Oggetto del Consiglio n. 4575 del 2 aprile 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4575/XVI - Interrogazione: "Modalità e provvedimenti per incrementare la potenza nel settore fotovoltaico".
Bertin (Presidente) - Punto n. 14. Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (UV) - L'interrogazione prende spunto in parte dal rapporto di Legambiente, "Scacco matto alle rinnovabili", d'inizio marzo. Non ho mai avuto modo di comunicare pubblicamente il mio pensiero su quel tipo di visione, lo dico qui in Consiglio regionale: credo che non sia il modo di affrontare un tema così complesso rispetto al lavoro che la parte politica, ma in particolare la parte tecnica, di tante Regioni sta facendo. Realizzare gli obiettivi che il decreto Arrigoni ha assegnato alle Regioni è per tutte le Regioni sicuramente molto complicato, per una Regione come la nostra lo è ancor di più, soprattutto in assenza di aspetti che sono di fondamentale importanza. Il decreto sulla valorizzazione per esempio di quanto viene prodotto con l'energia idroelettrica è di basilare importanza, perché sappiamo tutti la differenza che c'è tra la resa dell'idroelettrico rispetto al fotovoltaico, in particolare sui territori di montagna, e, se non si tiene in considerazione che rispetto a questo ci possono essere delle velocità diverse di avanzamento, è ovvio che poi si fa fatica anche a trasmettere un dato.
Riportare su una scala così ampia la produzione dei prossimi anni, senza verificare tutto quello che si sta facendo per organizzare la programmazione della crescita della produzione di energie rinnovabili, lo trovo anche questo non corretto.
Infine poi trovo poco delicato verso la Regione Valle d'Aosta non considerare che è una Regione che praticamente oggi produce completamente energia green e lo fa in maniera consistente, esportando i due terzi della sua produzione a favore del sistema nazionale.
Detto questo, il lavoro che stiamo realizzando, le misure che abbiamo messo in campo e il lavoro che è in fase di conclusione per la legge che prevederà l'attuazione del decreto su base regionale sono tutti argomenti che sono messi a disposizione di quelle azioni necessarie per dare corso alla pianificazione, al piano che abbiamo messo a disposizione del nostro lavoro nei prossimi anni, che è il Piano energetico ambientale; Piano energetico ambientale che aveva dato delle indicazioni che il decreto delle aree idonee ha fortemente superato ed è per questo che vanno riconsiderati ancora alcuni aspetti.
Quello che sicuramente noi non faremo è non pianificare attraverso un'attenzione al paesaggio e alle difficoltà che una serie d'installazioni potranno avere, e anche un'attenzione a un giusto rapporto tra quello che vorremmo mantenere - ne parliamo spesso con il Governo regionale, con l'assessore Sapinet, con l'assessore all'agricoltura Carrel - un giusto rapporto tra i terreni dedicati alla coltivazione e all'agricoltura e un'attenzione che tutto questo non venga sostituito da un'installazione scriteriata e non regolata di pannelli fotovoltaici, ed è per quello che il tavolo tecnico che ha portato all'attenzione della cabina di regia politica il disegno di legge ha fatto un lungo lavoro di preparazione, che porterà ad avere presto a disposizione un disegno di legge che permetterà di avere delle semplificazioni per l'installazione degli impianti delle fonti rinnovabili in alcune zone, che permetterà di comprendere, attraverso questa semplificazione, come velocizzare gli iter autorizzativi ma, allo stesso tempo, disciplina in maniera precisa dove non poter realizzare questi impianti.
Il disegno di legge - che anticipo in alcune delle sue componenti e che poi avremo modo di discutere insieme - valorizzerà, per quelle che sono le nostre conoscenze, in maniera importante il revamping che si potrà fare sulla produzione idroelettrica e disciplinerà l'installazione del fotovoltaico, cercando d'intervenire in particolare ovviamente sulle abitazioni, quelle non vincolate, e nelle zone di un valore paesaggistico minore o già urbanizzate o già utilizzate per servizi tipo i parcheggi, tipo le infrastrutture residuali a livello autostradale e tutto il resto.
Per arrivare a provare a dare una risposta, questo disegno di legge permetterà di avere un'attuazione precisa in attesa dell'espressione del Tar su alcuni aspetti che sono ancora oggetto di discussione, in particolare per il decreto legislativo 199/2021.
Noi abbiamo messo a disposizione, dall'approvazione del PEAR, notevoli misure, abbiamo una misura che riguarda l'efficientamento energetico che sta producendo degli ottimi risultati, tant'è che anche le risorse che avevamo messo in assestamento sono già state utilizzate e l'abbiamo rimpinguato con altri 3 milioni di euro in questo periodo e in assestamento utilizzeremo nuove risorse: un mutuo che permette di lavorare all'efficientamento, quindi alla produzione di energie rinnovabili e al contenimento dei consumi, con un tasso particolarmente agevolato, l'1% e lo 0% in caso di sostituzione da fonte fossile.
Abbiamo messo a disposizione degli enti locali un bando che ha permesso agli enti locali di presentare progetti, che sono oggi in corso di valutazione. Abbiamo disciplinato la costituzione delle CER e messo a disposizione dei Comuni delle risorse per gli studi e disciplinato, a differenza di tante altre Regioni, anche la possibilità di intervenire sulle CER nei Comuni sopra i 5 mila abitanti, sia per le persone giuridiche, che per le persone fisiche.
