Oggetto del Consiglio n. 2673 del 11 marzo 1987 - Resoconto
OGGETTO N. 2673/VIII - INIZIATIVE PER L'ANALISI E LA PROMOZIONE COMMERCIALE DEI VINI VALDOSTANI.- (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dai Consiglieri Millet e Baiocco:
INTERPELLANZA
VISTE le polemiche sorte sul tipo di analisi che l'U.S.L. deve effettuare, perché i produttori valdostani di vini DOC possano ottenere il certificato di garanzia del Ministero all'Agricoltura e Foreste;
RICORDATO che l'Amministrazione regionale ha acquistato diverse apparecchiature per l'analisi dei vini prodotti in Valle d'Aosta;
I sottoscritti Consiglieri regionali
INTERPELLANO
l'Assessore regionale competente per conoscere:
1) qual'é la procedura prevista dalla legislazione vigente per la commercializzazione dei vini D.O.C. e da tavola;
2) quali sono le intenzioni della Giunta regionale in merito alle iniziative da prendere per favorire i viticoltori valdostani nella commercializzazione del loro prodotto confezionato in bottiglie.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Millet; ne ha facoltà.
MILLET (P.C.I.): Questa interpellanza trae lo spunto dalle sollecitazioni di alcuni diretti interessati e da una polemica sulle analisi, che ha trovato spazio su "La Stampa" del 13 febbraio, ed intende chiarire come stanno in realtà le cose.
Lo scandalo del metanolo ha reso indilazionabili certi interventi e la Regione, infatti, con una serie di deliberazioni, ha acquistato degli strumenti per aiutare i vinificatori ad analizzare le loro produzioni. È sorta però una polemica per il costo di queste analisi fatte dall'U.S.L. Si tratterebbe di sapere, pertanto, che tipi di analisi sono richieste dalla normativa vigente per dare certificazioni di garanzia e di bontà al prodotto.
Spetta solo all'U.S.L. effettuare queste analisi oppure la Regione, visto che ormai si è attrezzata con idonee apparecchiature, può sostituire o affiancare l'U.S.L, lasciandole solo qualche analisi del tutto particolare? Vi sono infatti piccoli produttori di vino che rischiano di vedere lievitare notevolmente i loro costi e, quindi, di non riconoscere più come economicamente valida ed incentivante l'attività viti-vinicola. Si tratterebbe di chiarire ai diretti interessati il tipo di analisi, cui debbono sottoporre le loro produzioni, i loro costi e, soprattutto, il ruolo delle associazioni. A queste ultime, infatti, un tempo si davano dei contributi per alleviare le spese alle quali andavano incontro per l'organizzazione di manifestazioni pubblicitarie e propagandistiche.
Che si fa oggi? È ipotizzabile un intervento della Regione tendente a ridurre al minimo almeno il costo delle analisi? Alcuni produttori, infatti, chiedevano che le analisi potessero essere effettuate anche su limitate quantità di bottiglie in modo da rendere possibile l'accertamento su ogni tipo di vino.
Questa polemica probabilmente è sorta perché l'informazione fornita dalle associazioni interessate non è stata corretta. A qualcuno, infatti, è stato consigliato di fare delle analisi costate fino a 150.000 lire ciascuna, mentre le stesse sarebbero dovute costare solo 50.000 lire. Come in tutte le polemiche, però c'è chi ribadisce e chi nega che siano mai state dette certe cose.
Lo scopo dell'interpellanza, quindi, è proprio quello di conoscere esattamente come stanno le cose e quali sono le analisi prescritte. Tenendo inoltre conto del fatto che un tempo venivano finanziate anche le manifestazioni, che le varie associazioni organizzavano per propagandare e pubblicizzare i loro prodotti, mentre ora questi finanziamenti o non ci sono più o sono stati ridotti, sarebbe opportuno trovare un accordo con l'U.S.L. e con le associazioni per far pagare queste analisi ai diretti interessati, ad un costo equo. Anche le produzioni di piccole quantità, tutto sommato, traggono un certo interesse commerciale, aiutano a coltivare un certo pezzo di terra e giustificano l'impegno della Regione, che pure ha fornito notevoli contributi per l'acquisto delle viti e per il dissodamento del terreno. Si eviterebbe così il rischio di far sparire dal mercato questi produttori, per tutta una serie di costi aggiuntivi, proprio nel momento in cui essi raggiungono una produzione qualitativamente e commercialmente apprezzabile.
Vorremmo quindi che l'Assessore illustrasse gli intendimenti dell'Amministrazione, per dare una risposta certa sulle analisi che possono essere fatte direttamente dalla Regione e su quelle che vengono delegate all'U.S.L. ed inoltre su un possibile intervento della Regione per contenere i costi dei produttori entro margini accettabili.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Agricoltura. Foreste ed Ambiente Naturale. Perrin; ne ha facoltà.
PERRIN (U.V.): Je peux vous assurer que la polémique est née du fait que certains viticulteurs, et même une coopérative. avaient demandé à l'U.S.L. de certifier leurs vins à travers les analyses sans passer par l'Assessorat et sans demander quels types d'analyses ils devaient faire. Il faut avant tout préciser que les analyses pour la certification du vin à appellation d'origine contrôlée sont évidemment différentes de celles Pue l'Assessorat, à travers son laboratoire du vin, peut faire pour vérifier la bonté, la qualité des vins que les producteurs apportent en vue d'améliorer leur produit.
