Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 585 del 11 novembre 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 585/VII - INCONTRO DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE GIUNTE REGIONALI CON RAPPRESENTANTI DEL GOVERNO. (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto, presentata dal Consigliere Carlassare:

INTERPELLANZA

Appreso che in data 27 ottobre 1982 si è tenuta a Roma una riunione di tutti i Presidenti delle Regioni italiane con la presenza di rappresentanti del Governo, a cui ha preso parte anche il Presidente Andrione;

Ritenendo che in quell'occasione si siano affrontati temi particolarmente importanti per la conduzione dell'Amministrazione regionale;

Nella convinzione che la situazione generale inevitabilmente si proietta nelle realtà periferiche, mettere i Consiglieri al corrente delle cose dibattute in quella sede può consentire al Consiglio di operare con maggiore incisività;

INTERPELLA

il Presidente della Giunta per conoscere:

1) quali membri del Governo erano presenti e che relazioni hanno svolto;

2) quali sono state le più importanti e significative richieste e osservazioni effettuate dai rappresentanti delle Regioni presenti;

3) quali sono state le problematiche di maggiore interesse per la Valle d'Aosta affrontate e che conseguenze possono avere per la nostra Regione.

PRESIDENTE: Il Consigliere Carlassare per l'illustrazione dell'interpellanza; ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.): Noi abbiamo avuto notizia ufficiosa di questa conferenza da alcune argomentazioni del Presidente Andrione.

Ritengo che, soprattutto in questo momento, in presenza della grave situazione generale ed anche di una serie di problemi che tocca tutte le amministrazioni regionali, in presenza della necessità di avere tutta una serie di informazioni che ci consenta di svolgere meglio il nostro lavoro in sede locale, sarebbe importante che il Presidente della Giunta ci relazionasse, magari per sommi capi, cercando di evidenziare i punti più importanti dibattuti in quella sede, sulle cose che sono state dette, su eventuali decisioni prese, su quelle che sono le posizioni espresse dal Governo e sulle principali critiche fatte dai Presidenti delle Giunte regionali al Governo centrale.

Con questa mia interpellanza, intendo invitare il Presidente della Giunta a farci una relazione su questa specifica riunione e se intende in futuro, in simili frangenti, presentare una relazione al Consiglio e renderlo edotto degli argomenti che vengono dibattuti.

PRESIDENTE: Risponde il Presidente della Giunta; ne ha facoltà.

ANDRIONE - (UV): Devo dire che la riunione del 27 ottobre è stata in pratica una riunione interlocutoria, in quanto ne è stata indetta una seconda, mi sembra il 4 novembre, in prosecuzione della precedente.

Io relazionerò quindi su ambedue queste riunioni.

Purtroppo l'esito di queste conferenze di Presidenti, anche in funzione degli obblighi, degli impegni del Presidente del Consiglio, come pure dei vari Ministri, sovente non è altro che un colpo di sciabola nell'acqua, il proposito di riunirsi nuovamente esiste, però questo non avviene quasi mai.

Per tornare nel merito della prima riunione, posso dire che erano presenti soltanto i Ministri Aniasi e La Malfa, alla seconda era presente anche il Ministro Andreatta.

Quali sono state le discussioni più importanti e significative delle riunioni? Il Governo si era impegnato ad illustrare la manovra finanziaria ed a discuterne con le Regioni.

A questo punto permetto all'opposizione di affermare che, per mia incapacità, della manovra finanziaria del Governo ho capito ben poco, anche perché si ha l'impressione che detta manovra fosse ancora in gran parte da svolgere.

Infatti, oggi 11 novembre, alle ore 11.30, i famosi emendamenti non sono ancora stati presentati.

Il significato, se così si può dire, del discorso è dunque questo: il Governo chiede al Parlamento una serie di deleghe che, tra l'altro, dovrebbero concernere la finanza regionale. Queste deleghe verrebbero richieste per procedere poi con decreto delegato, quindi non più soggetto a conversione entro 60 giorni, da parte delle Camere, ed agire pertanto, secondo l'opinione di tutti i Presidenti delle Giunte, in modo arbitrario nei confronti dei vari bilanci regionali.

Il relatore portavoce di tutti i Presidenti delle Giunte era il Presidente della Regione Piemonte, Enrietti, il quale ha chiesto di conoscere a priori quali fossero le posizioni del Governo in questa materia. La situazione della Regione Autonoma Valle d'Aosta è differente da tutte le altre perché è l'unica regione ad avere una propria legge di riparto fiscale già approvata. La Sardegna ed il Friuli hanno chiesto che finalmente venissero approvate le loro leggi di riparto.

La Sicilia probabilmente deve avere altri introiti per cui non ha fatto richieste in merito. Il rappresentante del Trentino si è espresso criticamente, mentre quello dell'Alto Adige deve aver ricevuto qualche cosa sotto banco, perché Benedikter in effetti era particolarmente placido.

