Oggetto del Consiglio n. 4580 del 2 aprile 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4580/XVI - Interrogazione: "Futuri costi di gestione del centro rifiuti di Brissogne e conseguenze sul metodo tariffario".
Bertin (Presidente) - Punto n. 16. Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Ci permette di tornare sull'argomento rifiuti e di definire alcuni argomenti che avevamo trattato nei Consigli precedente.
Nell'ambito di una piccola premessa, l'atto di riconoscimento è la risposta a quanto richiesto, relativamente alle premesse della sua interrogazione, dal programma nazionale per la gestione dei rifiuti al capitolo 9.6, ovvero la qualificazione d'impianti minimi di chiusura del ciclo, in quanto non è stato possibile adempiere a tale richiesta nel nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato il 9 maggio 2022 con legge 4, precedentemente al programma nazionale, decreto del Ministero della transizione ecologica del 24 giugno 2022.
La definizione d'impianti minimi, presenti appunto nel programma nazionale, oltre a ritenere tali impianti indispensabili alla chiusura del ciclo rifiuti del territorio, richiede che gli stessi debbano essere in grado di offrire una capacità in un mercato con rigidità strutturale caratterizzato da un forte e stabile eccesso di domande e da un limitato numero di operatori.
Questo, punto A, è l'unico impianto presente sul territorio regionale, quindi essenziale e indispensabile per la chiusura del ciclo dei rifiuti in ambito regionale; inoltre è già soggetto a regolazione da parte della Regione Autonoma Valle d'Aosta per quanto riguarda le tariffe da applicare attualmente ai subATO.
Punto n. 2, soddisfare, in aggiunta a quanto previsto al precedente punto, le seguenti condizioni alternative: "Avere una capacità impegnata per flussi garantiti da strumenti di programmazione o da altri atti amministrativi": per il flusso dei rifiuti a Brissogne è garantito dal Piano regionale gestione dei rifiuti, e contratto di concessione con società Enval.
Punto n. 4, "Essere già stati individuati sedi di programmazione sulla base di decisione di soggetti competenti alla chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti che, a partire dal 2015, era già stato individuato nella programmazione regionale".
Per venire ai suoi quesiti, "Quali saranno le conseguenze dell'integrazione della deliberazione Arera 7/2024 nel contratto in essere tra l'Amministrazione regionale e la società di gestione del Centro di Brissogne?": l'autorità di regolazione per l'energia reti ambiente, nota come Arera, con deliberazione n. 7/2024, ha nuovamente definito i metodi per la determinazione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento dei rifiuti solidi urbani nel periodo regolatorio 2024-2027.
In base alla definizione riportata nell'articolo 1, gli impianti di trattamento comprendono: gli impianti di chiusura del ciclo, quali impianti di compostaggio, di gestione anaerobica; impianti di termovalorizzazione e le discariche atte all'operazione del deposito del suolo; gli impianti di trattamento intermedi, quali, a titolo esemplificativo gli impianti di trattamento meccanico e meccanico biologico.
Il contratto in essere tra l'Amministrazione regionale e il gestore del Centro regionale di Brissogne, Enval, regola con una concessione di servizi che si basa già su un sistema simile a quello previsto da Arera. Infatti, la concessione prevede una disciplina separata in termini di applicazione della tariffa di conferimento tra i rifiuti urbani residui destinati, previo trattamento, allo smaltimento in discarica, e (ne abbiamo parlato poco fa) i rifiuti differenziati per i quali è prevista una seconda vita attraverso operazioni di recupero.
La struttura dell'attuale tariffa, che prevede una componente a copertura degli investimenti e una copertura dei costi di gestione, ricalca quella di Arera che vincola il volume dei ricavi del gestore negli anni di regolazione, in modo da essere direttamente proporzionale agli investimenti e ai costi di gestione sostenuti dal gestore negli anni immediatamente precedenti.
Il dirigente del settore rifiuti economia circolare ha già provveduto a richiedere al gestore di Brissogne la trasmissione di un Piano economico e finanziario per il Piano regolatorio fissato da Arera, quindi 2024-2025, 2026-2027, elaborando in accordo agli algoritmi proprio indicati da Arera.
Il PEF sarà successivamente validato dalla Regione e approvato da Arera, il PEF indicherà le tariffe da applicare al conferimento dei rifiuti indifferenziati ai cancelli di Brissogne.
Il sistema dovrà obbligatoriamente adeguarsi, è evidente che l'attuale concessione e il PEF Arera hanno due diversi orizzonti temporali. La prima ha una durata di 17 anni, con scadenza al 31 dicembre 2036, la seconda 4 anni e scade il 31 dicembre 2026.
I due strumenti dovranno fra loro coordinarsi in accordo ai vincoli contenuti nella deliberazione di Arera.
Secondo quesito, "Se questo passaggio e le sue conseguenze sulle tariffe siano stati condivisi all'interno dell'Osservatorio regionale sui rifiuti": l'aspetto tariffario è uno dei temi affrontati all'interno dell'Osservatorio, che in particolare dovrà valutarne le ricadute, anche una volta espletate le procedure di validazione attraverso il supporto di società qualificate e su tale argomento del Piano economico finanziario di Enval.
La materia è molto tecnica ed è stata discussa nell'ambito del pertinente tavolo tecnico, quello che citavamo anche nell'iniziativa precedente, in cui sono presenti, come già detto, i rappresentanti di subATO, a cui compete poi l'esplicitazione della TARI.
