Oggetto del Consiglio n. 230 del 6 aprile 1983 - Resoconto
OGGETTO N. 230/VII - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "NUOVE NORME PER LO SVILUPPO E L'UTILIZZAZIONE DELLE FONTI DI ENERGIA IDROELETTRICA".
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Poiché la Giunta, in modo particolare la Presidenza, aveva incaricato il Vice Presidente Faval di seguire questo problema, vorrei pregare di illustrare lui stesso il disegno di legge.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Vice Presidente Faval; ne ha facoltà.
FAVAL - (U.V.): Il disegno di legge che il Consiglio regionale esamina oggi pomeriggio è il primo risultato importante dello studio che è stato condotto per volere di questo Consiglio regionale sulle possibilità di produrre energia alternativa e soprattutto rinnovabile in Valle d'Aosta. Iniziato nel 1979, rispetto a quanto andiamo ad esaminare oggi, possiamo dire che i risultati di questo studio sono stati estremamente validi e positivi, soprattutto se si interpreta nella giusta prospettiva ciò che è possibile realizzare in Valle d'Aosta in questo settore.
Si tratta qui di regolamentare l'intervento regionale e l'incentivazione che il Consiglio regionale intende dare nel settore della produzione di energia idroelettrica. Si tratta di realizzare qualcosa che forse solo la nostra Regione è in grado di fare rispetto a tutte le altre, perché dai dati acquisiti dallo studio cui facevo cenno in precedenza, sappiamo che abbiamo la possibilità di produrre almeno 760 milioni di kw l'anno, dico almeno perché questa cifra è stata calcolata per difetto essendo i dati riferiti alle portate minime dei punti che sono stati presi in esame; non solo, ma certamente al di là di questi punti ne esistono altri che possono darci la possibilità di produrre energia idroelettrica.
Settecentosessanta milioni di kw rappresentano in fondo l'autonomia, come dicevo prima, perché dai dati che l'ENEL ci ha fornito circa la produzione ed i consumi dell'energia idroelettrica in Valle d'Aosta nel 1981 risulta che a fronte di una produzione di 3 miliardi 100 milioni di kw in Valle d'Aosta ne sono stati consumati 747 milioni.
Quindi la prospettiva è molto allettante, perché non credo sia il caso di sottolineare come in una Comunità moderna ed efficiente il riuscire ad essere padroni dell'energia significhi essere padroni anche dell'economia: questo potrebbe avvicinarci a quello che è l'obiettivo che da sempre noi valdostani abbiamo di fronte, cioè quel lo di "être maîtres chez nous".
In questo senso ritengo sia assolutamente doveroso che la cittadinanza intera partecipi a questa operazione, nel senso che, perlomeno noi della maggioranza riteniamo opportuno che l'Amministrazione intervenga con la creazione di una azienda elettrica regionale o comunque pubblica, perché da una parte abbiamo ampi esempi che un tipo di intervento ad opera della mano pubblica in settori come questo non dà buoni risultati, dall'altra perché esiste una tradizione della popolazione locale ad utilizzare l'acqua oltre che per l'irrigazione, che tutti noi sappiamo essere alla base della vita dell'economia in Valle d'Aosta, anche per la produzione di energia meccanica ed idroelettrica. Infatti prima dell'istituzione dell'ENEL la Valle d'Aosta era cosparsa di varie centrali più o meno piccole, che producevano e distribuivano energia idroelettrica, addirittura alcune ne esistono ancora.
Questo lo dico perché sta a dimostra re che l'operazione e gli obiettivi che stiamo per lanciare non sono al di fuori della nostra portata.
Dal punto di vista giuridico questa operazione è diventata possibile, al di là delle informazioni che siamo riusciti a raccogliere per il tramite dello studio che è stato fatto, con l'entrata in vigore della legge 308 del 29.5.1982, legge che praticamente - ed è questa la parte che ci interessa maggiormente, perlomeno in relazione al disegno di legge che stiamo esaminando - liberalizza l'autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fino ad una potenza installata di 300 kw.
Al di là delle intenzioni che ho già illustrato e manifestato, per riassumere brevemente qual è stata l'impostazione che si è ritenuto di dare alla legge dirò che si è pensato di riservare un'attenzione particolare al settore dell'agricoltura, e non credo sia anche qui il caso di ripetere quanto l'agricoltura sia importante per lo svolgimento di qualsiasi attività nella nostra Regione. Se la campagna, dal momento che si trova in discesa, non viene lavorata, la montagna scende a valle, quindi è indispensabile creare delle condizioni di lavoro migliori anche alle quote più elevate, tali da consentire che si continui a fare dell'agricoltura. Crediamo che uno di questi mezzi sia appunto quello di portare l'energia elettrica nei nostri alpeggi e villaggi di montagna, fornendola possibilmente a bassi costi e per questo pensiamo possa essere un'operazione giusta.
Sulla base di esperienze fatte con leggi precedenti, abbiamo ritenuto, per quanto riguarda l'agricoltura, di poter intervenire in questo modo: di fronte alla domanda del singolo, contributo del 50% a fondo perso; per il rimanente 50%, mutui a tassi agevolati del tipo di quelli che normalmente si fanno in agricoltura. Se la domanda è inoltrata da cooperative o piccoli gruppi, il contributo a fondo perso sale dal 50 al 60%. E' ipotizzabile che le potenze da installarsi in questo settore saranno delle potenze relativamente modeste che non supereranno certamente i 50-60 kw, pertanto riteniamo che l'intervento possa essere orientato nel modo qui indicato.
Al di fuori del settore dell'agricoltura ed in modo indiscriminato rispetto all'utilizzazione che si avrà dell'energia prodotta - quindi senza fare distinzione fra commercio, industria, artigianato anche perché riteniamo che comunque la quantità di energia prodotta in più sia un beneficio e non solo in Valle d'Aosta - l'orientamento è questo: fino ad una potenza installata di 100 kw il contributo regionale è del 30% a fondo perso; oltre i 100 kw, potenza al di là della quale si può anche supporre che vi sia una forma di commercializzazione della produzione, la Regione interviene con un 35% del capitale conferito dalla Società che verrà a crearsi. Questo in ottemperanza a quanto dicevo prima, alla necessità cioè che si coinvolga nel modo più efficace la popolazione, il privato - che agisca individualmente o in cooperativa o in società con altri - perché questa ricchezza vada effettivamente a beneficio della popolazione locale.
Non dobbiamo fare qui l'errore che è stato fatto in altri settori forse per mancanza di esperienza; d'altra parte, questo lo abbiamo già denunciato in Consiglio per quanto riguarda ad esempio il turismo, dove abbiamo aspettato troppo spesso ed in troppe occasioni che fosse il capitale che veniva dall'esterno ad investire e quindi a fruire poi dei benefici dell'investimento stesso.
A riprova dell'importanza e della validità di ciò che abbiamo di fronte basterebbe citare alcuni esempi: l'Amministratore delegato dell'Olivetti, De Benedetti, ha acquistato una centrale in Valle d'Aosta di proprietà Cravetto, la cui concessione va a scadenza fra breve, per poter alimentare l'Olivetti di Ivrea di energia propria, a costi evidentemente inferiori a quelli dell'ENEL. Altri imprenditori in questo momento si stanno costruendo delle centrali in Valle d'Aosta per prodursi energia a costi inferiori rispetto a quelli imposti dall'ENEL. D'altra parte l'ENEL nella bolletta oltre ai costi di esercizio, degli impianti, ecc., aggiunge tutta una serie di tasse fra le quali ad esempio quella per la produzione di energia termo-elettrica che, come sappiamo, è destinata ad aumentare ancora. Quindi la parte più importante di questo discorso, a partire dall'art. 5 di questa legge, è quella della partecipazione azionaria della Regione.
Ci sono state delle osservazioni in Commissione rispetto a questo articolo ed infatti sono stati presentati degli emendamenti. Noi chiediamo al Consiglio di voler riflettere circa la filosofia che abbiamo adottato per proporre questo tipo di soluzione, perché crediamo veramente alla necessità di coinvolgimento dell'imprenditoria locale e ci auguriamo che si formino delle società alle quali partecipi anche il singolo cittadino: ciò significa fra l'altro riuscire a creare dei posti di lavoro per noi, per i nostri figli, significa gestire in proprio questa nostra ricchezza. Può essere che quell'incentivazione per il tramite del 35% che noi abbiamo previsto, riprendendo un concetto che il Consiglio regionale ha già messo in atto con la legge per gli impianti di risalita, non sia sufficiente; chiedo però al Consiglio regionale di voler avere la disponibilità a verificare l'efficacia del provvedimento.
Uno degli emendamenti fra quelli presentati in Commissione, che dichiaro senz'altro di accettare fin d'ora, è quello di stabilire un termine di verifica alla legge, che viene fissato in tre anni, noi riteniamo che questo sia un lasso di tempo giusto, io proponevo addirittura due anni per verificare se le ipotesi che noi formuliamo in questo momento avranno poi una vera rispondenza di qui a qualche tempo.
Esiste ancora un problema che certamente non è trascurabile ed è quello relativo all'imposizione da parte della legge dello Stato n. 308, che stabilisce che l'eccedenza della produzione di energia debba essere venduta direttamente all'ENEL. E' un problema in quanto il prezzo pagato dall'ENEL potrebbe anche non essere remunerativo, in grado quindi di stimolare la costruzione delle centraline e la conseguente produzione di energia che noi possiamo produrre. A questo proposito il Presidente della Giunta regionale ed io abbiamo avuto un colloquio con il Ministro dell'Industria On. Pandolfi, al quale abbiamo prospettato questa ipotesi: 760 milioni di kw prodotti in Valle d'Aosta possono significare innanzitutto che la Valle d'Aosta non ha più richiesta di energia per le sue necessità nei confronti dell'ENEL, quindi sono 760 milioni di kw che vengono prodotti in più, di idroelettrico non dipendenti dal petrolio; sono kw preziosi perché siamo ai confini del triangolo industriale che ha richiesta di energia e pertanto la nostra energia verrebbe immediatamente utilizzata; in ultima analisi abbiamo prospettato al ministro che questa operazione si tradurrà in un vantaggio anche per il resto del paese.
