Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4488 del 12 marzo 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4488/XVI - Interrogazioni: "Modalità di regolamentazione della strada per il Colle del Nivolet" e "Valutazioni della struttura regionale competente sulla proposta di regolamentazione del traffico al Colle del Nivolet".

Bertin (Presidente) - I punti n. 21 e 23, come detto in precedenza, saranno affrontati congiuntamente, pertanto l'assessore Sapinet risponderà ai due punti insieme.

Per la risposta, l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Ringrazio i colleghi che permettono di trattare quest'argomento, andrò a rispondere uno per uno ai due quesiti; prima i primi due quesiti di entrambi i colleghi, poi i due successivi.

Il primo quesito dell'interrogazione 23 della collega Minelli: "Quali sono le valutazioni degli uffici competenti della Regione in materia di tutela delle aree protette sulla proposta di regolamentazione del traffico per il Colle del Nivolet presentate dall'ente Parco nazionale del Gran Paradiso".

Il Colle del Nivolet, a circa 2.500 metri di quota nel Parco nazionale del Gran Paradiso, ospita torbiere e zone umide ricche di biodiversità in quanto habitat d'elezione di molti vegetali e di molti animali tutelati da norme europee e nazionali.

L'accesso veicolare a tale area, in periodo estivo, attraverso la strada provinciale 50 del Colle del Nivolet, ha sempre costituito una criticità per la conservazione di questo delicato ambiente, a causa dei numerosi mezzi e motori che, soprattutto nel fine settimana, raggiungono, come ben sappiamo, il colle, trasformandolo in una sorta di parcheggio ad alta quota.

Il progetto "A piedi tra le nuvole" - che è stato ideato dall'ente Parco nel 2003 e sviluppato nell'arco di un ventennio, con la collaborazione degli enti locali interessati, quindi la Regione Autonoma Valle d'Aosta, la città metropolitana di Torino, i Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche - ha costituito una prima risposta a questa criticità, con la sperimentazione nel fine settimana di modalità di regolamentazione del traffico veicolare vincolato al pagamento del parcheggio in zone definite e con iniziative di sensibilizzazione verso il cosiddetto "Turismo dolce" e verso forme di mobilità sostenibile a beneficio dell'ambiente naturale.

Lo scorso anno, l'ente Parco, nell'intento di superare la fase di sperimentazione e definire una vera e propria regolamentazione della strada, ha avviato una registrazione dei passaggi di ogni mezzo (quindi veicoli, furgoni, moto, biciclette) nel tratto Ceresole Reale-Colle del Nivolet, attraverso sistemi radar, telecamere del Comune di Ceresole Reale, conteggio diretto dei passaggi con operatori dedicati e conteggio di occupazione dei parcheggi. Sono stati registrati circa 33 mila transiti nella stagione estiva, con delle medie di circa 428 veicoli al giorno nei fine settimana.

Oltre all'analisi dei flussi, l'ente Parco ha effettuato rilievi sugli impatti di tipo fisico, chimico, ecologico e biologico delle auto lungo la strada provinciale n. 50, con l'ausilio di istituti universitari e di ARPA Torino.

Sono stati registrati il numero e la specie di reperti animali invertebrati rinvenuti morti lungo la strada, il numero e la specie dei vertebrati investiti, modificazioni comportamentali di animali focali, quali le marmotte, misurazione degli impatti acustici legati al transito dei veicoli verso il Colle e la ricostruzione del livello di emissione gassosa, partendo dalla tipologia di veicolo osservato in transito.

I dati raccolti dimostrano quanto siano significativi gli impatti dovuti al transito veicolare in quell'area naturale ad alta quota, in particolare collegati al numero dei veicoli in transito.

Un'analisi dei flussi di transito lungo la strada provinciale e la conseguente valutazione degli impatti a carico delle componenti naturali che caratterizzano quest'area non erano ancora mai state fatte.

Sulla base di tali dati, l'ente Parco ha proposto quindi una regolamentazione della strada provinciale che assicuri una riduzione degli impatti in quota e lungo la strada. La proposta prevede una regolamentazione dell'accesso al Colle del Nivolet dal 1° giugno al 30 di settembre, in tale periodo il transito dei veicoli a motore sarà vincolato al pagamento di un diritto di accesso che - come già avviene in altri parchi nazionali, e cito il Parco delle Cinque Terre e il Parco del Vesuvio - permette l'ingresso all'area protetta sotto forma di Carta dei servizi.

