Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4593 del 3 aprile 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4593/XVI - Iscrizione all'ordine del giorno e trattazione di tre risoluzioni: "Approfondimenti su CVA S.p.A.". (Reiezione di due risoluzioni e approvazione di una risoluzione)

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori del Consiglio. La Conferenza dei Capigruppo si è riunita, sono state depositate tre risoluzioni. Metterei in iscrizione le tre risoluzioni e in seguito invertirei l'ordine del giorno per poter affrontare la discussione sul punto delle tre risoluzioni. Procediamo in questo modo: metto in iscrizione le tre risoluzioni con una votazione unica. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.

Iscriviamo le tre risoluzioni all'ordine del giorno. Come convenuto questa mattina, affrontiamo la discussione delle risoluzioni in un solo punto all'ordine del giorno, con una tempistica modificata rispetto a quella prevista dal Regolamento, nel senso che ogni Consigliere avrà complessivamente dieci minuti per intervenire su tutte e tre le risoluzioni. L'ordine di presentazione parte dalla risoluzione della Lega e del Gruppo Misto; PCP, Rassemblement Valdôtain e Gruppo Misto; terza, quella della maggioranza.

Ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Presentiamo la nostra risoluzione. "Richiamate le comunicazioni fornite alla IV Commissione consiliare in data 28 novembre 2024 dalla Compagnia Valdostana delle Acque-CVA, nonché la nota ricevuta, sempre dalla IV Commissione consiliare, dall'ex Presidente di Finaosta, e apparsa in data odierna sugli organi di informazione; evidenziata la necessità di fare chiarezza e di fornire un quadro dettagliato circa le criticità emerse nelle summenzionate comunicazioni; richiamati gli articoli 21 e 24 del Regolamento del Consiglio regionale che disciplinano, rispettivamente, la facoltà di poter deliberare la costituzione di commissioni consiliari speciali per l'esame di particolari questioni e di poter disporre, previo consenso dell'Ufficio di Presidenza, indagini conoscitive intese ad acquisire notizie, informazioni e documentazione; considerata la necessità urgente di acquisizione di notizie, informazioni e/o documentazione; i Consiglieri della Lega Vallée d'Aoste impegnano il Consiglio regionale: 1) ad attivare una commissione speciale sulla Compagnia valdostana delle acque, ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento del Consiglio regionale; 2) ad attivare, ai sensi dell'articolo 24, un'indagine conoscitiva in seno alla commissione speciale summenzionata; 3) a terminare, entro 30 giorni, il percorso di indagine conoscitiva con le opportune audizioni e le necessarie acquisizioni di informazioni e/o documenti".

Come molti sanno, o ricorderanno, il nostro gruppo ha portato il tema all'attenzione dell'opinione pubblica già un po' di tempo fa, in data 5 dicembre 2024, proprio a seguito di quanto emerso dalle audizioni di CVA del 28 novembre 2024. Proprio nel caso di quelle audizioni, "a caldo", avevamo chiesto a fine audizione appunto l'audizione di ulteriori figure, in particolare dell'ex Presidente di Finaosta e la sua audizione all'epoca era stata negata. Ora la Commissione riceve in nota l'altra versione, appunto quella dell'ex Presidente, che abbiamo potuto già leggere sui mezzi di informazione. Chiedevamo approfondimenti prima, a maggior ragione li chiediamo ora, con uno strumento che però riteniamo debba essere diverso dalla stessa IV Commissione, che ci è stato detto in passato non essere appunto l'organo competente. A questo punto chiediamo una Commissione ai sensi degli articoli del Regolamento che abbiamo citato. Se la questione adesso diventa argomento della IV Commissione, ne prendiamo atto. Se adesso il tema diventa più rilevante mediaticamente, mentre alla nostra conferenza stampa, all'epoca, quando noi portammo fuori le prime notizie riguardanti la questione, lo è stato meno, anche di questo ovviamente prendiamo atto.

Riteniamo si debba far luce su tutti gli aspetti emersi. È chiaro che se ci sono stati - e ci sono stati - dei cortocircuiti di cui oggi abbiamo contezza, praticamente tutti riteniamo che si debba assolutamente fare chiarezza nelle modalità che appunto abbiamo esposto, cioè una commissione speciale.

Presidente - Per illustrare la risoluzione di Rassemblement Valdôtain, PCP e Gruppo Misto, la parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Do lettura e illustrazione della risoluzione sottoscritta dal gruppo Rassemblement Valdôtain, Progetto Civico Progressista e Gruppo Misto: "Preso atto che in data 19 marzo 2025 è pervenuta al Presidente del Consiglio regionale, al Presidente della IV Commissione e per conoscenza al Presidente di Finaosta, una nota dell'ex presidente di Finaosta, Nicola Rosset; rilevato che tale nota costituisce sostanzialmente una circostanziata e puntuale risposta dell'ex Presidente di Finaosta a parte di quanto dichiarato dai vertici di CVA S.p.A. nel corso di due audizioni in IV Commissione; appreso altresì dalle comunicazioni rese in aula durante la seduta del Consiglio del 26 marzo u.s. che il Presidente del Consiglio ha inoltrato tale nota al Presidente della Regione, che detiene le deleghe alle società partecipate; sottolineato che il conflitto che si è manifestato fra i vertici di Finaosta e i vertici di CVA costituisce un dato preoccupante di cui il Consiglio regionale deve occuparsi tempestivamente; evidenziato che nei mesi scorsi il Consiglio regionale si è più volte occupato delle questioni della governance di CVA, della proliferazione delle società controllate da CVA, degli emolumenti dei suoi amministratori, delle scelte strategiche della società, ma che ora, alla luce della nota dell'ex Presidente di Finaosta, è necessario un ulteriore approfondimento; il Consiglio regionale impegna il Presidente della competente Commissione consiliare a: 1) acquisire e trasmettere a tutti i Consiglieri regionali, nei termini di 7 giorni, l'intera documentazione citata nell'ambito della già richiamata nota; 2) organizzare urgentemente, e comunque nei termini di giorni 30 dalla data odierna, un'indagine conoscitiva ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento interno del Consiglio regionale, a partire dalle audizioni, nell'ordine: dell'ex Presidente di Finaosta e del Consiglio di amministrazione della stessa, del Presidente della Regione e degli altri componenti del Governo coinvolti a suo tempo e oggi in carica al fine di esaminare e chiarire puntualmente le osservazioni formulate dall'ex Presidente di Finaosta nell'ambito della già richiamata nota; impegna la Commissione competente, con il coordinamento del suo Presidente, a redigere nei termini di 45 giorni una relazione conclusiva dell'indagine conoscitiva in linea con le previsioni di cui al comma 4 e tenuto conto delle previsioni di cui al comma 5 del già richiamato articolo 24".

La risoluzione parte da un fatto: dal fatto politico che è quello della nota che è stata trasmessa a tutti i Consiglieri dal Presidente del Consiglio, la nota di osservazioni rispetto a tutta una serie di punti ed elementi che purtroppo sono anche apparsi sugli organi di stampa: dico "purtroppo" perché ovviamente ci sono dei passaggi che generano ulteriore confusione e dubbio e che ci preoccupano.

La risoluzione si concentra su questo fatto politico e concentra la sua azione nell'ambito della Commissione consiliare competente, ai sensi per l'appunto dell'articolo 24 del Regolamento, tramite un'indagine conoscitiva, attraverso il recupero di tutta la documentazione citata all'interno della nota e chiede giustamente le audizioni nell'ordine, perché abbiamo specificato l'ordine di chi ha scritto quella nota e di chi ha condiviso alcuni passaggi aziendali, quindi il Consiglio di amministrazione della Finaosta. Chiediamo però anche l'audizione del Presidente della Regione e degli altri componenti del Governo coinvolti a suo tempo e oggi in carica, perché comunque ci sono dei passaggi all'interno delle osservazioni che necessitano di una comprensione e di una chiarezza, su questo punto di vista soprattutto relativamente alle presunte o paventate pressioni che sono state anche oggetto di attenzione da parte della stampa. Lo facciamo chiedendo e specificando, con una seconda impegnativa, una relazione sull'indagine conoscitiva, prevista dal comma 4 dell'articolo 24, prevedendo però al contempo anche la possibilità per le minoranze di presentare della documentazione. Questo lo abbiamo visto soprattutto come clausola di garanzia, affinché possano anche le minoranze avere la propria voce, perché sappiamo che all'interno della IV Commissione non tutti i gruppi sono rappresentati e all'interno della IV Commissione, come in tutte le commissioni consiliari, ovviamente c'è un rapporto maggioranza e opposizione, quindi c'è la necessità comunque di avere una garanzia nel momento in cui l'eventuale voto di maggioranza potesse negare il diritto delle minoranze a ottenere ulteriori informazioni, audizioni e possibilità, appunto, di presentare delle memorie o della documentazione.

