Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2672 del 11 marzo 1987 - Resoconto

OGGETTO N. 2672/VIII - ADATTAMENTO ALLE NECESSITÀ LOCALI DEI PROGRAMMI DI INSEGNAMENTO NELLA SCUOLA ELEMENTARE. - (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dai Consiglieri Sandri, Pascale, Cout e Baldassarre:

INTERPELLANZA

RICORDATO che la legge 16 maggio 1978, n. 196 prescrive che anche gli adattamenti dei programmi di insegnamento della scuola elementare alle necessità locali, di cui all'art. 40 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4, vengano approvati e resi esecutivi dalla Regione, previa intesa con il Ministro della Pubblica Istruzione, sulla base delle proposte del Consiglio scolastico regionale, sentite le Commissioni miste di cui all'art. 40 medesimo, nominate dal Presidente della Giunta regionale;

CONSIDERATO che tali adattamenti concernono anche l'attuazione dell'art. 39 dello Statuto della Valle d'Aosta sull'insegnamento nelle lingue italiana e francese;

SOTTOLINEATA l'importanza di tali adattamenti e la necessità, quindi, di un approfondito esame da parte della Giunta regionale, delle competenti Commissioni consiliari e del Consiglio regionale;

RILEVATA, in particolare, la necessità di un puntuale confronto sul testo che la Regione sottoporrà all'esame del Ministro della Pubblica Istruzione per giungere all'intesa prevista dalla citata legge 196/1978;

i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

la Giunta regionale per conoscere:

1) gli intendimenti dell'Esecutivo in merito alle proposte di adattamento dei programmi delle scuole elementari finora emerse dal Consiglio scolastico regionale;

2) se e quando intende illustrare nella competente Commissione consiliare i propri orientamenti ed acquisire i pareri dei Gruppi consiliari regionali, anche in merito ai lavori della Commissione mista di cui all'art. 40 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta;

3) quale iter intende seguire per rendere esecutive le scelte scaturite dal dibattito e dal confronto tecnico e politico.

PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, prima di dare la parola all'illustratore dell'interpellanza, mi permetto di ricordare che l'illustrazione, se fatta da uno o più Consiglieri, non deve comunque superare il tempo di 10 minuti.

Ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.

SANDRI (N.S.): Questa interpellanza vuole porre l'accento su una questione abbastanza importante ed è questo il motivo che ha spinto tutti i Partiti della Sinistra a sottoscriverla. È ormai in avanzata fase di discussione, presso una commissione ristretta del Consiglio Scolastico Regionale e presso la Commissione mista di cui all'articolo 40 dello Statuto, il progetto per l'adeguamento dei programmi delle scuole elementari in applicazione di quanto previsto in modo particolare dall'articolo 39 dello Statuto, che, tra le altre cose, dice che: "l'insegnamento di alcune materie può essere impartito in lingua francese".

Secondo quanto previsto dalla legge 196 del 16 maggio 1978, l'adattamento di questi programmi dovrebbe "essere approvato e reso esecutivo dalla Regione, previa intesa con il Ministro della Pubblica Istruzione e sulla base delle proposte del Consiglio scolastico". Vista la rilevanza che riveste l'adeguamento di questi programmi e per non creare fratture sul problema del bilinguismo, specie in funzione della sua prevista attivazione nella scuola elementare, da tutti auspicata in forme più concrete secondo il dettato dell'articolo 39 dello Statuto, noi chiediamo che l'adeguamento dei programmi sia discusso dalla competente Commissione consiliare, prima che sia fatto proprio e adottato in via definitiva dall'Amministrazione regionale.

In secondo luogo, vorremmo anche capire a che punto sono le proposte di adattamento dei programmi, perché le Organizzazioni sindacali avevano avanzato delle proposte molto differenziate, che andavano dalla ripartizione dell'insegnamento in francese del 50% di tutte le materie ad altre di natura più varia ed eterogenea, che, ovviamente, pongono dei grossi problemi di attuazione, anche in considerazione della diversa situazione presente nei vari Circoli Didattici regionali.

