Oggetto del Consiglio n. 162 del 10 marzo 1983 - Resoconto
OGGETTO N. 162/VII - ACCERTAMENTO DELLE MODALITA' DEL TRAGICO INCIDENTE DI CHAMPOLUC E ADOZIONE DI MISURE PREVENTIVE PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI A FUNE - (Svolgimento di interpellanza e approvazione di mozione). IMPEGNO PER IL RIPRISTINO DEL COLLEGAMENTO TRA CHAMPOLUC ED I VILLAGGI DI FRANZE, CREST E CUNEAZ ED I CAMPI DI SCI DEL MONTE SAREZZA - (Approvazione di ordine del giorno).
PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dai Consiglieri Mafrica, Tonino, Carrai, Carlassare, Cout, Bajocco e Péaquin e dell'interpellanza presentata dal Consigliere Minuzzo, che vengono discusse congiuntamente trattando lo stesso argomento:
MOZIONE
CONSIDERATO che in riferimento alla drammatica e tragica sciagura di Champoluc continuano a comparire sulle pagine nazionali di importanti quotidiani versioni differenti e contraddittorie e che sono emerse testimonianze discordanti sulle fasi e sui tempi della dinamica del gravissimo incidente;
ALLO SCOPO di accertare la verità dei fatti e di prendere tutti quei provvedimenti che possano garantire la massima sicurezza per gli utenti degli impianti a fune presenti in Valle (a nulla servirebbero infatti costose campagne pubblicitarie se si diffondessero in Italia e all'estero dubbi sul totale affidamento degli impianti sciistici valdostani);
il Consiglio regionale della Valle di Aosta
DELIBERA
di impegnare la Giunta regionale:
1°) a riferire al Consiglio, sulla base delle risultanze delle numerose inchieste avviate dalla Magistratura, dalla Regione e da altri Enti, in merito alle modalità, ai tempi ed a eventuali responsabilità per l'incidente di Champoluc, fornendo ai Capi Gruppo tutta la documentazione relativa;
2°) a presentare al più presto al Consiglio regionale un programma di interventi del servizio della protezione civile, che preveda un sistema di controlli preventivi a carattere sistematico e continuativo sugli impianti a fune della Valle d'Aosta.
INTERPELLANZA
RILEVATO che la grave sciagura accaduta a Champoluc, costata la vita a dieci persone, mentre altre due sono rimaste gravemente ferite, ripropone il problema della sicurezza degli impianti meccanici di risalita;
CONSTATATO che la sciagura stessa ha contribuito ad offuscare l'immagine del turismo invernale in Valle d'Aosta ed in particolare nel comprensorio del MONTEROSASKY;
VISTO che dalle dichiarazioni dei massimi responsabili della Società Funivie di Champoluc non risulterebbero inosservanze e violazioni alle norme di legge relativamente ai controlli periodici e stagionali dell'impianto oggetto dell'incidente;
OSSERVATO che dinanzi ad una sciagura del genere, in attesa del pronunciamento delle Commissioni di inchiesta, non ci si può trincerare dietro alla facile espressione dell'imprevedibilità o della fatalità;
AUSPICANDO in un'attenta e sollecita indagine tecnico-giudiziaria atta a scagionare o perseguire i responsabili dell'impianto in questione;
RITENUTO necessario garantire la massima sicurezza a quanti utilizzano gli impianti a fune in esercizio in Valle d'Aosta;
CONSIDERATO che al termine dell'esercizio quotidiano gli impianti restano pressochè incustoditi sia alle stazioni principali ed intermedie, sia lungo le linee rendendo possibile l'accesso anche a malintenzionati che, per incomprensibili ragioni, potrebbero rendersi responsabili di manomissioni alle strutture degli impianti stessi;
INTERPELLA
l'Assessore regionale all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti per sapere se non si ritiene necessario sollecitare i gestori degli impianti a fune in esercizio in Valle d'Aosta affinchè adottino particolari misure di sicurezza con l'impiego di accorgimenti atti ad evitare l'accesso ad estranei nei punti nevralgici degli impianti, quali appunto le varie stazioni ed i piloni che sorreggono funi portanti e traenti attraverso ad un particolare insieme di pulegge.
