Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4522 del 13 marzo 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4522/XVI - Interpellanza: "Revisione delle procedure di accesso nel Reparto di Pediatria dell'Ospedale Beauregard".

Bertin (Presidente) - Passiamo ora al punto successivo dell'ordine del giorno, il punto n. 56. Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Riprendiamo un tema affrontato nello scorso Consiglio, perché erano due le petizioni lanciate sulla piattaforma Change.org: una rispetto alla formazione e l'altra invece rispetto all'ammissione di un solo genitore nel Reparto di Pediatria dell'Ospedale Beauregard. La petizione, come sappiamo, ha raggiunto 39 mila firme e oltre, confermando quindi la grande importanza e la grande rilevanza di questa tematica. Sono state date delle risposte che immagino che l'Assessore renderà note, ma che sono state già rese note attraverso un comunicato stampa; presenterò comunque l'iniziativa un po' per dar voce all'Assessore rispetto alle scelte fatte dalla USL, ma soprattutto perché, a seguito di quella petizione, altre sollecitazioni sono arrivate alla mia persona.

Durante la discussione o il dibattito che si è innescata a seguito della petizione il Direttore sanitario aveva in qualche modo evidenziato come ci fosse una criticità rispetto alla presenza di un solo accompagnatore, salvo naturalmente emergenze, dopodiché aveva anche evidenziato che questo garantiva l'operatività dei professionisti e allo stesso tempo il conforto, l'accudimento e la vicinanza alla persona ricoverata e anche una misura di tipo igienico-sanitario, perché il sovraffollamento è una delle cause di propagazione delle malattie infettive, ma, come dicevo, apriva già uno spiraglio di revisione di questa procedura dicendo che siamo disponibili a rivalutare queste misure che sono sempre prese nell'interesse delle persone.

Come dicevo, però, su questo si è intervenuti e poi l'Assessore ci dirà anche come, mentre, nel momento in cui è arrivata questa petizione, a noi sono arrivate sollecitazioni anche rispetto al trasporto di minori in ambulanza e quindi al fatto che sia capitato in più di un'occasione che all'interno di un'ambulanza con un minore non fosse presente nemmeno un accompagnatore e che attualmente al Reparto di Ginecologia e Ostetricia, per l'assistenza ai pazienti, è consentita una sola persona di riferimento dalle ore 12:30 alle 21:30. Per questo chiediamo all'Assessore: "se corrisponde al vero quanto detto nelle premesse; le risultanze delle verifiche affidate al direttore della pediatria annunciate dal Direttore sanitario dell'USL; se è intenzione dell'Azienda rivedere le procedure; nel caso di risposta affermativa, se è intenzione anche rivedere le procedure rispetto ai trasferimenti in ambulanza e all'accesso al Reparto di Ginecologia e Ostetricia".

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Partendo dal terzo quesito, come è noto, nel rispetto della sensibilità di coloro che hanno promosso la recente petizione, ne abbiamo accolto la richiesta modificando la procedura che regola l'accesso al Reparto di Pediatria. È quindi ora prevista, di norma, la possibilità di accesso a entrambi i genitori, fatti salvi casi particolari quali un elevato rischio infettivo o specifiche necessità assistenziali circostanziate che abbiamo considerato, insieme all'Azienda, richiedano un'attenzione differente. In tali casi il pediatra può limitare a una sola la presenza dei genitori, sulla base del principio cardine dell'operato del medico che è primum non nocere, diretto innanzitutto a valutare ed evitare categoricamente che la presenza di più persone possa costituire un rischio reale per la salute del paziente pediatrico: di fatto oggi è diventata regola ciò che prima era un'eccezione. È utile un'analisi però di contesto. Da una verifica effettuata su un numero considerevole di reparti pediatrici di ospedali del Nord Italia, la procedura con accesso a un solo genitore è quella seguita da tutti, in particolare quella in uso al Regina Margherita di Torino, al Gaslini di Genova, all'Ospedale pediatrico di Alessandra, al Bambin Gesù di Roma, come nei reparti di pediatria di Ospedali a noi più vicini di Torino e Asti. Del resto è indiscussa l'attenzione al benessere del bambino che è tradizionalmente patrimonio del nostro Reparto di Pediatria, la cui miglior testimonianza è il riconoscimento ormai pluriennale della certificazione di Ospedale amico del bambino ricevuta da parte di un ente terzo.

Rispondo ora ai quesiti 1 e 4 in quanto collegati tra loro. Il trasferimento in ambulanza dei pazienti pediatrici avviene a seconda della gravità del quadro clinico con le seguenti modalità: a) quando trattasi di trasferimenti programmati per esami e/o consulenze, il bimbo è generalmente accompagnato da un familiare; b) nei trasferimenti fuori Valle di pazienti stabili, questi sono accompagnati da familiare o/e da un infermiere; c) nelle gravi situazioni di emergenza/urgenza, come è ovvio e facilmente comprensibile, il bambino è accompagnato dal rianimatore e dall'infermiere; d) nel caso di urgenze neonatali, dato lo spazio ristretto in ambulanza, il piccolo viaggia accompagnato solo da pediatra e infermiera. La mamma che ha appena partorito resta in reparto ovviamente, mentre al papà viene consigliato di accedere alla terapia intensiva neonatale secondo le regole dell'Ospedale di arrivo. Come regola generale, non è mai possibile ammettere più di un accompagnatore a bordo: è evidente di come le ambulanze dispongano di un numero limitato di posti a sedere e che, pertanto, la presenza di ulteriori persone comprometterebbe di fatto sia l'operatività del mezzo, ma soprattutto la sicurezza del trasporto. Pertanto la procedura di trasporto non può in ogni caso essere rivista per ragioni di spazio fisico, ma soprattutto per opportunità e necessità sanitarie che spettano ai tecnici e non a noi.