Si ricorda che la deliberazione del riconoscimento d'impianto minimo non è altro che l'esplicitazione di quanto negli anni, con i diversi Piani di gestione dei rifiuti, si è affermato, quindi è la prima tappa di un percorso.
In questa fase la società Enval sta predisponendo le simulazioni per il nuovo PEF con le regole Arera; sarà cura della struttura, una volta valutate le simulazioni con il supporto tecnico qualificato e incaricato esclusivamente per quest'argomento, illustrarle e discuterne con l'Osservatorio al fine di validare il PEF, quello ritenuto più corrispondente alla nostra realtà.
Riguardo alle simulazioni sui futuri costi di gestione del Centro di Brissogne determinati da Arera e sul futuro metodo tariffario, il suo terzo quesito, l'adozione dei principi regolatori di Arera era stata attivata nel corso del 2023 ai sensi della deliberazione 363/2021 di Arera. Il gestore aveva provveduto alla trasmissione del Piano economico finanziario e la Regione si era organizzata per la validazione. L'attività però è stata interrotta a causa delle decisioni del Giudice amministrativo che, a seguito dei molteplici ricorsi presentati dai soggetti impegnati nei trattamenti dei rifiuti urbani, ha deciso di abrogare la deliberazione 363/2021.
Con deliberazione n. 7/2024 Arera, ricevendo l'indicazione dell'ente giudiziario, ha riformato il metodo e posticipato di due anni gli adempimenti.
All'epoca le simulazioni effettuate avevano messo in evidenza che era possibile rappresentare il normale funzionamento dell'impianto - avvalendosi degli stessi beni e risorse previsti nel contratto in essere - e che le tariffe proposte dal gestore non si discostavano dai risultati ottenuti dalle simulazioni. In tal senso il gestore si sta adoperando.
Occorre poi precisare che le deliberazioni di Arera (non per nulla, appunto, definita autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) vanno proprio nel senso di monitorare l'attività degli enti gestori e degli affidatari dei servizi, tutto ciò a tutela del cittadino.
Prendo ancora un attimo in merito al processo e al percorso informativo che citava anche prima la collega Minelli: è anche il momento di fare il punto, di riallineare l'attività che sul lato informativo hanno fatto le varie Unités. Proprio con questo scopo si è provveduto ad affidare un incarico per fare innanzitutto il punto, per capire cosa si è comunicato, come lo si è fatto e in che portata, ma soprattutto con una visione futura per essere più efficaci ed efficienti sul lato comunicativo e farlo ovviamente in modo uniforme su tutta la nostra regione.
Presidente - Replica il consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - È ovvio che la questione sia veramente molto tecnica, quindi andrò poi a riascoltarmi la sua risposta.
Il punto n. 9.06 che ha citato in merito al Piano nazionale per la gestione dei rifiuti che appunto si intitola "Pianificazione regionale e classificazione degli impianti di trattamento", appunto tratta di questa tematica; forse ha tralasciato un aspetto che è quello delle tempistiche, perché appunto viene specificato che in particolare alle Regioni e alle Province autonome è richiesto di effettuare una ricognizione e relativa caratterizzazione con orizzonte temporale 2022-2025 degli impianti di trattamento per il proprio territorio; 2022-2025: siamo quindi veramente alla fine di questa sorta di ricognizione.
Poi c'è però un altro passaggio, perché praticamente, se si va un po' oltre nella lettura di questo punto n. 9.6, si parla appunto di un'ulteriore classificazione: impianti di chiusura del ciclo ad attività di programmazione settoriale, nonché del grado di integrazione della filiera, distinguendo gli impianti di chiusura del ciclo integrati minimi e aggiuntivi, ai fini della modulazione degli strumenti di elaborazione previsti per l'applicazione dei criteri di accesso stabiliti dalla MTR 2, quindi dal metodo tariffario rifiuti per il secondo periodo regolatorio 2022-2025.
Se si va a leggere appunto ciò che prevede questo MTR 2, l'articolo 23 è normato.
Qui parla appunto del triennio 2022-2025, non del 2024-2027, io riferimenti al 2024-2027, anche nella delibera 7/2024 di Arera, non ne ho trovati, però appunto in quest'articolo 23, che tratta delle tariffe di accesso agli impianti di chiusura del ciclo minimi, ci sono tutta una serie di formule che determinano il fattore tariffario, i ricavi dell'attività di trattamento, i limiti di crescita delle tariffe di accesso, i flussi assoggettati e così via. Di certo non sono in grado di leggere quelle formule che sono assolutamente complicate.
È vero che aspettiamo anche notizie da parte di Enval per il loro piano economico finanziario, però forse avere già un minimo di cognizione di quelle che potrebbero essere le tariffe, quello sarebbe stato utile, perché poi questo nuovo metodo parte dal 2026, parte dall'anno prossimo, quindi c'è veramente pochissimo tempo per in qualche maniera, anche semplicemente, informare gli Enti locali.
Ho avuto modo di fare due chiacchiere con un Sindaco che mi ha detto "Va beh, tanto ormai... peggio di così".
Speriamo appunto che non sia peggio, è ovvio che questo tema è molto complesso, ma anche il numero delle iniziative che vengono portate ogni volta in questo Consiglio dimostra che è un tema molto forte, molto delicato, che sarà oggetto di ulteriori iniziative specifiche.