Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4411 del 12 febbraio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4411/XVI - Interpellanza: "Azioni per informare le imprese sulle opportunità e sui bandi relativi alle risorse statali adottate dal Programma operativo complementare 2014-2020".

Sammaritani (Presidente) - Passiamo al punto n. 29 all'ordine del giorno.

Per l'esposizione, la parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Abbiamo appreso da mezzi stampa che il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile ha deliberato l'assegnazione di 18,6 milioni a favore della Valle d'Aosta; è stato anche definito il programma operativo complementare, POC, al Piano di sviluppo e di coesione 2014 2020, nel quale sono state stanziate le risorse per delle nuove iniziative che interessano il territorio regionale: 5,7 milioni per le piccole e medie imprese, 7,8 milioni a favore della transizione all'economia a bassa emissione di carbonio e 5,1 milioni per la tutela dell'ambiente.

Dall'articolo del giornale, dal momento che è anche citata la riduzione definitiva del PSC 2014-2020 a 15,6 milioni, non si comprende bene qual è il quadro complessivo sostanzialmente sotto il profilo finanziario, se si tratta di una ricollocazione delle risorse che erano prima a disposizione o se sono queste delle nuove assegnazioni, ma il messaggio che vogliamo dare con quest'interpellanza è un altro, è quello di provare a individuare per lo meno la scaletta delle azioni da mettere in campo affinché le imprese possano per tempo capire qual è la volontà della pubblica Amministrazione, possano attrezzarsi e anche individuare, in funzione delle loro mission aziendali, quali sono le eventuali possibilità da perseguire, perché, parlando con le imprese sul territorio, tutti lamentano il fatto che arrivano fuori questi bandi all'ultimo minuto e c'è molta difficoltà poi, anche in rapporto alla loro dotazione amministrativa, a poter partecipare e presentare dei progetti che siano sostenibili per arrivare a segno.

Questa è la richiesta che facciamo con quest'interpellanza; inoltre, se c'è la possibilità di dire, nel più breve tempo possibile, dove vogliono essere, se ci saranno dei bandi, come verranno collocati questi soldi affinché tutti possano cominciare a fare dei ragionamenti.

Presidente - Per la risposta del Governo, la parola all'assessore Caveri.

Caveri (UV) - Io cercherò, in una premessa, di spiegare le ragioni per le quali non è possibile un utilizzo dei fondi, come lei ha immaginato nella questione che ha posto.

Bisogna risalire indietro e cioè a quando ci fu l'emergenza Covid-19: nel 2020 la Commissione europea adottò un pacchetto di modifica di regolamento dei fondi strutturali e d'investimento europei, noti come fondi SIE, del ciclo finanziario 2014-2020, che ha permesso alle Regioni e alle Province autonome di utilizzare le risorse dei rispettivi POR, Programmi Operativi Regionali, in risposta alla crisi, e di aderire al tasso di cofinanziamento UE al 100% per gli anni contabili 2020-2021 e 2021-2022.

Analogamente, a livello nazionale, prima con il cosiddetto decreto Cura Italia e a seguire con il cosiddetto decreto Rilancio, sono state introdotte delle disposizioni specifiche per Amministrazioni pubbliche titolari di programmi cofinanziati dei fondi SIE, consentendo di utilizzare tali risorse per mitigare e contrastare la pandemia.

Il decreto Rilancio, in particolare, ha ampliato la possibilità di rendicontare spese legate all'emergenza, anche sostenute dallo Stato, assicurando, al contempo, la prosecuzione degli impegni già assunti nell'ambito della programmazione 14/20, anche con risorse del fondo per lo sviluppo e coesione FSC.

Il decreto in argomento ha inoltre introdotto la sottoscrizione di appositi accordi fra il Ministro per il Sud e la coesione territoriale e ciascuna Regione o Provincia autonoma - sono detti Accordi Provenzano, perché così si chiamava all'epoca il Ministro - per massimizzare le risorse europee da utilizzare in funzione anticrisi, consentendo al contempo alle Regioni di riprogrammare i rispettivi POR 14/20, con la garanzia che alla realizzazione dei progetti fuoriusciti dai rispettivi programmi, e quindi non più sostenuti dai fondi europei, sarebbero state destinate le risorse previste dal cofinanziamento nazionale e regionale, derivanti dall'applicazione del tasso di cofinanziamento dell'Unione europea al 100%, nell'ambito di appositi programmi operativi complementari POR vigenti o da adottarsi.

