Oggetto del Consiglio n. 4405 del 12 febbraio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4405/XVI - Interrogazione: "Informazioni in merito all'installazione di una scala di sicurezza esterna alla palazzina Centro Prelievi dell'Ospedale Parini".
Bertin (Presidente) - 31 Consiglieri presenti, possiamo riprendere i lavori. Punto n. 23, risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Come avevamo già comunicato, confermiamo che sono in corso di confronto le possibili interferenze dei sottoservizi per i lavori, tutto ciò lo avevamo già comunicato nel mese di dicembre scorso.
Confermiamo, inoltre, come già riferito sul medesimo tema nello scorso Consiglio di dicembre, che il progetto prevede l'installazione di una pompa di calore all'interno del nuovo corpo completamente interrato, dedicato all'ampliamento delle centrali tecnologiche del corpo G3.
La pompa di calore, come sappiamo, sfruttando l'energia dell'acqua di falda, contribuirà sia al riscaldamento che al raffrescamento del nuovo corpo K dell'Ospedale, quindi il cilindrone a destra di Viale Ginevra, situato appunto a est di Viale Ginevra.
Durante la stagione invernale, infatti, la pompa di calore preleverà energia dall'acqua e la trasferirà all'interno dell'Ospedale sotto forma di calore.
Durante la stagione estiva, invece, il processo s'invertirà, consentendo così il raffrescamento degli ambienti.
Si tratta di una soluzione altamente efficiente che utilizza energia rinnovabile con altissimi indici di rendimento e di risparmio energetico rispetto al tradizionale sistema sia di riscaldamento che di raffreddamento.
Si ribadisce nuovamente che nell'integrazione progettuale della falda acquifera sottostante con l'area ospedaliera non sussistono interferenze né planimetriche, né altimetriche con la profondità della falda rispetto al livello naturale del terreno, né con i lavori del quarto lotto della fase 3, né con il cerchio lapideo.
Venendo alla domanda n. 1, "Quando è stata montata la scala di sicurezza posta sull'esterno della palazzina centro prelievi e con quale costo complessivo", la suddetta scala di sicurezza è stata montata nell'anno 2012 dopo la fine della costruzione del fabbricato, con un costo all'opera pari a euro 30 mila.
Venendo alla domanda n. 2, "Quando avverrà l'operazione di disinstallazione e dove verrà in seguito utilizzata la scala", l'operazione di disinstallazione della scala sarà eseguita prima della realizzazione dei pali della struttura di sostegno berlinese degli scavi previsti sul lato est. L'Azienda USL informa che è in fase di valutazione proprio la possibilità di riutilizzare parte della scala esistente nella nuova conformazione.
Venendo alla domanda n. 3, "Quali strutture preposte dall'USL sono state consultate in merito all'installazione di una nuova scala e con quale esito", per quanto concerne le valutazioni in corso per la modifica della scala di emergenza, la società SIV è in contatto con la struttura tecnica dell'Azienda USL che, a sua volta, ha interpellato il Servizio prevenzione e protezione. La soluzione esecutiva è ancora in fase di valutazione da parte di SIV e verrà concordata tra la stessa e i competenti servizi dell'Azienda sanitaria appena citata.
Venendo alla domanda n. 4, i lavori di sostituzione della scala avranno una durata decisamente limitata, si risolveranno infatti presumibilmente in due giornate lavorative. Al fine di mantenere le attività all'interno dell'edificio in piena sicurezza, tali giornate saranno programmate in un fine settimana, sabato e domenica, giornate in cui nei laboratori di biologia molecolare, al piano primo della palazzina centro prelievi, non è presente il personale.
Per le altre attività di cantiere non si prevedono interazioni con le attività sanitarie, in quanto la zona sarà opportunamente recintata e gli accessi di cantiere saranno autonomi e non interferenti con alcun tipo di accesso alla palazzina o alla sua uscita di emergenza.
Le stesse strutture di cui sopra sono comunque in continuo contatto con la società SIV per ogni eventuale possibilità di disagio.
È ovviamente interesse infatti di tutte le parti e soggetti coinvolti collaborare con la massima attenzione affinché procedure e operazioni possano essere svolte comportando i minori disagi possibili.
Presidente - Consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Assessore, la ringrazio per la risposta, è stata completa per quanto le avevo chiesto.
Naturalmente lei avrà immaginato lo spirito di quest'iniziativa, che è quello di far capire a lei, come a tutti i suoi colleghi della Giunta, che è impossibile lavorare in quel cantiere, quell'ospedale non riuscirà a essere costruito, perché c'è un continuo accavallamento di ditte, ad esempio non mi ha detto che è ancora aperto il cantiere della terapia intensiva, quindi, finché c'è quel cantiere aperto, proprio in quella zona ci saranno delle enormi difficoltà ad iniziare i lavori. Questo era già stato anticipato in Conferenza dei servizi due anni fa e mi chiedo se in questi due anni non si è pensato di trovare una soluzione.
Stessa cosa, lei oggi mi dice che la SIV sta valutando come piazzare questa nuova scala perché in quella zona dovranno pur passare i mezzi d'opera del cantiere.
Bene, però c'è stato il tempo - dal 2023, che è stato validato il progetto - di pensarle queste cose! Perché SIV, perché AUSL non si occupano di prevedere i lavori e poi ci si trova con i lavori bloccati?
Le ricordo che nel verbale di novembre scorso (che gentilmente mi avete fornito solo dopo continue richieste di atti) è prevista l'accessibilità delle vie di fuga, quindi le scale di emergenza devono rimanere, nonostante i lavori; è prevista l'accessibilità della strada per i mezzi di soccorso che devono entrare da Via Saint-Martin-de-Corléans, quindi avremo l'accavallamento di mezzi di soccorso, mezzi tecnici, i camion della ditta che deve ritirare i container... quando finalmente dopo un anno e mezzo si riuscirà a costruire questa nuova oasi ecologica ci saranno ancora i mantenimenti delle altre zone, tipo quella dove verranno installati i temporanei serbatoi dell'acqua, perché quest'ospedale avrà bisogno anche dell'acqua, e non ho ancora capito bene in quale zona verranno posti questi serbatoi con l'acqua potabile.
Ci sarà da abbattere il muro in quella zona, tutta la cancellata su Via Saint-Martin-de-Corléans, e ci sarà da spostare le altre vasche, ci sarà da posare la linea a media tensione proprio in quella zona, ci sarà la posa di tubazioni, ci saranno, appena più a nord, gli scavi archeologici sopra il centro prelievi, perché quella zona è ancora da ispezionare.
Insomma, è una zona così trafficata, così difficilmente praticabile che mi chiedo: queste povere ditte con quale spirito e con quali risultati riusciranno a operare in quella zona?
Io continuo a ricordarle che ci sono enormi problemi e ne usciranno altri; tra l'altro, lei mi ha parlato della falda acquifera; la falda acquifera - se ho capito bene leggendo i documenti che mi avete fornito - sarà realizzata proprio dove ora c'è l'isola ecologica, quindi ci sarà da creare la nuova isola ecologica che non è ancora stata realizzata, ci sarà da spostare la vecchia, ma intanto ci sarà, proprio in quella zona, da scavare 20 metri sottoterra per raggiungere le falde acquifere.
È un caos, vi facciamo presente - e lo faremo presente a tutti i Valdostani - che state facendo un disastro proprio in quel cantiere dell'Ospedale.
Grazie comunque per la risposta.