Oggetto del Consiglio n. 4408 del 12 febbraio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4408/XVI - Interrogazione: "Riassegnazione di alcune concessioni di grandi derivazioni d'acqua a società a totale controllo pubblico e interpellanza: "Tipologie di forniture gratuite dei concessionari di grandi derivazioni d'acqua".
Bertin (Presidente) - All'interrogazione iscritta al punto n. 26 si aggiunge anche l'interrogazione iscritta al punto n. 10, che verranno affrontate ora congiuntamente.
Per illustrare l'interpellanza, Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Non me ne vorrà il presidente Testolin dell'unione di queste due iniziative che, in realtà, vertono sullo stesso grande tema ma hanno due focus ben differenti; approfitterò, vista la trattazione congiunta, di una duplice presentazione.
Abbiamo scelto di portare all'attenzione del Consiglio due questioni centrali per il futuro della gestione delle grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico in Valle d'Aosta, anche e soprattutto con la volontà di cercare di dipanare dubbi, aspettative e anche qualche banco di nebbia che si è posato, nel frattempo, su questa importante tematica, anche durante la trattazione, appunto, del parere sullo schema di norma di attuazione sull'idroelettrico.
L'interrogazione: il 28 gennaio quest'Aula ha espresso all'unanimità il parere favorevole sullo schema di decreto legislativo in materia di concessioni idroelettriche, in particolare l'articolo 3 di questo schema introduce la possibilità di assegnare tali concessioni a società a totale controllo pubblico, per soddisfare preminenti interessi generali, connessi alla produzione di energia nel nostro territorio; tuttavia, il concetto di preminenti interessi generali necessita di un chiarimento. Che cosa s'intende con quest'espressione? Quali criteri dovrebbero essere rispettati affinché una concessione possa essere affidata direttamente a una società pubblica?
Desidereremmo capire se nell'attuale quadro normativo, nazionale ed europeo, sia possibile prevedere forme di riassegnazione di concessioni a società pubbliche che non rientrino necessariamente nell'ambito dell'in house providing. In altre parole: una volta ottenuta la concessione, l'energia prodotta potrebbe essere immessa direttamente sul mercato, fornita gratuitamente per specifici scopi pubblici?
Questo è per cercare di fare chiarezza rispetto a chiamiamole aspettative, o comunque anche affermazioni che ogni tanto si sono lette, fino almeno alla trattazione dello schema di norma d'attuazione; in particolare noi, utilizzando il termine riassegnazione, ovviamente puntualizziamo su una procedura che non prevederebbe la forma di gara, quindi per capire effettivamente se quanto chiediamo con queste due domande è possibile che avvenga.
L'interpellanza si focalizza invece sul comma 5 dell'articolo 3, che introduce un obbligo per i concessionari: fornire annualmente e gratuitamente alla Regione 220 chilowattora per ogni kilowatt di potenza nominale media della concessione.
Ricordo che in questo passaggio si cita per l'appunto il fatto che quest'assegnazione poi avvenga con le modalità stabilite dalla Regione, che richiama la legge che si dovrà adottare una volta terminato l'iter dello schema.
Chiediamo quindi al Governo regionale quale sarà la forma concreta di questa fornitura gratuita: sarà una quota di energia effettiva o un valore equivalente in denaro?
A cosa si fa riferimento con il termine "Servizi pubblici"? Si tratterà solo del fabbisogno energetico di edifici pubblici o si potrà considerare un utilizzo più ampio?
E, soprattutto, le imprese locali potranno beneficiare di questa energia gratuita? E se sì, ciò potrebbe configurarsi come un aiuto di Stato?
Questa terza domanda si focalizza soprattutto su un passaggio: nello schema di norma di attuazione appunto si parla di categorie di utenti determinati, quindi la domanda è funzionale a cercare di comprendere che cosa s'intenda in maniera chiara con questo passaggio.
Infine vorremmo sapere, nell'ambito del confronto politico in maggioranza - al di là, e questo ce lo dobbiamo dire, del timing che ci sarà, che non dipende neanche totalmente dalle nostre volontà, maggioranza o minoranza che sia - se siano già stati individuati i criteri per destinare quest'energia e, in tal caso, se vi sia l'intenzione di condividere queste scelte con l'intero Consiglio.
Ripeto, io mi auguro di ricevere una serie di risposte chiare, e penso soprattutto che possano essere utili queste domande per evitare incomprensioni, finanche delle aspettative che non ci possono essere, visto che, tra l'altro, stiamo entrando in un periodo molto caldo e in cui le parole hanno peso ancora più di prima.
Dalle ore 15:35 assume la Presidenza il vice presidente Sammaritani.
Sammaritani (Presidente) - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Nell'illustrazione ha già ripercosso sostanzialmente sia le domande dell'interpellanza che quelle dell'interrogazione, quindi passo direttamente a dare una risposta complessiva all'interpellanza in esame, che è iscritta al punto 26 dell'ordine del giorno, così come all'interrogazione presentata dagli stessi Consiglieri iscritta al punto 10 e unita alla stessa per la discussione.
Risultano allo stesso tempo da una parte un po' tardive, dall'altra un po' premature come domande; tardive perché alcune interpretazioni e dubbi avrebbero potuto essere sottoposti (e avere una risposta esaustiva) ai membri di parte regionale della Commissione paritetica nella recente audizione; premature perché la legge regionale, di cui all'articolo 3 dello schema di norma di attuazione, è ancora in fase di redazione e per di più, a mero livello tecnico, anche perché la complessità dell'argomento - come ben è stato esplicitato anche nella presentazione dell'interpellanza - è molto elevato, senza contare, peraltro, che lo schema di norma di attuazione ad oggi non è ancora stato approvato dal Consiglio dei Ministri.