Poiché è necessario che l'autoproduttore possa vendere la propria parte della produzione ad utilizzatori diversi dall'ENEL da una parte, e dall'altra occorre evitare uno spreco di denaro che potrebbe essere costituito dalla costruzione di linee di vettoriamento dell'energia dal momento che già su tutto il territorio della Regione esiste la rete di distribuzione dell'ENEL, abbiamo proposto di autorizzare l'ENEL a firmare una convenzione speciale con la Regione Autonoma Valle d'Aosta per il tramite della quale l'ENEL si impegna, a pagamento, a trasportare energia prodotta dagli autoproduttori; l'utilizzatore finale dell'energia rimane cliente dell'autoproduttore. Abbiamo parlato di una convenzione speciale perché, se chiedessimo di modificare la legge, avremmo troppo tempo da aspettare, perché questa legge che era prima la 655, è diventata poi la 655/bis, è finalmente nata come 308 dopo la gestazione di 6-7 anni. Invece, attraverso un decreto ministeriale, si potrebbe avere questa convenzione. Il Ministro ci ha risposto che è favorevole all'idea, sintetizzando tutto il discorso nel seguente concetto: in realtà si tratta di trasferire a livello regionale il concetto dell'autoproduzione. Si è riservato di darci una risposta al più presto per verificare la possibilità dal punto di vista tecnico-giuridico di impostare una convenzione di questo genere.
Non credo di avere molto altro da aggiungere, se non per dire che è necessario accogliere l'emendamento presentato ieri in Commissione da me, relativo alla parte finanziaria, che è stato richiesto e predisposto dagli Uffici dell'Assessorato alle Finanze perché la parte finanziaria, che è stato richiesto e predisposto dagli Uffici dell'Assessorato alle Finanze perché la parte finanziaria, così come era stata predisposta nell'originale del disegno di legge, non andava bene. Adesso è stata corretta e la Commissione ieri ha accolto questo emendamento.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.
DE GRANDIS - (P.R.I.): Le considerazioni svolte dal Vice Presidente Faval per spiegare la filosofia che sta alla base di questa proposta di legge sono estremamente importanti e, nella loro globalità, senz'altro da condividere. Sappiamo bene quanto il problema energetico assilli il nostro paese e tutto l'Occidente; occorre intervenire in questo settore nella maniera più efficace ed ordinata ed in effetti alcune iniziative la Regione le ha già prese con risultati alterni ed oggi c'è una nuova proposta. Vorrei subito mettere in evidenza quella che secondo me è una grossa disparità fra l'ambizione delle intenzioni e la modestia dello strumento che viene proposto, che a mio avviso deve essere attentamente valutata per evitare di incorrere in rischi di una certa gravità.
Nel luglio scorso il Consiglio ha già approvato una legge analoga a questa, che fu da parte mia ampiamente criticata, poiché non la ritenevo idonea a rispondere allo scopo, di fatto l'efficacia di quella legge fu tale che oggi essa viene abrogata e sostituita con questa. Questa legge ha a sua volta una serie di difetti che sono ripetitivi rispetto alla precedente; innanzi tutto le procedure adottate da questo disegno di legge sono tali da mettere nelle mani degli Assessori dei poteri discrezionali che a mio avviso possono sconfinare nell'arbitrio, cioè questa legge non dà all'utente alcuna certezza sul diritto di ottenere i benefici che la legge stessa prevede. Mi si oppone che le procedure burocratiche appesantiscono l'iter di queste cose, finendo per svuotare gli obiettivi che la legge si pone e per scoraggiare l'utente che vuole accedere a queste facilitazioni per realizzare tali opere, ragione per cui più si semplifica meglio è. Posso essere d'accordo sulla semplificazione delle procedure - ed in effetti all'Assessorato all'Industria sono pronti degli emendamenti alla legge 44 proprio per semplificare la concessione dei contributi - però eliminare tutte le procedure come qui si fa, demandando all'Assessorato ogni compito, senza precisare come e con quali garanzie lo deve fare, significa secondo me attribuire dei poteri discrezionali che rischiano di diventare dei poteri di arbitrio e questo mi pare sia da evitare. L'art. 3 che prevede interventi per impianti sino a 100 kw riferiti all'agricoltura, con le critiche che ho detto sulle procedure, mi può stare bene e posso accettare anche l'art. 4 che prevede gli altri tipi di impianti sempre fino a 100 kw realizzati dai Comuni e da cooperative o da privati. L'art. 5 invece, che si riferisce agli impianti con potenza impegnata superiore ai 100 kw e fino ai 3000 che è il limite di cui possiamo usufruire efficacemente, anziché prevedere come gli artt. 3 e 4 interventi in conto capitale ed interventi in conto interesse prevede una partecipazione azionaria della Regione del 35%. Ebbene voglio rammentare che per questi interventi a partecipazione azionaria per favorire le attività nuove o ristrutturate di aziende di qualunque tipo che nella loro prefigurazione e nei loro programmi sono da considerare efficaci e quindi produttive, esiste la Finanziaria regionale, la quale fra i suoi compiti nella gestione ordinaria ha proprio quello di intervenire con partecipazioni azionarie nelle aziende che intendono iniziare un certo tipo di attività, ivi compresa quella della produzione d'energia idroelettrica. Abbiamo la garanzia che la Finanziaria, disponendo di strumenti tecnici, è in grado di valutare se quel tipo di intervento è efficace e capace di produrre non solo energia, ma anche energia a basso costo, quindi con un profitto per il produttore. D'altro canto, credo che agli effetti di favorire la nascita di questi impianti la partecipazione azionaria del 35% sia cosa non di grande rilievo, mentre è di maggiore rilievo poter mettere a disposizione di una società che voglia costruire una centrale idroelettrica il denaro necessario per la realizzazione dell'opera, ad un tasso possibilmente agevolato per favorire il crearsi di queste opere.
D'altra parte il 35% di partecipazione azionaria può coprire solo il 35% di quel capitale sociale che generalmente è di gran lunga inferiore al capitale che si intende impegnare per realizzare l'opera di cui la società è l'oggetto.
C'è un altro rischio secondo me ancora più grave, che deriva dalla mancata convenzione con l'ENEL per il vettoriamento dell'energia. Non esiste oggi una convenzione con l'ENEL per vettoriare l'energia prodotta dagli impianti privati, quindi se produciamo energia con un impianto di una certa rilevanza, dobbiamo costruirci le linee elettriche per poterla portare agli utenti, salvo che non si tratti di un impianto che serva un'azienda capace di assorbire globalmente tutta l'energia prodotta, cosa che in questo momento non riesco a vedere in Valle d'Aosta.
Succede allora che con questi impianti di notevole potenza produciamo energia elettrica che siamo poi costretti a vendere all'ENEL che è poi quella che ricava il beneficio perché ci impone il prezzo di acquisto e poi rivende quell'energia che ha comprato dal produttore, agli utenti. Risultato: noi impegniamo capitali pubblici per consentire all'ENEL di trarre un profitto, anziché avere a disposizione l'energia per gli utenti della nostra Regione ad un costo inferiore a quelli attuali imposti dall'ENEL. Inoltre credo che sarà molto difficile ottenere dall'ENEL il vettoriamento dell'energia che produrremo, perché per essa rappresenta un grosso carico di lavoro il dover recepire energia da numerosi piccoli impianti per distribuirla poi ad utenze differenziate; quindi è un lavoro non gradito all'ENEL e questo lo potete verificare quando volete, parlando con i responsabili dell'ENEL.
Io credo che se noi produciamo energia e la vendiamo all'ENEL a basso costo, la incoraggiamo a non fare la convenzione per il vettoriamento perché questa avrà tutto l'interesse a prendersi la nostra energia a basso costo ed a distribuirla alle tariffe che applica normalmente.
Credo invece che sia più importante avere prima la convenzione per il vettoriamento con l'ENEL e poi incrementare gli impianti che vadano oltre i 100 kw, mentre va benissimo incrementare quelli inferiori soprattutto per quanto riguarda le zone agricole e le zone isolate, là dove la produzione dell'impianto può essere direttamente usufruita dai produttori o dal piccolo nucleo che sta intorno al produttore, anche con la creazione eventuale di piccolissime e ridotte linee il cui costo è giustificato dal grosso vantaggio che si ha nell'autoproduzione.
Queste sono le osservazioni che secondo me sono da fare a questo disegno di legge, per cui mi riservo di presentare un emendamento soppressivo all'articolo 5 del disegno di legge.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Anche noi in Commissione Affari Generali abbiamo sollevato alcuni dubbi sulle modalità con cui si vuole far fronte ad esigenze giuste come quelle di aumentare il patrimonio energetico della Regione.
Il primo appunto, che è stato già fatto dal Consigliere De Grandis, è quello della discrezionalità dell'Assessore nella decisione dell'intervento; la formulazione dell'art. 6 per interventi per centrali di potenze inferiori ai 100 kw è abbastanza generica perché si dice "l'Assessore previo l'espletamento di una istruttoria tecnica, dispone l'ammissione agli incentivi".
L'abbiamo modificato scrivendo "l'Assessorato". Noi siamo dell'opinione che sia preferibile dare questa parte del lavoro a quel comitato tecnico che resta in funzione per la legge 44, il quale presenta delle competenze che per noi sono preferibili ad una istruttoria genericamente affidata all'Assessorato.
La seconda obiezione è per "impianti con potenza superiore ai 100 kw": in questo caso si dice che il Consiglio regionale "delibera la sottoscrizione azionaria in società elettriche nella misura massima del 35%". Anche in questo caso pensiamo che si debba affidare ad un altro organismo che ne ha, per decisione del Consiglio, ormai le funzioni e cioè alla Finanziaria regionale. Infatti crediamo che la Finanziaria regionale, avendo fra i suoi obiettivi quello della valutazione della validità economica di un'iniziativa, possa intervenire; ci sembra restrittivo parlare solo di partecipazione azionaria per cui proporremmo un emendamento in cui si parla di interventi finanziari, lasciando alla stessa Finaosta la possibilità di valutare che tipo di intervento in quel caso è più produttivo: se una partecipazione azionaria, un prestito o qualche altra forma di intervento.
