Oggetto del Consiglio n. 580 del 11 novembre 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 580/VII - ORGANIZZAZIONE DI UNA CONFERENZA REGIONALE SULLE PARTECIPAZIONI STATALI. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Carlassare:
INTERPELLANZA
Preso atto che la Segreteria della Federazione Unitaria CGIL, CISL, UIL, SAVT della Valle d'Aosta, con un comunicato stampa del 26.10.1982, ha reso noto di aver deliberato di indire a brevissima scadenza una "Conferenza Regionale sulle Partecipazioni Statali";
Constatato inoltre che la Federazione Unitaria per concretizzare l'iniziativa ha deciso di richiedere un incontro immediato con il Presidente della Giunta regionale, onde concordare e stabilire i tempi e le modalità organizzative della Conferenza stessa;
Ritenendo che affrontare l'analisi sul ruolo e sulle funzioni delle Partecipazioni Statali in Valle d'Aosta sia un tema di assoluta e prioritaria importanza per tutte le forze politiche e sociali che operano in Valle;
INTERPELLA
il Presidente della Giunta regionale per sapere:
1) se detto incontro è avvenuto, o quando si prevede di effettuarlo;
2) qual è la posizione della Giunta regionale circa la presenza in Valle delle Partecipazioni Statali;
3) se e in che misura la Giunta intende contribuire all'organizzazione di detta Conferenza, intendendo come contributo non solo gli aspetti logistici e finanziari, ma soprattutto ciò che concerne l'analisi della situazione, le prospettive di sviluppo delle PP.SS. in Valle, la posizione rivendicativa da sostenere nei confronti del Governo in merito al mantenimento dei livelli occupazionali nelle aziende e nei settori interessati.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.): Penso non sfugga a nessuno l'importanza di questa iniziativa, proposta dalle organizzazioni sindacali che intendono dibattere sulle prospettive reali della presenza delle Partecipazioni Statali in Valle d'Aosta.
Quando parliamo di questa presenza, noi abbiamo l'esempio massimo nella COGNE, però ce ne sono altri che sono ugualmente importanti, vedi l'ENEL, ecc., condivido l'atteggiamento della Regione, della Giunta nei confronti di una possibile nuova installazione di strutture a partecipazione statale a Châtillon in seguito a quell'accordo firmato con il Ministro La Malfa, non ancora precisato molto bene ma che potrebbe anche sfociare in una qualche realizzazione sostitutiva degli impianti chiusi dalla Châtillon.
Ritengo che il senso di questa interpellanza sia abbastanza chiaro.
Anzitutto vorremmo sapere se questo incontro è avvenuto, che esito ha avuto ed inoltre conoscere il pensiero della Giunta circa il mantenimento degli attuali livelli di presenza delle Partecipazioni Statali, eventualmente un suo rafforzamento sia in senso strutturale, sia in senso di aumento degli occupati. Come terzo punto, che ritengo il più importante da chiarire e non definibile in poche parole, elemento di discussione all'interno di questa conferenza, soprattutto di azione politica per realizzare le linee programmatiche espresse poi da questo Consiglio, vorrei sapere cosa intende la Giunta come rapporto di collaborazione tra amministratori regionali e partecipazioni statali, se si intende realizzare una serie di strutture che possono facilitare questo tipo di presenza oppure se, al contrario, la Giunta considera negativo un certo tipo di sviluppo di questi settori, se intende favorire altri settori a discapito di queste strutture produttive e finanziarie.
PRESIDENTE: Risponde il Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (UV): L'incontro è avvenuto, ci siamo dichiarati in linea di massima d'accordo, d'intesa con il Presidente del Consiglio.
Vedremo di organizzare questa conferenza regionale. Vi è ancora qualche incertezza sul titolo in quanto la dicitura "Partecipazioni Statali" escluderebbe l'ILSSA-VIOLA, quindi sarebbe preferibile parlare di siderurgia e capitale pubblico, siderurgia sia pubblica che privata.
Stiamo cercando di affinare il titolo della conferenza. Sarà la Presidenza del Consiglio che poi provvederà a stabilire date, diramare inviti e cose di questo genere.
Non esiste né una preclusione né un'accettazione aprioristica nei confronti delle Partecipazioni Statali in Valle d'Aosta; la loro presenza deve essere compatibile con quelli che abbiamo definito, credo in maniera molto vaga, come gli obiettivi di industrializzazione nella nostra Regione.
Non dovranno sorgere stabilimenti mastodontici, né concentrazioni in alcuni punti del territorio sovente con disarticolazione del resto, perlomeno con pendolarismo obbligato nel resto del territorio. Non dovranno essere industrie inquinanti e nemmeno grosse consumatrici di energia e così via.