Rispetto ai due specifici quesiti posti nell'interrogazione, pertanto, per il momento non credo che sia da evidenziare quanto riporta la relazione allo schema di norma di attuazione, che traduce in maniera esemplare che cosa sia una norma di attuazione dello Statuto.
Cito testualmente: "Lo schema contempla, in aggiunta ai modelli elencati dalla normativa statale, avuto riguardo al particolare contesto della Regione, anche la possibilità di affidamento delle concessioni a società a totale controllo pubblico (perché ricorrono i presupposti dell'in house providing) costituite per soddisfare preminenti interessi generali connessi alla produzione dell'energia del territorio regionale, in linea generale non precluso alla normativa europea.
Il particolare contesto è costituito dalle competenze legislative sancite dallo Statuto speciale, richiamate all'inizio della relazione allo schema di norma di attuazione, così come delle competenze amministrative, addirittura pre-statutarie - quelle attribuite alla Regione già dal decreto legislativo 545/45 - così come dalla titolarità demaniale regionale di tutti i beni del demanio idrico sul nostro territorio, acquisita con la norma di attuazione approvata con decreto legislativo 259/2016.
Potremmo poi aggiungere anche che i Valdostani avevano già acquisito dai Savoia nel 1784 il demanio idrico e forestale, nonché i diritti di sfruttamento delle acque e che nel 2000 la Valle d'Aosta ha acquisito il ramo d'azienda Enel della produzione e distribuzione dell'energia idroelettrica.
Questo quindi è il contesto in cui s'inserisce il preminente interesse regionale, che riguarda la gestione e lo sfruttamento di una risorsa che la Valle d'Aosta ha pagato più volte e che oggi è importante anche da vari punti di vista, sempre più pressanti a seguito delle tendenze climatiche in atto.
Quanto alla seconda domanda dell'interrogazione, l'affidamento in house è una possibilità prevista dallo schema di norma di attuazione, che andrà ovviamente declinata nel rispetto dei principi eurounitari e statali di settore, e questo avverrà con la legge regionale in corso di redazione.
Per quanto attiene allo specifico dell'interpellanza presentata dai colleghi Aggravi e Planaz e iscritta al n. 26 dell'ordine del giorno di questa seduta, anch'essa è sicuramente prematura, nel senso che solleva dei quesiti che troveranno risposta nella legge regionale attualmente in fase di redazione e per il momento a mero livello tecnico.
I quesiti posti, peraltro, riguardano un aspetto molto puntuale, quello della quota di energia e che i concessionari hanno l'obbligo di fornire gratuitamente annualmente alla Regione, previsione che ha, di norma, una ratio di tipo pubblica e sociale.
Ci saranno dunque tempi e modi per sviluppare il confronto anche su questo aspetto, nel senso che il lavoro che deve essere fatto sarà un lavoro che sarà sicuramente condiviso con quest'Aula una volta imbastita quella che deve essere l'ossatura di questa legge. Questa è una risposta interlocutoria in quanto non ci sono elementi oggettivi sui quali fare delle riflessioni prima di avere un quadro complessivo sul quale le strutture stanno lavorando.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Vede, presidente Testolin, forse la richiesta è tardiva e altre sono premature, ma io alcune domande le ho riproposte - perché in Commissione le ho fatte, soprattutto quelle dell'interrogazione - e siccome io ho tanti difetti ma tendo a chiedere nuovamente le cose solo se non ho capito la risposta o non mi è stata fornita una risposta, oggettivamente io la ringrazio delle sue osservazioni, ma non posso assolutamente essere soddisfatto delle risposte, e le spiego anche il perché, e mi spiace.
Sull'interpellanza poteva essere l'occasione, se mi avesse dato una risposta, di dipanare appunto dei dubbi o delle incomprensioni che sono sorte, perché qualcuno dopo l'approvazione dello schema di norma di attuazione e anche precedentemente sta raccontando che si potrà dare gratuitamente l'energia ai Valdostani.
Soprattutto il passaggio, gliel'ho citato, "Le categorie di utenti determinati", poteva permettere di fare chiarezza su delle panzane che si stanno dicendo: fino a qualche tempo fa - e forse succederà ancora - sentivamo dire che potremo dare le concessioni a chi vogliamo, cosa che non si può fare, lo si sa, dal punto di vista dello schema, o meglio, della regolamentazione europea, in particolare comunitaria, lo abbiamo detto in tutte le maniere!
Riguardo a questa interpellanza e a questa interrogazione, che potevano anche servire per fare soprattutto chiarezza, non tanto politica, lei poteva dirmi: "No, in maggioranza non ne abbiamo parlato". Benissimo, però ci sono le altre domande. Le altre domande sono tecniche, saranno anche tardive, ma sono complesse, e su temi complessi, bisogna dare delle risposte chiare.
Lei oggi non mi ha dato risposte, lei oggi non ha neanche sfruttato l'occasione per disarmare certe armi che qualcuno utilizzerà in malo modo in campagna elettorale, e mi dispiace, perché saranno soprattutto i Valdostani - che magari avranno delle aspettative - che non le riceveranno, e non capisco perché non si sia scelto di dare risposta.
E se queste domande che poniamo sono premature, ma allora perché stiamo già lavorando alla legge regionale?
Aspettiamo, vediamo quando termina il percorso a Roma e poi parleremo della legge regionale. Che fretta c'è? Tanto per certe cose, o meglio, per quello che chiedono gli altri, non c'è mai fretta, per quello invece che dobbiamo fare noi altri forse sì.
Oggettivamente, le ripeto, quello che mi spiace di più è che questa poteva essere un'occasione per dare delle risposte non tanto al consigliere Aggravi o al consigliere Planaz, ma soprattutto ai Valdostani, e oggi non le hanno ricevute.