Da questo punto di vista, quindi, riteniamo abbastanza importante conoscere l'intendimento della Giunta regionale, sia in merito ai lavori di questa Commissione, che in merito alla procedura da seguire per l'attuazione dell'adattamento dei programmi scolastici. Saremmo interessati a conoscere le intenzioni della Giunta sull'ordinamento scolastico (anche se questo particolare aspetto non è stato meglio precisato nel testo dell'interpellanza), perché è ovvio che l'adeguamento di certi programmi può anche richiedere l'aumento del numero del personale docente, circostanza, quest'ultima, che dovrebbe essere attuata contemporaneamente all'adattamento dei programmi scolastici.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Cout; ne ha facoltà.

COUT (P.C.I.): A quanto ha detto il Consigliere Sandri vorrei aggiungere solo una questione, che probabilmente gli è sfuggita nel corso della sua illustrazione. Si tratta comunque di una questione piuttosto importante, che è stata sollevata dagli insegnanti delle scuole elementari della Regione in una lettera indirizzata al Presidente della Giunta, al Presidente del Consiglio, all'Assessore alla Pubblica Istruzione, al Sovraintendente agli Studi, ai Capi Gruppo consiliari, alle Organizzazioni sindacali, a tutti i Presidenti dei Consigli di circolo nonché a tutti i Direttori didattici.

Al di là dell'opportunità di entrare nel merito dei problemi, mi pare importante la questione, sollevata dagli insegnanti, relativa al fatto che tutti questi adattamenti, in realtà, saranno applicati dalla scuola, che, ovviamente, dovrà affrontare tutti i problemi conseguenti. Tra questi occorre ricordare anche i nuovi programmi scolastici statali, per cui sarebbe quanto mai opportuna una riflessione affinché, oltre alla modifica dei programmi, si preveda anche una modifica dell'orario e della struttura organizzativa della scuola, come si discute e da tempo si auspica anche a livello nazionale.

Tutto questo fermento testimonia dell'importanza e dell'urgenza della questione. Anche noi ci siamo posti il problema di affrontare l'argomento in seno all'organismo più competente, cioè la Commissione consiliare ed eventualmente il Consiglio, proprio perché dell'adattamento dei programmi si discute sovente senza mai entrare nel loro merito. In Consiglio, infatti, spesso capita l'occasione di discutere di questi programmi, ma si constata solo: "Voi siete a favore e voi siete contro"; ma, in realtà, non si va mai oltre, per cui diventa difficile verificare le posizioni dei singoli Consiglieri o dei Gruppi.

L'identica situazione si verifica anche nel Consiglio scolastico regionale, dove non è stato possibile riassumere le varie posizioni in un unico documento, e lo stesso Consiglio è stato costretto ad illustrare alla Commissione mista ben tre documenti diversi, in aggiunta al quarto, predisposto dall'Amministrazione regionale. Ci risulta che la Commissione mista abbia già costituito una sottocommissione incaricata di esaminare i vari documenti.

A noi, comunque, pare molto importante che, per evitare delle discussioni "a posteriori", si discuta sul documento prima che lo stesso venga inoltrato dalla Giunta al Ministero competente per il prescritto parere di merito, per essere poi reso esecutivo dalla Regione. Siamo convinti, infatti, che questo problema debba interessare tutte le Forze politiche presenti nel Consiglio regionale e ci teniamo a che l'Assessore, oltre a fornirci le indicazioni della Giunta, in merito, ci garantisca anche di poterne discutere al più presto possibile, in sede di Commissione, prima che questi documenti siano inoltrati ai competenti organi ministeriali.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Faval; ne ha facoltà.

FAVAL (U.V.): Je désire avant tout remercier les signataires de cette interpellation pour la sensibilité dont ils font preuve, à l'égard d'un problème de la plus haute importance pour la communauté valdôtaine, d'une part, et, d'autre part, pour la possibilité qu'ils m'offrent de dire officiellement, en dehors des bureaux de l'Assessorat et des organes où j'ai pu m'exprimer, quelle est la procédure que le Gouvernement régional entend adopter.