Condividiamo anche una opinione espressa dal Consigliere De Grandis - d'altronde ci siamo scambiati le idee ieri in Commissione - che è quella della scarsa certezza per il momento del futuro di questa legge nel senso che l'impostazione della legge dipende da convenzioni con l'ENEL che ancora non esistono; il problema quindi di vedere come una eventuale nuova società elettrica possa poi vendere a prezzi vantaggiosi per gli utenti, perché esiste un problema di costi della società ma anche un problema di vendita agli utenti e se si passa per la parte eccedente attraverso l'ENEL temo che i prezzi agli utenti siano quelli consueti.
Un'ultima osservazione: la legge complessivamente è positiva perché vuole intervenire in un settore strategico per il futuro della comunità valdostana che è quello dell'energia, credo però che la dotazione finanziaria di questa legge non corrisponda agli obiettivi. Si stanziano per le centraline di potenza inferiore ai 100 kw per l'agricoltura 400 milioni in due anni; con 400 milioni ad un costo medio di 2 milioni, pur calcolando che il contributo a fondo perduto è del 50%, arriviamo a 200 kw di potenza. Facendo un ragionamento analogo per gli altri interventi, con 600 milioni si possono ipotizzare 450-500 kw. Per interventi più importanti sono stanziati due miliardi in due anni. Con due miliardi si può calcolare di avere una potenza di 3000 kw tenendo conto che si interviene con il 35%. Siccome mi pare di ricordare dalla ricerca condotta dallo Studio Masoli che la potenza disponibile in Valle era superiore ai 100.000 kw di potenza, se manteniamo questi ordini di grandezza vediamo che per utilizzare in modo consistente l'energia avremo bisogno di 200 miliardi a 2 milioni per kw; quindi credo che si possa dire che la dotazione finanziaria è un po' ridotta rispetto a quello che ci si propone. Un'ultima osservazione su dove si reperisce la copertura finanziaria: si prelevano questi fondi dal collegamento autostradale Aosta-Courmayeur, non vorrei che questo fosse un segno di ulteriore slittamento nel tempo di questo intervento.
Queste sono le osservazioni: presentiamo quindi due emendamenti, uno che affida l'istruttoria tecnica al Comitato tecnico della legge 44/80, l'altro che affida l'intervento per potenze superiori ai 100 kw alla Finaosta, con una maggiore elasticità di intervento e previa valutazione economica dell'intervento stesso.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Tamone; ne ha facoltà.
TAMONE - (U.V.): Vorrei dire che l'Union Valdôtaine non può che essere d'accordo su questo progetto di legge, anche perché ha collaborato alla sua stesura dando un suo contributo nel limite delle proprie capacità e possibilità. Già ieri in Commissione il Consigliere DE GRANDIS si è rivelato in questo caso il primo della classe ed è stato poi ricopiato un po' dagli altri; lo segue a ruota il PCI che sta riprendendo un po' le sue polemiche su questa legge. Non pensiamo che si faccia qui una legge perfetta, secondo noi si tratta di un campo tutto da scoprire. Se continuiamo ad aspettare, ad avere dubbi e paure, probabilmente in questo settore non faremo niente. E' chiaro che il grosso problema del vettoriamento, che è stato sollevato dal Consigliere De Grandis, è un problema reale, però vorrei ripetere ancora quel lo che ho detto ieri al Consigliere De Grandis in Commissione, quando ho portato l'esempio del Comune di Saint-Rhémy. Se questo Comune riuscisse a realizzare il suo piano che prevede la costruzione di due centrali, che raggiungeranno assieme la potenza di quasi 5000 kw, potrebbe con queste due centrali fornire energia elettrica a tutti i Comuni della zona. I tre Comuni che ieri ho citato in Commissione, costituiscono un problema enorme; ogni volta che un intervento dell'ENEL viene richiesto in questa zona si creano dei problemi non indifferenti di personale, di spostamento, ecc., per cui l'interesse diventerà reciproco per l'ENEL di consegnare questa energia ai consumatori locali ed allora potremo studiare anche il modo di acquistare addirittura le linee di bassa tensione da parte dell'ENEL, che sarà molto contenta di cedercele.
Quindi direi che se si arriverà all'accordo del vettoriamento che prevede il Consigliere Faval meglio ancora, questo risolverà tutti i problemi; ma se non si arriverà a quell'accordo, in situazioni specifiche particolari là dove le realizzazioni sono più vicine, credo che l'ENEL avrà tutto l'interesse a prendere questa energia, a usarla, perché questa gente la possa tranquillamente utilizzare senza più essere neanche lei proprietaria delle linee di media e bassa tensione.
Sarà un interesse reciproco dell'ENEL e nostro. Non vedo quindi questa grande paura che dobbiamo avere dell'ENEL che dovrebbe a tutti i costi spaventarci.
Sono anche convinto che l'ENEL è fatta di persone ragionevoli; quando si verrà ad agire in questo campo, siccome il paese in cui viviamo ha una grossa necessità di energia, non si vede perché l'ENEL non debba usare i kw/h che potremo produrre e portare fuori Valle quelli che può già esportare adesso perché le linee sono già fatte.
Per quel che riguarda i contenuti dei vari articoli; l'emendamento all'art. 3 l'abbiamo già accolto in Commissione ed è giusto. Per quel che riguarda l'art. 6, che è relativo anche all'art. 4 delle potenze fino a 100 kw, credo che non ci dovrebbe essere difficoltà da parte della Giunta di accettare l'emendamento proposto dal Consigliere Mafrica, che d'altronde poi era anche un'idea del Consigliere De Grandis. Anche se c'è una Commissione, non ci pare ci sia nulla di male che questa faccia "l'expertise" tecnica per conto dei due assessorati, anzi secondo noi è quella una questione giusta.
Per l'art. 5 insisterei su quello che ho detto ieri in Commissione al Consigliere De Grandis, quando avevamo anche la fortuna di avere insieme a noi il ragioniere capo che è anche il responsabile della Finanziaria. Secondo me, questo è un parere personale, quando il Consigliere De Grandis chiede di caricare oggi la Finanziaria di altre competenze quando questa macchina non è ancora riuscita a partire, penso che lo faccia in buona fede; quando invece lo propone il Consigliere Mafrica, mi viene il dubbio che si tratti di un tentativo di affossare la Finanziaria.
Quindi chiederei di lasciare il testo così com'è: ieri il Consigliere Faval ha giustamente accettato un emendamento presentato dal Consigliere Lustrissy, volto a limitare la durata di questa legge a tre anni, praticamente poi - e tutti lo capiamo - questa legge avrà la durata di due anni perché ormai l'83 è quasi fuori questione.
Mi pare che quello che è previsto all'art. 5 cerchiamo di gestircelo noi per questi due anni, anche per vedere come vanno le cose, in seguito, quando la Finanziaria avrà preso un buon avvio, non è da escludere che nella prossima legge si possa prevedere che anche questo settore sia affidato alla sua gestione.
Il fatto della partecipazione azionaria è il fatto più positivo di questo art. 5 perché vogliamo che i capitali che questa gente tira fuori corrispondano il più possibile agli investimenti che si fanno; d'altronde, da parte della Regione intervenire con il 35% mi pare un intervento abbastanza importante e niente affatto irrilevante.
In più questa legge non esclude la possibilità di un intervento da parte dello Stato quando andrà a finanziare la legge 308, personalmente credo che non la finanzierà mai e spero di aver torto, ma se la legge 308 venisse finanziata, le agevolazioni previste dalla 308 sono addirittura cumulabili con questa, il che vuol dire che questi prenderebbero il 35% dalla Regione come partecipazione azionaria, il 30% dallo Stato e da parte loro avrebbero da tirar fuori un 35% che mi pare il minimo indispensabile per qualunque impresa che deve agire in maniera seria in qualunque settore. Quindi, se gli emendamenti saranno presentati, penso che il Gruppo dell'Union Valdôtaine voterà contro.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Ricco; ne ha facoltà.
RICCO - (D.C.): Il nostro Gruppo è favorevole al disegno di legge n. 472 e esprime apprezzamento per lo studio fatto dalla Commissione speciale ed anche dal suo Presidente, collega Faval, e augurandosi che continui con fedeltà ed impegno su questa strada. Essere determinanti nella produzione di energia elettrica vuol dire a nostro avviso diventare sempre più autonomi nella maggior parte dei problemi produttivi.
Suggerisco di prendere contatti con gli organi competenti degli Uffici finanziari per rilevare quante sono le concessioni di derivazione acqua a scopo idroelettrico già scadute, perché mi risulta che molte sono scadute o stanno per scadere, in modo da poterle gestire direttamente guadagnandoci in termini di bilancio di entrate anche dal punto di vista di riparto, perché avere i 10/10 anziché i 9/10 mi pare più utile.
Abbiamo la possibilità di sottrarre all'Ente di Stato ENEL, diventato elefantiaco, il monopolio della produzione dell'energia elettrica nel nostro paese, che sarà grato a questa piccola Regione Autonoma che collabora in questo sforzo di affrancamento dai paesi produttori di petrolio.
Apprezzabili sono d'altronde le osservazioni formulate dal Consigliere De Grandis e dal Consigliere Mafrica, specie per quanto riguarda la mancanza di convenzione con l'ENEL, ma non ho avuto tempo di mettermi d'accordo con il Consigliere Tamone, come mio solito, e quindi mi ha già abbastanza preceduto.
Il fatto di non aver già potuto stipulare delle convenzioni di vettoriamento con l'ENEL non deve essere un problema; cominciamo sulla nostra strada, poi l'ENEL ci seguirà.
Per quanto riguarda l'art. 5, nel voler trasferire alla FINAOSTA la sottoscrizione azionaria non sono così timoroso come il Consigliere Tamone che crede che tutto quello che dice il Consigliere Mafrica sia sempre un cavallo di Troia; sta a noi diventare più guardinghi e valutare quali sono i riferimenti utili.
Come dicevo, non possiamo attendere oltre e dipendere sin dall'origine dalla volontà di questo Ente di Stato chiamato ENEL che fa il bello ed il cattivo tempo. Noi che possiamo in Valle d'Aosta, dimostriamo di avere intraprendenza in questo campo. Comunque esamineremo gli emendamenti, ma con molta attenzione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Lustrissy, ne ha facoltà.