Presidente - Per illustrare la risoluzione dei gruppi di maggioranza, ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Nella risoluzione che viene sottoposta all'esame dell'Aula facciamo riferimento alle audizioni effettuate in IV Commissione e alla lettera inviata dall'ex Presidente di Finaosta. Questa premessa credo sia d'obbligo, perché nelle audizioni in IV Commissione l'analisi degli argomenti è andata ben oltre ai fatti specifici, ai compensi dell'amministratore o no, ma si è parlato di tanti argomenti. Come potete ben immaginare, noi siamo in procinto di affrontare dei passaggi istituzionali non secondari e credo sia interesse di tutti acquisire delle informazioni. Quali sono queste informazioni? Prima di tutto delle informazioni sull'andamento di una società, perché non vi sfuggirà che tra qualche settimana, qualche mese, bisognerà approvare i bilanci di CVA e delle sue partecipate. Per certi versi, quindi, capite che sarebbe veramente un po' singolare abbandonarsi a valutazioni meramente economiche senza avere una serie di informazioni: ecco perché dobbiamo cogliere l'occasione anche di situazioni polemiche, per fare chiarezza e per fare il punto della situazione. Nella lettera che ha scritto l'ex Presidente di Finaosta c'è un passaggio particolare. Lui dice: "Fintanto che sono stato in CVA, io di piani strategici non ne ho visti"... cosa ho detto? No, "sono stato in Finaosta". Scusatemi, la stanchezza fa dei brutti scherzi. Da questo punto di vista, la nostra risoluzione non vuole cavalcare una polemica e un contraddittorio, ma vuole creare le condizioni per avere delle informazioni che gli azionisti, perché gli azionisti sono quelli che sono attorno a questo tavolo, vorrebbero avere: ecco perché c'è un elenco abbastanza dettagliato di punti, che credo siano già disponibili. Io non ho dubbi... noi abbiamo messo il 30 aprile, ma, secondo me, avremmo potuto mettere anche una data più recente, perché queste informazioni, in linea di principio, dovrebbero essere quasi tutte disponibili. Per fare questo, non abbiamo bisogno di una Commissione speciale. L'unica cosa che posso concedere al fatto di istituire una Commissione speciale è la composizione, perché nella Commissione speciale possiamo mettere almeno uno per gruppo, ma in realtà le funzioni della Commissione speciale o di inchiesta sono identiche a quelle di una Commissione. La Commissione speciale, come ci ricorda il collega Caveri, non è comparabile alle Commissioni di inchiesta speciale parlamentari, dove tu puoi sentire sotto giuramento delle persone. Qui noi con la Commissione speciale facciamo né più, né meno quello che si può fare con la Commissione.

Da un certo punto di vista, la richiesta di trasparenza è stata introdotta nella nostra risoluzione. Quando a un certo punto il collega Perron dice: "Abbiamo proposto di audire l'ex Presidente", c'è nella nostra risoluzione. Audiamo il Presidente, immagino che confermerà quello che ha scritto. Siccome nella sua lettera dice: "guardate che io non ho lavorato in autonomia, ma ho lavorato insieme a tutto il CdA", ed essendo per quattro quinti il CdA di Finaosta oggi lo stesso di allora, audiamo anche il Consiglio di amministrazione di CVA: ecco perché io credo che in questa risoluzione tutti coloro che vogliono considerarsi azionisti di una società possano aderire, perché credo sia una situazione, lo scriviamo, di trasparenza.

Attenzione, in questa risoluzione non c'è nulla che interferisca con la gestione, perché si chiedono informazioni sul passato, su quello che è accaduto. È sostanzialmente anticipare il rilascio di una serie di informazioni che magari a livello complessivo, questo è un dettaglio, è un approfondimento, verranno date in sede di bilancio: ecco perché credo sia un'operazione di buon senso e che ci permetta di uscire da ambiguità.

Onestamente, collega Perron, se io le chiedo una di queste informazioni che sono scritte, lei le conosce? Io non credo. O facciamo degli atti di fede... Qui abbiamo la possibilità di concordare: partiamo da una situazione negativa, cioè una polemica, per costruire qualcosa di positivo, dobbiamo sempre cogliere delle situazioni, che possono essere delle situazioni anche imbarazzanti, per rovesciare l'approccio. Rispetto a una polemica, ad accuse, si dice: "Sapete cosa c'è? Creiamo una situazione di trasparenza". Perché poi, sa, gli esseri umani possono distinguersi, bisticciare. Su certe cose ci possono essere anche delle interpretazioni. Io ti ho detto: buongiorno, "Io non ho capito buongiorno, ho capito un'altra cosa". Una rappresentazione di questo tipo è una rappresentazione che, a mio modesto modo di vedere, dà serenità a tutti e tutti hanno la possibilità di avere delle informazioni.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Sono particolarmente lieta che, infine, tutto il Consiglio debba affrontare il nodo dei rapporti fra CVA e chi di CVA è proprietaria, cioè Finaosta e la Regione. Sono più o meno tre anni che stiamo dicendo che l'atteggiamento dei vertici di CVA non è conforme al ruolo che deve avere una società interamente pubblica, com'è la CVA. Dalla lettera dell'ex Presidente di Finaosta ora apprendiamo che critiche simili a quelle che abbiamo mosso noi sono state espresse anche da Finaosta, tramite l'allora Presidente, anche se la Giunta regionale ha preferito non affrontare il problema e, anzi, qualche esponente del Governo ha costantemente preso le parti dei vertici di CVA. Nella lettera si affrontano vari aspetti, che del resto - si può andare a riascoltare, perché, per fortuna, è praticamente tutto registrato - noi avevamo già evidenziato.

Particolare rilievo ha ora - direi anche finalmente - sugli organi di informazione l'intera vicenda, la parte legata agli emolumenti, ma in particolare il fatto che il dottor Rosset evidenzia come sul piano strategico di CVA non ci sia stato un confronto con Finaosta, come sappiamo che non c'è stato con la Regione, perché questo ci è stato detto più e più volte. CVA se n'è andata per conto suo, ha deciso autonomamente, da sola, senza confronti, senza che ci sia stata qualche indicazione, o comunque un'illustrazione, addirittura, dei piani strategici, nemmeno al socio, a Finaosta, che rappresenta la Regione. Questa lettera del dottor Rosset, a mio avviso, ha portato uno squarcio di luce in un mondo un po' oscuro, un po' tanto oscuro a tutti quanti, quindi noi siamo favorevoli a tutte quelle iniziative che possano permettere di fare chiarezza e di cambiare rotta. Siamo alla vigilia di importanti decisioni per la politica energetica valdostana. Nei prossimi mesi bisognerà fare una scelta chiara, perché dobbiamo elaborare e approvare una legge che disciplini le concessioni idroelettriche. Dobbiamo scegliere una strada fra le quattro che sono indicate nella norma di attuazione dello Statuto e sempre a breve, proprio nei prossimi mesi, bisognerà nominare il nuovo Consiglio di amministrazione di CVA. Noi diciamo chiaramente, perché non è la prima volta che lo facciamo, che non siamo favorevoli a una conferma dell'attuale Consiglio di amministrazione, perché crediamo che sia necessario un cambiamento. Discutere della lettera del dottor Rosset significa quindi discutere non del passato, ma del futuro, di quale CVA vogliamo, di quale mission deve avere la Compagnia valdostana delle acque e dal rapporto tra CVA, Finaosta e la Regione.

La risoluzione che abbiamo presentato insieme ai colleghi di Rassemblement e al collega Lucianaz vuole impegnare il Presidente della Commissione ad acquisire e a trasmettere entro 7 giorni la documentazione che è citata in quella nota, ma soprattutto a organizzare urgentemente un'indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento. A partire - e qui c'è una sottolineatura che vorrei fare, che ritengo importante - dall'audizione dell'ex Presidente di Finaosta e di quel Consiglio di amministrazione, perché è da lì che si deve partire, da quelle osservazioni circostanziate, che discendono però già, non possiamo dimenticarcelo, dalle audizioni che abbiamo avuto in quest'aula, in IV Commissione, le due audizioni, una del 28 novembre e l'altra della settimana successiva, in cui sono emersi già allora tutta una serie di elementi che meritavano un'attenzione, quell'attenzione che sembra venire fuori soltanto adesso; poi l'audizione, ovviamente, del Presidente della Regione e delle persone che fanno parte del Governo, che ne facevano parte allora, che in qualche maniera sono citate e coinvolte nella vicenda, per esaminare e per chiarire i contorni di quella vicenda.

Dico di più: nella risoluzione - lo ha detto già il collega Aggravi - c'è anche la richiesta di addivenire a una relazione della Commissione, perché deve rimanere traccia di quello che si vuole fare. La risoluzione di maggioranza che è stata illustrata è diversa e la trovo piuttosto sorprendente adesso e anche contraddittoria rispetto a quanto sostenuto finora in più occasioni dalla Giunta regionale. Noi abbiamo sempre sostenuto che la Regione e Finaosta dovevano esercitare un'azione di direzione e di coordinamento nei confronti di CVA, voi avete sempre sostenuto il contrario e ora si arriva a chiedere una serie di documenti, di dati, che sono indice di un'azione di direzione e di coordinamento. Io vorrei capire: si tratta di una svolta? Si tratta di un nuovo indirizzo? Questo mi piacerebbe saperlo, o se è soltanto una questione di informazione che in qualche modo bisogna avere. Non voteremo di certo contro una risoluzione di questo tipo, perché più documentazione si riesce ad avere e meglio è, però vorremmo capire se si tratta di una mossa oppure di un cambiamento di rotta. La risoluzione fa un minimo accenno alla nota del dottor Rosset e solo in fondo in fondo chiede che venga audito. Noi riteniamo che forse ci vorrebbe un percorso fatto all'inverso. Ci asterremo sulla risoluzione.

