Oggetto del Consiglio n. 4577 del 2 aprile 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4577/XVI - Interrogazione: "Meccanismo di premialità per i subATO che garantiscono una raccolta differenziata di qualità".
Bertin (Presidente) - Punto n. 15.01. Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - A premessa dell'interrogazione, che ha oggetto le tariffe di conferimento dei rifiuti determinati per l'anno 2025 e la mancanza di chiarezza e trasparenza, si precisa che le tariffe, sia in fase preventiva, sia a consuntivo, vengono regolarmente presentate, analizzate, condivise tra le parti nelle riunioni periodiche del tavolo di lavoro, il tavolo tecnico, che è stato istituito appositamente per la gestione dei rifiuti, dove sono presenti sia i tecnici e sia tutti i rappresentanti politici delle diverse Unités.
Quesito 1), se esiste un meccanismo di premialità per i subATO che garantiscano una raccolta differenziata di qualità, in caso negativo se è allo studio una revisione delle tariffe per introdurre un sistema di incentivazione: il contratto di concessione, sottoscritto dalla società Enval e dall'Amministrazione regionale, che ha durata 2+15 anni a partire dall'anno 2020, prevede due tariffe di trattamento per i rifiuti indifferenziati e differenziati, derivanti da quote che sono relative a:
1) Garantire la copertura degli oneri d'investimento;
2) garantire la copertura dei costi gestionali;
3) a una riduzione legata ai ricavi derivanti dalla vendita di energia elettrica e dalla valorizzazione energetica del biogas secondo il piano proposto dal concorrente;
4) ai ricavi da recupero da valorizzazione dei rifiuti presso i Consorzi di filiera.
Richiamando il tema "Correlazione qualità e raccolta differenziata", si fa presente che a partire dall'anno 2023 le tariffe Enval, attraverso un meccanismo in grado di garantire l'equilibrio economico di contratto, sono effettivamente differenziate, sulla base di quanto previsto appunto dal Piano rifiuti approvato.
La differenziazione riguarda i flussi di raccolta con maggiori criticità, valutata sulla base della percentuale di frazione estranea che emerge nel corso delle analisi merceologiche.
Infatti si è cercato di definire tariffe che tendono a un meccanismo che risponde al principio di "Chi inquina paga", quindi essere o penalizzante o premiante con tariffe più basse in base appunto alla qualità.
La qualità utilizzata come riferimento viene definita sulla base di almeno tre analisi merceologiche che, negli ultimi due mesi di attività, per ogni area di provenienza, per i flussi di raccolta rifiuti, come già detto, ritenuti più critici e per la precisione: indifferenziato, multimateriale, forsu, ovvero la frazione organica del rifiuto solido urbano, vetro, carta e cartone.
Tale attività è normata nel regolamento di gestione del servizio del centro regionale di Brissogne, approvato dopo confronto con gli enti interessati con provvedimento dirigenziale che è datato 22 marzo 2022, il 1587, pubblicato anche sul sito della società stessa.
Il meccanismo, inoltre, permette di accantonare una somma che anno per anno, attraverso un confronto con gli Enti locali in sede di tavolo tecnico, che è convocato ai sensi della delibera 374/2023, viene ridistribuito a favore dei subATI più virtuosi.
Per esempio, per quanto riguarda l'anno 2023, la ripartizione è avvenuta utilizzando un sistema inizialmente proposto dai componenti del Consiglio permanente degli Enti locali, quindi Sindaci e Presidenti delle Unités, e successivamente integrato con ulteriore parametro dall'Amministrazione regionale, comunque sempre precedentemente condiviso nella sede di un tavolo tecnico convocato ai sensi della delibera 374/2023.
Il quesito 2, "Se il centro di Brissogne gestito da Enval prevede il mantenimento delle filiere di recupero per i materiali differenziati": si ricorda, a tale proposito, che la società Enval, ai sensi dell'articolo 2 del contratto di concessione sottoscritto con l'Amministrazione regionale, ha - tra le competenze - la sottoscrizione, previa delega della Regione autonoma Valle d'Aosta, delle convenzioni operative con tutti i Consorzi di filiera del Conai, che sono volti ad assicurare la più adeguata e conveniente gestione delle frazioni di rifiuti conferiti in forma differenziata dai subATO o dai privati conferitori convenzionati con il Centro regionale.