In particolare si chiede se non si considera opportuno sollecitare stallazione di apparecchiature - se del caso anche elettroniche - atte a non solo impedire l'accesso ad estranei nei punti nevralgici degli impianti, ma anche in grado di denunciare, con efficienti segnali di allarme, qualsivoglia anomalia soprattutto se conseguente a manomissioni.
PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare la mozione il Consigliere Tonino. Ne ha facoltà.
TONINO - (P.C.I.): La sciagura di Champoluc ha certamente colpito l'opinione
pubblica. A seguito di quegli avvenimenti, una particolare emozione ha suscitato il colpo di scena finale, da cui è emerso che l'incidente è stato provocato probabilmente anche da negligenze dovute ad errori umani. A questa conclusione si è arrivati attraverso una serie di contraddizioni, che hanno fatto parlare tutta la stampa nazionale e parte della stampa estera. Indubbiamente lo svolgersi dei fatti non ha certamente giovato all'immagine turistica della nostra Regione, che si deve difendere soprattutto con il regolare funzionamento dei nostri impianti e di tutte le strutture turistiche. Vi è perciò la necessità - e su questo stanno lavorando diverse Commissioni di indagine - di accertare i fatti rapidamente e di informare l'opinione pubblica ed il Consiglio regionale. Siccome è al lavoro anche una Commissione d'inchiesta nominata dalla nostra Regione, chiediamo che il Consiglio sia messo a conoscenza di tutti gli eventi, sia fatta luce su eventuali responsabilità, siano individuate le ragioni che hanno portato ad un incidente così tragico.
Il primo punto della nostra mozione riguarda appunto questa richiesta; la seconda parte riguarda la necessità di un'azione preventiva nei controlli degli impianti di risalita. E' nostra opinione che oltre a quelli che sono i controlli che devono essere esercitati dagli organismi dello Stato e della Regione a ciò preposti, ci sia un programma di interventi da parte del servizio di protezione civile che stiamo istituendo, con indagini a campione, che preveda controlli preventivi a carattere sistematico di tutti gli impianti esistenti nella nostra Regione.
Questa è una necessità che è stata evidenziata anche da questo tragico incidente.
Non credo di dover aggiungere altro. Non spetta al Consiglio esprimere dei giudizi prima che siano completate le indagini; la nostra richiesta è quella di avere il massimo di elementi di conoscenza, affinchè sia possibile l'azione preventiva e nello stesso tempo chiediamo che la Regione si strutturi per svolgere quest'azione preventiva, che è indubbiamente indispensabile.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Minuzzo per illustrare l'interpellanza. Ne ha facoltà.
MINUZZO - (P.S.D.I.): C'è ben poco da dire dopo quanto detto dal Consigliere Tonino, per cui mi riservo di intervenire dopo aver sentito la risposta del Presidente o dell'Assessore.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Prima di discutere nel merito della mozione vorrei pregare i presentatori, se credono a quanto poi dirò io, di ritirarla; l'Assessore competente Pollicini darà una risposta all'interpellanza del Consigliere Minuzzo.
Per quanto riguarda il punto n. 2 vi è una precisa serie di disposizioni di legge, di competenza della Motorizzazione Civile e non trasferite alle regioni, che riguardano i controlli sugli impianti di trasporto a fune, con obblighi precisi, responsabilità individuate nelle figure del direttore di esercizio, del responsabile dell'azienda e del direttore generale dei trasporti a fune che deve ogni tre-quattro mesi, nel caso di impianti che funzionano solo per una parte dell'anno, effettuare certi controlli tipici, che nessun ufficio di protezione civile a campione può fare ed il cui tipo di controllo non avrebbe nessun valore legale, nè in positivo nè in negativo.
Qui si tratta solo di moltiplicare i controlli senza ragione e senza pertanto aumentare l'efficienza degli impianti, perchè l'Ingegnere responsabile deve fare ad ogni ispezione specifica un rapporto su quelli che sono considerati per legge i punti pericolosi che sono soggetti a periodici controlli in un impianto di trasporto a fune: i morsi, i cavalletti, il motore, i freni specifici, i freni di emergenza, ed avanti di questo passo. Di conseguenza, almeno su questo punto non mi sembra sia possibile che la protezione civile - che ha ben altri compiti - possa interessarsi utilmente degli impianti a fune.
