Oggetto del Consiglio n. 4418 del 12 febbraio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4418/XVI - Interpellanza: "Programmazione relativa all'utilizzo di autobus a emissione zero per il trasporto pubblico locale entro il 2030".
Bertin (Presidente) - Punto n. 36. Consigliera Minelli, per illustrare l'interpellanza.
Minelli (PCP) - Il tema di quest'interpellanza è quello del ruolo del trasporto pubblico locale su gomma rispetto alla transizione ecologica e all'obiettivo di una Valle d'Aosta fossil full free entro il 2040.
A tale fine occorre convertire l'intera flotta di autobus operanti nella nostra regione, in modo da arrivare a utilizzare solo mezzi a emissione zero, ed è un cambiamento notevole che deve essere fatto chiaramente in modo graduale, perché il parco degli autobus operanti in Valle d'Aosta è costituito da moltissimi mezzi, parliamo di circa 160 mezzi, ed è anche destinato a incrementarsi con l'espansione del trasporto pubblico che anche il Piano regionale dei trasporti, ora in discussione, prevede.
In un primo tempo, anche con un atto formale, come la delibera 1570/2022, la Giunta regionale si era indirizzata verso l'opzione idrogeno, cioè di un progressivo utilizzo di mezzi pubblici a idrogeno e in tale prospettiva si era anche richiesto un finanziamento PNRR per la creazione a Châtillon di un centro di produzione d'idrogeno verde che avrebbe dovuto essere utilizzato, per l'appunto, per gli autobus.
Tale indirizzo si era poi rivelato impraticabile, perché in Italia la produzione di autobus a idrogeno è molto limitata e con una tipologia di mezzi che non sarebbero utilizzabili in Valle d'Aosta, in particolare per le loro dimensioni.
Conosciamo tutti la vicenda dei due bandi emanati per acquisire due autobus a idrogeno da utilizzare ad Aosta che sono andati deserti e, alla fine, un po' in zona Cesarini, per non perdere i finanziamenti statali per i bus ecologici, ci si è dovuti indirizzare verso la trazione elettrica.
In precedenti iniziative consiliari abbiamo anche citato il caso di Bolzano, dove si è sperimentato l'utilizzo di autobus a idrogeno, una sperimentazione che però non ha dato un esito così soddisfacente, quindi alla fine ci si è indirizzati verso l'elettrico per l'ambito urbano e, inoltre, lo sappiamo perché ne abbiamo anche parlato in quest'aula, lungo il corso del 2024 sono stati effettuati dei test per verificare l'utilizzo di autobus elettrici anche in ambito extraurbano.
A questo proposito, richiamo l'oggetto 3586 dell'8 maggio 2024, una nostra interrogazione che riguardava proprio l'utilizzo di un autobus elettrico nel servizio di trasporto pubblico.
Adesso un fatto nuovo è intervenuto, perché mercoledì 29 gennaio scorso, ad Aosta, con un'iniziativa a nostro avviso un poco troppo in sordina, è stato presentato il primo autobus totalmente elettrico acquistato dal Comune di Aosta con fondi PNRR e affidato alla gestione della SVAP per il servizio urbano.
È importante sapere se si tratta in qualche modo di una rondine solitaria che non fa primavera, di un'iniziativa estemporanea o di un nuovo indirizzo per la riconversione ecologica dell'intera flotta di autobus che svolge il servizio di TPL in Valle d'Aosta.
Quello che chiediamo quindi di sapere è: "Se oltre ai due autobus elettrici del Comune di Aosta, di cui è già prevista l'acquisizione, uno in servizio, l'altro di prossimo arrivo, si intendono programmare altri acquisti e poi quali sono i risultati dei test fatti nel corso del 2024 per l'uso di autobus elettrici su linee extraurbane" e, infine, "Se esiste una programmazione per i prossimi cinque anni e quali obiettivi di autobus in servizio come TPL a emissioni zero si vogliono raggiungere entro il 2030".
Presidente - Assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UV) - In premessa, anche per evitare che ci siano anche qui delle incomprensioni, noi non abbiamo cambiato indirizzo rispetto alla strategia per la riduzione delle emissioni inquinanti climalteranti sul trasporto pubblico; semplicemente prendiamo atto che in questa fase la produzione e sperimentazione di mezzi a idrogeno, autobus in particolare extraurbani, non è così pronta e quindi sotto questo profilo abbiamo detto che continueremo a lavorare tenendo bene in considerazione anche la possibilità di andare ad acquistare in futuro mezzi a idrogeno, ma prendiamo anche atto che in questa fase è più difficile. È più facile acquistare mezzi urbani sul mercato, è molto più difficile farlo con mezzi extraurbani, quindi è giusto anche prendere un po' atto di quello che sta succedendo ma, ripeto, la strategia rimane una strategia condivisa e anche deliberata.