Due parole sulla risoluzione della Lega, che differisce solo in parte da quella che abbiamo depositato. Si chiede di attivare, in sostanza, una Commissione speciale su CVA ai sensi dell'articolo 21 e di attivare l'indagine conoscitiva, la stessa cosa che chiediamo noi, in base all'articolo 24, e a terminare il percorso in 30 giorni. Non sono grandi differenze, ma certo non si specificano le audizioni, non si parla di relazione finale e soprattutto il percorso con cui si arriva a questa risoluzione, a questa vostra decisione di chiedere la Commissione speciale, a mio avviso, non è molto lineare considerato come si è arrivati poi all'organizzazione e alla gestione delle audizioni di CVA nell'autunno scorso, su cui ci siamo espressi in maniera molto critica a suo tempo. In ogni caso noi voteremo anche la risoluzione dei colleghi della Lega.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Credo sia inquietante quanto sta succedendo e quanto sta emergendo, anche mezzo stampa, in questi giorni. In particolare ci riferiamo ai rapporti tra la società CVA, l'azionista Finaosta e alcuni membri del Governo regionale. Riteniamo estremamente pesanti ed estremamente gravi le affermazioni che abbiamo letto, dove si parla di pressioni indebite da parte di alcuni componenti del Governo regionale verso le politiche decisionali della società e credo che a questo riguardo occorrerebbero delle pronte e forti smentite, che al momento non abbiamo ancora avuto modo di ascoltare. Abbiamo potuto leggere la proposta che è stata predisposta dalla maggioranza regionale a questo riguardo, di un'iniziativa, di una risoluzione... ben arrivati mi verrebbe da dire. Capisco che si possa prendere spunto da una situazione di polemica per fare delle domande, ma, se non ci fosse stata la situazione di polemica, non avremmo chiesto questi dati alla società? Voglio ricordare che tante di queste domande sono delle domande che noi nel corso di questi anni abbiamo presentato al Governo regionale e il Governo regionale ci ha detto: "Non si può rispondere a queste domande". Oggi di punto in bianco la maggioranza regionale ha deciso di chiedere alle società le stesse domande per cui non abbiamo mai potuto avere delle risposte. Ci è stato detto che questo avviene nel momento in cui ci si avvicina a dare un giudizio perché è prossima l'approvazione del bilancio. Vorrei ricordare che nell'esercizio del mandato ci sono tre bilanci. Sugli altri due non c'era il problema di capire evidentemente come sono stati spesi i soldi da parte della società e monitorare i risultati. Questo è un fatto estremamente grave, perché in questi tre anni sono stati spesi più di un miliardo di euro e alla fine si dice che è arrivato il momento di dare le pagelle. Sarebbe anche bello capire quali sono i dati relativamente ai vari indicatori per capire come valutare l'operato di una governance.

Si parla oggi di trasparenza, ma ne parliamo a fine mandato, a quattro mesi dalle elezioni? Io credo che questa sia la decretazione del fallimento di una maggioranza regionale. Perché se una maggioranza regionale arriva a quattro mesi dalle elezioni a chiedere conto dell'operato di una società, della principale società pubblica e controllata attraverso Finaosta, cosa possiamo ancora dire? Non rimane più niente da dire. Vuol dire che arriviamo alla fine, ci siamo svegliati e adesso cerchiamo di capire. Ma qui il problema è molto serio. Anche alcune forze all'interno della maggioranza regionale hanno parlato di Commissione d'inchiesta, lo abbiamo letto oggi sui giornali. Noi apprezziamo quanto ha avuto il coraggio di affermare Pour l'Autonomie sul giornale: che forse serve una Commissione d'inchiesta. Noi, come Forza Italia, crediamo sia fortemente necessaria per dare chiarezza a quello che sta avvenendo la costituzione di una Commissione d'inchiesta. Evidentemente non abbiamo presentato una risoluzione perché siamo in tre, abbiamo capito come stavano le cose e non ci sono i numeri per farla approvare. Pertanto siamo francamente molto basiti per gli atti di fede, come qualcuno li ha definiti prima - ma non si può sempre procedere con atti di fede -, che sono stati concessi per un paio d'anni.

Io spero che la pagella che verrà data a seguito dell'esame di questi dati sarà positiva, ce lo auguriamo tutti, perché è nell'interesse della Valle d'Aosta, ma, se così non fosse, bisognerebbe farsi delle domande e chiedersi chi a livello politico abbia delle responsabilità. Da tutti gli interventi che abbiamo fatto in Consiglio regionale, da accessi ispettivi, era noto che ci fossero delle situazioni di criticità, di rapporti tra azionista Finaosta e società CVA, questo era noto alla maggioranza regionale. Non è stata presa nessuna decisione nel merito, è stata lasciata andare la barca in balìa del vento. Ora, tanto tuonò che piovve. Adesso vedremo cosa succede, vedremo quali saranno gli eventi. Non si può che esprimere preoccupazione, perché concentriamo la nostra attenzione all'interno del Consiglio regionale - ho già avuto modo di dirlo - anche su tante piccole iniziative che interessano la comunità valdostana. Stiamo parlando di bilanci di società che equivalgono al bilancio della Regione. L'abbiamo chiesto in tutti i modi di avere delle informazioni. Alcune di queste domande sono state già poste nell'ambito della Commissione che era stata fatta nel mese di novembre. A novembre ci è stato detto: "Se ci fa poi piacere, vi diamo le risposte, vediamo se ve le possiamo dare", ma vi siete informati se si potevano avere queste risposte, che oggi riproponete in egual misura, fotocopiandole? Avete delle gravi responsabilità politiche di cui dovete rendere conto ai Valdostani per come avete condotto la gestione di questo dossier sotto il profilo politico. La responsabilità qui è esclusivamente politica, non è in capo alla società o alla controllante. C'è una responsabilità dentro l'Aula, della maggioranza regionale.

Oggi forse siamo qui ad assistere al finale di una guerra politica, perché non c'è altro ragionamento che si possa fare alla luce di quello che è successo. Sappiamo benissimo che questo è il terzo anno dell'esercizio, ma, per senso di responsabilità, il controllo e il monitoraggio, sotto il profilo politico, andavano fatti molto prima, ma molto prima. Questo credo che possa essere rimproverato a questa maggioranza, della quale non condividiamo per niente la modalità che ha avuto di gestire questa situazione, che riteniamo estremamente grave e di cui dovrete rispondere davanti a tutti i Valdostani.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Per parte nostra noi ribadiamo che è necessario in questo caso uno strumento ad hoc, previsto dal Regolamento.

Non solo, la questione delle audizioni CVA, tra l'altro, arrivava dopo delle lettere nelle quali la società rilevava già dei problemi che si erano verificati. Tra questi, ad esempio, delle fughe di notizie, nelle quali la società parlava e metteva sul tavolo delle considerazioni ben precise. Noi siamo arrivati alle audizioni già con un pregresso e con la necessità di fare chiarezza. A un certo punto poi - e rispondo al collega Marguerettaz - perché alla nostra richiesta durante le audizioni, che erano state accettate e si stavano svolgendo, di audire l'ex Presidente di Finaosta, che ci avrebbe fatto risparmiare tempo, perché avrebbe potuto venire e parlare, ci è stato risposto: "questa non è la sede appropriata"? Perché è questo che ci è stato risposto. Noi l'abbiamo chiesto a caldo, è a verbale, poi successivamente ci siamo attenuti a quanto avete detto. Adesso invece la IV Commissione diventa la sede opportuna per riprendere il discorso, quando lo si poteva tranquillamente mantenere su quel binario; perché? Noi avevamo chiesto, non è stato dato, abbiamo lasciato in sospeso e francamente ci siamo occupati di altro. Adesso però si richiede l'utilizzo dello stesso strumento che prima si diceva non essere quello opportuno. Questa è la nostra obiezione e questo è il perché noi continuiamo a dire che, anche se la Commissione speciale non avrà particolari specialità, a nostro avviso, riveste lo strumento utile da utilizzare in questa fattispecie.

Poi mi dice: "Noi chiediamo, questa ci serve per allargare, per fare tutta una serie di considerazioni che riguardano la società". Noi diciamo: "bene, per la carità, ma doveva arrivare questo momento per chiedere? Come mai è collegato a questo caso specifico? Se erano tanto urgenti, si potevano chiedere qualche settimana prima. Come mai si allarga adesso il ventaglio delle questioni di cui parlare nella IV Commissione, legate a questo tema, quindi audizioni CVA e la risposta che ci è arrivata in nota e che è già su tutti i giornali che abbiamo visto? Se erano così importanti queste domande... lei mi dice se conosco tutti i dati: assolutamente no, non conosco tutti i dati, di tantissime cose nelle partecipate regionali, quindi non è un problema, ma chiaramente messo nel piatto adesso, ad allargare la pietanza con tante portate... noi diciamo: rimaniamo sul tema, andiamo con lo strumento ad hoc che è previsto, utilizziamolo, poi dopo...

Noi, tra l'altro, ci asteniamo da qualsiasi altra considerazione politica o riguardo all'operato della società, perché abbiamo fatto alcune considerazioni che ricostruivano certe visioni politiche, le rifaremo, ma, finché non vedremo tutti i documenti, a questo punto, tutte le campane in tutte le varie audizioni, noi non facciamo più alcuna considerazione di tipo politico e di rilevanza riguardo all'attività della società. Questa è la nostra posizione. Con questo ribadiamo l'utilizzo dello strumento ad hoc. Non ho guardato un progresso, ma non saprei dire quante altre occasioni e quale migliore occasione di questa per dirimere la questione con quello strumento, quindi noi rimaniamo della nostra convinzione: si usi una Commissione speciale e a quel punto potremo fare tutta una serie di considerazioni, ma che rimangono su questa vicenda, che è quella che ha dato il "la" alle risoluzioni di oggi e anche alla risoluzione che vede spuntare un sacco di punti, che onestamente a questo punto ci fanno pensare che rappresentino un pacchetto completo di una visione sulla società. Noi diciamo: no, vediamone uno per volta. Abbiamo due questioni molto specifiche, con due campane, cominciamo a vedere quelle.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Credo che anche da parte mia sia doveroso dire due parole rispetto a questi avvenimenti e a questi percorsi, perché, avendo partecipato alle audizioni di CVA in Commissione e avendo sentito tutta una serie di aspetti, mi sento in dovere di fare alcune riflessioni.