Le richieste delle Regioni si sono poi concentrate, nella seconda riunione, su alcuni punti di spesa, particolarmente cruciali e ne è venuto fuori un confuso dibattito che ha compreso in particolare la Sanità ed i Trasporti.

Qui si tratta di intenzioni espresse dal Ministro del Tesoro, che però non sembrano trovare l'accordo di altri Ministri, quindi si discute in un clima piuttosto kafkiano. Il Ministro del Tesoro intenderebbe per l'82 tagliare, è stato usato il condizionale, tutte le previsioni di spesa dello Stato in materia di investimenti nei trasporti, facendo slittare i finanziamenti dall'82 all'85. La legge prevede un finanziamento fino all'84.

Non è prevista alcuna modifica in aumento al Fondo Nazionale Sanitario, che pertanto rimarrebbe bloccato.

In Valle d'Aosta, non abbiamo sfondato il tetto, ma se vi sono regioni in necessità saranno autorizzate a contrarre mutui per coprire questi deficit e lo Stato si impegnerebbe a pagarne gli interessi.

E' rilevato che questo sistema di amministrazione è semplicemente folle, perché evidentemente ad un certo punto finiremo per fare dei debiti per pagare gli interessi dei debiti precedenti, e questa diventa una spirale inarrestabile, non è immaginabile che si possa continuare in questo modo.

C'è stato ugualmente un invito pressante, con l'assicurazione che sarà depositato quanto prima in Parlamento il progetto di legge di iniziativa governativa per stabilire una nuova possibilità impositiva per gli enti locali.

Per quanto riguarda il problema casa, la facoltà impositiva sarà data ai Comuni, invece per quanto riguarda altri cespiti, in particolare tutte le soprattasse energetiche, ecc. il compito è affidato alle province.

Io mi sono permesso di dire che in Valle d'Aosta questo procedimento rischiava di essere difficile, anche ammettendo che la regione sostituisce completamente la provincia per cui, ad un certo momento, la discussione si è arenata tra le varie posizioni.

Credo però, è una mia impressione personale, che il punto politico di maggiore interesse sollevato, che poi ha provocato - il Consigliere Carlassare lo avrà rilevato dai giornali - il massimo dibattito anche in sede di ANCI, è stato quello del ritorno alla facoltà impositiva dei Comuni; si parla di una futura legge organica che ristabilisca un'imposta, si andrà quindi di nuovo verso la possibilità dei Comuni di imporre dei tributi propri.

Questo dovrebbe essere un periodo transitorio - io non ci credo, forse sono uno scettico - di un anno nel quale i Comuni obbligatoriamente dovrebbero, per finanziare i propri bilanci, imporre un'imposta sulla casa.

Questo è quanto è stato detto in quell'incontro in cui, ripeto, vi erano molte assenze. Alcuni partecipanti erano rientrati in sede quando sono scoppiate polemiche in seno al Governo, forse anche per questi argomenti specifici. Infatti, non si può parlare di collegialità soltanto nelle dichiarazioni esterne, penso che la stessa deve manifestarsi anche nella formazione di quelli che sono i progetti di legge di iniziativa governativa e, fino a quando non ne verremo a conoscenza, non possiamo esprimerci in merito.

Non serve a niente riunire i Presidenti delle Giunte per dire loro che il governo presenterà un progetto di legge: si dovrà discutere quando la manovra finanziaria sarà conosciuta nei minimi dettagli.

Comunque, attendo informazioni in merito: il Consiglio dei Ministri si è riunito da mezz'ora, quindi ulteriori notizie verranno da quella sede.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare per la replica; ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.): Ritengo che ci sia poco da replicare. Mi permetto soltanto di rimarcare che, indipendentemente dalla positività di queste riunioni, è importante - secondo il mio parere - che il Consiglio sia messo al corrente di tutti gli argomenti dibattuti, di come avvengono certe situazioni, perché poi potremo spiegarci anche meglio il clima ed il modo con cui si è sviluppata la polemica con i Ministri.

Adoperando le espressioni usate dal Presidente della Giunta, sembra quasi che questa riunione sia come il mercato delle vacche, dove sono disponibili contributi sottobanco per una Regione, pacche su una spalla per un'altra provincia, chi ha più argomenti di pressione con il Governo che è allo sbando ha più fortuna, e così via.

Ogni Ministro esprime la propria opinione, con indicazioni che non servono assolutamente a risolvere i problemi se non a scaricarli da qualche Ministero sugli enti locali, che poi si trovano nella necessità di imporre nuove tasse senza sapere in che termini e in che misura realizzarle, assumendosi poi la responsabilità di fare operazioni di questo genere.

Ritengo quindi che tutto questo ha un suo valore politico generale e che debba essere dibattuto onde poter formare ipotesi politiche su cui l'amministrazione regionale e le alleanze politiche dovranno muoversi in sede locale, in quanto scelte programmatiche della Giunta.

PRESIDENTE: Ci sarebbe ora la trattazione dell'oggetto iscritto al n. 23 dell'ordine del giorno. Poiché l'Assessore Viglino è assente, prega di rimandare il suo intervento al pomeriggio.