Oggetto del Consiglio n. 579 del 11 novembre 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 579/VII - APPROVVIGIONAMENTI ENERGETICI PER IL FUNZIONAMENTO DEL COSTRUENDO PRESIDIO SANITARIO DI BEAUREGARD. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto, presentata dal Consigliere De Grandis:
INTERPELLANZA
Venuto a conoscenza che il progettato impianto per la produzione di acqua calda ad uso sanitario con pannelli solari per il presidio sanitario di Beauregard non verrebbe più realizzato;
Informato altresì che l'allacciamento elettrico del predetto nosocomio verrebbe fatto esclusivamente con l'ENEL;
INTERPELLA
gli Assessori competenti per conoscere:
1) se risponde al vero che il progetto dell'impianto solare al Beauregard è stato abbandonato e quali sono le ragioni che hanno suggerito questa decisione;
2) nel caso in cui il progetto "solare" sia stato soltanto sospeso, se ci si è preoccupati di predisporre le strutture in modo che sia possibile una futura realizzazione dell'impianto "solare" senza ulteriori modifiche alle opere murarie;
3) se si è tenuto nella dovuta considerazione il risparmio realizzabile allacciando il nosocomio alla rete della Cooperativa "Forza e Luce" di Gignod, della quale la Regione è azionista in parallelo con l'allacciamento all'ENEL onde evitare i rischi conseguenti ad eventuali black-out.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere De Grandis per l'illustrazione dell'interpellanza.
DE GRANDIS - (PRI): Per il Beauregard era stato previsto il progetto della realizzazione di un impianto solare per la produzione di acqua calda ad uso sanitario.
Mi si informa adesso che questo progetto sarebbe stato abbandonato e non conosco per quali motivi si sarebbe rinunciato a questa proposta.
Poiché ritengo - i tecnici me lo confermano - che un impianto di quel tipo, per la vastità e per la struttura cui è destinato, sarebbe di particolare interesse sia per la sua particolarità, sia per una verifica delle possibilità di sviluppo di certe tecnologie, sono molto interessato a sapere se in effetti si è rinunciato a questo tipo di impianto e quali siano le cause che hanno indotto alla rinuncia.
Inoltre, vorrei sapere anche se è vero che l'allacciamento elettrico del Beauregard avviene con l'ENEL, mentre la Regione essendo socia della Cooperativa "Forza e Luce", avrebbe diritto ad una tariffa di particolare favore se si allacciasse alla cooperativa sopracitata.
Io penso, evidentemente, che l'interesse alla Cooperativa Forza e Luce sia fuori discussione, anche se ritengo che sarebbe necessario prendere gli opportuni contatti con l'ENEL per avere un allacciamento sussidiario onde poter evitare che possano verificarsi situazioni di black-out che risulterebbero particolarmente gravi per il nosocomio.
PRESIDENTE: Risponde l'Assessore Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY - (DC): Anzitutto devo precisare che un impianto solare al Beauregard non era stato previsto quando fu fatto l'appalto dei lavori, anche perché l'Amministrazione regionale era preoccupata già dell'eccessivo costo del completamento dell'ospedale notevolmente alto.
In seguito, con promessa del governo all'Assessore Rollandin, che si era interessato per nuovi finanziamenti, lo Stato ha concesso ulteriori 9 miliardi alla Regione Valle d'Aosta e nel Piano Sanitario per l'edilizia ospedaliera sono stati presi in considerazione eventuali preventivi per questo impianto solare.
Il preventivo di tutto il progetto per questo impianto solare aumentava di circa 500 milioni il costo considerando anche le opere murali che erano state valutate all'incirca sui 70/80 milioni.
Noi abbiamo fatto esaminare questo progetto al nostro consulente, l'Ing. Peano, il quale propose un aumento di pannelli solari come superficie, per cui il costo ammontava allora, circa 4 mesi fa, a 600 milioni, più le opere murarie.
In un sopralluogo congiunto effettuato tra tecnici, l'Assessore Rollandin ed il sottoscritto stabilimmo che le opere murarie consistevano in pochi lavori, anche perché i locali potevano essere facilmente reperiti e la pompa di calore poteva essere dislocata nel viadotto che deve portare al pronto soccorso.
