Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4393 del 12 febbraio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4393/XVI - Interrogazione: "Mancata valorizzazione del "Giorno del Ricordo" nelle scuole valdostane".

Bertin (Presidente) - Il punto n. 10 sarà trattato successivamente insieme al punto n. 26. Passiamo al punto n. 11. Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Nella vostra interrogazione rilevate che l'evento summenzionato, il Giorno del Ricordo, di cui abbiamo fatto un ricordo questa mattina, consiste in una conferenza dal titolo: "Nel cantiere della memoria" che vede la partecipazione di Filippo Focardi, professore ordinario, noto per le sue posizioni critiche nei confronti del Giorno del Ricordo e poi in fondo dice: "Considerato che non è la prima volta che il Giorno del Ricordo viene celebrato in misura ridotta, quasi con fastidio, mi interrogano per sapere quali siano state le valutazioni alla base della mancata valorizzazione con le opportune celebrazioni e il coinvolgimento di iniziative per diffondere la conoscenza dei tredici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado del Giorno del Ricordo". Desidero innanzitutto ribadire che non vi è stata alcuna mancata valorizzazione del Giorno del Ricordo nelle scuole valdostane, al contrario, l'Assessorato che rappresento, in collaborazione con la Sovraintendenza agli studi, ha lavorato con attenzione affinché questa ricorrenza fosse adeguatamente riconosciuta e approfondita attraverso un percorso educativo strutturato e continuativo. L'obiettivo non è quello di limitarsi alla celebrazione del 10 febbraio così come non era e non è quello l'obiettivo della celebrazione del Giorno della Memoria, ma di inserire quest'evento e questa memoria in un processo formativo più ampio, volto a garantire un approccio rigoroso, documentato e privo di qualunque connotazione e strumentalizzazione ideologica, partitica e politica. Il Giorno del Ricordo, istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004, commemora le vittime delle foibe, l'esodo giuliano dalmata, due eventi che hanno segnato profondamente la storia italiana. È fondamentale quindi che tale ricorrenza non venga trattata in modo superficiale o strumentale, ma affrontata con consapevolezza critica e contestualizzazione storica evitando visioni parziali e distorte, come peraltro è stato evidenziato questa mattina molto bene da quasi tutti i colleghi che sono intervenuti. In quest'ottica, per la prima volta quest'anno, la Regione Valle d'Aosta ha partecipato attivamente a tutti gli eventi legati al Giorno del Ricordo, patrocinandoli direttamente, insieme alla Fondation Chanoux, all'Istituto storico della resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta e in stretta collaborazione con l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, l'ANVGD. Tale scelta di essere direttamente partecipi attraverso queste Istituzioni, attraverso l'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, l'Associazione dei profughi, rappresenta credo un segnale chiaro e forte di adesione alla valorizzazione della memoria storica non solo del contesto scolastico, ma anche per l'intera società civile.

Faccio un'elencazione molto sommaria, ma sono solo alcune circolari ufficiali, di materiali didattici, di sollecitazione a partecipazioni a concorsi nazionali e seminari formativi che sono stati inviati, tramite Web École, Google Classroom e altre modalità di comunicazione, comprese le riunioni dei dirigenti. Faccio solo degli esempi di quest'ultimo anno: la circolare 22/239 sulla scuola estiva 2024, le vicende del confine orientale e il mondo della scuola, itinerari del ricordo, è stata inviata con preghiera di attenzione particolare, la circolare 38012 del 13 settembre del 2024, abbiamo cominciato a settembre a sollecitare la partecipazione del concorso nazionale 10 febbraio "Nel marmo e nel bronzo, itinerari storici in luoghi e spazi urbani delle città italiane alla ricerca della memoria"; l'altra circolare 6660 di settembre-ottobre sul quindicesimo seminario nazionale sulle vicende della frontiera adriatica, Venezia-Mestre 24-27 ottobre 2024; la circolare 7525 del novembre 2024 in cui sollecitavamo la partecipazione al seminario regionale di macroarea nord Trieste, Gorizia, Fiume, Istria e Pola 1° maggio 1945-10 febbraio 1947, che è avvenuta a Cernusco sul naviglio il 3-5 dicembre; la circolare 238 del 4 febbraio del 2025 sul Giorno del Ricordo e altre documentazioni che sono state inviate. Questo per dire che in nessun modo abbiamo evitato di "attenzionare" il tema, però abbiamo fatto altro oltre che comunicare, grazie alla collaborazione tra la Sovraintendenza agli studi della Valle d'Aosta, la professoressa Elettra Crocetti e il Presidente dell'Associazione dell'ANVGD nazionale abbiamo attivato, e stiamo avviando, un percorso strutturato di formazione e sensibilizzazione che è rivolto sia ai docenti, sia agli studenti sempre nell'ottica di fornire strumenti critici e una narrazione storica documentata.

