Oggetto del Consiglio n. 4590 del 3 aprile 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4590/XVI - Interpellanza: "Possibilità di realizzare un registro elettronico regionale per le scuole valdostane".
Bertin (Presidente) - Punto n. 19.01. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Com'è noto ormai da molti anni, nella scuola italiana non si utilizza più il tradizionale registro cartaceo, che è stato progressivamente sostituito dal registro elettronico, introdotto dal decreto n. 95/2012, diventato uno strumento fondamentale per le comunicazioni scuola-famiglia, permettendo maggiore rapidità, risparmio di carta e garanzia di trasmissione di atti ufficiali, come, per esempio, i voti e le pagelle, oltre che per l'assegnazione di compiti e lezioni a casa.
Nelle scorse settimane vari organi di informazione nazionali hanno evidenziato come una delle piattaforme informatiche utilizzate per il registro elettronico, quella poi maggiormente in uso nelle scuole italiane e anche nella totalità delle istituzioni scolastiche regionali, ha introdotto contenuti commerciali di varia natura. Faccio l'esempio di pubblicità di servizi psicologici, consulenze di vario tipo, giochi elettronici, corsi di lingue, soggiorni studio, prestiti studenteschi, oltre all'offerta di migliaia di prodotti per cancelleria e attività scolastiche.
La questione ha riportato all'attenzione degli operatori scolastici e delle famiglie il tema, discusso da almeno un decennio nel nostro Paese, dell'opportunità di creare un'infrastruttura digitale scolastica unica e pubblica, come avviene ad esempio in Francia, senza dover per forza ricorrere a software privati che richiedono un canone annuale, come previsto ora dai contratti che vengono sottoscritti dai dirigenti scolastici.
Il ministro Valditara è intervenuto stigmatizzando la presenza di strumenti pubblicitari sui registri elettronici, ha ricordato che gli stessi sono scelti in autonomia dalle scuole e che l'accesso alle funzioni e ai servizi aggiuntivi, tra cui quelli commerciali, richiede in ogni caso il consenso dell'utente. Ha però pure dichiarato che il Ministero sta facendo una valutazione costi/benefici in termini di efficienza e di impatto economico per l'eventuale adozione di un software unico a livello nazionale, cosa di cui, come dicevo, si era già discusso dieci anni fa.
Questa vicenda e le sue possibili conseguenze sono state segnalate dall'associazione Assoscuola, che raggruppa gli operatori del settore, non solo al Ministero dell'istruzione e del merito, ma anche all'Antitrust, all'ANAC e al Garante della privacy per evidenziare un possibile conflitto di interessi di associazioni di dirigenti scolastici e alcune potenziali pratiche di concorrenza sleale nel settore dei servizi digitali per la scuola. In Valle d'Aosta la Sovrintendenza agli studi ha promosso e coordinato l'utilizzo dei fondi PNRR, della misura 1.4.1 e della misura 1.2, integrati con il registro elettronico, tra cui applicativi strategici quali il protocollo, la contabilità, l'inventario. Questi nuovi servizi sono tutti forniti dalla stessa azienda, che è poi proprio quella che ha introdotto all'interno del registro i servizi commerciali e di marketing sopra evidenziati. Ora, va detto che in passato l'Amministrazione regionale aveva valutato la possibilità di realizzare un registro elettronico regionale ai sensi del decreto n. 95/2012, per cui erano anche state predisposte delle risorse economiche senza che poi si arrivasse a una concretizzazione.
Va ricordato anche che IN.VA., che è la società in house della Regione che si occupa di servizi informatici, ha sviluppato dei software gestionali per il sistema scolastico regionale, per esempio, quello per la gestione degli alunni e del personale docente e che forse potrebbe occuparsi dello sviluppo di un registro elettronico regionale. È quindi tecnicamente fattibile. Infatti, sempre in passato, in via sperimentale, era stata sviluppata una soluzione software per il registro elettronico, utilizzando delle risorse interne dell'ISILTP e dell'Istituto Manzetti. Tra l'altro, ai sensi della normativa nazionale vigente, è possibile riutilizzare i software a codice aperto disponibili nella piattaforma AgID.
