Oggetto del Consiglio n. 4417 del 12 febbraio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4417/XVI - Interpellanza: "Eventuale inserimento di una figura manageriale e operativa nelle nostre stazioni sciistiche".
Bertin (Presidente) - Punto n. 35. Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (RV) - Parliamo di stazioni sciistiche e della loro importanza nell'industria turistica valdostana.
Nel corso degli ultimi ci siamo sempre più confrontati sull'importanza delle stazioni sciistiche, non solo per quanto loro svolgono durante la stagione invernale, ma anche perché si stanno riconvertendo, stanno rivolgendo ai turisti un'offerta anche estiva.
La Valle d'Aosta ha delle peculiarità che la contraddistinguono dalle altre stazioni del resto d'Italia; La particolarità è quella che le nostre società, che sono cinque più la Skyway, sono quasi completamente pubbliche; abbiamo delle società che lavorano su grandi stazioni, le cosiddette Star, su medie stazioni e su piccole stazioni contemporaneamente. Non sempre vi sono dei collegamenti diretti tra una grande stazione e una piccola stazione, e vi faccio alcuni esempi: la società della PILA lavora su Crévacol e su Cogne, la Monterosa lavora su Ayas, Gressoney, Champorcher, Antagnod, Estoul e così via per le altre società. Diventa difficile avere un collegamento immediato e diretto soprattutto da parte del personale direttivo, che non può contemporaneamente rivolgere le proprie cure, le proprie attenzioni in tutte le stazioni che deve dirigere.
Nel resto d'Italia, qual è la situazione? Nel resto d'Italia generalmente le piccole stazioni sono molte volte di proprietà privata ed è lo stesso proprietario delle stazioni che dirige, orienta e indirizza le strategie. Vi sono delle grosse stazioni e società che sono collegate con altre stazioni, attraverso dei colli, attraverso degli impianti; non di rado qui ci confrontiamo anche su questo tema.
Da noi non è così. Servirebbe - come evidenziato circa una decina di anni fa da un'importante società di consulenza turistica che lavora anche per la nostra Regione - una figura in più che forse è quella del direttore di stazione.
Una pubblicazione di questa società era infatti intitolata: "Direttore di stazione, una figura sempre più necessaria". È un termine che deriva dal gergo delle stazioni invernali per identificare i responsabili della gestione del comprensorio sciistico, è simile al destination manager, recentemente si sono tenuti degli importanti convegni su questa figura professionale, sul ruolo, su quanto possono fare. Anche la società che collabora con la Regione l'aveva posto in evidenza, evidenziando il ruolo del direttore delle funivie, il ruolo del direttore di stazione, di quello che può fare, il valore aggiunto che può portare e potrebbe portare alle stazioni della Valle d'Aosta. In Italia ne esistono già degli esempi tangibili.
Allora ci si chiede quale sia l'opinione del Governo regionale, dell'Assessore competente, rispetto a una sperimentazione eventuale di questa figura in alcune stazioni della Valle d'Aosta di media o di piccola dimensione.
Aspettiamo la sua risposta.
Presidente - Assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UV) - L'interpellanza propone un tema che è di ordine gestionale ma, allo stesso tempo, ha una natura di visione più strategica rispetto alla gestione dei nostri comprensori.
Sappiamo tutti che siamo in una fase di studio degli assetti societari: è stata assegnata un'implementazione dei documenti che erano stati messi a disposizione del Consiglio e che hanno già avuto una fase di analisi in Commissione; credo che entro la primavera avremo modo di valutare anche il completamento di questa parte di studio. All'interno di questo ci sono i lavori che abbiamo svolto come Consiglio regionale in questi anni, le leggi che abbiamo approvato, in particolare alcune leggi di finanziamento e di sostegno alle piccole stazioni, che sono un po' la novità, l'unicum della situazione valdostana, rispetto ad altri territori.
Sappiamo bene come da noi si stia cercando di dare valore e risorse a queste località, a quelle comunemente dette "Stazioni sciistiche più piccole" e come invece questo ci differenzi da altri territori dove appunto tutto questo non avviene più e, anzi, c'è un lento abbandono di quei comprensori che non sono più in grado di dare una risposta allo sci come viene oggi richiesto.
Invece noi, sotto questo profilo, abbiamo fatto decisi passi in avanti e nelle ultime due fasi di finanziamento abbiamo anche messo a disposizione molte risorse per rilanciare questi piccoli comprensori e sono sicuro che così sarà ancora in questo ultimo periodo di legislatura.