Per quanto riguarda l'accesso al Reparto di Ostetricia e Ginecologia, è consentito a una persona di fiducia dalle ore 12:30 alle ore 21:30, i fratellini possono entrare nel pomeriggio in due distinte fasce orarie. Alle donne in travaglio è garantita la presenza di una persona di fiducia per tutta la durata dello stesso, del peripartum successivo e le stesse possono muoversi liberamente all'interno della struttura del Beauregard. L'Azienda USL ha precisato che alle regole generali è sempre possibile applicare deroghe individuali su decisione del medico della struttura in funzione delle richieste che sono valutate sulla base delle reali esigenze cliniche dei pazienti.

Venendo alla risposta alla domanda 2, sono in corso gli approfondimenti rispetto alle segnalazioni riferite alla carenza di empatia e accoglienza del Reparto di Pediatria. È stato avviato un audit interno per analizzare il problema con il personale, aumentare la consapevolezza dell'importanza dei tali aspetti e adottare correzioni di eventuali criticità. Sul tema, come abbiamo già avuto modo di riferire, condividiamo l'importanza di porre in campo ogni iniziativa utile a dedicare specifica attenzione all'utenza pediatrica, con l'unico e solo obiettivo di sostenere e supportare gli operatori del reparto per il bene della nostra comunità, dando loro la possibilità di essere ascoltati e sostenuti prima ancora di vivere eventuali occasioni formative, che da sempre sono comunque occasioni di arricchimento professionale. A titolo divulgativo è anche utile renderci edotti su un aspetto: il nostro, per numero di abitanti, è un ospedale di base, e quindi avrebbe diritto solo a quattro reparti, che sarebbero il Pronto Soccorso, la Chirurgia generale, la Medicina interna, l'Ortopedia e l'Anestesia. Il nostro Parini con il Beauregard, grazie alla nostra autonomia, è invece classificato in deroga come ospedale di primo livello avanzato perché ospitiamo non solo i reparti come Pediatria e Ginecologia di primo livello previsti per comunità tre volte più grandi della nostra regione, ma addirittura abbiamo reparti per le patologie tempo dipendenti previsti per comunità dieci volte più grandi di noi. Questa scelta organizzativa è una ricchezza, ma ha anche una grande assunzione di responsabilità perché non c'è bisogno di dire che una comunità da 1.200.000 abitanti, cioè dieci volte la nostra, ha anche dieci volte in più i numeri per produrre medici, infermieri e OSS, quindi anche pediatri. Di fatto, soltanto per la Chirurgia toracica - che noi abbiamo - la comunità minima per avere questo reparto sarebbe di 800 mila abitanti, per la Chirurgia vascolare 400 mila, per la Geriatria 400 mila, per le Malattie infettive tropicali 600 mila, per la Nefrologia 600 mila, per la Neurochirurgia 600 mila, la Pneumologia 400 mila. Non c'è bisogno di dire che tutti i reparti che ho appena letto, che, di fatto, sono addirittura reparti di un presidio ospedaliero di secondo livello, sono presenti presso il Parini di Aosta.

Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Come dicevo, bene che si è rivista la procedura, peccato che questo sia arrivato a seguito di una petizione, ma sicuramente non si può che ringraziare questa famiglia che, nonostante il dolore, ha pensato anche a chi in seguito poteva vivere la stessa situazione che hanno vissuto loro e in qualche modo hanno fatto sì che questo non vada a ripetersi.

Rispetto alla questione delle ambulanze, ho compreso quanto detto dall'Assessore e verificherò perché, almeno dalle due segnalazioni che io ho avuto, non si trattava di casi di urgenza, quindi, rispetto a quanto lei ha detto, dovevano rientrare in quel caso a) dove un accompagnatore poteva essere, ma naturalmente farò poi un accesso agli atti per meglio comprendere le motivazioni.

Continuo invece a non capire il ragionamento dietro al Reparto di Ginecologia e Ostetricia perché almeno quando ho avuto i miei figli, quindi ormai oltre 25 anni fa, i papà perlomeno potevano entrare già dal mattino e questo intanto perché credo che i figli si facciano in due, quindi in qualche modo sia utile, ma dall'altra parte credo che una qualsiasi donna che abbia patito quello che si patisce durante un parto possa avere bisogno sia di conforto che di accudimento non solo nella fascia pomeridiana, ma potrebbe essere che ne ha bisogno al mattino oppure che il papà faccia i turni e quindi non possa accedere al reparto nel pomeriggio, quindi sinceramente, anche rispetto a queste restrizioni, continuo a non capire le motivazioni. Naturalmente chiederò la procedura per capire come mai sono state introdotte perché sinceramente, ripeto, non possono che dare sollievo anche alle persone che lavorano in reparto, soprattutto se accanto a una donna che ha appena partorito c'è il padre che comunque qualcosa ha fatto con lei.