste.
Quant aux Commissions, elles devraient se limiter, parce que je vois dans ce contrat revenir un système qui était d'une ère qui nous a précédés: celle qui est venue juste avant ma naissance, l'ère du fascisme. Et je le dis tranquillement. Je vois renaître dans les personnes qui ont traité ce contrat un corporativisme qui me fait peur, un corporativisme qui ne se situe pas seulement au niveau régional, mais qui est répandu un peu dans toute l'Italie.
Je ne voudrais pas que pour le centenaire de sa naissance, M.Mussolini puisse avoir trop raison sur ce sujet! Et malheureusement on voit ces choses se réaliser trop facilement dans ces occasions. Je ne veux donner des conseils à personne; je suis de souche syndicale, je dis sincèrement, et je l'ai déjà dit aux amis syndicalistes, qu'à mon avis, on aurait dû traiter d'une autre façon, avec une autre tranquillité, ce sujet qui est très difficile et très complexe.
Ici, au contraire, on se laisse prendre par les passions, les sympathies; et ça trouble peut-être aussi les résultats d'un travail difficile et complexe.
Dites ces choses, je pense, je crois et j'espère que cette loi soit visée par le Président de la Commission de Coordination et qu'elle ait la possibilité de passer. Pourquoi? Parce que je crois qu'il y a ici, tout de même, des avantages et qu'au-delà de toute question formelle, le fait économique est aussi très important. Pourquoi? Parce que nous assistons maintenant à un désintérêt, à un manque de volonté de la part de gens préparés à entrer dans l'Administration régionale.
Quand nous avons les concours pour les "vice dirigenti", ainsi qu'on les appelle, il n'y a presque personne qui se présente. Il y a un concours fameux, dont Mademoiselle Viglino pourrait nous parler, qui continue à ne pas avoir des candidats.
Résoudre la question économique qui concerne le personnel régional est pour moi un fait important, parce que cela suscitera de nouveau un certain intérêt pour les places importantes de cette Administration, surtout chez les licenciés de l'université.
Il s'agit d'un premier pas, mais non pas de l'unique.
Je suis d'accord avec M. De Grandis, quand il préconise un discours plus vaste. Mais ce premier pas nous portera peut-être de nouveaux licenciés de l'université, qui sont nécessaires à cette Administration.
Dans ce sens, nous voterons volontiers cette loi, mais nous espérons pouvoir reprendre, dans un moment moins "dramatique" et moins proche des élections, ce thème, pour reprendre la question, par exemple, du huitième niveau, qui a été rappelée par Mademoiselle Viglino.
Evidemment, il s'agit d'un niveau qui doit être rempli, nécessairement, sinon qu'aurions-nous fait huit niveaux, s'il n'y a pas personne dans le premier, ni dans le huitième? Nous sommes alors encore à six niveaux. A ce point, je crois que la problèmatique est encore vaste et nous aurons, j'espère, la possibilité d'en discuter dans le futur, pour pouvoir améliorer ce projet de loi.
PRESIDENTE: E' iscritto a parlare il
Consigliere Ricco; ne ha facoltà.
RICCO - (D.C.): La posizione giuridica del personale, con conseguente trattamento economico, è sempre un problema irto di difficoltà, di conflittualità, di corporativismo.
Molto è stato già detto, stamani, in quest'aula e quindi non è opportuno che anch'io mi ripeta.
Annunciando il voto favorevole del nostro Gruppo vorrei fare una breve raccomandazione alla Giunta, da tenere presente logicamente per il futuro non appena possibile, riguardante la vice-dirigenza, in parte riprendendo le cose che diceva De Grandis.
Ho notato con piacere che i dirigenti regionali sono equiparati ai dirigenti dello Stato. A tutti è evidente che lo Stato non è molto munifico nel trattare i suoi funzionari, però altrettanto vedo nella legge che non è stato fatto per i vicedirigenti. Anche lo Stato ha una forma di vicedirigenza, che sono poi quelli della carriera ad esaurimento, che è la carriera di transizione dall'VIII° livello alla dirigenza, e questa vicedirigenza viene remunerata con una percentuale del 90% dello stipendio dei dirigenti.
Quindi è una semplice raccomandazione che vorrei segnalare alla Giunta per il futuro, quando avrà tempo e possibilità di attuarla.
La pubblica amministrazione deve porre grande attenzione alla propria burocrazia, perché è logico che se questa si sente ben trattata e ben istruita, collabora meglio con gli organi volitivi.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Lustrissy; ne ha facoltà.
LUSTRISSY - (D.P.): Anche noi esprimeremo parere favorevole a questa proposta di legge per le considerazioni che già sono state svolte, ma vorrei fare una piccola osservazione su quello che è il metodo del rinnovo del contratto di lavoro come si svolge nel pubblico impiego.
