Oggetto del Consiglio n. 2660 del 11 marzo 1987 - Resoconto
OGGETTO N. 2660/VIII - INIZIATIVE PER LA COSTITUZIONE PRESSO LA DELTASIDER - DIVISIONE COGNE - DI UN CENTRO DI SVILUPPO DI TECNOLOGIE METALLURGICHE AVANZATE (Interrogazione).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione in oggetto presentata dal Consigliere Sandri:
INTERROGAZIONE
RICORDATE la delibera di Giunta regionale n. 1024 del 7.2.1986 per l'attuazione di forme di collaborazione tra Regione, Deltasider e Centro Sperimentale Metallurgico (C.S.M.) e la delibera n. 1410 del 21.2.1986 di incarico al Dr. Walter DEMICHELI per una consulenza in materia di nuove tecnologie e di nuovi materiali con una spesa presunta di Lire 40.000.000.
CONSIDERATO che il 28 febbraio 1987 scade l'incarico di consulenza;
RITENUTO elemento importante per il rilancio degli stabilimenti Deltasider - Divisione Cogne - Di Aosta e Verrès tale iniziativa, ben descritta nella premessa della delibera n. 1410 già citata;
il sottoscritto Consigliere regionale
INTERROGA
l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti per conoscere:
- se tale incarico sia stato disdetto o rinnovato per l'anno 1987/88;
- a quali risultati sia giunto lo studio di fattibilità affidato al Dr. DEMICHELI;
- quali modalità e tempi siano previsti per la costituzione ad Aosta di un centro per lo sviluppo di tecnologie metallurgiche avanzate;
- quale sia l'ammontare delle spese del primo anno della convenzione e quale importo la Giunta regionale impegnerà per il 1987/88 nel caso la convenzione sia stata rinnovata.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti, Lanivi; ne ha facoltà.
LANIVI (A.D.P.): L'interrogazione formula quattro quesiti, il primo dei quali chiede se "sia stato disdetto o rinnovato per l'anno 1987/88 l'incarico al Dr. DEMICHELI". La convenzione prevedeva che, in caso di non disdetta, l'incarico dovesse essere inteso come rinnovato e, quindi, rispondo dicendo che l'incarico è rinnovato.
Il secondo quesito chiede "a quali risultati sia giunto lo studio di fattibilità affidato al Dr. DEMICHELI". Quest'ultimo ha già presentato una prima ipotesi per la realizzazione di questo centro ed ha individuato alcuni settori nei quali il centro dovrebbe svolgere la sua attività:
primo settore - prodotti da polveri metalliche e ceramiche con sviluppo delle tecnologie di compattazione isostatica a caldo di polvere metallica, spry-forming, compattazione isostatica; secondo settore - rivestimenti superficiali, con sviluppo di tecnologia di deposizione chimica con spessore sottile, meno di 10 micron, e deposito mediante plasma sotto vuoto di rivestimento spesso;
terzo settore - getti a cera persa, fusi e colati sotto vuoto spinto per lo sviluppo di componenti per impieghi aeronautici o di equivalente livello qualitativo, sia con struttura equiassica, sia con struttura monocristallica e direzionale. L'ipotesi è complessiva, nel senso che riguarda sia gli investimenti che la quantità di personale che si prevede nel caso che il centro venga realizzato.
Il terzo quesito chiede: "quali modalità e tempi siano previsti per la costituzione ad Aosta di un centro per lo sviluppo di tecnologie metallurgiche avanzate". Credo che la stessa interrogazione, citando le due deliberazioni di Giunta, quella del 7 febbraio 1986 e quella del 21 febbraio 1986, chiarisca quanto è già stato discusso più volte, in seno al Comitato unitario per i problemi della Deltasider e della siderurgia in Valle d'Aosta, in merito a questo tipo di scelta, che tende a dotare lo stabilimento di Aosta e di Verrès di un centro di ricerca che non abbia come clienti solo i due stabilimenti, ma che sia una unità autonoma della quale i due stabilimenti si possano servire, ma non in maniera esclusiva.
Per queste ragioni si è cercato di orientarsi verso la costituzione di una nuova società alla quale la Regione potrebbe partecipare, insieme alla Deltasider ed al CSM, che dal mese di gennaio ha cambiato denominazione, pur mantenendo inalterata la sigla: non si tratta più del Centro Sperimentale Metallurgico, ma del Centro Sviluppo Metalli. Le modalità ed i tempi di questa iniziativa, che sono oggetto del terzo interrogativo, dipendono dal discorso più generale che riguarda la definizione del destino dei due grandi stabilimenti della Valle e, quindi, sono strettamente legati ai rapporti tra Regione, ex DELTASIDER (o NUOVA DELTASIDER), Finsider ed IRI.
L'Amministrazione regionale ha sempre dichiarato la sua disponibilità ad attuare questa iniziativa, nel quadro di una definizione del destino dei due stabilimenti. Credo che la situazione attuale non ci consenta di indicare tempi certi, anche perché il settore siderurgico in questo momento offre pochi punti di riferimento certi. Abbiamo mantenuto e continuiamo a mantenere - come ho anche ribadito nell'ultima riunione del Comitato unitario - rapporti con l'IRI ed infatti domani avremo un altro rapporto con la Presidenza dell'IRI dal quale speriamo di poter ricavare dei punti di riferimento più certi.
Nel merito del quarto quesito, che riguarda le spese, posso dire che le stesse, riferite al 1986, sono state di 25 milioni più IVA. L'impegno finanziario corrisponde a quello previsto dalla deliberazione di Giunta del 21 febbraio 1986 ed è pari a lire 40 milioni, dei quali però non è stato speso ancora nulla.
PRESIDENTE: ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.): Ringrazio l'Assessore perché la sua risposta sulla Cogne mi è sembrata esauriente e positiva. Concordo pienamente sul fatto che questo Centro, specie se identificato come entità autonoma, possa essere un polo di sviluppo non soltanto per la Divisione Cogne, ma anche per altre aziende esterne all'ambito regionale. Ho solo qualche dubbio sull'inserimento di questa iniziativa all'interno della DELTA-COGNE. Spero che nella giornata di domani si riesca ad avviare qualche passo concreto per la realizzazione di questo Centro. L'Assessore non mi ha fornito dei dati in merito, ma io credo che questo Centro possa avere un significato molto importante, sia per quanto concerne il valore dell'investimento in sé, sia per i suoi riflessi nel campo occupazionale.
Io non capisco molto di cose tanto difficili, però mi sembra che l'unire metalli tradizionali a nuovi metalli e nuove tecnologie, sia forse la soluzione ottimale per dotare la nostra Regione di processi di sviluppo ben inseriti nel mercato di settore, anche a livello commerciale.