Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4495 del 13 marzo 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4495/XVI - Interrogazione: "Azioni poste in essere per garantire la sicurezza interna dell'Ospedale Parini".

Bertin (Presidente) - Punto n. 29.

Assessore Marzi per la risposta.

Marzi (SA) - L'atrio dell'Ospedale è un luogo pubblico a libero accesso, presidiato dalla Polizia di Stato in orario diurno e dalla vigilanza in orario notturno, a garanzia della sicurezza di operatori e visitatori.

Chiunque ha facoltà di circolare e intrattenersi in Piastra e nell'adiacente bar, che si tratti di utenti o visitatori, senza che si possa distinguere o classificare a priori la tipologia della persona che vi accede.

L'Azienda USL ha anche confermato che in Piastra non risultano stazionamenti notturni e che in orario serale la sicurezza allontana eventuali presenze in area ambulatoriale che non siano collegate a motivi clinico-assistenziali.

Ha confermato inoltre che di recente non vi sono state segnalazioni relative all'uso improprio di spazi e servizi igienici. La direzione ospedaliera interviene naturalmente sui comportamenti a tutela della sicurezza e del decoro della struttura, in quanto intervenire sulle persone a prescindere dai loro comportamenti equivarrebbe a un evidente atto discriminatorio.

Mi trovo quindi a dover precisare quanto affermato in quest'Aula nello scorso Consiglio: non ho mai detto che la persona si fosse trasferita in altra regione (oggetto tra l'altro, questa persona, di questa iniziativa come di quella precedente). Diversamente, sulla base di quanto riportato dall'Azienda USL, ho detto che la persona ha riferito di essersi attivata per trovare una sistemazione presso il suo Comune di residenza fuori Valle.

Risulta ad oggi che la stessa persona sia ricomparsa in Ospedale dopo circa due mesi al fine di poter effettuare i propri controlli clinici programmati, perché ricordiamo che la condizione complessa di vita di questa persona comprende importanti problemi di salute e che per tale motivo la stessa è seguita dalle strutture del Parini che assicurano le frequenti necessità di accertamenti e cure mediche.

La stessa, tra l'altro, in questo periodo presenzia nell'atrio ospedaliero soltanto in orario diurno comportandosi in modo appropriato.

Ringraziamo quindi nuovamente la direzione medica di presidio, i servizi sociali e il cappellano dell'Ospedale che si stanno adoperando per fornire aiuto concreto a una persona che è tutt'altro che fonte di pericolo, come viene nuovamente rappresentato, ma che sta solamente vivendo un momento difficile della propria vita.

È vero poi che ogni iniziativa è degna di essere discussa in Aula di questo Consiglio, ma a volte pare quasi, collega Manfrin, che si perseveri.

Io e lei ci divertiamo a mandarci messaggi, ma secondo me la cosa migliore sarebbe che eventuali persone dell'Ospedale che fanno le foto che poi le mandano e che poi lei inoltra a me, le riferissero direttamente alla Direzione medica di presidio, che tra l'altro oggi è nuovamente ricoperta da un'ottima professionista, che credo sarebbe nella condizione di dar loro i migliori riscontri, evitando questo nouveau feuilleton del caso.

Presidente - Consigliere Manfrin per la replica.

Manfrin (LEGA VDA) - La collega Guichardaz ha parlato di dichiarazioni improvvide, io mi sento di utilizzare lo stesso termine perché è evidente che lei, Assessore, cerca di... mi sembra che lei giochi a tennis con una persona molto più brava di lei e non riesce a essere nella parte del campo sostanzialmente in cui c'è la palla, quindi corre da una parte, poi gliela buttano dall'altra e corre dall'altra ed è sempre in affanno.