LUSTRISSY - (D.P.): Anche per sciogliere una riserva che avevamo espresso in sede di Commissione che è contenuta nel verbale, in cui ci riservavamo di presentare eventuali emendamenti per gli articoli 5 e 6.
In base a quanto è stato detto, al di là degli emendamenti che possono essere proposti, credo che sia opportuno richiamare l'attenzione del Consiglio sul fatto che questa legge trova il supporto degli studi effettuati in codesta Regione sul piano tecnico, che ci permetteranno di utilizzare forse in maniera più appropriata i finanziamenti che vengono disposti, mentre il tutto prende le mosse da quella legge 308 che è stata più volte citata e più volte dissacrata. E' vero che la chiave di interpretazione di quella legge è fatta di un numero magico, il numero 3, quel numero che purtroppo non è più magico perché i tempi fissati di tre mesi in tre mesi, sono stati largamente superati ed il Governo non ha ancora predisposto gli atti necessari per fare sì che la legge trovi attuazione a breve termine. Però non è vero quanto diceva il Consigliere Tamone, che lo Stato non ha disposto i finanziamenti: lo Stato li ha disposti con puntualità e pignoleria articolo per articolo secondo i vari tipi di intervento, ma non ha provveduto agli adempimenti successivi, cioè ad individuare quelle tipologie che entro tre mesi dovevano essere individuate per quanto riguardava gli interventi sul piano dell'edilizia; non ha fatto ancora il riparto degli stanziamenti per Regione in base a quelli che sono i disposti della legge.
Da questo profilo abbiamo dei forti dubbi sul fatto che la tempestività dello Stato non permetta nel triennio per cui sono previsti i finanziamenti, di realizzare molte delle opere che qui sono programmate, però questa legge dello Stato costituisce pur sempre l'atto fondamentale che ha permesso alla nostra Regione di esaminare oggi questa proposta di legge, per cui per quanto si riferisce all'art. 3, che non è che la riproduzione dell'intervento previsto dalla legge 308, lì siamo tutti d'accordo, anche se abbiamo sempre detto che siamo contrari a proseguire l'intervento di tipo assistenziale con contributi a fondo perduto.
Per quanto riguarda l'art. 4, ancora manteniamo come riserva un punto interrogativo, in quanto l'intervento qui previsto riguarda le piccole derivazioni, che noi abbiamo limitato a 100 kw, e fino lì niente di male, però è un tipo di intervento finanziario che abbiamo previsto che si discosta da quello previsto dallo Stato all'art. 14, che limita l'intervento finanziario al 30% delle spese in conto capitale, come interventi, e non prevede ulteriore finanziamento, come prevediamo noi, in conto interessi. Però quell'art. 14 ha una particolarità, cioè fissa in quell'intervento finanziario un limite massimo di intervento sul piano economico, questo potrebbe allora costituire un problema.
Il problema principale credo vada incentrato sugli artt. 5 e 6 che si presentano come una novità di questa legge rispetto alla normativa statale.
Per quanto riguarda l'art. 5 desidero superare la riserva espressa; in effetti l'art. 5 crea delle preoccupazioni che alcuni hanno espresso individuando la FINAOSTA come destinatario di questo tipo di intervento, altri hanno addirittura detto che sarebbe bene soprassedere a questo tipo di intervento finanziario in attesa di chiarirsi meglio le idee su quello che vogliamo realizzare e sulla possibilità concreta di farlo, collegando il tutto al discorso principale che diventa poi quello dell'utilizzazione dell'energia nel senso di vettoriamento, gestione e scambio di produzione. Sotto questo profilo mi permetto di richiamare l'art. 4 della legge 308, che è un articolo di principio in quanto la legge probabilmente non ammette delle deroghe a questo regime giuridico degli impianti di produzione di energia elettrica, e che all'ultimo comma prevede che le cessioni, lo scambio ed il vettoriamento dell'energia elettrica prodotta dagli impianti siano regolate da apposite convenzioni con l'ENEL.
Questo corrisponde a quanto diceva l'On. Pandolfi ai due emissari della Giunta regionale, nel senso che noi decretando per la Regione Valle d'Aosta, potremmo stabilire con convenzione che per la nostra Regione l'ENEL si impegna a fare certe cose. No, è la legge stessa che prevede che siano stipulate apposite convenzioni, l'ENEL dovrà muoversi perché gli Enti locali o i soggetti interessati alla produzione stessa possano utilizzare questa forma di distribuzione. Inoltre il prezzo di cessione dell'energia elettrica è stabilito non tanto dai produttori o altri, ma dal CIP - Comitato Interministeriale Prezzi - per cui tutte queste convenzioni sono da farsi per legge, non è che possano costituire eccezione per noi, e i prezzi di cessione saranno poi stabiliti in base alla decisione del Comitato interministeriale. In definitiva credo che con la richiesta che avevamo fatto di limitare l'intervento - trattandosi di una legge di tipo sperimentale - ad alcuni anni, si possa superare la riserva espressa per l'art. 5 data la breve durata dell'intervento finanziario nell'arco dei tre anni.
Speriamo che si possa acquisire questa esperienza per individuare poi successivamente se sia più conveniente utilizzare per questi interventi la FINAOSTA o altre forme di intervento più appropriate. Riteniamo pertanto che l'art. 5 possa andare bene così com'è formulato con quella limitazione.
L'art. 6 è un articolo un po' più complicato nel senso che non esiste all'interno dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale un organo tecnico in grado di esprimere delle valutazioni su delle proposte tecniche di intervento di questo genere, né tanto-meno, da quanto mi è stato fatto rilevare, la Commissione tecnica costituita in base alla legge 44, è in grado oggi in modo abbastanza celere di esprimere delle valutazioni in base alle proposte che verrebbero presentate, per cui ritengo importante avere già individuato gli organi di reperimento all'interno dell'Amministrazione regionale nei due Assessorati all'Agricoltura e dell'Industria e Commercio, superando la proposta dell'attribuzione di questi compiti personalmente all'Assessore, che non aveva senso, com'era indicata.
Con questo detto, pur mantenendo alcune riserve che sono state esposte, pensiamo che con gli emendamenti che sono stati approvati in Commissione si possa esprimere in definitiva parere favorevole a questo provvedimento di legge.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.
CARLASSARRE - (Dem.Prol. - Nuova Sinistra): Ritengo questa legge nel complesso positiva, in quanto con essa si affronta uno dei temi più scottanti che riguardano lo sviluppo di una collettività.
Il problema energetico è molto difficile da affrontare e soprattutto da risolvere con delle soluzioni che diano la possibilità di avere dell'energia pulita, quindi penso di prevedere delle operazioni che favoriscono la creazione di un'energia non inquinante attraverso l'utilizzo di fonti rinnovabili sia sempre positivo.
Ci sono alcune perplessità che derivano dall'articolazione di questa legge e senza aver paura di accodarmi, per essere rimbrottato poi dal Consigliere Tamone, ad osservazioni fatte da altri Consiglieri, ritengo di sottolinearne un paio. La prima riguarda l'art. 6, in cui ritengo che sarebbe molto più efficace delineare in un modo più preciso la struttura tecnica a cui viene demandato il parere sulle varie richieste che vengono avanzate in questo senso.
Se assolutamente inaccettabile era la formulazione primitiva che demandava all'Assessore praticamente l'arbitrio di accettare o meno i piani proposti, ritengo insufficiente definire un ambito come l'Assessorato, mentre sarebbe più efficace demandare il tutto ad un Comitato tecnico. Se quello che ha detto il Consigliere Lustrissy è vero, se il Comitato tecnico previsto dalla legge 44 è insufficiente, lo si corregga mettendolo in grado di operare; però ritengo che questa scelta, proprio perché comporta anche una precisa ed attenta analisi, dal punto di vista tecnico, delle soluzioni da adottare, debba essere demandata ad un Comitato tecnico.
Mi pare di ricordare che durante la discussione in sede di Commissione sia stato detto che non esistono in questo momento all'interno dell'Assessorato né strutture né uomini in grado di affrontare correttamente, dal punto di vista tecnico, queste problematiche, per cui do il mio appoggio all'emendamento presentato dal Consigliere Mafrica che prevede di demandare al Comitato tecnico il giudizio sulle proposte.
Un altro elemento che mi pare molto importante, sottolineato dal Consigliere De Grandis molto bene, riguarda la convenzione con l'ENEL. Ritengo che siano reali tutti i pericoli che sono stati illustrati dal Consigliere De Grandis ed anzi vorrei evidenziare ancora uno che potrebbe essere configurato in questo modo: noi ci troviamo di fronte ad una notevole resa, in termini economici, derivata semplicemente dalla cessione all'ENEL di energia elettrica prodotta, per cui potrebbe esserci una convenienza immediata da parte di chi ha una certa disponibilità di capitali, di approfittare di tutte le facilitazioni che questa legge consente, dopo di che da parte sua non c'è nessuno sforzo se non quello di vendere all'ENEL la corrente prodotta con convenienza anche da parte dell'ENEL.
In questo senso, anche per andare incontro alle perplessità espresse dal Consigliere De Grandis vorrei proporre un comma aggiuntivo all'art. 5 che recita: "Le società che gestiscono questi impianti potranno vendere all'ENEL solo una parte marginale dell'energia elettrica prodotta, con un massimo del 30%".
Ho azzardato questa percentuale che potrebbe essere corretta, in più o in meno sulla base dell'esperienza, però con il preciso obiettivo, con questo emendamento, di impedire o rendere meno facile l'operazione di compravendita della corrente prodotta, per cui non trarrebbe nessun vantaggio l'utenza in quanto diventerebbe una semplice transazione fra chi produce l'energia elettrica, l'ENEL che l'acquista e poi la rivende ai suoi costi.
Detto questo, il mio giudizio è complessivamente positivo, se saranno accolti questi emendamenti, per lo sforzo di affrontare queste problematiche che ritengo importanti, che saranno da riprendere poi sia in chiave di produzione di energia elettrica che per quanto riguarda tutte le altre fonti energetiche alternative, in modo da arrivare ad avere una normativa ed una capacità di intervento da parte dell'Amministrazione regionale che faciliti questo tipo di realizzazione di impianti che forniscono energia pulita e rinnovabile.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Al Consigliere Tamone che diceva che in questa materia non siamo i primi della classe, vorrei dire che non è che vogliamo esserlo in ogni occasione, ma vogliamo lasciare qualcosa anche agli altri.
