Oggetto del Consiglio n. 4450 del 27 febbraio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4450/XVI - Reiezione della PL n. 117: "Disposizioni per la valorizzazione degli artisti in Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Con 32 Consiglieri presenti possiamo riprendere i lavori interrotti ieri sera. Eravamo al punto n. 6 dell'ordine del giorno, era stata fatta l'illustrazione della relazione sulla proposta di legge 117 e, come convenuto, oggi apro la discussione generale, la discussione generale è aperta. Si è già prenotato il consigliere Baccega, a cui passo la parola.
Baccega (FI) - Nell'entrare nel merito della PL 117, quella che dà disposizioni per la valorizzazione degli artisti in Valle d'Aosta, mi preme ringraziare i colleghi della Lega, che hanno avuto la sensibilità di entrare nel merito di questo percorso, un percorso che ci ha visti in Commissione ascoltare, sentire molte associazioni, sette o otto più o meno, e tutte hanno espresso un parere estremamente favorevole alla disposizione, alla PL 117.
Quello che mi ha stupito - non ero presente in Commissione, quando si è verificato il voto, per motivi personali -, quello che ci ha stupiti è stato il voto non favorevole emerso in Commissione dalla maggioranza. È molto strano, ieri ci avete invitati a continuare a portare progetti di legge, interventi, sollecitazioni, stimoli; lo facciamo sistematicamente, lo facciamo con le attività ispettive, lo facciamo con i progetti di legge, però pare che questo non sia sufficiente, perché poi il tema è sempre quello: "Noi ci stiamo lavorando, quindi o lo ritirate o ci asteniamo", questo è il vostro leitmotiv che ormai vi guida da diversi anni.
"Le parole e quindi i testi, le poesie, la musica, gli strumenti musicali, le voci sono quelle cose che creano l'armonia e l'armonia porta alla pace. Le realizzazioni artistiche, pittoriche, grafiche anche quelle vanno in quella direzione". Queste sono le parole di Papa Francesco nel Giubileo degli artisti e del mondo della cultura recentemente sviluppatosi a Roma. Diceva Papa Francesco: "Voi artisti e persone di cultura siete chiamati a essere testimoni della visione rivoluzionaria delle abitudini e quindi di guardare alla pace". Questo era un messaggio molto chiaro e inequivocabile.
Vengo all'oggetto del nostro intervento, noi abbiamo proposto due emendamenti che vanno nella direzione di inserire anche i grafici, i servizi di grafica e i servizi a essi connessi all'arte moderna. Sono significativi e importanti per il fermento creativo che la nostra Regione esprime e si sviluppa notevolmente anche nel mondo della grafica, lo testimoniano le tante adesioni a progetti di comunicazione grafica che vedono i professionisti della grafica produrre progetti che diventano inevitabilmente produzioni artistiche che si trasmettono nelle diverse dinamiche della comunicazione, che vanno dai media tradizionali al web e ai social. Tra questi la realizzazione del progetto del marchio la Saint-Ours, la collaborazione degli studenti dell'artistico alla riqualificazione artistica delle fermate degli autobus di Aosta, due sole testimonianze significative di quanto si intende affermare con questi emendamenti, oltre all'importante numero di progetti grafici, che in qualche modo diventano oggetto di collezione e in Valle d'Aosta ce ne sono tanti. Infine, si ritiene evidenziare la formazione che il liceo artistico valdostano propone indirizzando numerosi giovani a intraprendere corsi di laurea nel settore degli universi visivi e creativi, dallo IED allo IULM, eccetera.
Colleghi, noi abbiamo questi due emendamenti, dove aggiungiamo alla lettera g)bis la seguente dicitura: "Svolgono attività di grafica e di servizi a essa connessa legati all'arte moderna" e all'articolo 3, "Istituzione di un albo degli artisti valdostani", comma 1, lettera b), il testo viene modificato come segue: "sezione "Arte", comprendente una sottosezione di arti visive, plastiche e pittoriche, comprendenti scultura, pittura, disegno, nonché una sottosezione di fotografia, una sottosezione di scrittura e una sottosezione di grafica".
Noi auspichiamo veramente che la maggioranza guardi meglio a questo voto negativo dato in Commissione, perché qui c'è sostanza, qui c'è davvero da dare delle risposte significative a un mondo che è vivo, che è creativo e che va nella direzione di incrementare la cultura anche valdostana.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Riprenderò con questo intervento un po' alcuni dei temi già portati fuori ieri. Ringrazio intanto il collega Baccega e Forza Italia per il sostegno che ha dato su questa nostra proposta di legge, una proposta di legge che ha come obiettivo quello di promuovere gli artisti in Valle come persone fisiche, quindi al di fuori di quello che è già codificato come associazioni, sebbene poi le associazioni siano venute a parlare - e poi lo vedremo - e a dare un parere decisamente positivo, perché chiaramente le associazioni sono formate anche da artisti singoli che poi si muovono sul territorio, quindi c'è un'attinenza, ma, ripeto, è un campo diverso, è una legge che si muove a latere e va a compendiare e a creare un qualcosa di nuovo. Insisto nel creare qualcosa di nuovo perché mi pare che questa maggioranza autonomista più a Sinistra riveli una gestione dell'esistente, buona, cattiva, a seconda dei punti di vista, ma sia carente di spunti veramente particolari, notevoli, diversi, che in questa fase possiamo dire che spesso viene dai banchi altri dell'opposizione, non parlo in questo caso di opposizione di Sinistra, ma di un'altra opposizione. Questo quindi è sicuramente un qualcosa di innovativo, avrà dei difetti, certamente ce li ha, ma perché va in un campo che non è ancora normato. Ha qualche omologo, ad esempio, su Bolzano, ma è una legge che nasce da una spinta propositiva che è nuova e questo ci tengo a sottolinearlo, perché il nostro movimento ha preso il 24% dei voti alle elezioni di cinque anni fa e credo che con questa proposta e altre proposte che il nostro gruppo ha fatto in qualche modo dimostriamo di rispettare un po' la volontà degli elettori che vedevano in noi e vede in noi ancora, ci auguriamo, una forma di cambiamento rispetto allo status quo.
Veniamo ai punti della legge, l'obiettivo l'abbiamo detto, c'è la questione anche del disintermediare il rapporto tra i soggetti e l'Amministrazione, poi vediamo su questo tema, rendere codificato questo rapporto con l'Ente regionale perché è codificato fino a un certo punto. Pongo subito una bella domanda all'Assessore, ma anche all'Assessore precedente, quindi all'assessore Caveri: quando viene un'artista in qualche modo a colloquio a presentarsi e propone un qualcosa di suo, cosa succede da lì in poi? Viene tutto scritto? C'è un elenco: "mi si sono presentati questo mese, quest'anno, quando ero Assessore dieci pittori che mi dicono qualcosa", magari pittori che non sono legati a nessuna associazione, dei "cani sciolti", dei lupi solitari, gente che non ha agganci di nessun tipo, non ha conoscenze, ma si presenta all'Amministrazione e presenta un progetto; cosa succede? Viene codificato questo? Rispondetemi voi, io dico probabilmente no. Questa legge potrebbe sicuramente sostituire quell'atteggiamento arbitrario di un Assessore e di un Assessorato, un po' di arbitrarietà c'è sempre, c'è una consulta, lo vedremo, per forza, un po' di arbitrato ci deve essere, ma consentirebbe una codifica. È una legge pionieristica, meritocratica e di sostegno anche a quelli più piccoli che però abbiano un minimo di curriculum e possono rientrare nei benefici di questa legge.
Vediamo un attimo com'è l'impianto di questa legge, che consta di 10 articoli più un'ultima parte sulle disposizioni finanziarie.
Nel primo articolo ci sono le finalità, che sono piuttosto chiare: valorizzare e favorire la proiezione degli artisti regionali verso altre realtà regionali, anche nazionali e internazionali, quindi sostenere i nostri artisti, che sono in un mondo piccolo, ma sostenerli verso l'esterno anche, poterli promuovere verso l'esterno, anche solo facendoli rientrare banalmente delle spese, perché, come dicevamo ieri, l'arte è bella ma si muove su criteri comunque legati al vil denaro.
L'articolo 2 definisce i beneficiari della legge, cioè gli artisti, in qualità di persone fisiche, enucleando otto tipologie artistiche comprese nella definizione. Vediamo quali sono le categorie, abbiamo cercato di includere tutti, anche se al termine "inclusivo" io gli metto subito una croce sopra, quando lo sento, sono già infastidito, è diventato un mantra, noi dalla nostra parte questo "inclusivo" non lo mettiamo per nulla ma, di fatto, poi cerchiamo di applicare questa cosa, perché estendiamo questa legge a tutti gli ambiti possibili delle questioni artistiche, quindi abbiamo l'attività musicale, che può essere band o solisti, abbiamo il settore della danza, del teatro, arte scultorea di tipo contemporaneo con qualsiasi tipo di materiale e soggetto, perché sappiamo che quello tradizionale è legato a dei materiali, come è giusto che sia, il tradizionale è un mondo e su questo c'è del protezionismo che viene fatto negli anni. Bene così e su questa gestione dell'esistente bene così anche dalla parte della maggioranza, ma c'è un'altra parte che difficilmente è conosciuta e che difficilmente ha una visibilità, un mondo diverso, che, a nostro avviso, va inserito. Poi vediamo coloro che svolgono l'arte pittorica, compreso il disegno, coloro che svolgono attività di fotografia, fotografia chiaramente di tipo artistico, non uno che fa le foto a qualche evento, ma qualcuno che ha un approccio creativo, anche questa è una consulta che è ampiamente in grado di discernere tra l'uno e l'altro, coloro che svolgono attività di scrittura, sia in forma poetica che in forma di prosa, gli scrittori, quanti sono gli scrittori in Valle? Quanti sono coloro che scrivono che hanno un editore? Al minimo direi, che hanno un editore, quindi promuovono e scrivono. Se uno scrittore valdostano viene chiamato a fare un convegno o una presentazione di libro fuori dai confini regionali, si paga le spese. Quando un musicista va a fare un concorso al di fuori del territorio regionale, che cosa fa? Si paga le spese. Bene, con questa legge vedrebbe riconosciuto un rientro, magari sono cifre piccole per ciascuno, magari si dovranno mettere dei tetti, è chiaro che un'artista più affermato, se comincia a muoversi tanto, a un certo punto si può mettere un tetto di 5 mila, 10 mila euro, non lo so, questi sono tutti punti che vanno visti in seguito, proprio per tecnica legislativa, questi sono dettagli da vedere in seguito. In ultimo, con l'emendamento dei colleghi di Forza Italia, "svolgono attività di grafica e servizi a essa connessa legati all'arte moderna". Anche qui vale lo stesso discorso, quindi è un discorso di grafica che ha un'attinenza artistica. Tra parentesi su questo e in previsione futura noi sappiamo che con l'avvento dell'intelligenza artificiale, che è soltanto agli inizi e che cambierà tantissimo, troppo, a mio avviso, il settore della grafica e dei grafici sarà praticamente decimato, perché oggi il primo "pistola" che usa l'intelligenza artificiale - scusate la parola "pistola" - può fare delle cose da dare, da vendere in giro che un grafico che lavora, magari che è tutta la vita che fa quel mestiere non riesce a star dietro. Ora la qualità è diversa, ovviamente, ma siccome poi si va spesso sulla massa, molti grafici saranno completamente tagliati fuori e sarà un lavoro di manovalanza, ma questo vale pure per la musica, vale anche per la musica. Oggi si possono creare dei pezzi, delle canzoni da zero, tutte fatte dall'intelligenza artificiale e non si riuscirà più a distinguere e la qualità crollerà: ecco perché anche la ratio di una norma di questo tipo, in protezione di settori che sono ad altissimo rischio e, se il legislatore valdostano non prova quanto meno a porre degli argini, è in qualche modo colpevole, a nostro avviso, di questo.