Noi abbiamo ascoltato le diverse lamentele, le diverse insoddisfazioni che tuttora permangono a seguito della trattativa, cosa che abbiamo fatto in Commissione, cosa che abbiamo fatto, sia pur brevemente, discutendo con il residente della Giunta.
A seguito di ciò ogni membro della sommissione e ogni Consigliere regionale potrebbe essere portato a presentare degli emendamenti al fine di sollecita l'adesione dei colleghi Consiglieri sulle proposte che vengono fatte.
Ma io credo che questo vorrebbe dire distorcere la natura pattizia del contratto che ci viene presentato, e questo è sempre presente in noi, anche perché con la recente approvazione della legge-quadro sul pubblico impiego, si è delegificata la materia e la trattativa viene svolta nei luoghi indicati dalla legge.
In pratica è l'esecutivo che con le Organizzazioni sindacali, con i rappresentanti del personale deve affrontare il problema dei rinnovi contrattuali, per cui la competenza consiliare - e quanto prima penso che anche la nostra Regione dovrà adeguarsi a quelli che sono i principi della legge-quadro -è limitata a dare il proprio assenso sulla spesa, cioè a verificare la congruenza della spesa in base alle disponibilità del bilancio regionale.
Tutte le altre argomentazioni che vengono qui svolte possono formare oggetto di riflessione e di raccomandazione all'esecutivo e a coloro che hanno portato avanti la trattativa, ma giammai penso che si possa interpretare, o l'una o l'altra aspettativa in questo Consiglio andando a deformare quella che è stata una piattaforma contrattuale definita con la lunga trattativa che c'è stata a tutti i livelli.
Mi rendo anche conto del particolare parere espresso dalla Commissione competente, che ha rilevato alcune incongruenze, come ritengo che non sia stato un atto positivo quello fatto dalla Giunta di interpretare la trattativa in qualche modo distorcendone anche gli effetti.
Tutto questo ha dato il via a una serie di altre richieste che, se sono giustificabili, lo sono perché non poteva essere, in quella sede, apportata una variante che può trascinare in sè altre modifiche.
Il parere espresso dalla Commissione consiliare è un parere, benché imperfetto, abbastanza corretto nella sostanza, nel senso che invita alla riflessione il Presidente della Giunta e l'esecutivo sull'atto che stiamo approvando alla fine di - superato il tempo dell'emergenza in cui ci troviamo in questo momento, per via delle scadenze elettorali, e ci auguriamo che questa legge venga approvata da parte dell'organo di controllo - poter riprendere in mano il discorso della valutazione delle figure professionali all'interno dell'amministrazione.
E' questo il parere già espresso da molti colleghi, e che io condivido; dopo gli appiattimenti realizzati negli anni passati è necessario riportare l'ente, l'organizzazione burocratica dell'ente, ad un livello di funzionalità, ma questo si può conseguire anche a mezzo di un'adeguata valutazione delle singole figure professionali che sono inserite nel contesto dell'apparato, affinché ad ognuna di esse sia riconosciuto il giusto ruolo e la giusta retribuzione.
Questo credo vada detto, non tanto e non solo per quel parere espresso dalla Commissione, poiché l'elencazione è stata fatta di fretta e non è stata controllata poi in sede finale, però anche il problema, che è stato posto, della dirigenza va valutato nei suoi giusti termini e deve trovare una sua adeguata soluzione.
Certo, se noi oggi approvassimo eventuali emendamenti, noi dovremmo astenerci da quelle proposte di emendamento per tutti i motivi che sono stati esposti.
E vorrei anche fare un'altra raccomandazione, credo altrettanto importante come quella della valutazione della professionalità di ogni singolo gruppo e di ogni singola aggregazione all'interno dell'apparato, e cioè quella di iniziare finalmente un tipo di attività che dichiariamo sempre in principio, ma che però non facciamo mai (non è solo l'amministrazione regionale ma tutte le amministrazioni pubbliche, in genere, non si curano più di realizzare questi principi) vale a dire la formazione professionale vera e propria, con l'organizzazione di corsi di formazione professionale per categoria, soprattutto a certi livelli.
Se non si realizzano queste condizioni, se non si va a rivedere, come abbiamo sollecitato più volte, l'organizzazione intera di tutta l'amministrazione regionale finalizzata ad un migliore e più puntuale servizio nei confronti dei cittadini, noi eluderemmo un grosso discorso.
Il problema, quindi, non può essere limitato ad una semplice valutazione di rapporto contrattuale ed economico, deve anzi riguardare tutto quel processo formativo che è compreso all'interno del discorso contrattuale e che si deve, comunque, realizzare.