Per ribadire alcune nostre posizioni, noi consideriamo questa parte una delle tre parti relative all'energia: una prima parte è quella della grande potenza tipo quella che viene prodotta dai grandi invasi. Su questa materia il Consiglio si è pronunciato qualche volta negativamente, però noi non crediamo siano state esplorate fino in fondo le possibilità di produrre elevate quantità di energia nel rispetto dell'ambiente; quindi questo lo consideriamo un problema ancora aperto.
La seconda fascia di problemi di cui ci occupiamo in tema di energia e su cui abbiamo delle proposte più precise, è quella di una fascia di potenza più elevata fra i 3000 e i 30.000 kw o anche potenze superiori di auto-produttori per concessioni ancora non scadute.
Noi abbiamo proposto in questo caso una società mista in cui siano presenti le industrie principali della Valle d'Aosta, come la Cogne e l'ILSSA, la Regione, gli enti locali e l'ENEL che ci sembra avrebbero degli interessi a collaborare in una società.
L'ENEL potrebbe rilevare in anticipo le concessioni che ancora sono degli autoproduttori e avere attraverso un rinnovamento degli impianti produzioni di energia superiore; gli auto-produttori potrebbero avere costi più bassi; i Comuni potrebbero garantire per i propri cittadini tariffe convenzionate con l'ENEL che per esempio non vedano il sovrapprezzo termico; le industrie avrebbero questi vantaggi e la Regione potrebbe così sostenere l'occupazione. Questa è una proposta che intendiamo approfondire anche con i nostri gruppi parlamentari perché ci sembra la fetta di energia che ha più immediato impatto sulla realtà industriale e occupazionale della Valle d'Aosta.
Per quello che riguarda la fascia che oggi prendiamo in considerazione, siamo favorevoli a tutta l'energia pulita che può essere prodotta e quindi, in linea di massima, diamo il nostro contributo perché vengano presi provvedimenti in questo campo; abbiamo però la sensazione che a volte ci si innamori un po' del "piccole e bello", pensando di aver risolto insieme dei problemi.
Noi crediamo che possa essere dato un contributo anche dalle piccole centrali, per situazioni particolari relative agli alpeggi, a comuni ancora non sufficientemente forniti di una rete che porta energia elettrica; però temiamo che, se non si prendono determinati orientamenti, si verifichi un po' quello che si è verificato in altri casi, cioè ci sia una spinta alla nascita di centraline non tutte ben finalizzate o giustificate proprio perché la Regione interviene e quindi si tende ad utilizzare questo tipo di finanziamento.
Siamo dell'idea che questi interventi dovrebbero essere più precisati e questo lo si può fare attraverso il piano energetico regionale, prevedendo incentivi superiori in alcune zone, in modo da evitare anche una corsa che risponda ad elementi soggettivi oppure con un non chiaro fine sociale ed economico.
Rispetto alla FINAOSTA, è una proposta che sta all'interno, come noi vediamo le finalità della stessa Finanziaria che pensiamo debba avere fini di sviluppo più che di salvataggio e ci sembra che il suo intervento in iniziative economiche valide risponda a questi fini.
Quindi non è una proposta che tende poi a criticare questa struttura, ma tende a darle quello che, secondo noi, è il suo ruolo giusto.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Faval; ne ha facoltà.
FAVAL - (U.V.): Nella conclusione cito man mano gli emendamenti che si possono accogliere.
Alcune doverose riposte agli interventi che hanno fatto i colleghi. Prendo innanzitutto in considerazione quello che è il grosso problema emerso qui e a cui più o meno hanno accennato tutti i colleghi. Mi chiedo se siamo di fronte ad un grosso equivoco nel quale sono caduti i colleghi che hanno fatto le loro osservazioni circa l'art. 5 in relazione alla questione vettoriamento, oppure se queste osservazioni sono di carattere pretestuoso. Intendiamoci, la questione del vettoriamento è un escamotage che il Presidente della Giunta ed io abbiamo proposto al Ministro dell'Industria per andare al di là di quella che è la legge 308, per realizzare al meglio e di più la legge 308, perché, mi chiedo, e chiedo a voi che siete intervenuti in questa discussione, se non avessimo parlato di questa eventualità, secondo voi la Regione Valle d'Aosta rispetto alla 308 aveva o no il dovere di intervenire in questo settore e di indicare anche lei, in relazione alle sue potestà legislative, quali potevano essere degli incentivi di carattere regionale. Sempre in relazione alla realizzazione e concretizzazione della legge 308, vorrei che i Consiglieri mi dicessero, indipendentemente da questa idea che è venuta al Presidente della Giunta ed a me di proporre una cosa del genere, se era doveroso oppure no da parte del Consiglio regionale di intervenire. Io credo di sì, perché non possiamo, come Consiglio regionale, pensare di aspettare di avere la convenzione per poi fare la legge.
La convenzione è chiaramente qualcosa in più rispetto alle possibilità che la legge 308 ci offre.
Qualcuno sostiene che la legge 308 prevede questo tipo di convenzione, ma io dico che se l'italiano ha ancora un senso, questo non è previsto. L'art. 4, 5° comma recita: "l'eccedenza di energia elettrica prodotta dagli impianti di cui al presente articolo deve essere venduto all'ENEL".
Questo mi pare tassativo e facilmente comprensibile. Il comma successivo così recita: "la cessione, lo scambio ed il vettoriamento dell'energia elettrica prodotta dagli impianti di cui al presente articolo sono regolati da apposite convenzioni con l'ENEL conformi....". Se l'italiano ha un senso, ripeto, credo di capire che quando si parla, al 5° comma dell'art. 4, di vettoriamento, si tratta di vettoriamento che l'ENEL fa per conto dell'autoproduttore che ha la produzione in un posto e il consumo in un altro e che si dovrà convenzionare con l'ENEL per avere la sua energia prodotta da sé nel posto in cui la consuma, perché mi pare che il comma precedente escluda la possibilità che l'ENEL trasporti energia per conto terzi.
D'altra parte, quando ne abbiamo parlato con il Ministro dell'Industria e con dei funzionari, l'interpretazione è stata questa.
Questa domanda la rivolgo in particolare al Consigliere De Grandis, che poi è quello che ha sollevato assieme agli altri colleghi in particolare questo problema: lui stesso nel 1980, quando ha proposto quella che è diventata la legge n. 44, diceva esattamente le stesse cose. Ora credo che sia stato un equivoco rispetto alla questione del vettoriamento: questa è stata un'idea che abbiamo ritenuto di proporre per poter andare al di là della legge 308 e per avere qualche stimolo in più in Regione, data anche la situazione nella quale ci troviamo così come ci ha rivelato lo studio che il Consiglio ha avuto in esame, e cioè una situazione per la quale sappiamo di poter produrre moltissima energia almeno in rapporto a quella che è la situazione regionale dei consumi.
Questa è la realtà della convenzione per cui non credo che si possa condizionare l'adozione di questo provvedimento legislativo alla concessione di questa convenzione, che è un di più, perché se questa ci fosse negata, nessuno può negare in questo Consiglio che ci sia comunque l'interesse a costruire centrali e a produrre energia.
Qualcuno dice che in questo modo andiamo a finanziare l'ENEL: anche questo è opinabile. Se noi produciamo dell'energia a costi inferiori, penso che nessuno si metta a produrre dell'energia pur vendendola all'ENEL senza guadagnarci. Quindi comunque un guadagno lo avremmo in Valle d'Aosta e se la Regione, come d'altra parte fa in tutti i settori, partecipa all'incentivazione di questo tipo di attività economica non vedo che male faccia. Anzi credo che faccia solo bene per cui questo timore mi pare proprio che non esista.
Per rispondere all'ultima parte dell'intervento del Consigliere Carlassare, il primo parametro da verificare è l'economicità dell'intervento, perché se questo non rende non ha senso.
Vengo ora ad una parte degli emendamenti che ritengo sia opportuno accettare. Per quanto riguarda l'art. 6 siamo d'accordo, e proponiamo di eliminare la parola "tecnica" per evitare ripetizioni. Da questo punto di vista non dovremmo avere dei problemi. Il parametro è chiaro che dovrà essere quello dell'economicità. Per altri problemi tipo quello della funzionalità e del tipo di costruzione che andiamo a fare, è prevista una legge 308 per la quale tutti gli impianti devono essere omologati, però come e da chi non lo sappiamo ancora perché, come ha detto il Consigliere Lustrissy, in precedenza, è passato quasi un anno e la maggior parte degli adempimenti previsti da questa legge non sono stati presi in considerazione.
Sgombrato in campo da questo possibile equivoco che si è ingenerato in Consiglio, prendo in esame le altre osservazioni fatte dagli altri colleghi.
Per il Consigliere De Grandis la legge del luglio 1982 era una legge non valida: questo è vero perché dovendo operare in un settore dove la spesa prevede di intervenire con dei mutui a tasso agevolato, i nostri possibili utilizzatori dell'incentivazione non erano psicologicamente disponibili perché, come voi sapete, per ottenere dei mutui bisogna accendere ipoteche per delle cifre in fondo relativamente modeste; non ha avuto successo per queste ragioni. Di conseguenza, non in contraddizione con quanto espresso allora circa la necessità di evitare lo stillicidio del sussidio dei contributi, ma in relazione ad una contestazione precisa, si è deciso di intervenire nel settore dell'agricoltura anziché con quel tipo di incentivo, il mutuo, con l'altro, che pensiamo possa senz'altro essere più efficace.
Inoltre ricordo che l'anno scorso al mese di luglio si era detto in questo Consiglio che era indispensabile venire ad una legge che coordinasse l'intero settore.
Ecco adesso mi pare siamo di fronte a questa legge, tant'è vero che all'articolo 13 si prevede che dall'entrata in vigore della presente legge vengano a cessare le normative precedentemente votate da questo Consiglio, cioè si tenta di fare quell'ordine che il Consiglio stesso aveva richiesto.
Sempre in relazione alla questione del vettoriamento, si dice che l'ENEL non vuol vettoriare la nostra energia e che questo lo si può apprendere parlando con i funzionari dell'ENEL.