Saranno definiti i parcheggi lungo spazi delimitati e contingentati, mentre il numero di accessi sarà individuato sulla base dei dati rilevati nella stagione estiva 2024 e, al superamento dei limiti, l'accesso sarà assicurato attraverso un servizio sostitutivo gratuito.

La proposta prevede inoltre iniziative di sensibilizzazione, formazione e divulgazione, così come eventi specifici di chiusura tematica della strada concordati con i due Comuni di riferimento.

L'ente Parco ha poi stimato che l'applicazione della regolamentazione, attraverso tale diritto di accesso, permetterebbe una significativa riduzione del numero medio dei transiti, quindi degli impatti, calcolata indicativamente nel 37% e in circa 13 mila transiti in meno a stagione.

Per quanto riguarda la Carta dei servizi, l'ente Parco suggerisce una serie di servizi al turista, con agevolazioni per gli ospiti delle strutture ricettive aderenti al marchio di qualità del Parco, l'accesso gratuito ai residenti dei Comuni del Parco, ai proprietari e ai loro familiari, proprietari quindi di seconde case, ricadenti nel territorio del Parco.

Quali possibili destinazioni dei proventi si ipotizzano le spese per l'installazione e la gestione dei sistemi di regolazione dei flussi, la gestione del trasporto gratuito con navette, controllo e monitoraggio parcheggi, la gestione dei centri di accoglienza, presidio o siti e la pulizia dei servizi, a servizio appunto del parcheggio del Nivolet e altro da definire congiuntamente con le amministrazioni interessate.

Il quadro emerso indica che occorre trovare soluzioni efficaci. Una regolamentazione del traffico veicolare per l'intera stagione estiva può rappresentare una valida strategia.

L'approccio dell'ente Parco appare corretto, perché supportato da analisi e da dati certi, e la regolamentazione dell'accesso attraverso la Carta dei servizi è già stata sperimentata con successo in altre realtà e può costituire un'opportunità interessante per i Comuni interessati. Si tratta di avviare un percorso che dovrà essere attentamente monitorato e, se necessario, adattato alle esigenze e ai risultati degli stessi monitoraggi, ma, anche alla luce degli impatti dei veicoli a motore sul cambiamento climatico, appare sicuramente urgente intraprendere un'azione di contrasto in un'area così sensibile.

Il primo quesito dell'interrogazione del collega Brunod: "Quale sia il punto di vista o il riscontro della parte relativa alle competenze della Regione autonoma Valle d'Aosta?"

Le criticità dovute all'eccessivo traffico veicolare della strada provinciale n. 50 del Colle de Nivolet sono chiare, così come l'esigenza di definire soluzioni che siano condivise con le amministrazioni locali competenti per territorio.

A tutt'oggi, sulla base del protocollo del Nivolet, rinnovato con la delibera di Giunta regionale 691/2023, la Regione interviene rimborsando alla città metropolitana di Torino gli oneri per gli interventi di sgombero neve e trattamento del piano viabile nel tratto di strada in territorio valdostano che si colloca tra il Colle del Nivolet, il Rifugio Savoia e il Piano del Nivolet al punto della sbarra.

L'interesse della Regione è quindi quello di individuare modalità di regolamentazione dell'accesso veicolare - che assicurino la salvaguardia di questo delicato, prezioso ambiente - condivise con tutti gli attori presenti sul territorio, le Amministrazioni, i residenti e gli operatori economici che lì operano, tra i quali appunto i gestori dei rifugi.

Venendo al secondo quesito della collega Minelli: "Quali interlocuzioni sono in corso, sulla proposta dell'ente Parco nazionale del Gran Paradiso, con i Comuni del versante valdostano e di quello piemontese, il cui territorio è compreso nell'area protetta?"

In merito alle interlocuzioni sulla proposta, per quanto concerne il versante valdostano, sono già stati avviati dei contatti, e ovviamente un confronto, con il Comune di Valsavarenche per la valutazione, anche delle ricadute sul settore economico, vista la presenza di due rifugi.

I documenti pervenuti dal Parco - sono pervenuti documenti in più fasi - sono all'analisi delle strutture, in collaborazione con il Comune di Valsavarenche, nell'attesa della convocazione da parte dell'ente Parco di un'apposita riunione in cui sarà rilevante il confronto con la città metropolitana di Torino, trattandosi di una strada provinciale.

È previsto poi un incontro tra strutture ed enti coinvolti, lato Valle d'Aosta, per esaminare le proposte ed effettuare le opportune considerazioni e valutazioni.

Il secondo quesito del collega Brunod: "Se le future modalità di regolamentazione che verranno applicate saranno adottate in via definitiva oppure a carattere sperimentale".

