Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4471 del 12 marzo 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4471/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Modalità organizzative del servizio di guardia medica nella Valtournenche e del pronto soccorso dell'Ospedale Parini".

Bertin (Presidente) - Punto n. 5.03. Consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Il 6 marzo scorso, sul giornale online Aosta Stasera, c'era la lettera di un familiare di una signora ultraottantenne abitante a Chamois che ha dovuto rivolgersi al Pronto Soccorso dell'Ospedale regionale il 3 di marzo, rimanendo per 24 ore su una barella, come peraltro è successo ad altre sei persone, e potendo ricevere soltanto alle ore 22:30 una scatoletta di tonno con dei cracker e un po' di purè.

Il giorno precedente era stata richiesta per la donna l'assistenza della guardia medica in servizio ad Antey-Saint-André che non è però salita a Chamois perché di sorveglianza su tutta la Valtournenche e, secondo quanto riferito, impossibilitata ad abbandonare la sede.

Chi ha scritto la lettera ha elogiato il lavoro del personale del 118 e del Pronto Soccorso, sottolineandone la gentilezza, la disponibilità e la professionalità.

Tuttavia ha anche voluto rendere pubblica una serie di considerazioni e di domande circa l'organizzazione del servizio di guardia medica nella vallata e del Pronto Soccorso ospedaliero, delle osservazioni che abbiamo ritenuto di buon senso e anche condivisibili.

Chiediamo quindi di sapere se le modalità organizzative del servizio di guardia medica nella Valtournenche e le stesse modalità di organizzazione del Pronto Soccorso che sono state evidenziate in premessa siano quelle di norma applicate e come possano essere migliorate.

Presidente - Assessore Marzi per la risposta.

Marzi (SA) - Sono numerose le segnalazioni che l'Assessorato e l'Azienda ricevono dagli utenti dei servizi sanitari. In tal senso, in alcuni casi, riceviamo racconti personali che vogliono condividere disagi e difficoltà riscontrate nei percorsi; in molti e altrettanti casi riceviamo invece ringraziamenti, apprezzamenti e plausi per l'impegno dei professionisti, ma anche per l'organizzazione di un servizio sanitario pubblico che è particolare perché, come ricordiamo spesso, è organizzato secondo le leggi dei grandi numeri per dare risposte a una comunità che tuttavia rappresenta solo lo 0,21% della popolazione italiana.

È pertanto facile comprendere che parliamo di percorsi che, a prescindere da ogni tipo di ragionamento che possiamo fare, hanno delle complessità: questo sempre e comunque.

Così abbiamo cittadini che molto timidamente osano farsi avanti per condividere la propria esperienza positiva nei percorsi della sanità valdostana, che vorrebbero dirci tanto e gratificare i servizi per il supporto professionale e l'attenzione ricevuta dagli operatori, ma a volte finiscono per non dirci nulla, non sapendo neppure bene in che modo farlo.

Altre volte invece abbiamo cittadini, famiglie, figli che amano dialogare con una certa regolarità sia con l'Assessorato sia con l'Azienda USL, oppure con le redazioni e gli organi di stampa, rivolgendo ringraziamenti per i servizi e, nel contempo, evidenziando velatamente incapacità varie di tutti coloro i quali sono chiamati a programmare, organizzare ed erogare i servizi.

Accogliamo sempre con favore ogni tipo di segnalazione e comunicazione poiché siamo convinti che tutti i punti di vista siano importanti per migliorare di continuo l'attività di questo complesso settore che è la sanità.

Venendo quindi al caso specifico oggetto dell'iniziativa, informiamo che l'Azienda si è impegnata da subito ad approfondire in dettaglio il percorso della paziente per valutare se vi siano state delle mancanze.

In generale, le procedure prevedono che all'attivazione del numero di emergenza venga svolto un triage puntuale perché sia dato seguito alla presa in carico in via tempestiva e con le modalità più efficaci.

Nel caso sia attribuito un codice bianco, come nel caso di cui trattasi, viene attivato il servizio di guardia medica che, quando ve ne sono i presupposti, può risolvere il consulto anche telefonicamente.

Quando, diversamente, il codice attribuito è più severo allora interviene l'ambulanza o addirittura il servizio di elisoccorso perché l'utente sia trasportato presso i servizi del PS per i dovuti accertamenti.

Quando la situazione sanitaria non richiede il ricovero, come nel caso di cui trattasi - soprattutto nel caso in cui l'utente sia residente nelle vallate, e quindi distante dal presidio ospedaliero - i clinici, diligentemente, preferiscono trattenere l'assistito in osservazione per un certo lasso temporale prima della dimissione e quindi al rientro a domicilio.

Alla luce di quanto ricostruito dai servizi dell'Azienda USL, in attesa delle più approfondite verifiche che sono in corso, non risultano negligenze nelle attività prestate.

Quanto all'organizzazione dell'assistenza territoriale, come è noto, l'Assessorato è impegnato con l'Azienda nelle attività di riorganizzazione e potenziamento dei servizi che vengono, di fatto, messi in discussione.

Anche rispetto infatti alle citate segnalazioni circa la capacità d'investire nei servizi sul territorio, come già facciamo anche sui centri traumatologici, è bene sottolineare le recenti comunicazioni che hanno evidenziato come la nostra Valle sia l'unica Regione in tutta Italia senza ritardi nella realizzazione delle strutture territoriali.

Riteniamo che questo, oltre che motivo di grande soddisfazione, sia anche prova completa dell'impegno serio che viene profuso da parte di tutti coloro che continuano a credere di poter contribuire positivamente per migliorare il servizio sanitario della nostra Regione.

Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Io sono un po' perplessa. L'interrogazione aveva una domanda precisa: sapere se le modalità organizzative del servizio di guardia medica in Valtournenche o del Pronto Soccorso evidenziate in premessa siano quelle normalmente applicate.

Lei mi dice che ci sono dei modelli sanitari a cui dobbiamo in qualche modo adeguarci, questa è la situazione e così va, e poi mi ha parlato di tutte le segnalazioni che vengono fatte, in positivo o in negativo; tra l'altro quella di questa persona non era per nulla polemica, stava facendo delle osservazioni e si chiedeva se funziona così.

Il fatto che la guardia medica sia stata chiamata e dovesse recarsi in loco e non è successo è una modalità strana.

Io quindi chiedevo conto di questa cosa e non ho avuto risposta.

Vivo in una vallata, so che la sanità territoriale e di tipo emergenziale è particolarmente complicata per chi vive lontano dall'Ospedale e dal Pronto Soccorso e a me sembra che la maggioranza dei Valdostani, di fronte alle criticità che sta affrontando, rassegnata di fronte a situazioni come queste, finisca per pensare: "Io speriamo che me la cavo", ma forse non possiamo dare soltanto queste risposte.