Ciò può essere vero, però bisogna notare che la crisi del Kippur ha fatto modificare l'atteggiamento dei governanti e quindi dell'ENEL circa l'esercizio da parte di questo Ente di Stato per la produzione e la distribuzione di energia. Il risultato più macroscopico di questo mutamento di atteggiamento è stata la legge 308, che introduce una novità importante, che è quella di liberalizzare l'autoproduzione.
Non escludo a priori che, per quanto riguarda i funzionari dell'ENEL, un'eventualità di questo genere possa essere non gradita e non voluta, però è chiaro che il nostro discorso non deve essere rivolto ai funzionari dell'ENEL ma, in sede politica, al Consiglio di Amministrazione.
Questa infatti deve essere una scelta politica; non può essere considerata né una scelta burocratica, né amministrativa né tecnica.
E' chiaro dunque che il nostro contatto è avvenuto, avviene e avverrà con la parte politica, non intendendo solo il Ministro, ma il Consiglio di Amministrazione dell'ENEL, cosa che d'altra parte abbiamo già fatto in precedenza con la convenzione per il trasferimento al gruppo impianti ecc.
Sulla possibilità che si addivenga ad una convenzione, il Presidente dell'ENEL in più di un'occasione ha dimostrato volontà - ed i Consiglieri che fanno parte della Commissione hanno potuto constatare come sia una persona dotata di buon senso, di capacità e intelligenza - soprattutto di dare seguito alle scelte che vengono fatte, e qui gliene faccio atto, così come va dato atto della collaborazione più che valida che abbiamo avuto con i funzionari dell'ENEL qui in Regione e con quelli del compartimento di Torino.
Sempre riferendomi all'art. 5 rispondo contemporaneamente al Consigliere Mafrica e, in particolare, al Consigliere De Grandis, quando dice che il 35% diventa una incentivazione modesta rispetto a quelle che possono essere invece le necessità finanziarie dell'intervento. E' chiaro che questo 35% si inserisce in quello che è il discorso delle possibilità finanziarie esistenti e si aggiunge a queste nel senso che la società, la cooperativa, che va a crearsi e che fruisce di questo 35% del capitale sociale che conferirà la Regione, può in quanto tale usufruire degli incentivi previsti dalla legge 308; nel caso particolare si tratta di poter avere il finanziamento del 30% a fondo perso.
Inoltre tutti i Consiglieri che sono intervenuti e che fanno parte della Commissione Energia sanno bene che questo tipo di intervento la Banca Europea degli Investimenti mette a disposizione dei fondi che sono gestiti da alcuni Istituti di credito italiani, tra i quali ad esempio la Banca Nazionale del Lavoro che ha già messo a disposizione nel suo bilancio per l'anno 1983 per la Valle d'Aosta 15 miliardi da utilizzarsi in questo settore.
E' vero che da un certo punto di vista poteva sembrare modesto l'intervento, ma è chiaro che va inserito in un contesto più ampio, perché nel predisporre la legge che stiamo esaminando non abbiamo dimenticato ciò che esiste, tanto è vero che all'art. 13 mi pare si dica che, per quanto riguarda alcuni degli incentivi previsti dalla legge, questi non sono cumulabili con gli altri della legge 308, mentre invece per quanto riguarda questi dell'art. 5 la cooperativa che va a crearsi può fruire di detti finanziamenti.
La Finanziaria si inserisce in questo discorso come un'altra di quelle possibilità di finanziamento cui possono accedere coloro che, in base alle norme che regolano l'attività della Finanziaria, potranno farlo.
Si pensa di dover intervenire da parte del Consiglio regionale perché non avendo alle spalle esperienza in questo settore non possiamo rifarci a nulla di ciò che ci ha preceduto in questo settore, almeno per quanto riguarda gli incentivi, la parte finanziaria e la possibilità effettiva sul piano finanziario di realizzare queste opere.
Riteniamo che sia utile che la Regione partecipi con questa quota in modo da poter controllare e coordinare la crescita di questo tipo di iniziativa.
La dotazione finanziaria, dice il Consigliere Mafrica, è carente: anche qui ci sia mo preoccupati del fatto che la legge entrerà in vigore solo al mese di maggio, per cui rimangono sei mesi di applicazione. Anche in relazione a critiche giuste che spesso vengono dal banco dell'opposizione, e cioè quella di evitare i residui passivi, abbiamo cercato per il 1983 di mettere una somma che desse un minimo di credibilità ma che non fosse eccessiva e che dovesse poi magari risultare a residuo, anche se al 31.12.1983 certamente potremo verificare quanta parte di questo sarà stato utilizzato; la parte non spesa potrà essere utilizzata con provvedimento per il 1984, non solo, ma essendoci dati, con l'emendamento che approveremo, un termine di scadenza, nulla vieta, nel caso in cui la legge dovesse effettivamente risultare carente per la parte finanziaria, che si faccia l'opportuna correzione per gli anni necessari e per le somme necessarie a consuntivo di ogni anno di attuazione della legge stessa.
Un'ultima cosa mi pare di dover dire al Consigliere Mafrica per quanto riguarda la società mista. E' una proposta che potrebbe essere esaminata; io sul piano più generale dell'interpretazione di quella che deve poter essere l'incentivazione della produzione di energia elettrica in Valle d'Aosta, ci andrei cauto. Se questa società mista è finalizzata ad un certo tipo di intervento e non risulta poi essere una società che monopolizza il discorso della produzione di energia elettrica in Valle d'Aosta, è anche una proposta che può essere esaminata ed approfondita e può risultare utile e positiva, sempre che si abbia la capacità da parte nostra e di eventuali soggetti che dovrebbero partecipare a questa società, di individuare esattamente e concretamente sia gli obiettivi che i mezzi per raggiungerli, anche perché ripeto che, secondo me, operazioni di questo genere devono essere economicamente valide fin dalla partenza.
A quanto faceva presente il Consigliere Lustrissy, credo di aver risposto in generale all'inizio per quanto riguarda la questione del vettoriamento, per cui non si tratta più di aspettare per chiarirsi le idee.
PRESIDENTE: E' chiusa la discussione generale. Passiamo all'esame dell'articolato.
Do lettura dell'art. 1:
CAPO I
Disposizioni generali
Art. 1
Le disposizioni della presente legge sono rivolte a promuovere l'utilizzazione delle fonti di energia idroelettrico che interessano impianti con potenza impegnata non superiore a 3000 kw., per i quali non sono necessarie le autorizzazioni previste dalle norme emanate dallo Stato in materia di nazionalizzazione, come stabilito dall'art. 4 della legge 29 maggio 1982, n. 308.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 1:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 26
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 2:
Art. 2
Le disposizioni regionali di cui all'art. 1 sono articolate nei seguenti settori di intervento:
1) produzione di energia per uso agricolo;
2) piccole derivazioni con potenza fino a 100 kw;
3) impianti con potenza superiore ai 100 kw.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 2:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 3:
CAPO II
INCENTIVI E PARTECIPAZIONI
Art. 3
Incentivi alla produzione di energia idroelettrica nel settore agricolo.
Al fine di incentivare la produzione di energia idroelettrica possono essere concessi:
1) contributi in conto capitale per la realizzazione di investimenti volti a dotare le aziende agricole, singole o associate, di impianti per la produzione di energia idroelettrica nella misura del 50 per cento della spesa ammessa elevabile al 60 per cento per le cooperative;
2) per la parte di spesa non coperta dal contributo di cui al precedente punto 1) un concorso nel pagamento degli interessi sui mutui ventennali contratti con gli istituti ed enti esercenti il credito agrario di miglioramento. Detto concorso non potrà superare la differenza tra il tasso di riferimento e il tasso agevolato previsto a carico dei mutuatari per le operazioni di credito agrario di miglioramento.
PRESIDENTE: All'art. 3 c'è l'emendamento proposto dalla Commissione che recita: al punto 1) dopo le parole "50 per cento" sostituire le parole "della spesa ammessa" con le seguenti "del costo degli impianti stessi".
Lo metto in approvazione:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 3 nel testo così emendato:
Art. 3
Incentivi alla produzione di energia idroelettrica nel settore agricolo.
Al fine di incentivare la produzione di energia idroelettrica possono essere concessi:
1) contributi in conto capitale per la realizzazione di investimenti volti a dotare le aziende agricole, singole o associate, di impianti per la produzione di energia idroelettrica nella misura del 50 per cento del costo degli impianti stessi elevabile al 60 per cento per le cooperative;
2) per la parte di spesa non coperta dal contributo di cui al precedente punto 1) un concorso nel pagamento degli interessi sui mutui ventennali contratti con gli istituti ed enti esercenti il credito agrario di miglioramento. Detto concorso non potrà superare la differenza tra il tasso di riferimento e il tasso agevolato previsto a carico dei mutuatari per le operazioni di credito agrario di miglioramento.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 4:
Art. 4
Piccole derivazioni di acqua con potenza impegnata fino a 100 kw
Per la riattivazione e per la costruzione di nuovi impianti possono essere concessi:
1) contributi in conto capitale nella misura massima del 30% della spesa ammessa;
2) un concorso nel pagamento degli interessi sui mutui ventennali contratti con gli istituti di credito per l'ulteriore 50% della spesa ammessa.
Detto concorso è stabilito dalla Giunta regionale all'inizio di ogni anno. Per l'anno di prima applicazione è determinato un abbattimento del 10% sul tasso ufficiale di sconto applicabile alle operazioni di anticipazioni o riscontro presso la Banca d'Italia in vigore al 31 gennaio 1983. Il contributo di cui al precedente punto 1) è erogato in corso d'opera sulla base dello stato di avanzamento dei lavori, nella misura massima del 30% della spesa documentata.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 4:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 28
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 5:
Art. 5
Impianti con potenza impegnata superiore a 100 kw
Per la riattivazione ed il potenziamento di impianti esistenti e la costruzione di nuovi impianti, che utilizzino concessioni o subconcessioni di piccole derivazioni di acqua comprese tra i 100 kw ed i 3000 kw di potenza nominale è autorizzata con deliberazione del Consiglio regionale la sottoscrizione azionaria in società elettriche locali nella misura massima del 35%.