Per quanto concerne la nostra regione, l'accordo fra il Ministero del Sud e la coesione territoriale, sottoscritto il 27 luglio 2020, ha individuato le risorse del POR FSE e del POR FESR da destinare a misure urgenti volte al contrasto e alla mitigazione degli effetti della pandemia, per un importo complessivo programmatico pari a 18,8 milioni di euro, di cui 9,1 milioni dal FESR e 9,7 dal FSE.

Nell'ambito di tali accordi, la Regione si è anche impegnata a destinare fino a 5,7 milioni di euro per la rendicontazione delle spese emergenziali anticipate a carico dello Stato.

Successivamente, con delibera CIPESS 41/2021, è stato istituito il POC Valle d'Aosta, per tenere conto delle nuove risorse derivanti dai rimborsi delle spese anticipate a carico dello Stato, secondo quanto previsto dall'accordo Provenzano.

In data 30 gennaio 2025, a conclusione di un lungo iter istruttorio amministrativo, il CIPESS - io stesso ho assistito a questa riunione - ha approvato formalmente il POC 2014-2020 della Valle d'Aosta per un importo effettivo complessivo di quei 18 milioni e mezzo di cui lei diceva, destinando le risorse al perseguimento delle medesime finalità strategiche prefissate dal POR FESR 2014-2020, anche per la quota di risorse ex FSE articolate nei seguenti assi:

Asse 1, accrescere la competitività delle piccole e medie imprese 5,7;

Asse 2, sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori, 7,8 milioni;

Asse 3, tutelare l'ambiente, promuovere l'uso efficiente delle risorse, OT6 5,1 milioni di euro.

Rispondo quindi alla sua domanda: è evidente che queste risorse previste dall'ambito dell'asse 1 dedicato, come le dicevo, alla competitività, sono state destinate nella loro interezza alla copertura finanziaria delle progettualità che erano state stralciate dal POR FESR 2014-2020 (le darò la tabella).

Sostanzialmente sono fondi che all'epoca erano già stati destinati, non residuando ulteriori disponibilità finanziarie, da poter destinare a nuovi bandi dedicati alle imprese, perché questa era la parte dedicata alle imprese.

Nell'ambito del POC, permangono ancora liberi solo circa 3 milioni di euro destinati all'asse 2, cioè l'economia a bassa emissione di carbonio di tutti i settori, che si è già deciso di destinare - perché sono già pronte le progettualità, da tempo - all'efficientamento energetico di immobili regionali, che sono poi alcune caserme regionali, per cui io le faccio avere la tabella.

Ha capito che questa è la chiusura di un ciclo, la nostra preoccupazione era la sollecitazione affinché si riunisse questo benedetto CIPESS e finalmente, a chiusura dell'accordo Provenzano, noi oggi possiamo dire di avere finalmente a disposizione questi fondi nella logica d'impiego che le farò avere, non le leggo la tabella perché sarebbe una cosa lunga e noiosa.

Presidente - Replica il consigliere Marquis.

Marquis (FI) - La ringrazio per la lunga e articolata risposta, che sostanzialmente evidenzia quanto sia tecnica questa materia.

È del tutto evidente, però, che l'iniziativa nasce anche a seguito del confronto con degli imprenditori che hanno letto degli articoli sui giornali (che sono la traduzione di un comunicato stampa, che non era così articolato) per cui pareva che ci fossero fresche risorse a disposizione delle imprese valdostane, quindi era questo il messaggio che ha consentito poi di presentare l'iniziativa e sviluppare questo ragionamento.

Che ci fosse qualcosa che non mi tornava dall'articolo era del tutto evidente, perché già in premessa l'avevo detto che non è una partita di giro che chiude un cerchio, perché c'era evidenziato che era la ridefinizione a 15,6 milioni del piano, quindi si evinceva da quello che probabilmente c'erano delle ricollocazioni o dei trasferimenti di risorse.

Credo quindi che bene abbiamo fatto a chiarire per gli imprenditori che non ci sono nuove risorse a disposizione.