A ce propos, il faut tout d'abord que l'on sache ce qui doit se passer en vertu des lois. La procédure est prévue aux articles 40 du Statut spécial; 28, alinéas 1 et 2 de la loi n° 196 du 16 mai 1978 et 21 de la loi régionale n° 57 du 15 juin 1983. Les phases en sont les suivantes:

- différentes propositions du Conseil scolaire régional;

- avis de la Commission mixte nommée, aux termes des articles du Statut, sur la (ou les) proposition du Conseil scolaire régional, après quoi il devrait s'ensuivre une entente de la Région et du Ministère de l'Instruction Publique sur les textes des adaptations rédigées d'après la (ou les) proposition du Conseil scolaire régional, compte tenu de l'avis exprimé par la Commission mixte; - approbation par la Junte régionale du texte concerté avec le Ministère de l'Instruction Publique.

Voilà, dans les grandes lignes, la procédure à suivre. Je tiens à vous faire remarquer que cette procédure a été rigoureusement respectée dans les deux occasions précédentes, en l'occurrence dans les programmes pour l'école maternelle et dans les programmes de français pour l'école moyenne.

Cela dit, permettez-moi de retracer l'histoire de la situation.

Les nouveaux programmes pour l'école primaire ont été approuvés en 1985. A cette occasion, en parlant avec les syndicats, compte tenu du fait que le Conseil scolaire est tout de même composé d'un nombre important de membres et que dans un organe si grand il n'est pas possible normalement d'effectuer un certain travail, j'avais, avec l'accord du Gouvernement régional, chargé M. Pezzoli, le président de l'I.R.R.S.A.E., ancien directeur de circonscription scolaire, ayant longtemps travaillé dans l'école primaire, de rédiger un texte. Ce texte aurait dû constituer une aide pour le travail du Conseil scolaire régional, c'est-à-dire des propositions à analyser pour arriver à une proposition du Conseil scolaire régional.

Après que le texte m'eut été envoyé et que j'en eut discuté avec le professeur Pezzoli, en date du 19 mars 1986, j'ai adressé aux membres de la Section horizontale pour l'école primaire du Conseil scolaire régional la lettre qui suit:

In seguito all'approvazione dei nuovi programmi didattici ministeriali per le scuole elementari, che entreranno in vigore nelle prime classi, nell'anno scolastico 1987/88, la Giunta regionale ha incaricato il Dott. Giovanni Pezzoli di effettuare uno studio preliminare per il loro adattamento alle specifiche esigenze linguistiche e culturali della nostra Regione.

Sentita la Giunta esecutiva, si è ritenuto di trasmettere il documento alla sezione orizzontale per la scuola elementare, affinché la stessa possa elaborare una propria relazione da presentare in una prossima seduta alla discussione del Consiglio scolastico regionale, competente ad avanzare proposte in questa materia.

Si rappresenta in particolare al Presidente della sezione la necessità di predisporre detta relazione con ogni possibile premura, considerati i tempi richiesti dalle successive operazioni previste dal 1° comma dell'art. 28 della legge 16.5.1978, n. 196."

A cette même date, j'ai envoyé ledit texte aux membres de la Junte exécutive du Conseil scolaire régional.

Le 8 mai 1986, le 16 mai 1986 et le 3 juin 1986 s'est tenue la réunion de la Section horizontale du Conseil scolaire régional pour l'école primaire. Cet organe ne parvient pas à adopter un document unitaire et, partant, décide d'envoyer le tout au Conseil scolaire régional.

Le 19 juin 1986 a lieu la réunion du Conseil scolaire régional: pas de décision unitaire; on nous dit que le texte que je me suis permis d'envoyer (je répète que c'était dans l'optique d'aider le Conseil scolaire et ses organes, pour qu'ils aient, de la sorte, une partie du travail déjà accomplie) ne convenait pas; il n'y a pas eu de réponse ni de proposition alternative.

Il est alors décidé de constituer une Commission qui serait composée par un membre des syndicats, présent au Conseil scolaire, et qui devrait proposer un document unitaire pour la réunion du Conseil scolaire prévue pour le 15 septembre 1986. Vers le 10 septembre, j'ai demandé, par téléphone, aux différents membres de ce groupe s'ils avaient pris une décision: pas de réunion, pas de décision.