Per quanto riguarda il primo punto, tutte le inchieste in corso - di cui darà notizia l'Assessore al Turismo Pollicini - verranno trasmesse al Consiglio e, senza che nessun membro della Giunta se ne interessi, verranno rese note ai Consiglieri le sentenze della autorità giudiziaria in materia.
Sul fatto che un errore umano ha provocato una catastrofe pesantissima, il Consigliere Tonino ha perfettamente ragione: per tutti noi è stato un colpo, ma questa è la parte di inchiesta che svolgerà la Magistratura e nella quale nessuno può entrare.
Per quanto riguarda le nostre inchieste, tutti i risultati saranno a disposizione dei Consiglieri e non si vede del resto come possa essere diversamente.
Adesso l'Assessore Pollicini darà notizia del numero delle inchieste, di quali sono gli inquirenti e i tecnici preposti; a mio avviso così com'è formulata, la mozione non è accettabile perchè va al di là di quelle che sono le nostre possibilità di agire efficacemente in questa materia.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia. Ne ha facoltà.
NEBBIA - (P.S.I.): Non voglio entrare assolutamente nell'aspetto tecnico o giuridico della questione; vorrei chiedere che il deliberato venga modificato in questo senso, cioè di fare in modo che questo impianto, che conosciamo tutti e che ormai è totalmente inutilizzabile, venga sostituito al più presto per diversi motivi: primo, perché sia ai fini turistici sia ai fini psicologici, per la gente del posto, è necessario superare almeno da questo punto di vista un fatto molto negativo e modificare l'atteggiamento nei confronti degli impianti di risalita e di questo in particolare; secondo, è necessario rinnovare il parco impianti in quella zona, per permettere la ripresa dello sviluppo turistico che si annunciava, per il Comune di Ayas e per il comprensorio del Monte Rosa, particolarmente favorevole; terzo, ricordiamoci che l'impianto aveva sì una funzione turistica per il trasporto degli sciatori durante l'estate, ma serviva - analogamente ad altri impianti di proprietà regionale - alcune frazioni che sono isolate. Ci sono tuttora allo studio dei progetti per collegare queste frazioni al fondo Valle mediante una strada; personalmente ritengo che, vista la zona, i movimenti di terra che sono da realizzare, la strada forse sarebbe deleteria e con - verrebbe allora recuperare o rinnovare l'impianto.
Quindi la modifica che propongo è di aggiungere dopo "impegnare la Giunta regionale", le parole "ad assumere tutte le iniziative necessarie a realizzare entro la prossima stagione invernale un nuovo ed efficiente impianto che colleghi Champoluc con i villaggi di Franze, Crest e Cuneaz".
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare. Ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem.Prol. Nuova Sin.):
Vorrei precisare che con questa mozione non si vuole assolutamente inquisire nessuno, essendo noi più che convinti che spetterà alla Magistratura deliberare le responsabilità penali e civili che riguardano questo incidente.
La cosa che ci premeva fare emergere è un'altra. Purtroppo abbiamo avuto modo di assistere in seguito a questo avvenimento, che penso abbia colpito dolorosamente tutti, ad una serie di prese di posizione che erano in molti casi avventate, perchè non corrispondenti al vero, da parte di dirigenti della Società; il fatto che i giudici abbiano ritenuto poi di arrestare dei dirigenti di questa Società non si spiega, anche perchè hanno arrestato dei dirigenti amministrativi, di cui non si capisce bene quale tipo di responsabilità, dal punto di vista tecnico, possano avere.
A noi preme evitare che possano insorgere delle campagne stampa a favore o contro alcune persone, che possano in qualche misura deviare quello che è il senso vero di questa tragedia.
Ci preme evidenziare non solo l'errore umano, che è perdonabile; vogliamo però che se ci sono delle responsabilità, delle lacune dal punto di vista tecnico e dal controllo degli organi che dovrebbero garantire la funzionalità di tutte le norme di sicurezza, queste vengano rilevate perchè la conoscenza di questi fenomeni può consentire una correzione di difetti che possono essere comuni ad altri impianti.
