Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4581 del 2 aprile 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4581/XVI - Interrogazione: "Monitoraggio degli eventi sismici nella nostra regione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 17. Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Una piccola premessa sul territorio della nostra regione che, pur essendo classificato in zona sismica quattro, ovvero in un'area di bassa sismicità, ha sviluppato nel corso degli anni un approccio alla gestione del rischio sismico che si distingue per la sua prudenza, il suo fondamento scientifico e la sua articolazione su più livelli.

Questo approccio integrato comprende la sorveglianza strumentale del territorio e la gestione della sicurezza, delle infrastrutture critiche, le attività di divulgazione, la cooperazione transfrontaliera.

È fondamentale riconoscere che la specificità del contesto alpino valdostano richiede una valutazione del rischio sismico che tenga necessariamente conto delle interazioni con altri rischi naturali, della presenza d'impianti idroelettrici di grandi dimensioni e della vulnerabilità di una parte del nostro patrimonio edilizio.

Il primo quesito: "Se e quali siano le strutture dell'Amministrazione regionale che stanno monitorando o seguendo l'andamento di questi fenomeni": la responsabilità primaria per la gestione delle conoscenze relative alla sismicità del territorio regionale è attribuita alla struttura organizzativa attività geologiche incardinata nel dipartimento programmazione risorse idriche e territorio; questa struttura si occupa di raccogliere, elaborare e interpretare i dati sismici, nonché di coordinare le attività di monitoraggio.

Parallelamente, l'implementazione dei requisiti di sicurezza sismica nei fabbricati civili e nelle infrastrutture è demandata ad altre strutture del dipartimento opere pubbliche, che operano in conformità con le vigenti norme tecniche in materia.

Per quanto riguarda la sorveglianza sismica attiva, la Regione si avvale di una rete sismica autonoma che è operativa dal 2009, gestita in convenzione con il Distav dell'Università di Genova.

Questa rete è composta da quattro stazioni interconnesse in tempo reale che consentono un monitoraggio costante dell'attività sismica sul territorio valdostano.

Importante è poi sottolineare che tale rete regionale è integrata nella rete sismica dell'Italia nord-occidentale, il che permette un flusso continuo di dati verso l'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, noto come INGV, attraverso il centro di elaborazione del Distav. Grazie a questa infrastruttura, la Regione è in grado di produrre mappe che rappresentano la distribuzione spaziale dell'intensità del movimento del terreno causato da un evento sismico, queste mappe sono uno strumento essenziale per la protezione civile e per una rapida valutazione degli impatti di eventuali eventi sismici.

L'impegno della Regione in questo settore è testimoniato anche dall'investimento di oltre 100 mila euro triennali per la gestione della rete sismica.

Inoltre la conoscenza della risposta sismica del territorio valdostano è costantemente arricchita da altre attività conoscitive di base che contribuiscono a migliorare progressivamente la compressione della geodinamica delle Alpi, tra queste segnaliamo in particolare le innovative metodologie di modellazione geologica tridimensionale, che permettono di comprendere meglio la vulnerabilità del territorio e d'implementare le misure preventive più efficaci.

Sul secondo quesito, "Se vi siano state delle interlocuzioni con l'INGV o con altre autorità su questi eventi sismici che hanno interessato la nostra regione, ed in caso positivo con quali risultanze", con riferimento a questo quesito confermiamo che viene mantenuta un'interlocuzione costante con L'INGV, principalmente attraverso il supporto operativo e scientifico del Distav, dipartimento di geofisica dell'Università di Genova.

Il Distav svolge un ruolo fondamentale per garantire l'elaborazione, la validazione e lo scambio d'informazioni in tempo reale tra la rete regionale e l'INGV.

Oltre all'INGV, la Regione collabora attivamente con altre autorità e altre istituzioni, sia a livello nazionale che internazionale, in particolare la Regione partecipa da anni a progetti europei Interreg transfrontalieri, finalizzati al miglioramento della conoscenza e della cooperazione in materia di rischi naturali.