Abbiamo previsto in questo percorso l'organizzazione di un viaggio formativo in Friuli Venezia Giulia e in Istria che è finanziato direttamente dall'ANVGD con tappe significative, quindi, verrà fatta una visita alla risiera di San Sabba a Trieste, che è l'unico campo di sterminio nazista in Italia, al Magazzino 18 di Trieste, che è il simbolo dell'esodo giuliano dalmata, verranno fatte delle visite alle scuole bilingue italo-croate per incontrare studenti e insegnanti delle comunità italiane ancora presenti nei territori istriani e dalmati, poi visite a monumenti e memoriali delle vittime delle foibe con momenti di riflessione e approfondimento storico. Questo è un programma di massima che abbiamo stipulato e abbiamo raccordato con l'Associazione. Naturalmente l'obiettivo è che al termine di questo viaggio, così come stiamo facendo per il viaggio della memoria, gli studenti producano poi materiali fotografici documentali che verranno raccolti, elaborati ed esposti in una mostra pubblica, questo è un po' l'intendimento.

Per quanto riguarda gli eventi, non abbiamo organizzato solo quello che lei ha citato, ma, per arricchire la programmazione del Giorno del Ricordo, abbiamo organizzato anche altri eventi, oltre alle foibe nel cantiere della memoria, con lo storico Filippo Focardi, che lei ha citato nell'interrogazione, abbiamo presentato, nella giornata di ieri e dell'altro ieri, la presentazione del volume "Capire le foibe", con lo storico Claudio Vercelli, sia a Châtillon che a Saint-Christophe, abbiamo partecipato allo spettacolo teatrale "Il vento della storia", che è stato promosso dal Comune di Aosta il 9 febbraio e poi, in continuità con l'incontro che avevamo organizzato l'anno scorso con la Fondation Chanoux e con il Comune di Aosta, è stata riproposta la testimonianza di Egea Haffner, l'esule giuliano dalmata e protagonista del documentario "La bambina con valigia", che è stata invitata dall'Associazione e con la quale faremo anche con lei un percorso. In più, grazie alla collaborazione proprio con la Fondation Chanoux e l'ANVGD è stato organizzato un incontro con la giornalista e scrittrice Greta Sclaunich e l'autrice di "Le foibe spiegate ai ragazzi" per un approfondimento proprio dedicato alle scuole valdostane.

Per quanto riguarda gli autori, lei ha detto che sono autori che hanno dei preconcetti, noi abbiamo fatto una diffusa ricerca sia su Focardi, Vercelli, Sclaunich per evitare poi che potessero emergere evidenze e pregiudizi. Io ieri ho partecipato, tra l'altro, alla presentazione del libro e devo dire che in generale questi tre autori affrontano le tematiche delle foibe, dell'esodo giuliano dalmata con un approccio molto professionale documentato, tra l'altro, peccato che non siate venuti ieri perché la biblioteca, i due luoghi erano pieni di persone che hanno potuto apprezzare anche proprio la mancanza di preconcetti e pregiudizi. Le loro analisi mirano a contestualizzare gli eventi storici, promuovendo una comprensione approfondita e critica proprio in linea con lo spirito della legge 92/2004.