Finalement, le 16 septembre, s'est tenue la réunion de la Commission syndicale mais... toujours pas d'accord sur le texte. Nouvelle réunion du Conseil scolaire régional, le 9 octobre 1986. A cette occasion, ce dernier prend acte du fait qu'il n'y a pas eu la possibilité ou la volonté ou la capacité (je ne sais lequel de ces termes dire) de formuler un document unitaire. On décide alors d'envoyer les trois documents présentés par les syndicats directement à la Commission prévue par le Statut. Le 19 décembre 1986 (immédiatement après j'avais demandé au Ministre de nommer au plus tôt ces représentants) s'est déroulée la réunion de la Commission (dans un délai assez bref, donc). On examine la situation et vu l'absence d'un document unitaire du Conseil scolaire régional, un sous-groupe est nommé. qui doit faire une synthèse sur ces différents documents.

La première réunion du sous-groupe s'est tenue les 21 et 22 janvier et, d'après ce que je sais, il a d'abord été procédé au travail de synthèse. Une nouvelle réunion est prévue avant Pâques.

Je pense qu'il soit utile que je retrace toute l'histoire de façon à informer le Conseil régional du travail accompli jusqu'ici. En ce qui concerne la première question posée, je crois avoir répondu en partie, tout comme il a été répondu par le document qui a été adressé aux membres du Conseil scolaire régional. Si certains conseillers régionaux souhaitent en avoir une copie, je la leur enverrai bien volontiers.

Par ailleurs, je voudrais ajouter que pendant la discussion, que nous avons eue au Conseil scolaire régional, je crois avoir compris que ce dernier, finalement, a accepté une idée que je considère comme fondamentale si l'on veut parvenir à la réalisation d'un bilinguisme effectif à tout le moins pour l'école au Val d'Aoste. En effet, il ne faut pas attribuer à l'enseignement de la langue française le sens de "50% pour 50%"; il faut plutôt considérer la langue française comme un moyen pour enseigner d'autres matières curriculaires. Je souhaite que le travail de la Commission mixte aille dans cette direction.

En ce qui concerne la deuxième question: "se e quando intende illustrare nella competente Commissione consiliare i propri orientamenti ed acquisire i pareri dei Gruppi consiliari regionali, anche in merito ai lavori della Commissione mista di cui all'art. 40 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta", comme je viens de le démontrer, il n'y a pas de commission compétente pour ce problème.

En tout cas, personnellement, je considère ce sujet comme extrêmement important pour parvenir à notre objecte et, comme je l'ai dit au début, je remercie tous ceux qui ont voulu que l'on parle de cela. Moi-même, je suis disposé à parler avec la Commission qui demandera une discussion à ce sujet. Néanmoins, il faut qu'au préalable la Commission me donne le document; à ce moment-là, j'enverrai une lettre à tous les Chefs de groupe de façon que l'on puisse organiser cette confrontation. Vous avez donc une totale disponibilité pour discuter, approfondir, réfléchir sur ce que nous devons faire au sein de l'école primaire.

Troisième question: "quale iter intende seguire per rendere esecutive le scelte scaturite dal dibattito e dal confronto tecnico e politico". Je partage entièrement les soucis exprimés par les Conseillers qui ont pris la parole à ce sujet, justement parce que j'en suis convaincu. La procédure, je ne suis pas encore en mesure de la dire; il faudra en discuter avec les représentants des syndicats et les divers organes de l'école, de sorte que nous puissions démarrer dans les meilleures conditions.

Je veux simplement ajouter ceci (et. je l'ai dit au Conseil scolaire régional et en d'autres occasions): le Gouvernement affirme dès à présent sa totale disponibilité à faire des cours de recyclage et tout ce qui s'avère nécessaire pour mettre les titulaires, les enseignants, instituteurs et institutrices des écoles primaires valdôtaines dans les meilleures conditions de travail. Les choses à faire, nous les déciderons ensemble. A ce propos je me déclare disposé à discuter avec la Commission n° 5 sur les décisions à prendre avec les organisations syndicales.