Francamente pensavo che, dopo la lettera del dottor Rosset, l'ordine del giorno di questo Consiglio regionale sarebbe stato ricco di atti ispettivi che volevano andare nella direzione in cui stiamo vivendo adesso, così pare non sia stato, però la bagarre è nata perché questa mattina, sulla base di un articolo della stampa, sono uscite tutte le magagne che si erano evidenziate.

Da parte nostra noi non abbiamo presentato una risoluzione, ma abbiamo preferito scrivere ai Valdostani, con un comunicato stampa, le nostre idee e le nostre intenzioni: quelle di avere giustamente una Commissione d'inchiesta, o comunque una Commissione speciale, che potesse fare chiarezza rispetto alle cose che dice l'una o l'altra controparte. Ci sono due posizioni che da due anni si fanno la guerra. Ma le avete lette le cose? Si fanno la guerra. Due anni di battaglie! Incarichi agli avvocati, riunioni, confronti, assemblee, sequenza di pareri legali... questa è una guerra, fatta non con le armi ma con le carte bollate, con i confronti che non ci sono stati. Io mi chiedo, colleghi della maggioranza e colleghi della Giunta, io non sono in Giunta, ma, colleghi comunque di questo Consiglio regionale, l'azione di verifica, l'azione di controllo, il famoso coordinamento che deve essere fatto com'è avvenuto? Questo è fondamentale. Certo, poi 1,3 miliardi di euro di ricavi, 200 milioni di euro di utile netto nel 2023, rispetto ai 157,8 dell'anno precedente, 280 milioni di investimenti previsti, di un certo tipo, certo queste cose possono in qualche modo sopire certi malumori. Ma non è così, la richiesta di trasparenza è arrivata da parte di tutte le forze politiche in questo senso. Riteniamo che sia giusto che si arrivi a un confronto, ma che si sappiano le cose, perché quello che dice il dottor Rosset, rispetto a quello che è stato detto in Commissione, crea delle situazioni di forte imbarazzo e noi, Consiglieri regionali, che dobbiamo andare a confrontarci con la popolazione valdostana, abbiamo bisogno di avere delle certezze, perché dobbiamo tutelare da una parte, come dice il comunicato di Forza Italia, la Regione, la sua istituzione; dall'altra parte, la nostra azienda partecipata più richiamata di questa Regione. Sono recenti gli interventi su Rai Uno, sono recenti gli interventi su Rete 4, di trasmissioni televisive che parlano di energia. Questa è una richiesta di chiarezza.

Valuteremo insieme ai colleghi come porci rispetto alle tre risoluzioni, perché qui non è che deve vincere una risoluzione o l'altra, o l'altra ancora, qui bisogna capire. Dobbiamo avere la capacità di andare in un luogo, che è il Consiglio regionale, e dire, sulla base della documentazione e delle cose che sono state dette, che noi riteniamo si possa stilare una relazione che ci garantisce di andare nei confronti della popolazione tranquilli e sereni per aver svolto il nostro lavoro. Non so se ci saranno anche altri palazzi che si muoveranno, io mi auguro di no, perché questo non l'ho mai augurato a nessuno, però sono molto preoccupato. Buon lavoro.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.

Lucianaz (GM) - Brevemente, io oggi direi che il titolo è che la stampa oggi ha fatto più politica dei partiti, nel senso che il fatto è questa lettera che è stata pubblicata e gli articoli che hanno seguito questo terremoto in un certo senso in questa giornata di Consiglio, cinque sesti della giornata di oggi sono stati occupati da questo tema.

Devo dire che Nicola Rosset ha compiuto un atto coraggioso, un atto sicuramente sofferto, non facile, che comunque, come diceva la collega Minelli, ha squarciato questo velo pesante di ipocrisia. Io ho sostenuto entrambe le risoluzioni, sia quella presentata da PCP e Rassemblement Valdôtain, perché ritengo sia ben strutturata, sia quella della Lega, perché chiede la Commissione speciale, l'importante è che si arrivi a chiarire queste cose. Quello che manca alla risoluzione presentata dal collega Marguerettaz innanzitutto è una data certa, una data in cui si segni la parola "fine" a questa vicenda, una fine in cui si concludano i lavori...

(intervento di un Consigliere fuori microfono)

...per i documenti, guardi, bastava un accesso agli atti per ottenerli, ne avrebbe ottenuti tanti, di questa lunga sequela che ha scritto.

Per quanto riguarda le audizioni e gli approfondimenti, io vorrei capire quando si pensava di finire. Sappiamo quanto sono lunghi i tempi della IV Commissione e quanto lavoro c'è in IV Commissione.

Concludo con la dichiarazione del collega Marguerettaz, che giustamente dice che non bisogna cavalcare la polemica. Credo bene che non vuole cavalcare la polemica, ne ha ben donde di non cavalcarla, qui però abbiamo gli azionisti, che non siamo solo noi ma sono i Valdostani, che oggi stesso aspettano che questo Consiglio prenda una decisione forte e chiara e aspettano al più presto delle risposte.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Caveri, ne ha facoltà.

Caveri (UV) - È sempre abbastanza spiacevole finire all'interno di una polemica per vicende che si sono compiute tre anni fa. Credo però che sia doveroso capire quali sono queste famose pressioni che vengono segnalate dal presidente Rosset. Poi devo dire che è stato aggiunto dal collega Marquis addirittura "pressioni indebite", che non c'è scritto nella lettera, ma la sua evidentemente è un'interpretazione.

Vorrei brevemente ricostruire gli eventi, che sono sicuramente - in questo il collega Baccega ha ragione - nell'ambito di una situazione abbastanza complessa: quando due partecipate combattono a suon di avvocati, non è certamente piacevole per chi abbia la delega e debba anche condividere con il Presidente dell'epoca un tentativo di capire come fosse la vicenda.

Voi ricorderete che ci fu un bando del 20 maggio 2022, che sortì poi una scelta. Devo dire che all'epoca esisteva già una certa consapevolezza che si potesse andare verso un'uscita dalla Madia. Era una discussione parlamentare che era stata posta in sede politica, in sede tecnica e credo che almeno sul punto di essere usciti dalla Madia ci sia una scelta corale di questo Consiglio e abbiamo visto anche i vantaggi economici che possono venire dal fatto di poter investire all'esterno. Cosa diceva questo bando? Questo bando ripercorreva per filo e per segno i contenuti che ci potevano essere all'epoca degli emolumenti. Ma c'era un codicillo, che è stato poi il grande oggetto di dibattito degli avvocati, che diceva: "Nel caso in cui, in corso di mandato, sopravvengano normative suscettibili di incidere sull'entità dei compensi, questi potranno essere oggetto di modifica nei termini di legge". Quando nacque in assemblea la nuova governance di CVA, Finaosta, nel corso dell'assemblea di nomina del 29 giugno del 2022, esplicitò che cosa si dovesse intendere per questo codicillo. "Inoltre - leggo testualmente - tenuto conto che gli emolumenti, così come anzidetto, sono stati determinati in base ai limiti massimi previsti dal complesso delle norme attualmente in vigore, qualora durante il mandato triennale dovessero mutare tali norme, ovvero dovesse mutare la condizione soggettiva della società, detti emolumenti potranno essere conseguentemente ridefiniti, come peraltro già indicato nell'invito per la presentazione delle candidature per il rinnovo degli organi sociali".

Attorno a questo nasce una richiesta di CVA a Finaosta di poter cambiare gli emolumenti, che, come ricorderete, per l'Amministratore delegato sommavano a 50.000 euro onnicomprensivi, dall'altra parte si risponde con un contro-parere. I pareri degli avvocati sono sempre pro veritate, sia da una parte che dall'altra. A questo punto sembrava logico agli Amministratori dell'epoca che si occupavano delle partecipate metterli attorno a un tavolo, partendo anche da una valutazione che era stata fatta dal Dipartimento della Segreteria generale della Regione, che era quella che, a nostro avviso, era possibile, sulla base di questo codicillo, modificare questa cifra. La risposta di Finaosta è stata un altro parere legale, che ha portato poi Finaosta a fare una proposta diversa. Gli Amministratori di Finaosta ci dissero: "L'ideale sarebbe domandare le dimissioni dell'intero vertice di CVA, rifare il bando con una nuova cifra e a questo punto immaginare che questa nuova cifra possa essere considerata congrua perché si è usciti dalla Madia". Ovviamente questo, a mio avviso, era impraticabile almeno per due ragioni: la prima ragione è che non si poteva certo garantire a chi era nel CdA ed era Amministratore delegato o Presidente, ma neanche all'organo di controllo, di tornare, perché, se si fa un bando, è un bando aperto, non si può mettere Tizio, perché potrebbe venire Sempronio; la seconda ragione, secondo me altrettanto importante, è che io vorrei ricordare la temperie che vivemmo tra il 2021 e il 2022. Erano mesi cruciali in cui ogni giorno CVA - e va dato atto al dottor Argirò di aver agito con abilità in quel periodo - doveva trovare 70-80 milioni di euro da mettere sul tavolo per poter pagare il prezzo anticipato dei cambiamenti in salita del prezzo del gas sul mercato di Amsterdam. Alla fine quindi le pressioni erano i tentativi di conciliazione tra le parti per vedere se si poteva trovare una soluzione. La soluzione non è stata trovata, quindi questa situazione non si è sbloccata e gli Amministratori di CVA si sono trovati con i soldi che erano previsti dal bando originario del 2022.