La domanda che lei fa è "Se oltre ai due autobus elettrici del Comune di Aosta, di cui è già prevista l'acquisizione, si intendano programmare altri acquisti".
Credo che la domanda in questo caso non sia posta in maniera corretta, nel senso che la Regione non programma acquisti e non acquisisce autobus, ma disciplina i servizi, quindi in questo momento stiamo lavorando al nuovo appalto, quello che è in scadenza a giugno 2027, ed è iniziata la predisposizione di tutte le attività per l'affido di questo appalto, e in questo lavoro la cosa che faremo sicuramente è lavorare a una progressiva introduzione di bus a impatto zero, così come è disciplinato anche da tutti gli atti e dagli indirizzi che abbiamo sostenuto.
Il punto 2: "Quali sono i risultati dei test fatti nel corso del 2024 per l'uso di autobus elettrici su linee extraurbane?": avevo citato quello sulla Verrès-Ayas, ma in particolare potrei citare un po' di lavoro che è stato fatto in particolare dalla società Arriva che ha fatto dei test a maggio 2024 e poi li ha ripetuti tra novembre e dicembre con un bus elettrico da 12 metri, uno Yutong Ice 12. L'attenzione è stata posta principalmente all'autonomia, in funzione anche dei percorsi effettuati, in modo da avere le informazioni minime e necessarie per i futuri acquisti previsti all'interno dei programmi d'investimento e per la gestione operativa dei servizi da effettuare.
Alcune indicazioni, proprio molto velocemente: se nel corso dell'estate sono state fatte corse un po' più ridotte, si è provato poi nell'autunno, in particolare nel novembre e dicembre, a fare più corse. Alla fine della quarta corsa, l'autonomia della batteria dopo 220 km, più o meno, era intorno al 20%.
Sono tutti test che servono in questo momento più per provare i mezzi su varie situazioni, questo era stato provato sull'Aosta - Pont-Saint-Martin, poi bisognerà fare tutto questo anche sulle vallate e in ogni caso cominceremo anche a introdurle; come lei ha citato, sono stati acquistati due mezzi che verranno utilizzati su Aosta.
"Se esiste una programmazione per i prossimi 5 anni e quali obiettivi di autobus in servizi di TPL a emissione zero si vogliono raggiungere entro il 2030": sì, esiste una programmazione che è data in particolare dai programmi di finanziamento.
Ci sono Fondi di Stato, PNRR, PNC e nel prossimo quinquennio, tra i finanziamenti che erano già previsti sulla vecchia programmazione e quella nuova, saranno circa 45 i mezzi che verranno utilizzati, di questi in "Classe 1" ci saranno 11 mezzi elettrici, in "Classe 2" 24 mezzi elettrici e poi con altre tipologie.
In previsione quindi ci sono acquisti di autobus elettrici che verranno utilizzati proprio per continuare ad andare in questa direzione e anche per farsi trovare pronti a una dimensione completamente nuova che sarà quella del futuro, dove l'impatto dovrà essere ancora minore.
Ricordo che i "Classe 1" sono i veicoli che hanno spazi per passeggeri in piedi, alla categoria "Classe 2" appartengono i veicoli per il trasporto di passeggeri seduti o in piedi nel corridoio, "Classe 3": si tratta di veicoli predisposti esclusivamente per il trasporto di passeggeri seduti.
Ripeto, le società hanno dato disposizione di un acquisto di 11 mezzi elettrici in Classe 1 e di 24 in Classe 2.
Il grande tema sono i costi, se prima con la programmazione precedente con 4 milioni si compravano 15-16 autobus, perché i 12 metri diesel costano (mi sono fatto dare dei numeri così da lasciare al Consiglio) circa 230 mila euro, gli ibridi ne costano 270 mila, gli elettrici ne costano 550 mila, quindi quello che prima si comprava con 4 milioni erano 15-16 autobus, oggi se ne comprano 7 o 8 e poi ci sono tutti gli investimenti da fare per le cariche, per le ricariche e per l'organizzazione dei servizi, perché l'autonomia non sarà sufficiente per tutti i servizi per organizzare i bacini come sono organizzati in questo momento, quindi vuol dire anche un tema che riguarda gli autisti e i turni di lavoro.