La proposta deve essere, come detto, esaminata nel dettaglio e condivisa tra tutti gli attori, non si è ancora arrivati a una decisione definitiva, ma tuttavia si può ipotizzare che l'adozione definitiva sia successiva sicuramente a un periodo di sperimentazione basato sui dati acquisiti dal monitoraggio dei flussi dei mezzi a motore, degli impatti sulle componenti naturali e anche dei riscontri dei fruitori stessi e di tutti gli attori, anche e soprattutto quelli economici, presenti sul territorio.

Presidente - Per la replica, l'ordine sarebbe Brunod 21 e Minelli 23. Consigliere Brunod ne ha facoltà.

Brunod (RV) - Praticamente erano molto simili le due interrogazioni e riguardano lo stesso argomento, un argomento che già lo scorso anno era stato molto dibattuto quando il Parco aveva preso unilateralmente una decisione in merito a questa nuova iniziativa riguardo al transito al Colle del Nivolet.

Visto che abbiamo appreso dalle informazioni stampa che il Parco - dopo questa analisi di dati, che adesso anche l'Assessore ha ripercorso nei dettagli - aveva inoltrato alle parti di competenza, quindi anche alla Regione Autonoma Valle d'Aosta, la proposta che era stata elaborata, ovviamente da parte loro si aspettava un riscontro da tutte le parti di competenza, quindi anche dall'Assessorato competente.

Abbiamo ascoltato molto attentamente quello che lei ha detto, sia in merito alla nostra risposta che ai quesiti della collega Minelli, e diciamo che comunque, da un punto di vista tecnico, per quanto riguarda la parte di competenza regionale, abbiamo avuto un riassunto di quello che era già scritto sui giornali, ma, riguardo a un punto di vista proprio per quanto riguarda la nostra competenza o in merito a quello che è stato elaborato nella proposta, non abbiamo avuto delle grandi novità, se non quella che ci sarà in futuro un incontro per andare a dibattere e sviluppare questo tema che è stato da loro proposto.

Grandi novità quindi non ci sono, non le abbiamo apprese, ma volevamo solamente esprimere alcune considerazioni che, magari, possono essere utili in questi futuri interventi.

Lei nell'intervento ha toccato un po' tutto quello che abbiamo già anche riportato all'interno delle nostre premesse, ma non è stato detto che in questa proposta si dice che verranno concessi un numero massimo di 300 passaggi. Ovviamente, oltre questo limite non sarà consentito.

Una riflessione: All'interno delle informazioni fornite nella proposta si dice 300 passaggi ma non si tiene conto di che tipo di passaggi. Faccio un esempio pratico e banale: se sono per esempio 300 scooter che accedono nel Parco, sicuramente c'è un impatto anche a livello ambientale sotto un certo punto di vista se i 300 passaggi sono 300 camper che vanno a collocarsi nei parcheggi lungo la strada, sia a livello di occupazione, ma soprattutto a livello ambientale, immaginiamo che sia tutto diverso.

Questo quindi è già un aspetto che sarebbe molto da tenere in considerazione.

Tra l'altro, per quanto riguarda la Carta dei servizi - che poi viene denominata Carta Gran Paradiso che, come lei ha detto, dà diritto alla possibilità di poter accedervi e ha tutta una parte di servizi convenzionati, tipo quello di accedere a delle convenzioni con le strutture che hanno un marchio di qualità e altre possibilità - si dice che questa Carta dei servizi, anche per agevolare il transito, è acquistabile online.

Ci siamo posti un quesito: se per esempio un turista dal Trentino acquista online questa Carta di servizi, parte con il suo camper per potervi accedere al Colle del Nivolet e arriva, ipotizziamo, quando ci sono già questi 300 posti esauriti, non ne ha la possibilità, nonostante abbia acquistato la Carta dei servizi.

Altro discorso su cui probabilmente si deve riflettere: se durante una settimana di luglio 300 camper accedono all'area, questi camper stazionano e magari fanno una settimana di vacanza, quindi vuol dire che per tutta una settimana sicuramente non ci sarà più la possibilità per nessun altro di potervi accedere.

Sicuramente quindi, come per tutte le cose, bisogna partire per avviare un'iniziativa a livello sperimentale, ma bisognerà comunque prendersi del tempo o comunque andare a dettagliare bene quelle che saranno le modalità per non magari partire con un'iniziativa che potrebbe essere migliorativa ma che va a determinare ulteriori criticità.