Il resto, cioè quali siano gli emolumenti dopo e quali siano oggi, non rientrava più nel perimetro di responsabilità. L'unica cosa certa è che io sono allibito e dispiaciuto che un tentativo politico di conciliazione fra le parti sia finito in una specie di guerra che si è combattuta su questo terreno, il che è stato nocivo per tutti. Mi auguro che i chiarimenti che verranno nelle settimane a venire possano consentire di ripartire in un clima di serenità, che ci sia quella trasparenza che emerge nel documento che noi abbiamo presentato e spero anche di poter avere l'occasione, non nelle sedi consiliari, ma in un rapporto personale con Nicola Rosset, di dirgli che quelle pressioni che lui ha vissuto erano per me - ma credo ce lo dirà anche il presidente dell'epoca, Eric Lavevaz - un dovere istituzionale che noi avevamo per cercare di evitare che una burrasca potesse travolgere una società importante come CVA.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (FI) - Come membro della IV Commissione, permettetemi una breve riflessione sul tema.

Ci troviamo oggi di fronte a una situazione che desta profonda preoccupazione per il futuro della nostra Regione. Le recenti rivelazioni sui rapporti tra Finaosta e CVA e le presunte pressioni esercitate da membri della Giunta regionale gettano un'ombra inquietante sull'operato delle nostre istituzioni. Forza Italia-Valle d'Aosta ritiene che questi eventi non possano essere ignorati. La trasparenza e l'integrità delle nostre società partecipate, in particolare di un'azienda simbolo come CVA, sono fondamentali per la fiducia dei cittadini e per il corretto funzionamento della nostra economia regionale. Chiediamo quindi con urgenza alla Giunta regionale di fare chiarezza su queste gravi accuse. È un dovere nei confronti dei Valdostani, che meritano risposte immediate e dettagliate. Non possiamo permettere che dubbi e sospetti minino la credibilità delle nostre istituzioni. Si tratta di un atto di responsabilità. Vogliamo che la verità emerga per tutelare l'immagine della nostra Regione e per garantire che simili episodi non si ripetano in futuro. La nostra Regione merita istituzioni forti e trasparenti, capaci di agire nell'interesse di tutti i cittadini.

Presidente - Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Solo per fare alcune considerazioni rispetto ai contenuti delle varie risoluzioni, mi soffermerò in particolare sulla n. 3, quella della maggioranza, rispetto al dibattito che si sta tenendo.

Qualcuno che mi ha preceduto a un certo punto - semplifico, per comodità - ha detto che sostanzialmente noi siamo in procinto di prendere delle decisioni, o comunque c'è un'imminenza nel prendere delle decisioni e questo passaggio mi ha ispirato per una considerazione un po' più ampia, che mette insieme effettivamente tutti gli elementi che nella risoluzione della maggioranza troviamo, anche rispetto a delle iniziative, dei commenti, dei dibattiti che sono avvenuti in quest'aula e anche in commissione. Io mi chiedo: siamo noi che dobbiamo prendere delle decisioni o è qualcun altro che deve prendere delle decisioni? Mi spiego. Ieri nel dibattito su una mozione ho detto che una persona che non ha dati ha soltanto un'altra opinione rispetto a qualcun altro. Qui forse di dati se ne mettono sul piatto addirittura troppi. Faccio di nuovo un passaggio indietro: siamo noi che dobbiamo prendere delle decisioni? Sono di due nature le decisioni. Da una parte, si sa, ci sono dei rinnovi in corso, che devono essere vagliati. Se non erro, c'è un bando e la parola "bando" oggi penso che sia focale e importante. Prendo spunto dall'intervento che ha fatto l'assessore Caveri, perché il tema del bando è tutt'altro che banale sia per chi decide di partecipare, sia per chi l'ha scritto, sia per chi lo mette in campo. Il bando fa legge a sé, il bando è un elemento di trasparenza: ti dice che ruolo vai a ricoprire, che emolumento ti viene riconosciuto, che responsabilità hai. Se si mettono in discussione i bandi, abbiamo un problema e mi sembra che nelle sedici pagine un po' di discussione ci sia stata. Voglio semplificare quel "po' di discussione", perché in realtà quello che emerge è tutt'altro che un "po' di discussione". Torno al fatto: dobbiamo farlo noi? Le analisi le dobbiamo fare noi?

Qui c'è un passaggio che mi permette di ricordare qualcosa che ho detto anche nella riunione dei Capigruppo, ma ho detto in quest'aula: durante la discussione del bilancio ho presentato, insieme al mio gruppo, un emendamento che era volutamente provocatorio relativamente all'applicazione di quelli che nei mercati regolamentati si chiamano "codici di autodisciplina". Perché era una provocazione? Perché non è l'azionista che deve dire alla sua società di applicare i codici di autodisciplina. Dovrebbe essere la stessa società che, visto che è simile o assimilata a una quotata, in questo caso... perché in Italia siamo bravissimi, abbiamo tre categorie. Nel resto del mondo ci sono le quotate e le non quotate, noi abbiamo le quotate, le non quotate e quelle che non sono quotate ma sono come delle quotate. Queste sono le magie del diritto italiano. In questo senso ci sono, in particolare, due elementi dei codici di autodisciplina che richiamerò fino allo sfinimento: le politiche di remunerazione, a livello di Capigruppo e di tutto il gruppo, perché poi sappiamo che non è solo un problema della controllata, ma di tutto quello che ci sta sotto, e le politiche anche di nomina degli amministratori. Questo in senso lato. Perché se le regole sono chiare, certi problemi non ci sono, certe diatribe non ci sono, certi pareri legali magari non si chiedono, certi conflitti non esistono.

Torno al "dobbiamo farlo noi?". C'è un altro problema, che è un problema di governance. Non sto parlando di direzione, non sto parlando di coordinamento, non sto parlando di controllo: sto parlando di governance, cioè di monitoraggio e di verifica degli obiettivi e dei risultati, che non dobbiamo fare noi, come Consiglieri regionali, come membri di Commissione o quant'altro, perché giustamente tra l'azionista e la controllata c'è un organo intermedio, che è una società in house, cioè un braccio dell'Amministrazione regionale, tra l'altro, una banca, che deve avere e che ha delle strutture che dovrebbero fare governance. In tutto questo ginepraio che si è creato nel tempo mi sembra che abbiamo dei problemi.

Torno, sempre sul tema dell'emendamento al bilancio, a un'interrogazione che ho fatto al Presidente, perché lo dissi al Presidente, io tengo nota e poi chiederò effettivamente, visto il giusto impegno che è stato preso da parte del Governo regionale... sul ragionamento per quello che riguardava l'applicazione di alcuni elementi di questi codici di autodisciplina. Ci è stato detto - semplifico - che si stava costruendo un meccanismo di scambio di informazioni appunto tra la controllante diretta e la controllata, ma non basta, serve anche qualcosa di più.

Il tema delle remunerazioni poi è tutt'altro che banale, perché tutta la diatriba che viene fuori qua è di rapporti legati a questa problematica. Ripetendo sempre, lo ripeto, che è il bando che comanda al di là di tutto, perché, se ho risposto a un bando, sapevo a cosa andavo incontro. Questo è un altro tema.

Mi dico quindi che non dobbiamo farle noi le analisi, anche perché oggettivamente, se io dovessi fare un'analisi complessiva su quella che è stata la gestione - in questo caso non farei il Consigliere regionale, ma farei qualcos'altro -, mi verrebbe da dire che la troppa informazione non consente una chiara informazione.

Io non devo fare un elenco. Sicuramente chi ha stilato la risoluzione di maggioranza ha fatto le sue valutazioni, noi non la sosterremo, non la voteremo, ma non perché siamo per principio contrari all'informativa, ma perché non ci è chiaro l'obiettivo di questa informativa. Oggettivamente, quando non mi è chiara una cosa, preferisco astenermi.

Sono contento che si sia recepito qualcosa della risoluzione presentata con le colleghe di PCP e con il collega Lucianaz, almeno l'audizione dell'ex Presidente e dell'attuale CdA di Finaosta, altrimenti il fatto politico facciamo finta che non si sia presentato, ma oggettivamente mi dico che non siamo noi che dobbiamo fare un'analisi dei risultati aziendali, deve essere qualcun altro, come io immagino che ci sia chi sta seguendo il bando per il rinnovo dei vertici di CVA e che tenga conto anche dei risultati.

Mi auguro che il gruppo si dia delle politiche di remunerazione chiare, come anche mi auguro che la controllante diretta, cioè Finaosta, si dia delle politiche chiare di remunerazione e di nomina anche degli amministratori conseguenti. Questo perché, se le regole sono scritte, sono chiare, si evita tutta una serie di questioni e sappiamo soprattutto che il ginepraio dei pareri, come ha detto giustamente qualcuno, è pro veritate, nel senso che sostanzialmente possiamo trovarne quanti ne vogliamo di pareri, sono sempre pericolosi e, soprattutto, molto molto cari.

Oggettivamente io temo che i chiarimenti non arriveranno dalla troppa informazione e soprattutto non vorrei che si mischiasse un'attività, che è quella politica delle Commissioni e del Consiglio regionale, rispetto a un'attività tecnica, che devono fare altre strutture. Guardo il Presidente della Regione, che ha la delega sulle partecipate e che mi ha risposto a quella famosa interrogazione: forse c'è da fare qualche cosa in più, dal punto di vista delle strutture e della governance che Finaosta attua sulle sue società partecipate o, meglio, sulle controllate, altrimenti questa situazione si potrebbe creare anche su altre realtà. Certo, stiamo parlando della principale società partecipata dalla nostra Regione.