Attraverso questi progetti, che forniscono anche risorse importanti, è stato possibile costruire un dialogo operativo con le Regioni confinanti che condividono con la nostra Regione le stesse problematiche legate alla sismicità alpina, caratterizzata da una bassa pericolosità ma da un'alta vulnerabilità locale.

Infine, è importante menzionare che le attività di studio svolte negli ultimi anni hanno permesso di approfondire la conoscenza della faglia Aosta Ranzola - che è riconosciuta come faglia attiva e faglia capace - e di analizzare la sismicità del massiccio del Monte Bianco, dove talvolta si verificano sciami sismici superficiali.

Questi studi hanno consentito poi di ridimensionare le letture allarmistiche non fondate e di fornire anche alla cittadinanza informazioni accurate, informazioni rassicuranti sui fenomeni che, pur essendo percepibili, non presentano caratteristiche tali da generare scenari di rischio significativo.

Come Amministrazione regionale, si ritiene che la conoscenza condivisa sia un elemento essenziale per mettere in atto poi tutta un'attività di prevenzione, per questo, oltre alle attività connesse, quindi attività di sorveglianza e attività di progettazione tecnica, si sta investendo anche per la parte di divulgazione scientifica e di sensibilizzazione.

A conferma di ciò, ricordiamo che nel 2015 è stato pubblicato il volume "Tra scosse e sussulti, storia dei terremoti in Valle d'Aosta", con testi divulgativi scientifici a cura della geologa Ornella Maglione.

Nel 2016 la mostra "Terremoti in Valle d'Aosta", allestita presso il Centro Saint-Bénin di Aosta ha coinvolto scuole, famiglie e amministratori locali in un percorso educativo che ha valorizzato sia la memoria storica che le conoscenze moderne.

Le informazioni, compreso il Libro in PDF, sono disponibili al pubblico sul portale istituzionale della Regione e nel giro di pochi mesi sarà anche attivato un portale web, sempre per andare in quella direzione, un portale dedicato appositamente alla dinamica sismica del territorio valdostano.

Altre informazioni relative alla microzonazione sismica sono già disponibili sul portale geologia VDA.

La Giunta regionale, quindi, conferma il proprio impegno sul monitoraggio, sullo studio, sulla gestione e sulla divulgazione soprattutto del rischio sismico, sebbene, come detto, in un contesto classificato a bassa sismicità.

L'obiettivo è chiaramente di garantire una sicurezza, di non creare allarmismi ma anche senza mai abbassare la soglia di attenzione e aumentare ovviamente il livello informativo.

Presidente - Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - L'obiettivo di quest'interrogazione penso che si possa riassumere nella sua conclusione, nel senso che non c'era nessuna intenzione di fare allarmismo, bensì appunto di verificare, o meglio, dare anche, se vogliamo, una parte informativa di quello che l'apparato regionale fa e delle collaborazioni che ci sono.

Sicuramente i fenomeni, come lei ha anche detto, tipici della sismicità alpina sono di intensità bassa, non ci sono, grazie a Dio, degli eventi di effetti significativi, così come però dobbiamo tener conto che, come in tutte le scienze, l'evoluzione temporale e quella della ricerca sono importanti perché anni fa le zone montane, per assurdo, non venivano considerate sismiche.

Ora io avevo una professoressa di geologia che diceva sempre che le montagne non sono cresciute o non sono nate per accumulo di sassi ma al contrario, sostanzialmente, quindi è ovvio che è bene monitorare, è bene anche verificare la situazione delle faglie e magari anche comprendere un po' meglio dei fenomeni, come possono essere quelli che abbiamo anche citato dalle notizie di stampa e che hanno interessato appunto a febbraio e a marzo la nostra regione. Ben venga una continua informativa e soprattutto anche una prevenzione, soprattutto per evitare la creazione di falsi allarmismi o inutili allarmismi che sappiamo oggi, con l'utilizzo dei social network: magari per una situazione davvero minima, l'effetto poi sulla popolazione è molto diverso.