Articolo 3, c'è l'istituzione di un albo, questa è anche una parte innovativa della norma, l'ho già detto ieri, lo ripeto, non è un albo professionale, la Regione non può creare delle professioni, ma un albo, questo sì, ed è diviso in due: spettacoli dal vivo, banalmente coloro che fanno una performance e, dall'altra, la sezione dell'arte. A loro volta sono divisi in sottosezioni, quindi abbiamo la musica, abbiamo la danza e il teatro e dall'altra parte abbiamo arti plastiche e pittoriche, che hanno scultura, pittura e disegno, fotografia, scrittura e una sottosezione di grafica. All'albo ci si iscriverebbe ogni anno entro il 30 settembre, quindi c'è un meccanismo fisso e anche che si ripete, di modo che uno sa se ha fatto qualcosa e, se vuole proporsi alla Regione in questo albo, sa quando lo deve fare, codificato per tutti quanti e quindi nella massima trasparenza. Anche su questo, sull'albo qualcuno diceva: "Sì, ma io non voglio essere scritto all'albo, voglio continuare a farmi gli affari miei", fatti pure gli affari tuoi, per noi non è un problema, per noi la libertà è fondamentale, quindi, se uno non vuole iscriversi, non si iscrive, deve essere un qualcosa che è in più. Andiamo avanti, "possono iscriversi all'albo - qui abbiamo fatto un emendamento - i soggetti di cui all'articolo 2 cioè
residenti in Valle o che svolgono la propria attività artistica nel territorio regionale da almeno due anni".
Articolo 4, la Consulta per artisti valdostani. Faccio solo una parentesi un attimo, poi ci tornerò dopo, ma su questo, sul tema della meritocrazia e della "inclusione" - parola che metto appunto tra virgolette - in questo caso la nostra proposta non fa, in realtà, alcun tipo di discrimine tra chi presenta la propria attività. Ad esempio, e lo dico da leghista, se ci fosse un cantante che canta in arabo e che si propone all'albo valdostano perché ha diritto di farlo, quel cantante che canta in arabo prende gli stessi contributi di uno che canta in italiano, in francese o in patois...
(intervento della consigliera Minelli fuori microfono)
...quando vuole dire qualcosa, collega Minelli, ce lo dice al microfono...
Lo dico da Leghista, ma perché questa legge non va a tutelare settori linguistici, che chiaramente sono da tutelare e sono tutelati da altre forme e noi stessi presentiamo delle leggi su quelle questioni, ma su questa la ratio della norma, l'impostazione, è assolutamente lontana dal dire a qualcuno che cosa deve fare o come deve esprimersi. C'è un'apertura e poi i contributi se li prende, non è l'Ente regionale che va a vedere qual è la lingua in questo caso, quindi è l'esatto opposto di qualcuno che dice questa legge discrimina, e poi lo vedremo, è l'esatto opposto: l'esatto opposto del creare categorie preferenziali per cui magari, non lo so, nei Comuni ci sono alcune attività come il Gay Pride che viene sovvenzionato e altre che non vengono. È l'esatto opposto, quella semmai è discriminazione. La nostra è il contrario: è l'apertura totale, perché l'Ente pubblico non sta lì a vedere in quale lingua tu stai cantando.
Andiamo avanti, all'articolo successivo c'è la costituzione di una consulta, anche questa consulta composta da cinque soggetti di cui uno facente funzioni di presidente. Chiaramente ci va un minimo discrimine per l'accesso a questo albo, ci sarebbero persone qualificate, gratuito sarebbe l'impegno, la giunta con propria deliberazione redige un regolamento che specifica le funzioni poi della consulta. Anche qua, chiaramente, c'è un minimo di discrimine, un po' di arbitrato non è possibile toglierlo in ogni giro umano, però chiaramente capite che una consulta è diverso da qualcuno che si presenta all'Assessore e poi, se va bene, il progetto magari mi va bene e, se va male, no. Poi voglio le risposte dagli Assessori che mi diano la conferma che le cose funzionano così, ma lo sappiamo, c'è una parte di arbitrato, è questo che noi vogliamo ridurre al minimo e questo sistema, questa legge, lo ridurrebbe decisamente al minimo.
Al punto 5 vediamo quali sono i vantaggi economici per le attività artistiche degli iscritti all'albo. Attenzione che non stiamo parlando di cifre faraoniche, dipende chiaramente dall'attività dell'artista, lì c'è la meritocrazia di fondo, perché, se un'artista ha molti concerti fuori dalla Valle e ha più attività, avrà diritto a più contributi; se uno è iscritto all'albo però non suona mai, quell'anno lì non prenderà contributi, questo è il punto fondamentale, non c'è la spinta dell'Ente pubblico a determinare il successo oppure no di un'attività, è un compendio che viene dato e dipende dall'artista quanto fa. Contributi, sussidi, qui sono parti più tecniche, "...la messa a disposizione gratuita o a canone agevolato di servizi, spazi o attrezzature di proprietà pubblica", qua siamo nel campo dei principi, chiaramente non sempre può essere possibile, però a noi premeva inserirlo in legge proprio dal punto di vista dei principi.
Abbiamo inserito come emendamento un comma 4bis finale: "nel caso in cui le domande presentate eccedano lo stanziamento di bilancio - che non è tantissimo, ma poi ci arriviamo -, i vantaggi economici sono ridotti in misura proporzionale all'importo disponibile", cioè, se ci sono tante persone che richiedono, chiaramente tutti tagliano un pelino e prenderanno qualcosa meno, ma tutti quanti riescono a prendere qualcosa.
Venendo ai contributi poi nello specifico, abbiamo contributi per spese di trasferta fino all' 80% dei costi sostenuti, le medesime modalità di rimborso sono previste per gli artisti della sezione "Arte" quando impegnati nella partecipazione di mostre, esposizioni, ateliers, simposi, concorsi, eventi, chiaramente sono i due settori, ma sempre lo stesso principio: se un'artista valdostano va al di fuori dei confini regionali, ragionevolmente si può pensare di rendergli meno gravosa la questione sui costi, il che gli dà un vantaggio, perché da altre Regioni... se non ce l'hanno, chiaramente sono lievemente svantaggiati e noi stiamo facendo un sano protezionismo, in questo caso della nostra realtà.
All'articolo 7 ci sono contributi per corsi di formazione e perfezionamento, anche qua siamo all'80%, nel caso di corsi svolti al di fuori del territorio regionale, i contributi sono comprensivi alle spese di trasferta, quindi si potrebbero sommare le due.
All'articolo 8, anche qui siamo di nuovo nel campo dei principi, cioè a coloro che sono iscritti nella sezione "Arte" possono essere riservati... Abbiamo messo "possono essere" perché chiaramente, lo dicevo già ieri, non sempre, quando abbiamo attività di altri artisti o attività di un certo livello sul nostro territorio, è possibile inserire altri artisti perché spesso i big non vogliono altre persone che facciano le aperture, che facciano una parte della mostra, eccetera. Questo meccanismo non è bellissimo, lo posso anche capire da parte degli artisti, ma allo stesso tempo, se siamo una Regione autonoma che paga gli artisti per venire, gli si mette dei paletti e, se lo accettano bene, se non lo accettano, di artisti ce n'è tanti, si potrà fare diversamente. Ricordo e ribadisco nuovamente un po' di sano protezionismo per coloro che sono nella Valle e fanno arte, a noi sembra... come dire? il minimo sindacale.
Articolo 9, quota riservata a esibizioni e spazi espositivi in manifestazioni organizzate dalla Regione. Su questo altro principio: possono essere riservate quote di partecipazione ai concerti e ai festival organizzati dalla Regione, alla parte 2 abbiamo un tema più specifico, questo articolo in effetti ora è piuttosto obsoleto perché la "Saison Culturelle", come sappiamo, è esternalizzata, ma anche qua inseriamo un principio di rotazione su questo perché di artisti ce ne sono tanti e, a nostro avviso, se qualcuno partecipa a un festival grande che dà visibilità come quello della "Saison Culturelle", può benissimo fare un periodo in cui non è detto che lo faccia tutti gli anni, magari lo fa un anno e poi salta per un periodo che qua viene indicato.
Ribadiamo che questo è un principio di rotazione, riguardo a questa questione abbiamo già parlato in una mozione precedente, non ritireremo fuori tutti i dati, lo abbiamo già fatto una volta e... come dire? chi ha orecchie per intendere ha inteso.
L'ultimo punto che abbiamo messo... c'è il rinvio, chiaramente tecnica legislativa, la Giunta regionale definisce con propria deliberazione da adottare entro 60 giorni le modalità di calcolo dei rimborsi, oltre ogni ulteriore aspetto, anche procedimentale, necessario all'applicazione della presente.
Veniamo all'articolo 11, le disposizioni finanziarie. Dicevamo, per farla breve, sono 200 mila euro l'anno, che è francamente un'inezia riguardo a un bilancio regionale, abbiamo chiesto anche poco, è una questione anche qui sperimentale, funzionerebbe di più, chiederebbero di più, ci sarebbero più o meno artisti che beneficiano, su questo non lo sappiamo chiaramente; ripeto: il provvedimento è pionieristico e quindi siamo in un territorio sconosciuto e non possiamo sapere tutto in anticipo.
Venendo un po' a quella che è stata la ricezione della legge, a parte il tema della compatibilità finanziaria, sulla quale potremmo aprire di nuovo gli stessi discorsi di ieri, per cui la minoranza quando propone le compatibilità finanziarie, 9 su 10 non ci sono... Io, per carità, capisco i rapporti di forza, quindi così è, ma chiaramente su un bilancio regionale così ampio e con degli avanzi di un certo tipo 200 mila euro l'anno sappiamo benissimo che si potrebbero trovare senza alcun problema, quindi bypassiamo tranquillamente quella parte e andiamo avanti.
Vediamo il parere del CPEL o CIPEL, a seconda delle interpretazioni, anche qua, se n'è già parlato ieri, diciamo di nuovo nulla di nuovo sotto il sole, per cui il parere del CPEL è stato negativo per quanto riguarda una proposta che arriva dalla minoranza. Chiaramente ci stupisce quando succede il contrario e in questo caso non ci ha stupito per niente, però voglio andare a vedere. Cosa dice il CPEL? Praticamente evidenzia l'esigenza di "stabilire con maggior dettaglio i criteri e le modalità di accesso ai contributi" - sto citando - e su questo abbiamo visto, tecnica legislativa, c'è il punto che lo rimanda, quindi è un'obiezione che onestamente sta poco in piedi, nonché necessità di un'accurata definizione della composizione della consulta in termini di competenze ed esperienze professionali, di nuovo, stessa identica cosa, c'è il punto che lo rimanda. Questo avviene praticamente per tutte le leggi, comprese le leggi della maggioranza e non mi pare che il CPEL abbia qualcosa da ridire su questo tipo di tecnica legislativa che è ampiamente utilizzata, quindi ovviamente siamo nel campo delle opinioni strumentali per andare a trovare qualcosa che non va, perché non è proposto mediamente dalla propria parte politica oppure soltanto dalla maggioranza.
Andando nel dettaglio - perché io cammino meglio quando non ho i sassolini nelle scarpe e quindi me li tolgo tutti molto volentieri, solo metaforicamente, non fisicamente, non toglierò le scarpe, collega Distort, stia tranquillo -, andiamo a vedere un articolo di un noto giornale, testata giornalistica online, che ha, mi pare, un particolare piacere nell'evidenziare quando alcune proposte della Lega non riscontrano il parere più che positivo. È uscito un articolo dal titolo: "Ai Sindaci valdostani non piace la proposta di legge per la valorizzazione degli artisti locali", quindi la gente legge il titolo e ogni tanto qualcuno per strada mi dice: "Eh, però ai Sindaci non è piaciuta".
Avrei tanto da dire però chiaramente mi taccio, però vado a vedere uno per uno quali sono stati i pareri riportati dalla stampa per cui anche molti Sindaci hanno approfittato di un po' di pubblicità online per parlare di leggi altrui, parlare male ovviamente.
Andiamo a vedere, del CPEL in generale si è già detto, bene invece in questo caso e in questa panoramica il Sindaco di Valsavarenche, che invece fa una proposta tra le poche veramente sensate: dice di inserire, tra le tipologie artistiche, anche organizzatori di eventi, mediatori corali e gruppi folkloristici. Su corali e gruppi folkloristici anche lì il discorso è già normato, sugli organizzatori di eventi devo dire che questa è una cosa che ci era già stata rappresentata da qualcuno, però anche lì abbiamo visto che praticamente e tecnicamente non è fattibile.
Vi è poi la critica dell'assessore comunale di Aosta, Samuele Tedesco, che ha criticato l'esclusione tout court di soggetti emergenti o in fase di perfezionamento della propria attività. Non mi stupisce neanche qui la critica, non mi stupisce che l'Assessore di Aosta non abbia capito assolutamente la ratio della legge e probabilmente non è neanche andato a leggere con chiarezza quello che c'è scritto.
Su altre richieste di chiarezza posso anche soprassedere, veniamo invece al sindaco Nuti, che è quello più tranchant su questa questione, ovviamente indovinate un po' cosa dice? Questa legge risulta discriminatoria. La discriminazione la vedono ovunque, posto che il termine discriminare in sé non ha nulla di negativo, affatto, perché su una scelta uno sceglie da una parte e dall'altra, quindi discrimina il buono dal cattivo, in questo caso, ovviamente, se si toglie dell'arbitrato per fare cultura e abbinarla alla politica, ovviamente a qualcuno dà fastidio, perché sennò non si può più gestire il suo parterre di lobby e anche a volte - purtroppo mi tocca dirlo - di lacchè e di artisti prezzolati che si infilano tranquillamente sul carro del vincitore per riuscire ad avere i loro concerti e il loro piccolo tornaconto economico e di pubblicità. Tra parentesi su questo, tanto per far capire qual è l'ambiente che c'è in Valle d'Aosta, ci sono degli artisti che mi hanno detto in separata sede: "Complimenti per la legge, ma non fare il nostro nome, perché, se viene fuori che noi abbiamo detto che la legge della Lega è intelligente e sensata, noi non vediamo più i concerti né nel comune, né da altre parti". Questo è il clima della grande democrazia e libertà che vige con gli individui che si castrano da soli, una meraviglia, un gran complimento a questo tipo di modo.
Tornando alle critiche, vediamo il Sindaco in questo caso di Lillianes, che dice addirittura: "Questa legge non si arrivi a spacciarla per una legge a favore degli artisti". Io non lo so a che cosa si riferisse in questo caso onestamente il Sindaco di Lillianes, sono andato a cercare un po' di cose su di lui, ho visto che ha fatto una mostra al Castello Gamba, ho visto che ha fatto nel 2011 un libro: "Noir, autobiografia di un disastro"; onestamente il disastro mi sembra il suo parere e quindi soprassiedo. Diteglielo, lo conosco anch'io, ce l'ho avuto come collega, riportatoglielo per cortesia e ditegli pure che una legge così gioverebbe anche a lui e alla sua attività artistica.
Veniamo anche al parere di Maura Susanna, alla quale facciamo gli auguri, una cosa non va con l'altra, per portare il nome della Regione a livello nazionale, e in questo caso anche del francoprovenzale e del francese, benissimo, lo diciamo in assoluta realtà perché così è, ma anche lei il parere su questa legge poteva ampiamente evitarselo perché di nuovo definisce la legge poco seria. Ora, mi piacerebbe sapere cosa è stato fatto invece prima di serio su questa questione, quindi scindiamo le due cose, tanti auguri a lei ma il parere su questa legge poteva chiaramente evitarselo.
Altri pareri... do invece atto quanto meno al sindaco di Charvensod, Ronny Borbey che ha fatto alla fine una chiosa piuttosto equilibrata e su questo il mio lato più diplomatico consente quest'apertura, alla fine dice: "Sì, la ratio della norma è giusta, ci sono delle parti che non vanno", chiaramente ci sono pregiudiziali politiche qua sopra, non facciamo finta di niente e andiamo avanti.
Veniamo invece alla parte positiva, cioè, come ha già anticipato il collega Baccega, il parere favorevole di tutte le associazioni, anche alcune associazioni che con noi politicamente non hanno assolutamente nulla a che spartire.
Vediamo un attimo, io riporterò un po' di pareri in questo caso delle associazioni in ordine sparso, le associazioni sono state tante: Associazione artisti valdostani, Circolo del Cardo, Rinascimento poetico, Etétrad, Patoué eun mezeucca, penso tutte quelle che si potessero coinvolgere le abbiamo chiamate tutte, penso che non ce ne sia nessuna che è rimasta fuori nel ventaglio delle associazioni.
Vediamo un po' cosa dicono, quindi metto tra virgolette, non dico esattamente l'associazione "X" ha detto "Y", metto nel calderone tutte assieme, ma sono parole che trovate nei verbali, quindi non cimentiamo niente. In alcune audizioni è stato detto: "Proposta che ha un potenziale enorme per il settore in generale e che si aspettava da tempo". "Beneficio per tutti gli artisti ma anche per la comunità". "Legge strutturata in maniera chiara e ben organizzata"; "Legge ambiziosa, norma di grande attualità ed estremamente positiva e propulsiva per un settore che potrebbe essere fiore all'occhiello"; "Una buona legge, molto chiara. Ben vengano i sussidi e la condivisione dello spazio. L'albo lo riteniamo più che positivo", altro che discriminatorio. Questi sono i pareri che sono arrivati dalle associazioni e questa non è una proposta di legge che parte dal basso, cioè non è che abbiamo sentito tutte le associazioni e ci siamo mossi, parte al contrario, parte da noi che vediamo e abbiamo una spinta propulsiva di cambiamento, lo ripeto, di cambiamento, ma mi pare che oggi un po' tutto l'occidente, i conservatori, siano in via di rivoluzione, non so se ve ne siete accorti, appunto ieri si parlava di Washington e così è, e forse ci divertiremo parecchio... quindi non è un caso che anche qua abbiamo fatto noi un qualcosa di rivoluzionario, di conservatore rivoluzionario allo stesso tempo, poniamo sul tavolo un qualcosa che cambierebbe le carte in tavola.
Ora, vediamo la parte politica, aspetterò le risposte chiaramente dell'Assessore, già c'è stato il voto contrario nelle Commissioni, era anche per portare la legge prima, posso anche capire che la maggioranza non si impegni a realizzare delle idee anche buone dell'opposizione perché sono risorse ed energie, per la carità, è il gioco delle parti, quindi l'assessore Guichardaz sa che io su questo sono assolutamente realpolitik, lo capisco benissimo, ma certamente vogliamo delle argomentazioni che ci dicano: "No, questa legge non va bene e non la facciamo per questi "X" motivi", motivi che vadano al di là però della politica, ma che siano circostanziati e che ci dimostrino che questa legge sarebbe un pessimo affare per gli artisti valdostani e per la Regione in sé.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale. Ha chiesto la parola il consigliere Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Quando Tommaso d'Aquino diceva: "bonum ex integra causa", diceva che una cosa è buona quando tutti gli elementi che la compongono sono buoni.
Dopo la doppia esposizione del collega Perron, sia in relazione della legge, sia con quest'intervento, così come anche l'intervento che ho apprezzato tantissimo del collega Baccega, con il richiamo a un'auctoritas, il Papa, non per una dinamica di Cicero pro domo sua, ma per far capire quanto ciò che si dice fa parte integrante della cultura del mondo occidentale, il mio intervento ho pensato che potesse essere superfluo, però ho anche pensato che un'altra figura cattolica, teologica... Giovanni Bosco diceva: "Quando credi che qualcosa sia giusto, costi quello che costi fallo" e quindi io mi adeguo a questi due principi: uno di Tommaso e uno di Don Bosco.
Io vorrei soltanto ricordare questo fatto: questa legge, al di là dei contenuti... mi sembra sia chiarissimo che si esprimono tutti nella dimensione del giusto, del corretto, della sensatezza, perché pensare di andare a disciplinare un campo così eterogeneo come l'arte vuol dire aver chiaro che cos'è l'arte e qual è il valore dell'arte dal punto di vista della realtà, non dal punto di vista della raffinatezza, quando uno non ha più nient'altro da fare nella vita, allora si dedica all'arte, no, è esattamente il contrario. Pensare quindi di andare a disciplinare un campo come l'arte, di incentivare un campo come l'arte sono due principi estremamente importanti per una società matura.
Allora io a questo punto chiamo n causa - e gli propongo una grandissima opportunità di fatto personale ma in termini positivi - il collega capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, vicepresidente, ieri ha detto qualcosa di lapidario: "Mi rivolgo a voi opposizioni, presentate delle iniziative", ci ha fatto uno sprone, perché in questo modo si esprime - non sono esattamente le sue parole ma mi pare di interpretare correttamente, poi mi dica, collega Marguerettaz, se la interpreto male -, come per dire espressione di una sana democrazia è che le opposizioni propongano, così ci sarà un'opportunità per un dialogo, per un confronto e soprattutto per qualcosa di unico in questa legislatura. Pensate, voi oggi, a seguito delle parole del Capogruppo dell'Union Valdôtaine, avete l'opportunità unica in tutta la legislatura di approvare una legge proposta dall'opposizione, quindi oggi vi giocate un'opportunità. Non è la sede il Consiglio regionale per stappare lo champagne, ma sarebbe quasi un'occasione per farlo. Perché dico questo? Perché credo profondamente nei contenuti di questa legge, ma non perché è la proposta del gruppo Lega di cui faccio parte, non perché l'ha proposta il capofila di questa proposta di legge, che è Simone Perron, mio vicino di banco e ormai diventato un amico carissimo, ma perché credo profondamente nel valore dell'arte.
Permettetemi queste due piccolissime disquisizioni: l'arte è espressione della bellezza, dovessimo dare una definizione di arte, cos'è l'arte? È espressione della bellezza. E che cos'è la bellezza? La bellezza è esaltazione dell'essere... chiarissimo, esaltazione dell'essere, ma l'essere, se noi approfondissimo un tema della metafisica, che è stata rottamata anche dal punto di vista dei piani di studio, anche dal punto di vista dell'importanza in fase formativa scolastica... la metafisica ci racconta la visione della realtà, quindi, se l'arte, se la bellezza è esaltazione dell'essere, vuol dire che è l'esaltazione della realtà, vuol dire che è un occhio particolare per leggere la realtà e, per capire l'importanza di questo, noi abbiamo un esempio concretissimo che si traduce in soldi, cioè in quell'elemento fondamentale perché una comunità funzioni: i beni culturali. Assessore Guichardaz, lei immagini se di punto in bianco, per chissà quale catastrofe, i beni culturali, i dipinti, le opere letterarie, i prodotti musicali, monumenti, costruzioni sparissero, immagini cosa succederebbe al bilancio regionale, immagini cosa succederebbe dal punto di vista della capacità di attrattività del nostro territorio. E, se noi vogliamo pensare di avere un prodotto Valle d'Aosta - e mi rivolgo anche all'Assessore al turismo -, immaginiamo anche che cosa succederebbe se il prodotto artistico della Valle d'Aosta venisse meno, diminuisse, oppure se non emergesse qualche figura che merita appunto di emergere. In passato noi abbiamo avuto un fenomeno estremamente importante che ha permesso il patrimonio culturale di cui disponiamo oggi. L'opportunità, quel meccanismo con cui si è costruito un patrimonio culturale gigantesco viene dal fatto che c'era un elemento cardine, uno strumento: il mecenatismo. Il mecenatismo aveva due possibilità, due connotazioni, non esisteva una terza, tertium non datur o il mecenatismo era frutto del mecenate che aveva voglia di fare bella figura per raccontare al mondo presente e ai posteri quanto fosse grande la sua capacità di visione, a questo punto andava a cercare quelli bravi, a questo punto hanno potuto emergere Michelangelo, Raffaello, Giotto. Bernini, Canova e avanti così... Non erano ricchi sfondati, non erano persone che a fine della loro carriera dovevano investire dei soldi, quindi si sono messi a fare le opere d'arte, avevano alle spalle qualcuno che ha avuto visione per capire che cosa fosse l'arte e dove conducesse l'arte, quale fosse la potenzialità dell'arte dal punto di vista culturale, economico, di prestigio, tutta una strategia, visione strategica. È andato a cercarsi quelli bravi e se li sono anche contesi i vari mecenati, ma, se non fosse stato così, probabilmente avremmo avuto come dei poètes maudits qualcuno che moriva solo, alcolizzato, povero, moriva di stenti e veniva riconosciuto solo tardivamente, perché qualcuno, magari di nuovo un mecenate, se n'era reso conto, forse troppo tardi. Allora questo è il ruolo di una società matura, questo è il ruolo di una Giunta matura. Questo è il ruolo del mecenatismo che riconosco e che riconosco positivo.
C'è un altro tipo di mecenatismo, che è un mecenatismo clientelare, c'è stato nella storia, ci sono state figure che hanno capito che attraverso l'arte potevano far passare un loro discorso di propaganda. Quello è terribile, è una strumentalizzazione dell'arte, una mortificazione dell'arte, ma com'è che si può superare? Com'è che si può evitare che si passi da una posizione assolutamente positiva del mecenatismo virtuoso a una estremamente negativa del mecenatismo clientelare? Attraverso una norma, attraverso una codificazione, una fredda codificazione, perché pensare di codificare qualcosa di così quasi ingovernabile come l'arte diventa difficile, però l'artista non è uno che crea così, senza regole, non è uno sregolato, anzi, l'artista, il vero artista è una persona che ha uno stile di vita profondo, uno stile di vita rigoroso, si mette lui delle regole, non per creare dei confini, ma semplicemente per avere i binari in una strada in cui esprimersi. Oggi avete quest'opportunità di dimostrare di essere una Giunta, una maggioranza all'altezza del senso dell'arte e quindi dire: bene, cominciamo da questo punto, cominciamo da questa proposta di legge, cominciamo anche a livello sperimentale, perché il senso di responsabilità presuppone anche il primo passo, presuppone un primo passo anche inteso in termini di poter andare a correggere il percorso, però il primo passo deve esserci, perché il rischio di quel mecenatismo fatto di "Io mi prendo quelli che la pensano come me, si esprimono come me", soddisfo quel tipo di produzione artistica, lasciando indietro invece il criterio della virtù, della grandezza della produzione artistica è fortissimo, ma è talmente forte che non solo va a minare la possibilità o meno di espressione grande dell'arte, ma va anche a creare una collusione che è mortificante sia per l'artista, sia per quel cosiddetto "mecenate". Questa è la parola, questo è l'appello che mi permetto di fare in quest'aula. Spero che venga ascoltato e spero che il capogruppo Marguerettaz possa dare forza e soprattutto coerenza al suo messaggio lapidario di ieri.
Presidente - Altre richieste? Non vedo altre richieste, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, la parola all'assessore Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei colleghi oggi e la replica dell'intervento di ieri del collega Perron, che ieri ha illustrato il lungo percorso che ha portato alla formulazione di questa proposta di legge. Ci ha raccontato ieri delle difficoltà incontrate, delle audizioni svolte, delle intenzioni che lo hanno guidato e ha voluto sottolineare l'aspetto pionieristico e meritocratico del suo impianto normativo. Ha insistito sulla volontà di garantire agli artisti valdostani un riconoscimento ha detto diretto e svincolato da intermediari come associazioni o enti culturali, ponendo al centro della legge la persona fisica dell'artista, senza il filtro di organizzazioni o istituzioni.
Ieri lei ha evocato Montesquieu, il concetto di esprit de loi, facendo riferimento alla funzione della legge nel favorire la crescita delle arti come elemento di civiltà e poi ha anche chiuso con una citazione di Oscar Wilde per ricordare che gli artisti parlano di soldi mentre i banchieri parlano d'arte, sottolineando così, in maniera quasi provocatoria, la necessità di un sostegno economico concreto affinché gli artisti valdostani possano vivere della loro arte senza essere costretti ad abbandonare il territorio. Le voglio premettere che le mie argomentazioni, come sempre - e credo che questo me lo si possa riconoscere - non sono e non saranno animate da un furore ideologico, quindi le prenda come argomentazioni, per quanto possibile, oggettive, poi, come sappiamo, tutto è opinabile in politica così come altrove.
Un'esposizione, la sua di ieri, che, almeno nelle intenzioni, potrebbe apparire convincente se non fosse che proprio il testo della proposta di legge contraddice molti dei principi che lei ha sempre difeso in questa legislatura e che ha ribadito ancora oggi. Ha parlato di trasparenza e meritocrazia, ma poi introduce un sistema di selezione che rischia di basarsi più su criteri discrezionali che su reali parametri qualitativi. Ha dichiarato di voler liberare gli artisti dalla dipendenza di associazioni intermediarie, ma poi finisce per vincolarli a un albo che diventa un passaggio obbligato per poter accedere ai benefici previsti dalla legge. Ha invocato la libertà artistica e il pluralismo culturale, ma introduce un meccanismo, chiamiamolo così, di certificazione burocratica che impone un riconoscimento istituzionale dell'artista con il rischio di stabilire chi è meritevole e chi no, chi può essere considerato artista valdostano e chi resta escluso da questa definizione. Se davvero vogliamo fornire strumenti di crescita e di proiezione per gli artisti valdostani, a mio modesto parere, non è certo attraverso un sistema di registrazione e certificazione amministrativa che possiamo farlo.
La Valle d'Aosta ha già un impianto normativo, solido, per il sostegno alla cultura, un impianto che abbiamo ulteriormente rafforzato proprio con la recente legge regionale: la n. 1/2025, appena approvata, che ha introdotto criteri più chiari per l'accesso ai finanziamenti, ha reso più snelle alcune procedure, ha razionalizzato l'allocazione delle risorse. Non è un caso, tra l'altro, se nel DEFR abbiamo inserito la redazione di un piano strategico della cultura, che è uno strumento che servirà a dare una visione organica e a lungo termine alle politiche culturali regionali, che sarà la base per il cosiddetto - io lo definisco così - Testo unico della cultura, che sistematizzerà in modo coerente tutto il quadro normativo esistente. A conferma di questo percorso - lei lo sa bene perché ne abbiamo parlato più di una volta - all'inizio di questa legislatura ho segnato un obiettivo dirigenziale specifico per la redazione e l'elaborazione di una legge organica sulla cultura, un lavoro, tra l'altro, che si è sviluppato attraverso una riflessione approfondita sulle esigenze del settore e che ha portato a intervenire con norme prodromiche preventive prima di arrivare alla stesura di un testo di riordino complessivo. La Regione, lo sappiamo, negli anni ha consolidato un sistema di sostegno già strutturato, istituzioni culturali, scientifiche di rilievo, quali, per esempio, l'Istituto storico della resistenza e della società contemporanea, la Fondation Chanoux, l'Osservatorio astronomico di Saint-Barthélémy e la Fondation Grand Paradis, ricevono tutele e sostegno economico strutturato, le associazioni culturali, per rimanere nel tema della legge, quelle note come sociétés savantes, sono sostenute dalla legge regionale 9 dicembre 1981, la 79, che riconosce il loro ruolo fondamentale nella diffusione della cultura, nella conservazione delle tradizioni, nella tutela del patrimonio linguistico, mentre la legge 69/1993 finanzia eventi culturali e scientifici, mirando a supportare iniziative specifiche in tutto il territorio attraverso un sistema anche di selezione di bandi, che, per quanto possibile, è il più possibile oggettivo, quindi attraverso l'utilizzo anche di call e di altri sistemi e di una Commissione tecnica e non politica che valuta le proposte. Inoltre la Regione supporta attivamente lo spettacolo dal vivo attraverso contributi alle compagnie teatrali, bande musicali, cori, gruppi folkloristici, nonché bandi periodici per artisti locali, le cosiddette "call", garantendo loro accesso, risorse e opportunità senza imporre in alcun modo certificazioni obbligatorie. Tutto questo credo che rappresenti un quadro consolidato e in evoluzione, certo, destinato a essere ulteriormente sistemizzato e sistematizzato nel Testo unico della cultura, che, come ho accennato, si inserirà nel contesto del piano strategico della cultura ed è in questo contesto che si colloca il lavoro che abbiamo intrapreso, che è un percorso organico e partecipativo, finalizzato a creare un sistema di sostegno alla cultura che sia moderno, trasparente ed efficace.
Ciò che sorprende, lasciatemelo dire, è che il collega Perron presenti questa proposta - ma anche il collega Distort - come una svolta innovativa, poi tra le righe si è anche un po' ricreduto quando ha parlato di legge conservazione in qualche modo, ha citato Washington, non ho capito poi con quale spirito, speriamo che non abbia citato Washington con riferimento alle attuali vicende, mi preoccuperebbe. Dicevo che lei la presenta come una svolta innovativa quando, in realtà, sempre a mio modesto parere, questa norma me la sono proprio studiata assolutamente nel dettaglio, perché volevo cercare di capire anche le sfumature, introduce strumenti che, da una parte, rischiano di appesantire e burocratizzare il settore, dall'altra, sono strumenti, a mio parere, abbastanza singolari. L'albo degli artisti valdostani, ad esempio, viene descritto come - e lo ha detto lei ieri - un'opportunità di valorizzazione, ma nella sostanza si configura come un filtro arbitrario che divide tra artisti riconosciuti e artisti non riconosciuti, generando di fatto una selezione che non ha nulla a che vedere con il merito o con la qualità delle opere prodotte. È stato detto che l'intento della legge - l'ha detto lei ieri e l'ha ripetuto oggi - è dare più autonomia agli artisti, ma vorrei capire come si concilia questo con l'obbligo di iscriversi a un elenco per accedere a contributi pubblici. L'arte, a mio modesto parere, non si certifica con un'iscrizione amministrativa, non è un titolo che si ottiene, collega Perron, per decreto. Un artista è tale per il valore della sua opera e non perché la Regione gli rilascia un attestato di appartenenza a un albo.
Mi sorprende - e questo lo voglio dire pubblicamente - che alcuni artisti valdostani, pochi per fortuna... voi avete detto che queste audizioni di "Etétrad", "Patoué eun mezeucca", Associazione degli artisti, mi sembra Circolo del Cardo e Poeti valdostani sono rappresentativi della stragrande maggioranza degli artisti valdostani. Direi di no, sono pochi e abbastanza limitati e mi sorprende poi che alcuni artisti valdostani, pur avendo sempre rivendicato - e questo lo voglio ripetere - indipendenza dalla politica e libertà artistica, quanto meno a parole, non abbiano espresso preoccupazione per questa proposta, che introduce di fatto un sistema di controllo degli artisti. Sorprende ancor di più, collega, che lei, che in questa legislatura ha sempre sostenuto principi di trasparenza e meritocrazia, oggi presenti una proposta che va nella direzione opposta, con strumenti che lasciano spazio a decisioni arbitrarie e discrezionali, almeno così mi pare e così la leggo io.
Torniamo alla legge, ancora più preoccupante, a mio parere, è la creazione della consulta degli artisti valdostani, che viene presentata come un organismo rappresentativo del settore ma che, a leggere il testo della proposta, avrebbe anche il potere di formulare proposte e valutare l'accesso ai finanziamenti. Di fatto si introduce un meccanismo che rischia di trasformare questa consulta in un organo di selezione, con un ruolo politico e burocratico in grado di determinare chi è meritevole di sostegno e chi no. Io chiedo in quale altra Regione esiste un sistema simile. Con quale criterio, colleghi, questa consulta potrebbe decidere chi può essere finanziato e chi invece non rientra nei parametri stabiliti? Non c'è scritto nulla nella legge e soprattutto chi ne farebbe parte. Non si corre forse il rischio, colleghi, di creare una struttura che finisce per essere condizionata da logiche di appartenenza anziché da reali valutazioni di merito, cioè che vada esattamente al contrario rispetto ai propositi che voi avete manifestato oggi? Non meno problematica è poi la previsione di quote di partecipazione agli eventi culturali, regionali riservati agli iscritti all'albo. Qui l'incongruenza è ancora più evidente. Si è parlato di meritocrazia e qualità artistica, ma si introduce un meccanismo che assegna a priori una percentuale di posti agli iscritti di questo elenco indipendentemente dal valore delle loro proposte, almeno questo è esattamente ciò che è scritto nella legge.
L'accesso a eventi culturali pubblici non può essere regolato da un albo, ma deve essere basato su criteri oggettivi, su selezioni aperte e su valutazioni di qualità. Se davvero vogliamo dare ai nostri artisti una possibilità di crescere e affermarsi, secondo noi, non si possono chiudere in un sistema di quote e soprattutto di protezionismo culturale. Voi l'avete invocato come fosse quasi una cosa positiva, a mio parere, non è proprio il massimo della definizione se è abbinato a quello che dovrebbe essere invece considerato come un elemento di qualità soprattutto, che è quell'elemento che noi vogliamo in qualche modo connotare e che vogliamo indicare nella cultura.
Infine il tema della copertura finanziaria, si è parlato di 200 mila euro annui per il triennio 2025/2027, ma anche qui non è chiaro come queste risorse verrebbero distribuite, non è scritto con quale impatto reale sul settore e soprattutto con quali garanzie di equità. Come ho detto, la Regione ha già strumenti di finanziamento strutturati e funzionali, che garantiscono risorse, come ho accennato, per compagnie teatrali, bande musicali, cori e gruppi folkloristici, oltre ai bandi periodici che permettono agli artisti, anche singoli, di accedere a sostegni senza dover passare per meccanismi di certificazione.
Abbiamo lavorato per costruire un sistema che premia la qualità, la progettualità, la capacità di innovazione, poi lei fa degli esempi che sinceramente non mi appartengono, perché poi, quando si parla anche lì di preferenze, di sistemi che non premiano la qualità, bisognerebbe cercare anche di dare delle indicazioni chiare e dire esattamente a chi ci si riferisce, perché se poi alla fine si dice che il sistema è un sistema che premia gli amici o che premia coloro che sono vicini, per esempio, all'Assessore di turno... lei non l'ha detto esattamente, ma tra le righe ha lasciato trasparire l'idea che così possa essere, per quanto mi riguarda, io sono quattro anni e mezzo che cerco di lavorare proprio nella direzione contraria, cioè quella di fissare delle regole e di fissare soprattutto delle procedure di scelta delle proposte artistiche, di contribuzione che siano, per quanto possibile, oggettive. Poi sappiamo che la prestazione artistica è anche questa infungibile, alle volte la prestazione artistica non può essere fatta né con criteri di rotazione, né con altro, lo si fa sulla qualità della proposta generalmente e la stabilisce nel caso specifico nostro delle Commissioni di esperti. In questo caso un albo è una consulta di nomina politica, l'ha scritto lei, di nomina della Giunta.
Per concludere, per quanto ci riguarda, questa proposta introduce un modello assistenzialistico, che rischia di creare dipendenza, collega Perron e colleghi che avete sottoscritto questa norma, dai finanziamenti pubblici, anziché favorire lo sviluppo autonomo degli artisti.
Forse le considerazioni che lei ha fatto sul parere delle Commissioni II e V sono considerazioni di prese di posizione politiche, io tengo conto del parere che è stato espresso, sono pareri negativi da parte di entrambi, anche dopo aver audito persone o rappresentanti di associazioni. In più anche il CPEL, lei ha citato alcune considerazioni, si è espresso con un'astensione significativa proprio perché le posizioni interne magari non erano tutte allineate, ma le cose che lei ha letto o che in parte ha rappresentato dicono comunque complessivamente di un giudizio negativo su un tipo di norma, che è una norma, le ripeto, tutt'altro che pluralista e meritocratica ed è una norma fortemente ancorata a logiche politiche e partitiche. Oggi magari con questa maggioranza potrebbe essere che queste logiche siano logiche poi di tipo meritocratico, sì, ma non è detto che una legge come questa poi non possa proiettarsi, magari in uno scenario pro Washington o tipo Washington, come lei ha evocato essere il migliore scenario del mondo... poi non possa diventare una modalità di scelta tutt'altro che oggettiva e meritocratica.
È per queste ragioni che questa proposta non può essere accolta, la Regione continuerà a investire nella cultura con strumenti equi, meritocratici e inclusivi, per quanto ci riguarda, senza creare vincoli burocratici e meccanismi di certificazione che limitano sicuramente la libertà artistica anziché favorirla.
Presidente - Consigliere Perron, a lei la parola.
Perron (LEGA VDA) - Assessore, finalmente, fi-nal-ment-te! Devo dire finalmente lei ci ha dato una risposta di Sinistra. Era ora, perché spesso - e do atto dell'onestà intellettuale con la quale varie volte ci siamo interfacciati - lei si nasconde un po'. "Io sono di Sinistra ma non sono ideologico", no, lei è di Sinistra e quindi ideologico, infatti ce l'ha perfettamente dimostrato qua, perché la sua risposta, se lo lasci dire, fa un po' acqua da tutte le parti, cioè lei cerca di trovare incongruenze nella nostra norma, ma, in realtà, tutte le sue obiezioni sono infondate e adesso cercherò di dimostrarglielo.
Punto primo: secondo me, lei ha parlato con qualcuno del Comune di Aosta su questi temi, che circa la musica conosce, perché le sue obiezioni mi sembrano le stesse del sindaco Nuti che ha espresso. Il sindaco Nuti lo volevamo in audizione in Commissione e la sua maggioranza, i colleghi suoi a sinistra hanno detto no alle audizioni; probabilmente era impegnato a chiudere qualche posteggio... allora si è detto: "Lasciamolo lavorare tranquillo che così almeno è a posto", chiaro? E avrei voluto sentire le cose che aveva da dire su questo.
Lei dice che noi burocratizziamo, Assessore, un minimo di burocratizzazione è necessaria, perché stiamo parlando di Ente pubblico e, se si vuol fare qualcosa, una legge presuppone un minimo di burocrazia in più. Questa sarebbe la sua più grande obiezione? Porti pazienza, con una consulta di cinque persone e un albo sarebbe una botta burocratica, sarebbe la medicina che uccide il cavallo quando abbiamo un'Unione europea che impone vincoli burocratici dalla A alla Z e quella va benissimo per voi, è una meraviglia quella... Adesso qua un qualcosa di regionale... e, tra l'altro, lei dice: "Mi trovi un'altra Regione che fa una cosa del genere", ottimo, se non c'è, siamo noi i primi, ottimo: ecco perché vi dico che voi amministrate l'esistente e basta, mentre noi abbiamo una spinta propulsiva diversa, è esattamente quello e lei me lo dimostra.
Certo, potrebbe essere che la legge non funziona, potrebbe essere che la legge viene messa in atto e gli artisti non si iscrivono, potrebbe essere mille cose, ma intanto si prova un qualcosa di nuovo e, se è stata fatta, se è stata messa in campo, se ha passato il vaglio del Legislativo... noi non facciamo le leggi con norme incostituzionali grosse come una casa eh? Come invece da qualche parte fate, chiediamo prima, io per primo chiedo la consulenza e, tra l'altro, approfitto subito per ringraziare la consulenza continua che abbiamo avuto dal Legislativo, quindi non ci sono cose incongruenti e fuori dal mondo in questa legge, inapplicabili. Burocratizzare... un po' si burocratizza per forza, questo mi sembra il minimo, quindi è un'obiezione che posso cestinare in due secondi.
Poi lei dice: "introduce un albo", allora "un albo toglie qualcosa", cioè qui siamo al paradosso, qui un albo ti dà una possibilità in più e lei dice "Toglie", ma, se certa gente non ha mai avuto prima, che cos'è che può togliere un qualcosa in più? Le faccio un esempio personale: io vengo da lei, ho dei concerti da fare, ho un'attività artistica, faccio delle cose, vengo e dico: "Guardi, a me piacerebbe avere un po' di sostegno come persona singola" e come me tanti altri che non hanno mai visto un centesimo o quasi nella loro attività, che la Regione mi dia un minimo. Questa legge lo consente, non ce l'avevo prima, non ce l'avrò dopo se non appartengo all'albo ma cosa cambia? Come fa a dirmi che è un qualcosa in più, sarebbe un qualcosa che danneggia? Ma se non vuoi accedere all'albo, non ci accedere e fatti gli affari tuoi come hai sempre fatto, ma che obiezione è questa, Assessore? Tra l'altro, non mi ha risposto alla domanda: quando viene qualcuno da lei, un'artista singolo, a proporre un qualcosa di suo, lo scrivete da questa parte? C'è anche l'assessore Caveri, ditemi come funziona, prego, ditemi come funziona. Come funziona? Uno si viene a proporre e lo mandate a casa, giustamente, gli dite: "Guarda, grazie, la tua proposta è bella, sei un bravo artista però no", oppure: "Però sì", oppure: "Valutiamo". Non lo so, non sappiamo...
(intervento dell'assessore Caveri fuori microfono)
...parli al microfono, assessore Caveri, c'è il microfono e intervenga.
È inutile che mi dite che questi meccanismi diventerebbero in qualche modo un meccanismo che blocca quando in realtà è già così. È chiaro che c'è la discrezionalità, ma ci sarà sempre in qualsiasi cosa la discrezionalità, però qui viene sancita, qui viene messa per iscritto e resa trasparente: questa è la differenza, ma la deve cogliere però, questa è la differenza!
Sulla consulta lei dice: "Certificazione obbligatoria", ma quali certificazioni? Ma, se adesso uno vuole uno spazio pubblico, tanto non lo ottiene. Ma le ha sentite le associazioni che sono venute qua? Li ha guardati i verbali? Perché qui c'è quest'idea che le Commissioni siano un qualcosa che gli Assessori non devono guardare perché sennò chissà cosa... Li ha guardati i verbali? Ha sentito cosa dicono le associazioni? E, tra l'altro, lei dice: "Le associazioni sono solo alcune", allora perché dalla maggioranza non avete chiesto altre associazioni o altre persone da audire in legge? Abbiamo fatto tutto noi. Queste sono le risposte che ci deve dare, perché? Facevate venire altra gente che diceva che questa legge non andava bene... Zero, perché voi della maggioranza fate così, le cose degli altri, giustamente, le passate in sordina. Ma poi per carità, per carità, Machiavelli diceva: "Di qui nacque che tutti i profeti armati vinsero e i disarmati ruinorno", cioè se ha la forza puoi portare a casa qualcosa, se non ce l'hai, fai le battaglie e finisci come Savonarola, ma su questo io non mi stupisco, però, se poi lei la mette sul piano delle argomentazioni, devono essere valide. Se lei mi dice: "Guardi Perron, la vostra proposta è sensata ma noi abbiamo altre idee", invece no, ha fatto il politico e ha tirato fuori argomentazioni che non reggono, che non stanno in piedi, è così, dimostrandomi che da quella parte lì siete per la gestione dell'esistente e qualcosa invece che è nuovo voi non lo fate. Noi sì, ecco lì il carattere "rivoluzionario" delle nostre proposte, di alcune nostre proposte, che ci smarcano dalla vostra proposta politica, che è lo status quo, che è seguire quello che vi dice l'Europa, è seguire i binari di altri. Noi no. Se la Regione Valle d'Aosta fosse la prima a provare un qualcosa di simile, e in realtà non è così, perché su Bolzano c'è già una cosa di simile, dovrebbe saperlo, su Bolzano c'è già un qualcosa di simile, quindi è fattibile, la si può studiare diversamente, si potrà limare, si potrà modificare, si potrà cambiare, ma è fattibile e, se anche fossimo i primi, ben venga, altro che dire: "Nessun altro lo fa". Allora dov'è l'autonomismo? Dov'è la spinta nel qualcosa di diverso della Valle d'Aosta? Diventiamo una succursale di qualsiasi altra Regione europea. Bellissimo, omologati completamente e, quando c'è qualcosa di nuovo: "No, eh no, non lo fa nessuno", facciamolo noi.
Certificazioni obbligatorie... ma quali certificazioni obbligatorie? C'è gente che già non piglia nulla adesso e, se non appartiene all'albo, non prenderebbe nulla dopo, non cambia assolutamente nulla.
Riguardo al protezionismo culturale, perché l'Ente pubblico non fa del protezionismo spingendo soltanto delle parti culturali affini in tantissime cose che fa? Questo non è il meccanismo culturale su cui si basa questo Paese negli ultimi 70 anni? Non lo avete mai sentito dire questo che c'è un'egemonia culturale e quindi ci sono delle vere e proprie lobby, gruppi di interessi che attraggono i fondi pubblici? E questi sono particolarmente nel mondo della Sinistra? Ha mai sentito dire questa cosa qui? Beh, veda un po' lei allora, giustamente è di Sinistra e quindi a lei questo può andar bene, ad altri no.
Le sue obiezioni quindi onestamente... e meno male che ha fatto il politico, finalmente ha fatto il politico, però, ripeto, voleva qualcun altro da sentire su questa legge? Perché non lo avete proposto in audizione? Ai suoi colleghi, lì c'è il Presidente della V Commissione e poteva chiedere audizione di qualcuno che dicesse: "Colleghi della Lega, questa legge è una schifezza, lasciate stare, a noi va benissimo così come stanno le cose". Se lei leggerà i verbali, vedrà che le associazioni dicono che è difficile interfacciarsi con il mondo regionale, è difficile, uno si presenta, giustamente, agli Assessori, fa quello che può e poi, se i progetti vanno in porto, se qualcosa va in porto, bene, sennò se ne torna a casa e si fa gli affari suoi come ha sempre fatto. Questa legge permette di bypassare tutto ciò. Quali sono i criteri? La consulta, ma anche lì, Assessore, la tecnica legislativa è la prima volta che vede che dei dettagli vengono declinati poi dopo dalle parti della Giunta? Questa è la prima volta? Lo usiamo solo noi questo meccanismo? Si stabiliscono dei criteri, si portano dei curriculum, non è detto nemmeno che stia fuori qualcuno, magari non sta fuori nessuno dall'albo, magari si prendono tutti, io non lo so, ma si proverà... che questa Consulta diventerebbe cosa? Si fa diventare questa consulta un qualcosa di... non lo so, un qualcosa che poi determinerebbe le sorti di tutto il resto. Ma cos'è? Ma perché, adesso quando uno presenta qualcosa, scusi, non ci sono delle commissioni sui progetti, su qualcosa? Non ci sono delle commissioni che stabiliscono? Ci sono delle commissioni? La consulta sarebbe una forma di commissione. Qualcuno dovrà dire: "Questo progetto ha dei criteri, dei punteggi"... Quando si fanno le call per la "Saison"? E le ha fatte lei, gliene do atto su questo, gliene ho dato atto varie volte, ma anche lì non c'è qualcuno che alla fine dice: "Tu sì e tu no"? Questo, ragazzi, è il meccanismo di base della vita, qualcuno sì, qualcuno no, però ci devono essere dei criteri, ci deve essere una trasparenza su questo, mentre invece, ripeto, ad oggi artisti singoli ce n'è tanti che dall'Ente regionale non vedono mai riconosciuta la propria azione, non la vedono riconosciuta, mentre in questo caso quanto meno ci sarebbe un albo e ne avrebbero diritto in qualche modo, altro che essere discriminanti, dire: "Tu sei artista e tu no". C'è un albo, puoi essere tranquillamente artista senza far parte dell'albo, non è che ti mettono un timbro addosso "Io sono dell'Albo dei musicisti valdostani e quindi ipso facto, sono un'artista". Sei artista lo stesso e te ne freghi dell'albo, cosa cambia? Ci sarà gente che ha già avuto grande successo e che se ne può fregare altamente di un albo, eppure resta artista, non è una definizione.
Se queste sono le obiezioni, Assessore, onestamente sono tutte da rispedire al mittente e piuttosto facilmente devo dire, piuttosto facilmente.
Poi il più bello è che sia assistenzialistica, detto da lei a Sinistra assistenzialistica questa roba qua. Ma come assistenzialistica? Ma se io ho una mia attività e rientro un minimo dei costi perché abito in Valle d'Aosta, sono nell'angolino nord-ovest e ogni volta che vado a Torino con l'autostrada e tutto quello che c'è o vado a Milano o vado in Veneto o vado in Centro Italia sono centinaia di euro di trasporto, ma cosa assistenzialistica? Rientro un po' delle spese e intanto continuo la mia attività, assistenzialistica? Ma per niente assistenzialistica. Consente a qualcuno che già opera, non a qualcuno che dorme la mattina tutto il giorno sul divano, che poi si alza e piglia dei soldi. È uno che si sbatte già per la sua attività, che vede riconosciuto un minimo di sostegno, se gli rientrano un po' di spese, non muore mica, stiamo parlando anche di cifre molto piccole, che però, in contesti piccoli, possono fare la differenza, è una modalità di valorizzare comunque se uno rientra nelle spese. Poi, ripeto, si potranno mettere dei tetti, è chiaro, se qualcuno ha una grande attività, non è che gli può essere rimborsato tutto, non lo so, si mettono dei limiti. Se uno deve andare in Inghilterra a presentare un suo libro, non gli paghiamo il viaggio, mettiamo un confine. Si potrebbe studiare tranquillamente la cosa, se si vuole si fa, se non si vuole, non la si fa, ma non si adducano queste motivazioni perché non hanno senso, altro che assistenzialistica!
Poi, ripeto, qua è il meccanismo del pubblico, non sarebbe dire: "Tu sì perché fai una cosa che mi piace e tu no perché fai una cosa che non mi piace". Se uno è un'artista che ha un minimo di curriculum ed entra nell'albo, può anche cantare in arabo per quanto mi riguarda e lo diciamo noi della Lega, è un cantante arabo che opera in Valle d'Aosta e fa dei concerti in Piemonte o fa qualcosa in Piemonte. Bene, si vedrà riconosciuto il rimborso spese esattamente come un altro, altro che assistenzialistica, altro che discriminare e dire: "Tu sei artista, tu no"! C'è un albo, ne fai parte, oppure no, questo non pregiudica il fatto che tu sia artista.
Tra l'altro, Assessore - e veniamo adesso qua al tema -, lei continua a dire che deve arrivare... se mi ascolta, Assessore, per cortesia ... collega Guichardaz, se riesce a lasciarmelo...
(intervento di un Consigliere fuori microfono)
...va bene, però, siccome gli sto facendo una domanda io, poi...
Lei stesso dice - e l'avete scritto più volte - che adesso dovete intervenire con una norma di ampio respiro su questo, giusto? Me l'aveva data lei, ce l'ho qua e siccome... lei sa, altrimenti io avrei potuto trascrivermela e consegnarla il giorno dopo: "Ecco la nuova legge della Lega"; non lo faccio e non lo farò, però sono andato a leggermela e nei criteri che voi avete già cominciato a tirare giù ci sono dei punti che sono esattamente quelli che abbiamo messo noi: ad esempio, all'articolo 3 punto F della versione che ho io si parla di sostegno agli artisti. All'articolo 21, "Sostegno a favore dell'artista con sussidi e bandi", sussidi di qualificazione e poi si rimanda al regolamento di attuazione, all'articolo 39, quindi alcuni di questi principi ci sono anche in quello che dovreste fare voi, vero o no? La vado a riprendere, ce l'ho qua, quindi che cosa avremmo fatto di così sbagliato se in quello che dovrebbe essere il vostro progetto di riformare la cosa avete inserito voi stessi qualcosa che va nella stessa direzione? Siete assistenzialisti anche voi?
Assessore, bene che ha dato una risposta più politica, male che ha tirato fuori delle argomentazioni, poteva lasciar perdere perché sono argomentazioni che mi pare di aver confutato.
Questa legge è una legge, ripeto, pionieristica, che non ha nulla a che fare con l'assistenzialismo, non ha nulla a che fare con il clientelismo, non ha nulla a che fare con strutture burocratiche elefantiache o in mano a qualcuno che poi fa quello che vuole, non è assolutamente così, anzi, è all'opposto.
Sul protezionismo degli artisti o di coloro che operano in Valle d'Aosta in qualche settore ma, grazie a Dio, che qualcuno ci pensa, certo che è così, lo rivendichiamo con piacere questo tipo di protezionismo, assolutamente, quindi benissimo sarebbe e lo confermiamo, non c'è nessuna contraddizione tra ciò che abbiamo scritto e ciò che io ho detto, quindi non volete approvare questa norma? Non approvatela, sarà lì, sarà agli atti e dimostrerà che il nostro partito aveva delle idee nuove che potevano essere applicate e questa maggioranza, che è a Sinistra e autonomista, non le applica, perché idee nuove generalmente voi non ne avete. La gente che è contenta così vi continuerà a votare. Chi vuole un cambiamento, chi vuole un'alternativa voterà dalla nostra parte.
Colgo l'occasione, tra l'altro, per ringraziare tutti quanti che hanno collaborato a questa legge, il Legislativo, l'ho già detto, è la prima legge che io ho fatto a prima firma e potrebbe anche essere l'ultima della legislatura, quindi ringrazio per il sostegno costante che mi è stato dato. Voglio ringraziare i miei colleghi di partito che mi hanno sostenuto su questo tutti quanti, in particolare il collega Sammaritani mi ha dato una mano sulle parti più tecniche. Voglio ringraziare l'intero partito della Lega, nel quale sono entrato 5 anni fa e nel quale ho avuto la massima libertà di muovermi su queste tematiche che non sono tradizionalmente della Lega; non è una delle tematiche peculiari della Lega questa della cultura, ma era importante per noi muoversi su questo e quindi...
(intervento di un Consigliere fuori microfono)
...se vuole intervenire... lei parla solo fuori microfono ma va bene così. Lei era in V Commissione, Presidente, poteva chiedere qualche audizione in più sulla cultura. Voi conoscete molto quel mondo, lei lo rappresenta perfettamente, ogni volta che parla si sente la cultura, la si respira, quindi benissimo, non c'è problema. Visto che lei ride, allora se le prende e stia tranquillo... respiriamo la cultura anche noi quindi, grazie, qualcosina riusciamo a fare anche noi con i nostri mezzi, con i nostri limiti, ci proviamo. Ringrazio quindi il partito Lega che mi ha dato la piena libertà di muovermi entro questi paletti e ringrazio i colleghi di Forza Italia che hanno sostenuto questa legge fin dall'inizio e che ne hanno capito la ratio, anche appunto in visione protezionistica del mondo valdostano.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Assessore, io sono molto stupito della sua risposta, una risposta certamente politica, però laddove lei più volte, affrontando le diverse tematiche, ha detto: "a mio modesto avviso", "a mio modesto parere", quindi pare che sia una sua visione e forse non la visione di tutta la maggioranza, ha dato questa sensazione, glielo assicuro.
Lei ci ha detto che c'è un sistema di sostegno già strutturato, chi è qui da tanti anni lo sa molto bene che il sistema è strutturato, ma c'è qualcuno che è rimasto da parte. È un sistema strutturato dove arrivano vagonate di soldi, dove montagne di risorse vengono messe in campo e lo abbiamo verificato nell'ambito delle audizioni, sono associazioni molto ben sostenute nel loro percorso di anni e anni e che vivono di pubblico, esclusivamente di pubblico. Io mi chiedo, noi ci chiediamo: perché lasciare indietro chi non fa parte di alcuni contesti che sembrano dei contesti quasi lobbistici, dove non si può neanche bussare alla porta perché è tutto chiuso; perché questo? Perché voi la pensate in questo modo: "o con me o contro di me", "o con me o state a casa", e sono tanti quelli che possono andare in quella direzione perché li abbiamo auditi.
Lei ha detto che l'albo potrebbe essere quell'elemento di controllo e di verifica, no, guardi, le porto l'esempio dei grafici, che ci hanno detto: "Finalmente una buona idea per costituire l'Albo dei grafici che in Valle d'Aosta non esiste", l'unico albo che quasi non esiste di professionisti seri, professionisti che lavorano in una direzione straordinaria, che tanto danno alla Valle d'Aosta: dai manifesti che realizza lei ai manifesti che realizza l'Agricoltura, ai manifesti che realizza il Turismo. È un mondo vivo, un mondo effervescente, è un mondo che cresce e anche SMAU fa vedere le professionalità che si evidenziano. Nessun sistema di controllo, era una grande opportunità per voi, era l'opportunità per dire a tutti: "Ci siamo" e invece voi continuate a dire: "Ci siamo solo per i nostri amici" e non per tutti, e non per chi vuol fare cultura e non per chi vuol fare metal, piuttosto che violino, piuttosto che qualcos'altro. Veramente, Assessore, mi stupisce, perché da lei non me l'aspettavo, non me l'aspettavo affatto e poi si lamenta che demandiamo alla Giunta. È normale, si fa una legge e poi, a sua volta, sono stato tante volte in Giunta, la Giunta mette a punto, mette a terra le soluzioni ideali legate all'indirizzo della legge. Ma perché stupirsi? Per quale motivo? Il motivo è perché siamo in campagna elettorale, il motivo è perché la vostra campagna elettorale che vi fa paura è questa, quindi volete tenere il fortino ben blindato, ma non è così. L'auspicio davvero è che le cose cambino a settembre.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Intanto mi sembrate un po' strani, cioè vedete Sinistra da tutte le parti... mi sembra di aver fatto un discorso invece molto sopra le collocazioni politiche... magari quando avremo un po' più di tempo, davanti a un caffè con il collega Perron mi spiegherà qual è questo grandissimo approccio di Sinistra che ho avuto rispetto alle cose che ho detto.
Voi avete parlato di un albo e di una consulta, la legge l'avete scritta voi, non l'ho scritta io. Quando si dice: "La richiesta di iscrizione all'albo deve essere presentata alla struttura competente entro il 30 settembre di ogni anno. L'albo è aggiornato e pubblicato con cadenza annuale. L'iscrizione all'albo costituisce presupposto per accedere alle misure di sostegno erogate dalla Regione", vuol dire che, se non ti iscrivi all'albo, non puoi accedere alle misure di sostegno. Noi riteniamo invece che l'arte non si definisca come qualcuno che si registra all'interno di un albo, poi non avete parlato di elenco. Al collega Baccega forse gli dovreste spiegare un po' meglio, perché, nel momento in cui lei dice: "Ma non è un albo perché l'albo è solo quello che regolamenta le professioni a livello nazionale, così come gli ordini...", eccetera, allora o è un elenco o è un albo. Avete parlato di albo e l'albo vuol dire un'altra cosa. Quando si parla di albo, si parla di professioni regolamentate e l'avete scritto voi.
Per quanto riguarda poi la consulta, la Giunta regionale... quindi voi che siete così sempre... come si è espresso, secondo me, anche con un po' di imprudenza, lei, collega Perron, non è imprudente come il collega Baccega, che oggi si è lasciato andare: "Solo agli amici degli amici, premiate gli amici degli amici", va boh, l'ha detto pubblicamente, risponderà poi delle sue considerazioni. A lei le devo riconoscere che, da quel punto di vista, quanto meno è stato un po' più prudente, ma, siccome lui dice che noi premiamo solo gli amici degli amici... poi magari lo chiamerò a dirmi esattamente quali sono e di farmi l'elenco degli amici degli amici e di come li abbiamo premiati... quando invece quello che ho cercato di dire prima è che, proprio in un'ottica di trasparenza, che facciamo bandi, che facciamo call, le call per gli artisti valdostani... in pieno Covid a iscriversi alla call sono state 75 tra ensembles, formazioni e non li ho selezionati io, collega Baccega. L'ho saputo e ho saputo chi è stato selezionato dopo il processo di selezione, probabilmente anche dopo gli artisti che erano stati selezionati, quindi questa roba degli amici e degli amici se la tenga per lei, per piacere, perché, per quanto mi riguarda, o mi dimostra che io premio gli amici degli amici o qualche amico mio... perché non è così, non è così!
Dopodiché, la consulta, scrivete: "La Giunta regionale, con propria deliberazione, nomina per il periodo della legislatura, su proposta dell'Assessore competente", non su proposta di chissà... se magari degli altri artisti che si fanno un organismo, come sono gli ordini e come sono, per esempio, gli albi che sono autonomi, hanno un processo di democrazia interna di scelta dei loro componenti. No, qua è per il periodo della legislatura, è l'Assessore, "su proposta dell'Assessore, con nomina della Giunta, una consulta per gli artisti valdostani". E cosa fa questa consulta? "Provvede a coordinare gli interventi di sostegno agli artisti, valutare la congruità economica e la validità artistica delle proposte e dei progetti ricevuti, garantire criteri di equità e rotazione". Ma di cosa stiamo parlando? Ma come fa una consulta di nomina prettamente politica, tanto che si esaurisce nella legislatura, ad assicurare equità, criteri di rotazione, eccetera, eccetera? Dopodiché, tra le righe, qua viene fuori: "Valutare la congruità e la validità degli artisti", la validità degli artisti. Io posso mettere cinque, lì sì, amici miei, o cinque presunti artisti o cinque presunti esperti, perché qua non è scritto nulla! Allora, io magari lo posso fare, dopodiché lei qua fa un'ipoteca per chiunque e chiunque può arrivare e nominare cinque amici suoi dicendo che sono i massimi esperti della cultura mondiale. Ma allora? Ma voi che siete sempre a reclamare la trasparenza, l'equità, i criteri d'accesso, eccetera, eccetera, fate una norma che è conservatrice... e non è nemmeno conservatrice, è una norma che va contro ogni criterio di trasparenza e di equità e contestate la trasparenza e l'equità che si vuole fare. Le dicevo prima, e qua concludo, che l'arte è comunque infungibile, quindi anche le commissioni tecniche possono scegliere secondo criteri che magari non sono del tutto rispondenti a dei criteri di rotazione. Voi avete messo anche i criteri di rotazione sulle prestazioni artistiche, ma cosa vuol dire criteri di rotazione?
Presidente- Ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Mi dispiace, assessore Guichardaz, che lei si sia scaldato perché l'intento di quando abbiamo scritto... e ringrazio il collega Perron che è stato promotore e propugnatore di questa legge e, quando ho dato un mio piccolo contributo, l'intento era assolutamente quello di creare ordine e trasparenza. Fa specie che lei contesti una legge che dovrebbe dare appunto trasparenza, poi magari con dei limiti, perché non è che abbiamo calato una legge come magari fa la maggioranza e abbiamo detto: "Questo è il testo ed è blindato", volevamo parlarne nelle Commissioni, c'è stato poco dialogo, poche audizioni, quindi diciamo che l'atteggiamento non è esattamente quello corretto. Il tema, appunto, però è che, se si fa una legge per dare un po' di ordine e creare una consulta, che, come dico, poteva essere anche un articolo emendabile, emendato, eccetera, è proprio per evitare che in un ambito, lo capiamo benissimo, come quello artistico in cui ci sono delle variabili che diventa difficile catalogare, quanto meno si potesse stabilire appunto dei criteri che sono normalmente di cornice, quelli della legge, e poi con delibere di Giunta dare maggior precisazione.
Dire che questi criteri che noi abbiamo cercato di individuare otterrebbero un risultato contrario laddove invece attualmente chissà chi è che decide, chi fa che cosa, chi fa le esibizioni, per esempio, nella "Saison Culturelle", eccetera, sicuramente in modo molto meno trasparente, onesto sicuramente, corretto sicuramente, ma meno trasparente dell'ipotesi in cui ci sia una legge vera e propria che mette un po' di paletti su questi temi... poi non è che così, catalogando, facendo una legge, prevedendo dei criteri e delle procedure si debba dire che può essere solo così. Il mondo artistico è vario e ci possono essere tanti altri canali attraverso i quali ottenere gli stessi risultati.
La legge tende, come dicevamo, a dare un po' di disciplina, cercare di dare una mano agli artisti, soprattutto per quanto riguarda i momenti in cui vanno a fare magari delle trasferte, le spese che generalmente non vengono rimborsate, quindi era proprio un modo per promuovere, nella trasparenza più assoluta, un mondo che a volte si muove così un po' da singolo, senza aiuti particolari, quindi mi sembra che questo scaldarsi veramente... quasi che noi avessimo voluto fare chissà quale tipo di manovra, poi da parte della minoranza diventa abbastanza assurdo pensarlo, mi sembra davvero fuori luogo. Davvero noi abbiamo cercato in tutti i modi di trovare il sistema per dare un pochino di ordine e di trasparenza. Il fatto della consulta, il fatto degli ordini professionali, gli ordini professionali sono tutta un'altra roba, non è competenza nemmeno della Regione, quindi si istituiscono sostanzialmente degli Enti pubblici, perché un ordine professionale di fatto è un Ente pubblico, è tutta un'altra cosa.
Si è cercato soltanto, in un mondo come quello artistico, dove davvero diventa difficile disciplinare e, per certi versi, va bene così... parlava il collega Distort di mecenatismo, certo, l'arte si regge molto spesso sul gusto, sulle sensazioni, sul piacere, sul bello, sul meno bello, quindi non ha molto senso andare a catalogare troppo. Si è cercato semplicemente di individuare dei criteri attraverso i quali dare una mano da un lato e dall'altro lato, visto che si dà una mano, quindi si danno anche degli aiuti economici, cercare di disciplinare il più possibile, sempre con dei limiti e sempre con un'apertura, che però, purtroppo, mi dispiace dirlo, non ha trovato certo una rispondenza da parte della maggioranza, che ancora una volta, come su tanti altri argomenti di ben altra natura... parleremo fra poco della legge elettorale che è l'esempio classico, prima non c'è il dialogo e poi si dice: "Peccato che non ci siamo parlati" o comunque che la politica non riesce ad arrivare a dei risultati... per forza, se l'atteggiamento è questo, quello di chiusura assoluta, senza discussione, senza possibilità di trattare del tema, se noi che siamo i proponenti avessimo sentito dire da parte dell'Assessorato: "Mettiamolo sul tavolo e parliamone di questa ipotesi", poi magari non porta a niente, ma invece potrebbe anche essere che troviamo la strada giusta per arrivare a una disciplina di questo genere che dia una mano, perché no? Eravamo tranquillamente aperti... non credo che il collega Perron abbia mai rifiutato un colloquio piuttosto che un confronto su queste tematiche. Quando le abbiamo affrontate, ci siamo trovati davvero in difficoltà perché, volendo dare una mano, diventava difficile mettere paletti a un ambito, a un campo, come quello artistico, che di paletti - ed è giusto che sia così - meno ne ha meglio è. Peccato, un'altra occasione persa, lo sto dicendo ormai da tempo in questi Consigli, in questa legislatura di occasioni perse ce ne sono state tante, questa sarà una in più.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Perron, per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Per dichiarazione di voto. Solo l'ultimo appunto tecnico su quanto ha detto l'assessore Guichardaz: quando parla dei benefici previsti, chiaramente sono i benefici previsti da questa legge. È chiaro che non è che questa legge va a toccare la possibilità su altre questioni che riguarda gli artisti; tutto il resto della normativa vigente non va a toccare quello. L'albo delimita i confini per i benefici di questa legge, uno può anche non avere quei benefici lì, d'altra parte è già così che qualcuno ha dei benefici e qualcun altro no quando propone qualcosa, ma questo è impossibile da eliminare, quindi questo è normale, però, ripeto, riferito ai benefici di questa legge, non in generale, uno può non entrare nell'albo, non voler far parte dell'albo e fare tranquillamente altre cose come associazioni o in tutti gli altri modi che ci sono. È lì che, secondo me, c'è il suo errore nel qualificare questa legge come un qualcosa che ti blocca con delle griglie, non è assolutamente così. Le griglie per forza ci devono essere quando si costruisce qualcosa, si deve delimitare, ma sono griglie molto ampie e, se uno non vuole far parte, ne resta fuori, come ne resta fuori tanta gente ad oggi dall'accesso ai fondi regionali perché è così. Ha detto benissimo il collega Baccega e l'abbiamo detto mille volte, sappiamo che è così, quindi era così prima, sarebbe così anche adesso, qualcuno resterebbe fuori? Sicuramente sì, se uno presenta un curriculum artistico oppure non ha proprio il curriculum artistico, gli si dice: "Ragazzo, fai qualcosa, fai crescere il progetto, il prossimo anno magari riesci a rientrare".
Su questa cosa della consulta anche ve l'abbiamo già spiegato benissimo, per forza ci devono essere dei criteri, verranno stabiliti dopo. Lei ha detto: "Mettiamo lì cinque persone che poi fanno il bello e il cattivo tempo per tutta la legislatura", ma guardi che queste dinamiche praticamente ci sono già lo stesso, perché poi la gente si organizza a intercettare i fondi pubblici nelle modalità che sappiamo. È così, ci sono dei procacciatori di soldi pubblici che fungono da vere e proprie lobby, dai, è così, abbiamo tirato fuori tutti i dati, è così. Scusi, porti pazienza, se è un festival solo nel 2002 o quant'era e per l'organizzazione di un festival ci si sono messi 185 mila euro regionali per organizzare un festival e qua ce ne sono 200 mila che riguardano tutti gli artisti, vuol dire che qualcuno riesce a organizzare delle cose e altri non prendono niente. È così, come si fa a negare questo? È un fatto, perché poi si dice che tutto è interpretabile; sì, forse, ma i fatti sono i fatti, i fatti sono questi, i fondi ci sono e ci sono già dei meccanismi di questo tipo. Allora con questa legge, giustamente, come dice il collega Sammaritani, è un'occasione persa. Riguardo al lato economico, se noi mettessimo un tetto a 10 mila euro metti per un artista che fa le cose, c'è un anno fa le trasferte, si muove, al massimo prende 10 mila euro, non mi sembra che muoia nessuno, 10 mila euro va bene. Gli amici degli amici quanto ti fanno avere? 10 mila euro all'anno perché ti fanno entrare nei... cosa sono 10 mila euro? Sarebbero niente. Vogliamo metterne meno? 5 mila? Cosa volete che sia rispetto alle cifre che abbiamo portato fuori e abbiamo visto che vengono spese per la cultura? Sarebbe assolutamente nulla. In ultimo, tra l'altro, chi fa parte della consulta... ci sono i curriculum. Si presentano i curriculum, non è che uno si inventa la mattina e dice: "Io vengo qua, faccio parte della consulta perché mio cugino suona ogni tanto ai ristoranti...", eccetera. Amico mio, porta un curriculum e si valuterà. Ci sono i curriculum, ma mi sembra un'assurdità che non si possa pensare ai curriculum, anzi, mi viene il dubbio che in Valle d'Aosta si valutino troppi pochi curriculum se questo è il problema, troppo poco, allora si valutano troppo poco i curriculum e questo diventa un problema, un qualcosa di strano. Porteremo chiaramente al voto questa legge, i ringraziamenti li ho già fatti.
L'ultima chiosa su Washington, se proprio vuole, è esattamente così, guardi che probabilmente nell'Occidente oggi si stanno aprendo nuove visioni e in questo caso il conservatorismo è in fase rivoluzionaria, ci saranno grossi cambiamenti e noi in questo senso, nel piccolo, con le nostre dinamiche, ma perché ciò che è in alto è come ciò che sta in basso, quindi le dinamiche micro e macro spesso sono identiche, con questa legge, nel nostro piccolo, l'abbiamo rappresentato, disintermediando in questo caso, favorendo un criterio ampio che prescinde dalla politica, proprio perché da questa parte le nostre forze, che vi piacciano o meno, sono con una componente rivoluzionaria, nonché conservatrice, i due termini possono perfettamente essere insieme.
Presidente - La parola al consigliere Baccega, un minuto, non di più.
Baccega (FI) - Intanto per scusarmi con l'Assessore perché mi ero assentato 30 secondi e per ribadirgli che, secondo me, lei ha fatto lo spelling burocratico della legge e lo capisco perché spesso si fa così, ma...
Presidente - Il fatto personale, consigliere Baccega...
Baccega (FI) - Glielo ho già detto, adesso gli dico un'altra cosa...
Presidente - Allora se l'ha già detto, chiudiamo.
Baccega (FI) - Non ha recepito appieno la ratio della legge. Grazie Presidente, lei mi stupisce sempre ogni volta di più, lei è straordinario, è il miglior Presidente che abbiamo avuto in questo contesto. Io sono entrato in Consiglio regionale nel 2013 ma cose così non le ho mai viste, glielo assicuro.
Presidente - Applico il Regolamento. Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Conteneuvvo en patoué dèi que l'è prévì pe la loué italienna dèi l'an 2000 que s'utilizèye, deun le-z-assembloù réjonale, la lenva minoritéra ma l'Unión Valdoténe, le Consèillì de l'Unión Valdoténe, lo Gouvernemàn valdotèn l'an jamì voulù sotegnì la lenva di Valdotèn é soun passoù 25 an é seutta l'è la grousa vergogne de l'Unión Valdoténe é de la Gotse eun Val d'Outa. [traduzione letterale dal patois: Continuo in patois dal momento che è previsto dalla legge italiana dall'anno 2000 che si utilizzi, nelle assemblee regionali, la lingua minoritaria ma l'Union Valdôtaine, i Consiglieri dell'Union Valdôtaine, il Governo valdostano non hanno mai voluto sostenere la lingua valdostana e sono passati 25 anni e questa è la grossa vergogna dell'Union Valdôtaine e della Sinistra in Valle d'Aosta].
Traduco nella lingua dominante che il busto di Chanoux mi fa ricordare che comunque è sempre dominante e sostengo che l'Union Valdôtaine e i Consiglieri dell'Union Valdôtaine come della Sinistra non si sono mai occupati della lingua storica valdostana in questi 25 anni, c'è una legge disapplicata, anzi, mai applicata in Valle d'Aosta, una legge italiana. È questa la vergogna dei Governi che si sono susseguiti e anche del suo Ufficio di Presidenza, che, nel Regolamento del Consiglio, non ha mai tenuto conto di questo diritto del nostro popolo. Questo è il segno evidente di quanto l'Union Valdôtaine tenga poco alla cultura valdostana.
Ma proseguo, solo per dichiarazione di voto, nel sostenere che il nostro gruppo si asterrà perché effettivamente questa legge ci crea dei dubbi, abbiamo cercato di capirne di più in Commissione, abbiamo assistito a interventi interessanti, quasi tutti a favore, almeno praticamente tutti a favore di quest'iniziativa e io ribadisco la necessità che le audizioni vengano rese pubbliche, vengano conosciute anche dagli Assessori, perché effettivamente sono servite ad approfondire la tematica. Il problema è che questo Governo di cultura praticamente non ne vuol sentir parlare, è un argomento che non fa presa come la distribuzione dei milioni quando si fanno le variazioni di bilancio e io devo particolarmente ringraziare l'intervento del collega Perron anche per la determinazione, lo spirito con cui oggi ha voluto esprimersi e ha difeso le sue posizioni.
Raramente in questa legislatura, almeno io è solo da 3 anni che ci sono, ho assistito a dibattiti così intensi, così seri, a differenza di quanto fa la maggioranza, che ci impone la settimana prima del Consiglio i suoi testi, non c'è neppure spesso il modo di approfondire.
Plaudendo l'iniziativa del collega Perron, ringraziandolo per quanto ha fatto, per il bene di quest'Aula, perché ogni tanto ci vorrebbero dei dibattiti come quelli di stamattina, ribadisco il nostro voto di astensione.
Presidente - Ci sono altre richieste per dichiarazioni di voto? Non ne vedo, passiamo alla votazione dell'articolato. Mettiamo in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 23
Favorevoli: 9
Contrari: 14
Astenuti: 12 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Brunod, Erika Guichardaz, Jordan, Lucianaz, Marguerettaz, Minelli, Planaz, Restano, Rosaire)
L'articolo n. 1 non è approvato.
Con la non approvazione, con il respingimento dell'articolo n. 1 della legge, ai sensi del Regolamento all'interno del Consiglio, vale a dire l'articolo 77, comma 2, l'intera proposta di legge si intende respinta, pertanto la legge è respinta.
Ne approfittiamo per sospendere brevemente i lavori del Consiglio per una pausa al fine di arieggiare i locali.
La seduta è sospesa dalle ore 11:06 alle ore 11:28.