Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4523 del 13 marzo 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4523/XVI - Interpellanza: "Indicazioni all'Azienda USL per l'individuazione di misure straordinarie per la riduzione delle liste d'attesa".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto seguente: il punto n. 57. Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Torniamo a parlare di liste d'attesa, questa è un po' la conclusione di un percorso di iniziative ispettive che sono state fatte soprattutto negli ultimi mesi.

Una piccola premessa: le classi di priorità delle prestazioni sanitarie sono quattro: le priorità urgenti che devono essere svolte entro 72 ore, le B brevi entro 10 giorni, le D differibili 30 giorni per le visite specialistiche, 60 giorni per le prestazioni diagnostiche, infine le priorità P programmate entro 120 giorni. Nel corso del 2024 la somma di queste prestazioni sanitarie riferite a tutte le categorie ammonta a 121.354. Per contro, i tempi di attesa e le liste d'attesa di cui parliamo sovente nel Consiglio regionale si riferiscono solo a una piccola componente di queste 121 mila prestazioni, a quelle che sono classificate nella priorità di differibili. Pertanto le prestazioni che sono state svolte in priorità D ammontano a 37.817 su 121.354 e su queste 37.817, che fanno parte delle 69 prestazioni previste dai LEA, che sono monitorate le liste d'attesa, noi facciamo l'analisi per questione di coerenza di lettura dei dati. Su queste prestazioni che sono state eseguite nel corso del 2024, che ammontano a 37.817, ce ne sono invece 10.595 e 3.396 che sono al 31 dicembre rispettivamente nelle liste d'attesa e nelle liste di galleggiamento. L'ammontare quindi delle prestazioni non eseguite relative al 2024 ammontano a circa 14 mila prestazioni tra visite specialistiche e prestazioni diagnostiche. Le 10.595, come ha sovente detto l'Assessore, hanno una data e un luogo che gli è stato dato, riconosciuto a queste prestazioni, mentre le 3.396 stanno nelle liste di galleggiamento.

Per avere un quadro chiaro, interpelliamo il Governo regionale per conoscere: "quante delle 121.354 prestazioni totali svolte nel 2024 sono state erogate nel rispetto dei tempi previsti dai relativi codici di priorità U, B, D, P che abbiamo prima citato; quante delle 10.595 prestazioni che sono nelle liste d'attesa al 31 dicembre 2024 potranno essere evase nei 30 giorni, che sono le visite specialistiche, nei 60, le prestazioni diagnostiche. A questo punto credo che qui possiamo già avere il rendiconto perché siamo al mese di marzo, le prestazioni che erano nelle liste d'attesa al 30 del mese di dicembre, che dovevano essere eseguite nei 30-60 giorni, dovrebbero essere già contabilizzate. Alla luce poi dei dati che verranno forniti, chiediamo se è intenzione da parte del Governo regionale dare delle indicazioni all'Azienda sanitaria per mettere in atto con urgenza delle procedure straordinarie per perseguire una sensibile riduzione delle liste d'attesa entro la fine del prossimo semestre.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Torniamo naturalmente a parlare di liste d'attesa, tema ampiamente dibattuto e a lungo approfondito in tutte le sue sfaccettature e in più occasioni, fuori e dentro quest'aula.

