Oggetto del Consiglio n. 592 del 11 novembre 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 592/VII - ACQUISTO DI UN'AREA DI TERRENO, SITA IN COMUNE DI CHATILLON, DA DESTINARE ALLA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO ISTITUTO PROFESSIONALE REGIONALE. APPROVAZIONE, IMPEGNO DI SPESA. DELEGA ALLA GIUNTA.
PRESIDENTE: Do lettura del testo della deliberazione in oggetto:
La Giunta propone che il Consiglio
DELIBERI
1°) di approvare l'acquisto per il prezzo complessivo di lire 64.175.000 (sessantaquattromilionicentosettantacinquemila), degli immobili distinti al Catasto Terreni del Comune di Châtillon come segue:
Partita n. 3689/6089
Ditta Vittaz Celestino
nato a La Magdeleine il 10.5.1888
F. 38 n. 54 mq. 393;
2°) di dichiarare che il terreno oggetto di acquisto da parte dell'Amministrazione regionale sarà destinato alla realizzazione di opere di pubblica utilità;
3°) di approvare ed impegnare la spesa di lire 64.175.000, finanziandola con imputazione al capitolo 23250 del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1982 (Spese per l'acquisto e costruzione di beni patrimoniali), che presenta la necessaria disponibilità;
4°) di delegare alla Giunta regionale l'adozione di ogni provvedimento di esecuzione per addivenire alla stipulazione dell'atto notarile di compravendita degli immobili di cui si tratta e, in particolare, per la designazione del notaio rogante, per la liquidazione delle relative spese, nonché per gli eventuali accertamenti circa la consistenza e l'intestazione catastale degli immobili da acquisire.
PRESIDENTE: La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (UV): Credo che non ci sia molto da illustrare sull'oggetto di questa deliberazione; debbo solo informare il Consiglio che è stato sollevato da parte degli interessati un problema, se volete, chiamiamolo di parità di condizioni, poiché abbiamo pagato di più il terreno di cui si è parlato al numero precedente per la costruzione destinata all'ENEL.
Qui si tratta di una, anche se molto ravvicinata, pars conditio tra cittadini e cioè, ogni volta che l'amministrazione è tenuta ad effettuare un esproprio, deve effettuarlo a dei prezzi che siano uguali, o perlomeno analoghi, ed è dimostrabile perché si arriva ad un certo tipo di prezzo tra situazioni compatibili. Quando invece si procede a prezzo di mercato, non applicando la 65, è chiaro che il privato può spuntare dei prezzi superiori.
Trattandosi, nel caso, di una scuola, non si può non applicare l'esproprio, anzi un semplice ricorso potrebbe determinare la nullità di un atto che non lo applichi. Se si giunge all'esproprio è indispensabile che questo, anche tenuto conto della famosissima sentenza della Corte Costituzionale, sia fatto a quei prezzi medi abituali ai quali fa espresso riferimento la sentenza in questione.
Poiché alcuni mesi fa avevamo stabilito, per quanto riguarda la scuola media superiore di II° grado di Aosta, un certo tipo di prezzo-esproprio che il Consiglio regionale aveva approvato, abbiamo mantenuto lo stesso metro.
Ci sembra che non possiamo agire in maniera differente quale che sia, di fatto, la disparità di trattamento tra cittadini, perché vi è anche l'enorme disparità di trattamento fra il cittadino che è espropriato e quello che non viene espropriato. Qui si tratta, evidentemente, di un caso in cui è applicabile un dato tipo di normativa.
La famosa legge di un tempo, del 1865 legge generale sugli espropri, che praticamente viene applicata sovente ancora adesso, malgrado una marea di leggi successive, stabilisce che doveva essere corrisposto un equo indennizzo, intendendo con questo che non si pagava il prezzo di mercato, ma soltanto un equo indennizzo, in quanto l'Amministrazione pubblica poneva anche a carico del proprietario in questione una specie di contributo forzoso agli scopi pubblici che essa si prefiggeva.
Questo è il caso specifico; noi riteniamo di poter fare differentemente, pur sapendo, se volete anche per esperienza diretta e personale, che quando si è espropriati non si spuntano i prezzi che si possono chiedere sul libero mercato.
La relazione credo sia sufficiente per convincere il Consiglio, così come credo che sia assolutamente indispensabile che l'Istituto Professionale di Châtillon venga costruito e, di conseguenza, quest'area di terreno sia messa a disposizione per consentire la costruzione.
PRESIDENTE: E' aperta la discussione. La parola al Consigliere Péaquin; ne ha facoltà.
PEAQUIN - (PCI): Io vorrei chiedere se la relazione che precede la delibera è una formula che si mette sempre in tutte le occasioni, oppure, perché si legge che sono state definite recentemente le trattative, si dice: "I proprietari accettano...."
ANDRIONE - (UV): I proprietari hanno firmato perché sappiamo tutti che firmare significa avere quell'incentivo stabilito dalla legge regionale dell'11 novembre 1974; siamo una delle poche regioni che fa questa integrazione, però c'è anche il sommesso lamento che dice: "perché 25 e non 29, oppure non 32?"
Questo è quanto io ho voluto spiegare per motivi di onestà, perché, appunto, il Consiglio lo sapesse. Però la firma è stata apposta, altrimenti avrei chiesto di nuovo un rinvio di qualche giorno per arrivare a convincere che l'amministrazione regionale non può comportarsi diversamente - sarà anche perché siamo tutti nati in Valle d'Aosta e abbiamo un cranio fatto così, non cambiamo!
... INTERRUZIONE...
No, quello che abbiamo rinviato prima, lo abbiamo rinviato per una questione di divisione!
No, no. Di fatto gli eredi hanno già fatto una divisione del terreno, ma questa fa sì che un terreno venga valutato di più e uno di meno.
PRESIDENTE: Altri chiedono la parola?
Ci sono dichiarazioni di voto? Il Consiglio è d'accordo. Lo metto in approvazione per alzata di mano.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 21
Il Consiglio approva all'unanimità.