Con queste raccomandazioni, dichiarando fin d'ora la nostra astensione, per i motivi già espressi, se tutte le proposte di emendamento che sono state presentate e che potrebbero essere presentate, raccomandiamo vivamente alla Giunta di porre mano a queste riflessioni, di riprendere il dialogo con i rappresentanti sindacali del personale, al fine di meglio perfezionare questa proposta in un secondo momento, date le scadenze che oggi abbiamo.
PRESIDENTE: E' iscritto a parlare il Consigliere Martin; ne ha facoltà.
MARTIN -(U.V.P.): Sarò molto breve, perché non vi è più molto da dire su questo argomento.
In effetti, le argomentazioni che sono state portate hanno quasi tutte lo stesso tono e le argomentazioni sono molto simili, anche perché, malgrado si sia avuto poco tempo a disposizione, l'argomento è stato trattato ampiamente in Commissione e, quindi, si è avuta la possibilità di sviscerare alcuni problemi che ci hanno evidenziato come, in effetti, alcune categorie vengono collocate in livelli non adeguati alla loro professionalità.
Evidentemente le categorie che la Commissione ha citato nel suo parere sono quelle che sono balzate subito agli occhi e vi potrebbero essere altre categorie che sono state dimenticate e che potranno essere esaminate quando questo disegno di legge potrà essere rivisto.
Questo è stato anche, mi pare, lo spirito dell'intervento che ha fatto il Presidente della Giunta.
Dirò soltanto che anche noi siamo favorevoli ad approvare questo disegno di legge così come è stato presentato, perché ci rendiamo conto che debba essere approvato con una certa urgenza e, se verranno accolti gli emendamenti, questi potrebbero provocare la presentazione di tutta una serie di altri emendamenti e non è certamente il momento di farlo. Penso che il parere che ha espresso la Commissione vada, invece, in quell'altro senso, quello cioè di permettere l'approvazione urgente di questo provvedimento e, in seguito, di lasciare la possibilità di rivedere con più calma la collocazione esatta di quelle categorie che, forse, non sono state collocate nel giusto livello.
Esprimo, quindi, parere favorevole al disegno di legge e l'astensione sugli emendamenti già presentati e su quelli che verranno presentati durante la discussione.
PRESIDENTE: Possiamo considerare chiusa la discussione generale. Sono stati presentati emendamenti dal Consigliere De Grandis. La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Vorrei fare alcune brevi precisazioni. La prima considerazione che bisogna fare, ed è un argomento di grande importanza, è che il Consiglio regionale è controparte, non è sindacato e, quindi, le proposte sindacali devono essere vagliate dal Consiglio regionale avendo presente quello che è l'interesse della Regione.
Mi permetto di ripetere, ancora una volta, che non è possibile fare contemporaneamente due discorsi, quello della qualità e quello della quantità, perché se si vuole spingere il discorso della professionalità sono il primo a farlo, però, evidentemente, ci deve essere, da un'altra parte, la possibilità specifica, che esiste nell'industria privata, di premiare o di punire.
E, infatti, i dirigenti dell'industria sono sottomessi a un certo tipo di contratto, che certamente ha i suoi aspetti positivi, ma che comprende anche degli aspetti negativi che nell'impiego pubblico non sono conosciuti e non si vogliono conoscere.
Punto fondamentale, questo, che fa sì che la nostra trattativa si svolga su certi binari, e di conseguenza, debba tenere conto di certi aspetti.
Passo ora ad alcune critiche specifiche (il Consigliere Tonino purtroppo in questo momento è assente): è vero che l'VIII° livello oggi vede soltanto inquadrate alcune figure, o per titoli specifici, o per altri motivi, però abbiamo già preso l'impegno con i sindacati di individuare nei vari organici - e questo nei termini più brevi possibili - e, fra gli Assessorati specifici, i Lavori Pubblici, l'Agricoltura, il Turismo e la Pubblica Istruzione, dove vi sono dei titoli di studio specifici professionalizzanti che non danno l'accesso alla carriera direttiva, di individuare, dicevo, quei posti che ricoprono quella data qualifica.
Si tratta di ricreare nei vari organici il vecchio B/l. Questo è il motivo per il quale oggi la collocazione all'VIII° livello è così scarna e dovrà essere, evidentemente, integrata.
Ciò fa sì che dobbiamo anche affrontare il discorso della vicedirigenza e il discorso dell'equiparazione.
Per quanto riguarda la vicedirigenza, nella trattativa ci si è preoccupati di arrivare ad una giusta retribuzione economica, ma bisogna tener conto che l'equiparazione fatta per i dirigenti era stata fatta per ritrovare un parametro di retribuzione economica, e non per delegare ad altri le competenze legislative del Consiglio.
Il Consigliere Lustrissy ha detto delle cose egregie in generale, ma specificatamente egregie quando ha parlato della nuova legge, che noi intendiamo impugnare davanti alla Corte Costituzionale, che parla di delegificazione del trattamento giuridico economico e semplicemente di contrattazione fatta a livello nazionale e che dovrebbe poi essere obbligatoria per le Regioni, perlomeno quelle a Statuto ordinario.