Lei dice che da due mesi era assente, adesso è ricomparsa. Lei sa che è una bugia, Assessore, gliele ho girate io le fotografie il giorno stesso in cui mi ha detto che non era più in Valle d'Aosta, gliele ho girate nei giorni successivi, a Natale, a Capodanno, a Santo Stefano, l'Epifania, tutti i giorni gliele ho girate e le ho detto: "Un saluto, tanti auguri, buona Epifania, sono qui che dormo in Piastra" e lei, va bene, non mi ha risposto, ma tant'è.

Io le giro a lei perché ovviamente lei è responsabile della nostra sanità, se lei ritiene che io debba rapportarmi direttamente con i suoi uffici o con le persone che hanno responsabilità all'interno della struttura, lo farò e ovviamente darò anche le necessarie disposizioni per presidiare lo spazio così come è previsto.

Lei ha detto che la persona comunque non staziona durante la notte, ma che è qui per degli esami.

Se lei volesse vedere, siccome lei ha detto ieri che ci sono delle situazioni particolari nelle quali le persone a volte stazionano in Pronto Soccorso per delle ore, le devo dire che una persona che conosciamo molto bene, che conosce peraltro anche lei, sta accudendo il padre che ha 80 anni, che è in Pronto Soccorso dal pomeriggio di ieri ed è ancora oggi, è stato visitato alle ore 07:00 di questa mattina. Ha 80 anni con gravissimi problemi, ma siccome la nostra sanità è efficientissima, è stato visitato alle ore 07:00 di questa mattina.

Durante tutto l'arco di questa notte ci ha potuto anche aggiornare rispetto allo stazionamento in Piastra: ho la fotografia di oggi e di questa notte dove sicuramente vediamo una persona sbragata che dorme su una sedia a rotelle (che non penso sia sua perché non è sua) in mezzo alla Piastra. Non credo che possa definirsi decorosa e soprattutto non penso che per la persona stessa quella situazione e quella soluzione possa definirsi decorosa.

Io credo che ci sia necessità di un intervento che lei si rifiuta di vedere e ci vuole raccontare la favola che i servizi sociali, il parroco, la struttura, il presidio, la vigilanza fanno il loro lavoro. Io non ne dubito, ma il problema è che la persona è ancora lì.

In più, le avevamo detto che se non fosse intervenuto, questa abitudine si sarebbe moltiplicata: infatti, come abbiamo sottolineato nell'iniziativa, un'altra persona senza tetto si è aggiunta e staziona permanentemente all'interno della Piastra, si porta una pila di libri, abbiamo fotografato anche quello, e utilizza questa struttura come suo luogo di ritrovo, luogo di conversazione, luogo di svago.

Noi non abbiamo nulla contro le persone che si svagano giustamente e che devono avere un posto dove stare, ma ci mancherebbe altro, non pensiamo però che l'Ospedale possa essere un luogo dove stazionare e dormire, addormentarsi in mezzo alla Piastra durante la notte, utilizzare il materiale della struttura ospedaliera per costruirsi un giaciglio di fortuna. Riteniamo che questo non premi né la dignità dell'Ospedale né tantomeno la dignità delle persone.

Se io fossi titolare delle politiche sociali e avessi visto due persone anziane morire all'interno dei garage abbandonate a se stesse, io mi prodigherei affinché forse quelle che già denotano una fragilità trovino una soluzione, perché altrimenti io non vorrei che magari un giorno queste persone vengano trovate da altre parti e magari ci sia un Assessore del Comune di Aosta che dice: "Beh, è colpa della gente che non affitta le case". Non vorrei che succedesse questo.

Prima che succeda, Assessore, ponga rimedio, non faccia però il finto tonto, non può dire che questa persona non è più lì, non può dire che non dorme più lì perché abbiamo le fotografie di ogni giorno che le ho girato puntualmente e le girerò anche questa, e non può dire che quella sia la soluzione dignitosa, perché è giusto, deve ricevere delle prestazioni sanitarie? Bene, ben venga, ne ha diritto, non deve però dormire in quella struttura, perché non è dignitoso né per l'Ospedale né tantomeno per la persona in questione.