A nostro avviso, non bisogna quindi ignorare e neanche sottovalutare che l'applicativo per il registro elettronico raccoglie migliaia di dati personali e sensibili di studenti e di docenti, che chi fornisce l'applicativo è in grado quindi di profilare. si può profilare l'utenza e fornire dei servizi personalizzati con anche delle pubblicità che nulla hanno a che vedere con le funzioni proprie di un applicativo istituzionale. Questo è quello che di fatto sta succedendo.
Ricordo anche che attraverso una modifica normativa, precisamente con l'introduzione dell'articolo 41, comma 1, della legge n. 22/2021, che è intervenuto sulla legge regionale n. 1/2002, si è introdotto tra le funzioni amministrative di competenza della Regione anche il punto g) "infrastrutture di rete ed erogazione di servizi integrati di innovazione tecnologica per le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado", prevedendo un maggior onere stimato in 100.000 euro annui. Mi sembra quindi di capire che ci sono anche delle risorse che potrebbero essere utilizzate.
Fatte queste premesse, quello che chiediamo di sapere è se tra le scuole che ad oggi hanno accettato il servizio proposto, che va sotto il nome di ClasseViva MyTools, dal gestore della quasi totalità dei registri elettronici delle scuole sul territorio nazionale risultino esserci anche delle scuole valdostane; inoltre, se la Sovrintendenza agli studi è intervenuta per dare delle indicazioni ai dirigenti scolastici nel merito della situazione descritta in premessa e, in particolare, se è stata predisposta una comunicazione da inviare ai fruitori del registro; se si intende sviluppare degli applicativi propri al fine di rendere le scuole indipendenti da un unico fornitore, anche attraverso lo sviluppo e il riuso di software a codice aperto, come previsto dall'articolo 69 del codice dell'Amministrazione digitale, nel rispetto delle indicazioni del piano triennale per l'informatica della Pubblica Amministrazione, tenuto conto che, qualora il Ministero, come sembra voler fare, sviluppasse il registro elettronico unico nazionale, esso difficilmente verrebbe esteso alla Valle d'Aosta, che fino ad oggi ha scelto di provvedere autonomamente ai propri software.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Lei mi chiede se tra le scuole che ad oggi hanno accettato il servizio proposto ClasseViva MyTools dal gestore della quasi totalità dei registri elettronici delle scuole sul territorio risultano esserci scuole valdostane. Prima di rispondere in modo puntuale ai quesiti posti, occorre fornire una visione più chiara della natura e delle potenzialità di MyTools, spiegando come questo progetto sia nato dall'esperienza di ClasseViva Extra per ampliare e diversificare i servizi educativi nel pieno rispetto dell'autonomia scolastica e della privacy.
Tutte le scuole valdostane, tranne una paritaria, che non ha Spaggiari come fornitore di prodotti e servizi, possono accedere a ClasseViva Extra. Si tratta di una sezione informale del registro elettronico che ha proposto contenuti editoriali, edugame e spunti didattici apprezzati da molti utenti, che ne hanno fatto uso su base volontaria. MyTools rappresenta la naturale evoluzione di questa iniziativa, ampliando l'offerta di progetti e servizi educativi con l'intento di rispondere in modo più capillare alle esigenze di studenti e famiglie. Nello specifico, MyTools comprende le seguenti grandi categorie di servizi, differenziate anche in termini di disponibilità:
1. progetti editoriali senza fini commerciali, come Classe Viva Extra, Sport e Salute e Orientamento universitario, che offrono materiali didattici, spunti di cittadinanza attiva, educazione digitale e orientamento professionale universitario. Tali progetti non generano alcun costo per gli utenti né profitto per il gruppo Spaggiari e di norma risultano già disponibili in tutte le scuole, a meno che un dirigente scelga di disattivarli;
2. servizi educativi con esposizione di marchio privato, come piattaforme di supporto allo studio in numerose materie, corsi di lingua e certificazioni, soluzioni di educazione ai media, strumenti di orientamento digitale, percorsi di doppio diploma. Gli utenti che decidono di usufruirne sono reindirizzati al sito del fornitore tramite un semplice referral privo di dati personali. Questi servizi non accedono mai a informazioni legate a voti o assenze, al momento sono disponibili soltanto in un numero limitato di istituti, in una fase pilota volta a verificarne la funzionalità e l'adesione. Solo una scuola paritaria ha siglato una convenzione specifica con Spaggiari per usufruire dei servizi educativi con esposizione di marchio privato.
