Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4538 del 27 marzo 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4538/XVI - Illustrazione della P.L. n. 64: "Disposizioni contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto seguente dell'ordine del giorno, punto n. 6.

La proposta di legge 64 è composta da 15 articoli; è stato depositato un emendamento dalla consigliera Erika Guichardaz, che è anche il relatore. Ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - La presente proposta di legge arriva in Aula dopo un travaglio di oltre sei anni. Dico sei anni perché, come è stato ben evidenziato anche nell'ultima Commissione, abbiamo sì depositato questo testo il 17 maggio del 2022, ma riprendendo un testo che era già stato presentato dalla consigliera Pulz nel 2019 e messo a disposizione di tutti i Consiglieri regionali attraverso una nota del suo movimento ADU VDA nel febbraio 2021.

Un testo sostanzialmente, come dicevo, riproposto e rivisto alla luce delle osservazioni che erano state presentate nella scorsa Legislatura e delle novità introdotte, come le leggi approvate successivamente da altre Regioni, l'aspetto delle funzioni di sportello e di monitoraggio e le risorse previste per colmare quanto i Sindaci avevano evidenziato nel loro parere del CPEL.

Oggi potremmo ancora rivedere questo testo ulteriormente perché, faccio solo a titolo di esempio, alle nove Regioni che sono riportate all'interno della relazione del disegno di legge, che hanno approvato una legge per prevenire e contrastare comportamenti e violenze omobitransfobiche, nella relazione citavamo Toscana, Liguria, Marche, Sicilia, Piemonte, Umbria, Emilia Romagna e Campania, ma a queste nel 2024 si è aggiunta la Regione Puglia e nel 2025 la Regione Molise.

Evidenzio proprio che nel 2025 la Regione Molise ha presentato una legge molto simile alla nostra, che non è a guida di centrosinistra, perché immagino già che il collega che sta di fronte a me partirà poi con tutti i suoi attacchi rispetto alle questioni legate ai nostri valori, sostanzialmente. Dico che il Molise non credo sia di trazione di centrosinistra.

Una legge regionale contro l'omobitransfobia è, secondo noi, necessaria non solo per dare un segnale di civiltà, ma per colmare un vuoto legislativo nazionale e per iniziare a rispettare veramente l'articolo 3 della nostra Costituzione.

Purtroppo i fenomeni e le violenze omobitransfobiche crescono, sia per numero che per intensità, in tutta Italia, ma le denunce sono ancora poche: troppo spesso le persone rimangono in silenzio ed è per questo che anche i numeri ufficiali riflettono solo marginalmente un problema strutturale della nostra società contemporanea.

Questo avviene anche in Valle d'Aosta, dove pare che nulla accada e che nessun problema ci sia perché non emerge sostanzialmente quasi nulla o sono poche le occasioni e pochi servizi per raccogliere segnalazioni e denunce.

Questo avveniva anche prima del 2013, quando la stessa percezione... basta prendersi il dibattito che c'era stato in Aula nel 2013, mentre la consigliera Fontana presentava la legge contro la violenza sulle donne, poi votata, come dicevo, nel 2013, se si va ad ascoltare il dibattito di allora anche lì erano poche le segnalazioni e si faceva un quadro ben diverso rispetto a quello che poi è emerso proprio grazie all'approvazione di quella legge, grazie agli strumenti che sono all'interno di quella legge, soprattutto per quello che riguarda la promozione di una formazione specifica per la creazione anche di occasioni di confronto per parlare di quella tematica, favorendo anche uno scambio culturale e che è anche alla base di questa legge contro un altro tipo di discriminazione.

La legge quindi nasce principalmente con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, di promuovere dei servizi e le istituzioni per comprendere questo fenomeno, per prevenirlo e per sostenere e supportare le persone coinvolte.

Rispetto ai dati qualcosa è stato fatto dall'Associazione Arcigay nazionale, il rapporto riportato sulla legge si riferiva al 2019-2020, in cui erano registrate 138 aggressioni omobitransfobiche che, nell'ultimo rapporto, passano ad essere 149.