Questo è un elemento fondamentale per riuscire a dare un'immagine di serietà nei confronti non solo dell'utenza esterna ma anche dei cittadini valdostani che usufruiscono regolarmente di questi impianti.
Per quanto riguarda il secondo punto, abbiamo inteso far rientrare negli organismi che in qualche modo devono controllare questi impianti la Protezione civile. Riteniamo che, nel caso di tutta una serie di incidenti che possono accadere in montagna, se la Protezione civile potesse anche svolgere una funzione molto importante per quanto riguarda gli impianti a fune con una forma aggiuntiva di controllo le cui eventuali rilevazioni sarebbero considerate alla stregua di suggerimenti a chi conduce questi impianti per adottare delle soluzioni meno pericolose o più funzionali, bene; altrimenti questa parte della mozione potrebbe essere cancellata.
Siamo d'accordo che ci sono degli enti preposti al controllo di questi impianti per legge, che questa non è demandata alla Regione e neanche alla Protezione civile: era una proposta per un controllo in più.
Ritengo però che l'altra parte della mozione, magari emendata, debba essere mantenuta proprio per dare nei confronti dell'opinione pubblica, della popolazione valdostana e degli organi di stampa, un'immagine di massima serietà e di impegno da parte del Consiglio regionale a voler approfondire, senza inquisire niente e nessuno, tutta la questione, come obbligo morale nei confronti delle vittime e dei parenti delle vittime.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Qui si parla di cose diverse; riferire al Consiglio sulla base delle risultanze di numerose inchieste fatte dalla Magistratura, dalla Regione, da altri Enti: va benissimo, nessun problema. Noi trasmettiamo immediatamente qualsiasi risultanza di una Commissione d'inchiesta che venga depositata all'Assessorato al Turismo.
Quello che ci preoccupa è un altro tipo di discorso; il Consigliere Carlassare ha detto una cosa giustissima, anche noi sentiamo il dovere morale di dare una spiegazione, ma in questo caso è in corso un accertamento per stabilire la gravità di un errore umano. Su questo punto non possiamo rispondere fino a quando non esisterà una sentenza della Magistratura.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare. Ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem.Prol. Nuova Sin.): Sono d'accordo che la responsabilità sarà identificata dalla Magistratura, perchè non si può inquisire nessuno in modo definitivo finchè la sentenza non sarà alla Cassazione, e questo aspetto a me interessa abbastanza poco, tutto sommato; mi interessa invece evidenziare quelle condizioni tecniche e di conduzione degli impianti che, aggiunte all'errore umano, hanno portato a determinate situazioni che poi sono sfociate nella tragedia. Ritengo pertanto che occorra formalizzare pubblicamente un impegno da parte del Consiglio regionale a voler approfondire e rendere pubbliche tutte le risultanze che emergono e che vengono portate a conoscenza della Giunta.
Per quanto riguarda la modifica proposta dal Consigliere Nebbia, penso che non c'entri per niente. Il problema che vogliamo evidenziare qui è di tutt'altra natura. Se si vuole impegnare la Giunta ad intervenire perchè lo si ritiene opportuno ed il Consiglio a deliberare per ricostruire quella funivia, per rinnovare tutti gli impianti della Valle d'Ayas, va bene; però questo aspetto non ha assolutamente niente a che fare con lo spirito della mozione in discussione, perchè si tratta di qualcosa di totalmente diverso.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Vice Presidente Faval. Ne ha facoltà.
FAVAL - (U.V.): La grave tragedia di Champoluc ha messo in evidenza un altro aspetto di un problema che qui è stato appena accennato, e cioè quello della professionalità degli addetti agli impianti di risalita. Con questo non intendo fare valutazioni circa il grado di professionalità che hanno coloro che facevano funzionare gli impianti di Champoluc; si tratta di una preoccupazione che mi è stata manifestata "apertis verbis" sia da11'Amministratore delegato degli impianti di Champoluc, sia da altri amministratori di impianti esistenti in Valle d'Aosta. Questa è sempre stata una grossa preoccupazione per cui credo che per quanto riguarda il punto secondo della mozione in esame molto più opportunamente il Consiglio regionale, per quanto riguarda quella che mi pare capire voglia essere una prevenzione rispetto alla possibilità che si ripetano incidenti di questa gravità, possa prendere in considerazione l'opportunità, visto che sarà discusso fra non molto il progetto di legge-quadro sulla formazione professionale, di inserire all'interno di questo ampio disegno di legge che tutti i Consiglieri hanno già potuto esaminare (al di là delle Commissioni, le quali malauguratamente non funzionano) il discorso del personale addetto alla conduzione degli impianti di risalita.