Applicazione obbligatoria, quindi, per le Regioni: alla Camera in Commissione, dove abbiamo avuto una discussione, si proponeva che addirittura la contrattazione dovrebbe essere recepita con legge dalle Regioni.
Vi faccio solo un esempio. Immaginate che venga fissato l'orario unico: noi dovremmo applicarlo? Io vi faccio solo la domanda. Da qui l'equiparazione a quel principio: nessuna delega da parte della Regione, di poteri specifici della Regione, a qualsiasi altro organismo, sia esso sindacale o legislativo.
Ne consegue, come ultima considerazione su questo argomento, che così come dobbiamo individuare i posti di VIII° livello, dobbiamo esattamente individuare i posti di vicedirigenza.
Quei posti sono stati creati in una situazione organica totalmente differente dalla situazione attuale.
In altri termini, là dove non si poteva creare un B/1 può essere stato fatto un A/3, e io non voglio dire che gli A/3 attuali debbono essere diminuiti, potrebbero essere perfino aumentati, ma voglio dire che è indispensabile che il Consiglio regionale veda le differenti collocazioni e non faccia come Carlo V sulla piazza di Bologna "todos caballeros".
Almeno per quanto ci riguarda, noi rifiutiamo questo tipo di impostazione, perché ci consideriamo la controparte e, quindi, agiamo nell'interesse della Regione.
Per questo motivo voteremo contro gli emendamenti, non per gli emendamenti in sè, ma per il fatto che è sottesa una posizione specifica di trattativa ancora in corso, e con le organizzazioni sindacali specifiche, e con il Consiglio dei delegati, per cui quanto ha detto, grosso modo, il Consigliere Lustrissy, a noi sta bene.
Ancora una nota personale: ho fatto un errore, ma quello che è peggio è la seconda volta che lo faccio! Vent'anni fa mi avevano incaricato della trattativa per il personale ed ero già allora passato come il "brutto cattivo"; quest'anno, visto che c'era fretta e visto che è stato presentato alla Presidenza della Giunta, all'inizio di marzo, il progetto di contratto del Consiglio dei delegati (abbiamo fatto molte riunioni che sono durate anche fino a tarda sera) ho fatto l'enorme errore, dicevo, di non delegare qualcuno alla trattativa: probabilmente ne sarei uscito meglio.
PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, passiamo all'esame dell'articolato.
Do lettura dell'art. 1:
Art. 1
(Classificazione del personale)
Con decorrenza dal 1° gennaio 1982, il 1° comma dell'art. 1 della legge regionale 30 aprile 1980, n. 18, è modificato come segue:
"Il personale regionale di ruolo è inquadrato in otto livelli funzionali, secondo le norme del titolo I, nelle qualifiche vice-dirigenziali ed in quel le dirigenziali, secondo le norme del titolo II della presente legge".
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 1 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 25.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 2:
Art. 2
(Livelli funzionali)
Le tabelle allegati A e B alla legge regionale 30 aprile 1980, n. 18, concernente i livelli, i posti, le retribuzioni del personale regionale e le relative declaratorie, sono abrogate e sostituite rispettivamente dalle tabelle allegati A e B alla presente legge.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 2 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 25.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 3:
Art. 3
I livelli funzionali sono raggruppati in fasce funzionali, come segue:
primo, secondo, terzo, quarto livello: prima fascia;
quinto e sesto livello: seconda fascia;
settimo e ottavo livello: terza fascia.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 3 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 25.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 4:
Art. 4
(Inquadramento del personale)
Il personale regionale è inquadrato nei nuovi livelli funzionali sulla base della qualifica posseduta alla data del 1° gennaio 1982, o se successiva, alla data di nomina nei ruoli regionali.
La corrispondenza tra le qualifiche già in possesso dei dipendenti ed i nuovi livelli funzionali è stabilita nella tabella allegato A) alla presente legge.
E' fatto salvo l'inquadramento nel terzo livello della legge regionale 30 aprile 1980, n. 18.
In sede di prima applicazione della presente legge, il personale in possesso, alla data dell'1.1.1982, ovvero alla data di entrata in vigore della presente legge, della qualifica di magazziniere (ruolo del personale scolastico non docente) e di quella di telefonista (ruolo del personale tecnico) è inquadrato nel quinto livello funzionale.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 4 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 25.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 5:
Art.' 5
(Soppressione e modificazione di qualifiche)
La qualifica di capo usciere è soppressa.
L'attuale titolare del posto di capo usciere è inquadrato nel quinto livello funzionale e conserva la qualifica "ad personam".