Come è stato ben rappresentato in Commissione, si tratta di dati presi dalle notizie di cronaca dei giornali e quindi da quegli episodi discriminatori notiziati e che, in qualche modo, hanno avuto dei risvolti: aggressioni e pestaggi, come quello avvenuto a Trastevere, oppure genitori, come quello di Napoli, che ha cacciato brutalmente il figlio di casa, oppure ancora, guardando le cronache di questi giorni, della tiktoker Alex che si è uccisa proprio per alcuni episodi che l'hanno riguardata.

Per quello che riguarda la Valle d'Aosta, nel 2021 era stato diffuso un sondaggio che in pochi mesi aveva raccolto molte segnalazioni che, in qualche modo, davano conferma sull'esistenza di episodi di carattere omobitransfobico, che andavano dagli insulti con un 60,62%, alle minacce (12,5%), al bullismo in ambito scolastico (12,5%), alla violenza fisica e percosse, con un 50% di segnalazioni effettuate tra persone comprese in età tra i 19 e i 25 anni.

Conferma quindi della presenza di questo fenomeno che c'è stata in qualche modo anche evidenziata in audizione dalla rappresentante dell'Ordine degli psicologi che, proprio attraverso gli sportelli che ci sono all'interno anche dell'ambito scolastico e alle attività sul territorio che portano avanti gli psicologi, ha evidenziato come tra le varie formazioni fatte all'interno delle loro professioni, vi sia sicuramente quella di lavorare con gli adolescenti e con i giovani al fine di ridurre sicuramente l'ansia, la depressione, che sono quelle due manifestazioni principali che mettono in atto i ragazzi anche per evidenziare e cercare di segnalare eventuali pensieri anti conservativi che spesso sono proprio legati a questi stati di ansia e depressione.

Come dicevo, il tema centrale di questa legge, su cui noi puntiamo fortemente, è quello che risiede nell'articolo 7 e che dispone che la Regione istituisca uno sportello di ascolto con le Associazioni di volontariato e promuova l'accesso ai servizi psicologici presenti sul territorio, stipulando quindi anche accordi, al fine di poter svolgere funzioni di monitoraggio sulle discriminazioni, sull'omobitransfobia e sulle violenze determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere.

Non basta certo una legge per cambiare la cultura di un Paese, ma questo atto vuole essere un inizio di percorso collettivo, i cui principi e le cui finalità sono espresse all'articolo 1. In particolare ci si pone l'obiettivo di realizzare politiche, programmi e azioni finalizzate a tutelare ogni persona nella propria libertà di espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere, e a prevenire e superare le situazioni di discriminazione, omofobia, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica.

Obiettivo da realizzare attraverso la collaborazione con gli Enti locali che subito hanno dato un parere positivo rispetto a questa norma, come già avevano fatto rispetto alla norma presentata dalla Pulz.

Stessa cosa è venuta dalle Associazioni che abbiamo sentito, l'Associazione, se vogliamo, un po' di riferimento rispetto a questo tema, che, in qualche modo, ha anch'essa evidenziato l'importanza di avere una fase di informazione e formazione anche rispetto a questa tematica.

Si prevedono poi anche azioni specifiche quali la promozione e il sostegno di progetti e interventi di accoglienza, soccorso, protezione e sostegno alle vittime di discriminazioni. Come ho evidenziato, ci sono stati comunque episodi poco piacevoli sotto questo punto di vista, che sono comunque episodi di cronaca che abbiamo potuto leggere, proprio legati anche a un contesto familiare, dove forse alcune persone ancora non riescono a capire, ancora oggi, quale sia effettivamente il problema che è legato all'identità di una persona, e quindi sotto questo punto di vista credo sia stato anche importante sentire all'interno della Commissione che gli insulti legati a un ruolo ad esempio che si svolge (perché immagino che anche noi ne subiamo nella nostra attività) sono ben diversi rispetto agli insulti che riguardano proprio l'identità di una persona, perché quella non è che possa essere in qualche modo nascosta o negata, mentre il ruolo è una cosa che una persona decide di portare avanti.