Sottolineiamo che anche la valorizzazione economica da parte dei Consorzi avviene attraverso un meccanismo di valutazione delle frazioni estranee presenti.
Un aumento degli introiti derivanti dalla valorizzazione dei rifiuti consente, attraverso un'operazione di revisione del PEF della società Enval, di avere dei risultati economici positivi anche nei confronti dei subATO nel contenimento dei costi di gestione.
Relativamente al quesito 3, nell'ipotesi di una mancanza di differenziazione della tariffa, cosa non vera, come illustrato nei punti precedenti, la società Enval, nel caso in questione, non avrebbe introiti maggiori, ma solo il riconoscimento per il servizio di smaltimento in discarica, pertanto è di fondamentale importanza la qualità della raccolta che viene fatta sul territorio da parte degli enti gestori di tale servizio.
Nella realtà, le tariffe, invece, prevedono che, al superamento di determinate frazioni estranee, il flusso di raccolta differenziato venga effettivamente pagato più del mero conferimento in discarica, proprio per riconoscere una penalizzazione ai subATO meno attenti e, di conseguenza, la formazione di un tesoretto da ridistribuire tra i più virtuosi.
Il quesito 4, "Chi controlla e quali utilità hanno le analisi merceologiche effettuate da Enval": le analisi merceologiche erano in una prima fase strettamente connesse alle attività di monitoraggio e controlli ambientali prescritte dall'autorità ambientale competente. Allo stato attuale, a seguito di un confronto con tutti gli attori coinvolti, si è deciso d'incrementare il numero di analisi del rifiuto in ingresso, con lo scopo di effettuare una mappatura del territorio regionale che dovrebbe permettere d'individuare le aree e i sistemi di raccolta virtuosi e quelli ancora indietro, che necessitano quindi di misure correttive.
L'utilità dell'analisi merceologica è quella di poter disporre di un quadro conoscitivo di dettaglio dell'andamento della raccolta dei rifiuti e della qualità della raccolta differenziata, in modo da poter avviare, come dicevamo, quelle azioni correttive concertate nell'ambito del gruppo di lavoro del tavolo dei rifiuti e, ovviamente, anche in Osservatorio, nei territori in cui vengono registrate delle anomalie.
Le analisi merceologiche consentono inoltre di certificare le non conformità dei lotti dei rifiuti conferiti, gestendo gli stessi in funzione della loro effettiva composizione.
Le analisi vengono svolte dal concessionario che assicura lo svolgimento di controlli regolamentati, come previsto nel citato regolamento di gestione, come pure le modalità di certificazione finale del rifiuto, opportunamente trasmesso al produttore del rifiuto stesso.
Infatti l'addetto alle analisi merceologiche consegna il report dei controlli e la documentazione fotografica al capo impianto e all'ufficio tecnico a termine della giornata. L'ufficio tecnico acquisisce la documentazione cartacea e fotografica ed emette il certificato finale da trasmettere al produttore del rifiuto.
Nel caso in cui la media della percentuale della frazione estranea superi la soglia limite, si provvede al riaddebito al subATO dei costi di smaltimento della quota eccedente.
Nel caso si trovassero materiali non ammessi nel centro di trattamento di Brissogne e in discariche per rifiuti non pericolosi, si apre immediatamente un procedimento di non conformità nei confronti del produttore dei rifiuti e la segnalazione al Corpo forestale ufficio di vigilanza ambientale.
I referenti dei subATO, quindi ufficialmente delegati, possono assistere allo svolgimento delle analisi merceologiche con l'obiettivo di fornire altri strumenti per migliorare la raccolta sul proprio territorio.
Presidente - Consigliera Minelli per la replica.
Minelli (PCP) - Ringrazio l'Assessore per le risposte che intendo poi riascoltare per capire bene ogni dettaglio, oppure se lei ha la bontà di fornirmi il cartaceo, perché soprattutto sull'ultima parte non sono riuscita a prendere appunti su tutto.
Voglio comunque fare alcune osservazioni che tengono conto di quanto sono riuscita ad ascoltare e anche delle considerazioni emerse facendo un'analisi della situazione regionale anche in base a quanto si è potuto comprendere durante l'ecoforum di Legambiente di qualche tempo fa ad Aosta.
