Oggetto del Consiglio n. 4588 del 3 aprile 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4588/XVI - Interpellanza: "Verifica sul rilascio del permesso di costruire per i lavori dei nuovi locali della palazzina C in via Piave ad Aosta commissionati da CVA S.p.A.".
Bertin (Presidente) - Punto n. 18. Per illustrare l'interpellanza, ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Torniamo su un tema ampiamente discusso all'interno di questo Consiglio regionale. Grazie intanto a un primo ordine del giorno che aveva presentato il consigliere Sammaritani, che avevamo sottoscritto durante il bilancio, dove si parlava della destinazione degli uffici di via Piave, su cui CVA in questo momento sta lavorando.
Come ho citato in premessa, il 27 agosto del 2024 c'è stata una prima presa di posizione da parte dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale proprio per la destinazione di quegli uffici e di quanto c'è in quella palazzina. Decisione poi modificata il 27 di novembre del 2024, portando a una diversa destinazione d'uso di alcuni di questi locali e portando anche alla decisione di far trasferire gli uffici del Co.Re.Com. dall'attuale castello di Montfleury proprio a via Piave.
Passando davanti al cantiere però ho visto che in questo momento c'è semplicemente la segnalazione certificata di inizio attività, quindi la SCIA, datata gennaio 2024 e riferita alla manutenzione e ristrutturazione. Confrontandomi però con dei tecnici, ho appreso che ci sarebbe dovuto essere anche un permesso a costruire dal momento che si cambiava la destinazione d'uso e soprattutto che vi erano interventi piuttosto rilevanti sotto questo punto di vista. Ho cercato quindi nell'albo pretorio del Comune di Aosta per trovare quest'autorizzazione del permesso a costruire e non ho trovato nulla, quindi ho presentato questa interpellanza e intanto anche un accesso agli atti per avere invece l'accesso rispetto ai lavori che si stanno facendo. Lo dico perché molti Valdostani non sanno che gli edifici destinati al Consiglio regionale che stanno in via Piave sono della CVA e paghiamo un affitto piuttosto cospicuo, perché stiamo parlando di 350.000 euro annui, a cui aggiungerne 11.800 per i nuovi locali. In qualche modo tutto torna alla Regione, credo, perché paghiamo CVA, che comunque è una partecipata al 100% regionale, ma c'è questa sorta di accordo.
Quello che pongo quindi nell'interpellanza sono tre domande: la prima è comprendere se è stato rilasciato, quindi semplicemente se quel cartello di cantiere non è stato aggiornato, e nemmeno l'albo pretorio, cosa che può essere avvenuta. Questo potrebbe dare una prima risposta; invece, nel caso in cui non ci sia né la richiesta di permesso a costruire, né quindi l'autorizzazione, se tale permesso era necessario, perché magari sotto qualche punto di vista non era necessario, quindi comprendere anche le motivazioni per cui se a casa mia faccio una modifica di questo genere ho bisogno del permesso a costruire e in questo caso no; se invece tale permesso era necessario, le intenzioni dell'Amministrazione per far rispettare la normativa vigente anche a CVA.
Presidente - Per la risposta, la parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Con riferimento a questa interpellanza, CVA ha comunicato che i lavori di ristrutturazione della palazzina C, sita in via Piave n. 1, originariamente progettati, non prevedevano un cambio di destinazione d'uso e sono stati autorizzati con SCIA nel gennaio 2024. Successivamente, durante lo svolgimento di suddetti lavori, è pervenuta a CVA una richiesta da parte del Consiglio regionale di variazioni di destinazione d'uso dei locali oggetto di ristrutturazione, che ha reso necessario l'ottenimento del permesso di costruire. Pertanto, a seguito di tale istanza, è stato richiesto al Comune di Aosta il permesso di costruire, che al momento non è ancora stato rilasciato. Il relativo iter è in corso e, a seguito della quantificazione da parte degli uffici tecnici del Comune di Aosta, sono stati saldati gli oneri connessi all'incidenza delle opere di urbanizzazione. Avendo effettuato il versamento, verosimilmente il permesso di costruire verrà rilasciato e si potrà quindi procedere con il cambio di destinazione d'uso. Nella denegata ipotesi di non ottenimento del permesso di costruire i locali conserveranno l'attuale destinazione d'uso e le lavorazioni ad oggi eseguite in variante alla SCIA, protocollo n. 4089 del 22 gennaio 2004, non essendo a quel punto soggetta ad approvazione espressa, verranno comunicate alle strutture tecniche del Comune di Aosta prima dell'ultimazione dei lavori ai sensi di quanto stabilito dall'articolo 61 bis della legge regionale n. 11/1998, così come per tutti.
Presidente - Per la replica, la parola la consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Sinceramente sono più confusa di prima. Il 27 novembre del 2024 l'Ufficio di Presidenza diceva che sostanzialmente ci voleva mettere il Co.Re.Com., quindi dichiarava anche il cambio di destinazione d'uso. Ci sono dei tempi sia per la richiesta del permesso a costruire, sia per la consegna del permesso, sarà quindi interessante acquisire gli atti da parte del Comune di Aosta per capire quando è stata fatta la richiesta, quando verrà, se nel mentre è stata rilasciata, questa autorizzazione. Quello che è certo è che dei grossi lavori sono stati fatti all'interno di quella palazzina, perché lo si vede anche dall'esterno e, sotto questo punto di vista, già domani andrò a fare un sopralluogo, perché almeno così mi renderò conto se nulla è stato toccato, calcolando che si trattava di magazzini, quindi di altezze completamente diverse. Basta vedere le planimetrie che ci sono all'interno di quelle delibere dell'Ufficio di Presidenza per rendersi conto che ci sono delle grosse modifiche e in qualche modo lo sentivamo anche, perché sentivamo i martelli sotto di noi. Non è che non ce ne siamo accorti.
Stia tranquillo, Presidente, farò tutte le verifiche del caso e, sotto questo punto di vista, mi tranquillizza il fatto che ci sia comunque l'applicazione della legge urbanistica, che in qualche modo tutela anche chi può non aver rispettato le regole, se così sarà, sennò bene aver posto la domanda. Capiremo meglio dalla documentazione che acquisiremo agli atti, perché adesso effettivamente, dalle informazioni che lei ci ha dato, è difficile comprendere se questo permesso è già arrivato e a che punto sono i lavori.