Concludo dicendo, visto che ho ancora pochi secondi, che l'attenzione riservata al Giorno del Ricordo rientra, per quanto ci riguarda, in un'ampia strategia educativa volta a consolidare nei giovani una conoscenza storica, scientifica e consapevole che li aiuti a comprendere la complessità della storia italiana ed europea e questo naturalmente, come è un po' credo nello stile del nostro Assessorato, senza inserire né pregiudizi, né orientamenti né partitici, né politici, né ideologici. Almeno questo pensiamo di averlo fatto.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta. Vede, io parto da quello che lei ci ha detto, cioè dal fatto che sono stati organizzati più eventi e mi spiace doverla contraddire, nel senso che lei ci ha fatto un lungo elenco di circolari, noi non sappiamo cosa è stato fatto per altri eventi, ma le circolari non sono eventi, sono circolari di cui non sappiamo peraltro neanche l'adesione, chi vi ha aderito, quanti hanno partecipato. Le darò un dato, anche per sottolineare la necessità che noi vediamo nel coinvolgere il più possibile le scuole, perché viene fatto per alcuni altri eventi, ma per questo non viene mai fatto e questo non compare, per esempio, nell'elenco che voi avete fatto quando avete fatto il comunicato stampa, ce l'ho qua davanti, 13 gennaio: iniziative per il Giorno della Memoria e del ricordo. Di iniziative per il Giorno del Ricordo ce n'è una nel vostro comunicato stampa, quindi, se voi aveste fatto tutte queste iniziative, qui verrebbero riportate. Non l'avete fatto, perché? Perché lo avete fatto dopo, unendovi quasi patrocinando, dicendo: "No, ma ci siamo anche noi", dopo che noi abbiamo depositato l'iniziativa ispettiva. Perché noi abbiamo ribadito questa necessità? Perché, per esempio, nella scorsa legislatura venne organizzato un evento teatrale alla Cittadella dei Giovani, dove vennero invitate tutte le scuole valdostane. Lei sa quanti studenti c'erano? Un dirigente in tutte le scuole valdostane e neanche uno studente, perché la maggior parte, anzi, la totalità di insegnanti e di dirigenti si erano rifiutati anche soltanto di convincere i ragazzi a essere portati lì e a vedere lo spettacolo. Noi dobbiamo fare i conti con questo mondo che rifiuta quest'idea. Ora lei ha detto che sono state fatte una serie di iniziative che prescindono dalla politicizzazione. Io le leggerò soltanto un pezzo scritto dallo storico Filippo Focardi in maniera da farle comprendere di chi parliamo. Scrive Focardi: "Quando la Destra italiana qualifica le foibe come la Shoah italiana, non fa altro che adottare il paradigma antitotalitario, mettendo le vittime delle foibe, cioè Italiani uccisi dai comunisti jugoslavi, quindi vittime del comunismo, sullo stesso piano delle vittime del nazismo, cioè le vittime della Shoah, utilizzando una serie di refrain e di slogan come quello secondo cui non esistano vittime di serie A e vittime di serie B, quindi per questo storico esistono vittime di serie A e vittime di serie B, che si riferiscono proprio a quel paradigma. Con questo approccio vengono fatti certi scivoloni clamorosi, come quando Salvini afferma che i bambini morti nelle foibe hanno la stessa dignità dei bambini morti nei forni di Auschwitz nonostante non ci siano bambini italiani vittime delle foibe. Sono lieto di comunicare, anche per tramite di questo Consiglio, che è accertato che perlomeno 56 bambini sono morti nelle foibe italiane, ma qui è meglio evitare di dirlo. Allora capisce che, quando ci troviamo ad avere a che fare con studenti che scrivono questo tipo di cose, è evidente che solleviamo qualche dubbio rispetto all'obiettivo delle iniziative che vengono messe in campo.

Non parliamo ovviamente di Claudio Vercelli con cui voi vi siete frettolosamente aggregati, mandando un comunicato stampa di fretta e furia per dire: "No, ma abbiamo organizzato anche questo, non è che non l'abbiamo fatto, l'abbiamo fatto". Claudio Vercelli esprime esattamente quello che questa mattina i miei colleghi dirimpettai hanno espresso, cioè: " Eh sì, le foibe sono brutte, perché sono morte delle...però prima è successo questo". Un giustificazionismo assurdo, perché io sono certo che, se qualcuno facesse una conferenza stampa o organizzasse una presentazione di un libro dicendo: "Beh, sì certo, sono morti milioni di Ebrei, però loro avevano fatto...", sono certo che qualcuno avrebbe qualcosa da ridire e avrebbe perfettamente ragione nell'avere qualcosa da ridire.

Presidente, io le chiedo se è possibile continuare o se devo urlare!

Presidente - Consiglieri, un po' di silenzio.