C'est vrai que nous avons doté notre laboratoire d'un appareillage assez perfectionné, susceptible de procéder à un certain nombre d'analyses; néanmoins ces analyses n'ont pas pour but de certifier légalement la qualité du vin à appellation d'origine contrôlée ou de pouvoir dire si certains produits sont présents et en quelle quantité dans ces vins, ce qui revient uniquement au laboratoire d'analyses du Service d'Hygiène de l'Unité Sanitaire Locale. Ayant appris cela, nous avons pris directement contact avec l'U.S.L.. pour indiquer les analyses à effectuer, et avec les organisations de producteurs, que nous avons convoquées le 20 février dernier, afin de leur expliquer la procédure à suivre.
Si M. Millet le désire, je peux dire quelle est la procédure à suivre pour la certification des vins à appellation d'origine contrôlée. Il faut avant tout que le viticulteur demande a être inscrit au registre des vignobles; demande qui doit être présentée avant de commencer la production du vin à appellation d'origine et qui doit être renouvelée si un changement intervient dans la quantité de ses vignobles. Cette demande doit être rédigée sur un formulaire prévu à cet effet, selon le disciplinaire donné par le D.P.R. du 30 juillet 1985, portant "Approbation de l'appellation d'origine contrôlée" Vallée d'Aoste. Ensuite, le viticulteur doit faire la déclaration de sa production, à chaque vendange, pour que notre Assessorat puisse certifier si la quantité de vin produite n'est pas supérieure à celle autorisée par hectare selon le disciplinaire.
Selon le règlement de la CEE 1236 de 1973. avant chaque trois ans. à partir de 1987, pour pouvoir être commercialisés sous l'appellation d'origine contrôlée, les vins doivent être soumis au jugement d'une commission spécialement élue, qui doit également avoir une série de documents sur l'analyse des vins. Cette Commission est formée par des techniciens dégustateurs qui doivent être inscrits au registre des dégustateurs, aux termes d'une circulaire ministérielle, et l'analyse des vins doit être faite par un laboratoire officiellement autorisé, en l'occurrence. pour la Vallée d'Aoste. celui de l'U.S.L.. Le problème soulevé Pst pratiquement dépassé, puisque, ayant donné les indications. dorénavant, l'U.S.L. ne fera que les certifications qui lui sont demandées.
Les premières requêtes qui avaient été présentées directement à l'U.S.L. avaient provoqué l'analyse de toute une série de données, de plusieurs éléments et micro-éléments, ce qui avait fait hausser le prix des analyses à 450.000 lires par analyse.
Les analyses nécessaires pour certifier qu'un vin peut être commercialisé avec l'appellation d'origine contrôlée sont les suivantes: 1) l'acidité totale; 2) l'extrait sec net; 3) le degré alcoolique. Ces analyses coûtent: 12.000 lires, la première; 2.000 lires la deuxième et 12.000 lires la troisième, plus un droit fixe de 10.000 lires, ce qui porte l'analyse à 36.000 lires plus la T.V.A..
Si le vin à A.O.C. doit être exporté, en sus de ces trois analyses. il faut ajouter depuis l'année dernière, l'alcool méthylique (méthanol) et l'ana lyse coûte 12.000 lires, plus le droit fixe: soit 22.000 lires. Nous avons donc réuni le Comité de coordination des associations des viticulteurs à qui nous avons dit de passer les commandes à l'U.S.L., par l'intermédiaire de notre Assessorat, de façon à être sûrs de ne pas être pénalisés.
Lors de la réunion du 20 février dernier, les différents représentants de l'Association des viticulteurs se sont déclarés satisfaits de cette procédure puisque la dépense de cette analyse est correcte.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Millet; ne ha facoltà.
MILLET (P.C.I.): Ringrazio l'Assessore per le risposte che mi ha fornito e per l'illustrazione di quanto è stato fatto dall'Amministrazione regionale. Vorrei solo osservare che alcuni costi affrontati dai produttori riuniti in cooperativa dovrebbero essere sostenuti dalle rispettive associazioni, ma gli stessi costi, per coloro che non sono associati in cooperativa, specie se riferiti a produzioni di piccole quantità, possono costituire seri problemi, non solo di carattere finanziario, ma a volte anche procedurale. Chiedo quindi che gli eventuali maggiori costi, ai quali devono far fronte questi ultimi, in attesa che vengano sostenuti o assorbiti da una futura forma associativa, vengano distribuiti in modo che non ricadano totalmente sulle analisi delle piccole quantità. Non so come ciò sia possibile dal punto di vista organizzativo o procedurale, chiedo però di prestare attenzione anche a questo problema, perché ritengo che sia interesse anche dell'Amministrazione pubblica riuscire a salvaguardare le piccole produzioni, specie adesso che è ormai possibile commercializzare il prodotto ad un certo livello di qualità.
Sarebbe triste dover perdere tutta l'esperienza di un agricoltore, che per tanti anni ha prodotto un certo tipo di vino di qualità, solo perché esistono difficoltà di carattere burocratico o costi eccessivi. Credo quindi che, attraverso le varie forme associative, si potrebbe tener conto delle varie micro-realtà economiche della nostra agricoltura, che, tutto sommato, garantiscono una certa qualità e ricchezza alla nostra produzione vitivinicola.