Parto dal presupposto, che ha citato anche lei, che il principio "Chi inquina paga" dovrebbe, dal mio punto di vista, essere applicato anche in senso positivo, riconoscendo un beneficio economico chiaro e puntuale a chi conferisce dei materiali con un elevato grado di purezza.
Ora, da quello che lei ci ha detto è emerso chiaramente che un sistema di premialità esiste, lei lo ha spiegato, ma è un sistema che viene applicato ex post, cioè viene applicato dopo il conferimento, senza, secondo me, un chiaro legame con la struttura tariffaria adottata da Enval.
Lei ha detto che le tariffe vengono condivise nel tavolo tecnico, però i cittadini queste cose non le conoscono, non le sanno e l'informazione su tutto questo non c'è, quindi diventa difficile riuscire a comprendere la ratio che sta alla base delle bollette che poi i cittadini devono pagare, e questa è una carenza in termini anche di tracciabilità, perché la stessa normativa prevede che ci debba essere trasparenza nelle bollette.
Poi lei ha citato le due tariffe che ci sono per gli indifferenziati e per gli altri rifiuti. Ora la nostra tariffa per l'indifferenziato è di 152,43 euro a tonnellata, ed è inferiore a quella di molte altre Regioni; nel Trentino è 250 euro, in Veneto è 240 euro a tonnellata.
Questo ha delle conseguenze negative perché è un disincentivo alla riduzione dei rifiuti non riciclabili e poi che cosa fa? Incide su un rapido esaurimento della discarica, creando anche le premesse per una futura emergenza rifiuti che non potrà che avere dei costi più alti.
C'è poi un'altra anomalia, secondo me, nelle tariffe di conferimento dei materiali differenziati, che sono uniformi per tutti i flussi (cioè la carta, il vetro, gli imballaggi leggeri, il cartone, l'organico) che è pari a 78,21 euro a tonnellate, indipendentemente dalla qualità e dalla modalità di raccolta, che sia stradale o che sia porta a porta.
Che cosa significa questo? Che i materiali di alta qualità che vengono raccolti dai subATO più virtuosi sono mischiati con i materiali contaminati da frazioni esterne estranee, annullando l'effetto incentivante e penalizzando chi fa bene.
È stato ricordato che i ricavi del Conai e quelli derivanti anche dalla valorizzazione energetica del biogas vengono destinati ai subATO più virtuosi, è quello che ha detto, però questo senza un meccanismo visibile e quantificabile e in assenza di un riferimento esplicito nella struttura tariffaria il sistema, mi dispiace, ma risulta opaco, non verificabile, forse nemmeno da parte dei Comuni, sicuramente non da parte dei cittadini.
Io credo che bisognerebbe seguire un sistema simile a quello adottato dai Consorzi di filiera Conai, che premiano in maniera precisa la purezza dei materiali conferiti.
Mi permetto d'indicare alcune proposte operative che, secondo me, potrebbero essere prese in considerazione se lo vorrete fare. In primo luogo, secondo noi, bisognerebbe riflettere sulla revisione della struttura tariffaria di Enval, prevedendo delle tariffe differenziate per i materiali differenziati in base a qualità e provenienza, prevedere delle premialità esplicite e trasparenti, prevedere un meccanismo di penalizzazione immediata per i flussi contaminati, con una redistribuzione equa dei proventi tra i subATO virtuosi.
Ovviamente poi bisogna gestire in maniera separata i flussi conferiti dai diversi subATO, perché poi lì arrivano, vengono messi insieme, abbiamo visto quando abbiamo fatto anche le visite, la tracciabilità è complessa.
Sulle analisi merceologiche lei ci ha detto come vengono effettuate, ci ha anche detto che, se lo richiedono, i subATO possono assistere; bisognerebbe prevedere non soltanto su richiesta, ma una modalità che diventi strutturale in questo senso, a campione magari, però non solo dietro richiesta, in modo che ci sia un sistema più codificato e strutturato in questo senso.
E poi, ovviamente, questo credo che sia utile per i cittadini: adottare un sistema di comunicazione di reportistica pubblica annuale sulla redistribuzione delle risorse e sull'applicazione anche della premialità, sennò i cittadini non riescono più a capire nulla delle loro bollette.