Come dicevo, fra le varie politiche ci sono anche la rilevazione sui contenuti della programmazione televisiva e radiofonica regionale e locale, nonché dei messaggi commerciali e pubblicitari eventualmente discriminatori rispetto alla pari dignità riconosciuta ai diversi orientamenti sessuali o all'identità di genere della persona, questo all'interno dell'articolo 8; la possibilità della Regione di costituirsi parte civile nei casi di omofobia e violenza determinata dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere, di particolare impatto e rilevanza sociale nella nostra comunità; forme anche di valorizzazione verso le imprese che, in qualche modo, si attivano per il superamento delle discriminazioni, certificazioni che con piacere abbiamo accolto anche rispetto alla questione della parità di genere e che, in qualche modo, danno anche l'idea di una società che affronti il problema a 360 gradi.

Esiste poi all'articolo 14 quella clausola valutativa per noi importante, perché - lo abbiamo detto e sostenuto in Commissione - la nostra percezione è che il fenomeno esista, è altrettanto vero che magari invece con l'applicazione della legge abbiamo o potremmo avere delle sorprese diverse, quindi è corretto che vi sia una clausola valutativa, anche per comprendere se il percorso portato avanti è corretto o meno.

Oggi, più che mai, c'è la necessità di impegnarsi per ottenere il pieno riconoscimento dei diritti di tutte le persone, per garantire il loro benessere, e, trattando di persone, l'auspicio che mi sento di esprimere a tutta l'Aula e ai colleghi è che la discussione su questa legge non diventi un attacco tra le parti a cui abitualmente siamo abituati quando trattiamo temi di questo genere. Stiamo parlando di persone e, secondo me, dobbiamo sempre tener conto che anche dalle parole che noi diciamo in quest'Aula: possiamo ferire delle persone. Quindi sotto questo punto di vista invito i colleghi per lo meno a pensare, quando interverranno, perché immagino che lo faranno, possano in qualche modo rendersi conto che stanno parlando di persone.

C'è l'esigenza quindi, come dicevo, di creare una cultura del rispetto, che passi anche attraverso la conoscenza di quella che è la realtà delle persone queer che vivono, studiano, lavorano, pagano le tasse, fanno parte della nostra società e della cittadinanza tutta, ma poi sono coloro che proprio sulla loro pelle vivono quelle discriminazioni quotidianamente.

Questo quindi è un po' l'obiettivo di questa legge e soprattutto l'obiettivo che ormai, come dicevo, si porta avanti da sei anni e che ci vede comunque in ritardo, ampiamente in ritardo, perché, come ho detto in premessa, molte altre Regioni hanno già legiferato su questa tematica.

Sappiamo anche che c'è l'idea di un testo unico, questo è quanto ci è stato rappresentato. Quello che noi invece evidenziamo è che l'importante è portare avanti delle politiche di questo tipo e molto probabilmente anche non mischiare, non fare dei mischioni rispetto a delle leggi che comunque hanno persone di riferimento diverse.

La stessa cosa veniva rappresentata dall'Ordine degli psicologi, non tutti gli psicologi hanno una formazione per trattare queste discriminazioni, o meglio, c'è chi è più specializzato in una tematica piuttosto che un'altra, quindi sotto questo punto di vista molto probabilmente anche il fatto di mantenere una proposta di legge legata proprio a questa tematica avrebbe ancora più valore rispetto a quella di inserirla all'interno di tutte le discriminazioni che possono esserci all'interno di una società.

Presidente - L'illustrazione della relazione è stata fatta, sospendiamo i lavori del Consiglio regionale, che riprenderanno con la discussione generale alle ore 15:00.

I lavori si interrompono.

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La seduta termina alle ore 12:59.