Nello studio dell'esecutivo di questo impianto, invece, siamo giunti con preventivi totalmente diversi, a 600 milioni, costo della parte impiantistica - prezzi sempre riferiti a 5 mesi prima - costo degli impianti elettrici circa 50 milioni, opere di costruzione ricovero macchinari 120 milioni, le assistenze murarie, il fissaggio, ecc.
In modo particolare, per quanto concerne il tetto terrazzi, si sarebbero dovuti fare, opera non rilevata precedentemente, vari cogoli in calcestruzzo, bucando i solai sottostanti onde poter sopportare tutti questi pannelli solari.
Essendo il tetto già una notevole preoccupazione, in quanto produce notevoli perdite, avremmo dovuto rifare completamente il manto di impermeabilizzazione per un ulteriore costo di 500 milioni.
Partendo quindi dai 650 milioni di cui si parlava prima, comprese le opere murarie, siamo giunti alla cifra di ben 900 milioni, escluso IVA, e con gli imprevisti saremmo arrivati ad un miliardo e 200 milioni. Se a queste cifre aggiungiamo quella inerente la nuova impermeabilizzazione del tetto, questo ci avrebbe portato ad un costo superiore al miliardo e mezzo di lire.
Il risparmio energetico, se non vado errato, era di circa 60 milioni. Abbiamo fatto sondaggi presso altre ditte di impianti di pannelli solari, in quanto vi erano perplessità sui materiali dei pannelli da usare. Infatti siamo venuti a conoscenza che molti impianti di pannelli solari venivano smantellati in quanto non economici.
Questo fatto ha determinato la decisione della Giunta regionale di soprassedere all'impianto, in quanto il suo costo riferito all'eventuale risparmio energetico non dava sufficienti garanzie.
Le opere murarie per il ricovero dei macchinari dovevano essere ex novo, quindi vi era la necessità di chiedere nuovamente concessione edilizia al Comune di Aosta, il che avrebbe comportato ulteriori ritardi.
La Giunta regionale si è quindi orientata nell'iniziare impianti solari alternativi in altri edifici, chiedendo vari preventivi a ditte specializzate: ad esempio, il secondo lotto della scuola media di Gignod, che è in un'ottima esposizione e dove sono dislocate la palestra, la piscina, 50 camere circa per gli anziani, le mense per allievi ed anziani. Forse questa è una struttura dove noi potremmo veramente calcolare bene il risparmio, anche perché il primo lotto è tradizionale come riscaldamento. Questa è una nostra idea.
Per quanto riguarda invece la questione dell'allacciamento della Forza e Luce abbiamo chiesto anche il loro preventivo.
Possiamo dire che è previsto un allacciamento all'ENEL con cavo di 15 km. sulla strada a Valle del Ru Boldet e che siamo in trattative con la cooperativa per un secondo allacciamento in linea aerea da monte, il tutto dopo accertamento della compatibilità delle due forniture.
Siamo già certi di questo perché il geom. Charrier ha parlato con il responsabile della cooperativa. Infatti anche in black-out essi hanno una convenzione con l'ENEL che fornisce loro l'energia.
Se un domani siamo allacciati soltanto con "Forza e Luce" in caso di un qualsiasi disguido c'è una convenzione che prevede l'erogazione di luce da parte dell'ENEL.
Riteniamo quindi che, in relazione a quanto afferma De Grandis, sarà nostra premura chiedere i preventivi, in quanto sappiamo che economicamente alla Valle d'Aosta converrà fare la trattativa ed il conseguente contratto con la cooperativa Forza e Luce.
PRESIDENTE: Ci sono altri Assessori che intendono rispondere?
Il Consigliere De Grandis ha la parola per la replica.
DE GRANDIS - (PRI): Sono soddisfatto della risposta dell'Assessore ai Lavori Pubblici. Comprendo le difficoltà verificatesi per l'impianto solare al Beauregard, le maggiori spese che questo avrebbe comportato, quindi la corretta valutazione sull'opportunità o meno di realizzare l'impianto in quella struttura.
Sono anche soddisfatto che si faccia il contratto con la Forza e Luce in quanto evidentemente è quello risultato essere più conveniente.
Vorrei solo raccomandare all'Assessore di tenere presente l'opportunità di verificare a priori la possibilità di realizzare impianti ad energia alternativa, laddove nuove costruzioni sorgono per conto dell'Amministrazione regionale, così come sta facendo per la scuola media di Gignod.