Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2661 del 11 marzo 1987 - Resoconto

OGGETTO N. 2661/VIII - UNIFICAZIONE E AGGIORNAMENTO DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI COOPERAZIONE (Interrogazione).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione in oggetto presentata dai Consiglieri Millet e Mafrica:

INTERROGAZIONE

CONSTATATO che da ormai un anno si parla dell'imminente presentazione da parte della Giunta regionale di un disegno di legge che unifichi ed aggiorni le leggi regionali esistenti in materia di cooperazione;

RICORDATO che alcuni indirizzi di detto disegno di legge sono stati presentati nel corso di un recente convegno sulla cooperazione, a cui i Consiglieri regionali non hanno potuto partecipare perché contemporaneo ad una adunanza consiliare;

i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERROGANO

l'Assessore competente per conoscere:

1) quali sono i principali indirizzi del nuovo disegno di legge sulla cooperazione;

2) la data in cui avrà presumibilmente termine la lunga gestazione del provvedimento in questione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Lanivi; ne ha facoltà.

LANIVI (A.D.P.): Il nuovo testo di legge sulla cooperazione, che dovrebbe in pratica abrogare norme legislative precedenti per unificarle, razionalizzarle e potenziarle, è già predisposto ed è frutto di un lavoro complesso e lungo che ha coinvolto le associazioni di rappresentanza delle cooperative in Valle d'Aosta ed ha potuto anche fruire degli apporti, provenienti anche da fonti molto qualificate, di un convegno che l'Amministrazione regionale ha organizzato a St. Pierre nel dicembre del 1986. Si tratta, quindi, di un testo di legge che dovrebbe porsi ai primissimi posti della legislazione nazionale in materia.

Ricordo ancora che, sempre in questa materia, la Giunta, in data 21 dicembre 1986, ha deliberato di avviare un'indagine conoscitiva sulla cooperazione, per avere un quadro di riferimento certo, non solo dal punto di vista quantitativo, ma anche in riferimento alla tipologia del nostro movimento cooperativo.

Le mie risposte all'interrogazione potrebbero sembrare una scorrettezza nei confronti del Consiglio, perché la proposta di legge sarà esaminata dalla Giunta in questa o nella prossima settimana, per essere successivamente presentata in Commissione e poi in Consiglio, e, pertanto, lungo questo "iter" può ancora essere soggetta a modifiche e correzioni. Mi permetto, tuttavia, di indicarne solo alcuni capisaldi: gli obiettivi della legge prevedono di "stimolare la costituzione di società cooperative, incrementarne lo sviluppo e le capacità produttive, favorire la professionalità e la specializzazione degli operatori (argomento interessantissimo), migliorare i servizi a sostegno delle cooperative"; sono previsti interventi a favore delle cooperative che presentino progetti finalizzati (finanziamenti per la capitalizzazione iniziale, finanziamenti per investimenti, finanziamenti per l'organizzazione aziendale e le garanzie fidejussorie).

Viene previsto un comitato tecnico per l'esame dei progetti. L'aspetto più qualificante è forse costituito dall'organizzazione di programmi formativi legati anche alla legge regionale per la formazione professionale. Si tratta, cioè, di dare un più energico impulso al problema della formazione degli operatori, che viene considerato come l'elemento di base per il rilancio della cooperazione nella nostra Regione.

Oltre a prevedere interventi a favore delle associazioni delle cooperative, la legge, analogamente a quanto avviene in altri settori - si richiama, a titolo d'esempio, la recente istituzione della Commissione per l'artigianato -, prevede anche l'istituzione di una Commissione regionale per la cooperazione, alla quale non sono attribuiti solo compiti di tipo notarile, ma anche di consultazione e di informazione, nonché di esprimere pareri nei confronti dell'Amministrazione regionale.

Credo di aver esposto a grandi linee il contenuto della legge, che è già predisposta e che nei prossimi giorni verrà presentata in Giunta, per essere successivamente avviata all'esame delle Commissioni regionali competenti.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Millet; ne ha facoltà.

MILLET (P.C.I.): L'interrogazione aveva lo scopo di sollecitare l'Assessore ad illustrarci il punto in cui si trovava l'esame di questo argomento. Infatti, dopo le discussioni di alcuni anni fa sul problema della cooperazione, quando in Commissione si prospettò l'esigenza di predisporre un testo di legge più organico e più incisivo, non se ne seppe più nulla. Non vogliamo affatto dubitare delle buone intenzioni dell'Amministrazione regionale, però noi vorremmo far notare di non essere stati informati di tutte le discussioni che si sono svolte finora.

Da quanto ha detto l'Assessore si può anche arguire che il nuovo testo di legge sia effettivamente completo e realmente innovativo, e noi potremmo essere anche d'accordo, tuttavia vorrei sottolineare che tutto questo lavoro, svolto intorno ad un argomento così importante, è rimasto circoscritto ad un gruppo di lavoro un po' troppo ristretto. Forse si sarebbero potuti coinvolgere i Consiglieri interessati, magari anche a livello di Commissione, e desiderosi di offrire il loro contributo. Non vorremmo che, come si è già verificato nel passato, si presenti il disegno di legge e si giustifichi la fretta della sua approvazione, e la conseguente necessità di non poter modificare più nulla, con la scusa che la sua elaborazione è costata alla Giunta due o tre anni di lavoro.

Sollecitiamo quindi l'Assessore a presentare quel testo di legge, però lo invitiamo anche ad essere disponibile, nel corso della sua discussione, ad accettare eventuali modifiche proposte sia dai Consiglieri che dalle associazioni delle cooperative. Mi pare, infatti, che anche le cooperative, specie in quest'ultimo periodo, non siano state molto informate sul riesame della legislazione, che pure le interessava in modo così particolare.

Ribadisco che lo scopo dell'interrogazione mirava a conoscere esattamente i termini in cui si pone il problema. Se si tratta di attendere solo 15 giorni per la presentazione del nuovo testo di legge, noi siamo d'accordo ed anzi cogliamo l'occasione per sollecitarla, così la Commissione avrà modo di esaminarlo ed il Consiglio potrà procedere alla sua approvazione in breve tempo.