Su questo, anche sul ruolo del dipartimento Partecipate, ovviamente un ragionamento deve essere fatto, anche perché c'era una struttura che aveva creato addirittura, giustamente, una struttura importante per la governance, che è stata totalmente accantonata e ricondotta appunto all'interno di un'altra struttura importante come quella del bilancio, ma che ha già tanto da fare.

Io temo che non ci saranno dei grandi chiarimenti nel futuro, perché i ruoli devono essere chiariti, soprattutto quelli di chi fa le analisi e di chi prende le decisioni, che spesso e volentieri devono essere due soggetti diversi. Staremo a vedere quello che avverrà. In riferimento all'articolo 24... comunque impone tutta una serie di passaggi in Commissione e vedremo appunto come si svilupperanno e vedremo anche se le audizioni permetteranno di fare più chiarezza.

Non vado oltre, noi ovviamente sosterremo la nostra risoluzione e sulle altre ci asterremo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Proviamo a mettere in fila qualche vincolo, che purtroppo abbiamo. Noi abbiamo una CVA che, in virtù di un emendamento che è stato presentato a livello parlamentare, è stata esclusa dall'applicazione del TUSP (Testo Unico sulle Società Pubbliche), quindi non è più sottoponibile alla Madia. Voi sapete che il Testo Unico sulle Società Pubbliche impone tutta una serie di vincoli, di trasparenze e anche di limiti. Per certi versi, in un mondo normale, se tu esci da una situazione come quella del TUSP, perché sei considerato e sei equiparato alle società quotate, in teoria dovresti applicare tutta una serie di trasparenze e una policy, come quella che ha evidenziato il consigliere Aggravi, cioè il comitato delle retribuzioni, invece non è applicabile, perché non è una società quotata. Abbiamo creato - non noi, ma il legislatore nazionale - un ibrido, che non è sottoposto al controllo delle società pubbliche e non è assoggettato ai vincoli delle società quotate. All'interno di questo poi probabilmente, col senno di poi facciamo delle considerazioni, la CVA è stata esclusa dalla direzione e dal coordinamento da parte di Finaosta e da parte della Regione. Questa non è una decisione improvvida, è una decisione che era riconducibile al fatto che tra un po' ci saranno i bandi per il rinnovo delle grandi concessioni e, rispetto a questo tema, togliere la direzione e il coordinamento era un segnale per dire che la gestione è una cosa e l'azionista, che diventerà poi colui che fa il bando per l'attribuzione delle concessioni... non hanno delle sovrapposizioni. Morale: tutta una serie di informazioni proprio giuridicamente non sono state date.

Io vorrei anche tranquillizzare chi ci ascolta, perché qui da certi interventi parrebbe che stiamo parlando di una società che sta fallendo. Vorrei dire: tranquilli, abbiamo una società che ha fatturato 1,3 miliardi e verosimilmente avrà degli utili, al netto delle imposte, di 200 milioni. Valdostani, non abbiamo una società che sta fallendo.

Detto questo, qualcuno dice: "Come mai state chiedendo tutta una serie di informazioni?". Proviamo a scorrere le informazioni, altrimenti facciamo delle dichiarazioni, secondo me, poco circostanziate. Noi abbiamo una CVA e l'utile e il fatturato della CVA derivano principalmente dall'idroelettrico, ma negli ultimi anni, soprattutto negli ultimi esercizi, abbiamo fatto delle acquisizioni importanti sul rinnovabile. Da questo punto di vista, al di là di qualche comunicato stampa, tutta una serie di informazioni non ci sono. Faccio un esempio che credo che i giornali abbiano in qualche modo ripreso abbondantemente: abbiamo comprato, vado a memoria, per 340 milioni i sistemi rinnovabili. Quando è stato comprato quel pacchetto, verosimilmente c'erano delle proiezioni, nel senso che, se io compro una società, un'attività, immagino che ci sia uno sviluppo, ci sia una redditività, ci siano delle cose. Oggi voi trovate particolare che uno chieda: "Scusami, ma quello che hai previsto quando hai comprato, cioè a fine 2022, quando ne hai acquisito la totalità, tutto questo programma è stato rispettato?". È una domanda, non credo sia un impoverimento o una guerra. Da questo punto di vista, si chiedono delle informazioni. Attenzione, questa è una risoluzione del Consiglio. Io non so se i dati ci verranno dati, ma io, come azionista, mi sentirei più tranquillo se ci fosse un momento in cui ti dicono: "Guarda, tutti i progetti che abbiamo comprato ad oggi hanno questo sviluppo". Non andiamo quindi a mettere in discussione la direzione e il coordinamento, chiediamo un consuntivo, quindi non interveniamo nelle decisioni e non diciamo loro cosa devono fare, stiamo semplicemente dicendo: "Ci vuoi dire...?". Anche perché, attenzione, queste cose in un modo o nell'altro saranno indicate nei bilanci ed ecco perché li ho citati, non c'è nulla di diverso!

Quando chiediamo nella risoluzione i compensi, la durata degli incarichi, vi sembra una cosa strana? Ad oggi, da un certo punto di vista, la lettera di Rosset è un pretesto, ma io non so gli Amministratori di CVA quanti incarichi hanno e quando scadono. Anche perché noi dobbiamo nominare, no? Sarebbe veramente particolare se la scelta di Finaosta, del Governo, fosse quella di dire: "rinnoviamo il Consiglio di Amministrazione", faccio un caso di scuola, e dall'altra parte gli amministratori rimangono lì ancora per due-tre anni, perché sono stati nominati nelle partecipate e la scadenza del mandato delle partecipate non è allineato a quello della capogruppo. Vedete allora che le informazioni che vengono chieste non hanno nulla di particolarmente poco chiaro, è l'acquisizione di informazioni.

Io spero che ci vengano date. Il fatto che qualcuno le abbia chieste e non le abbia ottenute può darsi che si ripeta, non lo so, ma sono domande, da un certo punto di vista, che, a mio modesto modo di vedere, sono abbastanza chiare.

Qualcuno di voi l'aveva posto: questo sviluppo in quali regioni si svilupperà? Anche lì, un elenco dove sono stati fatti quegli investimenti, in Sicilia, in Sardegna, in Puglia, credo che siano informazioni che non creano imbarazzo, ma anzi sono trasparenti... ecco anche perché la data del 30... noi non abbiamo chiesto dei documenti, abbiamo chiesto delle relazioni, perché se fossero dei documenti ti trasferisci il documento, ma è una relazione, dove tu dai tutta una serie di indicazioni.

Sintetizzo: la CVA gode di ottima salute, la CVA produrrà anche quest'anno 200 milioni di utile, vogliamo semplicemente capire l'andamento di questi investimenti sulle rinnovabili, che sono stati fatti anche con una leva finanziaria molto importante. Io immagino che sia stato fatto tutto correttamente, ma, nel momento in cui avremo questi dati, penso che saremo tutti più tranquilli.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Faccio anch'io un attimo di storia. L'11 ottobre 2023 quest'Aula votava all'unanimità una mozione per discutere il piano strategico di CVA. Invito i Consiglieri, anche quelli che interverranno dopo, a dire come è andata quella mozione, a che documento finale siamo arrivati e che cosa è stato proposto dalla stessa maggioranza, votato anche dai gruppi di opposizione che oggi parlano di trasparenza. Si è votato per fare un'audizione secretata, a cui abbiamo potuto partecipare solo come Commissari della IV Commissione. Allora io mi chiedo: il palazzo di vetro trasparente, e via dicendo, quando ci fa comodo lo chiediamo, chiediamo Commissioni di inchiesta, chiediamo altro, a volte invece questo non avviene.

Accolgo con favore che dopo anni... perché, ripeto, la mozione è dell'11 ottobre 2023, ma basta andare a vedere gli atti e scoprirete che è già da molto prima che il nostro gruppo pone questi problemi. Per noi quindi la lettera di Rosset non è un pretesto, come ha appena detto adesso il Capogruppo dell'Union: per noi non è altro che la conferma di quello che per anni abbiamo detto e che abbiamo chiesto venisse affrontato in Commissione. Abbiamo poi sì, fatto, oltre a quella audizione secretata, a cui nessuna risposta è stata data... perché, quando qualcuno di noi ha posto delle domande, ci è stato detto: "questo è segreto aziendale...", questo di qua, questo di là, quindi lasciamo perdere, ma basta andare a vedersi i verbali delle due audizioni che ci sono state in Commissione per scoprire che abbiamo assistito a dei monologhi di due-tre ore, dopodiché, quando era il momento di porre delle domande, si diceva: "Fate in fretta, perché devono andare, hanno un altro impegno. Potete chiedere in un secondo momento. Non vi preoccupate, venite a Châtillon da noi, vi apriremo le porte". Queste risposte le abbiamo avute anche sovente sugli accessi agli atti, anche accessi per cui bastava andare in Conservatoria, quindi li abbiamo avuti in altro modo: ci è stato detto: "venite nella sede di CVA". Io in quella sede non mi sono mai recata e non intendo recarmici mai, perché non sono io a dover andare, ma molto probabilmente i documenti che mi devono essere dati devono arrivare senza che io vada alla Mecca.

Quello che mi stupisce della risoluzione della maggioranza è che, secondo me, il nodo principale, il passaggio più grave, sono quelle pressioni a cui l'assessore Caveri ha cercato in qualche modo di dare una spiegazione. C'è una frase che parla di "anomalia istituzionale" e chiunque conosca l'ex Presidente di Finaosta sa il rispetto che questa persona ha per le istituzioni. Quando una persona di quel genere parla di anomalia istituzionale, non è la persona che incontriamo per strada.