Stiamo lavorando con l'Azienda alla predisposizione del piano regionale di recupero delle liste di attesa per il 2025. Ricordiamo che l'anno scorso abbiamo lavorato, su mandato dello Stato, al piano di recupero 2024 proprio per dare indicazioni all'Azienda al fine di migliorare la capacità di offerta rispetto alla domanda di prestazioni dei cittadini. Rispetto alle misure straordinarie nel campo si è lavorato con l'Azienda su vari fronti: da un lato, riorganizzando internamente obiettivi e personale necessari da dedicare, in modo ancora più puntuale, nei volumi di attività delle prestazioni ambulatoriali che più necessitano di essere ridotti; dall'altro, con un maggior coinvolgimento delle strutture private convenzionate che operano con criteri di qualità certificati dalla Regione, che, per la prima volta, nel 2025 hanno fornito una programmazione puntuale da subito per l'intero anno in corso. In questo modo possiamo programmare gli appuntamenti a lungo termine, riducendo quindi il problema delle liste di galleggiamento che si riempiono velocemente, come sappiamo. Il processo è in continua evoluzione, ma l'importante è mantenere un equilibrio e garantire un miglioramento progressivo ma costante, anziché rincorrere soluzioni temporanee che riportano inevitabilmente al punto di partenza. Parallelamente in tale contesto stiamo ragionando a livello di Assessorato su come poter strutturare un'ulteriore misura utile. La ragione dell'attesa, come è noto, è solo da ricercarsi nella combinazione di una pluralità di fattori che vanno dalla carenza di personale sino al numero delle visite richieste e alla loro reale appropriatezza. Le soluzioni devono quindi affrontare le radici del problema e possono riguardare il miglioramento dei processi, nonché il potenziamento della capacità produttiva. Progetti strutturali come l'ottimizzazione dei flussi di lavoro e l'introduzione di tecnologie avanzate alleggeriranno le liste di attesa nel lungo periodo, ma stanno richiedendo pianificazione, investimenti e tempo. In sintesi, le liste di attesa sono il risultato di un sistema complesso che non può essere riparato con azioni singole, ma richiede una visione strategica e una serie di interventi a breve, medio e lungo termine, che possono ridurre progressivamente il problema. In questo senso ricordiamo quindi l'importante e costante impegno profuso per migliorare i tempi di risposta rispetto alle richieste di prestazioni sanitarie dei Valdostani. Siamo infatti impegnati con l'azienda in una serie di azioni sulla base della legislazione vigente, con particolare riferimento alle indicazioni dell'ultimo decreto legislativo, che erano poi solo dell'anno scorso, come richiamato poc'anzi. A tale proposito, oltre a tutte le iniziative dirette a reclutare personale, abbiamo come obiettivo prioritario il miglioramento della propria capacità di incrementare l'offerta di prestazioni. Per fare questo la Direzione ha concordato con i Direttori di struttura degli obiettivi di produzione sui singoli settori e sta chiedendo un impegno supplementare al proprio personale utilizzando lo strumento delle prestazioni aggiuntive tramite la LPA, cioè la Libera Professione Aziendale, che è uno strumento su base volontaria sul quale i nostri sanitari sono stati fortemente sensibilizzati.

La nuova procedura di gestione dei percorsi di tutela - di cui diremo meglio nel dettaglio in risposta all'interpellanza n. 61 - da alcuni mesi totalmente informatizzata, già adesso consente un più facile accesso al cittadino - come abbiamo già avuto modo di vedere in home page del sito dell'Azienda USL - che non deve più compilare moduli o istanze. Da un lato, il cittadino può far valere il proprio diritto direttamente contattando il CUP e, dall'altro, si sensibilizzano le singole strutture che erogano le prestazioni che, conoscendo in tempo reale le richieste che non possono essere soddisfatte nei tempi, possono quindi attivare nuovi spazi di prenotazione, sia in istituzionale o utilizzando la LPA. Deve essere chiaro che per alcune prestazioni nessuna soluzione è immediatamente possibile, neppure ricorrendo gli erogatori privati accreditati che rappresentano un supporto imprescindibile al servizio sanitario regionale valdostano, ma non possono soddisfare tutte le richieste, perché anche questi dispongono di personale in numero limitato e quindi di una capacità produttiva non illimitata. L'Azienda USL negli anni passati aveva peraltro anche stipulato convenzioni con privati accreditati addirittura fuori Valle, ma non sempre si sono ottenuti i risultati preventivati. Nemmeno il ricorso a LPI può essere la sola soluzione definitiva, perché alcuni tipi di prestazioni non sono erogate in tale regime o perché, per talune prestazioni, i tempi di attesa restano comunque superiori a quelli previsti dai codici di priorità che lei ha richiamato.

L'Azienda si sta attivando inoltre per una valutazione circa la possibilità di erogare prestazioni in orario serale o nei giorni di sabato e domenica in modo da poter proporre ogni iniziativa possibile per ampliare l'offerta dei cittadini, seppure tali soluzioni possono essere esplorate e sempre tenuto conto dei numeri del personale disponibile e della disponibilità dello stesso.

Venendo alla domanda n. 1, l'interpellanza formula richieste puntuali e vorremmo innanzitutto precisare che le 121.354 prestazioni erogate nel 2024 si riferiscono alle prime visite tra le 69 prestazioni oggetto di monitoraggio, così come espressamente richiesto dalla legge. Di queste il 70% circa è stato erogato nel rispetto dei tempi previsti dai codici di priorità ed è inoltre importante evidenziare che l'Azienda USL nel suo complesso, al di fuori quindi di questi numeri, eroga oltre 700 mila prestazioni all'anno. Lascio fuori 2 milioni per quanto riguarda gli esami di laboratorio per non sviare: questo per rappresentare correttamente i reali volumi sui quali siamo chiamati a operare.