Per quanto ci riguarda, l'esperienza del turismo invernale è relativamente recente ed in conseguenza ne abbiamo una conoscenza parziale. Dobbiamo avere la capacità e l'intelligenza di sfruttare le esperienze di coloro che ci hanno preceduto e che in questo settore hanno fatto molti passi in avanti; da parte nostra, dobbiamo fare in modo che - come dice il nostro Assessore al Turismo - l'offerta turistica de11a Valle d'Aosta sia qualificata.
Quindi invito il Consiglio a riconsiderare il secondo punto della mozione in questi termini. Addirittura arriverei ad esaminare la possibilità di legiferare in materia; cioè, se l'Amministrazione regionale darà i mezzi e gli strumenti alle società funiviarie per poter dare una corretta e valida formazione professionale ai loro dipendenti nei vari settori nei quali essi sono impiegati, si potrebbe stabilire a livello regionale che non possono essere assunti con determinate mansioni coloro che non sono in possesso di un brevetto rilasciato dalla Regione. Vedendo un pò al di là, direi che ci dovrebbe essere una compartecipazione anche sul piano finanziario da parte delle società funiviarie ai corsi, perchè in fondo chiaramente il vantaggio più diretto è loro.
Ribadisco però che la Regione deve dare tutta una serie di strumenti, perchè solo in quel momento potrà legiferare, per obbligare ad assumere unicamente personale qualificato in possesso di determinati requisiti che soltanto la Regione in quanto tale sarà autorizzata a rilasciare.
Quindi mi rivolgo agli estensori della mozione perchè venga modificato il punto n. 2 della parte deliberativa in questo senso, se ritengono di poterlo accettare.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica. Ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Il Presidente della Giunta ha parlato di dovere morale: io credo che questo dovere l'abbiamo per almeno tre ragioni: la prima, perchè la tragedia è avvenuta in Valle d'Aosta; la seconda, perchè siamo amministratori regionali; la terza, perchè la Regione partecipa come azionista alla Società in cui l'incidente si è verificato. Mi sorge il dubbio che forse non siamo ancora riusciti a chiarire fino in fondo il senso della mozione (con l'eccezione del Consigliere Faval che mi sembra l'abbia abbastanza colto) che è il seguente: siamo di fronte ad un caso circoscritto, eccezionale, limitato ad una cosa gravissima in cui però si accerterà se c'è stato errore umano o fatalità e se dall'esperienza di questa tragedia è possibile trarre qualche insegnamento.
Vogliamo sapere se c'è qualcosa da modificare nel sistema dei controlli, nella preparazione professionale delle persone che vi operano, nella stessa logica di funzionamento di questi impianti.
Chiediamo di avere la documentazione non perchè vogliamo perseguitare qualcuno o mettere in dubbio i risultati dell'inchiesta, ma perchè pensiamo che sia utile per il Consiglio regionale avere questo "dossier" per fare delle proposte, per prendere in considerazione soluzioni onde evitare che si ripeta un altro incidente così grave.
Quindi l'intento della mozione è quello di avere la documentazione perchè sia eliminato ogni dubbio; se si accerta che è un fatto isolato dovuto alla fatalità oppure dovuto all'errore umano, bene; se invece si scopre che ci sono elementi di dubbio, che si può introdurre qualche miglioramento nel sistema dei controlli o del funzionamento degli impianti, è dovere del Consiglio regionale farlo.