C'è poi un passaggio interessante, che ha citato anche il capogruppo Marguerettaz: il fatto del Collegio sindacale invariato. Vi chiedo di andare a vedere se invece il Collegio sindacale di CVA nel tempo sia variato, di guardare i tempi, di confrontarli con la lettera dell'ex Presidente di Finaosta. Chissà, magari anche lì potremmo avere delle risposte. Sicuramente, se ci sarà l'opportunità di fare delle audizioni, come è stato chiesto anche dalla maggioranza, si potranno porre anche questi dubbi che nascono perché quella lettera è fatta molto bene, è circostanziata, non è stata buttata lì come l'audizione in Commissione, fatta di slide, di pezzi tirati fuori dai social e da altro, per dare discredito verso alcuni dei Consiglieri regionali.

Mi fa piacere però che in qualche modo anche chi ha parlato prima di me abbia continuato a dire: "abbiamo fatto delle acquisizioni, abbiamo comprato, abbiamo acquisito", perché è questo: la CVA siamo noi, la CVA è fatta da tutti noi ed è fatta da tutti i Valdostani. Questo è quello che sentono i Valdostani: la sentono proprio come la società principale a cui loro danno in qualche modo in mano le loro acque, perché chi ama la storia sa benissimo quanto si è sempre lottato per le acque nella nostra Regione.

Quando uno vuole fare della trasparenza, credo non possa dimenticare di aver votato invece per secretare alcune Commissioni, altrimenti sinceramente mi chiedo se la trasparenza avvenga solo quando fa comodo.

Dopodiché, sotto questo punto di vista, credo che il nostro gruppo in questi anni abbia in qualche modo più volte sollecitato quanto andremo a vedere. I tempi sono sicuramente non i tempi corretti, siamo a fine legislatura, ci sono tante altre cose, molto probabilmente alcuni passaggi andavano fatti molto prima, ma qualcuno dice: "meglio tardi che mai".

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Volevo fare anch'io brevemente qualche considerazione, essendo finito, come ha detto bene l'assessore Caveri, in mezzo a questo fuoco incrociato, dal quale siamo stati tirati un po' per la giacca.

Non ho tanto da aggiungere, in realtà, a quanto ha detto in maniera puntuale l'Assessore ricostruendo quanto avvenuto. Avevo ricevuto una richiesta da parte dell'assessore Caveri di organizzare questo incontro in Presidenza, ho ritenuto che fosse necessario farlo in quanto c'era una situazione, com'è stato detto, di evidente tensione in due nostre partecipate. Questo quindi non per voler avere una mancanza di fiducia rispetto al lavoro ovviamente né dell'Assessore che aveva le deleghe all'epoca e neanche degli Amministratori delle due società, dei quali avevo e ho tuttora fiducia rispetto al lavoro importante e alle grandi responsabilità che avevano. Era però evidentemente necessario provare a trovare una mediazione tra delle posizioni che erano diverse, ma questo ovviamente per il bene del clima e delle due società, non per voler fare nessun tipo di pressione o di ingerenza. Questo anche perché io credo che sia io, sia l'assessore Caveri abbiamo almeno lo stesso livello di rispetto delle istituzioni, degli Amministratori delle società che sono stati citati. Se quindi abbiamo cercato di trovare una mediazione, è perché questo credo competesse al nostro ruolo e al ruolo di quel momento. Questo - lo ripeto - per cercare di trovare una sintesi tra delle posizioni che erano già fonte di grande tensione ed erano delle posizioni un po' diverse, che nascevano - è già stato detto - dal fatto che la CVA, in particolare in quel periodo, in quell'estate è uscita dal TUSP e quindi dagli obblighi della Madia. Il fatto quindi che si volesse in qualche modo riconoscere un emolumento diverso agli Amministratori non è perché si usciva dagli obblighi della Madia, ma perché, uscendo dagli obblighi della Madia, la società si vestiva di un ruolo, o si è vestita di un ruolo, completamente diverso, quindi con degli obblighi, con delle possibilità, più che degli obblighi, sul libero mercato molto più importanti, possibilità che ovviamente comportano anche per gli Amministratori maggiori responsabilità. Sul fatto quindi che gli emolumenti andassero in qualche modo rivisti si era tutti d'accordo, tant'è che sia Finaosta che CVA, insomma nessuno ha mai detto che quei 50.000 euro previsti fossero il giusto compenso per i lavori di Amministratore delegato di una società di quella portata.

L'oggetto della discussione era su come rivedere quel compenso: da un lato, c'era una posizione che prevedeva di azzerare tutto e ripartire; dall'altro, c'erano i nostri uffici... i nostri, gli uffici della Presidenza della Regione e del Dipartimento delle partecipate, che ritenevano che il comma aggiunto nel bando, che ha citato - e non lo ripeto - l'Assessore, potesse essere utilizzato, proprio perché pensato già ab origine per una situazione che, come diceva l'Assessore, era già prevedibile e prevista, per rivedere il compenso dell'Amministratore delegato di CVA e soprattutto che lo facesse Finaosta in una maniera ordinata e pulita. Quello che quindi si è fatto in quella riunione, in cui erano presenti, oltre a me e l'Assessore, i tecnici, gli Amministratori delle società e i nostri tecnici è stato semplicemente mettere davanti a una possibilità... di valutare l'opportunità di utilizzare quel comma per rivedere i compensi, se questa è stata un'ingerenza, io ne prendo atto, ma non è stato così. Poi può darsi che i toni magari in una discussione prendano delle strade diverse, ma l'oggetto era chiaramente questo. Ripeto: io non credo che questa sia un'ingerenza, ma al contrario fosse un passaggio che in quanto Amministratori dovevamo fare per cercare di evitare che queste tensioni sfociassero in qualche cosa d'altro. Evidentemente abbiamo fallito, questo è chiaro, perché poi le tensioni sono aumentate, i pareri legali sono ancora aumentati e la situazione si è protratta e si protrae ancora oggi in maniera comunque tesa, ecco, per non dire altro. A dimostrazione del fatto che non voleva esserci ingerenza da parte nostra, va anche detto che a un certo punto - credo che venga citato nella lettera dell'ex presidente Rosset - venisse addirittura chiesto alla Regione di fare una lettera per richiedere certi passaggi, cosa che ovviamente non abbiamo fatto, perché non competeva a noi stabilire i compensi di CVA. Quel passaggio era un passaggio semplicemente di tentativo di mediazione tra delle posizioni diverse.

Abbiamo poi preso atto che Finaosta ha avuto con i propri consulenti delle posizioni legittime diverse, lì ne abbiamo preso atto e ci siamo fermati. Da questo punto, quindi, sono molto sereno e sono anche contento che ci sia stato questo dibattito, che ci ha dato la possibilità comunque di spiegare questa cosa, che, leggendola sui media, sui giornali era un pochettino antipatica.

Detto questo, io spero che veramente, per il bene della società e quindi per la Regione, si trovi quanto prima un modo di lavorare sereno, che, secondo me, non può che passare attraverso un modo di lavorare diverso tra tutti i componenti, tra Finaosta, tra CVA e tra Regione, un modo di lavorare più trasparente. Ovviamente, come è stato detto dal mio Capogruppo, un modo di lavorare più trasparente non sulle strategie di sviluppo, sappiamo bene i vincoli che ci sono, le limitazioni che ci sono per ovvi motivi, ma su quello che è stato fatto credo che si possa veramente avere dei confronti più franchi e più trasparenti. Questo credo che sia necessario anche visto il momento nel quale ci troviamo, che è un momento molto molto delicato per il futuro della gestione delle acque della nostra Regione.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Grazie colleghi, anche per il dibattito. Credo sia sicuramente un dibattito utile anche per chi ascolta e chi ovviamente ha appreso di queste notizie leggendo i giornali. Io credo che, come Pour l'Autonomie, due siano le questioni che mi preme sottolineare e porre all'attenzione dell'Aula: da una parte credo che tutti i gruppi consiliari e tutto il Consiglio regionale abbiano a cuore l'interesse dell'azienda e credo che questo sia già stato ben rappresentato nelle premesse dei colleghi che mi hanno preceduto, ma è opportuno ribadirlo. Come gruppo consiliare prima all'opposizione e poi in maggioranza, anche con l'impegno costante di Augusto Rollandin, abbiamo portato sempre all'attenzione di quest'Aula in questa legislatura la questione legata alle acque, alla gestione delle acque e alla gestione della CVA, quindi è un tema che non ci vede sicuramente interessati solamente da oggi, ma ci vede interessati sin dall'inizio della legislatura e anche prima.

Per quanto riguarda invece la questione più politica, spesso e volentieri siamo stati tirati in ballo anche durante questa discussione. Io credo che abbiamo avuto sicuramente l'occasione ieri in maggioranza - perché correttamente dal nostro punto di vista queste questioni vanno affrontate prima di tutto in maggioranza - di andare a chiedere alla maggioranza di affrontare questo tema in Consiglio regionale. Lo abbiamo quindi fatto con una richiesta di confronto prima in maggioranza, che poi è stata riportata sui giornali con dei dettagli non credo del tutto esaustivi, ma sicuramente alcuni dettagli sono emersi. Quello che, come gruppo, ci premeva era andare ad affrontare questo tema in Consiglio. Lo abbiamo chiesto ieri, prima di leggere i giornali di oggi, lo abbiamo chiesto ieri perché, dal nostro punto di vista, questa è una questione prima di tutto politica. È una questione che doveva essere e deve essere affrontata prima di tutto in una Commissione, prima di tutto in Consiglio regionale, perché deve vedere il centro della politica valdostana, cioè il Consiglio regionale, come attore principale. Per questo motivo quindi abbiamo proposto alla maggioranza di discuterne in vario modo e ringrazio i colleghi per la disponibilità, sia ieri che questa mattina, a discuterne.