Venendo alla domanda n. 2, delle prestazioni inserite al sistema alla data del 31 dicembre 2024, l'Azienda USL riferisce che circa il 50% sono già state o potranno essere rese nel rispetto dei tempi previsti. Questo dato inoltre è influenzato dal fatto che l'azienda ha riassorbito a gennaio 2025 nove liste di galleggiamento su quindici, sempre per rispettare le disposizioni, di fatto riducendole a sole sei liste residue.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Grazie Assessore. Come può ben capire, non posso essere soddisfatto dalla risposta che è stata fornita perché ha concentrato tutta la sua attenzione nel descrivere la situazione di contesto nazionale, internazionale, regionale, ha parlato di miglioramento dei processi, dei flussi, di appropriatezza delle prescrizioni e questo lascia pensare che con questo approccio per degli anni ci troveremo ancora nella stessa situazione in cui versiamo oggi, in cui è difficile garantire la tutela della salute dei cittadini valdostani.

Entrando nella concretezza dei numeri, avevamo chiesto dei numeri di dettaglio, ho capito che si è limitato a darci la percentuale delle prestazioni che sono state svolte nel rispetto delle tempistiche, che ammonterebbe al 70%, quindi questo sta a significare che una prestazione su tre è svolta fuori da ogni limite di buon senso e di quello che è previsto dalle disposizioni di legge, pertanto è proprio questa la ragione per cui abbiamo da tempo introdotto il tema che bisogna trovare delle misure di carattere straordinario, perché la Valle d'Aosta è una piccola Regione di montagna con le sue caratteristiche, siamo dotati di uno Statuto speciale, ci autofinanziamo la sanità e abbiamo titolo per essere un piccolo laboratorio per sperimentare delle iniziative che possono essere anche esportate in contesti più ampi, ma che non possono essere sperimentate a partire da dimensioni più grosse rispetto a quella che viviamo noi, è questo quello che le stiamo sollecitando da tempo.

Quanto alla domanda n. 2, praticamente ho capito che il 50% delle prestazioni in lista d'attesa non possono rispettare i termini di legge. Adesso provo a tradurre: significa che, se ci sono 10.600 prestazioni in lista d'attesa, vuol dire che 5.300 non rispettano i limiti di legge. Se io sommo queste 5.300 alle 3.300 che sono nelle liste di galleggiamento, sono 8.600 cittadini valdostani che hanno diritto al percorso di tutela. Non pochi, sono 8.600, sottolineo. Se questi 8.600 domani mattina attivano il percorso di tutela, l'Azienda USL va in tilt perché non è in grado di attivare 8.600 percorsi di tutela e forse questa è la ragione per cui non viene data una grossa pubblicità al percorso di tutela, perché, se tutti sapessero che ne hanno diritto, non ci sarebbe la possibilità di soddisfare la domanda. Allora la legge nazionale dice che, quando si entra nel percorso di tutela per risolvere il problema, bisogna mettere a disposizione la libera professione intramoenia o il privato accreditato. In Valle d'Aosta sia la libera professione intramoenia, sia il privato accreditato sono già utilizzati e danno il loro contributo alla situazione che stiamo vivendo oggi, quindi il privato accreditato, se la Regione fosse in grado di coinvolgerlo in modo ottimale, potrebbe incrementare del 10, del 15% la sua produzione, ma non risolve il problema, quindi occorrono delle misure di carattere straordinario, caro Assessore; diversamente saremo qui ancora fra due anni o chi ci sarà a sottolineare. Purtroppo in Italia vengono sfornati dall'Università pochi medici, purtroppo le scuole di specializzazione non mettono a disposizione tanto personale, purtroppo siamo in Valle d'Aosta, non siamo centrali rispetto a dei bacini di utenza più ampi, purtroppo abbiamo delle problematiche di trasporti che non siamo accessibili e non siamo attrattivi per professionisti che possono arrivare dall'esterno e quindi continueremo a piangere sulla situazione che stiamo vivendo. Questa è la ragione per cui proporremo una soluzione, ma l'unica praticabile: quella di coinvolgere il settore privato a livello temporaneo per garantire una soluzione a questo tema e alla salute dei Valdostani.