Oggetto del Consiglio n. 4587 del 3 aprile 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4587/XVI - Interrogazione: "Informazioni in merito ai contributi a favore delle attività commerciali di vicinato".
Bertin (Presidente) - Punto n. 17.05. Risponde l'assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Con riferimento al primo quesito: "quante attività commerciali hanno usufruito dei contributi regionali per le attività di vicinato negli anni 2023-2024". Poi alla fine le darò i dati puntuali anche per quel che riguarda gli stanziamenti. Le attività commerciali che hanno beneficiato di tale contributo, previsto dall'articolo 29 della legge regionale n. 1/2020, sono state 149 nel 2023 e 165 nel 2024. In particolare, delle 149 attività commerciali che hanno beneficiato del contributo nel 2023 5 hanno ottenuto il contributo per la nuova apertura, con un montante di 14.377 euro cadauno, e 144 hanno ottenuto il contributo per il mantenimento dell'attività preesistente, a cui sono stati assegnati 5.750,79 euro. Delle 165 attività commerciali che hanno beneficiato del contributo nel 2024 14 hanno ottenuto il contributo per la nuova apertura, con un'assegnazione di 13.440,86 euro e 151 hanno ottenuto il contributo per il mantenimento dell'attività preesistente, con 5.376,34 euro.
Per quel che riguarda il secondo quesito: "quali sono le ragioni delle eventuali variazioni", tra il 2023 e il 2024 la variazione è stata di segno positivo, con un aumento di 16 unità del numero di attività commerciali beneficiarie. La deliberazione n. 894 del 29 luglio 2024, con la quale la Giunta regionale ha approvato i criteri e le modalità di concessione dei contributi per l'anno 2024, non ha modificato in alcun modo, rispetto all'anno precedente, i requisiti previsti per accedere ai contributi. L'incremento di 16 unità del numero dei beneficiari è perciò dovuto esclusivamente alle imprese ed è quasi interamente spiegato dalle 14 nuove aperture di esercizi commerciali di vicinato ammissibili rispetto alle 5 dell'anno precedente. Questo aumento delle nuove aperture, che, come le dicevo, nel 2024 sono quasi triplicate rispetto al 2023, ha determinato anche una riduzione del contributo per ciascun beneficiario, che è sceso dal 95,8% del massimo concedibile erogato nel 2023 all'89,6% del 2024 nonostante lo stanziamento di bilancio sia aumentato da 900.000 euro a 1 milione di euro nello stesso periodo.
Come il collega Ganis sa bene, perché si occupa della materia, l'articolo 29 della legge n. 1/2020 prevede la concessione, appunto, di contributi a fondo perduto fino a un massimo di 15.000 euro per le nuove attività e 6.000 euro per il mantenimento delle attività esistenti. Dal 2021 al 2024 gli stanziamenti di bilancio in relazione al numero di domande hanno consentito di concedere a ciascun beneficiario soltanto una quota del contributo massimo concedibile. Per quel che riguarda il 2023 e il 2024, con stanziamenti rispettivamente di 900.000 euro e di 1 milione di euro, come le ho detto, è stato attribuito il 95,8 nel 2023 e l'89,6 nel 2024. Per quel che riguarda il 2021 e il 2022, anche se non sono oggetto della domanda, lo stanziamento per il 2021 era di 500.000 euro, con 126 contributi rilasciati, per 14 nuove aperture e 112 mantenimenti, che hanno dato origine a un contributo del 56,7%, mentre nel 2022 lo stanziamento è stato di 600.000 euro, che ha originato 153 liquidazioni, 7 nuove aperture e 146 mantenimenti, con una percentuale del 61,2. All'aumentare quindi del contributo nel 2023 è salita anche la percentuale, che è leggermente scesa nel 2024, come le dicevo, all'89,6%, ma perché è aumentato il numero delle domande. Questi sono i dati relativi al quadriennio di attività dello strumento di sostegno degli esercizi di vicinato.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Ganis.
Ganis (FI) - Grazie Assessore per la risposta. Ben vengano quindi le nuove aperture sul territorio di nuove attività commerciali, ma ricordiamoci anche che sono tante le attività che ogni giorno chiudono. Lei mi ha parlato giustamente di un incremento di 16 attività a cui sono stati concessi i contributi, mi domando se questa variazione positiva rispetti o abbia rispettato gli obiettivi prefissati da parte dell'Assessorato per contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale. Perché le dico questo? Perché i negozi stanno chiudendo. Nella nostra Regione, secondo i dati dell'Osservatorio sulla demografia delle imprese nelle città italiane da parte di Confcommercio, il numero delle attività commerciali è diminuito del 30% nel centro storico e del 24% nelle aree esterne. Secondo i dati della Chambre, nel 2024 sono nate 671 imprese e ne sono cessate 656. Vabbè, c'è un trend positivo. Chi soffre però è il commercio al dettaglio, e lei lo sa, perché soltanto nel 2024 hanno chiuso 39 imprese commerciali, più 15 imprese nel settore dell'ambulantato, che è un settore che non viene mai preso in considerazione. È chiaro quindi che queste misure a sostegno delle imprese, delle piccole attività di vicinato, che sono dei veri - lo abbiamo sempre ribadito - presidi territoriali, non sono risolutive. Perché? Per il semplice fatto che i negozi continuano a chiudere. Ci vuole dell'altro, l'abbiamo sempre detto: ci vuole il sostegno all'innovazione, ci vuole la formazione, ci vuole la collaborazione tra Enti locali, Comune, Regione. Questo è importante. Si può fare di più, quindi? Certo, certo. A nostro avviso, ma non soltanto a nostro avviso, i contributi sono soltanto dei palliativi, non risolvono il problema. Noi, come gruppo, abbiamo anche organizzato una serata a Verrès con l'intento di andare proprio in quella direzione: valorizzare il settore del commercio. Questo era il senso della serata, trovare delle possibili soluzioni. Noi quindi le abbiamo presentate, abbiamo fatto delle serate a Verrès e abbiamo anche più volte evidenziato il problema in questo Consiglio regionale. Abbiamo dunque evidenziato il problema, ma cerchiamo anche di portare sul tavolo delle soluzioni.