La denominazione delle qualifiche di cuciniere e di aiutante cuciniere è modificata in quella rispettivamente di cuoco e di aiuto cuoco.
La denominazione della qualifica di operaio è modificata in quella di operaio qualificato.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 5 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 6:
Art. 6
(Attribuzione dell'anzianità economica nei livelli)
Al personale è attribuita, nel livello d'inquadramento, l'anzianità, utile agli effetti dell'attribuzione delle classi e degli aumenti periodici di stipendio, maturata alla data del 1° gennaio 1982 o alla data di nomina, se successiva.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 6 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 25.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 7:
Art. 7
(Trattamento economico in caso
di avanzamento)
L'art. 7 della legge regionale 30 aprile 1982, n. 18, è modificato come segue:
"Al personale di ruolo, nel caso di avanzamento da un livello inferiore ad uno superiore, è attribuita nel nuovo livello l'anzianità utile agli effetti della progressione economica corrispondente alla classe di stipendio o all'aumento periodico pari o immediatamente inferiore al trattamento economico in godimento nel livello di provenienza, maggiorato della differenza fra la classe di stipendio iniziale del nuovo livello e quella del livello inferiore.
L'eventuale differenza è conservata a titolo di assegno "ad personam" riassorbibile con la successiva progressione economica.
All'anzianità determinata ai sensi del precedente primo comma è aggiunta l'anzianità residua corrispondente alla frazione di tempo decorso dall'ultima attribuzione dell'aumento periodico o della classe di stipendio".
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 7 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 25.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 8:
Art. 8
(Modalità di accesso alle qualifiche funzionali)
L'art. 79 della legge regionale 28 luglio 1956, n. 3, e successive modificazioni ed integrazioni, è modificato come segue:
La nomina a ruolo è effettuata secondo le seguenti modalità:
1) mediante concorso pubblico, per titoli, per la nomina alle seguenti qualifiche:
aiuto cuoco
cantoniere
custode castelli e musei
giardiniere
inserviente
magazziniere
operaio qualificato
usciere
2) mediante concorso interno, per ti-titoli ed esami, per la nomina al le seguenti qualifiche
archivista capo
autista meccanico capo garage
capo cantoniere
capo fabbro e simili
capo operaio
capo operaio autista
capo servizio tecnico
cuoco
economo regionale
manovratore
operaio specializzato
3) mediante concorso pubblico, per titoli ed esami, per la nomina a tutte le rimanenti qualifiche.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 8 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 25.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 9:
Art. 9
(Riserva di posti per i dipendenti regionali)
Un terzo dei posti da ricoprire mediante concorso pubblico, per titoli ed esami, è riservato ai dipendenti regionali che siano in possesso dei prescritti titoli di studio oppure che siano titolari da almeno un quinquennio di un posto di ruolo nel livello immediatamente inferiore e che prestino servizio da almeno due anni senza demerito.
Il computo della percentuale di posti riservata deve essere calcolata sul totale dei posti vacanti per ogni qualifica alla data del 31 dicembre di ogni anno.
Qualora il computo della percentuale dei posti riservata non dia luogo ad un numero intero, si procede all'arrotondamento della stessa unità superiore.
La riserva non opera nel caso in cui venga messo a concorso un solo posto.
I posti che in ogni concorso non venissero utilizzati in favore dei dipendenti aventi titolo alla riserva, sono attribuiti agli altri concorrenti, secondo l'ordine di graduatoria.
La riserva relativa alle qualifiche del 7° livello è estesa ai dipendenti regionali che siano titolari da almeno un quinquennio di un posto di ruolo del 5° livello, che abbiano prestato servizio senza demerito nell'ultimo biennio e che siano in possesso del titolo di studio normalmente previsto per l'accesso al 5° livello.
Nel caso in cui il concorso interno abbia dato esito negativo o sia andato deserto, la nomina a ruolo è effettuata mediante concorso pubblico, per titoli ed esami.
Possono partecipare ai concorsi pubblici per la nomina a posti appartenenti alla fascia funzionale immediatamente superiore a quella di appartenenza anche i dipendenti regionali privi del prescritto titolo di studio, che siano titolari da almeno un quinquennio di un posto di ruolo nella fascia funzionale immediatamente inferiore, che prestino servizio da almeno due anni senza demerito e che siano in possesso del titolo di studio normalmente previsto per l'accesso al livello di appartenenza.
Le disposizioni di cui al precedente comma non si applicano nel caso di concorsi per la nomina a posti per i quali vengano richiesti titoli di specializzazione o titoli di studio specifici con l'esclusione di qualsiasi altro titolo, fatta eccezione per i posti appartenenti al 7° livello per i quali venga richiesto il diploma di ragioniere.
Al 31 dicembre di ogni anno l'Amministrazione regionale accerta la disponibilità dei posti vacanti di organico, che devono essere messi a concorso, secondo le modalità di cui ai commi precedenti, entro il termine di un anno dalla data di accertamento.