Se il Consigliere Faval formulerà un emendamento credo che potremo sostituire la seconda parte, non in senso di Protezione civile come servizio organizzato e strutturato con competenze precise, ma come tentativo di garantire la massima sicurezza degli impianti.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Ripetiamo che tutte le risultanze saranno consegnate ai Consiglieri. Ribadiamo che se l'incidente è dovuto a fatalità, ad esempio a rottura di metallo da fatica, non c'è prevenzione che possa evitarlo; se invece le installazioni di sicurezza di quella funivia hanno funzionato ed un errore umano ha provocato la catastrofe, non è la prevenzione, ma è cercando di correggere nei limiti del possibile, tali errori che simili sciagure potranno essere evitate.
Posso essere d'accordo con il Consigliere Faval, ma il testo così com'è non si può accettare. Siamo intenzionati a fare dei corsi professionali specifici per questa materia non appena avremo votato la legge sulla formazione professionale, e certamente questo è importante.
Quello che volevo dire è che dobbiamo stabilire una volta per tutte a cosa è dovuto l'incidente, se a fatalità o ad errore umano; in questo caso, purtroppo, non si può tornare indietro.
Quindi si dovrebbe modificare la mozione, aggiungendo un punto e togliendo alcune parole, perchè non siamo dei magistrati.
L'Assessore Pollicini ha degli appunti specifici in materia e lo pregherei di dare queste notizie al Consiglio.
Trasmetteremo tutte le inchieste e per noi la questione è ampiamente chiusa.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia. Ne ha facoltà.
NEBBIA - (P.S.I.): Accolgo l'osservazione fatta dal Consigliere Carlassare, anche se è evidente che la proposta presentata in precedenza deriva dalla mozione firmata anche dal Consigliere Carlassare, e trasformo quindi l'emendamento in ordine del giorno, con il quale il Consiglio regionale della Valle d'Aosta impegna la Giunta a promuovere tutte le iniziative necessarie, in accordo con il Comune, con l'Azienda Autonoma di Soggiorno e con la Società Funivie di Champoluc, per realizzare, entro la prossima stagione invernale, un nuovo ed efficiente impianto che colleghi Champoluc ai villaggi di Franze,Crest e Cuneaz ed i campi di sci del Monte Sarezza.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni
Culturali Pollicini. Ne ha facoltà.
POLLICINI - (D.P.): Innanzitutto è bene precisare che in questo momento, dalle informazioni che abbiamo, non siamo in grado di sapere nè la causa dell'incidente del 13 febbraio, nè la dinamica. Sono state nominate, come sapete, cinque Commissioni: una da parte dell'autorità giudiziaria composta dal Prof. Paolini e dall'Ing. Marco Sano; una nominata dal Ministero dei Trasporti composta dal Prof. Niccodemi, dall'Ing. Giunti, dall'Ing. Berciabosco e dall'Ing. Bruegger; una terza con due esperti nel settore funiviario come periti di parte, dal Prof. Marocchi del Politecnico di Torino e dall'Ing. Canestrini; una quarta da parte delle Compagnie di Assicurazione - va detto per inciso che l'impianto è coperto da una grossissima assicurazione, che dà la garanzia di far fronte alle eventuali esigenze per l'incidente - ed un proprio esperto è stato nominato dalla nostra Regione.
I tecnici sono al lavoro, posso dire che la funivia è stata ripristinata ed è sottoposta a prove di sforzo notevolissime, chiaramente a vuoto, tant'è vero che è già stata rimessa al suo posto la fune portante che era scarrucolata, è stata reimpalmata la fune traente e gli esperti stanno cercando di capire la dinamica dell'incidente.
Al momento attuale non è da escludere nessuna causa, quindi tutti i giudizi che vengono dati non hanno un minimo di consistenza. Questo è un impianto bifune ad agganciamento temporaneo, un pò atipico - oltre al nostro ve ne sono altri tre in Italia. Questa funivia ha 23 anni, però è stata riscontrata dai tecnici in ottime condizioni di manutenzione. Voi sapete che le funi ogni anno devono subire un esame spettroscopico per verificare se vi sono all'interno delle rotture; anche le morse sono state tutte verificate sulla tenuta, che è tenuta pari a 1.500 Kg. per ogni vettura. Vi faccio un raffronto: le morse che sostenevano le vetture dell'ovovia Aosta-Pila avevano una tenuta pari a 230 Kg.; è vero che erano ovovie per due persone mentre queste sono ovovie per quattro persone, ma passiamo da 230 a 1.500 Kg.!