Per quanto riguarda la domanda n. 2, la Sovraintendenza agli studi ha contattato il gruppo Spaggiari per avere maggiori informazioni in merito alla nuova app MyTools e ha appurato che nei giorni scorsi fosse stata inviata direttamente dal gruppo Spaggiari una comunicazione a tutte le scuole. Laddove richiesto, sono state fornite specifiche consulenze per capire meglio le possibilità di fruizione delle varie app. Tengo a sottolineare che l'autonomia dei dirigenti scolastici resta intatta. Ognuno di loro, una volta sottoscritta la relativa convenzione, può scegliere quale partnership attivare e quale invece non rendere visibile alla propria comunità. Tale meccanismo rispetta le linee educative di ciascun istituto e preserva la libertà di studenti e famiglie, i quali a loro volta decidono se accedere o meno alle sezioni rese disponibili dalla scuola. Riguardo al tema della privacy, MyTools è stato progettato per non effettuare alcuno scambio di dati scolastici sensibili con terze parti. I voti, le assenze e ogni altra informazione didattica non vengono mai condivisi con partner esterni. Gli studenti minori di 14 anni, inoltre, non hanno accesso a MyTools e per gli utenti con età pari o superiore a 14 anni è attivo il parental control, che consente alle famiglie di disabilitare l'intera sezione, se lo desiderano.
Per quanto concerne la domanda n. 3, da quasi un secolo il gruppo Spaggiari Parma collabora con il mondo della scuola, promuovendo soluzioni e metodologie innovative orientate alla didattica e alla semplificazione dei processi amministrativi. Allo stato attuale non si ravvisa la necessità di sviluppare applicativi propri, in particolare per ragioni di sicurezza e conformità. A differenza delle sperimentazioni passate proposte da alcuni istituti scolastici, ora si possono adottare esclusivamente software certificati ai sensi delle disposizioni ACN, l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Tale certificazione richiede di rispettare un numero di vincoli in ambito di protezione dati, privacy, business continuity e sostenibilità ambientale. Tutte le applicazioni fornite dal gruppo Spaggiari Parma, compreso ClasseViva, sono conformi a tali standard. Inoltre ClasseViva, a differenza di singoli software autonomi, si inserisce in un sistema integrato per la completa digitalizzazione della scuola, che include servizi come segreteria digitale, bilancio e prima visione web, garantendo una gestione unificata e sinergica dei flussi documentali amministrativi. Infine Spaggiari, in qualità di operatore accreditato dal Ministero dell'istruzione e del merito, gestisce in sicurezza l'invio periodico dei dati e dei flussi obbligatori (SIDI, INVALSI, Unica) interfacciandosi al contempo con i sistemi regionali della Valle d'Aosta, così da garantire l'integrazione e l'allineamento delle informazioni. Qualora il Ministero sviluppasse un registro elettronico unico nazionale, si potrebbe valutare, come è stato fatto in questi ultimi anni per il Sistema Informativo Dell'Istruzione (SIDI) e per alcuni servizi digitali della piattaforma unica, di estenderlo alla Valle d'Aosta, con gli eventuali adeguamenti legati alle peculiarità regionali, vedi il PTOF, il RAV e il recente applicativo Commissione Web per gli esami di Stato del secondo ciclo di istruzione, che semplifica notevolmente tutte le operazioni delle commissioni d'esame.
Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie Assessore. Conosco bene la società che ha stipulato i contratti con praticamente tutte le scuole valdostane e ho utilizzato i prodotti di Spaggiari. Non avevo nominato la società, ma, visto che l'ha fatto lei, penso di poterlo fare anch'io. Non si mette in dubbio la validità di molte delle proposte di Spaggiari, però credo che sia comunque singolare - e, dal mio punto di vista, anche non accettabile - che in maniera unilaterale, senza un'informazione preventiva, questa società abbia messo sui suoi applicativi la possibilità di accedere. È vero, ci devono essere dei contratti siglati dai dirigenti scolastici, però, come sappiamo tutti, sono stati i genitori che si sono accorti di queste pubblicità andando semplicemente sul registro elettronico e cercando le informazioni che riguardavano i loro figli, dove poi comparivano le varie pubblicità.
Ritengo quindi che non sia stata, soprattutto per una società, come ha detto lei, che da oltre cento anni si occupa di collaborare con le scuole, un'operazione... come dire? molto seria e apprezzabile.
Sulla seconda risposta, lei mi ha detto che la Sovrintendenza ha contattato la società, l'azienda Spaggiari, e ha saputo che è stata inviata una comunicazione alle scuole. Io chiedevo se la Sovrintendenza avesse fatto una sua nota e lo chiedevo proprio perché in Valle d'Aosta è stata la Sovrintendenza stessa a chiedere alle scuole di affidarsi a Spaggiari; di conseguenza, una nota informativa alle scuole direttamente da parte della Regione mi sembrava opportuna e il fatto di non essere intervenuti in questo senso lo giudico in maniera non positiva. Certamente poi c'è autonomia e libertà delle scuole, lo sappiamo.
Sulla questione che i dati sensibili non possano essere in qualche modo utilizzati, io mi fido di quello che lei mi dice, spero che sia effettivamente così. Non ne sono del tutto certa leggendo le varie prese di posizione a livello nazionale.
Il punto più importante però dell'interpellanza era l'ultimo: quello sull'eventuale valutazione di un nostro applicativo per evitare che le scuole incorrano in problemi come quelli indicati. Lei dice che al momento non si ritiene necessario prenderlo in considerazione. Se il Ministero si attivasse effettivamente in tempi brevi per la realizzazione di un gestionale non dipendente da fornitori terzi, come succede per la piattaforma SIDI, allora sarebbe importante che la Regione si attivasse da subito per richiederne l'utilizzo anche per le scuole valdostane. Purtroppo, lo sappiamo, negli anni i tentativi fatti per entrare in SIDI non hanno portato a un risultato, sono stati vani, anzi, nel caso di alcuni dati obbligatori che la Sovrintendenza doveva inviare al Ministero, si è stati obbligati a sviluppare software ad hoc che si integrassero con la piattaforma SIDI. Diverso è il caso invece della piattaforma unica, che è destinata a studenti e famiglie, sulla quale sono presenti attualmente anche le scuole valdostane. Vista la destinazione d'uso, è possibile che in futuro il registro elettronico sia integrato in questa piattaforma unica e in questo senso mi sembra che faccia ben sperare. Occorre però rilevare che lo sviluppo di un software regionale non sarebbe una cosa impossibile e il fatto che esistano già dei registri elettronici sviluppati internamente da altre scuole italiane, come quello presente su quella piattaforma che indicavo, AgID, sicuramente già integrati con le piattaforme ministeriali, dimostra che la strada è percorribile. Andrebbe poi anche quantificato il risparmio che questo comporterebbe, perché il canone annuale che paga ogni scuola per il registro elettronico a Spaggiari è sicuramente maggiore, nel medio periodo, del costo dello sviluppo e del mantenimento di un registro locale. Sono delle valutazioni che io comunque invito a fare da parte della Sovrintendenza, ovviamente, quindi dei responsabili tecnici, assieme ai dirigenti scolastici.