Abbiamo ovviamente avuto diversi punti di vista ed è sicuramente giusto evidenziarlo e questi punti di vista vengono poi racchiusi all'interno della risoluzione che oggi cerchiamo di portare al voto e all'approvazione più ampia possibile, perché credo che su un tema così sia necessario cercare di avere la convergenza di tutti i gruppi. Una necessità sicuramente di avere più trasparenza, una necessità di avere alcuni dati e, infine, anche una necessità di andare ad audire l'ex Presidente di Finaosta e il CdA di Finaosta, perché crediamo sia opportuno andare a chiarire gli aspetti presenti nella lettera che tutti noi abbiamo ricevuto venerdì sera, perché la sede più opportuna per chiarirla è sicuramente il Consiglio regionale e sicuramente tutte le norme che sono previste nel nostro Regolamento interno del Consiglio appunto.

Per quanto riguarda la presentazione del collega Aggravi per la risoluzione presentata dal gruppo di Rassemblement e dal gruppo di PCP, posso aggiungere che abbiamo esaudito quasi uno e mezzo dei due punti che avete giustamente richiesto: uno lo abbiamo ripreso nella nostra risoluzione e sull'altro credo che gli interventi in aula dell'ex presidente Erik Lavevaz e dell'assessore, che allora era competente in materia di partecipate, Luciano Caveri, abbiano comunque contribuito a portare in quest'aula, che politicamente rimane il centro, il tema e abbiano appunto dato la possibilità a tutti i Consiglieri di avere gli elementi del caso. Credo quindi che questo sia un aspetto sicuramente importante da sottolineare.

Per quanto riguarda poi alcune dichiarazioni di alcuni gruppi politici, io credo sia corretto che ognuno agisca all'interno del proprio contesto. Noi, come gruppo di Pour l'Autonomie, che abbiamo deciso di far parte di questa maggioranza due anni fa, ci è sembrato corretto portare all'attenzione, prima della maggioranza e poi del Consiglio regionale, questo tema, che per noi rimane un tema primario, un tema molto importante e siamo quindi contenti di poterlo affrontare in Commissione con una richiesta di dati, con una richiesta di trasparenza che credo oggi più che mai sia necessaria per gestire al meglio un'azienda fondamentale per la nostra Regione, ma anche per svolgere al meglio le nostre funzioni.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.

Cretier (FP-PD) - È stata una giornata lunga e faticosa, quindi non partirò dal 2022, ma mi concentrerò sul 2025.

Ho letto la lettera di Rosset, ex presidente di Finaosta, e ho partecipato all'audizione in IV Commissione consiliare, per intenderci quella pubblica, con le figure apicali di CVA. Posso trarre delle considerazioni personali, sostenute dalla lettura dei documenti, dalle slide, per intenderci, e dalla personale comprensione. Diventa difficile posizionarsi a favore di una delle parti non avendo avuto un contraddittorio fino a oggi, che, secondo me, non mi e non ci compete, ma neanche è compito del Consiglio regionale: a noi compete il tema legislativo, quando è possibile il controllo e il coordinamento. Diventa quindi necessario approfondire la conoscenza del tema, delle fasi di gestione, forse non preventiva, che non è possibile, ma almeno consuntiva. Diventa urgente, visto il momento di confusione mediatico, direi comprensibile ? la società, la CVA, comunque è solida e ha piena libertà di azione ? e bisogna fare chiarezza. È necessaria una maggiore trasparenza. Forse questa potrebbe garantire all'azionista di maggioranza una conoscenza e non un controllo diretto e coercitivo, ma in modo costruttivo, senza imporre le scelte e delle linee guida, che, tra l'altro, non sono possibili, mancando e non essendo prevista la direzione e il coordinamento. Si tratta insomma di avere una maggiore chiarezza, con dettagli e notizie importanti, sia per noi Consiglieri sia per l'azionista di maggioranza, per le Borse, per i cittadini, in funzione di una corretta gestione fino al rinnovo delle concessioni.

La risoluzione proposta da noi indica una strada da percorrere per superare questo momento, innescato da contrastanti relazioni tra rapporti deteriorati da pesanti impegni finanziari di gestione della Finaosta e della CVA. Come detto da qualcuno, una querelle tra le parti che non mina minimamente i risultati dell'ente e della CVA, né degli organismi prima citati. Innescare un processo per la Commissione speciale, come fatto in passato, non porta a risultati e chiarezza nel breve periodo, preferiamo agire subito per eliminare la confusione, lo faremo attraverso una richiesta documentale degli approfondimenti, con una tempistica e per fine mese sarà possibile valutare il pregresso.

La CVA è un patrimonio comune come una necessità comune è fare chiarezza subito e la nostra risoluzione risponde a questo tema, compresa l'audizione dell'ex Presidente di Finaosta, ma comunque scripta manent.

Presidente - Consigliere Baccega, per? In realtà, avevamo previsto un intervento per ogni Consigliere e non di più di 10 minuti. Ci sono altri interventi? Altrimenti metto in votazione le risoluzioni. Ha chiesto la parola il presidente della Regione Testolin, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - In chiusura di questo dibattito devo dire che l'ho letto come un dibattito all'interno del quale ognuno ha espresso come priorità la salvaguardia della società, di una società che, è stato detto, è una società sana, che ha visto crescere, per il lavoro fatto e per le condizioni che si sono verificate in questi anni, il proprio fatturato e i propri utili, che ha riversato sulla Comunità valdostana in maniera molto positiva e apprezzata, a 360 gradi, non solo per i dividendi, ma per il lavoro che continua a dare, per il lavoro che svolge, per gli indotti che crea.

C'è stato in questo lasso di tempo, dal 2022 a oggi, un cambiamento in corsa delle regole che andavano a delimitare, a definire le competenze all'interno delle varie società delle quali l'Amministrazione regionale ha il controllo. All'interno principalmente di CVA si sono verificate delle situazioni che hanno scatenato tutta una serie di perplessità e di incertezze nell'applicazione delle normative - lo ha spiegato qualcuno nella propria introduzione - non troppo facili, non troppo semplici da interpretare, non troppo comuni su tutti i mercati internazionali, ma che hanno delle caratteristiche specifiche nell'ordinamento anche italiano. Questo cambio di regole ha innescato delle visioni e delle incertezze che hanno messo nelle condizioni, tempo per tempo, di dover cercare di trovare degli equilibri nel comportamento, ben coscienti di due aspetti: che nessuna ingerenza andava fatta nei confronti di chi aveva determinati doveri di operare all'interno di questo contesto e nessuna ingerenza andava fatta in merito alle scelte aziendali, che altrimenti avrebbero comportato una direzione e un coordinamento che non c'erano prima, ma che non ci sono neanche adesso.

La scelta di andare nella direzione di stilare una risoluzione presentata dalla maggioranza ha due effetti fondamentalmente: uno, di permettere, attraverso l'acquisizione di una serie di dati "ex", cioè di dati che dovrebbero essere conosciuti per dare una valutazione che sia il più possibile oggettiva rispetto a delle perplessità, che sono sollevate anche dalla lettera dell'ex presidente Rosset, che possano mettere nelle condizioni di capire se questi passaggi abbiano creato o meno delle situazioni di negatività o se invece, così come deve essere, andranno a confermare il buon risultato e l'andamento della società in questi ultimi anni.

L'altro elemento, quello che io considero dirimente e penso che sia stato anche formulato come ultimo punto, è in funzione del fatto che l'ex Presidente, ma soprattutto il CdA della Finaosta, possano dare quelle garanzie che anche il collega Aggravi, giustamente a mio avviso, reclamava, che sono quelle di avere regole chiare in un contesto che al momento non è così ben definito. Nel momento in cui avrete l'opportunità di chiamare in Commissione e audire il Collegio sindacale, non sfuggirà il lavoro che negli ultimi mesi si è fatto e si sta facendo per arrivare alla definizione di un bando che contempli tutte quelle delicatezze che un bando deve avere, e chiarire tutti quei particolari che forse oggi sono quelli scatenanti di una divergenza e che possano dirimere quelle situazioni dove bisogna sapere che la proprietà possa andare a identificare i responsabili, quindi i dirigenti all'interno del gruppo, e ne definisca con esattezza le proprie remunerazioni. Nello stesso tempo, a fronte delle acquisizioni di tutta una serie di informazioni, possa dire, con anticipo ancora rispetto a quelle che saranno delle situazioni di bilancio, che, per certi versi, questi dati dovrebbero dare, le valutazioni che ne derivano, i dati oggettivi e inconfutabili che possano definire il lavoro che è stato svolto e soprattutto quello che bisognerà andare a fare nel prosieguo di un'attività che rimane un'attività molto complessa, molto articolata, all'interno della quale bisogna - lo ribadisco e concludo - ridefinire quegli aspetti poco chiari che un cambiamento in corsa non ci ha permesso di gestire magari con l'efficacia desiderata, anche perché le regole ci sono determinati momenti per poterle cambiare, i momenti sono generalmente quelli di un fine mandato e dell'inizio di un nuovo percorso e all'interno di questi si è lavorato sicuramente grazie all'attenzione di Finaosta per andare a dare quelle risposte che saranno utili a tutti noi in questo momento e per garantire più serenità nel futuro.

Presidente - Passiamo alle votazioni. Inizio con la votazione della risoluzione della Lega e Gruppo Misto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 23 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

La risoluzione non è approvata.

Metto ora in votazione la risoluzione di Rassemblement, PCP e Gruppo Misto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

La risoluzione non è approvata.

Metto ora in votazione la risoluzione dei gruppi di maggioranza. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)

La risoluzione è approvata.

Con questo punto si concludono i lavori consiliari di questa giornata.