Manfrin (LEGA VDA) - ...grazie e le chiedo, per cortesia, di avere il tempo che mi spetta. Sono sicuro quindi che, se qualcuno avesse organizzato un incontro dicendo che "Sì, sì, sono morti un sacco di Ebrei, ma era giustificato perché", qualcuno avrebbe avuto qualcosa da ridire. La stessa cosa va detta in questo caso, perché non ci sono giustificazioni per uccidere in maniera sistematica 10 mila persone, non una in un attacco di follia, 10 mila persone in maniera sistematica. Non c'è nessuna giustificazione per uccidere 10 mila persone con una pulizia etnica evidente! Non ci sono giustificazioni, chiunque sostenga il contrario è un giustificazionista sic et simpiciter, molto chiaro. Persone che vengono invitate per dire questo evidentemente dicono cose sbagliate: ecco perché vanno chiamate persone che siano in grado di spiegare che uccidere 10 mila persone con una pulizia etica è sbagliato, non ci sono giustificazioni che tengono, ecco perché, Assessore, noi ribadiamo la necessità di raccontare la verità e di organizzare nelle scuole incontri esattamente come vengono fatti per altre celebrazioni che dicano...

Presidente - Consigliere...

Manfrin (LEGA VDA) - ...sono stato interrotto, mi scusi, Presidente... che dicano precisamente quello che è successo che non ha giustificazione.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz brevemente, un minuto.

Guichardaz J. (FP-PD) - Solo una specificazione visto che lei ha detto che è stata la vostra iniziativa ad attivare poi tutto questo interesse. Lei probabilmente 1) si sopravvaluta e 2) non ha tanto cognizione e lo posso dimostrare anche attraverso le chat e la corrispondenza mia sia con la Fondation Chanoux che con la persona che si occupa direttamente, Lara Arvat, di queste tematiche che sono partite ben prima, sono partite già a maggio dell'anno scorso, rielaborate a settembre e continuate, per cui questo a dimostrazione del fatto che l'interesse da parte nostra è sempre stato un interesse molto oggettivo. Le dico solo che non è possibile né invitare un ospite, ospitarlo o produrre le locandine, eccetera, in una settimana, quindi probabilmente, quando lei avrà dei compiti anche di carattere amministrativo e organizzativo, si renderà conto di quanto sia complicato e di come le sue sollecitazioni probabilmente non sono così efficaci.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli per un minuto e poi basta.

Minelli (PCP) - Meno di un minuto, Presidente, è soltanto per precisare, qualora qualcuno si fosse messo in ascolto adesso, che da questa parte dell'Aula nessuno ha fatto del giustificazionismo, ma è stato detto che, se si vuole comprendere un fenomeno nella sua interezza, bisogna fare riferimento a un contesto storico, che è un contesto storico complesso, altrimenti si fanno delle strumentalizzazioni, cosa in cui il nostro collega è maestro.

Presidente - Consigliere Manfrin, se ha da fare dei chiarimenti, sì, fatti personali non ce ne sono, se è un chiarimento, un minuto. Se lei ha un chiarimento, faccia un chiarimento, ma non è un fatto personale. Chiarisca cosa ha da chiarire, un minuto.

Manfrin (LEGA VDA) - Solo per dire che, per quanto riguarda l'assessore Guichardaz, io non ho detto che avete organizzato di fretta e furia quegli eventi dopo la nostra iniziativa, ho detto che nel comunicato stampa che la Regione ha fatto, se mi è consentito parlare, viene citato un solo evento, poi magicamente, dopo il deposito dell'iniziativa, viene mandato un secondo comunicato stampa dicendo che ci sono anche due eventi che sono nello stesso giorno che non sono organizzati dall'Assessorato dell'istruzione e cultura, quindi è evidente che questo è stato fatto in funzione di lavarsi la coscienza.

Detto questo, mi permetto anche di dire che non c'è possibilità di dire che ci sono fatti più ampi che vanno quando ci si trova in presenza di una strage, perché non esiste. La stessa cosa detta anche in occasione, per esempio, della Shoah, è: "No, sì, è vero, è stata fatta una strage però ci sono fatti più ampi da comprendere". Non c'è niente da comprendere, le stragi e le pulizie etniche sono stragi e non hanno giustificazione, punto.