Rispetto alle stazioni, le nostre società oggi sono organizzate all'interno dei loro CdA con il Presidente e Amministratore delegato. Presidente, a volte senza deleghe a volte con nomina di direttore generale, c'è una situazione differenziata società per società. Ogni società ha, all'interno dei propri comprensori, quello che viene chiamato il direttore di stazione, che generalmente è una figura operativa dalle competenze, in particolare, di tipo tecnico.
Non lo confonderei con la figura che immagino lei volesse dire che deve far da raccordo con il sistema ricettivo, ma che ovviamente non lo governa, non essendo un asset a disposizione delle società.
Questa premessa per dire che in questa fase è importante - ed è uno dei lavori che farò insieme alla società - da un lato continuare a migliorare l'assetto organizzativo dei grandi comprensori (ci sono grande competenze nelle società di tipo tecnico e di tipo amministrativo che stanno lavorando su progetti di sviluppo) e dall'altra parte non perdere di vista che, finanziando la riorganizzazione e anche il rilancio delle piccole stazioni, è anche necessario passare a una fase operativa magari giustamente, come ha detto lei, che ci permetta di sperimentare anche modelli differenziati sul territorio.
Tutto questo passa però per due momenti di confronto, uno: non ci dobbiamo sostituire alle responsabilità gestionali e anche alle responsabilità operative, perché poi ogni figura all'interno di un'organizzazione ha i suoi compiti ma anche le responsabilità che ne derivano rispetto alla sicurezza sul lavoro piuttosto che a tutto il resto, questo quindi va un po' concordato.
Il secondo aspetto è sempre un tema di finanza e di finanziario, perché inserire una nuova figura può portare un valore aggiunto, ma ovviamente crea anche dei costi e tutto questo va equilibrato nella gestione societaria; a mio avviso, quindi, è qualcosa da approfondire, io lo farò anche con un confronto ovviamente con il Governo e con la maggioranza, ma lo faremo anche insieme all'AVIF per capire se tutto questo possa avere un valore, e lo farò insieme a ogni singola società, perché poi sul nostro territorio le società sono appunto molto differenti fra di loro.
Il comprensorio della Bassa valle è un comprensorio dove insistono numerose piccole stazioni, in Media valle questo c'è, ma in misura minore, in Alta valle le società sono società che hanno il loro comprensorio di riferimento La Thuile e Courmayeur mentre Pila, invece come diceva lei, ha due stazioni attualmente in gestione, che sono Crévacol e Cogne ancora con un'organizzazione differente.
Bisognerà capire un po' insieme alle società come può essere magari sviluppato qualche cosa di sperimentale, se ovviamente d'accordo, ma non tanto per dire che le cose non stanno funzionando, ma piuttosto per creare le condizioni perché questo indirizzo politico, che è quello di andare a recuperare una nuova clientela per le piccole stazioni un po' di prossimità, ma anche una clientela che possa essere utile a garantire - se ci saranno gli investimenti che speriamo si possano realizzare anche in queste località di natura alberghiera- se ci sarà la possibilità di portare anche in queste piccole stazioni la settimana bianca di località con un certo tipo di servizi, che ci possa essere quel valore aggiunto che può essere dato da una persona di riferimento che sta in quel luogo per garantire un coordinamento tra tutti gli attori economici, però tutto questo in un'ottica di confronto e di valutazione insieme a chi le responsabilità a oggi le ha in capo e se le deve gestire, a partire dalle responsabilità all'interno dei Consigli di Amministrazione.
Presidente - Consigliere Restano, per la replica.
Restano (RV) - Premetto che non mi sono permesso di valutare l'operato delle società e assolutamente non mi permetto neppure di esprimere giudizi sul loro andamento, visti i risultati, che sono alla luce del sole, su come sta andando la stagione turistica e come sono andate le scorse stagioni.
Nella mia premessa credo di aver evidenziato le peculiarità delle nostre società e delle nostre stazioni, come poi giustamente lei ha ricordato.
La figura proposta, quale possa essere la sua denominazione, è una figura di alta professionalità che svolge, come in parte da lei detto, un ruolo diverso dal responsabile della sicurezza, dal responsabile dirigente amministrativo, dal dirigente tecnico. La nostra proposta vuole portare una valutazione circa l'opportunità di sperimentare questa figura in alcune stazioni e di comprendere qual è l'indirizzo politico, che mi sembra sia da parte sua positivo: c'è un'intenzione di valutare questa proposta e magari di confrontarsi con le società.
È fondamentale l'indirizzo politico, ed è fondamentale per poi arrivare a un'ulteriore crescita della nostra offerta.
Prendo quindi la sua risposta positivamente e aspetto da lei informazioni sull'evoluzione.