Noi ci aspettavamo magari alcune considerazioni da parte sua, adesso noi le abbiamo buttate lì, che saranno da analizzare, ci auguriamo che, durante gli incontri che farà con il Parco e gli altri soggetti competenti, vengano messe, discusse e cercate le migliori modalità, ovviamente siamo anche noi consapevoli che trovare la soluzione giusta su questi argomenti è molto difficile, però che si cerchi, allo stesso tempo, di trovare delle soluzioni che non siano delle grandi criticità e che, allo stesso tempo, siano anche facili da gestire, perché poi molte volte si portano avanti delle iniziative che sulla carta sembrano molto interessanti ma che poi in realtà si manifestano più complesse di quelle che magari c'erano prima.

Presidente - Consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Come ricorderete, noi l'anno scorso ci eravamo già occupati di questo tema, della regolamentazione degli accessi alla strada del Nivolet quando era uscita la proposta del Parco nazionale di sospendere il progetto "A piedi tra le nuvole" e, in pratica, di sospendere l'accesso domenicale nei mesi di luglio e agosto per quanto riguarda l'accesso al Colle del Nivolet. Avevamo già allora presentato un'interrogazione per conoscere la posizione della Regione, perché in quel momento quella scelta del Parco del Gran Paradiso ci sembrava comunque presa in maniera quasi unilaterale e in modo anche abbastanza discutibile. Poi era stata evidenziata dal Parco l'esigenza di raccogliere dei dati e adesso nella sua illustrazione l'Assessore ci ha anche fornito parte di quei dati che, per un certo verso, conoscevamo, ma non in maniera così completa.

Ora si dice che con la Carta dei servizi e con questa ipotesi avanzata dal Parco si dovrebbe ridurre i transiti di circa 13 mila unità, a fronte del fatto che quelle verifiche fatte lo scorso anno ci parlano di 33 mila accessi. Significa che ne rimarrebbero 20 mila e mi pare che siano ancora tantissimi, e anche scendere da una media di oltre 400 nei fine settimana a 300 al giorno, dal mio punto di vista è un accesso che è ancora esageratamente alto, anche perché, come il collega Brunod, rilevo anche io che l'Assessore non ha risposto alle domande su quella che sarà la posizione della Regione, però dal suo discorso, Assessore, e soprattutto dalle sue parole, uno si aspetterebbe una certa posizione, perché lei ha detto, mi sono proprio segnata, che: "L'accesso veicolare alla strada del Nivolet ha sempre costituito una criticità per la fragilità di quell'ecosistema, di quell'ambiente, di quella zona", e ha ricordato che quella è una zona dove ci sono le torbiere, dove esistono delle specie endemiche, quindi esiste una priorità, secondo noi, che è quella della tutela e della protezione naturalistica e ambientale di quella zona.

Noi crediamo che il numero di veicoli a motore ammessi dovrebbe essere molto rigido perché, come dicevo, sono ancora veramente tanti, sono tanti perché stiamo parlando del Nivolet, lato Valsavarenche, che è caratterizzato da torbiere, da un habitat che ospita degli endemismi vegetali che sono anche rari, che non ci sono altrove; parliamo anche di specie che vivono in ambienti umidi che sono stati inseriti nella direttiva Natura 2000, quindi necessitano ampiamente di norme di tutela.

Lei ci ha detto che ogni valutazione in qualche modo è in itinere ma è rimandata al momento in cui ci si confronterà anche con la Regione Piemonte, con la Provincia, c'è una strada provinciale, e lei ha fatto riferimento al Comune di Valsavarenche e al fatto che sul territorio ci sono anche due rifugi e che bisogna preoccuparsi anche delle ricadute economiche, ed è corretto che sia così, però se si vuole andare nella direzione duplice, da una parte di una tutela effettiva di un ecosistema estremamente delicato e di un ambiente estremamente delicato e dall'altra valorizzare forme di turismo che sono assolutamente diverse, a nostro avviso bisogna che la Regione prenda una posizione molto netta e che, in qualche modo, si posizioni o solleciti addirittura una Carta dei servizi, così come è stata pensata, in via sperimentale, che può appunto partire da una prima regolamentazione ma che deve essere innalzata progressivamente, cioè si deve andare nella direzione che questi servizi sostitutivi, che se ho capito bene, Assessore, lei dice che partiranno dopo che si è raggiunto il limite concesso, si mettono in moto le navette elettriche... no, secondo me bisogna prevederle prima, in modo da diminuire ancora questo numero di 300; che siano moto, che siano camper c'è una differenza, è chiaro, ma sono veicoli a motore e io credo che nelle verifiche che hanno fatto ci sarà anche una catalogazione, non penso che 300 saranno tutti piccoli scooter, ci sarà un po' di tutto.