Quindi abbiamo una tenuta pari a tre volte quella che era la tenuta, rapportata allo stesso numero di persone, della nostra ovovia Aosta-Pila.
Da questo punto di vista vi erano dunque tutte le garanzie.
D'altra parte, per i controlli tecnici responsabile è il Ministero dei Trasporti; noi abbiamo l'Ufficio regionale dei trasporti, i cui compiti sono però di natura amministrativa. Il benestare, le visite, i controlli, tutto quanto riguarda la sicurezza, sono compiti che lo Stato esercita tramite gli uffici centrali e periferici del Ministero.
L'ufficio competente per la Valle d'Aosta ha sede a Torino ed è preposto agli impianti della nostra Regione, del Piemonte e della Liguria.
Come è noto, vi sono dirigenti e dipendenti delle Funivie Champoluc che sono stati arrestati, la loro posizione è all'esame dell'autorità giudiziaria.
Tenuto conto del fatto che la Regione è azionista, con una quota del 35%, nella Società, è doveroso da parte nostra tenere il massimo riserbo nella vicenda - e credo che nessuno possa pensare altrimenti - anche perchè sono in corso interrogatori e l'audizione dei testi non è ancora ultimata, per cui non è opportuno pronunciarsi nel merito, anche perchè saremmo sprovvisti di elementi per farlo e non ci pare sia questa la sede per esaminare i motivi e le imputazioni che hanno portato a11'arresto delle tre persone appartenenti alle Funivie di Champoluc.
Quello che possiamo dire invece è che gli incidenti funiviari sono tanto rari che quando avvengono fanno grande notizia. Vi posso dire che secondo la statistica rapportata al numero di incidenti in funzione delle persone trasportate, gli impianti a fune sono all'ultimo posto per la loro minore pericolosità rispetto alle autovetture che sono al primo posto, seguiti dal treno, dall'aereo e dalla stessa nave che provoca, se rapportata al numero delle persone trasportate, un numero superiore di incidenti rispetto agli impianti di risalita.
E' necessario far sapere che non esiste una pericolosità costante nell'usare il mezzo di trasporto a fune: è stata una sciagura casuale di grossa gravità, che occorre però valutare in un quadro complessivo.
Certo, esistono dei problemi, come ad esempio quello di garantire continuamente e costantemente che gli impianti siano in perfetta efficienza, legato a questo vi è un altro problema, che più volte abbiamo dibattuto e cioè che si grava esclusivamente sulle società funiviarie tutto l'onere della gestione e manutenzione degli impianti e delle piste, mentre non vi è alcun contributo da parte di coloro che usufruiscono dell'indotto dell'impianto di risalita. Tali società soffrono di una grave crisi di liquidità, sia per l'alto costo degli impianti - oggi un impianto normale di seggiovia può costare, a seconda della distanza, un miliardo e mezzo o due - sia per la situazione tipica degli impianti di risalita, che sono considerati precari e non possono costituire una garanzia ipotecaria, per cui non hanno diritto di godere dei benefici dati da fondi di rotazione.
Ci rendiamo conto che occorre rivedere, alla luce di quello che è stato detto dal Consiglio, la nostra posizione di Regione nei confronti delle società che gestiscono impianti di risalita. Alcune volte si creano delle situazioni, dovute a difficoltà finanziarie, che impediscono un immediato aggiornamento degli impianti. Questa è una realtà che va considerata e deve essere conseguente a questa Assemblea per portare avanti il discorso.
Per quanto riguarda la sicurezza, l'Italia ha le norme più restrittive di tutta la Comunità Europea. In Francia, in Svizzera le norme di sicurezza degli impianti sono meno rigide che nel nostro Paese.