La deliberazione consiliare deve essere preceduta dal parere della Commissione consiliare permanente per gli Affari Generali, Finanze, Programmazione, Decentramento e Partecipazione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.
DE GRANDIS (P.R.I.): Per l'art. 5 ritengo di mantenere l'emendamento soppressivo dell'intero articolo perchè le questioni che ho sollevato non sono nè pretestuose nè strumentali, perchè per quanto riguarda il vettoriamento, in particolare l'art. 4 della 308, va letto con più cura, Consigliere Faval. Là dove è scritto, al penultimo comma, che l'eccedenza di energia elettrica prodotta dagli impianti di cui al presente articolo deve essere venduta all'ENEL, prosegue poi, all'ultimo comma, con "la cessione, lo scambio ed il vettoriamento dell'energia elettrica prodotta dagli impianti di cui al presente articolo sono regolati da apposite convenzioni con l'ENEL, conformi ad una convenzione tipo approvata dal Ministero dell'Industria, Commercio ed Artigianato, sentite le Regioni". Questo significa che prima che noi riusciamo ad ottenere una convenzione particolare per la nostra Regione o per gli impianti che qui intendiamo realizzare, deve esserci da parte dello Stato l'approvazione di una convenzione tipo a livello nazionale. Siccome fino adesso abbiamo sentito lamentare qui dentro i ritardi dello Stato, giustificatissimi nei decreti di attuazione della 308, mi domando con quale ottimismo pensiamo che questa convenzione tipo a livello nazionale venga fatta rapidamente per fare piacere alla Valle d'Aosta che ne ha bisogno per poter fare questo vettoriamento dell'energia elettrica prodotta. D'altra parte non ha senso questa definizione di pretestuoso: il Consigliere Faval ha voluto richiamare alcune frasi della relazione alla legge 44 e siccome ho sempre detto che questa legge è una legge del Consiglio regionale, credendo di dire giusto, adesso affermo che la legge 44, che ha preceduto di tre anni lo Stato, l'ho fatta io e me ne ascrivo il merito. Non mi si può gabellare in questo momento per uno che è contrario ai problemi dell'energia e alla loro risoluzione. Cerco di tenere i piedi per terra ed insisto nel dire che la previsione dell'art. 5, secondo me, in questo momento non è produttiva, non è conveniente alla Regione, tanto più che ritengo che quel tipo di intervento lo può fare la Finanziaria regionale, con la sua gestione ordinaria e per questo non ritengo nè opportuno nè corretto l'emendamento proposta dal Consigliere Mafrica che vorrebbe attribuire con un emendamento a questa legge il compito alla Finanziaria di trattare queste questioni. La Finanziaria lo può già fare per conto suo e lo deve già fare; se ritiene che quell'intervento sia economicamente utile lo deve fare con la gestione ordinaria nella quale è bene che noi non mettiamo il naso. E' solo nel caso che ritenessimo utile e necessario l'intervento della gestione speciale, dovremmo allora inserire nella legge questa possibilità della Regione, di dare incarico alla Finanziaria regionale di intervenire con la gestione speciale, ma io in questo caso non reputo opportuno farlo.
Detto questo, voglio richiamare qui che i decreti di attuazione sono in estremo ritardo e pertanto lo saranno anche le convenzioni: è inutile che ci facciamo illusioni, quindi andiamo con i piedi di piombo. Incentiviamo piuttosto quei piccoli impianti, soprattutto per l'agricoltura, per le zone isolate e per gli alpeggi, che non ci creano questi problemi e che ci consentono invece di affrontare una situazione che è importante affrontare correttamente, che consente poi a tutta una fascia di operatori della nostra Regione che opere in condizioni di particolare disagio, di poter beneficiare di queste possibilità di disporre di energia pulita a basso prezzo e di migliorare la loro possibilità di lavoro e la qualità della loro vita.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Il nostro emendamento attribuisce alla Finanziaria regionale la possibilità di fare degli interventi per potenze superiori ai 100 Kw. E' vero che nessuno vieta già oggi alla Finanziaria di fare questi interventi, però in questo caso le passerebbero i due miliardi previsti nei due anni per questo tipo di interventi. Quindi sarebbero capitali aggiuntivi dati alla Finanziaria che dovrebbe controllare la validità economica delle operazioni stesse; pertanto manteniamo il nostro emendamento.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem.Prol.-Nuova Sinistra): Vorrei ricordare una frase sottolineata durante la discussione in Commissione dove si faceva presente che con gli attuali livelli di automazione avere centrali elettriche della potenza di quelle previste dalla legge significa avere una scarsissima occupazione, investimenti molto elevati in termini di capitali senza un corrispettivo per quanto riguarda l'occupazione. Il problema che mi pongo è che un intervento regionale non si trasformi in una sovvenzione ad una persona o ad una società che ha dei capitali da investire per fare un'operazione di tipo commerciale, ovvero costruisce una centrale idroelettrica, vende la sua corrente all'ENEL, punto e basta. Ritengo che una legge come questa, che per altri versi va incontro a delle precise esigenze che riguardano la necessità di aver fonti energetiche alternative, debba anche servire l'utenza valdostana, per cui è necessario cercare di limitare il più possibile le operazioni speculative che possono essere fatte senza un reale tornaconto della utenza valdostana. Con l'emendamento che ho proposto intendo solo limitare che si verifiche quel tipo di operazione di carattere commerciale dove il vantaggio per la Comunità valdostana sarebbe ridotto assolutamente al minimo.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Faval, ne ha facoltà.
FAVAL - (U.V.): Rileggiamo, Consigliere De Grandis, l'art. 4 della legge 308: "L'eccedenza di energia elettrica prodotta dagli impianti di cui al presente articolo" - e sono quelli degli autoproduttori - "deve essere venduta all'ENEL" Ciò significa che l'ENEL non può fare vettoriamento per conto terzi. Le convenzioni per le quali è prevista l'approvazione da parte del Ministero, sono quelle che riguardano il vettoriamento che l'ENEL fa per l'autoproduttore che se lo consumi in un posto diverso da quello di produzione e questo è previsto dalla presente legge con queste modalità.
Quella di cui parliamo qui, è una cosa diversa ed infatti abbiamo parlato di "convenzione speciale" che il Ministro dovrebbe autorizzare per il tramite di decreto da stipularsi fra la Regione Autonoma Valle d'Aosta e l'ENEL. Qui non si tratta nè di ottimismo nè di pessimismo: si tratta di fare una valutazione che d'altra parte il Ministro, ha ritenuto corretta, e che è la seguente: noi, in questo momento, rispetto alle altre Regioni d'Italia, siamo gli unici ad avere realizzato un certo tipo di conoscenza delle possibilità di produzione di energia sul proprio territorio. Questo ci è stato riconosciuto anche all'esterno della Valle d'Aosta. Il Ministro quando siamo andati a parlargli, era al corrente di quello che avevamo fatto ed aveva sul tavolo la nostra pubblicazione relativa al convegno tenutosi a Saint-Vincent. Sapeva dunque di cosa si trattava, ed ha concordato con noi che la produzione di energia che noi riuscissimo a realizzare qui, costituirebbe comunque un vantaggio per il paese perchè, anche se in misura modesta, diminuisce la nostra dipendenza dal petrolio.
Inoltre non ho voluto dire che il Consigliere De Grandis è contrario ai problemi energetici: la serietà del Consigliere De Grandis rispetto a questi problemi è dimostrata da quanto aveva proposto nel 1980 e nessuno gli disconosce la paternità di quel provvedimento a parte il fatto però che in quell'occasione non ho votato per le motivazioni che conoscete. Malauguratamente sembra che il tempo mi stia dando ragione.
Al Consigliere Mafrica non credo di dover ripetere quanto ho detto prima. La sua proposta è di limitare unicamente l'intervento alla Finanziaria, noi diciamo che la Finanziaria lo può già fare ed è uno dei vari canali attraverso i quali le società e le cooperative che si creeranno potranno finanziarsi. Noi stimiamo invece che sia importante, almeno in questa fase, verificare attraverso la nostra partecipazione in questi che dovrebbero essere interventi di una certa consistenza, per poter controllare da una parte e dell'altra coordinare gli interventi. E quindi votiamo contro sia rispetto all'emendamento proposta dal Consigliere De Grandis che a quello del Consigliere Mafrica.
Per quanto riguarda quello del Consigliere Carlassare mi pare improponibile, perchè con una legge regionale non possiamo modificare una legge dello Stato. Se la legge dello Stato dice che deve essere venduta tutta la parte eccedente all'ENEL, non possiamo con una legge regionale stabilire di vendere solo il 30% dell'eccedenza.
PRESIDENTE: All'art. 5 vi sono diversi emendamenti; inizio con l'emendamento del Consigliere De Grandis, soppressivo dell'intero articolo.
Lo metto in approvazione:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti 30
Votanti 22
Favorevoli 2
Contrari 20
Astenuti 8 (Bajocco, Carlassare, Carral, Cout, Dolchi, Mafrica, Péaquin Tonino)
Il Consiglio non approva
PRESIDENTE: Vi è poi l'emendamento aggiuntivo del Consigliere Carlassare di cui do lettura:
"Le società che gestiscono questi impianti potranno vendere all'ENEL solo una parte marginale dell'energia elettrica prodotta, con un massimo del 30%".
Lo metto in approvazione:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti 28
Votanti 26
Favorevoli 7
Astenuti 2 (Minuzzo e De Grandis)
Contrari 19
Il Consiglio non approva
PRESIDENTE: Vi è poi l'emendamento sostitutivo presentato dal Consigliere Mafrica di cui do lettura:
al 1° comma sostituire la parte finale del comma dalle parole "è autorizzata" fino al termine del comma con l'espressione: "è autorizzato con deliberazione del Consiglio l'intervento finanziario della Finaosta a favore di società elettriche locali, previa valutazione positiva da parte della Finanziaria regionale della validità economica dell'iniziativa".