I concorsi, pubblici o interni, sono espletati entro il quinto mese decorrente dalla data di scadenza del termine utile per la presentazione delle domande di partecipazione.
Ai concorsi ed alle nomine del personale forestale, del personale appartenente ai ruoli del personale scolastico non docente e del personale non docente del Convitto regionale "F.Chabod" di Aosta, si applicano le vigenti norme sullo stato giuridico di detto personale.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 9:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 26.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 10:
Art. 10
(Modalità di accesso alle qualifiche funzionali di economo regionale e di archivista capo)
La nomina nelle qualifiche di ragioniere economo regionale e di archivista capo è effettuata mediante concorso interno, per titoli ed esami, al quale sono ammessi i dipendenti regionali che siano titolari da almeno un quinquennio di un posto di ruolo, rispettivamente, di ragioniere e di posti appartenenti al 7° livello e che prestino servizio senza demerito da almeno due anni.
Entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, previ accordi con le rappresentanze sindacali del personale regionale, presenterà al Consiglio regionale un disegno di legge relativo alla determinazione dei posti e delle qualifiche da inserire nell'8° livello, nonché alle modalità di accesso ai posti stessi del personale proveniente dal 7° livello.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 10 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 26.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 11:
Art.' 11
(Trattamento economico dei Vice Dirigenti)
Al personale inquadrato nelle qualifiche vicedirigenziali è attribuito il trattamento economico iniziale annuo lordo negli importi e con decorrenza dalle date sottoindicate:
dal 1° gennaio 1982
£. 8.354. 500
dal 1° gennaio 1983
£. 8.948. 500
dal 1° gennaio 1984
£. 9. 350.000
PRESIDENTE: All'art. 11 c'è l'emendamento sostitutivo presentato dal Consigliere De Grandis.
La parola al Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.
DE GRANDIS - (P.R.I.): Io confermo la presentazione dell'emendamento perché ritengo che queste modifiche siano particolarmente importanti, non tanto sotto il profilo economico, in quantoché cambiano assolutamente poco, per non dire nulla, ma perché rappresentano un contributo per dare alla categoria dei dirigenti un minimo di tranquillità e di certezza sul piano normativo e giuridico, che io ritengo estremamente importante.
Io rilevo una cosa: quando parlo di professionalità ritengo che questa possa essere amministrata correttamente anche nella pubblica amministrazione; non credo proprio che i contratti dell'industria privata acconsentano chissà quali possibilità al datore di lavoro di premiare, o di punire; queste ci sono anche nella pubblica amministrazione, si tratta di applicarle in maniera corretta.
Io faccio parte di una commissione di disciplina che si è riunita più volte per giudicare vari casi, sono uscito da queste commissioni sempre estremamente scoraggiato. Ma scoraggiato perché? Perché nell'ambito della nostra amministrazione si vedono alcune situazioni che sono insostenibili, che non consentono poi di gestire il personale nel modo corretto.
Manca il capo del personale, per esempio! Questo ha costituito per la Commissione di disciplina, che doveva operare, un handicap gravissimo, non solo per il giudizio del caso singolo, ma proprio per la verifica che si è fatta del comportamento dell'amministrazione, che vede nella persona di un politico il capo del personale.
E' una cosa, questa, che io non ritengo valida nel modo più assoluto, anche perché non c'è nessuna possibilità di ricorso da parte del personale.
C'è la possibilità di farlo, ci vuole la volontà.
Bisogna credere nella professionalità e bisogna avere la volontà di farla fruttare, altrimenti continueremo a vedere i concorsi andare deserti.
La Signorina Viglino ne sa qualcosa: ha un ufficio legislativo che è scoperto da tre anni, mi pare, perché si fanno i concorsi, ma vanno deserti, nessuno vuole venire a lavorare nell'amministrazione pubblica. E' vero anche che nell'amministrazione pubblica si può anche prevedere un trattamento economico inferiore al privato, però, a fronte di questi trattamenti economici meno vantaggiosi, ci deve essere una controparte che è quella normativa.
Se noi mettiamo in crisi anche la parte normativa, togliendo anche la certezza di quello che i dipendenti devono fare, di quello che saranno, di quello che è il presente, ma anche di quello che è il futuro, evidentemente togliamo loro di mano un argomento che bilancia il trattamento economico inferiore.
Ecco, dunque, che io ripropongo e chiedo la votazione sulla sostituzione dell'art. 11 che riguarda i vicedirigenti: si propone di stabilire un trattamento economico equiparato a quello del I dirigente dell'amministrazione dello Stato.