Va ricordato che lo sforzo di questa Società di Champoluc, colpita così duramente, era encomiabile perchè è stata la prima ad avere un vasto azionariato in loco. La comunità locale aveva partecipato con capitali locali propri perchè considerava importante far sì che, con la partecipazione della Regione, ci fosse una gestione in proprio degli impianti, anzichè - come è avvenuto in qualche altro caso - con capitali provenienti dall'esterno. Questo discorso è stato portato avanti, è in fase di collaudo una nuova seggiovia biposto, modernissima, la cui messa in opera ha subìto un rallentamento dovuto ai fatti che hanno colpito la Società. Quindi occorre che noi tutti assecondiamo la volontà di ricominciare da parte di questa Società, perchè da sola non avrà la forza di farlo.
Altro problema da risolvere è quello della sicurezza delle piste: da questo anno abbiamo provveduto a nominare un ispettore per la sicurezza delle piste, il quale va a verificare se vi sono le reti di protezione in zone dove magari c'è il rischio che lo sciatore possa cadere in un precipizio, verifica le segnalazioni e via dicendo. Stiamo operando non come spettatori ma come ente che si fa carico di garantire al turista che viene a sciare in Valle d'Aosta condizioni di tranquillità e sicurezza. Purtroppo la disgrazia che ci ha colpiti ha creato un certo clima di preoccupazione.
Penso che, tutti insieme, potremo cance11are questa brutta pagina considerandola una motivazione in più per migliorare la nostra immagine di Regione che sul piano del turismo invernale ha fatto affidamento per le prospettive future della propria economia.
PRESIDENTE: E' chiusa la discussione
generale. Colleghi Consiglieri, ho avuto tre documenti: uno è l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Nebbia, che è autonomo, e poi due testi che possono divenire un testo concordato il quale potrà eventualmente raccogliere l'unanimità dei voti.
Do lettura dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Nebbia:
ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio regionale
della Valle d'Aosta
IMPEGNA la Giunta regionale a promuovere tutte le iniziative necessarie, in accordo con il Comune, con l'Azienda Autonoma di Soggiorno e con la Società Funivie di Champoluc, per realizzare, entro la prossima stagione invernale, un nuovo ed efficiente impianto che colleghi Champoluc ai villaggi di Franze, Crest e Cuneaz ed ai campi di sci del Monte Sarezza.
PRESIDENTE: Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare. Ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem.Prol.Nuova Sin.): Vorrei solo capire il senso dell'ordine del giorno: se si riferisce ad un rifacimento dell'impianto esistente o se si tratta di un impianto ex-novo, anche perchè mi pare che l'impianto esistente, finchè non sarà terminato l'iter delle perizie, non si possa toccare.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia. Ne ha facoltà.
NEBBIA - (P.S.I.): Posso dire che l'intento dell'ordine del giorno è solo quello di realizzare un nuovo ed efficiente impianto, cioè un impianto che possa non avere in futuro i problemi che ha avuto questo. Che sia poi un recupero di quello esistente, che sia una modifica, che sia un impianto del tutto nuovo, questo è un problema tecnico che credo nessuno in quest'aula può sapere come risolvere.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'ordine del giorno testè letto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 27
Votanti: 26
Astenuti: 1 (Pedrini)
Favorevoli: 26
Il Consiglio approva
PRESIDENTE: Metto in approvazione la mozione nel seguente testo emendato:
MOZIONE
CONSIDERATO che in riferimento alla drammatica e tragica sciagura di Champoluc continuano a comparire sulle pagine nazionali di importanti quotidiani versioni differenti e contraddittorie e che sono emerse testimonianze discordanti sulle fasi e sui tempi della dinamica del gravissimo incidente;
ALLO SCOPO di accertare la verità dei fatti e di prendere tutti quei provvedimenti che possono garantire la massima sicurezza per gli utenti degli impianti a fune presenti in Valle (a nulla servirebbero infatti costose campagne pubblicitarie se si diffondessero in Italia e all'estero dubbi sul totale affidamento degli impianti sciistici valdostani);
il Consiglio regionale della Valle di Aosta
DELIBERA
di impegnare la Giunta regionale:
a fornire ai Capi Gruppo la documentazione completa inerente tutte le inchieste che sono in corso sulla tragedia di Champoluc;
2)a predisporre gli atti, non appena approvato il disegno di legge concernente la formazione professionale, per l'istituzione di corsi di aggiornamento di tutto il personale addetto alle stazioni di sport invernali.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità