Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4433 del 13 febbraio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4433/XVI - Interpellanza: "Estensione dei contributi a sostegno delle attività commerciali ai negozi di vicinato".

Marguerettaz (Presidente) ? Punto n. 51 all'ordine del giorno.

Per la presentazione, la parola al collega Ganis.

Ganis (FI) ? Parliamo ora di commercio, in particolar modo dei codici Ateco, che sono stati esclusi dalla legge regionale n. 1/2020 sui contributi a sostegno delle attività di vicinato.

Noi come gruppo desideriamo richiamare l'attenzione del Consiglio regionale su una questione di fondamentale importanza per il tessuto economico della nostra regione: l'esclusione di alcuni codici Ateco dalla legge regionale n. 1/2020, che prevede i contributi a sostegno delle attività di vicinato.

La legge regionale n. 1/2020 rappresenta uno strumento per il sostegno delle attività commerciali di vicinato, che svolgono un ruolo cruciale per la vitalità dei nostri centri urbani e per il mantenimento del legame sociale all'interno della comunità.

Tuttavia, l'esclusione di alcuni codici Ateco in questa legge rischia di penalizzare ingiustamente, a nostro avviso, alcune categorie di attività commerciali che, pur essendo a tutti gli effetti attività di vicinato, non possono beneficiare dei contributi previsti.

Come abbiamo più volte sottolineato in Consiglio, il fenomeno della desertificazione commerciale è una realtà preoccupante, che colpisce sempre di più i nostri piccoli comuni e i quartieri delle nostre città. La chiusura dei negozi di vicinato, a causa delle difficoltà economiche e della concorrenza della grande distribuzione, comporta una perdita di servizi essenziali per la popolazione e un impoverimento del tessuto sociale.

Il nostro gruppo consiliare ha sempre prestato grande attenzione al settore del commercio e ha presentato numerose iniziative volte a sostenere le attività di vicinato e a contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale. Abbiamo chiesto più volte che vengano appunto stanziate maggiori risorse per il sostegno delle piccole imprese e che vengano anche semplificate le procedure burocratiche, nonché, appunto, che vengano introdotti incentivi per favorire la riapertura di negozi nei centri storici e nei quartieri periferici. Quello che c'è nella legge.

Chiediamo pertanto che il Consiglio regionale si faccia carico di questa problematica, al fine di includere i codici Ateco mancanti ed esclusi, e ampliare così la platea dei beneficiari dei contributi a sostegno dell'attività di vicinato. Siamo convinti che solo attraverso l'impegno concreto e mirato sia possibile contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale e garantire appunto la sopravvivenza delle nostre attività di vicinato, che rappresentano un patrimonio per la nostra regione.

Per queste ragioni, il nostro gruppo interpella l'Assessore competente per sapere se sia sua intenzione valutare l'opportunità di includere i codici Ateco mancanti del settore del commercio, che non rientrano nell'articolo 5, comma 1, lettera b), dell'allegato della DGR n. 894/2024, e di estendere i beneficiari anche per tutte le attività di vicinato.

Dalle ore 12:33 assume la presidenza il Presidente Alberto Bertin.

Bertin (Presidente) ? Per la risposta, l'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) ? Partirei dal fondo, collega Ganis. Mi rendo conto che il periodo è propizio per parlare a categorie allargate di persone e, quindi, trasferire dei messaggi per cui il commercio è in agonia perché l'Amministrazione regionale non fa nulla, non si individuano misure. Io vorrei ricordarle che abbiamo parlato molte volte in quest'Aula di commercio e lei ha sottolineato l'attenzione su molti studi che sono stati nel tempo prodotti da varie associazioni. Quelli studi, ovviamente, li leggo anch'io, proprio per la delega che mi è stata assegnata, e le devo dire che in quegli studi non ritroviamo nulla che ci porti a modificare quello che stiamo già facendo, con risultati che tutto sommato sono soddisfacenti per le categorie. Perché voglio ricordarle che quello che facciamo, lo facciamo in piena sintonia e in accordo con le associazioni di categoria.

Direi quindi che quello che facciamo qui non ha riscontro in altre Regioni, Regioni che sono amministrate anche dalla forza politica che lei rappresenta. Direi che bisognerebbe apprezzare quello che viene fatto nella Regione dove, pur sapendo che il commercio è in crisi strutturale, si cerca di frenare l'emorragia con queste misure.

Su queste misure, che lei ha citato, la prima considerazione che va fatta è che la normativa in questione, quella che lei ha citato, ma non l'ha citata per intero, non sostiene tutta la platea delle attività commerciali.

L'articolo 29 della legge regionale n. 1/2020 prevede contributi specifici a sostegno degli esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità. L'elenco dei codici Ateco ammessi ai contributi è stato definito in coerenza con l'obiettivo di supportare quelle attività che svolgono un ruolo cruciale nel soddisfare i bisogni quotidiani della nostra comunità, specialmente nei piccoli centri abitati. Lo scopo della legge è infatti proprio quello di garantire che le risorse siano destinate alle attività che maggiormente contribuiscono alla vitalità diffusa del territorio, con un focus particolare su quelle che rispondono alle necessità fondamentali dei residenti e, soprattutto, dei residenti dei piccoli comuni, ai quali abbiamo esteso altre attività, proprio perché li consideriamo, oltre che dei piccoli centri commerciali, dei centri di aggregazione.

Estendere questi benefici a tutte le categorie di attività commerciali, senza una selezione basata sul tipo di attività commerciale svolta, sarebbe quindi contrario a quanto previsto dalla norma che, come ricordato, riserva le risorse ai soli esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità.

D'altra parte, questa estensione indiscriminata del beneficio a tutte le attività commerciali comporterebbe un incremento significativo e non prevedibile del numero dei beneficiari, con il rischio di ridurre l'importo del contributo disponibile per ciascun esercizio. Questo potrebbe vanificare l'efficacia del sostegno, a danno prima di tutto proprio delle attività commerciali più deboli, come i piccoli esercizi di vicinato, che si occupano di commercio al dettaglio di prodotti alimentari e di prima necessità nei piccoli comuni di montagna.

Per contrastare, almeno in parte, la perdita di incisività della misura, occorrerebbe sostenere un incremento, anche molto rilevante, dello stanziamento sul bilancio regionale, che in ogni caso non produrrebbe i risultati che la norma del 2020 si era prefissata.

Va anche ricordato che nei quattro anni di applicazione della legge lo stanziamento complessivo è stato progressivamente aumentato, ma l'intensità dell'aiuto non ha mai raggiunto il massimo consentito dalla legge.

Avevo già fornito i dati in Commissione, quindi non sto a ripeterli, ma se il collega lo ritiene, glieli fornirò direttamente.

Questo evidenzia la necessità di mantenere un sistema di supporto mirato, che consenta di sostenere efficacemente le attività realmente necessarie. A questo proposito, come le dicevo, le fornirò i dati, perché la copertura, rispetto a quello che è previsto dalla delibera, ha raggiunto nel suo anno di risultato migliore il 95,8%, rispetto a quanto individuato dalla delibera.

Si concorda comunque in merito all'utilità di aggiornare periodicamente l'elenco dei codici Ateco ammissibili al contributo per meglio rispondere all'evoluzione del sistema economico e alle nuove forme di impresa. A tale riguardo, ricordo che lo stesso articolo 29 della legge n. 1/2020 prevede che i criteri applicativi stabiliti dalla Giunta regionale, compresi quelli per l'individuazione dei soggetti beneficiari, siano adottati sentite le principali associazioni di categoria delle imprese interessate, oltre che la Commissione consiliare competente, e questo è avvenuto puntualmente per ciascuno dei quattro anni in cui la norma ha trovato applicazione.

L'Assessorato, in collaborazione in particolare con Confcommercio Valle d'Aosta, perché è senza dubbio quella più rappresentativa nel settore, è quindi aperto a rivedere l'elenco dei codici Ateco ammessi ai contributi per garantire che il sistema di sostegno rimanga al passo con le reali necessità del nostro territorio, ma conservando la propria efficacia in relazione alle finalità che il legislatore ha assegnato alla norma di cui si tratta. Ovviamente, terremo in debita considerazione anche i codici Ateco che lei in iniziative precedenti ha sottolineato, sulle quali certamente sarà fatta una riflessione, così come sarà fatta una riflessione su altri codici Ateco che altri colleghi come lei, sensibili al territorio, hanno in qualche modo evidenziato.

Voglio ricordare infine che, oltre ai benefici previsti dall'articolo 29 della legge n. 1/2020, la nostra Regione ha previsto anche altre misure di sostegno per le attività commerciali, tra cui i finanziamenti a tasso agevolato per investimenti o per la costituzione di liquidità, previsti dalla legge regionale n. 19/2001, che riguarda gli interventi regionali a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali. Questi finanziamenti sono destinati non solo agli esercizi di vicinato, ma anche ad altre categorie di attività commerciali, che possono beneficiare di condizioni agevolate per il loro avvio, il loro sviluppo e il rafforzamento delle proprie capacità imprenditoriali.

Chiudo quindi dicendo che ovviamente saranno guardati con attenzione quei suggerimenti che evidentemente arrivano da un'interlocuzione col territorio, magari anche nei Comuni più piccoli, che pensiamo con questa norma di aver ricompreso in toto, ma sicuramente potrebbe esserci la possibilità di rispondere ad altre esigenze. Ciò però tenuto conto sempre dei paletti che sono stabiliti dall'articolo 29 e dalla delibera attuativa, quindi i parametri in termini di media di volume di affari negli ultimi tre anni e di dipendenti impiegati.

Presidente ? Per la replica, consigliere Ganis.

Ganis (FI) ? Grazie Assessore per la risposta, ovviamente è la sua e io sono praticamente insoddisfatto di quello che lei mi ha detto.

Perché? A parte che non è la prima iniziativa che noi presentiamo come gruppo, ma forse si è perso un pezzo: noi facciamo riferimento a un codice Ateco che fa parte dello stesso settore merceologico. Lo ripeto, l'ho già detto anche nell'altro Consiglio: escludere i codici Ateco uomo, donna, intimo, e includere quello da bambino, mi sembra un po' discriminante. L'esempio l'ho già fatto l'altra volta: in una via abbiamo un negozio da bambino che può percepire questo contributo, di fronte c'è un negozio che tratta uomo e donna e non può usufruire di questa misura di sostegno. Secondo noi, non è una cosa molto giusta.

Lei ha parlato di studi, Assessore: io le consiglio - e non è la prima volta che lo faccio - di fare un giro: prenda la macchina e faccia un giro, vada. Lei però non va. Lei, Assessore al Commercio, deve andare tra i negozianti a chiedere qual è il problema. Vada, faccia un giro. Non lo fa, io lo faccio.

Lei dovrebbe andare, partire da Courmayeur...

Intervento fuori microfono

No, mi scusi, io vado, io vado, lei forse non va.

Lei quindi parla di studi, ma i problemi sono altri, non sono legati agli studi. C'è gente che quei soldi non li prenderà, perché avete inserito, lo dico ancora, attività che mantengono vivi i paesi. Bene, gliene elenco un paio: commercio al dettaglio di computer, l'avete inserito voi; commercio al dettaglio di articoli per illuminazione, importantissimo; erboristerie. Cavoli, questi mantengono veramente vivo un paese. Tutti noi abbiamo un'erboristeria in paese.

Ancora: commercio al dettaglio di fiori; commercio al dettaglio di fiori, piante, incluso il commercio di semi e fertilizzanti.

Poi non inserite il codice Ateco che si riferisce ad abbigliamento, biancheria, maglieria, camiceria e anche le calzature? Queste sono le realtà che mantengono vivo veramente un paese. Queste sono le realtà, e voi questi codici Ateco non li avete inseriti nella misura di sostegno, nella legge.

A nostro avviso, quindi, maggiore attenzione va fatta. Da parte nostra, continueremo a vigilare su questa problematica e tutti i giorni un giretto tra i nostri commercianti continueremo a farlo.

Presidente ? Consigliere Baccega, per il minuto restante.

Baccega (FI) ? Solo due riflessioni: evidentemente, quello che sta succedendo in questa Regione non è così chiaro. Io faccio un invito: al di là del fatto che noi facciamo il giro dei commercianti, ma quei commercianti che sono aperti ci rispondono; i negozi che sono chiusi, dove i commercianti sono ovviamente andati a finire la loro attività, non possono risponderci perché non ci sono più. Non ci sono più perché c'è qualcosa che non funziona.

È quindi chiaro che un gruppo di opposizione... Assessore, sa che le voglio bene e la stimo moltissimo, ma un gruppo di opposizione deve raccogliere quelle che sono le istanze che arrivano da certi settori. L'istanza che ci arriva è di forte preoccupazione, anche in questo settore.

Si fa quello che si può fare, ma noi chiediamo di fare di più, di fare meglio, di andare nella direzione di valutare con attenzione quello che può essere un ulteriore sforzo. Se chi vende maglie e mutande non è nella stessa logica di chi vende il completino per il mio nipotino, c'è qualcosa che non funziona, quindi adeguiamo il percorso e andiamo nella direzione giusta.

Presidente ? Abbiamo finito le interpellanze. Prima di chiudere i lavori del Consiglio di questa mattina, tengo a salutare e ringraziare la dipendente Cristina Perraillon, che dopo tanti anni di lavoro in Consiglio conclude il suo percorso professionale.

Cristina è stata un punto di riferimento importante per tanti di noi: sempre disponibile, con serietà e gentilezza ha collaborato attivamente alla nostra attività. Inizia una nuova fase della sua vita, le auguriamo soddisfazioni, serenità e nuovi progetti. Buona pensione.

Con questo concludiamo i lavori di questa mattina, che riprenderanno alle ore 15.00.

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La seduta termina alle ore 12:50.