Abbiamo inoltre riattivato anche dei servizi d'informazione al COA Energia che sono particolarmente apprezzati, perché, tra le tante attività che è bene cercare di fare per attuare il PEAR, c'è anche l'attività d'informazione, sensibilizzazione e comunicazione con le persone che appunto riveste una grande importanza, anche per la parte tecnica.
Abbiamo infine dato la possibilità ai Comuni di utilizzare delle risorse per pianificare - su scala locale o intercomunale o a livello di Unité - attraverso dei contributi per i PAESC l'attuazione di una previsione di regolamentazione sul proprio territorio.
C'è quindi un'iniziativa costante, importante, che sta producendo dei buoni risultati; l'avanzamento dei progetti dipenderà, in particolare nei primi anni, dalla possibilità di attualizzare e soprattutto di poter dare ai revamping dell'idroelettrico un particolare valore, che vuol dire cambiare di molto i valori dei megawatt prodotti, e allo stesso tempo la possibilità, in questa ultima fase del PNRR, di utilizzare le risorse date per la costituzione delle Comunità Energetiche, come lei sa è stato prorogato, e a partire dal prossimo anno di utilizzare le risorse su base regionale.
Presidente - Per la replica, consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Io non entro nel merito dei criteri che sono alla base del rapporto di Legambiente, io ho citato il rapporto che evidenzia comunque un ritardo che, di fatto, dati alla mano, è un ritardo che esiste.
Poi sappiamo che la nostra Regione produce energia green, sappiamo anche però che la situazione della potenza che dovrà essere installata al 2030 previsto dal decreto Aree idonee, prevede degli obiettivi molto precisi.
Parte delle risposte che lei ha dato, soprattutto sugli interventi che si stanno facendo, che si stanno portando avanti, sono cose che conoscevamo, alcune le abbiamo anche apprese da una sua recente intervista sulla "Vallée Notizie", laddove lei stesso indica che ci deve essere un aumento di 250 megawatt/ora nel fotovoltaico al 2030: è un'affermazione che io ritengo assolutamente condivisibile, ma credo che richiederebbe le indicazioni di linee di azione ben più robuste, e mi riferisco ai 250 megawatt in più per il fotovoltaico.
Ripeto anche un po' quello che era nella mia premessa: l'incremento medio del fotovoltaico in quattro anni, nella nostra regione, è stato di circa 6 megawatt/ora all'anno, cioè 24 in quattro anni, mentre, secondo gli obiettivi, in sei anni, dal 2025 al 2030, dovrebbe esserci una crescita a 226 megawatt/ora, cioè mediamente 30 all'anno.
Io mi chiedo veramente come si farà questo salto quantitativo da 6 a 30 annui, non si capisce bene, perché sicuramente le cose che lei ha detto, e cioè l'efficientamento energetico con i contributi sugli edifici, le CER, sono positive, sono azioni assolutamente positive, ma non credo proprio che siano sufficienti e ci dovrebbe essere, a mio avviso, una programmazione più robusta per far fronte a questa sfida.
Ora lei mi dice: "Siamo anche in attesa del pronunciamento del Tar", però non sappiamo intanto che cosa succederà, ma, se resta così, occorre ovviamente fare delle azioni diverse.
Poi lei ha citato anche la riflessione fatta in accordo con l'assessore Sapinet e l'assessore Carrel, che va nella direzione di dire: "Dobbiamo salvaguardare sia il paesaggio, sia tutto quello che è il territorio destinato ad attività agricole e agropastorali". Capisco bene quello che lei vuol dire, perché, se si facesse del fotovoltaico a terra, significherebbe dover disporre di superfici enormi, ma non esiste soltanto il fotovoltaico a terra, non esistono soltanto le coperture delle abitazioni.
Se noi pensassimo di fare un intervento molto massiccio in questo senso - esclusi quegli edifici che possono essere vincolati, che non sono di certo una maggioranza - io credo che si potrebbe fare diversamente.
Lei poi ha anche detto in quell'intervista che l'obiettivo a fine 2024 è stato raggiunto al 90%, però io credo che sia stato raggiunto anche perché, per i primi quattro anni, l'obiettivo richiesto era minimo, e comunque il 90% di obiettivo raggiunto è già una parte di ritardo sul minimo, per non accumulare ritardo, dovremmo essere a +20 e non a -10.
Adesso l'asticella ovviamente si alza e il ritardo che è stato accumulato io temo che si moltiplicherà nei prossimi anni.
Concludo con una brevissima osservazione: in tutto quello che lei ha detto, non ho mai sentito citare il ruolo della CVA. Mi chiedo se è possibile che CVA, che è una potenza in campo energetico, non abbia un piano per la transizione energetica della Valle d'Aosta e per lo sviluppo del fotovoltaico nella nostra regione, a partire proprio dalle coperture che ho indicato, però è ovvio che CVA è assente perché comunque, ce l'avete detto più volte, il Governo regionale non dà degli indirizzi che, a mio avviso, dovrebbe dare.