PRESIDENTE: Metto in approvazione, per quanto concerne l'art. 11, la proposta di emendamento sostitutivo di tutto l'articolo presentata dal collega De Grandis; ne do lettura:
Art. 11
(Trattamento economico dei vice dirigenti)
Con decorrenza dal 1° gennaio 1982, al personale inquadrato nelle qualifiche vicedirigenziali, è attribuito il trattamento economico previsto per la qualifica di 1° dirigente delle Amministrazioni dello Stato dall'art. 1 del D.L. 27 settembre 1982, n. 681, convertito nella legge 20 novembre 1982, n. 869.
Ulteriori modificazioni del tratta-lento economico dei dirigenti delle Amministrazioni dello Stato saranno estese al personale vicedirigente della Regione con successive leggi regionali.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 27
Votanti: 19
Astenuti: 8 (Carlassarre, Cout, Dolchi, Mafrica, Martin, Minuzzo, Péaquin e Tonino)
Favorevoli: 1
Contrari: 18
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 11 nel testo originario:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 29
Votanti: 27
Astenuti: 2 (De Grandis e Minuzzo)
Favorevoli 27
Il Consiglio approva.
PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 12:
Art.' 12
(Trattamento economico dei dirigenti)
Con decorrenza dal 1° gennaio 1982, al personale inquadrato nelle qualifiche dirigenziali, già equiparato agli effetti economici ai dirigenti dell'Amministrazione civile dello Stato dall'art. 28 della legge regionale 30 aprile 1980, n. 18, è attribuito il trattamento economico previsto per la qualifica di dirigente superiore delle Amministrazioni dello Stato dall'art. 1 del Decreto Legge 27 settembre 1982, n .681, convertito nella legge 20 novembre 1982, n. 869.
Ulteriori modificazioni del trattamento economico dei dirigenti delle Amministrazioni dello Stato potranno essere estese al personale dirigente della Regione con successive leggi regionali.
Il beneficio economico derivante dall'applicazione del 1° comma del presente articolo è attribuito in percentuale alle seguenti scadenze:
dal 1° gennaio 1982 40%
dal 1° gennaio 1983 75%
dal 1° gennaio 1984 100%
PRESIDENTE: C'è l'altro emendamento sostitutivo proposto dal Consigliere De Grandis; ne do lettura:
Art. 12
(Trattamento economico dei dirigenti)
Con decorrenza dal 1° gennaio 1982, al personale inquadrato nelle qualifiche dirigenziali, già equiparato agli effetti economici ai dirigenti dell'Amministrazione civile dello Stato dall'art. 28 della legge regionale 30 aprile 1980, n. 18, è attribuito il trattamento economico previsto per la qualifica di dirigente superiore delle Amministrazioni dello Stato dall'art. 1 del Decreto Legge 27 settembre 1982, n. 681, convertito nella legge 20 novembre 1982, n. 869.
Ulteriori modificazioni del trattamento economico dei dirigenti delle Amministrazioni dello Stato saranno estese al personale dirigente della Regione con successive leggi regionali.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 29
Votanti: 21
Astenuti: 8 (Carlassarre, Cout, Dolchi,
Mafrica, Martin, Minuzzo Péaquin e Tonino)
Favorevoli: 1
Contrari: 20
Il Consiglio approva.
PRESIDENTE: Metto quindi in approvazione l'art. 12 nel testo originario:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 29
Votanti: 27
Astenuti: 2 (De Grandis e Minuzzo)
Favorevoli: 27
Il Consiglio approva.
PRESIDENTE: Art. 12 bis presentato dal Consigliere De Grandis.
Il collega De Grandis ritira, in quanto decaduto dalle votazioni precedenti, l'emendamento 12 bis.
Do quindi lettura dell'art. 13:
Art. 13
(Trasferimento del personale inquadrato nelle qualifiche dirigenziali e vicedirigenziali)
L'art. 26 della legge regionale 30 aprile 1980, n. 18, è sostituito dal seguente:
"Il trasferimento del personale inquadrato nelle qualifiche dirigenziali e vicedirigenziali è disposto dal Presidente della Giunta regionale previo parere del Consiglio del personale, se costituito.'
Ove il trasferimento riguardi, comunque, i servizi del Consiglio regionale, il relativo provvedimento è adottato d'intesa con il Presidente del Consiglio".
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 13 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 14:
Art. 14
(Accesso alle qualifiche vicedirigenziali)
Il terzo comma dell'art. 23 della legge regionale 30 aprile 1980, n. 18, è abrogato.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 14 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 15:
Art. 15
(Accesso alle qualifiche dirigenziali)
I primi due commi dell'art. 24 della legge regionale 30 aprile 1980, n. 18, sono sostituiti dal seguente:
"La nomina a dirigente si consegue mediante concorso interno per titoli ed esami al quale sono ammessi gli impiegati regionali in possesso del prescritto titolo di studio e titolari da almeno un biennio, alla data di scadenza del bando, di un posto di ruolo delle qualifiche vicedirigenziali".