Je voudrais encore ajouter que nous sommes, quant à l'école primaire et même à l'école au Val d'Aoste, à un tournant capital: si nous réussissons à réaliser cette partie fondamentale des statuts, auxquels la communauté valdôtaine tout entière a droit, nous aurons fait notre travail. Si nous n'y parvenons pas, nous aurons perdu, après quarante ans, l'occasion encore de faire ensemble (je ne dis pas seulement le Conseil régional, évidemment) ce que nous avons le devoir de faire. A cet effet, je demande seulement un minimum de disponibilité de bonne volonté, pour travailler dans ce sens: la réalisation d'une partie et d'une volonté exprimée par la communauté valdôtaine et à laquelle cette dernière ne peut ni ne doit renoncer.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.

SANDRI (N.S.): Penso di interpretare anche l'opinione degli altri firmatari dell'interpellanza nel dire che è da apprezzare la disponibilità al confronto su questo tema manifestata dalla Giunta regionale. L'Assessore ha sostanzialmente confermato l'iter previsto dalla legge, che in parte è già stato svolto ed in parte la Giunta intende svolgere e che, sempre a quanto ha detto l'Assessore, dovrebbe coinvolgere tutte le Forze politiche, sociali e sindacali della nostra Regione. Prendiamo atto con piacere di quest'ultimo aspetto.

Anche se il documento non è ancora giunto alla stesura finale, e quindi noi non conosciamo le proposizioni che lo compongono, è opportuno ricordare che nel processo educativo debbono essere assolutamente salvaguardati alcuni obiettivi di particolare importanza. Come diceva giustamente l'Assessore, il bilinguismo è un obiettivo di fondamentale importanza, che deve essere assolutamente raggiunto, e non possiamo perdere questa occasione per ribadirlo e pertanto, riteniamo che debbano essere utilizzati tutti gli strumenti idonei, la più vasta solidarietà ed il più intenso impegno per conseguire questo risultato.

Questo obiettivo sicuramente non sarà facilmente raggiungibile, perché si dovranno superare enormi difficoltà, sia per lo studio e la progettazione di un processo educativo e formativo finalizzato al raggiungimento di tale obiettivo, sia nel reperimento delle forze e delle energie indispensabili per quel certo numero di attività che, sicuramente, non potranno essere attuate con l'attuale numero di insegnanti per singola classe.

Con la collaborazione di tutti bisognerà anche tener conto dell'estrema varietà ed eterogeneità, in ogni singolo plesso del territorio valdostano, degli insegnanti e delle loro capacità professionali, nonché delle diversità linguistiche e capacità di apprendimento dei singoli allievi. Ritengo che la Commissione cercherà di sfruttare questa disponibilità alla collaborazione. manifestata un po' da tutti, per ottenere il migliore risultato possibile.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Cout; ne ha facoltà.

COUT (P.C.I.): Eravamo abituati a ricevere da parte dell'Assessore Faval risposte molto meno circostanziate e meditate, a volte anche abbastanza avventate, forse perché dettate dall'impulso del momento. Siamo rimasti quindi piacevolmente stupiti da questa risposta e dalla sua disponibilità a lavorare insieme alle altre Forze presenti in Consiglio, per dibattere in modo approfondito questi problemi in sede di Commissione, ma, soprattutto, cosa ben più importante a nostro modo di vedere, con coloro che sono più direttamente interessati dal provvedimento e cioè con gli insegnanti e con le Organizzazioni sindacali.

Infatti, solo tenendo conto delle situazioni reali nelle quali essi operano e dell'organizzazione dell'apparato scolastico, è possibile approntare gli strumenti più idonei per realizzare il bilinguismo reale da tutti auspicato. La presenza di programmi finalizzati consentirà di raggiungere l'obiettivo di considerare il francese uno "strumento linguistico veicolare" e non solo una semplice materia di insegnamento.

Credo, quindi, che si debba ringraziare l'Assessore per la disponibilità manifestata ed auspicare che il confronto nelle sedi più opportune possa essere realmente produttivo.