Si procede nella direzione d'investire verso l'utilizzo anche degli autobus elettrici, ponendo bene attenzione agli investimenti che invece speriamo che potranno maturare in futuro anche su autobus a idrogeno, ed è con questa attenzione che continueremo a lavorare proprio perché i 160 attuali mezzi che circolano in Valle d'Aosta possano in futuro passare ancor di più all'attenzione verso l'ambiente al quale tutti teniamo.
Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola,
Minelli (PCP) - Ringrazio l'Assessore, chiederò anche se poi potrò avere copia della risposta, soprattutto per i dati che riguardano i test, perché non sono riuscita a segnare tutto.
Apprendo con favore innanzitutto che la Giunta, che la maggioranza, ha preso atto di una situazione oggettiva, cioè che da un punto di vista della produzione della disponibilità di mezzi a idrogeno al momento - e lo ha detto l'Assessore - non si è ancora pronti, quindi si vedrà, fermo restando che la posizione è quella di mantenere l'indirizzo che è stato dato e che avete deliberato, però credo che prendere atto di una situazione reale sia importante e che, di conseguenza, anche le scelte dovrebbero essere portate avanti in modo razionale, tenuto conto di questa situazione.
La nostra interpellanza derivava anche da una considerazione più generale che è questa: se noi teniamo fermo quell'obiettivo del fossil full free al 2040 - e mi pare che finora non sia stato messo formalmente in discussione - e che bisogna riconvertire dai 160, che è il dato attuale, ai credo 200 bus, dico 200 perché leggendo il Piano regionale dei trasporti c'è un incremento del servizio di TPL con bus, addirittura anche con BRT, quindi la situazione è molto diversa, quindi bisogna porsi un obiettivo intermedio al 2030, quindi facendo i calcoli, nei prossimi cinque anni bisognerebbe arrivare ad almeno un terzo di bus che viaggiano a emissioni zero. Un terzo vorrebbe dire circa 60 bus.
Ora, l'Assessore ha dato dei dati che sono importanti, ci ha parlato di 45 bus nei prossimi cinque anni, se ho capito bene, e questa è una prima informazione che, secondo me, è importante... (Interruzione fuori microfono) ...in tutto 45 a emissioni zero, giusto? No, allora diciamo 35, che è più corretto, 35 è circa un po' più della metà del calcolo che avevo fatto io, quindi se volessimo davvero arrivare all'obiettivo finale con gli autobus a emissione zero, lo sforzo non è al momento sufficiente, ma prendiamo atto che c'è una notizia almeno per quanto riguarda i dati.
Sulla questione dei test relativi agli autobus elettrici che sono stati provati - sia nella tratta di cui lei ci aveva già parlato, quella verso Ayas, e poi anche gli autobus Arriva - io ricordo anche che era stato preso un impegno a riferire nelle Commissioni per fare un ragionamento più compiuto su questi test, perché poi sono importanti al fine delle scelte che si devono fare.
L'Assessore dice che la prima domanda sulla questione dell'acquisizione non era formulata correttamente, perché poi si acquisiscono servizi e non mezzi; di fatto però poi, in conclusione delle risposte, l'Assessore mi ha detto: "Sono in previsione"- ovviamente da parte di chi deve farle le acquisizioni - "Delle acquisizioni di mezzi elettrici".
Sulla questione dei test sarebbe davvero opportuno capire se siano in definitiva, facendo tutte le comparazioni, dei test incoraggianti. Non abbiamo avuto nessuna informazione sulle prime due settimane, perché mi sembra che siano più o meno due settimane, del servizio del bus elettrico ad Aosta.
Infine ho notato che l'Assessore non ci ha detto nulla sulla questione dell'utilizzo dell'impianto di produzione di idrogeno verde che si vuole costruire a Châtillon. È vero, non c'era una domanda specifica, però mi aspettavo qualche cosa, perché il tema sostanzialmente è quello e il finanziamento di quell'opera, come sappiamo, ha dei tempi certi, l'impianto deve entrare in funzione entro il 2026 e il progetto finanziato indica una precisa modalità di utilizzo dell'idrogeno prodotto, però sappiamo che non ci saranno dei bus a idrogeno.
Io ricordo che avevo già posto una domanda sull'impiego di quel deposito di quell'opera che s'intende fare ma la risposta era stata molto generica.