Oggetto del Consiglio n. 4494 del 13 marzo 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4494/XVI - Interrogazione: "Stato dell'arte della creazione di un nuovo ente strumentale in sostituzione della Società di Servizi Valle d'Aosta Spa.".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 29 Consiglieri, riprendiamo con l'ordine del giorno. Passiamo al punto n. 26.
Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Lo scorso 18 febbraio, abbiamo illustrato alla quinta Commissione lo studio per la costituzione di un ente strumentale regionale per la gestione dei servizi alla persona, sviluppato in attuazione di quanto previsto sia dal piano per la salute e il benessere sociale 2022-2025, sia dal documento economico di finanza regionale 2023-2025. Nella stessa giornata, abbiamo inoltre condiviso tale studio con le Organizzazioni sindacali.
È utile richiamare i tre motivi principali per i quali il Governo sta, di fatto, predisponendo un disegno di legge per avviare questa riforma:
1) attuare una riforma necessaria che deve portare la politica valdostana a fare programmazione e non gestione, naturalmente a partire dai servizi resi alle persone - siamo un unicum e non sono più questi i tempi;
2) proporre una soluzione condivisa tra Regione ed Enti locali per far fronte comune a tutti i problemi gestionali che tutti stiamo incontrando sia nel reclutare il personale che nel gestirlo, piuttosto che nel mantenerlo e nel valorizzarlo;
3) per risolvere e superare la questione che attanaglia i dipendenti della Società di servizi che svolgono lo stesso lavoro di alcuni loro colleghi, ma non hanno né gli stessi emolumenti, né le stesse garanzie e, men che meno, le stesse prospettive professionali.
Date queste tre tesi, abbiamo fatto una proposta che può diventare un disegno di legge, con contributi per migliorarla che in questo momento sono in fase di predisposizione.
Lo studio presentato è stato redatto dalla società incaricata con l'obiettivo di definire un nuovo modello organizzativo per il superamento della gestione diretta dei servizi da parte della Regione e per la costituzione, quindi, di un ente strumentale regionale per la gestione dei servizi sociali e socio-assistenziali.
Come riferito nel corso delle illustrazioni degli esiti dell'analisi dello studio di fattibilità, la scelta di costituire un ente pubblico economico che applica il contratto pubblico regionale per i propri dipendenti è stata effettuata proprio per salvaguardare, e se possibile potenziare, l'attuale livello occupazionale garantito dalla Società di servizi.
Infatti, questa tipologia di ente prevede le procedure più snelle e legittime per selezionare, e quindi ricoprire, potenzialmente, tutte le posizioni attualmente occupate presso la Società di servizi e, dall'altra parte, garantire un trattamento economico e giuridico equiparabile a quello dei dipendenti pubblici, e quindi migliore rispetto alla soluzione attuale.
Potendo applicare all'ente pubblico economico un contratto più flessibile è possibile, inoltre, valorizzare e incentivare maggiormente le figure professionali difficili da reperire e che sono soggette a marcato e continuo turn over nell'organizzazione del lavoro, consentendo quindi di meglio far fronte alla nota carenza delle figure sia di assistenti sociali che di educatori.
Abbiamo quindi strutturato un modello, in corso naturalmente di valutazione, per migliorare la situazione dei lavoratori della Società di servizi da tutti i punti di vista, quindi in termini di garanzie, redditi, stabilità, prospettive di crescita, formazione e professionalità, piuttosto che premialità.
A seguito del completamento della fase di studio e analisi, si avvieranno quindi le procedure per la predisposizione di un disegno di legge con le condivisioni negli organi consiliari.
Rispetto alla figura dell'assistente infermiere, lo scorso 7 febbraio si è svolto un confronto, richiesto dall'Ordine degli infermieri, a cui hanno partecipato, oltre alle strutture dell'Assessorato, i rappresentanti del Dipartimento politiche del lavoro e della formazione, i referenti delle strutture interessate dell'Azienda USL, l'Ordine delle professioni infermieristiche e le responsabili del corso di laurea in infermieristica.
Si è trattato di un primo momento di confronto tra le parti direttamente interessate e coinvolte in quelli che, in futuro, saranno gli aspetti organizzativi della futura attività di formazione; ripeto: l'attività di formazione.
L'accordo infatti del 3 ottobre 2024 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome demanda alle medesime Regioni e Province autonome la definizione su base annuale del fabbisogno formativo e di quello professionale.
È importante inoltre evidenziare che, ad oggi, la disciplina statale deve ancora essere completata con l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute, che dovrà, di fatto, recepire i contenuti del citato accordo.
