Oggetto del Consiglio n. 4392 del 12 febbraio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4392/XVI - Interrogazione: "Risultati dell'analisi e degli approfondimenti della Struttura Enti locali della Presidenza della Regione in merito all'intitolazione di una via di La Thuile".
Bertin (Presidente) - Punto n. 9. Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - La Consigliera chiede "i risultati dell'analisi e degli approfondimenti della Struttura Enti locali della Presidenza della Regione e gli esiti del confronto con il Comune". In merito all'iniziativa in questione, la struttura enti locali ha condotto un'analisi che vi ho anticipato nella scorsa seduta. Ricordo che l'articolo 2, comma 2, della legge 24 dicembre 1954 n. 1228: "Ordinamento delle anagrafi della popolazione residente" dispone anche per le persone senza fissa dimora l'obbligo di iscrizione anagrafica nel Comune dove le stesse decidono di stabilire il proprio domicilio. Il regolamento anagrafico della popolazione residente, approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 233/1989, attribuisce poi all'ISTAT alcune specifiche competenze, nonché l'esercizio di un'alta vigilanza, unitamente al Ministero dell'interno, sulla regolare tenuta delle anagrafi. L'ISTAT nel 1992, per poter procedere all'iscrizione delle persone senza fissa dimora, ha previsto la necessità che anche in anagrafe venga istituita una via territorialmente non esistente ma conosciuta con un nome convenzionale dato dall'ufficiale d'anagrafe.
Ai fini della registrazione delle persone senza fissa dimora, che, ricordo, non sono solo i clochards, il Comune deve quindi istituire una via denominata con un nome convenzionale mediante un provvedimento dell'ufficiale di anagrafe. Recependo le indicazioni dell'ISTAT, molti Comuni, come lei stessa ha ricordato, consigliera Minelli, hanno nel tempo adottato denominazioni quali via della Casa Comunale o via del Comune. Sennonché un nuovo problema è sorto, un problema che potremmo definire un effetto perverso della privacy, infatti di recente è emerso in dottrina che la denominazione, in quanto utilizzata in maniera simile in molti Comuni italiani, potrebbe ledere il diritto alla riservatezza della persona senza fissa dimora considerato che la stessa dicitura compare sulle certificazioni anagrafiche e sui documenti di identità rendendo facilmente riconoscibile lo status della persona in questione. Poiché vige il divieto di rivelare la condizione di persona senza fissa dimora, le usuali denominazioni fittizie non vanno più bene. Oggi si ritiene preferibile che il nome sia vario o di pura fantasia in modo da non essere facilmente identificabile.
Tali competenze però, come ho già evidenziato, sono attribuite all'Ufficiale di anagrafe essendo di stretta competenza anagrafica, perciò la scelta operata dalla Giunta comunale di La Thuile pare non essere propriamente corretta quanto all'organo che l'ha adottata, oltre che non consona, sia perché il nome potrebbe apparire anche dispregiativo, sia perché tale denominazione andrebbe comunque a rendere più identificabile la condizione della persona che vi avrebbe la residenza. Per questo motivo, nell'ambito delle funzioni di vigilanza in materia anagrafica svolte dalla Regione, il Comune di La Thuile verrà invitato a riconsiderare la determinazione assunta nel senso che vi ho illustrato.
Presidente - La parola alla consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie Presidente per la risposta. Avevamo presentato, come ricorderete, 15 giorni fa questo question time legato alla decisione della Giunta comunale di La Thuile di creare questa via fittizia, via delle Balle, per iscrivere i senza fissa dimora, poi lei giustamente adesso ha ricordato, nelle premesse del suo intervento, quanto avevo riportato a mia volta nelle premesse di quell'interrogazione, citando proprio anche l'ISTAT e quella norma inserita nel 1992. Ora lei ci dice che è stata compiuta quest'analisi e siamo contenti che sia stato fatto da parte degli Enti locali e che l'ipotesi - che era stata anche da me ventilata, ma proprio perché avevo sentito vari Enti locali - di creare un nome comune potrebbe creare delle difficoltà e ledere la privacy. Io non so se siamo in questa situazione, abbiamo gente che vive in condizioni particolari e anche l'iscrizione a una via non credo sia poi importante perché è soltanto per la notifica di atti che devono essere inviati a queste persone. Noi abbiamo ascoltato anche le parole del Sindaco al TG3 regionale dopo la discussione in aula di questo question time e ci era parso di capire che, qualora gli fosse stato richiesto, avrebbe rivisto quella decisione, della quale comunque continuava a dichiararsi personalmente convinto.
Giustamente lei dice: non è un termine, una terminologia, una denominazione opportuna e credo sia assolutamente condivisibile. Siamo ben coscienti che chiamare una via per iscrivere anagraficamente i senza fissa dimora in via delle Balle non sia un fatto grave, i fatti gravi sono ben altri, ma è sicuramente un fatto greve, che è frutto di un umorismo discutibile, di una provocazione, come è stato anche detto, e sicuramente, a mio avviso, denota un po' una scarsa cultura istituzionale e forse anche un deficit di buona educazione nei confronti di queste persone, l'ha rilevato anche lei che potrebbe essere offensivo. Certo, in un clima generale, in cui tutta una serie di goliardate sono anche tollerate, o comunque vanno bene, una denominazione di questo tipo ci potrebbe stare, ma credo che molti pensino che non vada bene. Io sicuramente penso di no, anche perché mi risulta che a La Thuile non tutti abbiano apprezzato questa cosa. Accolgo con favore il fatto che il Comune è stato invitato a cambiare denominazione. Sul fatto che è meglio creare un nome di fantasia, un nome fittizio un po' in tutti i Comuni, ho qualche perplessità, perché spero che non ci troveremo a dover avere un florilegio di denominazioni particolarmente strane, anche perché non è vero che i Comuni valdostani, esclusa la città di Aosta che supera i 5 mila abitanti, non necessitino di avere una via in cui iscrivere i propri cittadini. Ci sono vari Comuni sotto i 5 mila abitanti che hanno già utilizzato una di quelle denominazioni che lei ha citato, via del Comune, Casa del Comune, e ci sono appunto Comuni dove di iscritti ne abbiamo ben sei, anche Comuni piccoli come ho potuto verificare, quindi aspettiamo di vedere questa nuova denominazione.