Nella situazione attuale gli sforzi di questa Giunta, come pure di quelle precedenti, sono sempre andati proiettati nel tentativo di partecipare a processi di verticalizzazione del prodotto, di certe industrie in modo che la grossa fetta di valore aggiunto, realizzata fuori dalla Valle d'Aosta, fosse invece ottenuta qui.
Sul terzo punto, che è questione istituzionale, in cui non solo noi come Regione, ma tutti, hanno sempre richiesto una maggiore possibilità di controllo e di discussione sulle decisioni che vengono prese, mentre finora -e lo ripeto, da 40 anni a questa parte - le Partecipazioni Statali si sono sempre comportate in modo assolutamente autonomo.
E' una critica fatta, nei confronti delle partecipazioni statali, dagli stessi parlamentari, in particolare nell'ala sottostante da Napoleone Colajanni e da altri partiti che erano intervenuti ad una conferenza sull'argomento.
Per quanto riguarda specificatamente il momento attuale, vi è una grossa crisi, direi più istituzionale, finanziaria delle partecipazioni statali, anche se non è da escludere aprioristicamente che ci siano possibilità di installazione.
Qualora direttamente o attraverso il Ministero delle Partecipazioni Statali, oppure attraverso il Ministero del Bilancio, si potrà concretare una proposta di lavoro, noi la esamineremo esattamente come esamineremo qualsiasi altra proposta.
Non è che il marchio Partecipazioni Statali rappresenti di per sé qualcosa di positivo o di negativo. Rimarrebbe in piedi la questione grossa che se noi partecipassimo, esigeremmo, nei confronti delle Partecipazioni Statali, la nostra presenza nel Consiglio di amministrazione e nel Collegio sindacale in modo da avere un altro tipo di rapporto quale quello finora avuto con questo tipo di installazione.
Ultima considerazione grave è che le Partecipazioni Statali, tramite certi istituti - penso all'IRI - salvo certi casi eccezionali, sono stati dei grandi radunatori di aziende dissestate.
In questa stessa aula l'EGAM era stato definito: "l'ente gestione aziende in malora"; adesso il problema sta nel sapere come verranno risanate le partecipazioni statali fino alla radice, quindi l'IRI anzitutto.
Se questo avviene, se ci sarà anche, come è stato prospettato da qualche parte, non dico una regionalizzazione, ma un richiamo alla responsabilità specie delle Regioni a Statuto speciale che hanno competenza, anche se solo integrativa, in materia industriale alla loro specifica competenza in questa materia.
Quindi il discorso è aperto. Ripeto Consigliere Carlassare, che allo stato degli atti non crediamo molto che vi sia possibilità di un nuovo investimento di questo genere, ma se si dovesse verificare lo esamineremo molto volentieri.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare per la replica; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.): Molto brevemente per dire che sono perfettamente d'accordo sul fatto che se la Regione partecipa in qualche modo a questi investimenti debba essere presente, anzi abbia un peso anche superiore a quello che è il suo intervento economico all'interno delle strutture dirigenti di questi stabilimenti e di queste strutture produttive.
Ritengo però che vada fatta una scelta politica di fondo un po' più precisa per quanto riguarda la disponibilità ad avere questi tipi di investimenti, tanto più che trattasi di una definizione diversa del tipo di capitali utilizzati, perché infatti le partecipazioni statali possono essere tutto.
Chiaramente se avvengono installazioni bisogna pretendere che siano installazioni industriali confacenti alle caratteristiche morfologiche della Valle d'Aosta e d'altra parte pretendere che siano investimenti sani, nel senso che abbiano delle serie prospettive.
Ritengo però che un salto di qualità si possa fare, perlomeno per quanto riguarda la CHATILLON, in questo senso: invece di aspettare soltanto proposte, dovremmo cercare di formulare delle richieste e, per quanto ci riguarda, come Amministrazione regionale, attraverso gli strumenti di cui disponiamo, attraverso eventualmente la Finanziaria regionale, fare delle proposte al Ministero firmatario dell'accordo che, almeno sulla carta, ha dato la sua disponibilità ad intervenire. Più che aspettare una proposta che arriva dal Ministero, dovremmo cercare di ipotizzare una proposta da portare al Ministero.
Questo, secondo me, sarebbe un salto di qualità che definirebbe meglio la posizione della Regione. Questa conferenza dovrebbe servire a definire meglio una linea programmatica e una più precisa linea di condotta dell'Amministrazione regionale.