Quando sarà adottato il citato decreto la competente struttura dell'Assessorato potrà procedere con le disposizioni a livello regionale.
Altro aspetto da considerare, senza dubbio, è l'inquadramento della figura di assistente infermiere, figura che nel contratto oggi vigente non è prevista.
Tale figura risulta nella bozza del nuovo contratto sanità 2022-2024 ancora non sottoscritta e sarebbe collocata nell'area degli assistenti del ruolo sociosanitario.
Non appena il quadro normativo nazionale sarà completato, procederemo con gli opportuni confronti e le informative alle Organizzazioni sindacali e, più in generale, ai portatori di interesse.
Solo dopo la reale esistenza di questo nuovo professionista sociosanitario si potranno fare le valutazioni del caso sia a livello regionale che eventualmente verso l'ente strumentale; infatti, ad oggi nessuno ha mai parlato di questa nuova figura professionale perché non ancora attiva, né da un punto di vista oggettivo e quindi, men che meno, per l'ente strumentale.
È certo che la grave carenza di personale infermieristico a livello nazionale e, di conseguenza, anche a livello regionale, anche in vista di un potenziamento dell'assistenza sociosanitaria e socioassistenziale per la domiciliarità e la residenzialità sul territorio, ponga come sempre più necessario individuare nuovi profili professionali, adeguatamente formati, che possano favorire la migliore presa in carico degli assistiti.
Presidente - Replica la consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Assessore, evidentemente allora il confronto - questo non era chiaro - ci sarà sul disegno di legge e non rispetto a quello che emerge nello studio, che invece forse era degno di attenzione. Io ho già iniziato a studiarlo, ma sotto certi punti di vista ci sono delle carenze all'interno di quello studio che, molto probabilmente, prima di pensare già al disegno di legge, andrebbero in qualche modo affrontate in Commissione perché, come lei ha detto, il 18 febbraio ci sono state presentate solo delle slides, lo studio è altra cosa. Lo studio, come dico, al suo interno ha delle carenze piuttosto evidenti, secondo il mio punto di vista, a partire proprio dalla definizione di questo ente strumentale che, come lei diceva, forse all'inizio potrebbe in qualche modo garantire la stessa tipologia del contratto del comparto, ma poi, trattandosi di un'impresa, può in qualche modo decidere poi diversamente cammin facendo.
Sotto questo punto di vista quindi ci sono dei nodi da sciogliere, molto probabilmente prima di discutere del disegno di legge; questo è un invito che le faccio, perché forse da un incontro con la Commissione potrebbe anche emergere qualcosa che può essere anche utile al fine della redazione del disegno di legge.
Rispetto all'assistente infermiere, oggi ha preso una posizione un po' diversa rispetto a quella tenuta in qualche Consiglio fa, quando invece in qualche modo delineava già la figura professionale, perché diceva: "Gli operatori sociosanitari in possesso del diploma di scuola superiore e con alle spalle un'esperienza di 24 mesi avranno l'opportunità di qualificarsi come assistenti infermieri".
Questa dichiarazione che lei ha rilasciato all'interno del Consiglio regionale ha fatto sì che tutte le sigle sindacali uscissero in qualche modo per evidenziare quanto lei oggi giustamente ha evidenziato, ossia che questa è una nuova figura, che non è ancora stato sottoscritto nessun contratto nazionale, quindi non possiamo in questo momento delineare quella figura e quindi evidentemente forse le sue dichiarazioni sono state un po' improvvide all'interno di quel Consiglio regionale.
Interessante anche quello che ha detto, ossia l'idea della conoscenza e della comprensione prima dell'attivazione della figura a livello regionale: quindi molto probabilmente sarà iniziativa prossima del nostro gruppo consiliare, rispetto alla quantificazione del fabbisogno di questa figura, perché ricordo che io e il consigliere Manfrin abbiamo insistito molto sul taglio, ad esempio, ai servizi infermieristici in alcune Comunità montane. Evidentemente, quella figura non era così necessaria Abbiamo addirittura tagliato degli infermieri, sappiamo che ne tagliamo anche in altre strutture, sarebbe interessante - e quindi glielo chiederò - conoscere con precisione il reale fabbisogno di questa figura prima di lanciarsi, come dicevo, in dichiarazioni che forse prima andrebbero valutate, sia con le Organizzazioni sindacali ma soprattutto andrebbero valutate anche alla luce di quello che sta succedendo a livello nazionale che, come dice lei, non ha ancora questo quadro così delineato, tanto da poterci lanciare in avanti per la creazione in Regione di una nuova figura.