Il quarto comma dell'art. 24 della legge regionale 30 aprile 1980, n. 18, è sostituito dal seguente:
"Nel caso di impossibilità a ricoprire i posti mediante concorso interno, l'Amministrazione può bandire appositi concorsi pubblici, ai quali sono ammessi coloro che, oltre ad essere in possesso del prescritto titolo di studio, abbiano prestato, alla data di scadenza del bando, per almeno un triennio effettivo servizio quali titolari di posti della carriera dirigenziale o direttiva presso lo Stato, la Regione o altri enti pubblici territoriali".'
Il quinto comma dell'art. 24 della legge regionale 30 aprile 1980, n. 18, è abrogato.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 15 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 16:
Art. 16
(Efficacia della graduatorie)
All'art. 94 della legge regionale 28 luglio 1956, n. 3, come modificato dalle leggi regionali 5 novembre 1973, n. 35 e 23 novembre 1976, n. 53, sono aggiunti i seguenti commi:
"L'utilizzazione della graduatoria di cui al quinto comma può essere esercitata nel limite di un numero di posti doppio di quello messo a concorso.
L'efficacia della graduatoria dei concorsi interni si limita al numero di posti messi a concorso".
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 16:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'articolo 17:
Art. 17
(Aggiornamento professionale)
La Regione provvede alla formazione ed all'aggiornamento dei dipendenti mediante la predisposizione, previo parere della Conferenza dei Dirigenti e sentito il Consiglio del personale dei programmi annuali di formazione, di aggiornamento e perfezionamento professionale.
Il personale è tenuto a partecipare ai corsi previsti dai programmi di cui al precedente comma, è considerato in servizio a tutti gli effetti.
La frequenza di detti corsi è obbligatoria per i dirigenti ed i vicedirigenti del primo biennio di nomina.
La partecipazione a corsi formativi, ovvero l'esito favorevole degli esami finali costituiscono titoli da valutarsi nei concorsi per l'accesso ai livelli superiori e alle qualifiche vicedirigenziali e dirigenziali.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 17:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 18:
Art.' 18
(Informazione)
Nel rispetto delle competenze proprie degli organi istituzionali e al fine di ricercare ogni contributo di partecipazione al miglioramento e alla efficienza dei servizi, la Regione garantisce una costante e tempestiva informazione alle Organizzazioni Sindacali sugli atti e sui provvedimenti che riguardano il personale, l'organizzazione del lavoro e il funzionamento dei servizi, nonché i programmi e gli investimenti della Regione.
L'informazione riguarda sia gli atti e i provvedimenti che direttamente attengono le materie predette, sia atti o provvedimenti relativi agli altri oggetti dai quali, comunque, discendono conseguenze riguardanti il personale, l'organizzazione del lavoro e il funzionamento dei servizi.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 18:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 19:
Art; 19
La presente legge costituisce l'applicazione dell'accordo sindacale triennale 1982/1984 per il personale regionale ed i miglioramenti retributivi derivanti dalla stessa assorbono l'assegno mensile concesso con legge regionale 15 dicembre 1982, n. 94.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 19 testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 20:
Art. 20
(Finanziamento di spesa)
L'onere derivante dall'applicazione della presente legge valutato in Lire 4.507.400.000 per l'anno 1983 (di cui Lire 1.833.650.000 per conguaglio 1982) ed in Lire 3.192.500.000 per gli anni successivi, graverà sui sottoelencati capitoli della Parte Spesa del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1983 e sui corrispondenti capitoli di bilancio per gli anni successivi:
... Omissis ...
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 20:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 21:
Art. 21
(Variazioni di bilancio)
Al bilancio di previsione della Regione per l'esercizio 1983 sono apportate le seguenti variazioni:
... Omissis ...
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 21:
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 22:
Art.' 22
La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del 3° comma dell'art. 31 dello Statuto speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Valle d'Aosta.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 22:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 29
Votanti: 29
Maggioranza: 18
Favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Passiamo ora alla votazione inerente gli allegati. Metto in approvazione l'allegato A:
... Omissis ...
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'allegato B:
... Omissis ...
ESITO DELLA VOTAZIONE
- Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Il Consiglio è ora chiamato ad esprimersi, per votazione segreta, sul complesso della legge.
VOTAZIONE SEGRETA
PRESIDENT: Résultat du vote relatif à l'objet inscrit à l'ordre du jour n° 24 bis); il s'agit de la loi n° 500:
RESULTAT DU VOTE
Présents: 30
Votants: 30
Avis favorables: 28
Avis contraires: 2
Le Conseil approuve.
PRESIDENTE: La legge n. 500 viene approvata dal Consiglio con 28 voti favorevoli e 2 contrari su 30 Consiglieri presenti e votanti.