Lo metto in approvazione;
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti 28
Votanti 26
Favorevoli 7
Contrari 19
Astenuti 2 (Minuzzo, De Grandis)
Il Consiglio non approva
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 5 nel testo originario:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 28
Votanti: 19
Astenuti: 9 (Bajocco, Carlassare, Carral, Cout, De Grandis, Dolchi, Mafrica, Minuzzo e Tonino)
Favorevoli: 19
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 6:
CAPO III
DISPOSIZIONI VARIE
Art. 6
I contributi in conto capitale e interessi previsti dagli articoli 3 e 4 della presente legge sono concessi su presentazione di domanda di ammissione agli incentivi, corredata degli elementi tecnico-economici e del piano finanziario e di sviluppo, indirizzata, rispettivamente, all'Assessore regionale all'Agricoltura e Foreste o all'Assessore regionale all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti. L'assessore, previo l'espletamento di un'istruttoria tecnica, dispone l'ammissione agli incentivi, che sono erogati con deliberazione della Giunta regionale.
PRESIDENTE: All'art. 6 vi sono tre emendamenti; uno della Commissione che mi sembra tacitamente accettato da tutti e che è quello di sostituire la parola "Assessore" con la parola "Assessorato". Lo metto in approvazione:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 28
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Vi è poi l'emendamento proposto dal Consigliere De Grandis che nella sostanza è analogo a quello del Consigliere Mafrica. Il Vice-Presidente Faval ha proposto un emendamento soppressivo della parola "tecnica", il Consigliere Mafrica è d'accordo, lo metto in approvazione:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'emendamento del Consigliere Mafrica di cui do lettura:
nella parte finale dell'articolo sostituire l'ultimo periodo "l'Assessore, previo l'espletamento..." con il seguente:
"l'Assessorato, previo l'espletamento di una istruttoria affidata al Comitato tecnico previsto dalla L.R. n. 44 del 1980, dispone l'ammissione agli incentivi, che sono erogati con deliberazione della Giunta regionale".
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: L'emendamento del Consigliere De Grandis possiamo considerarlo ritirato o decaduto in quanto ripropone lo stesso argomento.
Metto in approvazione l'art. 6 nel testo così emendato:
Art. 6
I contributi in conto capitale e interessi previsti dagli articoli 3 e 4 della presente legge sono concessi su presentazione di domanda di ammissione egli incentivi, corredata dagli elementi tecnico-economici e del piano finanziario e di sviluppo, indirizzata, rispettivamente, all'Assessorato regionale dell'Agricoltura e Foreste o all'Assessorato regionale dell'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti. L'Assessore, previo l'espletamento di un'istruttoria affidata al Comitato tecnico previsto dalla legge regionale 2.44, del 1980, dispone la ammissione agli incentivi, che sono erogati con deliberazione della Giunta regionale.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 7:
Art. 7
La concessione degli incentivi di cui agli articoli 2 e 4 è subordinata:
a) alla dimostrazione mediante opportuna documentazione, della disponibilità dell'acqua necessaria alla realizzazione dell'impianto;
b) alla osservanza delle disposizioni sui vincoli idrogeologici forestali e di tutte le altre norme di legge in materia di utilizzazione e di derivazione delle acque, ivi compreso, dove occorre, il nulla osta della Sovrintendenza ai Monumenti, Antichità e Belle Arti.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 7
ESITO DELLA VOTAZIONE:
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 8
Art. 8
L'Assessorato regionale alle Finanze provvederà alla liquidazione delle spese previste dall'art. 5, ai sensi degli Statuti delle società di cui trattasi in conformità alle deliberazioni delle assemblee degli azionisti e dei Consigli di Amministrazione delle Società stesse.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 8
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti 30
Votanti 28
Favorevoli 28
Astenuti 2 (De Grandis, Minuzzo)
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Gli articoli 9, 10, 11 e 12 sono da parte della Commissione proposti in una nuova edizione. Se non vi sono obiezioni, metto in approvazione gli articoli già modificati dalla Commissione.
Do lettura dell'art. 9:
CAPO IV
FINANZIAMENTO: IMPUTAZIONE DI SPESA
Art. 9
Per la concessione degli incentivi previsti dalla presente legge è autorizzata, a decorrere dall'anno Finanziario 1983, la spesa di lire 1.500.000.000, che viene così ripartita:
Art. 3 £ 200.000.000 annue per contributi in conto capitale
Art. 3 £ 100.000.000 annue per concorso nel pagamento degli interessi
Art. 4 £ 200. 000. 000 annue per contributi in conto capitale
Art. 4 £ 100.000.000 annue per concorso nel pagamento degli interessi
Art. 5 £ 900.000.000 limitatamente all'anno 1983 per la sottoscrizione azionaria
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 9
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 10:
Art. 10
Gli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge graveranno:
- quanto a £ 600.000.000 sui seguenti capitoli che si istituiscono nella parte spesa del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio 1983 e dei corrispondenti capitoli del bilanci successivi:
n. 38125 - Contributi in conto capitale per l'incentivazione alla produzione di energia idroelettrica nel settore agricolo. L.R., Art. 3.
n. 38130 - Concorso nel pagamento degli interessi su mutui per l'incentivazione alla produzione di energia idroelettrica, nel settore agricolo. Prime rate.
L.R., Art. 3.
n. 38140 - Contributi in conto capitale per la riattivazione e la costruzione di nuovi impianti idroelettrici
L.R., Art. 4.
n. 38150 - Concorso nel pagamento degli interessi su mutui per la riattivazione e la costruzione di nuovi impianti idroelettrici. Prime rate.
L.R., Art. 4
- quanto a £ 900.000.000 sull'istituendo
capitolo n. 38200 del bilancio di
previsione della Regione per l'esercizio 1983:
Spese per la sottoscrizione di capitale sociale di società elettriche locali L.R., Art. 5
Alla copertura degli oneri di cui al precedente comma si provvede:
- per l'anno 1983 mediante impiego per £ 1.500.000.000 dello stanziamento iscritto al cap. 50150 "Fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo - Spese d investimento" (allegato n. 8 - settore 1 - Assetto del territorio e tutela dell'ambiente relativo al collegamento stradale Aosta-Courmayeur), che viene conseguentemente ridotto a £ 23.500.000.000;
- per gli anni 1984 e 1985 mediante utilizzo per £ 1.200.000.000 delle risorse disponibili relative al programma 2.2.2.15-
Interventi per la valorizzazione delle risorse energetiche all'uopo integrate con riduzione di pari importo delle disponibilità relative al programma 2.2.1.03.- Viabilità - del bilancio pluriennale 1983-1985.
Per gli anni successivi gli oneri previsti dalla presente legge saranno iscritti con le leggi di approvazione dei rispettivi bilanci.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 10:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 11:
ART. 11
Al bilancio di previsione della Regione per l'esercizio 1983 sono apportate le seguenti variazioni:
PARTE SPESA
Variazioni in diminuzione:
Cap. 50150-"Fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo - Spese di investimento"
£ 1.500.000.000
Variazioni in aumento (capitoli di nuova istituzione)
Settore 2.2.2. - Sviluppo economico Programma 2.2.2.15 - Interventi per la valorizzazione delle risorse energetiche Cap. 38125 - "Contributi in conto capitale per l'incentivazione alla produzione di energia idroelettrica nel settore agricolo".
L.R., Art. 3 £ 200. 000. 000
Cap. 38130 - "Concorso nel pagamento degli interessi su mutui per l'incentivazione alla produzione di energia idroelettrica nel settore agricolo" - Prime rate
L.R., Art. 3 £ 100. 000. 000
Cap. 38150 - "Concorso nel pagamento degli interessi su mutui per la riattivazione e la costruzione di nuovi impianti idroelettrici" - Prime rate
L.R., Art. 4 £ 100. 000. 000
Cap. 38200 - "Spese per la sottoscrizione di capitale sociale di società elettriche locali"
L.R., Art. 5 £ 900. 000. 000
Totale in aumento £ 1.500.000.000
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 11:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità.
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 12:
ART. 12
Al bilancio pluriennale della Regione 1983-1985 sono apportate le seguenti variazioni:
Variazioni in diminuzione:
Settore 2.2.1. - Assetto del territorio tutela dell'ambiente Programma 2.2.1.93.-Viabilità
anno 1984 £ 600.000.000
anno 1985 £ 600.000.000
Totale in diminuzione: £ 1.200.000.000
Variazioni in aumento:
Settore 2.2.2. - Sviluppo economico
Programma 2.2.2.15 - Interventi per la valorizzazione delle risorse energetiche
anno 1984 £ 600.000.000
anno 1985 £ 600.000.000
Totale in aumento £ 1.200.000.000
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 12:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 13:
CAPO V
DISPOSIZIONI FINALI
Art. 13
Le provvidenze previste dalla presente legge, agli artt. 3 e 4, non sono cumulabili con i provvedimenti concessi con leggi statali riguardanti la stessa materia.
PRESIDENTE: All'art. 13 la Commissione propone un nuovo secondo comma che recita: "Le provvidenze di cui alla presente legge sono limitate al triennio 1983-85"
Lo metto in approvazione:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 13 nel testo così emendato:
Art. 13
Le provvidenze previste dalla presente legge, agli articoli 3 e 4, non sono cumulabili con i provvedimenti concessi con leggi statali riguardanti la stessa materia.
Le provvidenze di cui alla presente legge sono limitate al triennio 1983-1985.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 14:
Art. 14
Dalla entrata in vigore della presente legge cessano di avere efficacia tutte le disposizioni previste da precedenti leggi e atti amministrativi regionali inerenti agli interventi della regione nel settore della produzione di energia idroelettrica.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 14
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 15:
Art. 15
La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del terzo comma dell'art. 31 dello Statuto speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione autonoma Valle d'Aosta.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 15
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
PRESIDENTE: Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA ? (P.C.I.): Pur avendo espresso alcune riserve sulle quelli solo il tempo potrà dire chi aveva ragione, votiamo a favore del provvedimento perchè comunque ci sembra che gli obiettivi siano positivi.
PRESIDENTE: Metto in approvazione la legge nel suo complesso per votazione segreta:
VOTATION A SCRUTIN SECRET
RESULTAT DU VOTE
Présents et Votants 31
Avis favorables 30
Avis contraires 1
Le Conseil approuve
PRESIDENTE: La proposta è di sospendere qui i nostri lavori che riprenderanno domani mattina alle ore 9.30. Ricordo che il primo argomento che verrà trattato riguarda l'Assessore ai Lavori Pubblici, che prego di essere puntuale.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 19,00